VERIFICA DEI PRINCIPI DI KIRCHHOFF, DEL PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE DEGLI EFFETTI, DEL TEOREMA DI MILLMAN Un qualunque circuito lineare (in cui agiscono più generatori) può essere risolto applicando i due principi di Kirchhoff e risolvendo le r (numero dei rami del circuito = numero delle correnti incognite) equazioni linearmente indipendenti che si ottengono. È anche possibile risolvere un circuito lineare, in cui agiscono più cause (generatori), applicando il Principio di Sovrapposizione degli Effetti. Tale principio è, in genere, conveniente quando le cause che agiscono sono di natura diversa (generatori continui e generatori alternati). Se, poi, nel circuito è possibile determinare due punti rispetto ai quali tutti i rami sono in parallelo, è possibile applicare il teorema di Millman per determinare la differenza di potenziale tra questi due punti. Calcolata tale differenza di potenziale, si determinano le correnti nei rami e le cadute di tensione sulle resistenze. Un semplice circuito che si presta alla risoluzione nei tre modi su citati è quello di figura. E 1 = 8V ; E 2 = 10V ; R 1 = 3,3kΩ ; R 2 = 4,7 kΩ ; R 3 = 2,2kΩ I valori dei generatori, essendo veri e propri generatori e non delle schematizzazioni di elementi non lineari o altro, devono essere scelti in modo che, in nessun caso, la corrente debba entrare nel morsetto positivo. Un generatore o un alimentatore è costruito in modo da erogare la corrente e non da assorbirla. Se dovesse verificarsi ciò il circuito non si comporterà come previsto. Nel caso del circuito di figura le cose torneranno anche sperimentalmente, in quanto le correnti hanno proprio il verso riportato nella figura. Risoluzione del circuito nei tre modi Risoluzione con i Principi di Kirchhoff − Vi sono tre rami (r = 3), e, quindi, tre correnti incognite. − Vi sono due nodi e, quindi, N – 1 = 2 – 1 = 1 nodi indipendenti. − Vi sono m = r – (N – 1) = 3 – 1 = 2 maglie indipendenti. Si possono scrivere tre equazioni linearmente indipendenti, una ai nodi e due alle maglie. 1 Scelti i versi di percorrenza di figura e il nodo A, si ha: ⎧I 1 + I 2 = I 3 ⎪ ⎨E 1 = R 1 I 1 + R 3 I 3 ⎪E = R I + R I 2 2 3 3 ⎩ 2 ⎧I 1 = I 3 − I 2 ⎪ ⇒ ⎨R 1 I 3 − R 1 I 2 + R 3 I 3 = E 1 ⎪R I + R I = E 3 3 2 ⎩ 2 2 ⇒ − R 1 I 2 + (R 1 + R 3 )I 3 = E 1 Sostituendo i valori e tralasciando la prima equazione, si ha: ⎧⎪− 15,51 ⋅ 10 3 ⋅ I 2 + 25,85 ⋅ 10 3 ⋅ I 3 = 37,6 ⎧⎪− 3,3 ⋅ 10 3 ⋅ I 2 + 5,5 ⋅ 10 3 ⋅ I 3 = 8 ⇒ ⎨ ⎨ 3 3 ⎪⎩4,7 ⋅ 10 3 ⋅ I 2 + 2,2 ⋅ 10 3 ⋅ I 3 = 10 ⎪⎩15,51 ⋅ 10 ⋅ I 2 + 7,26 ⋅ 10 ⋅ I 3 = 33 33,11 ⋅ 10 3 ⋅ I 3 = 70,6 I3 = 70,6 = 2,132mA 33,11 ⋅ 10 3 I2 = 10 − 2,2 ⋅ 10 3 ⋅ I 3 10 − 2,2 ⋅ 10 3 ⋅ 2,132 ⋅ 10 −3 = = 1,130mA 4,7 ⋅ 10 3 4,7 ⋅ 10 3 I1 = I 3 − I 2 = 2,132 ⋅ 10 −3 − 1,130 ⋅ 10 −3 = 1,002mA V1 = R 1 I1 = 3,3 ⋅ 10 3 ⋅ 1,002 ⋅ 10 −3 = 3,307V V2 = R 2 I 2 = 4,7 ⋅ 10 3 ⋅ 1,13 ⋅ 10 −3 = 5,311V V3 = R 3 I 3 = 2,2 ⋅ 10 3 ⋅ 2,132 ⋅ 10 −3 = 4,69V Risoluzione con Millman Si calcolano le correnti di cortocircuito dei rami con i generatori e l’inverso della somma degli inversi delle resistenze: I CC1 = E1 8 = = 2,424mA R 1 3,3 ⋅ 10 3 Ro = I CC 2 = E2 10 = = 2,128mA R 2 4,7 ⋅ 10 3 1 1 = = 1,03kΩ 1 1 1 1 1 1 + + + + R 1 R 2 R 3 3,3 ⋅ 10 3 4,7 ⋅ 10 3 2,2 ⋅ 10 3 2 Si calcola la differenza di potenziale tra i punti A e B. VAB E1 E 2 8 10 + + 3 R1 R 2 3,3 ⋅ 10 4,7 ⋅ 10 3 = = = 4,691V = V3 1 1 1 1 1 1 + + + + R 1 R 2 R 3 3,3 ⋅ 10 3 4,7 ⋅ 10 3 2,2 ⋅ 10 3 Si calcolano le correnti, schematizzando la differenza di potenziale VAB con un generatore di tensione, e le differenze di potenziale. I1 = E 1 − VAB 8 − 4,691 = = 1,003mA R1 3,3 ⋅ 10 3 I2 = I2 = E 2 − VAB 10 − 4,691 = = 1,130mA R2 4,7 ⋅ 10 3 E 2 − VAB 10 − 4,691 = = 1,130mA R2 4,7 ⋅ 10 3 V1 = R 1 I1 = 3,3 ⋅ 10 3 ⋅ 1,003 ⋅ 10 −3 = 3,31V V2 = R 2 I 2 = 4,7 ⋅ 10 3 ⋅ 1,13 ⋅ 10 −3 = 5,311V Risoluzione col Principio di Sovrapposizione degli Effetti Il circuito risulta equivalente alla sovrapposizioni di due circuiti in cui agisce una causa per volta, come schematizzato in figura. Le correnti e le tensioni si ottengono sommando algebricamente le correnti e le tensioni dei due circuiti. Si sommano se i loro versi sono concordi; si sottraggono se sono discordi, assumendo il verso di quella di valore maggiore. Risoluzione primo circuito, agisce solo E1. 3 R 23 = R 2R 3 4,7 ⋅ 10 3 ⋅ 2,2 ⋅ 10 3 = = 1,499kΩ R 2 + R 3 4,7 ⋅ 10 3 + 2,2 ⋅ 10 3 V11 = R 1 I11 = 3,3 ⋅ 10 3 ⋅ 1,667 ⋅ 10 −3 = 5,501V I 21 = E1 8 = = 1,667 mA 3 R 1 + R 23 3,3 ⋅ 10 + 1,499 ⋅ 10 3 I11 = V21 = V31 = R 23 I11 = 1,499 ⋅ 10 3 ⋅ 1,667 ⋅ 10 −3 = 2,5V V21 2,5 = = 0,532mA R 2 4,7 ⋅ 10 3 I 31 = V31 2,5 = = 1,136mA R 3 2,2 ⋅ 10 3 Risoluzione secondo circuito, agisce solo E2. R 13 = R 1R 3 3,3 ⋅ 10 3 ⋅ 2,2 ⋅ 10 3 = = 1,32kΩ R 1 + R 3 3,3 ⋅ 10 3 + 2,2 ⋅ 10 3 V22 = R 2 I 22 = 4,7 ⋅ 10 3 ⋅ 1,661 ⋅ 10 −3 = 7,81V I12 = I 22 = E2 10 = = 1,661mA 3 R 2 + R 13 4,7 ⋅ 10 + 1,32 ⋅ 10 3 V12 = V32 = R 13 I 22 = 1,32 ⋅ 10 3 ⋅ 1,661 ⋅ 10 −3 = 2,193V V12 2,193 = = 0,665mA R 1 3,3 ⋅ 10 3 I 32 = V32 2,193 = = 0,997 mA R 3 2,2 ⋅ 10 3 Si calcolano le tensioni e le correnti. V1 = V11 − V12 = 5,501 − 2,193 = 3,308V V3 = V31 + V32 = 2,5 + 2,193 = 4,693V V2 = V22 − V21 = 7,81 − 2,5 = 5,31V I1 = I11 − I12 = 1,667 ⋅ 10 −3 − 0,665 ⋅ 10 −3 = 1,002mA 4 I 2 = I 22 − I 21 = 1,661 ⋅ 10 −3 − 0,532 ⋅ 10 −3 = 1,129mA I 3 = I 31 + I 32 = 1,136 ⋅ 10 −3 + 0,997 ⋅ 10 −3 = 2,133mA Procedimento di verifica dei Principi di Kirchhoff 1. Si monta il circuito e si collegano i generatori, uno regolato a 8V e l’altro regolato a 10V. 2. Si misurano le tensioni V1, V2, V3. 3. Utilizzando i valori di tensione misurati, applicando la legge di Ohm ai capi delle resistenze, si determinano i valori delle correnti I1, I2, I3. 4. Si verifica il primo Principio di Kirchhoff: la somma delle correnti I1 e I2 deve essere uguale alla corrente I3. 5. Si verifica il secondo Principio di Kirchhoff: la somma delle tensioni V1 e V3 deve essere uguale alla tensione del generatore E1; la somma delle tensioni V2 e V3 deve essere uguale alla tensione del generatore E2. 6. Si riportano i valori in una tabella in cui sono riportati anche i valori calcolati, per un immediato confronto. Valori misurati Valori calcolati V1 3,30 3,307 volt V2 5,293 5,311 V3 4,734 4,690 I1 1,00 1,002 I2 1,126 1,131 mA I3 2,150 2,132 I 1 + I2 = I3 2,126 2,132 volt E1 = V1 + V3 E1 = V1 + V3 8,034 10,027 7,997 10,001 Procedimento di verifica del teorema di Millman 7. Si misura la differenza di potenziale VAB. 8. Si cortocircuita il ramo con E1 e si misura la corrente di cortocircuito ICC1. 9. Si cortocircuita il ramo con E2 e si misura la corrente di cortocircuito ICC2. 10. Si sostituiscono i generatori E1 e E2 con due cortocircuiti e si misura la resistenza Ro vista tra i punti A e B. Dall’inverso del valore misurato di Ro si ottiene la somma delle conduttanze di tutti i rami. I CC1 + I CC 2 V = AB 11. Si verifica, utilizzando i valori rilevati, che 1 Ro 12. Si riportano i valori in una tabella in cui sono riportati anche i valori calcolati, per un immediato confronto. Valori misurati Valori calcolati volt VAB = V3 4,737 4,691 mA ICC1 2,414 2,424 kΩ Ro 1,032 1,03 ICC2 2,114 2,128 mS 1/Ro 0,969 0,970 VAB = (ICC1 + ICC2)/ 1/Ro 4,664 4,69 Procedimento di verifica del Principio di Sovrapposizione degli Effetti 13. Si scollega il generatore E2 e lo si sostituisce con un cortocircuito. 14. Si misurano le tensioni V11, V21, V31. 15. Utilizzando i valori di tensione misurati, applicando la legge di Ohm ai capi delle resistenze, si determinano i valori delle correnti I11, I21, I31. 16. Si scollega il generatore E1 e lo si sostituisce con un cortocircuito. 5 17. Si misurano le tensioni V12, V22, V32. 18. Utilizzando i valori di tensione misurati, applicando la legge di Ohm ai capi delle resistenze, si determinano i valori delle correnti I12, I22, I32. 19. Si verifica che: V1 = V11 – V12; V2 = V22 – V21; V3 = V31 + V32; I1 = I11 – I12; I2 = I22 – I21; I3 = I31 + I32. Se il verso delle tensioni e delle correnti dei contributi sono concordi si sommano, se sono discordi si sottraggono; il verso coincide con quello di valore maggiore. 20. Si riportano i valori in una tabella in cui sono riportati anche i valori calcolati, per un immediato confronto. Valori misurati Valori calcolati Valori misurati Valori calcolati V11 5,505 5,501 volt V21 2,5 2,5 V1 = V11 – V12 3,278 3,308 V31 2,5 2,5 I11 1,668 1,667 mA I21 0,532 0,532 volt V2 = V22 – V21 5,31 5,31 I31 1,136 1,136 V12 2,227 2,193 V3 = V31 + V32 4,727 4,693 volt V22 7,81 7,81 V32 2,227 2,193 I1 = I11 – I12 0,994 1,002 In tutti i casi i valori sperimentali ben si adattano ai valori teorici calcolati. 6 I12 0,675 0,665 mA I2 = I22 – I21 1,130 1,129 mA I22 1,662 1,661 I32 1,012 0,997 I3 = I31 + I32 2,148 2,133