AGENTI LESIVI 1) agenti che generalmente non nocivi di per sé possono diventarlo se presenti in eccesso o carenti; non sono specifici dell’ambiente di lavoro; essi sono: ILLUMINAZIONE RUMOROSITA’ NON INDUSTRIALE MICROCLIMA 2) agenti tipici e specifici degli ambienti di lavoro distinti in 3 sottogruppi: agenti lesivi fisici RUMORE VIBRAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI NON IONIZZANTI ELETTRICITA’ PRESSIONE BAROMETRICA MICROCLIMA agenti lesivi chimici - POLVERI - NEBBIE - GAS - VAPORI agenti lesivi biologici - VIRUS - BATTERI - MICETI 3) agenti legati alla fatica muscolare 4) agenti legati all’organizzazione del lavoro (turni, ritmi, ripetitività, scarso contenuto e interesse per il lavoro, rapporti gerarchici) IL RISCHIO FISICO RUMORE Rumore = è dovuto a fenomeni vibratori che si propagano e che corrispondono a variazioni di pressione e di densità dell’atmosfera. La misura del rumore è indicata in termini di quadrati della pressione sonora utilizzando la scala logaritmica e prendendo come unità di misura un decimo di Bel (dB). L= 20 log P/P0 P = pressione sonora che si misura P0 =pressione di riferimento uguale a 0.0002 dine/cm2 che è il valore minimo della variazione di pressione percepibile dall’orecchio umano per un tono puro di 1000 Hz. L’energia sonora si raddoppia per ogni aumento di 3 dB. Uno dei parametri del suono più accessibili alla misura è il livello sonoro e lo strumento utilizzato è il FONOMETRO. Un altro strumento usato per l’analisi di un segnale acustico è il DOSIMETRO che viene portato dai lavoratori e fornisce al termine del campionamento un valore espresso in dBA detto livello equivalente (Leq) che indica qual è il rischio di danno acustico tenendo conto dei momenti di esposizione a rumore e di recupero cioè tiene conto sia dei livelli di rumorosità che della durata. Per misurare l’acutezza uditiva si usa l’AUDIOMETRO. Il grafico che si ottiene collegando i valori soglia per le diverse frequenze è la curva uditiva. Fonometro Dosimetro AUDIOMETRO IPOACUSIA DA RUMORE - La funzione uditiva è complessa e deriva dalle informazioni inviate alle aree acustiche corticali da due organi pari e simmetrici - La funzione uditiva ha lo scopo di consentire lo stabilirsi di un rapporto tra i membri di una società, rapporto basato sulla comprensione della voce umana nelle abituali condizioni di vita (voce di conversazione). - L’organo dell’udito è in grado di percepire stimoli sonori la cui intensità è nettamente inferiore a quella della normale voce di conversazione Il campo di frequenza più importante per la percezione della voce umana è compreso tra 400 e 3000 Hz pur essendo necessaria la frequenza di 4000 Hz per i fonemi acuti. In rapporto alle caratteristiche della lingua italiana le frequenze 2000-3000-4000 Hz hanno molta importanza. L’esame audiometrico tonale liminare stabilisce nelle frequenze tra 125 e 8000 Hz qual è il più piccolo livello sonoro in dB percepito dal soggetto che è il livello di soglia. Questa è l’audiometria soggettiva nella quale sono importanti 3 fattori: - l’audiometro il soggetto l’ambiente EFFETTI UDITIVI DEL RUMORE Sono diversi a seconda dell’intensità e delle modalità dell’esposizione professionale e sono: - spostamento temporaneo della soglia uditiva (STS) - ipoacusia da trauma acustico cronico o ipoacusia da rumore - ipoacusia da trauma acustico acuto L’esposizione prolungata a rumore continuo fino a 80 dBA per 8 ore al giorno e per molti anni NON provoca nella maggior parte degli esposti alcun danno a carico dell’organo dell’udito. STS spostamento temporaneo della soglia L’esposizione di un soggetto normoudente ad un rumore di una certa entità provoca un innalzamento della soglia uditiva STS2 (fatica uditiva fisiologica): si misura dopo 2 minuti dalla fine dell’esposizione al rumore ed ha durata di 16 ore • l’entità a parità di stimolazione varia da soggetto a soggetto in base alla suscettibilità individuale. • un tono puro inferiore a 70 dB non produce alcun STS2. • un tono puro a 80-90 dB produce STS2 solamente su una frequenza uguale (o vicina) a quella del tono stimolante. • un tono puro superiore a 90 dB produce STS2 su più frequenze ed è massimo su quella di mezza o di un’ ottava superiore rispetto al tono stimolante. • i rumori industriali provocano un STS2 che risulta massimo sulle frequenze 3-4 kHz • l’entità dell’STS2 è linearmente correlata con l’intensità del rumore e con il logaritmo della durata di esposizione. • l’STS2 raggiunge il massimo valore dopo 2 ore di esposizione al lavoro e poi si mantiene costante. • Il ritorno alle condizioni di udito normale (recupero) ha un andamento proporzionale al logaritmo del tempo, per cui la maggior parte del STS2 si recupera nelle prime 2-3 ore; il tempo necessario al completo recupero dipende dall’entità del STS2. • STS16 (STS “prolungato”; fatica uditiva patologica): permane anche 16 ore dopo la cessazione della stimolazione acustica ed il suo recupero ha un andamento lineare rispetto al tempo. L’ESAME AUDIOMETRICO: CARATTERISTICHE E CONTROLLI Ogni esame comprende almeno un’otoscopia ed un controllo audiometrico con audiometria liminare tonale in conduzione aerea che comprenda anche la frequenza di 8000 Hz. Il controllo audiometrico dovrà essere condotto con un livello di rumore ambientale tale da permettere di misurare un livello di soglia di udibilità pari a 0 dB L’esame audiometrico è eseguito singolarmente prima ad un orecchio e poi all’altro, quindi ad una mastoide e poi all’altra. CABINA AUDIOMETRICA (UNI EN ISO 8253-1) • Pareti (struttura multipla). • Finestra (vetri stratificati). • Porta (non trasparente, chiusura a doppia o tripla battuta con guarnizione). • Sistema di aerazione (condotto silenziato). L’isolamento acustico CABINA AUDIOMETRICA SIMBOLI USATI TRASDUTTORE VIA AEREA TRASDUTTORE VIA OSSEA Audiogramma di base Al momento della visita preventiva in ambiente privo di rumorosità e con audiometro calibrato 1. Esame otoscopico 2. Esame audiometrico a) via aerea sulle frequenze: 0,250-0,5-1-2-3-4-6-8 kHz b) via ossea sulle frequenze: 0,250-0,5-1-2-3-4 kH Se la differenza di soglia tra la via aerea dell’orecchio peggiore e la via ossea dell’orecchio migliore è > a 40 dB si deve inviare mascheramento all’orecchio migliore per bloccare la percezione trans-cranica. TRACCIATO NORMALE Audiogramma via aerea IPOACUSIA TRASMISSIVA IPOACUSIA NEUROSENSORIALE Trasduttore vie aeree IPOACUSIA NEUROSENSORIALE Trasduttore vie aeree IPOACUSIA NEUROSENSORIALE Trasduttore vie aeree D.Lgs. 81/08 Artt. 188, 189 pressione acustica di picco (ppeak): valore massimo della pressione acustica istantanea ponderata in frequenza “C” livello di esposizione giornaliera al rumore LEX 8 h (dB(A) riferito a 20 Pa): valore medio, ponderato in funzione del tempo, dei livelli di esposizione al rumore per una giornata lavorativa di otto ore, definito dalla norma internazionale ISO 1999:1990 punto 3.6. Si riferisce a tutti i rumori sul lavoro, incluso il rumore impulsivo. I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazion e al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a: a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 Pa) b) valori superiori di azione rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 Pa) c) valori inferiori di azione rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 Pa) CLASSI DI ESPOSIZIONE (D.Lgs 277/91) LEP,d 80 dB(A) 80 < LEP,d 85 dB(A) 85 < LEP,d 90 dB(A) LEP,d > 90 dB(A) LEP,d : Livelli di esposizione quotidiana personale di ogni lavoratore o di un gruppo omogeneo di lavoratori riferito ad un tempo convenzionale di 8 ore giornaliere ( o 40 ore settimanali) D. Lgs. 81/08 LEP,d < 80 dB(A) 80 LEP,d < 85 dB(A) 85 LEP,d 87 dB(A) LEP,d > 87 dB(A) Informazione e formazione, DPI a disposizione, Sorveglianza sanitaria a richiesta del lavoratore Obbligo dei DPI, informazione e formazione, sorveglianza sanitaria Limitazione dell’esposizione Gli esami audiometrici preventivi sono previsti anche per i lavoratori esposti a valori che non fanno scattare l’azione. Nel caso in cui si riscontri una ipoacusia da rumore il datore d i lavoro pone in atto un controllo sanitario sistematico e prende misure affinché sia riesaminato lo stato di salute di tutti gli altri lavoratori che hanno subito un’esposizione simile. D.Lgs 81/08 Art.196 Sorveglianza sanitaria 1. Il datore di lavoro sottopone a sorveglianza sanitaria i lavoratori la cui esposizione al rumore eccede i valori superiori di azione (>85 dBA). La sorveglianza viene effettuata periodicamente, di norma una volta l’anno o con periodicità diversa decisa dal medico competente…. 2. La sorveglianza sanitaria di cui al comma 1 è estesa ai lavoratori esposti a livelli superiori ai valori inferiori di azione (>80 dBA), su loro richiesta e qualora il medico competente ne confermi l’opportunità. Il peggioramento NIOSH: Una differenza di 15 dB anche per un solo orecchio e anche per una sola delle frequenze indagate (0,5-1-2-34-6-8 kHz) è considerata indicativa di un peggioramento statisticamente significativo. OSHA 1995: Il peggioramento è considerato significativo qualora si rilevi una differenza media di almeno 10 dB per le frequenze di 2-3-4 kHz anche per un solo orecchio. Il danno uditivo da prolungata esposizione a rumore industriale, indipendentemente dalla sua composizione spettrale in cui possono prevalere frequenze alte, medie o basse o una loro combinazione, interessa all’inizio sempre le cellule acustiche che ricevono le frequenze 4000-6000 Hz. ANATOMIA FISIOLOGIA FISIOLOGIA La membrana basilare è in grado di vibrare in modo complesso, determinando una scomposizione temporospaziale del suono in rapporto allo spettro frequenziale da cui esso è composto, eseguendo in tal modo una analisi di frequenza degli stimoli acustici. FISIOLOGIA FISIOLOGIA La stimolazione delle cellule acustiche si verifica attraverso la flessione delle loro stereociglia. MECCANISMI MECCANISMI PATOGENETICI PATOGENETICI Il danno provocato da una stimolazione sonora intensa e prolungata si manifesta prevalentemente a carico delle strutture nervose dell’organo del Corti. Toni puri a bassa frequenza provocano una distruzione a carico del neuroepitelio del giro apicale della coclea mentre toni puri ad alta frequenza determinano un danno soprattutto a livello basale. MECCANISMI PATOGENETICI La gravità del danno è proporzionale alla quantità di energia sonora somministrata usando un rumore continuo di livello costante; le lesioni per rumore di tipo impulsivo appaiono mediamente più marcate. Le prime strutture ad essere danneggiate sono le cellule ciliate esterne con frammentazione e scomparsa delle cilia, rottura della membrana cellulare e sostituzione con cellule di sostegno. Le cellule ciliate interne rimangono integre più a lungo; la loro lesione più precoce è rappresentata dalla fusione delle ciglia in un’unica lamella. Alterazioni sono state riscontrate anche a livello della stria vascolare, le fibre del nervo acustico ed i nuclei cocleari; recentemente è stato ipotizzato un danno a livello della corteccia. MECCANISMI MECCANISMI PATOGENETICI PATOGENETICI L’ipoacusia da trauma acustico cronico è per lo più bilaterale e simmetrica, è associata spesso ad acufeni. Inizia con un aumento di soglia per i toni di frequenza 4000 Hz. Si estende poi dapprima ai toni di frequenza 6000 Hz poi 3000 Hz e successivamente alle altre frequenze. La localizzazione elettiva ed iniziale del danno in una piccola parte dell’organo del Corti sarebbe dovuta alla tensione cui è sottoposta la membrana basilare in quel punto ad opera di vortici provocati nella perilinfa dall’energia meccanica vibratoria. ANAMNESI ANAMNESI OTOLOGICA OTOLOGICA PATOLOGIE SISTEMICHE: Ipertensione arteriosa (cocleopatie vascolari - genesi multifattoriale dell’ipertensione) Aterosclerosi (obliterazione della carotide interna) Diabete Dislipidemia Epilessia PATOLOGIE OTORINOLARINGOIATRICHE: Otiti con perforazione timpanica Otosclerosi sottoposta ad intervento chirurgico di stapedectomia Mastoiditi Riniti Parotiti Sordità familiari ANAMNESI ANAMNESI OTOLOGICA OTOLOGICA CAUSE FISICHE: Vibrazioni (manomano-braccio 0,125 kHz con acc.2 acc.2 m/s² m/s²; corpo 2-10 Hz con acc. 10 m/s² m/s² ) Esercizio fisico ed aumento della temperatura (rispettivamente: depressione riflesso stapediale e effetto inibitore sull’ sull’orecchio interno) Traumi cranici FARMACI: Antivirali, Aminoglicosidi, Cefalosporine, Macrolidi, Salicilati, Chinino, Furosemide OTOTOSSICI PROFESSIONALI: Toluene (danno cellule ciliate) ciliate) Stirene (innalzamento soglia uditiva dosedose-dipendente) - produzione di polistirene, polistirene, resine e materie plastiche Solfuro di carbonio - fabbricazione di fibre tessili artificiali Monossido di carbonio (danno cocleare ischemico ipossico) ipossico) – fonti di combustione ANAMNESI OTOLOGICA FATTORI EXTRA-PROFESSIONALI: Residenza in ambiente rumoroso Servizio militare Discoteche o musica ad alto volume Musica cuffie (lettori Mp3) Nuoto subacqueo Tuffi Lotta o pugilato Caccia o tiro a segno Sport motociclistici CLINICA L’ipoacusia da rumore professionale si manifesta con una sintomatologia soggettiva e una tipica alterazione del tracciato audiometrico in cui si distinguono 4 stadi di progressione del danno: I stadio: colpisce alcuni soggetti al momento della prima esposizione al rumore e dà acufeni a tonalità acuta alla fine del turno di lavoro con sensazione di orecchio pieno, cefalea, senso di intontimento; questi sintomi permangono 2-3 settimane e l’esame audiometrico non mostra modificazioni della soglia uditiva o può presentare un lieve innalzamento di soglia sui 4000 Hz reversibile. II stadio: mancano completamente i sintomi soggettivi ad eccezione di qualche acufene; può durare mesi o anni. L’esame audiometrico mostra un innalzamento di soglia zonale di circa 30-40 dB sui 4000 Hz e possono essere interessate anche le frequenze vicine di 3000 e 6000 Hz. III stadio: il lavoratore non sente più il ticchettio dell’orologio ha bisogno di alzare il volume di radio e tv, il deficit audiometrico sui 4000 Hz raggiunge i 45-60 dB. IV stadio: è la sordità da rumore che si sviluppa da qualche anno a molti anni dal III stadio; il lavoratore ha difficoltà a udire la voce dei famigliari, avverte acufeni, i suoni sono percepiti in maniera distorta (recruitment); l’audiometria evidenzia un innalzamento di soglia uditiva a 4000 o 6000 Hz e anche su 3000, 2000 e 8000 Hz. DEFICIT UDITIVO CRONICO DA RUMORE E’ percettivo, bilaterale, quasi sempre simmetrico, irreversibile, non evolutivo una volta cessata l’esposizione, con recruitment. Prevenzione primaria: interventi tecnici sugli impianti e sulle macchine per contenere l’emissione di energia sonora e riduzione dei tempi di esposizione. Prevenzione secondaria: sorveglianza sanitaria, monitoraggio audiometrico, uso di mezzi di protezione auricolare personali. IPOACUSIA DA TRAUMA ACUSTICO ACUTO La lesione è monolaterale per rumore improvviso di elevata intensità; l’orecchio interessato è quello rivolto verso l’evento lesivo. Il soggetto ha dolore violento notevole ipoacusia con acufeni, vertigini. EFFETTI EXTRAUDITIVI DEL RUMORE E’ una sindrome generale di adattamento che è una risposta aspecifica dell’organismo ad uno stress con reazione di allarme, fase di resistenza, fase di esaurimento che consiste in una risposta vegetativa e motoria dell’organismo. Si ha sopra i 70 dB e la risposta neurovegetativa dà effetti sull’apparato cardiocircolatorio con vasocostrizione periferica, aumento di pressione arteriosa, aumento o riduzione della frequenza cardiaca. Sull’apparato gastroenterico dà aumento della motilità e secrezione gastrica, sul sistema endocrino dà aumento del cortisolo plasmatico, dà effetti neuropsichici con aumento o riduzione della vigilanza. PROTEZIONE DELL’UDITO una eccessiva esposizione ad alti livelli di rumore, oltre alla perdita dell’udito provoca altri effetti dannosi per la salute (aumento pressione, problemi cardiaci, stress ecc…) è pertanto indispensabile proteggere gli operatori. dB 150 INSOPORTABILE (sparo) dB 130 DOLOROSO (aereo a reazione) dB 110 ASSORDANTE (demolitore pneumatico dB 87 MOLTO ALTO (Soglia massima ammessa) dB 50 MODERATO (ufficio) Il Datore di lavoro ha per legge l’obbligo di procedere alla valutazione del rischio rumore cui sono esposti (mediamente) i singoli lavoratori. COME SI DEVE PROCEDERE • • • • Identificazione della zona rumorosa Misurazione dei livelli sonori Valutazione dell’esposizione personale a rumore Riduzione del rumore (ripetere la misurazione dei livelli sonori) • Riferimenti ai programmi di conservazione dell’udito Obbligo della sorveglianza sanitaria se il livello di esposizione quotidiana: > 85 dB(A) a richiesta del lavoratore se il livello di esposizione è compreso tra 80 e 85 dB(A) I Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) vanno impiegati solamente dopo aver attuato, senza aver ottenuto risultati sufficienti, tutte le misure di prevenzione primaria (isolamento acustico, incapsulamento apparecchiature ecc…) DPI Classificazione dei dispositivi di protezione acustica 1. Inserti 2. Cuffie 3. Archetti 4. Caschi Hanno lo scopo di attenuare la potenza dell’energia sonora trasmessa all’apparato uditivo; agiscono essenzialmente per via aerea e non possono superare i 50 dB. Soltanto i caschi, agendo anche per via ossea, consentono una riduzione superiore di circa 10 dB. PROTETTORI AURICOLARI CLASSIFICAZIONE: • Cuffie • Inserti auricolari: » Prestampati » Modellabili dall’utilizzatore » Realizzati su misura • Inserti auricolari con archetto: evitano il contatto diretto tra orecchio e mani e problemi di eccessivo riscaldamento • Tipi speciali » Cuffie per comunicazione » Elmetti acustici I lavoratori ed i loro rappresentanti sono consultati per la scelta dei modelli dei DPI • Ambiente di lavoro e attività lavorativa - Temperatura elevata, umidità (inserti auricolari) - Polvere (inserti auricolari monouso, o cuffie con coperture per cuscinetti) - Durata del rumore (per esposizione ripetuta a rumori di breve durata vanno privilegiati cuffie ed inserti auricolari con archetto) per lunghe esposizioni vanno privilegiati gli inserti auricolari - Suoni informativi del processo lavorativo e segnali di avvertimento (prove di ascolto) • Disturbi medici • Compatibilità con altri DPI (elmetti, occhiali ecc…) ADATTAMENTO CORRETTO DEI PROTETTORI ACUSTICI Indossati conformemente alle istruzioni del fabbricante • L’archetto di sostegno delle cuffie va sistemato correttamente sulla testa o dietro alla nuca se indossato con casco di protezione • Inserti auricolari introdotti sufficientemente nel meato acustico esterno al fine di evitare una perdita di attenuazione sonora • Gli Inserti che entrano in contatto con il meato devono essere puliti UDIBILITÀ DEI MESSAGGI VERBALI E/O SEGNALI DI AVVERTIMENTO, DI ALLARME QUANDO SI INDOSSANO PROTETTORI AURICOLARI ATTIVITÀ NEL TEMPO LIBERO CURA E MANUTENZIONE I protettori auricolari devono essere sottoposti ad interventi regolari di manutenzione e pulizia al fine di evitare riduzioni dell’effetto protettivo, irritazioni ecc.. • Opportunità di consultare il medico qualora si riscontrino irritazioni cutanee durante o in seguito all’uso di P.A. PULIZIA ED IGIENE Le cuffie vanno lavate o pulite in conformità alle istruzioni del fabbricante e conservati in custodia apposita • Gli Inserti devono essere personali • In casi eccezionali le cuffie possono essere utilizzate da più persone previa idonea pulizia igienica o coperture monouso dei cuscinetti CONSERVAZIONE Le cuffie vanno conservate in sacchetti, evitare di tendere l’archetto e di deformare i cuscinetti Comunque secondo le istruzioni del fabbricante ISPEZIONE E SOSTITUZIONE Ad intervalli frequenti nel tempo •Verificare la deformazione della geometria degli archetti confrontandoli con altri campione non utilizzati per verificare la perdita di forza •Le cuffie vanno sostituite non appena perdono la forma originale, si induriscono o diventano fragili Un soggetto ipoacusico esposto al rumore (es.LEP,d 87 dBA) avrà negli anni un peggioramento minore rispetto ad un soggetto normoudente ugualmente esposto, pur con conseguenze più importanti in termini di efficienza uditiva. Il soggetto normoudente avrà subìto un danno maggiore di quello subìto dall’ipoacusico pertanto quest’ultimo non potrà essere considerato ipersuscettibile; non vi è quindi alcun motivo per cui venga giudicato non idoneo. Il peggioramento del lavoratore ipoacusico può essere evitato o ridotto rendendo obbligatorio l’uso dei protettori acustici personali. Saranno pertanto giudicati non idonei solo quei lavoratori ipoacusici (es. ipoacusia neurosensoriale di grado medio) per i quali la protezione uditiva è incompatibile con lo svolgimento del lavoro (controllo di macchinari, segnali acustici di pericolo ecc). Saranno considerati non idonei quei lavoratori esposti a LEP,d superiore a 87 dBA che sono nell’impossibilità di utilizzare dei protettori uditivi personali obbligatori per questa esposizione. IPOACUSIA PROFESSIONALE • ALTERAZIONE DALLA NORMALITA’ UDITIVA • DI ORIGINE PROFESSIONALE UTILITA’ DELLO SCREENING Lo screening audiometrico deve in particolar modo permettere: • di riconoscere una comparsa iniziale di un deficit attribuibile al lavoro e poter quindi porre eventuali rimedi • di monitorare e riconoscere il più precocemente possibile una eventuale evoluzione di tale deficit nonostante le precauzioni adottate • di verificare l'idoneità specifica del lavoratore con patologie otoiatriche non da lavoro. BONTA’ DELLO SCREENING L'efficacia di un programma di prevenzione uditiva, la formulazione e la conferma delle diagnosi, la gestione di provvedimenti e la valutazione della qualità prevedono che la "figura professionale qualificata": a. esegua l'otoscopia b. istruisca opportunamente l'esaminato c. esegua un'accurata audiometria tonale liminare, in riposo acustico, per via aerea sulle frequenze 0.25, 0.5, 1, 2, 3, 4, 6, 8 KHz, per via ossea sulle frequenze 0.25, 0.5, 1, 2, 3, 4 KHz, utilizzando il mascheramento, qualora si rendesse necessario (solo dal confronto tra la via aerea e quella ossea si possono trarre indicazioni sulla natura qualitativa dell'ipoacus ia); d. utilizzi un audiometro che soddisfi i requisiti di legge e si a regolarmente tarato; e. esegua l'esame in un ambiente che deve consentire la definiz ione di un livello di soglia di 0 dB.