IL ROMANTICISMO
1.Dove e quando nasce il Romanticismo?
Il Romanticismo è una corrente culturale e artistica che nasce in Germania e in Inghilterra
alla fine del Settecento e si diffonde in tutta Europa nel primo Ottocento: introduce una
nuova sensibilità e un nuovo modo di vedere la vita, l’uomo e la storia.
Il suo nome deriva dall’aggettivo romantico con cui a quell’epoca si designava un’opera o una
persona che dava spazio ai sentimenti e alla fantasia. Oggi invece l’aggettivo romantico indica
una persona sentimentale, che dà troppa importanza ai sentimenti e ha una sfumatura ironica.
Questo aggettivo all’inizio dell’Ottocento venne assunto per definire la nuova corrente
letteraria, che si proponeva appunto di rivalutare la forza dei sentimenti e della fantasia.
2.Quali sono le differenze rispetto all’Illuminismo?
I romantici rivalutano l’importanza dei sentimenti, si accorgono che i sentimenti sono una
grande forza che spinge l’uomo ad agire e che la ragione non è sempre in grado di dominare i
sentimenti.
I romantici sono delusi dall’esito della Rivoluzione francese e dalla Restaurazione: la fiducia
nella ragione ha portato a dei grandi fallimenti e perciò ora viene rivalutata la forza delle
passioni.
I Romantici però ereditano dagli Illuministi la consapevolezza dell’importanza della libertà e
dell’uguaglianza.
3.Il contesto storico e il rapporto degli artisti con la società
Il romanticismo nasce in un contesto storico diverso da quello dell’Illuminismo: sono avvenute
tre grandi rivoluzioni: quella americana, quella francese e quella industriale, e i romantici
cominciano a sperimentarne le contraddizioni (come per esempio la nascita della questione
sociale, l’inurbamento massiccio, il formarsi di periferie degradate e sporche dove gli operai
vivono in condizioni disumane e la distruzione del paesaggio provocata dalla costruzione delle
prime ferrovie e delle fabbriche): ciò incrina l’ottimismo degli illuministi.
La classe borghese inoltre si era affermata dopo queste tre rivoluzioni come la classe guida,
ma gli intellettuali non si riconoscono nei valori che questa classe fa propri, come la ricerca
esasperata del guadagno, la produttività, il profitto, e scelgono di isolarsi, di estraniarsi dalla
società.
Si verifica una rottura tra artisti e società.
Come si pongono gli intellettuali e gli artisti romantici di fronte alla società?
- alcuni assunsero atteggiamenti e modi di vita stravaganti (uso di sostanze
stupefacenti) per scandalizzare e tentare di scuotere la società borghese, vedi i poeti
maledetti francesi
- Altri si chiusero in se stessi e cercarono rifugio nella poesia.
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Altri ancora vollero incidere sulla società e diedero un valore sociale e pedagogico alla
loro arte, per es. Manzoni si propone con I Promessi Sposi di indicare alla società degli
ideali, dei valori, come l’importanza della famiglia, del lavoro, ecc.
Alcuni lottarono in prima fila per l’indipendenza del proprio popolo, come per esempio
Byron per la Grecia, Silvio Pellico in Italia.
3.Quali sono gli argomenti delle opere romantiche?
L’artista romantico non trovando ispirazione nella realtà che lo circonda si concentra su di sé,
sul suo mondo interiore e scrive poesie incentrate sui propri sentimenti, le proprie emozioni,
ecc.
Esplora anche nuove dimensioni, prima trascurate, ma di cui si riconosce l’influenza sulla vita
umana: il sogno, la follia, l’irrazionale.
Un’altra caratteristica del romanticismo è l’attenzione per la storia, per le radici dei popoli.
Gli Illuministi erano stati critici nei confronti della storia e avevano condannato gran parte del
passato, in particolare il Medioevo, perché epoca di ignoranza, di pregiudizi, di superstizioni,
ecc.
I romantici invece rivalutano il Medioevo perché ne colgono l’importanza: è nel Medioevo che
sono nati gli stati nazionali, cioè gli stati europei; l’assetto moderno dell’Europa ha le sue
fondamenta nel Medioevo.
Perché tutto questo interesse per il passato, per la storia? A differenza degli Illuministi, i
romantici si accorgono che l’umanità è in realtà formata da tanti popoli, ciascuno con caratteri
culturali specifici, e ritengono che sia stata proprio la storia a dare a ciascun popolo la sua
fisionomia, la sua identità. Ogni popolo ha le sue tradizioni, la sua cultura, ecc, che si sono
formate appunto nel corso del tempo e degli eventi che hanno caratterizzato la storia di un
popolo.
Altro tratto dell’arte romantica è l’interesse per la natura, in modo particolare per i paesaggi
cupi, malinconici, come il mare in tempesta, i cimiteri, i paesaggi notturni, ecc., perché essi
esprimono i sentimenti del poeta, sono lo specchio dei sentimenti del poeta.
IL ROMANTICISMO IN ITALIA
In Italia il Romanticismo nasce più tardi e presenta un carattere più moderato, non di
protesta, perché l’Italia era più arretrata e non stava ancora vivendo quelle contraddizioni
che si manifestavano nel resto dell’Europa.
Il Romanticismo in Italia si identifica con il Risorgimento, quel processo storico che
condusse l’Italia all’indipendenza: gli artisti romantici promossero questo movimento e
sostennero nelle loro opere la necessità che l’Italia divenisse un stato unitario e non più
diviso, e indipendente dallo straniero.
La scintilla che diede vita al Romanticismo italiano fu la pubblicazione da parte di una
scrittrice francese, Madame De Stael, nel 1816 sulla rivista milanese “La biblioteca italiana”
di una lettera in cui la scrittrice invitava gli Italiani a uscire dal loro guscio, a leggere le opere
straniere, a svecchiare la loro cultura, ad aprirsi alla cultura europea.
Questo articolo diede il via alla polemica tra i classici (coloro che ritenevano che la cultura
italiana dovesse continuare a mantenere un forte legame con il passato) e i romantici, che
erano favorevoli al rinnovamento.