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Dal libro del profeta Isaia.
Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce,
la gloria del Signore brilla sopra di te.
Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra,
nebbia fitta avvolge i popoli;
ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te.
Cammineranno le genti alla tua luce,
i re allo splendore del tuo sorgere.
Alza gli occhi intorno e guarda:
tutti costoro si sono radunati, vengono a te.
I tuoi figli vengono da lontano,
le tue figlie sono portate in braccio.
Allora guarderai e sarai raggiante,
palpiterà e si dilaterà il tuo cuore,
perché l'abbondanza del mare si riverserà su di te,
verrà a te la ricchezza delle genti.
Uno stuolo di cammelli ti invaderà,
dromedari di Màdian e di Efa,
tutti verranno da Saba, portando oro e incenso
e proclamando le glorie del Signore.
Is 60, 1-6
RIT: Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
I re di Tarsis e delle isole portino tributi,
i re di Saba e di Seba offrano doni.
Tutti i re si prostrino a lui,
lo servano tutte le genti.
Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.
Sal 71
Ef 3, 2-3. 5-6
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini.
Fratelli, penso che abbiate sentito parlare del ministero
della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore:
per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero.
Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti
generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e
profeti per mezzo dello Spirito: che le genti sono chiamate,
in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo
stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per
mezzo del Vangelo.
1. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi
vennero da oriente a Gerusalemme 2.e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re
dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
3.All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme.
4.Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul
luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5.Gli risposero: «A Betlemme di Giudea,
perché così è scritto per mezzo del profeta:
6.E tu, Betlemme, terra di Giuda,
Mt 2,1-12
Mt 2, 1-12
non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
7.Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza
il tempo in cui era apparsa la stella 8.e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e
informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». 9.Udito il re, essi partirono. Ed
ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si
fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10.Al vedere la stella,
provarono una gioia grandissima. 11.Entrati nella casa, videro il bambino con
Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli
offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12.Avvertiti in sogno di non tornare da
Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
Le letture di questa domenica
1a Lettura
Is 60, 1-6
Salmo
Sal 71
2a Lettura
Ef 3, 2-3. 5-6
Vangelo
Mt 2, 1-12
Epifania
"epifania” da ἐπιφαίνω, epifàino "mi rendo manifesto”
ἐπιφάνεια, epifàneia sostantivo femminile
(può significare manifestazione, apparizione, venuta,
presenza divina)
Nel III secolo i cristiani iniziarono a commemorare, come
Epifania, le manifestazioni divine di Gesù. In particolare:
 l'adorazione da parte dei Re Magi,
 il battesimo di Gesù ed
 il primo miracolo avvenuto a Cana.
Oggi si intende la prima manifestazione pubblica della
divinità, con la visita dei Re Magi al bambinello Gesù
è considerata dalla Chiesa cattolica una delle massime solennità celebrate, assieme
alla Pasqua, il Natale, la Pentecoste e l'Ascensione. È festa di precetto.
I Magi sono stati interpretati come Re Magi per l'influsso di Isaia 60,3,
e sono stati attribuiti loro i nomi di
 Melchiorre (semitico),
 Gaspare (camitico) e
 Baldassarre (iafetico).
I Magi (non precisati nel numero),
 guidati in Giudea da una stella (ἀστέρα, da ἀστήρ, stella od astro),
 portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come "re dei Giudei”
 oro (omaggio alla sua regalità),
 incenso (omaggio alla sua divinità) e
 mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice).
Con l'Epifania si celebra la prima manifestazione della divinità di Gesù all'intera
umanità
Le chiese cristiane ortodosse seguono il calendario giuliano:
la Nascita di Gesù (Natale) si celebra il 7 gennaio,
La chiesa Latina segue il calendario gregoriano (in uso in occidente dal 1582):
Con una differenza di tredici giorni
Esaminiamo il brano
1. Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni
Magi vennero da oriente a Gerusalemme
«Gesù era nato»: Matteo fa solo un breve accenno alla nascita di Gesù, diversamente da Lc.
 Betlemme, città natale di Davide = Gesù ha il titolo «Figlio di Davide» cap. 1.
 Betlemme di Giudea si trova a circa 8 km a sud di Gerusalemme;
 Betlemme di Galilea, a circa 9 km a nord-ovest di Nazaret.
«al tempo del re Erode»: Erode il Grande regnò nella Palestina, sotto l'alta sovranità romana (fu
nominato re dei Giudei dal senato romano), dal 37 al 4 a.C.
 La data della nascita di Cristo non può coincidere con il primo anno dell'era volgare, ma deve
essere arretrata di almeno sei anni. Ciò è dovuto ad un errore di computo fatto nel sec. VI da
Dionigi il Piccolo, l'ideatore dell'era volgare.
«dei Magi»: il racconto di Mt è molto sobrio nei confronti di questi personaggi; la tradizione ha
mostrato particolare interesse e ha dato inizio a una creazione fantasmagorica.
 Il numero: fin dall'inizio ritenuti tre, in base all'elenco dei doni.
L'iconografia antica ci presenta un numero di 7,10 o 12.
 Origine: secondo Mt essi giungono «da oriente» ed erano «magoi»,
 un termine applicato ad astronomi ed astrologi, ad aruspici e maghi secondo quella misura
di scienza e fantasia che caratterizzava l'antica sapienza.
 Nel libro di Daniele sono i sapienti di Babilonia, antica sede di studi astronomici e
astrologici.
 Alcuni testi apocrifi li considerano discepoli di Zarathustra, adoratori del fuoco e degli
astri.
In Occidente i Magi appaiono coi nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre
2. e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto
spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo».
«il re dei Giudei»: titolo ufficiale di Erode il Grande,
 I Magi danno spazio ad un possibile rivale.
 Il titolo era stato usato da Alessandro Ianneo (103-76 a.C.) e dai suoi successori ad
indicare un re-sacerdote.
 Questo è anche il titolo che Pilato porrà sulla croce di Gesù (Mt 27,38)
«la sua stella» : (Nm 24,17). Antichi scrittori cristiani, come Origene, pensarono a una
cometa; scienziati moderni, dopo Keplero, menzionano la congiunzione di Giove e
Saturno nella costellazione dei Pesci avvenuta appunto nel 7 a.C.
 Il particolare della «stella», oltre ad essere una chiara reminiscenza di Nm 24,17,
(«Ecco: lo vedo, ma non ora: lo scorgo, ma non da vicino: da Giacobbe spunta
una stella, da Israele si erge uno scettro»)
inteso in senso messianico anche nella tradizione rabbinica,
allude forse alla «luce» che secondo un racconto popolare avrebbe inondato la
casa di Mosé al momento della sua nascita.
 Anche in ambiente greco-romano il motivo della «stella» annunciatrice di
grandezza e di gloria ricorre nelle biografie di grandi personaggi, come Alessandro
Magno, Mitridate, Augusto, ecc.
Ecco l'impostazione seguita da Mt nell'organizzare la sua presentazione del
Cristo (cfr. Mt 2,1-23) con il racconto midrashico "La fanciullezza di Mose’ ”
il faraone ha un sogno in cui apprende
della nascita di un ebreo che lo
spodesterà
Erode apprende la notizia dai Magi
il faraone, la corte e la città sono presi da
un grande timore
Erode e Gerusalemme sono sbigottiti
dalla paura
il faraone consulta i consiglieri e gli
astrologi
Erode raduna i sacerdoti e gli scribi
ambedue i sovrani decidono di far uccidere tutti i bambini nei quali si potrebbe
compiere la profezia;
in ambedue i casi il «salvatore» scampa alla strage, perché un angelo avverte il padre
del pericolo imminente
Da questo insieme ne consegue che il racconto dei Magi è dunque una
rielaborazione di una storia di Mosé
3. All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme .
4. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro
sul luogo in cui doveva nascere il Cristo.
«tutta Gerusalemme»: Qui la città viene personificata, come accade spesso nell'AT. Il
significato naturalmente è quello di «tutta la gente» di Gerusalemme.
Qui tuttavia sembra rappresentare la classe dirigente della nazione; il suo «spavento»,
che è allo stesso tempo sorpresa, anticipa quello che sarà il suo atteggiamento di netta
ostilità a Cristo (cfr. 21,10).
v. 4 «sommi sacerdoti e scribi del popolo»: Il plurale «i capi» probabilmente si
riferisce agli ex sommi sacerdoti e ai membri della famiglia sacerdotale oltre che al
sommo sacerdote in carica.
 Gli scribi erano i più esperti nell'interpretazione delle Scritture, sono i conoscitori
per professione delle sacre scritture, incaricati ufficialmente della esposizione di
esse al popolo e perciò potevano rispondere alla domanda dei Magi riguardo al
luogo di nascita del re dei Giudei.
 L'accenno a questi gruppi in questo passo può anche essere un'anticipazione di
quelli che saranno i nemici di Gesù nel racconto della passione.
 «doveva nascere il Cristo»: Notare che le espressioni «re dei Giudei» e «il
Cristo/Messia» sono usate intercambiabilmente (cfr Mt 2,2).
 Il primo titolo era più adatto per i Gentili, il secondo per i Giudei
5.Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del
profeta: 6.E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele».
v. 5 «per mezzo del profeta»: Alcuni manoscritti al nome del profeta aggiungono
Michea o Isaia.
v. 6 «terra di Giuda»: La «citazione» di Mic 5,1(2) compare in una versione modificata:
«terra di Giuda» in sostituzione di «terra di Efrata»,
probabilmente per sottolineare la discendenza del Messia da Giuda, antenato di
Davide (vedi Mt 1,1-2);
«non sei davvero più piccolo»: L'espressione sembra il contrario del testo di Michea.
S. Agostino dice che se si guarda all'intenzione del passo profetico il significato
risulterà identico:
 Michea guarda alla «piccolezza» numerica degli abitanti di Betlemme,
 l'evangelista, invece pensa alla grandezza morale del borgo, che ha la gloria di
dare i natali al «Pastore» d'Israele.
«un capo»: rappresenta una variante di una radice ebraica che vuol dire anche «clan»;
sarà il pastore: Il finale della «citazione» viene da 2 Sam 5,2
(«Tu pascerai Israele mio popolo»).
E’ stato modificato solo per farlo concordare con la citazione di Michea «che pascerà»
7. Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza
il tempo in cui era apparsa la stella 8. e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate
e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo
sapere, perché anch'io venga ad adorarlo».
«il tempo in cui era apparsa la stella»: Erode ai Magi chiede
 il Chrònos (un tempo qualsiasi)
 Non il Kairòs (= il tempo dell'azione di Dio).
Con la venuta di Gesù le autorità politiche e religiose rimangono tagliate fuori dalla
possibilità di incontrare la gloria manifestata da Dio anche se sono in grado di
conoscerla.
«informatevi»: Erode non ha compreso la grande realtà che gli è stata annunciata dai
Magi.
«fatemelo sapere, perchè venga ad adorarlo»:
Matteo 2,12 suppone che Erode si aspettasse che i Magi andassero a Gerusalemme e
lo informassero direttamente.
Il desiderio espresso da Erode di poter andare a rendere omaggio al bambino è in
netto contrasto con le sue reali intenzioni (che saranno rese note in Mt 2,16-18)
e con le vere intenzioni dei Magi che vogliono unicamente poter rendere omaggio al
neonato re dei Giudei (vedi 2,2.11).
9.Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto
spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si
trovava il bambino. 10. Al vedere la stella, provarono una gioia
grandissima.
v. 9 «la stella ...li precedeva»: Adesso il movimento della stella indica esattamente dove
si trova il bambino.
Fino a che punto la stella fosse servita da guida ai Magi prima di questo
momento non era stato specificato.
v. 10 «una grandissima gioia»:
 è l'unica nota di gioia in questo evangelo dell'infanzia secondo Mt.
 L'espressione della gioia dei Magi è descritta in termini ridondanti
(lett: «gioirono di una gioia estremamente grande») per sottolineare il fatto.
 La terminologia è quella delle donne al sepolcro (cfr. Mt 28,8).
 La gioia dei Magi è per la Stella, già «vista» in Oriente, adesso «vista» sul
Bambino.
11.Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si
prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in
dono oro, incenso e mirra.
 «nella casa»: la casa non contraddice la «grotta» di cui parla la Tradizione, perché
nelle case di campagna in Palestina c’era spesso una stanza ricavata nella roccia,
che serviva per deposito, per riporre gli attrezzi e ospitare anche animali, che in
una situazione di emergenza poteva anche essere usata come alloggio per gli ospiti.
 «prostratisi lo adorarono»: (lett. caduti lo adorarono) prostrarsi per baciare i piedi
o la terra vicina ai piedi era il gesto con cui gli antichi orientali esprimevano
venerazione, sottomissione e l'omaggio dovuto al re.
 «in dono»: nei costumi orientali, l'offerta di doni faceva parte della visita di
omaggio.
 «oro, incenso e mirra»: erano i doni più apprezzati in Oriente: l'oro di Ofir,
l'incenso dell'Arabia e la mirra dell'Etiopia.
 Il simbolismo che vede
 nell'oro la regalità del Messia,
 nell'incenso la sua divinità (o meglio, il sacerdozio)
 e nella mirra la sua umanità (il balsamo dato a Gesù morto; cfr. Gv 19,39),
 si adatta bene al nostro testo ma non sembra essere nelle intenzioni
dell'evangelista.
12.Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero
ritorno al loro paese.
«avvertiti in sogno»:
 Per i sogni come mezzo di comunicazione divina vedi Mt 1,20; 2,13.19.
 Ma qui (a differenza dei sogni di Giuseppe) non c'è nessun accenno
all'«angelo del Signore».
«fecero ritorno al loro paese»: gli evangeli non dicono nulla circa le vicende
dei magi dopo il loro ritorno; scompaiono così dalla scena.
Tuttavia la leggenda si è impadronita delle loro figure circondandole del fascino
del mistero.
Secondo tradizioni della Chiesa assira e di quella caldea, essi fecero conoscere
in Persia gli avvenimenti ai quali avevano assistito e predicarono la fede in
Cristo.
COLLETTA
Dio, che in questo giorno, con la guida della stella,
hai rivelato alle genti il tuo unico Figlio,
conduci benigno anche noi,
che già ti abbiamo conosciuto per la fede,
a contemplare la grandezza della tua gloria.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
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