L`ALIMENTAZIONE ANTIDOLORE - Sito di fisioterapia e salute

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Dottore in Fisioterapia
Gianluca Rossi
Studio: Via Ettore Panni,40
26022 Castelverde (Cr)
Cell: 3471261247
[email protected] [email protected]
www.gianlucarossi66.it
L’ALIMENTAZIONE ANTIDOLORE
(di JACQUELINE LAGACE’)
Il titolo del libro della Lagacè non è poi cosi strano (o inconsueto)-.ma molto impegnativi sono i
riferimenti sulle patologie che vengono richiamate in copertina. Dalle prime pagine mi sono sentito
“a casa” perché già con “La Dieta Ormonale” si parlava di regime alimentare ancestrale,
disintossicante e purificatore.
La differenza tra i due approcci è sul “mezzo” che permette di stare meglio: gli ormoni per
l’Endocrinologo Hertoghe, antigeni e purezza del sangue per la Lagacè. (che poi a ben analizzare
entrambi trattano la stessa materia).
Ma veniamo ad approfondire questo testo. La scrittrice si rifà ai lavori del dottore francese Jean
Seignalet (deceduto nel 2003 e di cui è uscito un libro postumo l’anno dopo). Questi ha trattato
decine di Pazienti attraverso l’alimentazione andando “contro” forti poteri commerciali, industriali (e
quindi politici) e definendo “negativa” un’alimentazione “all’occidentale” basata su cereali, latticini,
carne cotta industrialmente e additivi e conservanti.
La teoria intossicante è questa: vi sono degli alimenti che il corpo umano non è in grado di
sintetizzare o perché da “poco tempo” nell’alimentazione o perché artificiosi (come i grassi
idrogenati). L’assimilazione di parti di questi alimenti non è possibile in toto per cui accadono tre
cose (o singole o in coppia):
•
Risposta auto-immune: sostanze attaccate dal corpo umano che innescano una risposta
infiammatoria che provoca (continuando l’assimilazione) un circolo vizioso. Siamo in regime
infiammatorio senza accorgercene subito (infiammazione silente e subdola).
•
Incrostamento: sostanze non digeribili vanno ad attaccarsi a parti cellulari “incrostandole”.
Abbiamo variazioni del metabolismo cellulare, alterazioni comunicazioni intercellulari e
modificazioni della regolazione dei geni. Il tutto lentamente e quindi la sintomatologia arriva
dopo i 50 anni.
•
Eliminazione: alcune sostanze non digeribili vengono trasportate negli organi “depuratori” e
qui si depositano minando la loro funzionalità. Parliamo di reni, fegato, milza, polmoni.
Quindi togliamo latte e tutti i suoi derivati (nel libro non si distingue tra tipi di animali produttori di
latte). Via i cereali anche se integrali (rimane solo farina di riso, semi di sesamo e grano saraceno).
Stop alla carne cotta oltre i 110°C e a quella cotta in maniera industriale (tipo prosciutto cotto).
Cosa ci rimane da mangiare?
Di seguito un elenco appositamente schematico (sul testo di Seignalet vi sono le ricette):
•
Farina di riso e riso, grano saraceno e semi di sesamo.
•
Cereali non mutati (oltre i già citati): ceci, fave, lenticchie, erba medica.
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•
Uova: crude, alla coque, come frittata morbida e cotte a bassa temperatura
•
Pesce e crostacei
•
Carne poca e cotta non oltre 110°C
•
Olio di : oliva, enotera, borragine, noce (crudi e non raffinati!)
•
Miele
•
Polline (ma non tutti i nutrizionisti sono in accordo N.d.R)
•
Latte di riso e di mandorle
•
Cioccolato (ma poco e fondente!)
•
Panna di soia (sulla soia vi sono studi controversi sulla sua innocuità).
•
Probiotici: aiutano il sistema immunitario. Utilizzarli entro poco perché dopo 10g in
frigorifero perdono il 70% del numero originario. Da somministrare o come yoghurt con 1050 miliardi di batteri (che superano acidità stomaco) o con capsule enterosolubili. “Buoni”
sono il CL1285 e LBC80R
•
Acqua ideale, per apportare calcio visto il non utilizzo dei latticini, = o > 200mg di calcio, = o
> a 700mg Bicarbonato e = o < 50mg solfato.
•
Amido di mais e sciroppo di grano (perché sono senza proteine)
Con tale dieta non si guarisce ma si può stare meglio-molto meglio e non solo “curare” ma anche
prevenire. I Pazienti citati se interrompevano la dieta avevano ancora i sintomi. Quindi la dieta , se
funziona e questo lo sapremo dopo almeno 3 mesi di regime ipotossico, va continuata per tutta la
vita ( a questo proposito alcuni sostenitori della Dieta a Zona dicono che questo tipo di Dieta
andrebbe utilizzata non sempre. Le discussioni sono ampie-.di certo vi è la necessità di essere
drastici all’inizio per poi provare ad introdurre alcuni alimenti desiderati, ovviamente uno alla volta
per comprendere se vi sono recidive nei sintomi N.d.R.)
Ma veniamo a segnalare cosa non va bene o va limitato oltre a ciò che abbiamo già citato:
•
Addensanti negli alimenti (come il latte in polvere -leggiamo MOLTO BENE gli ingredienti)
•
No salumi cotti. No salumi con latte in polvere o glutammato ecc-.
•
No zucchero bianco comune e/o quelli edulcorati (utilizzare zucchero integrale di canna)
•
Poco sale
•
No Oli raffinati (palma e cocco in primis)
•
No margarina
•
No birra (poco vino)
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•
No fumo di sigaretta o pipa (aumenta di 13 volte la possibilità di sviluppare l’Artrite
reumatoide)
•
No latticini e i suoi derivati
•
No cereali a parte quelli citati.
•
Attenzione ai dolci-.rimangono ben pochi quelli “sani” (da fare in casa inoltre). No
marmellate cotte e con zucchero semolato.
Non è una dieta facile-..e tantissime cose che ora mangiamo sono “interdette” ma-.non
dimenticate due cose:
1) Se avete dolore questa potrebbe essere l’unica vera medicina e comunque salutare senza
intaccare ancora il corpo con tanti farmaci
2) Se non avete dolore pensate che le patologie da incrostamento e non solo si evidenziano
dai 50 anni in poi ma i mattoni li mettiamo da molto prima ( e se avete dei figli dovete
cercare di dar loro la massima e migliore prospettiva di vita).
Certe glicotossine ( come l’acrilammide che si forma dalla cottura di cibi con la proteina aspargina
ad alta temperatura) si fermano sul tessuto connettivo (legamenti, tendini fasce) e sulla mielina (
sostanza sui nervi intaccata nella sclerosi multipla) e minano questi tessuti. Certe sostanze
alterano gli enzimi digestivi e creano risposte esagerate di difesa del corpo che minano le nostre
cellule.
Ci consiglia di mangiare una sola volta al giorno le proteine animali perché tantissimi cibi
occidentali sono acidificanti mentre il corpo ha un ph del sangue sui 7,4 ovvero alcalino. Questo
squilibrio non crea benessere per cui sono utilissimi i cibi alcalinizzanti come ortaggi verdi,
mandorle, cruditè, legumi secchi e frutti maturi. Ripristinare un equilibrio nel sangue e nella matrice
extracellulare è un fattore importante.
Abbiamo nelle nostre mani un’arma di scelta responsabile, il cibo, che ci può portare a stare bene
in toto o meglio. Perché non ascoltare e non seguire?
Ne Quid Nimis, luglio 2013
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