Guidare gli altri - Dipartimento di Psicologia

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13.2
Asse II
13.2.1
Lista degli item delle relazioni interpersonali
Il paziente sente che tende ripetutamente a…
(nei confronti degli altri)
Gli altri – incluso il clinico – sentono che il
paziente tende ripetutamente a…













Temi relazionali
1 Lasciare molto spazio, lasciar fare agli altri
Lasciare spazio
le proprie cose
2 Guidare poco, evitare di influenzare
Guidare gli altri

3 Ammirare, idealizzare



4
Continuare a scusarsi, evitare
rimproverare
5 Essere affettuoso in modo invadente
6 Armonizzare, evitare di aggredire



7 Prendersi molta cura, preoccuparsi
8 Imporsi indelicatamente
9 Limitare lo spazio, intromettersi

10 Controllare, fare richieste e pretendere

11 Sminuire, svalutare, mettere gli altri in
Confermare gli altri
imbarazzo
Confermare gli altri
di Attribuire
la responsabilità
Manifestare affetto
Manifestare
aggressività
Prendersi cura
Stabilire un contatto
Il paziente sente
ripetutamente a…
che
gli
altri
tendono
Gli altri – incluso il clinico – sentono che
tendono ripetutamente a… (nei confronti del
paziente)
 1 Lasciare molto spazio, lasciar fare a lui le

proprie cose
 2 Guidare poco, evitare di influenzare


 3 Ammirare, idealizzare
Continuare a scusarsi, evitare
 4
rimproverare
  5 Essere affettuoso in modo invadente
 6 Armonizzare, evitare di aggredire


Lasciare spazio
  7 Prendersi molta cura, preoccuparsi
  8 Imporsi indelicatamente
 9 Limitare lo spazio, intromettersi

Guidare gli altri


di
 10 Controllare, fare richieste e pretendere
 11 Sminuire, svalutare, mettere gli altri in
imbarazzo





















12 Accusare e incolpare


13 Ritirare l’affetto
14 Attaccare e danneggiare


15 Trascurare, abbandonare
16 Non considerare, ignorare

17 Rivendicare spazio e indipendenza per se
stessi
18 Sfidare e opporsi
19 Vantarsi, mettersi al centro dell’attenzione
20 Negare ogni colpa
21 Perdersi nell’affetto degli altri
22
Non proteggersi a sufficienza, lasciar
spazio a conseguenze pericolose
23
Appoggiarsi pesantemente sugli altri,
aggrapparsi
24 Farsi coinvolgere eccessivamente dall’altro
per labilità dei confini
25 Evitare l’autonomia, ricercare una guida














26
Essere
accondiscendente,
esitare,
rassegnarsi
27 Sminuirsi, svalutarsi
28 Incolparsi
29 Chiudersi, rifuggire l’affetto
30 Proteggersi, soprattutto dagli attacchi,
stare in guardia
31 Non appoggiarsi agli altri, contare solo su
di sé
32 Isolarsi, escludersi, ritirarsi
Attribuire
la responsabilità
Manifestare affetto
Manifestare
aggressività
Prendersi cura
Stabilire un contatto
Rivendicare
il proprio spazio
Conformarsi
Mostrarsi sicuri di sé
Riconoscere la colpa
Accettare l’affetto
Proteggersi

  13 Ritirare l’affetto
 14 Attaccare e danneggiare

  15 Trascurare, abbandonare
  16 Non considerare, ignorare






Dipendere dagli altri
Permettere
il

contatto
Rivendicare
il

proprio spazio
Conformarsi
 12 Accusare e incolpare

Mostrarsi sicuri di sé 
Riconoscere la colpa 

Accettare l’affetto
Proteggersi

Dipendere dagli altri

Permettere
il contatto

 17 Rivendicare spazio e indipendenza per se
stessi
 18 Sfidare e opporsi
 19 Vantarsi, mettersi al centro dell’attenzione
 20 Negare ogni colpa
 21 Perdersi nell’affetto degli altri
Non proteggersi a sufficienza, lasciar
 22
spazio a conseguenze pericolose
23
Appoggiarsi pesantemente sugli altri,
aggrapparsi
 24 Farsi coinvolgere eccessivamente dall’altro
per labilità dei confini
 25 Evitare l’autonomia, ricercare una guida
Essere
accondiscendente,
esitare,
 26
rassegnarsi
 27 Sminuirsi, svalutarsi
 28 Incolparsi
 29 Chiudersi, rifuggire l’affetto
 30 Proteggersi, soprattutto dagli attacchi, stare
in guardia
 31 Non appoggiarsi agli altri, contare solo su di
sé
 32 Isolarsi, escludersi, ritirarsi
13.2.2
Valutazione dei temi e delle risorse
A)
Iniziare indicando, nelle colonne destra e sinistra i temi relazionali D) Indicare due formulazioni problematiche nel seguente formato:
disfunzionali del paziente.
"Il paziente tende [variante disfunzionale], invece di [tema relazionale]".
B) Identificare il tema relazionale collegato nella colonna centrale e indicarlo
Esempio: "Il paziente tende a svalutare totalmente se stesso invece di
nella colonna P (problema) fino ad un massimo di due.
enfatizzare in modo appropriato il proprio valore”.
C) Identificare il tema relazionale nella colonna centrale. Scegliere un
E) Infine indicare nella colonna “R” (Risorse) le competenze relazionali, nel
massimo di due temi nella colonna P (tema problematico), scrivendo “1” per il
senso di risorse, che il paziente possiede. La formulazione delle risorse è: “Il
più importante, e “2” per il secondo in ordine di importanza.
paziente ha l’abilità (tema relazionale)”.
Varianti disfunzionali: „troppo poco“
P
Non lasciare spazio agli altri, Limitare lo spazio
trattare con superiorità
degli altri, interferire

Non prendersi per nulla cura Prendersi poca cura,
degli altri, abbandonarli
Trascurare gli altri

Temi relazionali
R
Varianti disfunzionali: „troppo“
Lasciare spazio agli altri e
permettergli di fare le loro
cose
Lasciare troppo spazio agli Lasciare che gli altri se la
altri
sbrighino da soli
Mostrare una appropriata 
preoccupazione per gli altri
Essere
eccessivamente Essere
sempre 
preoccupati,
prendersi preoccupati,
prendersi
troppa cura degli altri
sempre cura degli altri
e un giusto prendersi cura

Mostrarsi
eccessivamente Mostrare di avere 
indipendente, fare affidamento poco
bisogno,
di
solo su di sé
dipendere poco dagli
altri
Mostrarsi
bisognoso, 
capace di affidarsi, di
dipendere dagli altri
Mostrarsi eccessivamente Aggrapparsi,
bisognoso e dipendente totalmente
dagli altri
dagli altri

Evitare
altri
sugli Evitare
di 
influenzare gli altri,
guidare poco
Guidare o insegnare agli 
altri in modo appropriato
(coerentemente col proprio
ruolo)
Controllare
gli
altri, Essere
eccessivamente 
pretendete e fare richieste controllante, fare richieste
rigide ed eccessive agli
altri

Opporsi
eccessivamente, Opporsi, sfidare gli 
sfidare eccessivamente
altri
Conformarsi,
essere 
accondiscendente
(coerentemente col proprio
ruolo)
Essere
eccessivamente Sottomettersi
accondiscendente
completamente,
rassegnarsi, arrendersi

Cercare sempre
negli altri
Essere liberi e indipendenti
in presenza degli altri
Rivendicare troppo spazio Fare
tutto
in
modo 
e indipendenza per se totalmente indipendente e
stessi
nel proprio modo

Svalutare totalmente, criticare Svalutare e mettere
aspramente gli altri
in imbarazzo gli altri
Stimare e riconoscere gli
altri
Ammirare e riconoscere in Idealizzare
gli
altri, 
modo speciale gli altri
sopravvalutare totalmente
gli altri

Svalutarsi totalmente, negare Svalutarsi, sminuirsi
se stessi
Mostrare se stessi nella
luce migliore, in modo
appropriato
Darsi troppa importanza

Ritirare l’affetto dagli altri per Ritirare l’affetto dagli
sempre
altri
Mostrare affetto agli altri
Essere affettuoso in modo Perseguitare gli altri col 
invedente
proprio affetto

Scappare quando
mostrano affetto
Coinvolgersi quando
altri mostrano affetto

Evitare qualsiasi rimprovero, Evitare i rimproveri,
scusare istantaneamente gli scusare gli altri
altri.
Attribuire
in
modo
appropriato
la
responsabilità agli altri per
le loro colpe
Rimproverare
subito, Accusare
continuamente
accusare frequentemente gli altri, protestare sempre
gli altri

Sviare qualsiasi colpa
Accettare
in
modo
appropriato la colpa
Accettare rapidamente la Prendere continuamente la
colpa
colpa per qualsiasi cosa
ogni
influenza
una
gli
guida Evitare
l’indipendenza
altri Chiudersi quando gli
altri
mostrano
affetto
Sviare rapidamente
la colpa
gli
essere 
dipendenti

Darsi
continuamente 
importanza, mettersi al
centro dell’attenzione
Coinvolgersi rapidamente Smarrirsi quando gli altri 
quando gli altri mostrano mostrano effetto
affetto
Rifuggire dall’aggressività
Evitare
l’aggressività,
armonizzare
Mettersi
ripetutamente
in Fraintendere
pericolo,
essere trascurare
completamente indifeso
minacce
Mostrare
adeguato
aggressività
e
lievi
in
modo
rifiuto
e
Proteggersi
adeguatamente
attacchi/minacce
dagli
Diventare
aggressivo,
altri
rapidamente Minacciare
attaccare gli aggressivamente
danneggiare gli altri
Essere molto vigili
paura di attacchi
o
per Essere
constantemente
allerta
per
paura
di
attacchi
Ignorare i confini degli altri, Essere troppo vocini
imporsi senza tatto
agli altri
Stabilire
un
contatto
adeguato con gli altri
Essere poco interessato, Non prestare attenzione
trascurare facilmente gli agli altri, ignorarli
altri
Essere totalmente trasparente Avere scarsi confini
nei confronti degli altri
nel contatto con gli
altri
Essere aperto al contatto
con gli altri in modo
adeguato avendo buoni
confini
Ritirarsi, evitare il contatto Ritirarsi, isolarsi dagli altri,
rinunciare
13.3
OPD-2 Checklist del Conflitto
Ridotta percezione del conflitto e delle emozioni a scopo difensivo
Criteri generali
Caratteristiche personali: persone che non percepiscono i conflitti dentro sé stessi
e nelle relazioni interpersonali e che hanno difficoltà a percepire e riconoscere i
sentimenti ed i bisogni in sé stessi e negli altri.
Affetto guida: non c’è un affetto guida a causa di difese eccessive dovute al tentativo
di evitare conflitti e affetti sgradevoli.
Controtransfert/interazione: il controtransfert si può manifestare sia con pochi
affetti (disinteresse, noia), sia con quegli affetti che il paziente tende a omettere o a
nascondere, descrivendo gli avvenimenti della sua vita in modo neutrale. Talvolta
rabbia per il modo difensivo di presentarsi del paziente.
Aree di vita
Famiglia di origine
Nonostante l’esistenza di condizioni forse difficili, le relazioni sono descritto
uniformemente, con un basso livello di affettività, in modo fattuale e poco
problematico.
Il comportamento dell’individuo è determinato dalle convenzioni.
I cambiamenti, per esempio le separazioni, sembrano accadere in un modo pratico e
senza contrasti.
Società/famiglia
Sono enfatizzate la normalità e la funzionalità.
I cambiamenti sono riportati come fatti e senza coinvolgimento emotivo.
Lavoro
Spesso attività molto concrete.
La prestazione è importante se si riferisce ad un compito legato ad un lavoro risolvibile
in modo pratico.
Coinvolgimento occasionale in conflitti interpersonali al lavoro perché non viene data
attenzione alle relazioni che implicano emotività.
Ambiente Sociale
La vita sociale sembra essere trattata in un modo funzionale, per cui le aree
emozionali e conflittuali sono evitate.
Beni
Il trattamento dei beni è funzionale e focalizzato sul piano pratico.
Qualche volta relazioni visibilmente più emotive con oggetti materiali che con oggetti
viventi (per compensazione)
Corpo/sessualità
Trattare il corpo come un oggetto, razionale
Il corpo deve funzionare come una macchina.
Sono difficilmente vissute esperienze corporee sensuali e piacevoli; il “funzionamento”
sessuale può essere importante in quanto espressione di normalità.
Processi di cambiamento o di invecchiamento sono negati o rinviati all’“officina di
riparazione”
Malattia
La malattia è esperita come un evento legato alla fatalità, senza una gran quota di
coinvolgimento affettivo o come un problema che deve essere risolto in modo tecnico
All’apparenza spesso una buona compliance per supportare gli “sforzi riparativi” dei
medici.
Preferenza per trattamenti tecnici.
Conflitto legato a fattori stressanti esterni
Criteri generali
Stress di grado da rilevante a grave (tempo finestra: gli ultimi sei mesi) possono
portare ad un disequilibrio nel sistema motivazionale del paziente, che può essere
spiegato sufficientemente dalla presenza di una concreta pressione interna o esterna.
La probabilità che nasca un conflitto indotto da stress
è determinata:
(1.)
dall’amplificazione della tensione motivazionale interna basata sul conflitto e dalla
intensità dello stressor esterno e (2.) dalle risorse disponibili.
Il conflitto indotto da un evento stressante si manifesta nel contesto delle antinomie
proprie della motivazione umana e da’ forma alla preesistente tensione individuale
basata sul conflitto.
Il conflitto indotto da un evento stressante ha così un’“apparenza” conflittuale, poichè
i pattern motivazionali di base che determinano l‘esperienza interna, anche senza la
presenza di un conflitto strutturato, possono svilupparsi in modo disfunzionale
(attenzione:occorre individuare una situazione scatenante).
Oltre a questo altre tipologie e forme di pattern disfunzionali conflittuali interni
possono essere presenti.
Queste vulnerabilità connesse con il conflitto possono interagire con le vulnerabilità
della struttura e biologiche e, nella maggior parte dei casi, singolarmente o insieme,
soddisfano i criteri di un disturbo dell’adattamento in accordo con l’ICD-10.
Il conflitto indotto da un evento stressante deve essere distinto dal disturbo posttraumatico da stress (PTSD).
Fondamentalmente gli stress possono essere trattati sia con modalità attive che
passive.
I criteri da adottare per valutare le modalità attive o passive nelle varie aree di vita
sono gli stessi che si usano per gli altri conflitti e dipendono dal
sistema
motivazionale attivato.
C1 Individuazione versus dipendenza
lndividuazione versus dipendenza
Importanza esistenziale della tensione dipendenza/indipendenza nelle relazioni
interpersonali. Tensione bipolare tra la ricerca di una relazione intima stretta e di una
vicinanza intensa (dipendenza) e lo sforzo per un’indipendenza ben articolata ed una
distanza significativa (individuazione).
In caso di una polarizzazione accentuata, questo conflitto può avere un’importanza
esistenziale nella vita dell’individuo, nel senso di percepire una alternativa drammatica
tra il dover-essere-solo e il dover-essere- con-gli-altri.
Se la costellazione dell’attaccamento è primariamente dominata dagli sforzi per essere
desiderati o da problemi di identità, etc., devono essere presi in considerazione altri
conflitti.
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipo: relazioni strette e sicure a (quasi)
ogni costo, evitamento di responsabilità ed
indipendenza; subordinazione ai desideri ed
interessi degli altri significativi; negazione,
banalizzazione
o
razionalizzazione
dei
conflitti nelle relazioni; percezione di sé
caratterizzata da impotenza, debolezza, e
dipendenza dagli altri.
Affetto guida: paura esistenziale
perdita, separazione e solitudine.
di
Tipo:
indipendenza
emotiva
ed
esistenziale eccessiva, lotta costante in
tutte le aree della vita per l’autonomia e
l’indipendenza; soppressione dei propri
bisogni per non appoggiarsi agli altri ed
evitare la vicinanza; percezione di sé
come persona dotata di grande forza,
convinzione di non necessitare di
nessuno.
Affetto guida: paura esistenziale di
vicinanza, di essere soffocato, e di
Controtransfert: cura e responsabilità,
fondersi.
timore di desideri troppo forti di vicinanza
e paura di essere soffocati.
Controtransfert:
difficilmente
alcun
senso di responsabilità, minimo bisogno
di dare cura e protezione, preoccupazione
circa il difendersi dai desideri di
dipendenza.
Aree di vita
Famiglia di origine
 Tendenza a non crescere internamente,
con la posizione di “bambino” predominante
nella comprensione di sé stessi e nelle
relazioni reali
 Prolungata
genitori
permanenza
in
casa
 Vigoroso allontanamento dalla famiglia,
spesso accompagnato da conflitti o da
una rottura radicale, rifiuto di recitare il
ruolo di figlio/figlia
dei  Lasciare la famiglia prematuramente
 Rifiuto di adottare la posizione del
 Mantenimento del contesto familiare bambino, sentirsi adulti molto presto
anche a costo di grandi svantaggi per sé
 Lottare contro o ignorare le tradizioni e
stessi
regole familiari
 Oscillazione tra giudizi positivi e negativi
delle figure relazionali primarie
Famiglia/società
 posizione subordinata volontaria
 Marcata indipendenza nelle relazioni
 Rinuncia ad un modellamento delle intime
relazioni
intime
attivo
e
guidato
 Essere il partner dominante nella
dall’interesse
personale,
lasciare
le
gestione della coppia
responsabilità al partner
 Alto livello di conflittualità dovuto alle
 Prevenzione o negazione di possibili
tendenze ambivalenti nelle relazioni con i
sviluppi divergenti dei partner
partner

Armonizzazione
delle
differenze,
 Enfasi sulle differenze e sui conflitti
banalizzazione dei conflitti
 Crescita autonoma indipendente
e
 Evitamento dei cambiamenti verso
anche a spese del partner
l’indipendenza
lavoro/vita professionale
 Preferenza per compiti subordinati
e 
Lotta
per
costruirsi
nicchie
condivisi, evitamento di responsabilità e di professionali.
Sforzi
per
spazi
posizioni di autorità.
professionali che offrano un largo grado
di autonomia, senza la necessità di molta
 Competizione e promozioni lavorative
cooperazione con gli altri.
subordinate al desiderio di mantenere le
relazioni esistenti
 Tendenza a mantenere
le proprie
responsabilità personali e la propria
 La solidarietà tra colleghi e con i membri
indipendenza , la carriera professionale o
della medesima organizzazione ha un
successo economico sono secondari
significato rilevante
 Preferenza per la realizzazione dei
 Permanere nello stesso luogo di lavoro
compiti professionali entro un contesto di
per un tempo molto lungo
indipendenza
 Mantenere lo stesso posto di lavoro anche
 Tendenza a farsi coinvolgere in conflitti
in tempi di crisi, spesso accettando
con colleghi e superiori, problemi a
svantaggi, continuare a lavorare anche
lavorare in gruppo 
quando la salute è indebolita
 Tendenza a frequenti cambiamenti di
lavoro o di professione
Beni e soldi
 Le relazioni sono più importanti degli  Puntare ad una situazione finanziaria
interessi economici
sicura come base per l’indipendenza
 Tendenza a utilizzare i beni materiali per  Evitare responsabilità finanziarie
creare o mantenere relazioni

Dare
troppa
enfasi
ai
propri
 Tendenza a evitare o negare l’esistenza di possedimenti per creare distanze
interessi materiali quando questi potrebbero
 I beni materiali vengono usati per
incidere sulle relazioni
rendersi indipendenti e sganciarsi dalle
 Atti di generosità o caritatevoli per creare relazioni
o mettere al sicuro le relazioni
 “Non avere niente” come l’ideale di
 Rinuncia ai beni quando essi minacciano totale indipendenza
le relazioni
Contesto sociale
 Cercare un’appartenenza a gruppi diversi  Tendenza ad evitare di percepirsi come
rispetto a relazioni individuali
appartenente a un gruppo 
 Gravitare verso gruppi con un forte senso  Tendenza verso il cambiamento e verso
d’appartenenza ed un’ideologia comune
contatti sociali a breve termine
 Sforzo per essere integrato nel gruppo, il  Tendenza ad ignorare o svalutare gli
senso di appartenenza è importante
impegni sociali
 Coinvolgimento nell’organizzazione e  Preferenza per modi di vedere il mondo
nella gestione di questi gruppi nell’interesse ed ideologie che valorizzano un ideale di
del gruppo e per la coesione dello stesso
indipendenza
Corpo/sessualità
 I bisogni corporei sono subordinati alla  I bisogni corporei e i limiti fisici sono
relazione ed al suo mantenimento
ignorati al fine di evitare dipendenza e
vicinanza
 I bisogni corporei ed i limiti fisici sono
considerati nella prospettiva di dare rilievo e  Le prestazioni fisiche sono sviluppate
di favorire la vicinanza con le figure di e coltivate per ottenere autonomia e
riferimento
indipendenza
 La sessualità
vicinanza
è
usata
per
ottenere 
Tendenza
ad
escludere
dalla
consapevolezza le limitazioni fisiche ed il
declino
nelle
prestazioni,
tendenza
eccessiva ad apparire sempre giovani
 Repressione dei bisogni sessuali o
tentativo di viverli evitando il rischio di
e vicinanza o di sviluppare attaccamento
Malattia
 La malattia rende possibile dare spazio ai  La malattia costituisce una minaccia
bisogni di dipendenza e legittima gli sforzi all’indipendenza
per la dipendenza
 Tentativi di ignorare i sintomi e le
Rispetto alle cure mediche il paziente si conseguenze della malattia
sottopone alle terapie passivamente
 Tendenza a mantenere la propria
indipendenza
anche
durante
il
 Visite frequenti dal dottore, rimanendo
trattamento
fedele allo stesso medico per anni (pazienti
“fiduciosi”)
 Tendenza al rifiuto dei programmi di
trattamento prescritti, cattiva compliance
 Tende a continuare il trattamento
rimanendo malato
 La relazione medico-paziente
è
limitata alle cose pratiche ed è distante,
 Tendenza a rendere intima la relazione
è frequente il cambio di medici per
medico-paziente
evitare l’attaccamento
C2 Sottomissione versus controllo
Sottomissione versus controllo
La motivazione centrale è di controllare o di sottomettersi all’altro.
Sottomissione e controllo sono gli estremi non adattativi sul continuum di
“lasciare che gli altri ti guidino ” o di “guidare gli altri”
Le esperienze di potere e/o impotenza influenzano in modo particolare la
percezione individuale del proprio valore, perciò bisogna porre una particolare
attenzione a differenziare i conflitti di questo tipo dai conflitti che riguardano, in
senso specifico, il valore che ci si attribuisce (autostima)
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipo: Sottomissione passivo-aggressiva
Tipo: Lotta aggressiva per il potere
Affetto
guida:
Rabbia
impotente, Affetto
guida:
Aggressività
desiderio
di
sottomissione,
paura, provocatoria, brama di potere, rabbia
vergogna
e collera, fastidio
Controtransfert/interazione:
Controtransfert: Lotta per il potere
Comportamento aggressivo latente e accompagnata dalla paura di essere
sentimenti di irritazione associati ad un condizionati
comportamento sottomesso
Aree di vita
Famiglia di origine
Imposizione
di
rigidi
ruoli
Sottomissione alle tradizioni familiari
Accettazione di
gerarchicamente
relazioni
transgenerazionali
strutturate Esercizio di potere razionalizzato e
giustificato dalla necessità di educare
Responsabilità
e
doveri
regolano Tensioni trasversali alle generazioni,
rigidamente le relazioni, spesso di le
relazioni
possono
essere
generazione in generazione
radicalmente interrotte, rabbia
 Accettazione senza alternativa di ruoli  Ridotta capacità di equilibrare gli
predefiniti
interessi tra i membri della famiglia
 Assenza di qualsiasi senso di ribellione

Una
difficile
sottomissione
adeguataè
Famiglia/società
 Incapacità di dire “no”
 Indipendenza espressa attraverso
una aggressività provocatoria
 Le proprie opinioni o desideri sono
subordinati a quelli degli altri
 I pareri degli altri, differenti dalle
proprie idee, danno luogo a sentimenti
 “Coloro che decidono” nella famiglia
di intrusione dall’esterno
sono a loro volta obbligati a sottostare a
ruoli rigidi, nel senso di “occhio per 
Il
comportamento
appare
occhio”
particolarmente dominante, teso a
dare regole, spesso interferente con la
 Resistenza passiva indirettamente,
libertà degli altri e manifestarsi come
attraverso la procrastinazione, la perdita
una costante attitudine a mostrare di
di tempo, l’ostinazione
“saper tutto”
 L’incapacità di contraddire può apparire
 Incapacità a riflettere sui propri ruoli
come un sacrificio per la famiglia
 Questo tipo di tirannia può apparire
come un darsi eccessivamente da fare
per la famiglia/società
Lavoro/vita professionale
 Le posizioni subordinate vengono  Lottano per posizioni di comando o
mantenute anche se vi sono opportunità posizioni
che
offrono
grande
di promozione
autonomia
 Ciò che viene loro richiesto in ambito  il proprio giudizio e stile di comando
lavorativo è sabotato passivamente
è la misura di tutte le cose
 Danno l’impressione di fornire ridotte  Il criticismo costruttivo o i consigli
prestazioni lavorative
dagli altri sono interpretati come
attacchi
 Posizione di “eterno numero due”:
un’opzione possibile nella modalità mista,  Il bisogno di potere porta ad
ma prevalentemente in quella passiva
enfatizzare oltre misura il lavoro, la
prestazione, la professione

L’ambizione
può
indurre
un
atteggiamento conflittuale
Contesto sociale
 Occupano una posizione alquanto  Essere membri di gruppi sociali,
subordinata
nel
quartiere,
nella amicali e di associazioni, serve ad
comunità, nelle associazioni e nei gruppi esercitare potere ed influenza
di amici

Un
impegno
apparentemente
 Sottomissione ubbidiente o acritica a disinteressato può diventare lotta per
sistemi di pensiero collegati a ideologie, il potere
quando sorgono divergenze
religioni o ad orientamenti politici
d’opinione, nuove elezioni o liti con
coloro che succedono a loro nelle
 Tendenza a subire l’umiliazione di
posizioni occupate precedentemente
essere sottomesso
 La perdita di potere è esperita come
minaccia
Beni
 L’apparente prontezza a donare  Beni e denaro sono importanti
nasconde
la
grande
importanza strumenti di potere
attribuita ai beni e al denaro
 Persone più deboli economicamente
La prontezza a dare ed l’atteggiamento possono essere sopraffatte senza
del non chiedere è neutralizzata da un pensarci troppo.
“nucleo
di
possesso”
ben
difeso,
massicciamente
investito
emozionalmente
Corpo /sessualità
 Il corpo è esperito come un oggetto,  Il corpo è usato come uno
alle cui richieste e bisogni è necessario strumento per le lotte individuali
sottomettersi
finalizzate al potere
 Il mantenimento della salute e le I limiti corporei (una debolezza
regole suggerite dai medici devono propria) sono ignorati
essere seguite alla lettera
 Le qualità fisiche e la cura della
 Sentimento di impotenza verso segnali propria immagine sono usate come
incontrollabili del corpo
dimostrazione di potere
 La postura del corpo può esprimere  Fantasie di dominare il corpo
non-verbalmente sottomissione

Sessualità
usata
come
 Sottomissione alle richieste sessuali strumento di potere.
degli altri o rifiuto inconscio
uno
Malattia
La malattia è vista come un destino  Lottare contro la malattia “ad ogni
che si deve subire
costo”

Nella
relazione
prevale l’obbedienza
medico-paziente,  Stile di comportamento attivo nei
confronti della malattia
fino alla
ostinazione,
accompagnato
da
 Sabotaggio passivo delle disposizioni
inflessibilità o difficoltà ad accettare
mediche e di ciò che è stato accettati 
recidive e ricadute
 Sofferenza passiva-aggressiva come
 La relazione medico-paziente implica
stile di comportamento in caso di
discussioni a sfondo controllante
malattie gravi
 Lo stile di comportamento nelle
malattie gravi consiste in una reazione
provocatoria contro la perdita del
controllo sulle situazioni
C3 Accudimento versus autarchia
Accudimento versus autarchia
Quando è presente la capacità di stabilire relazioni, i desideri di accudimento e di
sicurezza, o le difese nei confronti di questi desideri, caratterizzano le relazioni e
l’esperienza individuale di esse.
Questo si realizza o attraverso lo sfruttamento degli altri ed un comportamento
dipendente e richiedente (modalità passiva)
oppure attraverso
un’attitudine
fondamentale a non richiedere che tuttavia implica una preoccupazione “altruistica” ed
una tendenza ad accudire gli altri (modalità attiva).
Questa configurazione si riferisce al bisogno fondamentale degli individui di ottenere
qualcosa rispetto al non necessitare di alcuna cura. Si fa riferimento quì a come gestire la
dipendenza/indipendenza “nella relazione” e non ai problemi di accedere o difendersi
“dalla relazione”
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipo: aggrappante, richiedente
Tipo: Rinuncia al chiedere al fine di “trattare
Affetto guida: Tristezza, depressione l’altro giustamente”
accompagnata dalla paura di perdere
Affetto guida: Essere dispiaciuti per le altre
l’altro, sentimenti di invidia
persone, depressione latente, sentimenti di
Controtransfert/interazione:
invidia
Aggrapparsi,
ricattare,
preoccuparsi,
Controtransfert: "Trattare giustamente gli
sfruttare ed irritarsi
altri”, non essere un peso, “brama latente”,
empatia, tristezza
Aree di vita
Famiglia di origine
 La dipendenza dall’accudimento va  Andarsene forzatamente dalla famiglia di
oltre i limiti generazionali
origine (abbandonare il nido)
 Il gruppo famigliare sta insieme per  Accudimento attivo verso la famiglia come
lunghi periodi, spesso eccessivamente una possibilità di continuare inconsciamente
coeso
una relazione in cui uno è accudito
Famiglia/società
 “Aggrapparsi a” e desiderio di essere  Autosufficienza e tendenza al sacrificio,
accuditi
augurarsi che “questo
un giorno sarà
ripagato ”
 Relazioni strette, richiedenti (“sempre
insieme”)
 Relazioni strette (“Sono sempre qui per
l’altro”)
 Le fantasie di separazione provocano
paura e sconforto
 Tendenza a difendersi dal ”aver bisogno”
cambiando frequentemente relazioni (“L’altro
dipende da me”).
Lavoro
 Cercare situazioni lavorative che diano  Impiegati insostituibili, disposti al sacrificio,
supporto e sicurezza
capaci, ma che si aspettano incessante
benevolenza
 Le opportunità lavorative e l’ ascesa
sociale possono essere esperite come  Possono rischiare di mettere in pericolo la
privazione di supporto, generare rifiuti loro salute abusando delle loro forze
provocatori o sentimenti di sconforto
 La perdita o la minaccia di perdere il lavoro
o di non avere riconoscimenti portano alla
depressione
Beni
 Sentire di “possedere” le cose da’ una La
manifesta
generosità
implica
una
sensazione di essere accuditi
considerevole (anche materiali) responsabilità
degli altri
 Tendenza a non cedere le proprie cose
 A causa dell’altruismo i beni possono essere
a notevole rischio
Contesto sociale
 Solo pochi, ma estremamente strette  Le relazioni servono all’accudimento degli
relazioni sociali
altri, ma non creano amicizie autentiche
 Le altre persone li esperiscono come  Gli altri, comunque, non si sentono coinvolti,
richiedenti e rivendicativi
ma tendono a manifestare comportamenti di
sfruttamento e svalutazione
Corpo/sessualità
 Il corpo richiede continue cure ed è  Il corpo non è riconosciuto rispetto ai suoi
causa di una costante preoccupazione
segnali e ai suoi limiti, ci si aspetta che
“funzioni”
 In realtà, comunque, il corpo riceve
 Il corpo però può anche divenire un oggetto
poco in termini di vero accudimento
di cura, e, come ogni altra cosa, essere
 La sessualità è un modo per essere
accudito attivamente
accuditi; questo include la “fame di
sesso”
 La sessualità rappresenta il pericolo di “dare
se stesso”, include, tuttavia, la segreta
possibilità di un attaccamento
Malattia
 Malattie ed incidenti
“perfino più” accudimento
richiedono Le offerte di aiuto sono per lo più rifiutate,
manca
un comportamento adeguatamente
regressivo
I curanti esperiscono l’atteggiamento
passiva come difficile da gestire e che  Il soffrire autorizza il lamentarsi ed il
provoca rabbia
richiedere
 L’accudimento realmente ricevuto è spesso
“non sufficentemente buono”
C4 Conflitto di autostima
Conflitto di austima
Ogni essere umano desidera che i suoi sentimenti di autostima siano soddisfatti e
riconosciuti (valorizzazione di sé vs valorizzazione dell’oggetto).
Un conflitto di autostima è presente quando gli sforzi per ottenere il riconoscimento
da parte degli altri e di sé stesso della propria stima di sé appaiono eccessivi e non
efficaci, sono risultati insufficienti nel passato e/o attualmente, o appaiono
fallimentari.
Problemi narcisistici fanno parte di ogni altro tipo di conflitto, ma ciò che viene qui
considerato è il coinvolgimento di base del sistema motivazionale narcisistico
(“ipertono narcisistico”).
Per quanto riguarda l’autostima, come per tutti i conflitti, deve essere presupposta
la capacità di una sufficiente autoregolazione (nell’asse struttura) perché si possa
parlare di un conflitto su base motivazionale scatenato da eventi specifici.
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipologia: Un immagine di un sé come Tipologia: Forte sicurezza di sé nei
qualcuno che vale meno degli altri
confronti degli altri
Affetto guida: senso
chiaramente evidente
di
vergogna Affetto guida: rabbia narcisistica
Controtransfert/interazione:nel
transfert, ammirazione idealizzante. Nel
controtransfert sentimenti di bisogno di
affermarsi (con un evidente percezione
subliminale di essere svalutati) o di
imporsi
Controtransfert/interazione:
Nell’interazione, il terapeuta è spesso
contestato, fino al punto di essere
svalutato ed insultato. Nel controtransfert
appaiono impulsi a giustificarsi, seguiti da
irritazione e anche dalla tendenza ad
imporsi.
Aree di vita
Famiglia d’origine
 Perdurante mito di un fallimento  Idealizzazione della famiglia di origine,
persistente, nonostante gli sforzi
idealizzazione della propria storia di vita
 Svalutazione di sé stessi
una famiglia sopravvalutata
rispetto ad  Banalizzazione fino alla negazione della
storia
familiare
(probabilmente
considerata disonorevole e fonte di
vergogna)
Famiglia/società
 Le relazioni sono spesso consolidate  Le relazioni servono a stabilizzare il
sulla base di un comune interesse a sentimento di autostima (oggetto sé),
viene ammirato oppure il partner è
reagire ad umiliazioni e offese
meritevole di ammirazione
 Sentirsi esclusi dagli altri che  La costante svalutazione del partner
sembrano cavarsela meglio e avere più serve a dare importa il proprio profilo
successo
Lavoro
 Il lavoro e l’impegno hanno lo scopo di  Sovrastima della propria posizione e
supplire alle offese ed ai danni ricevuti
delle proprie prestazioni
 Aumentata tendenza a sentirsi offeso La negazione delle proprie carenze e
quando gli sforzi non sono notati o dei problemi che insorgono causa
ignorati
problemi sul posto di lavoro
 Rifiutare una prestazione (“non ce la
farò”)
enfatizzando
la
propria
incompetenza, o incapacità
Contesto sociale

I
contatti
sociali
avvengono  Sono ricercati e valorizzati contatti con
preferibilmente con persone che sono persone celebri o personalità ben
percepite come svantaggiate
conosciute per incrementare la fiducia
in sé stessi
 Tendenza al ritiro rassegnato di fronte
alle richieste sociali
 Cercare in tutti i modi di tenersi lontani
da presunti “fallimenti”
Beni
 I beni accumulati compensano un  I beni ed il
insufficiente o mancante sentimento di all’affermazione
del
valore
(“beni
come
segno
di (“feticci di ricchezza”)
approvazione e conferma”)
denaro servono
proprio
valore
Corpo/sessualità
 Il proprio corpo è considerato scadente  Forte tendenza a far apparire il proprio
corpo come giovane, bello ed attraente,
 Tendenza a trascurare il proprio corpo
per compensare dei punti deboli percepiti
(“Il corpo ottiene ciò che merita”)
 Oppure tentativi vani di correggere e
a
volte
reali;
diverse parti del corpo
l’invecchiamento
problemi
con
 Essere convinti di mancare di attrattiva  Fantasie di invulnerabilità corporea
sessuale

Sopravvalutazione
della
propria
potenza e attrattiva sessuale come
sostegno per l’autostima
Malattia
 La malattia spesso conferma le carenze  Le malattie possono minacciare
percepite dal paziente
sentimento di autostima
il
 Le malattie o gli incidenti scatenano  Anche malattie di poca importanza
fantasie di essere stati danneggiati da possono portare al crollo del sentimento
altri (ad esempio i medici)
di autostima

Queste
fantasie
frequentemente  In certi casi è possibile lo scompenso
innescano desideri di risarcimento
alla modalità passiva
Talvolta eccessiva rassegnazione
Tendenza ad affrontare la malattia
tramite negazioni e banalizzazioni
In entrambe le modalità i sintomi possono determinare la perdità dell’autostima, ma
anche avere un effetto stabilizzante del tipo “senza sintomi sarei perfetto”. Questo è
sproporzionato alla loro effettiva gravità clinica.
C5 Conflitto di colpa
Conflitto di colpa
Il conflitto di colpa riguarda l’attribuzione della colpa o a sé o agli altri, al di là di ogni
ragionevole grado di responsabilità.
Un prerequisito è la capacità di sentire la colpa.
I pazienti si sentono istintivamente responsabili per le difficoltà che insorgono, accettano
la colpa, indietreggiano a favore degli altri e tendono a colpevolizzarsi. La colpa è
compensata da una punizione auto-imposta.
Oppure i pazienti rivolgono la colpa verso l’esterno e colpevolizzano gli altri, per cui i
sentimenti di colpa sono spostati sugli altri. Ne consegue l’assenza di disponbilità ad
accettare perfino una parte della colpa.
Qui le motivazioni non implicano il bisogno di accudimento o il mantenimento
dell’autostima, ma di colpevolizzare sé o di colpevolizzare gli altri quando emergono i
conflitti di coscienza.
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipologia:
Tendenza
alla Tipologia: Tendenza ad accusare: la colpa è
colpevolizzazione di sé, a sacrificarsi, ad sempre attribuita agli altri, comportamento
accettare le colpe di altri
egoistico
Affetto guida: Tristezza, depressione, Affetto guida: Irritazione, colpa
colpa
Interazione/Controtransfert:
Interazione/Controtransfert:
Incriminazione degli altri (“Sono
contrastare i sentimenti di colpa, colpevoli”), rifiuto, rabbia
compassione, attenzione e prudenza
loro
i
Aree di vita
Famiglia di origine
 Attribuirsi la colpa
famiglia
per i problemi in  La famiglia di origine ed i familiari più stretti
sono ritenuti responsabili dei problemi
 Sacrifici frequenti in favore degli altri  Nessuna propensione ad accettare persino
membri della famiglia
una parte della colpa.
 Gli altri sono giustificati mentre c’è la  La famiglia di origine ed i conflitti
tendenza ad accusare se stessi
generazionali
sono
spesso
giudicati
e
presentati in modo da giustificare il paziente
Famiglia/società
 Tendenza ad accettare la colpa e a  Tentare di attribuire la colpa in primo luogo
scusarsi con il proprio compagno e con i al
proprio compagno o ai figli così da
figli
difendersi dai propri sentimenti di colpa
 Accusarsi e provocare situazioni nelle  Le azioni negative e i comportamenti dei
quali
apparire
automaticamente familiari sono “collezionate” e tirate fuori in
colpevole
ogni occasione
 Tendenza a essere
atteggiamento umile
sottomessi
e
Lavoro
 Si preferisce essere “il numero due”;
sono evitate le posizioni di comando
 Il comando e le posizioni di potere sono
 Successi professionali o promozioni accettate in modo del tutto naturale
portano non raramente a sentimenti di
 Tentativo di non assumersi la responsabilità
colpa
per i propri errori
 L’elogio ed il riconoscimento sono
sentiti come sgradevoli
 I privilegi sono considerati una conferma
 I propri errori sono ammessi  E possibile un comportamento scorretto
“prematuramente”; la colpa degli altri è verso gli altri a cui vengono attribuite le
“prematuramente” accettata
responsabilità
 Se le proprie prestazioni diminuiscono  Le proprie mancanze ed errori sono attribuiti
questo è sempre colpa delle proprie alle cattive condizioni lavorative o ad errori di
mancanze
altri (“la colpa non è mia”)
Contesto sociale
 Anche in campo sociale la colpa è  Un contesto sociale
accettata velocemente
attribuire le colpe
 Preferenza di gruppi
“liberarsi” dalla colpa
sociali
è
necessario
per
dove  Naturale accettazione dei vantaggi sociali,
sino a comportamenti impropri, ai limiti della
legalità
Beni
 Per quanto riguarda i beni materiali, il  Un comportamento utilitaristico, teso al
“dare e l’avere” sono molto conflittuali
possesso, è percepito come giustificato
(“questo è mio diritto”)
 I sentimenti di colpa scatenati da ciò
che viene loro donato devono essere  Ricevere doni ed elogi è considerato una
immediatamente
compensati questione di ordinaria amministrazione
ricambiando i doni
 Tendenza a sentirsi sempre svantaggiato o
 "Carinerie" verso gli altri e regali imbrogliati
assicurano che il soggettivo “rendiconto
della colpa” sia tenuto basso
Corpo/sessualità
 L’ occuparsi del proprio corpo e dei  Il corpo può essere sfruttato ma
la
suoi bisogni e la gestione della sessualità responsabilità e la colpa sono attribuite agli
sono resi problematici dalla colpa
altri
 Di conseguenza i fondamentali bisogni  La sessualità è vissuta “senza colpa”, fino a
del corpo sono trascurati, così come la comportamenti incauti
cura della propria salute
Malattia
 La malattia è accettata con umiltà
 La malattia è sopportata con difficoltà
 Obbedienza fino alla sottomissione  Costante insoddisfazione ed attribuzione di
nella relazione medico- paziente
colpa verso le persone e le istituzioni coinvolte
nel trattamento della malattia
 Pazienti “facili da trattare“
 Tendenza ad un comportamento conflittuale
e difficile, senza il riconoscimento del proprio
ruolo e delle proprie responsabilità
C6 Conflitto edipico
Conflitto edipico
La motivazione principale è quella di rendere se stessi attraenti e desiderabili per le
altre persone, in modo da ottenere la loro speciale attenzione e riconoscimento
rispetto a tutti gli altri e modellare il rapporto con modalità erotico-affettuose, così
da essere rassicurati sulla propria mascolinità o femminilità. Questo è in relazione
alla identificazione con i ruoli parentali genere-specifici e, conseguentemente, dall’
l’assunzione di questi ruoli. La costellazione conflittuale edipica descrive le polarità
non adattive lungo lo spettro che va del voler essere qualcuno rispetto al tenersi in
disparte, dall’essere in grado di competere rispetto all’essere in grado di arrendersi,
dal essere in grado di godere il piacere del corpo rispetto al doverlo sacrificare. Non
si tratta quindi di un disordine sessuale primitivo: il conflitto edipico deve essere
descritto, in particolare, a partire dai conflitti di autostima, di colpa, e d’identità.
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Tipologia: Stare in disparte, porsi come Tipologia:
Essere
al
centro
indifesi, non attraenti ed asessuati
dell’attenzione con una modalità fallicoisterica
Affetto principale: vuoti conflittospecifici nella comunicazione (senso di Affetto principale: Emozioni fortemente
mancanza di affetti adeguati), timidezza alternanti,
in
parte
drammatiche,
basata sulla vergogna, paura
erotizzazione/sessualizzazione,
rivalità
(spudoratezza, aggressività)
Interazione/Controtransfert:
Interazione/Controtransfert:
Assenza
dell’erotismo/sessualità
Attrazione
alternata
a
repulsione;
nell’affetto,
nella
percezione
e
erotizzazione, sessualizzazione, delusione
nell’interazione;
relazione
poco
rabbiosa
interessante, noiosa
Aree di vita
Famiglia d’origine

Nonostante
l’apparenza
di una  Profonda, a momenti inconscia, difesa
relazione primaria spesso idealizzata , la contro gli attaccamenti, specialmente
storia familiare appare grigia e priva di verso il genitore del sesso opposto
vita
 Ruolo del “favorito” di mamma/papà
 Le relazioni sono idealizzate e de- che spesso permanr in età adulta
erotizzate
 I conflitti e le rivalità sono negate

Presenza
timoroso
di
un
tradizionalismo
In entrambe le modalità vi è un forte legame con la famiglia di origine.
Famiglia/società

Relazioni
stabili
che
sono  Ottenere attenzione e riconoscimento
primariamente di protezione e sicurezza
ad ogni costo
Le rivalità e le esperienze sessuali-  Comportamento sessuale teatraleerotiche appaiono represse e di un emozionale o contraddittorio (sedurre e
grigiore senza vita
bloccare)
 Spesso scelta di compagni più vecchi
 Scelta del partner per lo più modellata
sugli oggetti primari
 Le crisi possono insorgere in seguito ai
cambiamenti
di
ruolo
richiesti  I compagni
dall’invecchiamento del partner
deludenti
dunque
spesso
sono
Lavoro
 Rapporti di lavoro non appariscenti, in  Frequente mancanza di competenze
parte “buoni”, per lo più evitamento della professionali e di prestazioni costanti
competizione
 Tendenza eccessiva a competere
 Tendenza a cercare posizioni alquanto usando la sessualizzazione piuttosto che
subordinate
le competenze (essere ingaggiati in
“rivalità falliche”)
 Le proprie prestazioni e le competenze
interpersonali sono minimizzate
 A volte successi reali, ma posizioni
lavorative frequentemente al di sotto
delle capacità e frequenti cambiamenti di
lavoro
Contesto sociale
 Preferenza di relazioni stabili, non
appariscenti,
mentre
è
evitato
il
momento competitivo e d’apprezzamento
della sessualità
 I gruppi sociali, le associazioni, e gli
amici servono a mettere se stessi al
centro
dell’attenzione,
tramite
una
varietà di veloci cambiamenti (“uomo di
mondo”/”regina della notte”,"sbruffone”)
 Evitamento di relazioni sociali che
enfatizzano i ruoli di genere e la  Le relazioni sono spesso giudicate
competizione (“mettere la coda tra le molto più intime di quanto realmente
gambe”)
siano
 Difficilmente qualcuno ha una memoria  Rivalità fino al punto di distruggere le
prolungata di tali persone benchè non relazioni di altri
siano propriamente mal viste
Beni
 I beni possono servire come un  I beni servono ad essere il centro
silenzioso e inconscio sostituto per dell’attenzione, a competere, e ad
l’attrattiva,
l’abilità
sessuale
o
la ottenere riconoscimento (una casa,
competitività
un’auto particolarmente impressionanti)
Corpo/sessualità
 La corporeità ottiene poca attenzione,  La corporeità riceve molta attenzione
tuttavia la cura del corpo non è negata

Il
corpo
diventa
il
mezzo
 Il corpo appare piuttosto neutrale e eccessivamente
privilegiato
per
non attraente, è occultato o nascosto
esprimere
attrattiva,
rivalità,
e
riconoscimento ed è utilizzato a questo
 Aree erotiche sono omesse o evitate
scopo
 Nel caso estremo disinteresse sessuale
 Nel caso estremo interesse sessuale
 Riduzione della minaccia edipica e di eccessivo
misure
di
neutralizzazione
in
età
 La perdita di attrattiva, per esempio in
avanzata
età avanzata, è una minaccia
Malattia
 Offre un’opportunità inconscia
ottenere attenzione e riconoscimento
di  Le malattie possono essere usate per
ottenere attenzione e cure amorose
 Nella loro malattia, queste persone  Il percorso di cura non è mai in grado
appaiono come stanche e pseudo- di soddisfare questi bisogni
regredite
 Si devono cercare sempre i nuovi
 La malattia serve come silente esperti (“autorità eminenti”)
sostituto per il riconoscimento e/o la
soddisfazione sessuale; possibili sforzi
per procedure terapeutiche
C7 Conflitto d’identità
Conflitto d’identità
Modalità passiva
Modalità attiva
Criteri generali
Un sentimento di mancanza d’identità è Tendenza
generale:
mascheramento
costante o costantemente riaffiorante
attivo delle insicurezze relative alla
propria identità
Le
strategie
di
comportamento
consistonoconsisconsistono
prevalentemente, nella banalizzazione,
nella razionalizzazione e nel diniego di ciò
che può mettere in crisi la propria
identità
Tendenza a ricorrere alla compensazione
e all’evitamento di ciò che può mettere
in crisi la propria identità (per esempio la
costruzione di una saga familiare, di una
genealogia fantasticata o l’assunzione di
identità prese in prestito)
Nei casi estremi sentimento di una totale
mancanza d’identità
Sentimento di base predominante: la
preoccupazione e la paura che il proprio
sistema
identitario
possa
essere
Tendenza ad evitare le situazioni di vita minacciato
che lo mettano a
confronto con le
insicurezze relativa alla propria identità
Aree di vita
Famiglia d’origine
 La famiglia d’origine viene descritta  Tendenza generale a mascherare le
come
incolore o monotona oppure contraddizioni della famiglia
tramite
visibilmente disgregata.
costruzioni attive.
Nella famiglia sono pochi i personaggi il  La storia della famiglia d’origine
cui ruolo appaia tanto significativo e contiene idealizzazioni e racconti fittizi
attraente da favorire una identificazione
 Quando la famiglia di origine è
accettabile.
percepita come povera o umiliata
Le persone della famiglia sono descritte compare
il
desiderio
inconscio
di
come dotate di identità poco chiare o separarsi e di ricominciare da capo
contraddittorie.
Famiglia/società
 Sono evitati partner con definite e
ammirevoli
caratteristiche
.
La
discrepanza sarebbe difficile da tollerare
e sarebbe un ricordo costante della
propria identità insicura.
 C’è una ricerca attiva di compagni, di
relazioni e famiglie che possano offrire
identità e supporto.
 Nel migliore dei casi sono trovate
soluzioni stabili tramite l’adozione di ruoli
 Se il paziente tuttavia trova un adeguati nel nuovo gruppo familiare.
compagno con un’identità stabile, spesso
 L’adozione forzata o esagerata della
tende ad annullare la propria identità a
nuova identità familiare può anche
favore di quella dell’altro
portare ad adattamenti deficitari.
Lavoro
 Nei racconti che riguardano i percorsi  La vita professionale è al servizio della
formativi e le prestazioni spesso questi costruzione di un’ identità (“al lavoro24
pazienti appaiono contraddittori.
ore su 24”).
 Nella maggior parte dei casi, la  Il comportamento sul lavoro e le
mancanza di una costanza interna e di prestazioni
perciò
spesso
appaiono
sicurezza del proprio ruolo limitano le problematici
e
caratterizzati
da
possibilità di successo
fanatismo.
 La loro immagine professionale talvolta  L'attenzione verso le necessità pratiche
appare falsa (truccata) o incostante.
e concrete è subordinata alla relazione
con se stessi e alla costruzione della
 Si mettono alla prova in molti ruoli e
propri identità.
posizioni.
Beni e denaro
 Situazioni patrimoniali preesistenti I beni servono essenzialmente a
possono servire a compensare l’assenza mantenere la propria identità e sono
del senso di sicurezza (avere invece di ricercati per questa funzione.
essere).
 Talvolta questi pazienti non sanno cosa
fare con il denaro che guadagnano (“non
fa per me”)
Contesto sociale

Queste
persone
appaiono Ricercano e mantengono l’appartenenza
camaleontiche nel loro ambiente sociale, a gruppi in quanto essa fornisce loro un
tuttavia si dimostrano spesso come senso di identità (“Noi artisti”).
povere di identità (“prive di colore”).
 Questi pazienti possono quindi essere
 Mancano di un profilo indipendente notati poichè esasperano queste identità
necessario per ottenere il riconoscimento di ruolo fino a diventare caricaturali.
sociale.
 Facilmente a causa di ciò non godono
del rispetto da parte della società.
 Evitano quei contesti sociali nei quali si
potrebbero sentire esposti.
Corpo/sessualità
 E’ frequente un atteggiamento di  Lo stile enfatizzato con cui questi
indifferenza nei confronti della cura del pazienti si occupano del loro corpo
corpo.
rispecchia il bisogno di darsi un’identità.
 Il modo in cui l’abbigliamento è usato  I giudizi degli altri relativamente alla
per esprimere la propria personalità è prestanza fisica sono usati per avere una
limitato e non costante.
stabilità rispetto, per esempio, alla
propria identità sessuale.
 Talvolta, sono presenti variazioni
rapide e improvvise riguardanti l’aspetto  L’abbigliamento fornisce un senso di
esteriore (“il bisogno di seguire della valore all’identità e serve per nascondere
moda”)
l’insicurezza.(“I
vestiti
nuovi
dell’imperatore”).
 Anche una trasandatezza studiata
nell’abbigliamento può dare un senso di
identità.
 La scelta limitata e la fissazione
sono caratteristiche.
ne
Malattia
 Nei casi di malattia grave, a causa  Emerge una tendenza ad assumere
della loro passività, la scoperta e attivamente ed a modellare il ruolo di
l’accettazione di un nuovo ruolo, quello malato
di malato, diventa molto difficile.
Nel momento in cui diventano “malati”
 I pazienti evitano il confronto: la assumono definitivamente questo ruolo.
maggioranza di loro è impotente e L’intera presentazione di sé si condensa
passivamente-obbediente.
nel fatto di essere malati.
 All’altro estremo vi è il rifiuto del ruolo
di malato, perché non si concilia con le
idee riguardanti la propria identità (“non
sono uno che prende questa malattia”).
 I pazienti sono quindi a rischio non solo
per il pericolo di cronicizzarsi, ma anche
per le conseguenze della negazione della
malattia.
13.4
OPD-2 Checklist della struttura
14.4.1.1
Capacità cognitiva: percezione di sé
O
P
D
2
Elevato livello
di
integrazione
1.1
Rifl
ess
ion
e
sul
Sé
1.2
Diff
ere
nzi
azi
one
affe
ttiv
a
1.3
Il paziente ha la capacità di
indirizzare
la
propria
osservazione verso se stesso ed
il proprio mondo interno. E’
capace
di
percepire,
realisticamente, quale tipo di
persona egli sia, quello che
accade dentro di sé e di trovare i
termini
per
esprimerlo
verbalmente.
I sentimenti possono essere
percepiti in modo differenziato,
nonostante i limiti dovuti ai
conflitti. Vi è un buon controllo del
proprio
comportamento.
Il
paziente
vive
in
modo
predominante sentimenti positivi
come gioia, curiosità, ed orgoglio.
I sentimenti negativi come paura,
disprezzo,
rabbia,
disgusto,
tristezza, colpa e vergogna sono
molto variabili.
Moderato
livello di
integrazione
Basso livello di
integrazione
Nonintegrazione
Il paziente ha scarso interesse a
riflettere
su
se
stesso.
L’autoriflessione
è
indirizzata,
soprattutto al sé che agisce (quello
che il paziente ha detto e ha fatto);
la rappresentazione di sé appare
grossolana. Ha difficoltà a trovare I
termini appropriati per descrivere
se stesso.
Un’autopercezione riflessiva è
difficile; anche se supportato, il
paziente non riesce a tracciare un’
immagine coerente di sé e del suo
mondo interno; aspetti conflittuali di
sé si confondono. Non vi è alcuna
terminologia per descrivere i
processi interni.
La descrizione di sé appare
arbitraria, irreale, incomprensibile.
La rappresentazione di sé sembra
poco autentica, forse mutuata da
quella di qualcun altro, ambigua; le
espressioni
verbali
risultano
bizzarre, contraddittorie
.
I sentimenti sono sentiti in misura
ridotta o evitati in situazioni
stressantii per mantenere un
equilibrio psichico. Riescono a
controllare
il
proprio
comportamento solo in misura
limitata. L’esperienza emotiva è
dominata da sentimenti negativi
come rabbia, paura, delusione,
svalutazione di sé e depressione.
I sentimenti non sono percepiti
come differenziati o descritti in
modo
comprensibile.
Sono
espressi o attraverso l’ agitazione,
oppure
come
senso
di
estraniamento, vuoto affettivo,
depressione
o
eccitazione
maniacale. Non sono di alcuna
utilità
a
controllare
il
comportamento.
L’espressione
emotiva è dominata da disprezzo
cronico, disgusto e rabbia.
Non c’è alcun distanza interna
dalle proprie sensazioni e alcuna
percezione
introspettiva
dei
sentimenti. C'è solo una minima
possibilità di controllare la messa
in atto della propria esperienza
emotiva. Il paziente è esposto a
stati emotivi intensi, informi che
non possono essere nominati o
messi in parole.
Rotture
In momenti e circostanze diverse,
Una
o
cambiamenti
identità
psicosociale
e
Ide
ntit
à
L’immagine di sé del paziente
appare costante e coerente nel
tempo, può essere delineata una
chiara identità psicosessuale.
nell’immagine di sé dipendono
dalla circostanza e dall’umore.
emergono differenti aspetti di sé; il
paziente non dà l’impressione di
avere un a identità psicosessuale e
sociale stabile.
sessuale differenziata è del tutto
assente e al posto di essa il
paziente
si
attribuisce
caratteristiche
distorte
o
stereotipate,
talvolta
identità
deliranti.
13.4.1.2 Capacità cognitiva: percezione dell’oggetto
O
P
D
2
1.4
Diff
ere
nzi
azi
one
séogg
etto
1.5
Per
cez
ion
e
dell
’og
gett
o
inte
ro
1.6
Per
cez
ion
e
real
isti
ca
Elevato livello di
integrazione
Moderato
integrazione
livello
di
Sentimenti, impulsi, e pensieri
possono essere distinti e attribuiti
con sicurezza
al sé o agli
oggetti: il paziente è in grado di
descrivere
se
stesso
con
chiarezza e di percepire l’altro
come separato da sé.
Non c’è un’attribuzione sicura
dei sentimenti, degli impulsi, e
dei pensieri al sé o all’oggetto; la
descrizione e la percezione di
una separazione dall’altro sono
difficoltose.
Gli altri sono sentiti come
individui con dei loro interessi,
bisogni, diritti, e con una storia
personale; le loro differenti
caratteristiche possono essere
integrate in una immagine vitale.
Il paziente ha la capacità di dar
un quadro realistico dell’altra
persona..
Basso livello di
integrazione
Nonintegrazione
Il sé e l’oggetto sono scambiati e
sono confusi tra loro; all’oggetto
sono
attribuiti
sentimenti
intollerabili per sé.
La difficoltà a distinguere tra
aspetti di sé e dell’oggetto o a
percepire gli oggetti, ha le
caratteristiche di un sintomo.
Gli altri non sono percepiti nella
loro complessità e contraddizioni,
ma sono vissuti secondo i propri
desideri tanto da accentuarne gli
aspetti positivi e negativi.
Gli altri sono sentiti
come
estremamente
buoni o cattivi,
bianco o nero. Le contraddizioni
non possono essere integrate.
Gli altri sono sentiti come
prevalentemente
aggressivi,
persecutori, ingiusti, minacciosi e
come tali sono temuti e combattuti;
singole caratteristiche
possono
rappresentare l’oggetto intero.
Il paziente ha difficoltà a percepire
gli altri realisticamente rispetto sia
alla loro intenzionalità sia allo loro
situazione esterna.
L’immagine dell’altro è determinata
dai bisogni e dalle paure del
paziente. Tuttavia i comportamenti
dell’altro possono essere intuiti.
La realtà interna ed esterna degli
altri non è per nulla accessibile al
paziente.
dell
’og
get
o
13.4.2.1 Capacità di regolazione: auto-regolazione
O
P
D
2
2.1
Co
ntr
ollo
dell
’im
pul
so
2.2
Toll
era
nza
affe
ttiv
a
2.3
Re
gol
azi
one
dell
’aut
Elevato livello di
integrazione
Gli impulsi aggressivi, sessuali ed
orali possono essere vissuti e
possono essere posticipati ed
integrati o anche soddisfatti in
relazione alla propria moralità e
ad altre valutazioni proprie.
Possono essere percepiti ed
espressi
anche
sentimenti
intensi, negativi o ambivalenti.
Anche quando ci sono differenze
tra i propri desideri e quelli degli
altri il senso di autostima viene
conservato o riacquistato, eccetto
che in presenza di problemi
conflittuali.
Moderato
integrazione
livello
di
Gli impulsi sono inibiti da una
iper-regolazione,
tuttavia
occasionalmente
possono
esserci reazioni impulsive. Il sé
si sente bloccato o sottoposto ad
una intensa tensione. Il severo
Super-Io o è fortemente critico o
tende
a
nascondere
selettivamente gli impulsi.
Sono mal tollerati sentimenti
intensi e soprattutto negativi e
gestiti preferibilmente attraverso
l'iper-regolazione.
Il senso di autostima può essere
turbato,
per
esempio
da
frustrazioni
o da differenze
d’opinione, ciò si evidenzia in una
grande vulnerabilità o in
un
eccessivo senso di sé e può
indurre
a
autosvalutarsi,
autopunirsi o a ritirarsi.
Sono
Basso livello di
integrazione
Gli impulsi non sono ben
integrati, non possono essere
posticipati (iporegolazione) o
inclusi
in
un
sistema
differenziato di valori che
indirizza le azioni. Le tendenze
aggressive portano ad azioni
auto e eterodistruttive. La
mancanza di relazioni può
essere sessualizzata; soluzioni
perverse.
Sentimenti
negativi
possono
travolgere una persona e diventare
così intollerabili da scatenare un
comportamento impulsivo.
Il senso di autostima è molto fragile
anche di fronte a ferite minori e a
minime differenze tra i propri
desideri e quelli degli altri. Questo
si
mostra
nella
grande
vulnerabilità alle ferite emotive,
nelle convinzioni megalomaniche,
Non-integrazione
L’odio sfrenato, distruttivo è sentito
come una reazione appropriata alle
azioni degli altri. L’aggressività
diventa manifesta nella sessualità
e nel comportamento relazionale.
Gli impulsi sessuali si indirizzano
verso oggetti parziali. Non sono
possibili nè la posticipazione nè la
sublimazione, ciò porta ad una
marcata perdita di controllo con
comportamenti delinquenziali o
l'abuso di alcool e stupefacenti. I
giudizi si basano su semplici
alternative buono o cattivo.
Sentimenti intensi e soprattutto
negativi non possono essere
tollerati e scatenano una estrema
agitazione, tanto da indurre per via
riflessa controagiti.
Il senso di autostima può essere
difficilmente regolato. Questo viene
espresso nelle evidenti distorsioni
del giudizio su di sé (megalomania
o senso d’autostima cronicamente
basso) e nell’ alterazioni della
percezione della realtà.
osti
ma
necessarie
degli altri.
conferme da parte
nella vergogna, nel disgusto per sé
stesso,
nella
svalutazione,
nell’irritabilità, nella rottura delle
relazioni e nell’incapacità ad
accettare i propri limiti.
13.4.2.2 Capacità di regolazione: Regolazione della relazione con l’oggetto
O
P
D
2
2.4
pro
tezi
one
2.5
Bila
nci
am
ent
o
2.6
Pre
visi
one
Elevato livello di
integrazione
Il paziente è in grado di
proteggere
la
relazione
elaborando e affrontando gli
impulsi disturbanti dentro di sé
(difesa intrapsichica).
Il paziente è in grado di
preservare i propri interessi
nelle relazioni e di riconoscere
appropriatamente quelli degli
altri; a seconda del conflitto la
relazione
può
risultare
maggiormente altruistica o
egoistica.
Le reazioni dell’altro possono
essere previste ed è possibile
indirizzare e regolare le
proprie azioni.
Moderato
integrazione
livello
di
Le relazioni sono gravate dal fatto
che il paziente può elaborare gli
impulsi disturbanti solo con grandi
sforzi e parzialmente.
I propri interessi o quelli degli
altri, sono permanentemente in
primo piano, così che non c’è
equilibrio di interessi.
Le reazioni negative degli
altri in risposta alle proprie
azioni sono esageratamente
prevenute.
Basso livello di
integrazione
Non-integrazione
Gli impulsi disturbanti non possono
essere
affrontati
intrapsichicamente, ma inducono
tensioni
relazionali
(difesa
interpersonale).
Se si protegge la relazione si fa
sempre
ricorso
a
modalità
disfunzionali, vecchie e distruttive.
La relazione è caratterizzata dal
senso di minaccia ai propri
interessi e dalla mancanza di
immaginazione riguardo agli
interessi dell’altro.
I
propri
interessi
sono
sopravvalutati e sentiti come
determinanti per la propria
esistenza
e
spesso
sono
difficilmente comprensibili agli
altri.
Le reazioni negative degli altri
in risposta alle proprie azioni
possono difficilmente essere
previste ed usate per indirizzare
e regolare le proprie azioni.
Incapacità di tener conto delle
reazioni degli altri in risposta
alle proprie azioni.
13.4.3.1 Capacità emotiva: Comunicazione interna
O
P
D
2
3.1
Esp
erie
nza
deg
li
affe
tti
3.2
Us
o
dell
e
fant
asi
e
3.3
Sé
cor
por
eo
Elevato livello di
integrazione
Il paziente può accettare e può
vivere un’ ampia gamma di
sentimenti e sentirsi in questo
modo vitale.
Il paziente è capace di
allargare il proprio mondo
esperienziale grazie a fantasie
e sogni ed è pronto a soluzioni
creative.
Il paziente è capace di dare una
discrezione realistica del suo
corpo rispetto all’età, al genere,
alla salute ed alla sua capacità
seduttiva; si sente vitale nel suo
corpo.
Moderato
integrazione
livello
di
Ridotta capacità di vivere i
sentimenti, la loro descrizione è
caratterizzata
da
un
atteggiamento normativo .
La capacità di fantasticare
attivamente è molto ridotta.
Insicurezze riguardo all’immagine
del sé corporeo; vissuto limitato del
corpo; descrizione ego-distonica
del proprio corpo come “io ed il mio
corpo”.
Basso livello di
integrazione
I sentimenti negativi come
panico,
rabbia,
disgusto,
disprezzo etc. si impongono
costantemente.
Non-integrazione
Singoli
sentimenti
che
emergono vengono percepiti
come estranei al sé oppure vi è
una indifferenza emotiva.
Le fantasie negative assumono
velocemente
una
certezza
minacciosa.
Le descrizioni della realtà e le
fantasie soggettive diventano
come una macchia confusa.
Immagine del sé corporeo confusa
o frammentata, il corpo è vissuto
come minaccioso e rigido.
Aspetti del sé corporeo sono
vissuti come estranei o strani.
Sono
possibili
forme
idiosincrasiche di ripiegamento sul
proprio corpo. Il proprio corpo può
essere sottoposto ad interventi di
chirurgia plastica per modificare
caratteristiche
identitarie,
per
esempio il genere sessuale.
13.4.3.2 Capacità emotiva: comunicazione con il mondo esterno
O
P
D
2
3.4
Cre
are
una
rela
zio
ne
3.5
Co
mu
nic
azi
one
affe
ttiv
a
3.6
Em
pati
a
Elevato livello di
integrazione
Il paziente è capace di creare
relazioni e di entrare in
relazione con gli altri.
Moderato
integrazione
livello
L’interesse a formare relazioni e
ad entrare in relazione appare
limitato e piuttosto impersonale.
Una
ridotta
differenziare le
presenza
Il coinvolgimento affettivo rende
la comunicazione stimolante,
interessante e fertile. Situazioni
conflittuali possono limitare o
compromettere
la
comunicazione.
È possibile, a seconda della
circostanza,
riuscire
ad
accedere
al
mondo
esperienziale interno degli altri
di
di
capacità
emozioni,
di
la
sentimenti
prevalentemente negativi (come
insoddisfazione, autosvalutazione,
depressione, vulnerabilità alle ferite
emotive) rendono difficile la
comunicazione. La comunicazione
è resa anche difficoltosa da un
comportamento
ritentivo,
richiedente, irritabile, biasimante,
egocentrico e da un’eccessiva
sensibilità alle ferite emotive.
Sotto l’influenza dei propri
desideri e delle proprie paure
l’empatia verso le altre persone
è ridotta.
Basso livello di
integrazione
Il paziente evita di creare
relazioni emotive o assume un
comportamento
relazionale
forzato, manipolatorio, nondistanziato.
La limitata capacità di differenziare
i sentimenti, l’assenza di
un
coinvolgimento, l’incapacità ad
empatizzare, la mancanza di
emozioni piacevoli, una generale
svalutazione,
rendono
la
comunicazione
molto
difficile.
L’altro percepisce un senso di
confusione, vuoto, distanza, un
sentimento
“come
se”,
una
mancanza di affinità; un’alternanza
tra
ipercoinvolgimento
e
rassegnazione.
Il mondo esperienziale interno
degli altri può essere compreso
solo
con
difficoltà.
La
comprensione e l’empatia per
gli altri è molto ridotta.
Non-integrazione
È impossibile creare una
relazione affettiva o avere
comportamenti
stereotipati
quando
la
situazione
è
emotivamente vuota o tesa.
I sentimenti non possono essere
controllati e simbolizzati, così che
le proprie spinte difensive ed
aggressive sono agite o la struttura
dell’interazione è alterata. La
comunicazione è evitata
distogliendo lo sguardo,
distraendosi o divenendo
inaccessibili.
Non è possibile sentire empatia
e comprendere l’altro.
per
immedesimarsi
temporaneamente, e poter
comportarsi di conseguenza in
ciò che viene definita una
comprensione empatica.
13.4.4.1 Capacità di creare legami: Oggetti interni
O
P
D
2
Elevato livello di
integrazione
4.1
Inte
rnal
izza
zio
ne
Il paziente ha la capacità di
formare e mantenere delle
immagini interne affettive, stabili
delle persone significative. La
paura principale è di perdere
l’amore dell’oggetto.
4.2
Us
o
deg
li
intr
oiet
ti
Poggiando
su
esperienze
relazionali
positive
internalizzati il paziente è in
grado di prendersi cura di sé
stesso, tranquillizzarsi, ed
assumere
la
propria
responsabilità..
4.3
Att
acc
am
enti
inst
abil
i
Le rappresentazioni degli altri
significativi sono diversificate
e ricche; il paziente è in grado
di formare relazioni triadiche.
Moderato
integrazione
livello
di
La capacità di sviluppare immagini
interne stabili delle persone
significative e quindi acquisire una
maggiore indipendenza dalla loro
presenza esterna è ridotta. Le
rappresentazioni interne possono
essere perse dopo poco tempo o in
situazioni conflittuali (lontano dagli
occhi è lontano dalla mente). La
paura centrale è di perdere
l’oggetto significativo, supportivo,
regolatore.
Il paziente è meno in grado di
prendersi cura di sé perché i
suoi oggetti interni tendono ad
essere piuttosto oppressivi,
critici, richiedenti, e rifiutanti.
Le
rappresentazione
delle
persone
significative
non
differiscono molto; il paziente
cerca
soprattutto
relazioni
diadiche.
Basso livello di
integrazione
Non-integrazione
La relazione con altre persone non
lascia immagini interne positive. Le
rappresentazioni d’oggetto che
predominano
sono
quelle
minacciose e persecutorie. La
paura
centrale
è
di
venir
danneggiato o annichilito dagli
oggetti.
Non c’è una sufficiente e costante
rappresentazioni degli altri, né
internalizzazione di esperienze
relazionali
positive;
le
rappresentazioni
oggettuali
tendono ad essere aggressive,
distruttive o inquietanti. La paura
centrale è di fusione simbiotica tra
le rappresentazioni di sé e
dell’oggetto
con
conseguente
perdita di identità.
Il paziente non può far
riferimento a oggetti interni, e
quindi
è
incapace
di
tranquillizzarsi, prendersi cura
di sé, proteggersi.
Gli oggetti parziali interiorizzati
portano ad agitazione ed a
confusione.
Le immagini interne delle
persone
significative
sono
principalmente negative e non
differiscono molto; le relazioni
appaiono finalizzate.
Tutti gli oggetti appaiono simili
gli uni agli altri; quando
esistono attaccamenti sono
principalmente fantasticati e si
istaurano
ad
un
livello
regressivo.
13.4.4.2 Capacità di creare legami: Oggetti esterni
O
P
D
2
4.4
Ca
pac
ità
di
cre
are
atta
cca
me
nti
4.5
Acc
etta
re
l’ai
uto
4.6
Sep
ara
rsi
dag
li
atta
cca
me
nti
Elevato livello di
integrazione
Moderato
integrazione
livello
di
Gli altri hanno una importanza
affettiva, c’è la capacità ed il
desiderio di legarsi a loro; per
proteggere le relazioni esistenti si
sviluppano
delle
regole
comportamentali; non vi è
dipendenza d’oggetto.
L’importanza affettiva dell’altro
significativo è eccessiva (evidente
dipendenza dall’oggetto).
Il paziente, se necessario, è in
grado di ricorrere ad altri come
oggetti buoni.
In caso di bisogno o di crisi, il
paziente ha difficoltà ad
affidarsi ad altri e di accettare il
loro aiuto; può cercare di aiutare
gli altri fino allo stremo.
Il
paziente
tollera
le
separazioni
manifestando
adeguati
sentimenti
di
tristezza; è capace di ritirare
l’investimento affettivo dagli
oggetti perduti.
Gli addii sono mascherati,
oppure ci si aggrappa agli
oggetti per evitare le temute
perdite.
Basso livello di
integrazione
Vi è affettività e senso di
appartenenza solo se l’oggetto è
presente
realmente;
di
conseguenza prevalgono relazioni
brevi e frequenti.
L’aiuto ed il sostegno degli altri
è rifiutato per via riflessa in
maniera spaventata, diffidente
ed aggressiva. Non c’è idea che
qualcuno possa essere d’aiuto
ad altri.
Non esiste la capacità di vivere
internamente i distacchi o di
dirsi
addio
accettando
i
sentimenti di tristezza; oppure
le separazioni reali possono
indurre
depressione
o
scompensi.
Basso livello di
integrazione
Si instaurano relazioni simbiotiche
o viene preservata con angoscia la
propria autonomia e evitati i
legami.
Gli altri non sono mai percepiti
come fonte di aiuto, oppure si
impegnano in attività in cui si
ignorano i confini dell’oggetto.
Le
separazioni
sono
apparentemente
sopportare
senza reazioni; tuttavia
la
questioni legate alla separazione
possono innescare reazioni
imponenti.
ASSE 1
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 – da assente a minimo I sintomi fisici e mentali si presentano in forma limitata.
Esempio:
Un
paziente
con
un
leggero
disturbo
d’ansia
accompagnato da un forte senso di preoccupazione, che
mostra a livello corporeo soltanto pochi segni di
attivazione vegetativa
2 – medio
Il paziente mostra sintomi rilevanti e compromissioni a
livello mentale o fisico o in entrambi.
Esempio:
Un paziente con un disturbo d’ansia legato a moderati
sintomi di derealizzazione e depersonalizzazione e con un
chiaro comportamento evitante. A livello corporeo il
paziente mostra segni evidenti di iperstimolazione
vegetativa (tachicardia, sudorazione, vertigini ecc.) nel
corso di stati d’ansia, che ricorrono con maggiore
frequenza
4 – molto elevato
Il paziente mostra gravi sintomi fisici e/o mentali
Esempio:
Un paziente con un disturbo d’ansia generalizzato, che
presenta intermittenti attacchi di panico. Mostra un
elevato grado di “paura di base“, che è di fatto sempre
presente ed è inoltre connessa a sintomi vegetativi. In
concomitanza, è gravemente menomato nelle sue attività
e mostra una marcata tendenza all’estraniamento e
all’evitamento. Durante i saltuari stati di panico prova
angoscia di morte, paura di impazzire e manifesta
un’ampia gamma di sintomi corporei correlati con la
paura.
Sofferenza soggettiva
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Questo giudizio viene formulato quando
un paziente nel corso del colloquio non
manifesta alcun tipo di sofferenza.
Questo può essere il caso delle situazioni
nelle quali il paziente non esprime alcun
segno
identificabile.
Può,
altresì,
presentarsi in un paziente il quale, a
causa di richieste interne (“i maschi non
piangono“),
sopprime
regolarmente
qualsiasi
segno
di
coinvolgimento
emotivo.
Il
paziente
non
è
cognitivamente partecipe delle tensioni o
dei problemi.
Esempio:
Un paziente che sperimenta problemi
nella sua relazione coniugale, mentre sua
moglie sta attraversando una crisi
depressiva, non sente di subire alcun
peggioramento nella sua vita derivante
da
questa
malattia
e
dalle
sue
conseguenze, e pertanto ritiene che
qualsiasi trattamento sia inutile. Rifiuta
ulteriori
approfondimenti
diagnostici,
poiché non percepisce alcun problema.
2 - medio
Se il paziente ha chiaramente sofferto
per la malattia e i problemi annessi o è
attualmente ancora sofferente a causa di
entrambi è presente un livello medio di
sofferenza soggettiva .
Esempio:
Una paziente con un persistente disturbo
del sonno e uno stato di stress legato al
lavoro si fa visitare frequentemente dal
proprio dottore e ogni volta è sul punto di
piangere;
si
considera
questo
comportamento come indicativo della sua
richiesta non verbalizzata di aiuto tramite
una prescrizione.
4 - molto elevato
La sofferenza soggettiva è elevata in
quanto è il risultato di gravi difficoltà
interne o legate a situazioni esterne (per
esempio, ansia, grave peggioramento dei
sintomi,
modalità
di
trattamento
estremamente stressanti, interruzione
del sostegno sociale). Può esservi inoltre
una discrepanza tra la causa della
sofferenza e la sua espressione. In
questo caso il paziente utilizza tutti i
mezzi a disposizione per esprimere
contenuti e affetti, nello sforzo di cercare
aiuto
dagli
altri,
ed
esprime
costantemente la sua sofferenza con
gesti o azioni teatrali (per esempio,
attraverso atti parasuicidari), e/o facendo
pressione per un immediato aiuto.
Esempio:
Una paziente con ripetuti e intensi
attacchi di panico riporta di essere
sopraffatto da pensieri e da affetti che lo
sommergono, sentendosi perseguitata
dalla sua paura della paura. Non è grado
di rimanere seduta, cammina su e giù
per
la
stanza
del
colloquio
con
un’espressione terrorizzata sul volto e,
con voce stridula, chiede un’iniezione e
un trasferimento immediato dal medico
del pronto soccorso a una clinica, poiché
non
è
in
grado
di
sopportare
ulteriormente questa condizione.
Presentazione di problemi/disturbi organici
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 – da assente a minimo
Si valuta a questo livello se i disturbi e i
problemi fisici non compaiono in alcuna
maniera nella descrizione del paziente o
se sono presenti in misura minima.
Esempio:
Alla domanda iniziale del clinico, il
paziente risponde: "Non so se sono
venuto nel posto giusto. I miei a casa mi
hanno detto di andare dal dottore,
perché c’è qualcosa che non va con la
pancia“. Il clinico deve fare al paziente
una serie di domande prima di scoprire
che per 4 mesi ha avuto dei dolori
addominali e non ha fatto nulla, perché
pensava che non fosse “niente di grave“.
Finalmente riesce a mettere insieme la
storia clinica del dolore e i relativi dati
medici. Prova invano, tuttavia, a scoprire
gli aspetti psicosociali della malattia. Il
paziente non sembra capire cosa il clinico
vorrebbe sapere da lui: “Va tutto bene“
2 - medio
Si valuta in questo modo se ai disturbi e
ai problemi fisici del paziente e/o alle
cause fisiche ipotizzate dei suoi disturbi si
dà ampio spazio sia attraverso le parole
sia attraverso i gesti, senza tuttavia
distrarre la sua attenzione in maniera
predominante o esclusiva. Il paziente
potrebbe essere consapevole di queste
problematiche fisiche e avvertire un certo
sollievo nel discuterle. Tuttavia, non le
utilizza per una comprensione che lo
porti a far fronte al suo disturbo o ai suoi
problemi: richiedono la sua attenzione
altre tematiche, oltre a questa.
Esempio:
Alla domanda iniziale del clinico, il
paziente risponde: "Non mi sento bene
da 3 settimane. Soffro di mal di stomaco,
nausea e ho vomitato un po’ di volte.
Non apprezzo più il cibo e il caffè. Da
allora ho perso 3 chili e, a causa del
dolore, il sonno è peggiorato“. Dà
l’impressione
di
essere
un
po’
preoccupato e aggiunge con enfasi:
"Voglio dettagliatamente fare un controllo
minuzioso: alla mia età potrebbe essere
un problema serio!“. Non ha alcuna
difficoltà ad acconsentire alle richieste di
informazione del clinico e riporta in
maniera
oggettiva
i
dati
medici
fondamentali. Il clinico è in grado di
determinare
facilmente
l’attuale
situazione psicosociale del paziente. In
questo contesto, il paziente riesce a
raccontare di essere in una fase di
transizione professionale, che gli sta
causando un certo stress.
4 – molto elevato
Si valuta in questo modo se nel corso del
colloquio predomina la presentazione da
parte del paziente dei disturbi e dei
problemi fisici e/o dei tentativi di
spiegazione
della
sofferenza
fisica
attraverso parole, gesti senza che il
clinico debba sollecitare oltre il normale.
Esempio:
"Sono estenuato, distrutto. Non ce la
faccio più. Ora ho 50 anni e questo
volontariato extra mi sta sfinendo. Non
lo reggo più!“, il paziente irrompe nella
conversazione. Con una espressione
sofferente, racconta dettagliatamente quasi senza alcuna imbeccata - tutta la
sua storia clinica, descrive esplicitamente
numerosi sintomi corporei e trattamenti e
ipotizza ripetutamente circa gli effetti che
potrebbero aver avuto sul suo fisico.
Riporta
con
grande
intensità
e
coinvolgimento un intervento chirurgico
all’addome e gli aspetti specifici, le
difficoltà e le complicazioni collegati alla
sua
convalescenza.
Con
tono
di
disapprovazione commenta che, da
quella
volta,
la
sua
pancia
è
completamente in disordine, che niente
funziona come dovrebbe e che non è in
grado di fare nulla. Il clinico riesce solo in
parte a chiarire che il paziente soffre di
un dolore addominale recidivo e di come
questo lo limiti "terribilmente" nella sua
vita
quotidiana.
Prova
invano
a
evidenziare gli aspetti psicosociali della
malattia.
Imperterrito,
il
paziente
prosegue la parlare solo dei disturbi fisici.
Porta ripetutamente le mani all’addome,
dicendo: "Glielo dico, è tutto legato alla
pancia e non si può più andare avanti
così!"
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Si valuta in questo modo se nella
descrizione del paziente i disturbi e i
problemi psichici non compaiono in
alcuna maniera o se sono presenti in
misura minima. Il paziente potrebbe
utilizzare la malattia stessa, i meccanismi
psichici di difesa o le forme di
adattamento efficaci, così come le
medicine
e/o
le
indicazioni
di
trattamento, al fine di lasciare solo uno
spazio minimo, o di non lasciarne affatto,
ai
processi
psichici,
nonostante
l’esistenza di un disturbo mentale.
Esempio:
In base a quanto segnalato dalla moglie,
il paziente è stato depresso per 4 mesi,
non è andato al lavoro per una
settimana, "segregandosi" in casa. Il
paziente blocca le domande del clinico
riguardo alle componenti psichiche della
sua dell’anamnesi: “Sto bene!“. In
seguito
alla
richiesta
ulteriore
di
informazioni, il paziente riporta un
diabete mellito difficile da tenere sotto
controllo: “I dottori dicono che dovrei
cominciare a pensare di ordinare un
nuovo rene per me stesso. Ma a parte
questo, sto bene. Non ho problemi
psicologici“. Non capisce come mai sua
moglie sia così arrabbiata per il fatto che
non vuole parlare molto e vuole essere
lasciato solo.
2 - medio
Si valuta un livello medio quando i
pazienti danno chiaramente spazio alla
presentazione di disturbi e problemi
psichici e alle cause psichiche del loro
attuale stato di sofferenza attraverso
parole, gesti e scene. Quello spazio non
è, tuttavia, completamente assorbito dai
disturbi. Il paziente potrebbe essere
consapevole
delle
problematiche
psichiche e provare un certo sollievo nel
discuterle.
Esempio:
Una paziente che appare visibilmente
ansiosa e disforica riporta di non essersi
sentita bene per 3 mesi, di aver perso
interesse per qualsiasi cosa e di essersi
spaventata in presenza di molte persone.
Deve addirittura sforzarsi per portar fuori
il cane, cosa che precedentemente le
piaceva. Quando si siede davanti alla TV,
riferisce che tutto le scorre accanto,
“perché nella mia testa continuo a
pensare tutto il tempo a queste cose“.
Spontaneamente aggiunge: “Può capitare
di avere problemi ogni tanto, ma non mi
era mai capitato niente del genere. Mi
sono chiesta cosa mi abbia frastornato,
forse è la pubertà di mia figlia.“ Si
allontana, quindi, da questo argomento
soltanto per farvi ritorno, in maniera
ambivalente, per esporre in modo esteso
i suoi problemi medici e in seguito ad
opportuni interventi del clinico.
4 - molto elevato
nei pazienti che si collocano al livello più
elevato predomina la presentazione dei
sintomi e dei disturbi psichici. La
spiegazione e la comprensione dei loro
sintomi su una base psicologica fa parte
del loro modo di pensare. Questo è un
tema centrale durante il colloquio, in cui
è necessario permettere al paziente di
manifestare al clinico, senza che gli
venga richiesto e in modo indipendente,
che, poiché i suoi sintomi hanno avuto
origine su un piano psichico, è necessario
un
corrispettivo
trattamento
psicoterapeutico. Questo può apparire
appropriato al clinico oppure può
sembrare del tutto irrealistico.
Esempio:
Un paziente dà l’impressione di essere
molto teso mentre descrive i propri stati
d’animo depressivi, che nelle ultime 8
settimane, unitamente ai disturbi del
sonno legati ai rimuginii, gli hanno
impedito di svolgere la sua professione di
commesso viaggiatore. Teme che non
riuscirebbe a mantenere la calma durante
le lunghe ore in macchina. Fino ad ora, il
pensiero
del
suo
precedente
psicoterapeuta lo ha sempre aiutato.
Questa terapia durata 3 anni lo ha
portato a risolvere un serio conflitto
relazionale e per 10 anni non ha
presentato alcun sintomo, fino a quando
6 mesi fa non si è separato da sua
moglie.
La
presentazione
delle
informazioni anamnestiche - a cominciare
dalla sua tarda adolescenza - descrive il
quadro di una persona sensibile che
dipende dagli altri e che - fatta eccezione
per l’attuale crisi - è riuscita per la
maggior parte del tempo a rendere
comprensibili i suoi sintomi e gli eventi
scatenanti, nonché a utilizzare questo per
sé.
Presentazione di problemi sociali
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Si valuta in questo modo se, nella
presentazione
del
paziente,
non
compaiono gli aspetti sociali della sua
sofferenza o se sono presenti in misura
minima. A seconda dell’andamento della
malattia, della presenza di meccanismi
psico-sociali di difesa o di efficaci
adattamenti
e/o
di
indicazioni
di
trattamento, un paziente potrebbe nonostante la presenza di fattori di stress
di notevole gravità - non lasciare o
lasciare solo uno spazio minimo agli
aspetti sociali della sofferenza.
Esempio:
Un paziente con una depressione
conseguente a una neoplasia afferma che
non ci sono problemi nell’ambito sociale.
La sua famiglia lo sostiene nel far fronte
alla sua malattia. Il ritorno a una vita
professionale non è per nulla un
problema e le sue finanze sono solide.
2 – medio
Si valuta in questo modo se si dà ampio
spazio ai disturbi e ai problemi sociali del
paziente e/o alle cause sociali ipotizzate
dei suoi disturbi sia attraverso le parole
sia attraverso i gesti senza tuttavia
distrarre la sua attenzione in maniera
predominante o esclusiva. Il paziente
potrebbe essere consapevole di queste
problematiche sociali e provare un certo
sollievo nel discuterle. Non le utilizza,
tuttavia, per una comprensione che lo
porti a far fronte al suo disturbo o ai suoi
problemi: altre tematiche oltre a questa
richiedono la sua attenzione.
Esempio:
Un paziente soffre di umore depresso
stati d’ansia in seguito alla perdita
suo lavoro. Il lavoro è sempre stato
colonna portante della sua vita;
e di
del
una
nei
periodi di disoccupazione i dubbi circa se
stesso, che lo hanno tormentato f in dalla
adolescenza,
sarebbero
aumentati
considerevolmente.
4 – molto elevato
Si valuta in questo modo
se la
presentazione da parte del paziente dei
disturbi e dei problemi sociali e/o i
tentativi di spiegazione in termini di
fattori sociali, attraverso parole, gesti
predominano nel corso del colloquio,
senza che il clinico debba sollecitarlo
ulteriormente.
Esempio:
Un paziente di 58 anni riporta la sua
disperazione e la sua completa mancanza
di fiducia: non riesce più a dormire. Il
problema è incominciato quando 3 anni
prima ha lasciato il suo lavoro e tutte le
successive domande di lavoro sono state
rifiutate a causa dell’età. Teme di dover
vendere
la
casa,
se
ricevesse
un’indennità di disoccupazione minima. A
causa della diminuzione delle sue
entrate, è stato costretto a cancellare il
suo abbonamento al teatro e la sua
iscrizione a uno sport club. A causa di
questo i suoi contatti sociali sono
diventati sempre più radi.
Concezione di malattia basata su fattori psichici
Punteggi a livello sintomatico ed esemplificazioni
0 – da assente a minimo
Il paziente non riconosce alcuna causa
psichica/psicologica o interpersonale del
proprio
disagio
e,
se
interrogato
direttamente, esclude categoricamente
questa possibilità.
Esempio:
Una paziente descrive dei sintomi
depressivi, ma confessa di “non aver
un’idea” di ciò a cui potrebbero essere
collegati. Il terapeuta cerca di mostrarle
che i conflitti che descrive nella sua
relazione sentimentale potrebbero essere
una possibile causa, ma la paziente nega.
“Ho problemi con mio marito da così
tempo ….. perché mai dovrei diventare
depressa proprio adesso?”
2 – medio
Il paziente non è sicuro del fatto che
fattori
mentali,
psicologici
o
interpersonali
abbiano
un’influenza
causale sull’origine del suo disagio.
Considera, comunque, questa possibilità
e i suggerimenti del clinico a riguardo.
Esempio:
Il terapeuta suggerisce a un paziente
diabetico, che costantemente “dimentica”
di assumere il farmaco, che ci potrebbe
essere un collegamento con il rifiuto
inconscio che il paziente ha sentito nella
relazione con la madre, a sua volta
diabetica. Il paziente - che inizialmente
aveva pensato che il “disturbo di
memoria”
fosse
una
conseguenza
ritardata del diabete - è in grado di
comprendere
l’interpretazione
del
terapeuta e successivamente descrive
quanto da bambino si sia sentito
disgustato da questa madre malata e
piena di richieste.
4 – molto elevato
Il paziente è convinto che le influenze
psichiche/psicologiche o interpersonali
siano la causa scatenante del suo
disagio. Il clinico ha a che fare con una
concezione dell’origine di malattia di tipo
psicologico o orientata alle interazioni,
che potrebbe, comunque, essere gestita
in modo flessibile, nel momento in cui
saranno introdotti stimoli diversi. In ogni
caso, il paziente si considera parte attiva
dei conflitti relazionali esistenti e riflette
sul contributo che porta all’interno del
contesto conflittuale.
Esempio:
Una paziente con agorafobia ipotizza che
la sua ansia possa essere comparsa
proprio in quel momento per “svegliarla”
e farla riflettere sul suo futuro. Per molti
anni ha mantenuto una relazione
sentimentale insoddisfacente per i figli.
Vorrebbe separarsi, nonostante abbia
molta paura a vivere da sola.
Concezione di malattia basata su fattori sociali
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Il paziente non riconosce nel suo
ambiente alcun fattore sociale o esterno
come
causa
dello
sviluppo
e
dell’evoluzione dei disturbi riportati. Si
rifiuta di accettare suggerimenti in tal
senso.
Esempio:
“Per quale ragione il mio mal di schiena
dovrebbe essere collegato alla mia
situazione lavorativa? È in realtà davvero
un bene che io non sia divenuto capo di
dipartimento, così non dovrò lottare con
tutti quei colleghi demotivati” replica il
paziente alla domanda del clinico circa la
coincidenza tra lo svilupparsi del dolore e
la mancata promozione.
2 – medio
Il paziente non è del tutto convinto che i
fattori sociali o le influenze da parte del
suo ambiente possano aver causato i
disturbi che riporta. Prende tuttavia in
considerazione la possibilità e accetta i
suggerimenti, facendo così un bilancio tra
i propri fattori causali interni e quelli
esterni.
Esempio:
Dopo gli accenni del terapeuta, un
paziente conferma l’esistenza di un
collegamento tra le palpitazioni al cuore e
l’essere disoccupato. “Beh sì, lei ha
ragione. Sono stato disoccupato diverse
volte in passato, ma adesso sono un
poco più preoccupato del fatto che io
possa ancora trovare un lavoro alla mia
età. E anche i debiti che non riuscirò a
pagare come previsto.”
4 – molto elevato
Il paziente attribuisce esclusivamente a
fattori sociali o del suo ambiente, le
cause dell’origine e dello sviluppo dei
disturbi riportati. È convinto che la causa
reale dei suoi problemi risieda al di fuori
di
se
stesso
e
menziona
come
responsabili specifici fattori stressanti
esterni. Accenni moderanti o altre
possibili spiegazioni alternative non
modificano la sua convinzione a questo
riguardo.
Esempio:
“Per anni e anni ti rompi la schiena nel
portare a termine il tuo lavoro e adesso
non ti viene nemmeno riconosciuto. Vado
da un esperto all’altro e loro continuano a
ripetermi che il mio dolore alla schiena
non è una ragione valida per la pensione
d’anzianità. Beh, devo prima essere
mezzo morto? I politici se la spassano e
quelli come me devono pagare per loro,
roba
da
portare
veramente
alla
disperazione. Questo governo mi ha
sfinito” replica il paziente, visibilmente
agitato, alla domanda iniziale del clinico.
Forma di trattamento desiderata: trattamento medico
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Si valuta in questo modo se i pazienti nel
corso del colloquio non sembrano
esprimere alcun desiderio di ottenere un
trattamento medico. Questo potrebbe
essere il caso di un paziente che esprime
esclusivamente il desiderio di una
psicoterapia o di sostegno sociale, ma
potrebbe anche essere il caso di un
paziente che non ha idea di quale
trattamento potrebbe essere d’aiuto per i
suoi problemi.
Esempio:
Un paziente con colite ulcerosa esprime il
desiderio
di
intraprendere
una
psicoterapia al fine di scoprirne le “cause
mentali” e le conseguenze psichiche.
Rifiuta la cura farmacologica.
2 - medio
Un livello intermedio è riscontrabile in
pazienti che esprimono il desiderio di un
trattamento medico da affiancare, con
pari importanza, ad altre forme di
terapia. Ritengono che un’unica forma di
trattamento
sia
insufficiente
per
affrontare il problema. Questo livello è
inoltre appropriato per classificare quei
pazienti che hanno riserve circa il
trattamento medico.
Esempio:
Un paziente malato di cancro accetta,
dopo un lungo colloquio, di sottoporsi a
una chemioterapia. Esprime, inoltre, il
desiderio di avere dei colloqui con lo
psicologo del reparto, poiché crede di
poter affrontare lo stress di una
chemioterapia soltanto con l’appoggio di
un sostegno psicoterapeutico.
4 – molto elevato
Il livello “molto elevato” si riscontra nei
pazienti che esprimono il desiderio
inequivocabile di ottenere un trattamento
medico. Ciò che si valuta in questo caso
è la presenza di un’aspettativa molto
elevata
verso
il
trattamento,
indipendentemente dal fatto che la stessa
terapia sia giudicata appropriata dal
clinico. Si può riscontrare un’aspettativa
simile in pazienti per i quali è indicato un
trattamento esclusivamente medico, in
pazienti che manifestano una forte
resistenza alla psicoterapia, ma anche in
pazienti male informati riguardo ad altri
possibili trattamenti. Ovviamente, in caso
di
malattie
psicosomatiche
o
di
comorbilità tra malattie organiche e
mentali, un marcato desiderio di ottenere
un trattamento medico può anche essere
accompagnato
da
richieste
di
psicoterapia.
Esempio:
Un paziente con un disturbo organico è
inviato a uno psicoterapeuta. Prende
parte al colloquio con difficoltà e al
termine sottolinea che di non avere
“problemi nella testa, ma un costante
mal di schiena”. Rifiuta il programma
propostogli per la cura del dolore ed
esprime il suo disappunto circa il fatto
che non gli sia prescritta alcuna nuova
cura o trattamento medico per la
gestione del dolore.
Forma di trattamento desiderata: psicoterapia
Punteggi del livello sintomatico ed esemplificazioni
0 - da assente a minimo
Si attribuisce questo punteggio se i
pazienti nel corso del colloquio non
sembrano esprimere alcun desiderio di
terapia psicologica. Questo potrebbe
essere, da un lato, il caso di un paziente
che manifesta esclusivamente il desiderio
di una forma diversa di trattamento (ad
esempio, un trattamento medico) o,
dall’altro, il caso di un paziente che non
abbia idea di quale trattamento potrebbe
essere di ausilio per i suoi problemi.
Esempio:
Un paziente ipocondriaco rifiuta la
psicoterapia che gli è stata proposta.
Pensa che il suo cuore abbia una
malformazione non ancora individuata.
Sollecita il clinico affinché prescriva
procedimenti
diagnostici
invasivi
e
considera la psicoterapia “una pericolosa
perdita di tempo”.
2 - medio
Un livello intermedio è riscontrabile in
pazienti che esprimono il desiderio di una
terapia psicologica da affiancare, con pari
importanza,
ad
altre
forme
di
trattamento. Questi soggetti ritengono
che un’unica forma di trattamento sia
insufficiente ad affrontare il problema.
Esempio:
Un paziente che soffre di un disturbo da
dolore cronico all’interno di un quadro di
malattia organica si presenta presso una
struttura che si occupa di psicoterapia
con una richiesta per una terapia di
gestione del dolore. Desidera capire
come poter ottimizzare la sua cura per il
dolore.
Considera
i
trattamenti
psicoterapeutici utili, ma, se considerati
da soli, insufficienti per la cura del suo
dolore.
4 – molto elevato
Il livello “molto elevato” si applica ai
pazienti che esprimono un netto e
costante
desiderio
di
trattamento
psicoterapeutico. Potrebbe, ad esempio,
evidenziare una buona capacità di
introspezione e una buona comprensione
dei fattori psicologici, ma potrebbe anche
derivare dalla paura o dall’opposizione
del paziente verso la cura farmacologia o
verso trattamenti medici invasivi.
Esempio n.1:
Una paziente descrive sintomi agorafobici
e sintomi neurovegetativi di ansia.
Reputa che la causa vada fatta risalire a
una relazione problematica ed esprime il
desiderio per una psicoterapia di gruppo
per affrontare i sintomi della sua ansia,
che la limitano. Vuole lavorare sulla sua
relazione
decisamente
conflittuale
all’interno
di
una
psicoterapia
psicodinamica individuale.
Esempio n.2:
Un altro paziente riporta di essere sul
punto di piangere, di provare una
sensazione di fiacchezza alle gambe e
tachicardia. Esprime il desiderio di un
trattamento psicoterapeutico per la
propria ansia, poiché gli è chiaro che i
problemi
coniugali
irrisolti
sono
pienamente responsabili dei suoi disturbi.
Rifiuta un esame diagnostico addizionale
della tiroide, sotto
forma di un
provvedimento che si potrebbe adottare
per accertare una possibile condizione
ipertiroidea.
Risorse personali
Punteggi a livello sintomatico ed esemplificazioni
0 – da assente a minimo
Si valuta questo livello se il paziente, da
un punto di vista soggettivo e oggettivo,
non ha a disposizione risorse personali o ne ha pochissime - per far fronte in
modo costruttivo al proprio disturbo.
Esempio:
Un paziente passivo-regressivo con un
disturbo somatoforme e dolore cronico si
sente indifeso ed esposto rispetto alla
sua malattia, si focalizza in modo
pessimistico sulla patologia che gli
impedisce
di
intraprendere
una
conversazione significativa con gli altri,
ha ridotto drasticamente le proprie
attività, è incapace di rilassarsi o di
distrarsi; per fronteggiare il disturbo,
rifiuta le
attività in quanto le ritiene
inefficaci e inutili.
2 – medio
Un livello medio di risorse personali è
presente in un paziente che è in grado di
mantenere uno stile di vita attivo in
alcune aree, nonostante l’esistenza di
problematiche e disagi, e che usa
parzialmente
queste
risorse
per
compensarli. Si sforza di aprirsi a nuove
prospettive di vita indipendenti dalla sua
malattia.
Esempio:
Un malato cronico affetto da fibromialgia
è capace di attivarsi attraverso la pratica
di alcuni esercizi fisici. Ha acquisito una
certa esperienza pratica con una tecnica
di rilassamento e inizia ad accettare la
presenza continua di dolore e vive senza
focalizzarsi esclusivamente sul dolore
stesso. Può iniziare a immaginare di
essere in grado di integrare la sua
malattia cronica con gli altri aspetti della
sua vita.
4 – molto elevato
Si attribuisce un punteggio “molto
elevato” a quei pazienti che possono
avvalersi di un’ampia gamma di risorse
personali per far fronte alla malattia.
Sono in grado di mantenere nella vita un
atteggiamento positivo, nonostante gravi
stress mentali e psicogeni. Hanno
abitudini salutari. Sono in grado di usare
capacità
emotive
differenziate
e
competenze relazionali di livello elevato
per questo scopo.
Esempio:
Una paziente con un disturbo d’ansia e
occasionali attacchi d’ansia ha messo a
punto svariate attività per aiutarsi a
superare
questi
attacchi
(distrarsi,
rilassarsi, tecniche per calmarsi). Si è
informata sul fatto che questo disturbo
non la mette in pericolo di vita e si pone
nell’assetto di imparare ad incidere su
questi sintomi. È preparata al fatto che
questi attacchi si possono presentare e
ne tiene conto nella sua vita quotidiana.
Con
queste
limitazioni
può
fondamentalmente continuare il suo
lavoro e le sue attività di svago. È in
grado di parlare delle sue ansie con il
fidanzato e con un’amica.
Sostegno (psico)sociale
Punteggi a livello sintomatico ed esemplificazioni
0 – da assente a minimo
Nel quadro fornitoci dal paziente non ci
sono o ci sono poche persone da cui il
paziente
può
ricevere
sostengo
strumentale e/o emotivo. Il paziente
esplicita chiaramente che non considera
necessario o possibile ricercare fonti di
sostegno.
Esempio:
Un paziente con una personalità di tipo
narcisistico-schizoide vive in isolamento
nel suo appartamento. Tollera che la
madre vada da lui per portargli la
biancheria pulita, ma a parte questo non
ha contatti con la famiglia. Il paziente è
disoccupato e divorziato. Ha litigato con i
pochi amici che gli erano rimasti. Vuole
solamente essere lasciato in pace, in
quanto ha l’idea che tutti vogliano
manipolarlo.
2 – medio
Ci sono persone da cui il paziente
potrebbe ricevere sostegno strumentale
e/o emotivo. Il paziente si avvale del loro
aiuto ed è occasionalmente in contatto
con loro. È comunque incapace di servirsi
di questo sostegno strumentale o
emotivo per far fronte al suo disturbo o
ai suoi problemi.
Esempio:
Un paziente con un disturbo depressivo
in seguito alla morte della moglie, si è
chiuso in se stesso. Nonostante il cerchio
di amici e conoscenti della coppia sia
ancora disponibile per un sostegno
pratico (fare la spesa, aiutare con le
faccende domestiche) e offra il suo aiuto
emotivo (“vieni quando vuoi“), il paziente
rifiuta, perché sente di ‘tradire’ l’oggetto
perduto. Non riesce a parlare di quanto
soffre: era sempre la moglie a parlare
per lui.
4 – molto elevato
Da ciò che il paziente riporta esistono
numerose persone dalle quali può
ottenere
sostegno
strumentale
e/o
emotivo. Il paziente è in grado di
avvalersi attivamente e di utilizzare
queste possibilità di sostegno, per far
fronte al suo disturbo e ai suoi problemi,
non
solo
riguardo
agli
aspetti
strumentali, ma anche a quelli emotivi.
Esempio:
Una paziente agorafobica che ha una
cerchia di amici e conoscenti molto
disponibili, chiede aiuto nello svolgere le
attività quotidiane (per esempio, fare la
spesa, andare a lavoro). In particolare è
in grado di riferire le sue ansie alla madre
e si sente capita.
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