EPILESSIA SCUOLA, SPORT: l’integrazione pssibile Nelia Zamponi Centro Regionale contro l’Epilessia Infantile Presidio Ospedaliero di Alta Specializzazione G Salesi Ospedali Riuniti ANCONA Macerata 13 marzo 09 La crisi epilettica è dovuta a una scarica anomala che alcune cellule cerebrali trasmettono ai nostri muscoli. Le cause di epilessia possono essere svariate e non sempre chiare. CAUSE PRENATALI Malattie del feto Infezioni del feto Malformazioni craniche CAUSE PERINATALI Ipossia cerebrale Traumi cranici alla nascita CAUSE POSTNATALI Patologie cerebrali (meningiti, encefaliti…) Neoplasie del sistema nervoso centrale Gravi traumi cranici Abuso di sostanze stupefacenti EPILESSIE IDIOPATICHE Senza causa apparente EPILESSIA: UNA MALATTIA DELL’ENCEFALO L’epilessia si basa sulla coesistenza di due diverse cause: una lesione cerebrale, esito di malattie di natura diversa, deve interagire con un aumento della predisposizione alle crisi. L’encefalo umano è l’organo più complesso in assoluto Esso è formato da 20’000’000’000 di cellule nervose in interconnessione tra loro. La cooperazione delle cellule nervose rende possibile il nostro pensiero, la percezione di sentimenti e il movimento finalizzato Le interferenze nell’ambito di questa comunicazione tra le cellule nervose possono portare a crisi epilettiche. Le nostre cellule nervose danno origine ad un’attività elettrica registrabile direttamente sulla superficie della testa (Elettroencefalogramma- EEG). Le frecce indicano l’attività elettrica delle rispettive regioni cerebrali. Le crisi epilettiche si manifestano con onde alte ed aguzze. Si possono distinguere due tipi di crisi: •Quando una crisi nasce in una sede circoscritta dell’encefalo, (focolaio) si parla di crisi focale. • Quando l’attività coinvolge sin dall’inizio entrambi gli emisferi cerebrali, si parla di crisi generalizzata. L’epilessia è caratterizzata dal ripetersi di due o piu’ crisi Esistono crisi recidivanti, ma anche eventi che compaiono in modo isolato (crisi occasionali) Il 5% di tutte le persone, una volta nella vita, presenta una crisi convulsiva Una crisi entro due anni non significa ancora epilessia. La probabilità che a una crisi singola ne segua un’altra, è del 42%. CRISI OCCASIONALI In determinate circostanze, per esempio nel caso di febbre alta in età infantile, durante avvelenamenti, nel caso di estreme oscillazioni della glicemia o nell’ alcolismo, possono manifestarsi crisi epilettiche isolate. Dopo regressione della sintomatologia acuta, le crisi non si ripresentano. EPILESSIA Si parla di epilessia soltanto nel caso in cui le crisi si ripetono, in assenza di particolari condizioni o di fattori scatenanti. Sono importanti le seguenti nozioni: ■ Tutti si possono ammalare di epilessia. ■ La malattia può comparire a tutte le età della vita. ■ Sono equamente colpiti gli uomini di tutte le razze e di qualsiasi estrazione culturale. ■ L’epilessia è la malattia cronica piu’ frequente dell’infanzia NIENTE PREGIUDIZI!!! L’epilettico NON E’ UN DISABILE!!! E’ una persona che a parte i momenti in cui è colta dalla crisi vive (e deve vivere) una vita del tutto normale! Ricordiamoci sempre, inoltre, che l’epilessia può essere tenuta efficacemente sotto controllo con farmaci adeguati. L’epilessia nella vita quotidiana Le persone affette da epilessia hanno bisogno di una normale vita quotidiana, e la maggior parte in effetti è in grado di condurre una vita quotidiana del tutto normale. Ciononostante,molti vivono ritirati ed in isolamento perché soffrono per i pregiudizi del prossimo e si sentono rifiutati. Il comportamento negativo delle altre persone può portare a disturbi psichici come per esempio depressioni. L’epilessia nella scuola I problemi degli insegnanti : •Essere informati •Riconoscere una crisi •Trattare l’emergenza •Somministrare i farmaci •Gestire i problemi neuropsicologici , comportamentali e di apprendimento I problemi del b epilettico: •Essere informato della propria malattia e prenderne coscienza •Interagire con i coetanei •Seguire le lezioni e verificare le proprie capacita’ di apprendimento/adattamento La crisi di Grande Male si suddivide in 4 momenti diversi: 1. AURA È la fase precritica. È caratterizzata da segni premonitori olfattivi, visivi e uditivi, senso di malessere generale con mal di testa e nausea Vengono normalmente riferiti a posteriori dal paziente in quanto sono l’unico elemento della crisi che può essere in grado di ricordare 2. FASE TONICA (meno di 1 minuto) Esordio improvviso (Epilessia dal greco ekplhxh = sorpresa): •Urlo •Revulsione degli occhi •Perdita di coscienza •Irrigidimento muscolare •Caduta violenta a terra •Cianosi dovuta a trisma 3. FASE CLONICA (circa 2 minuti) •Convulsioni •Possibile perdita di urine e feci (non si ha controllo di retto e vescica) •Possibili lesioni alla lingua e alle labbra •Cianosi dovuta a trisma 4. FASE POSTCRITICA •Inspirazione profonda •Iperventilazione •Permane lo stato di incoscienza •Al risveglio dolori muscolari, confusione e mal di testa. •Non si ricorda nulla, se non il malessere dell’aura. Le crisi epilettiche, per quanto visibilmente “drammatiche” tendono a risolversi con la completa ripresa della persona colpita. Attenzione ai casi in cui lo stato convulsivo si protrae a lungo (STATO DI MALE EPILETTICO) STATO STATO DI DI MALE MALE CONVULSIVO CONVULSIVO (SE) (SE) Crisi di almeno 30 minuti o crisi ravvicinate tra le quali il paziente non riprende completamente coscienza. Conseguenze avverse di tipo metabolico, cardio-respiratorio, neurologico. Tasso di mortalità fra l'8 e il 32 % Esistono anche forme più lievi di crisi (piccolo male), caratterizzate dall’improvvisa perdita di contatto con l’ambiente esterno (crisi di assenza) senza perdita di coscienza o convulsioni. Esistono crisi focali durante le quali si possono osservare brevi contrazioni dei muscoli facciali e delle mani. Crisi convulsiva: primo soccorso Che cosa occorre fare per aiutare un malato di epilessia che va incontro ad una crisi ? Il decorso di per sé della crisi non è influenzabile dall’esterno. I tentativi di immobilizzare gli arti in corso di contrazione o di aprire le arcate dentarie, portano spesso a ferimenti dell’interessato e del soccorritore devono essere evitati. Osservare con precisione Per i successivi passi del trattamento può essere importante osservare in maniera calma e precisa la crisi. Durante la crisi occorre spostare il malato da zone rischiose e proteggere il corpo dalle ferite. Può essere ragionevole per esempio un supporto sotto la testa. Dopo la crisi: Quando il malato dorme, è consigliabile posizionarlo sul fianco (per rendere possibile il deflusso della saliva) e allentare i vestiti intorno al collo. Quando riprende i sensi, spesso è in uno stato confusionale, non sempre prontamente riconoscibile. Fondamentalmente, valgono le seguenti regole: ■ Una singola crisi appare minacciosa, ma non è pericolosa. Recede da sola. ■ Annotare la durata della crisi. ■ Durante la crisi occorre eliminare i pericoli di ferimento (per esempio, attrezzi, mobili). ■ Occorre allentare i capi di vestiario stretti. ■ Non inserire nulla tra i denti. ■ Non immobilizzare né le braccia né le gambe. ■ Non praticare la respirazione artificiale. ■ Proteggere dal raffreddamento. ■ Le scosse delle braccia, delle gambe e del volto spesso recedono dopo 1– 2 minuti. Successivamente, il malato può apparire ancora per un pò di tempo (fino a molte ore) scarsamente risvegliabile e stanco. Il malato si riprende da sé. ■ Occorre interpellare un medico – quando la crisi persiste oltre 10 minuti – quando le scosse recedono solo transitoriamente – quando il volto appare bluastro – quando lo stato confusionale persiste oltre 30 minuti Epilessia e Disturbi di apprendimento …Tra i bambini che frequentano la scuola quelli affetti da epilessia hanno mediamente un QI più basso rispetto ai soggetti non epilettici, anche se questi non presentano evidentemente un danno cerebrale strutturale. Risulta un QI inferiore a 70 in circa il 12-14% con uno squilibrio a sfavore delle capacità verbali. Massimo "Milli" Landoni 26 ……Epilessia e Disturbi di apprendimento Bambini con un’epilessia poco controllata, dimostrano un progressivo declino del QI mentre ciò non si riscontra nei bambini con epilessia controllata. Il difetto intellettivo risulta maggiore nelle epilessie generalizzate rispetto alle parziali. Massimo "Milli" Landoni 27 Epilessia e Disturbi di apprendimento Nelle forme parziali con focalità temporali sx il difetto mentale interictale riguarda la memoria verbale. Nell’epilessia del lobo temporale dx si rileva deficit della memoria visuo spaziale. Nell’epilessia del lobo frontale prevale il deficit della capacità di attenzione, della capacità di formulare concetti, della capacità di anticipazione e programmazione. Massimo "Milli" Landoni 28 Epilessia e Disturbi di apprendimento Nelle epilessie focali i deficit cognitivi sembrano correlarsi sia con la frequenza degli “spikes” EEG che con la frequenza delle crisi. Nelle epilessie rolandiche, sono stati dimostrati deficit cognitivi transitori coincidenti con le scariche di spikes subcliniche, che possono sottendere una discontinuità di attenzione e difficoltà di apprendimento. Massimo "Milli" Landoni 29 Epilessia e Disturbi di apprendimento …Rilievi clinici dimostrano che con l’attività parossistica concomitano disturbi delle funzioni neuropsicologiche e che questo fatto è tanto più marcato quanto più l’attività parossistica è intensa. Essa si accompagna ad alterazioni del flusso circolatorio cerebrale con correlazione delle anomalie EEG, deficit del flusso ematico e disfunzioni neuropsicologiche. … Massimo "Milli" Landoni 30 Epilessia e Disturbi di apprendimento Anche in assenza di crisi cliniche l’attività parossistica si accompagna ad alterazioni metaboliche, documentate per mezzo della PET e della SPECT. Sono state inoltre riscontrate anche nell’afasia acquisita con epilessia, o sindrome di LANDAU KLEFFNER, nella quale anomalie PET sono state riscontrate in sede temporale. Connessi con gli eventi parossistici, pur se al di fuori di un’immediata coincidenza cronologica con gli stessi, sono rilevabili deficit cognitivi post o interictali protratti. Il difetto cognitivo può perdurare per diversi giorni. Massimo "Milli" Landoni 31 Epilessia e Disturbi di apprendimento …La correlazione tra esordio precoce dell’epilessia e difetto mentale può essere connessa all’interferenza dell’attività parossistica precoce sull’organizzazione neuronale e sullo stesso sviluppo cerebrale. La densità sinaptica della corteccia dell’animale immaturo è circa doppia rispetto a quella dell’animale adulto. Nel cervello, nel corso del suo sviluppo normale, si attua un intenso processo di selezione, eliminazione e connessione neuronale. … Massimo "Milli" Landoni 32 Epilessia e Disturbi di apprendimento …L’attività parossistica precoce può provocare morte cellulare. Essa inibisce l’attività mitotica, la sintesi delle proteine, le connessioni interneuroniche e pertanto riduce la cellularità cerebrale. Massimo "Milli" Landoni 33 Epilessia e Disturbi di apprendimento In particolare lo stato di male convulsivo produce danni maggiori: -Sclerosi della parte mesiale del lobo temporale e del corno di ammone - Alterazioni della corteccia cerebrale - Dell’amigdala -Talamo e cervelletto. -Anche le crisi focali corticali possono provocare necrosi neuronali sia nella sede primaria dell’attività parossistica, sia in sistemi neuronali ad essa collegati per via sinaptica. Massimo "Milli" Landoni 34 Terapia antiepilettica e funzioni cognitive La maggior parte degli studi che hanno valutato gli effetti avversi cognitivi (EAC) dei farmaci antiepilettici sono stati effettuati su adulti. • Minori effetti cognitivi su adulti potrebbero tuttavia determinare significativi effetti cognitivi e sull’apprendimento in età pediatrica. • Occorre disegnare specifici studi in età pediatrica per una definizione migliore dei potenziali rischi di EAC. . Inoltre gli studi esistenti presentano problemi metodologici nella rilevazione degli EAC. • I dati disponibili , tenuto conto delle suddette limitazioni,indicano che i nuovi FAE sono più sicuri sul piano cognitivo rispetto ai farmaci di vecchia generazione. • Massimo "Milli" Landoni 35 Terapia antiepilettica e funzioni cognitive Tutti i FAE hanno effetti collaterali cognitivi in “assoluto”;questi effetti sono maggiori per il PB e la PHT rispetto alVPA e alla CBZ. Aldenkamp et al., 1993 Le differenze tra i vecchi FAE più studiati (PHT, CBZ e VPA) possono essere considerate lievi, a dosi terapeutiche normali; fa eccezione il PB che ha un importante impattosulle funzioni cognitive. Meador et al., 1990 La politerapia ha un impatto relativamente severo sulla funzione cognitiva in confronto alla monoterapia, indipendentemente dal tipo di FAE usato.Trimble, 1987 Massimo "Milli" Landoni 36 Phenobarbital Significativa riduzione del QI (totale e di performance) e deficit in compiti verbali e non verbali in bambini trattati per 6 mesi con PB vs VPA.Vining et al., 1987 Significativa riduzione del QI o degli apprendimenti scolastici in bambini trattati con PB dopo CF vs non trattati, a lungo termine.Hirtz et al., 1990; Farwell et al., 1990; Sulzbacher et al., 1999 Punteggi più bassi di QI (QIV, QIP, QIT) in bambini con E trattati con PB vs VPA e non trattati, 9 12 mesi dopo; inoltre, non miglioramento al retest (apprendimento compromesso) Calandre et al., 1990 Massimo "Milli" Landoni 37 Significativa riduzione di memoria e concentrazione in bambini trattati con PB (12 mesi) vs placebo e correlazione con livelli plasmatici.Camfield et al., 1979 Significative compromissioni delle performance visuomotorie e della memoria spaziale immediata in soggetti seizure free vs controlli normali.Gallassi et al., 1992 In 9 bambini trattati con basse dosi di PB presenti deficit di memoria e di attenzione reversibili dopo la sospensione. Riva e Devoti, 1996 Massimo "Milli" Landoni 38 Riduzione dei punteggi a test di problem solving, attenzionee controllo degli impulsi, in soggetti con CP passati da CBZ aPB, dopo 4 6 mesi di trattamento. Schain et al., 1977 Compromissione ai test di vigilanza nei bambini, dopo singola dose di PB.Mirsky e Kornetsky, 1964 Influenza del PB su performance che implicano sforzo mentale o attenzione sostenuti.Hutt et al., 1968; Kornetsky et al.,1964 Riduzione della percezione sensoriale in pazienti con intelligenza conservata. Marchesi, 1979 Massimo "Milli" Landoni 39 TOPIRAMATO in 6 volontari sani, dopo somministrazione di 200 mg/die in acuto, compromissione della funzione verbale (anomia e fluenza verbale) di circa 2 DS e dell’attenzione sostenuta; dopo titolazione a 400 mg/die in 1 mese, compromissione della memoria verbale edella velocità mentale > 2 DS.Martin et al., 1999 In 155 pazienti con E, ad una batteria di test di 23 variabili che rappresentavano l’attenzione selettiva, la fluenza verbale, la velocità visuomotoria, i soggetti sottoposti a lenta titolazione e con 1 FAE di fondo mostravano modificazioni > 1/3, ma < 1 DS. Meador, 1997 Massimo "Milli" Landoni 40 TOPIRAMATO in 59 pazienti con Epilessia trattati con TPM (bassatitolazione) + CBZ vs VPA+CBZ, 8 settimane dopol’ultimo aumento della dose, riscontrata compromissione cognitiva relativa alla memoria verbale, sia durante la titolazione che al termine del trial.Aldenkamp et al., 2000 • in 4/9 pazienti trattati con TPM per 3 mesi, è stata riscontrata correlazione significativa tra dose del TPMe digit span in avanti misurata settimanalmente.Burton & Harden, 1997 Massimo "Milli" Landoni 41 Epilessia e Disturbi di apprendimento …Dal punto di vista burocratico, premesse le certificazioni da parte dello specialista della diagnosi, terapia e considerazioni particolari sul bambino affetto da epilessia, con deficit associati, l' Amministrazione scolastica prevede un insegnante di sostegno disponibile per un numero di ore in rapporto alla gravita' del caso. Per coloro che sono affetti da epilessia senza altre complicazioni non e' previsto alcun aiuto, salvo il caso in cui venga accertato che l' assunzione della terapia comporti disturbi della concentrazione Massimo "Milli" Landoni 42 …..Ad ogni modo sia che siano previste delle ore di sostegno per loro come per tutti gli allievi della scuola dell' obbligo, va programmato dai docenti un insegnamento individualizzato con obiettivi realmente raggiungibili da svolgere all' interno della classe o meno, a seconda di quanto concordato dal consiglio di classe. Massimo "Milli" Landoni 43 Per ogni alunno in situazione di handicap opera collegialmente il Gruppo operativo interprofessionale previsto dalla CM n° 258/83, costituito dal Direttore Didattico o Preside, dagli specialisti dell' USL, dagli operatori educativo-assistenziali e/o tecnici dell' Ente Locale. Il Gruppo si riunisce in date prestabilite almeno tre volte l' anno. Ai sensi dell' art. 6 del DPR 24.2.94, alla stesura ed alla verifica del Profilo dinamico funzionale e del Progetto educativo personalizzato e' prevista la partecipazione della famiglia Massimo "Milli" Landoni 44 . ..Per ogni Circolo o Istituto e' costituito il Gruppo di lavoro previsto dall' art. 15, punto 2, della L. 104/92, con il compito di stimolare e coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unita' scolastica per favorire l' integrazione. Tale gruppo e' composto da: Direttore Didattico o Preside che lo presiede, 1 rappresentante dell' USL, 1 rapp. dell' Ente Locale, 1 rapp. dei docenti, 1 rapp. degli studenti ( scuole medie di II grado), 1 rapp. dei genitori di alunni con handicap o rapp. di Associazione da loro indicato e 1 rapp. dei genitori eletto nel Consiglio di Circolo. Massimo "Milli" Landoni 45 Raccomandazioni Ministeriali sottoscritte nel novembre 2005 e contenenti: Le linee guida per la somministrazione dei farmaci a scuola ….Per quanto riguarda l' assunzione dei farmaci a scuola, la posologia e le scadenze dell' assunzione deve essere certificata dallo specialista e consegnata al medico scolastico che autorizzera' per iscritto gli insegnanti a far assumere le terapia al bambino. Massimo "Milli" Landoni 46 ……I dirigenti scolastici, a seguito della richiesta scritta di somministrazione di farmaci: - effettuano una verifica delle strutture scolastiche, mediante l’individuazione del luogo fisico idoneo per la conservazione e la somministrazione dei farmaci; - concedono, ove richiesta, l’autorizzazione all’accesso ai locali scolastici durante l’orario scolastico ai genitori degli alunni, o a loro delegati, per la somministrazione dei farmaci; -verificano la disponibilità degli operatori scolastici in servizio a garantire la continuità della somministrazione dei farmaci, ove non già autorizzata ai genitori, esercitanti la potestà genitoriale o loro delegati. -Gli operatori scolastici possono essere individuati tra il personale docente ed ATA che abbia seguito i corsi di pronto soccorso ai sensi del Decreto legislativo n.626/94 -Potranno, altresì, essere promossi, nell’ambito della programmazione delle attività diformazione degli Uffici Scolastici regionali, specifici moduli formativi per il personale docente Massimo "Milli" Landoni 47 PAUSA??? DOMANDE?? EPILESSIA E ATTIVITA’ SPORTIVA Sport: elemento formativo di primo piano nel processo di maturazione psicologica e di inserimento sociale ATTIVITA’ SPORTIVA NEL SOGGETTO EPILETTICOTERAPIA TERAPIA COMPORTAMENTALE INTEGRATIVA Massimo "Milli" Landoni 50 Bambino iperprotetto Adulto ipoattivo Ipoattività-perdita di esercizio-deterioramento funzionale- ipoattività Massimo "Milli" Landoni 51 RESTRIZIONE ATTIVITA’ FISICA • Limitare i fattori scatenanti le crisi • Evitare potenziali traumi emotivi • Prevenire il rischio di lesioni correlato alle crisi Massimo "Milli" Landoni 52 RESTRIZIONE ATTIVITA’ FISICA •Frequenza delle crisi •Timing delle crisi •Eta’ del soggetto •Compliance •Comorbidità Massimo "Milli" Landoni 53 RESTRIZIONE ATTIVITA’ FISICA domicilio scuola attività ricreative sport viaggi Massimo "Milli" Landoni 54 ATTIVITA’ SPORTIVA E EPILESSIA •Agonismo? •Attività non agonistica? •Quale tipo di sport ? U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 55 ATTIVITA’ SPORTIVA E EPILESSIA •L’ATTIVITA’ SPORTIVA PUO’ SCATENARE UNA CRISI? •I FARMACI SONO COMPATIBILI CON LA PRATICA SPORTIVA? •UNA EVENTUALE CRISI PUO’ PROVOCARE DANNI FISICI E MATERIALI? U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 56 •L’ATTIVITA’ SPORTIVA PUO’ SCATENARE UNA CRISI? •Attenzione a privazione sonno, eccesso di allenamento,fatica, ipertermia, ipoglicemia •Alcalosi indotta dall’HPN •SLI (alberi, fari, ecc) •Riduzione alt EEG e numero crisi? U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 57 • I FARMACI SONO COMPATIBILI CON LA PRATICA SPORTIVA? •Considerare gli effetti collaterali (minore vigilanza e attenzione,astenia, atassia, tremori, disturbi della coordinazione motoria,modificazioni endocrine, cardiovascolari ed ematologiche) •Considerare la modificazione della cinetica dei farmaci da parte dell’esercizio Massimo "Milli" Landoni 58 •UNA EVENTUALE CRISI PUO’ PROVOCARE DANNI FISICI E MATERIALI? •Indispensabile conoscere anamnesi , tipo e gravità dell’epilessia, frequenza e semeiologia delle crisi •Difficile una codificazione rigida delle incompatibilità U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 59 MOTONAUTICA, BOB, SLITTINO SPORT MOTORISTICI, ATTIVITA’ SUBACQUEE PARACADUTISMO , VELA, AVIAZIONE DIPORTISTICO SPORTIVA ? ATLETICA OK U.O. NPI ? LEGGERA Massimo "Milli" Landoni OK Ancona 60 ATTIVITA’ NON AGONISTICA e EPILESSIA Incoraggiare le attività fisiche e sportive a basso rischio Restrizioni limitate a periodi particolari: • 2-3 mesi dopo una prima crisi non trattata • all’inizio del trattamento farmacologico • 6 mesi dopo la sospensione dei farmaci Attività sportiva comunque sconsigliata a con crisi farmacoresistenti Massimo "Milli" Landoni pazienti 61 ATTIVITA’ AGONISTICA E EPILESSIA VISITA DI IDONEITA’ (DL 19/2/1982) Indispensabile per partecipare a competizioni ufficiali Mancanza di protocolli neurologici sportivi uniformi A RIGORE, TUTTI GLI SPORT AGONISTICI SAREBBERO VIETATI U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 62 ATTIVITA AGONISTICA E EPILESSIA Mancanza di criteri e limiti univoci nella concessione della idoneità: Esame neurologico periodico Es neurol+ EEG (automobil.sci,motocicl…) Es neurol+EEG+FOO+TAC (pugilato prof.) Eventuale ricorso alla Commissione Regionale U.O. NPI - Massimo "Milli" Landoni Ancona 63 ATTIVITA’ SPORTIVA E EPILESSIA Lo sport promuove l’inserimento sociale Migliora la salute fisica Rafforza l’autostima e l’indipendenza. L’epilessia non interferisce con l’attività sportiva specie non agonistica NON E’ RAGIONEVOLE ESCLUDERE I PAZIENTI EPILETTICI DALL’ATTIVITA SPORTIVA U.O. NPI - Massimo "Milli" Landoni Ancona 64 DOMANDE?? SPORT E ATTIVITA’ VEGETATIVA • Risposta neurovegetativa e neuroendocrina allo stress •Incremento Pressione Arteriosa •Incremento Frequenza cardiaca •Ipertermia •Ipotermia post esercizio U.O. NPI Massimo "Milli" Landoni Ancona 66 SPORT E ATTIVITA’ CEREBRALE IPERVENTILAZIONE IPEROSSIA IPERBARICA IPOSSIA IPERIDRATAZIONE IPERTERMIA IPOGLICEMIA U.O. NPI DANNO CEREBRALE Massimo "Milli" Landoni 67 COSA FARE? • Allertare il soccorso sanitario • Impedire che il paziente si ferisca durante la caduta e le convulsioni (accompagnarlo a terra, creare una “zona sicura” con coperte, cuscini, zaini ecc…spostare gli oggetti vicini) • Slacciare cravatte, foulard ecc… • Non cercare MAI di trattenere le convulsioni (si aumenta solo il rischio di lesioni) • Non mettere le NOSTRE dita in bocca per proteggere la SUA lingua • Terminata la crisi valutare i parametri vitali e ricercare eventuali lesioni • Se la lingua è tranciata trattarla come un’amputazione Crisi epilettica o isterica? La crisi isterica non ha origine neurologica ma psicologica. È espressione di un forte disagio Può avere manifestazioni simili alla crisi epilettica Crisi epilettica o isterica? EPILETTICO ISTERICO Può avere una crisi ovunque Perde coscienza Cade violentemente a terra Può mordersi la lingua Può avere incontinenza Non ricorda l’accaduto La crisi dura pochi minuti Ha una crisi in pubblico Non perde coscienza Cade in sicurezza Non si ferisce Non ha incontinenza Ricorda l’accaduto La crisi è più lunga DOMANDE?? DOMANDE?? DOMANDE?? EPILESSIA: UNA MALATTIA DELL’ENCEFALO Le nostre cellule nervose danno origine ad un’attività elettrica registrabile direttamente sulla superficie della testa. Le frecce indicano l’attività elettrica delle rispettive regioni cerebrali. Le crisi epilettiche si manifestano con onde alte ed aguzze. 4 Qualche termine da conoscere… CRISI Episodio patologico improvviso, violento e non permanente CONVULSIONE Contrazione dei muscoli improvvisa, violenta e scoordinata TRISMA Chiusura serrata della bocca dovuta a una contrazione spasmodica dei muscoli facciali CIANOSI Colorito bluastro della pelle e delle mucose dovuto a insufficiente ossigenazione dei tessuti Una precisa classificazione delle crisi e delle sindromi epilettiche è parte vitale nella pratica clinica e nella ricerca Creazione di un vocabolario comune Corretto scambio di informazioni Possibilità di confrontare dati e risultati “Contenitore” troppo rigido CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE EPILESSIE DELLE SINDROMI EPILETTICHE (1989) 1 EPILESSIE E SINDROMI PARZIALI 1.1 Idiopatiche dipendente) (con esordio età 1.1.1 - Epilessia parziale benigna con punte rolandiche 1.1.2 - Epilessia parziale benigna con punte onda occipitali 1.1.3 - Epilessia primaria da lettura 1.1.4 - Altre 1.2 Sintomatiche 1.2.1 - Epilessia parziale continua progressiva dell'infanzia (Sindrome di Kojewnikov) 1.2.2 - Sindromi caratterizzate da crisi con specifiche modalità di scatenamento 1.2.3 - Epilessia del lobo Temporale 1.2.4 - Epilessia del lobo Frontale 1.2.5 - Epilessia del lobo Parietale 1.2.6 - Epilessia del lobo Occipitale 1.2.7 - Epilessie indeterminate 1.3 Criptogenetiche 1.3.1 - Sindromi caratterizzate da crisi con specifiche modalità di scatenamento 1.3.2 - Epilessia del lobo Temporale 1.3.3 - Epilessia del lobo Frontale 1.3.4 - Epilessia del lobo Parietale 1.3.5 - Epilessia del lobo Occipitale 1.3.6 - Epilessie indeterminate CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE EPILESSIE E DELLE SINDROMI EPILETTICHE (1989) 2 EPILESSIE E SINDROMI GENERALIZZATE 2.2 Criptogenetiche o Sintomatiche (in ordine di età) 2.1 Idiopatiche dipendente, (con esordio etàin ordine di età) 2.1.1 - Convulsioni neonatali benigne famigliari 2.1.2 - Convulsioni neonatali benigne 2.1.3 - Epilessia mioclonica benigna del lattante 2.1.4 - Epilessia con assenze dell'infanzia (picnolessia) 2.1.5 Epilessia con assenze dell'adolescenza 2.1.6 - Epilessia mioclonica giovanile 2.1.7 - Epilessia con crisi di grande male al risveglio 2.1.8 - Altre epilessie generalizzate idiopatiche 2.1.9 - Epilessie caratterizzate da crisi con modalità specifiche di scatenamento 2.2.1 - Sindrome di West 2.2.2 - Sindrome di Lennox-Gastaut 2.2.3 - Epilessia con crisi mioclono- astatiche 2.2.4 Epilessia miocloniche con assenze 2.3 Sintomatiche 2.3.1 Ad etiologia non specifica: 2.3.1.1 - Encefalopatia mioclonica precoce 2.3.1.2Encefalopatia epilettica infantile precoce con suppression-bursts 2.3.1.3 - Altre epilessie generalizzate sintomatiche 2.3.2 Sindromi specifiche: 2.3.2.1 - Crisi che possono complicare diversi stati patologici. CLASSIFICAZIONE INTERNAZIONALE DELLE EPILESSIE E DELLE SINDROMI EPILETTICHE (1989) 3 EPILESSIE E SINDROMI NON DEFINITE SE FOCALI O GENERALIZZATE 3.1 Con crisi generalizzate sia focali che 4.1 Crisi legate a situazioni particolari 3.1.1 - Crisi neonatali 3.1.2 - Epilessia mioclonica severa dell'infanzia 3.1.3 - Epilessia con punte-onda continue durante il sonno lento 3.1.4 - Afasia epilettica acquisita (Sindrome di Landau-Kleffner) 3.1.5 - Altre epilessie indeterminate non definite sopra 3.2 Senza chiare generalizzate o parziali 4 SINDROMI SPECIALI caratteristiche Tutti i casi in cui le caratteristiche elettrocliniche delle crisi non consentono un loro inquadramento nell'ambito delle generalizzate o delle focali (grande male in sonno). 4.1.1 - Convulsioni febbrili 4.1.2 - Crisi occasionali o Stato di male epilettico isolato 4.1.3 - Crisi che si verificano solo" in corso di alterazione metabolica oppure di un fatto tossico acuto dovuto a cause diverse (alcool, droghe, eclampsia, iperglicemia non chetotica) 5 EPILESSIE INCLASSIFICABILI Le convulsioni febbrili • Compaiono solo in corrispondenza a iperpiressia • L’incidenza maggiore è tra 6 mesi e 5 anni • Derivano dall’immaturità dell’organismo dei bambini COSA FARE? • Allertare il soccorso sanitario • Tenere il bambino a letto • Slacciare gli abiti costrittivi • Non coprire eccessivamente • Evitare che possa ferirsi • Alla fine delle convulsioni misure antipiretiche CRISI CRISI CONVULSIVE CONVULSIVE ED ED EMERGENZA EMERGENZA La prima crisi rappresenta sempre una emergenza a causa delle problematiche mediche ad essa correlate e delle reazioni emotivoaffettive delle figure parentali CRISI CRISICONVULSIVE CONVULSIVEED EDEMERGENZA EMERGENZA Circa il 10% delle chiamate alle ambulanze avviene per la insorgenza di attività critica e circa l'1,5% delle visite al DE riguardano bambini con crisi convulsive. 53% convulsioni febbrili, 31% epilessia già nota, 10% prime crisi convulsive e 5% stati di male convulsivo. Trattamento Trattamento di di prima prima linea linea (domicilo ) (domicilo oo ambiente ambiente scolastico scolastico) Il riconoscimento di una crisi e l’utilizzo di farmaci di prima linea sono fattori fondamentali nel ridurre il rischio di recidive critiche e nel limitarne la durata. I familiari e gli operatori scolastici dovrebbero essere istruiti sulle modalità di primo soccorso di fronte ad una crisi convulsiva. I farmaci utilizzabili sono il Diazepam per via rettale (Midazolam per via buccale/ nasale). Trattamento Trattamento di di prima prima linea linea Il personale medico e paramedico deve provvedere ad un trasporto rapido, a testare il livello di glucosio, somministrare 02 terapia, mantenere pervie le vie respiratorie, cannulare una vena periferica, somministrare alcuni farmaci selezionati (Diazepam per via rettale/ev, Midazolam per via im/ev) Trattamento Trattamento di di seconda seconda linea linea (( Dipartimento ) Dipartimento Emergenza Emergenza) Le crisi di GM e lo SE sono le richiedono un trattamento immediato. evenienze che Scopo del trattamento è quello di stabilizzare le funzioni cardiorespiratorie, interrompere le crisi elettrocliniche, riconoscere le patologie di base eventualmente associate e potenzialmente pericolose per la vita (meningoencefaliti, ipertensione endocranica, alterazioni metaboliche, intossicazioni). Farmaci utilizzabili: BDZ ev, PB im, DPH ev. Trattamento Trattamento di di terza terza linea linea (Terapia (Terapia Intensiva) Intensiva) Bambini con crisi prolungate, in stato di shock, cianotici, in depressione respiratoria, ipercapnici ed ipossiemici. Necessari intubazione, stabilizzazione, monitoraggio, esami biochimici e strumentali. Farmaci utilizzabili: Tiopentone ev, Propofol, Dintoina ev, BDZ ev ad alte dosi. EPIDEMIOLOGIA L’epilessia è la malattia neurologica più comune nell’infanzia Bambini ed adolescenti con almeno 1 crisi comiziale prima dei 20 anni Popolazione pediatrica 5% Pazienti in età pediatrica che sviluppano un quadro di EPILESSIA FARMACO-RESISTENTE 25% Pazienti in età pediatrica che sviluppano un quadro di epilessia 20% EPILESSIA EPILESSIA :: gestione gestione assistenziale assistenziale CENTRO PER LA CURA DELL’EPILESSIA Stutture inserite in Università,Istituti di ricerca, Ospedali dotati di attrezzature e presidi necessari alla gestione dei vari aspetti della malattia Collaborazione con Laboratorio analisi, Neuroradiologia, Psicologia, Servizi sociali, Psichiatria ,Neurochirurgia EPILESSIA EPILESSIA :: gestione gestione assistenziale assistenziale Obiettivi CRE: •Garantire ai soggetti epilettici cure e assistenza •Ridurre il tasso di cronicizzazione •Agevolare l’inserimento scolastico e lavorativo •Migliorare l’educazione e la coscienza sociale della malattia •Promuovere la ricerca in campo epilettologico EPILESSIA EPILESSIA :: gestione gestione assistenziale assistenziale INDIRIZZO CRE Medico Chirurgico Gestione Globale L’epilessia è curabile? Si A) farmaci L’obiettivo del trattamento è la prevenzione di ulteriori crisi e della distruzione delle cellule nervose. I motivi per un trattamento sono: ■ Le ferite che spesso vengono riportate durante le cadute in corso di crisi. ■ Le difficoltà create dalle crisi sul luogo di lavoro ed in famiglia. ■ Il pericolo di annegamento durante il nuoto senza ausili protettivi. ■ Il divieto della guida di automobili per le persone che presentano crisi. ■ La potenzialità delle crisi di grande male che duranooltre 15 minuti, di dare origine ad un danno cerebrale persistente. ■ La compromissione della capacità di concentrazionein fase postcritica che può persistere per molte ore. B) CHIRURGIA • Trattamento delle crisi comiziali farmaco-resistenti • Prevenzione dei danni cerebrali da: • patologia epilettogena • epilessia cronica • livelli tossici di farmaci anticomiziali ITER CHIRURGICO Specialisti coinvolti • Neurologo • Neurochirurgo • Neurofisiologo • Neuroradiologo • Neuropsicologo EPILESSIA EPILESSIA :: gestione gestione assistenziale assistenziale CRE Salesi come Centro di Gestione Globale dell’Epilessia : • trattamento medico • trattamenti speciali • inquadramento e trattamento neuropsicologico • valutazione diagnostica prechirurgica • procedure chirurgiche EPILESSIA EPILESSIA :: gestione gestione assistenziale assistenziale CRE 1200 25% 300 90 200 Ospedale Salesi: Pazienti/anno Extraregione Nuovi casi/anno E nuova diagnosi E farmacoresistenti ESPERIENZA CRE SALESI/CLINICA NCH (2000-2005) 10/ • Lesionectomia/corticectomia anno • Procedure di stimolazione • stimolazione del nervo vago • stimolazione cerebrale profonda • Procedure di disconnessione • Callosotomia 85 pz Risorse umane… Aggiornamento professionale.. Dotazione tecnologica.. Collaborazione interdisciplinare…….. CONCLUSIONI L’epilessia è la malattia neurologica più frequente in età pediatrica • Gestione fase di esordio e malattia cronica • Ruolo preminente del trattamento medico • Assistenza globale al soggetto affetto • Problema della farmacoresistenza • CONCLUSIONI L’epilessia farmaco resistente condiziona lo sviluppo neurologico e psico-sociale del bambino Un trattamento chirurgico precoce nel bambino consente: • un recupero ottimale dalle complicanze del trattamento • un’evoluzione favorevole dei danni a lungo-termine provocati dal quadro comiziale stesso EPILESSIA E ATTIVITA’ SPORTIVA N. Zamponi, C.Cardinali CENTRO REGIONALE CONTRO L’EPILESSIA INFANTILE Massimo "Milli" Landoni U. O. NEUROPSICHIATRIA INFANTILE 103 EPILESSIA IN ETA’ PEDIATRICA L’epilessia è la malattia cronica più frequente in età infantile. I 2/3 delle epilessie insorgono e si stabilizzano nell’infanzia