Lo stallo tattico è il suo dictat. La dipendenza dal

TOPIC - BACK TO THE FUTURE
L’indecisionista
di Salvatore Passaro
Lo stallo tattico è il suo dictat. La dipendenza dal capitale straniero e la carenza di risorse
l’emergenza da affrontare. Una nuova entità manageriale avanza. Nell’attesa che l’economia
delle decisioni risorga
E
siste un altro calendario che agisce da vero assistito al moltiplicarsi di quello che in questo
padrone delle nostre esistenze, ed è scandi- lungo inverno di attesa potremmo definire un ‘vito non da date ma da interruttori, interru- rus decisionale di sistema’. Un virus che diffusosi
zioni vissute ormai come una sorta di spartiacque rapidamente ha contagiato la classe manageriale
per ogni decisione, per ogni iniziativa. Sono gli ammalandola di attendismo, rendendola vittima e
interruttori del ‘ci sentiamo dopo’: ‘dopo Natale’, osservatrice passiva del mondo. Un virus capace di
poi passato il Natale, non prima del 15 gennaio, provocare lo stallo tattico delle decisioni di spesa,
passano altri due mesi e arriva Pasqua, perciò ‘sen- di investimenti, il taglio dei costi e delle forniture
tiamoci dopo’ e così fino a metà luglio, stop di 60 sistematicamente praticato (o perpetrato) per augiorni fino alle metà di settembre. Dopo le ferie, a mentare il profiting attraverso il più elementare e
settembre… E poi ovviamente mai di lunedì né di meno personale dei comandamenti: ‘Non spendevenerdì, i giorni out della settimana. A conti fatti re. Quindi non decidere’. L’identità fra crisi econo8 mesi su 12 e, per dirla tutta, 4 giorni alla setti- mica e crisi psicologica, in cui una è reciprocamenmana. Ma a volte anche meno. E’ un ‘esagerazione, te origine dell’altra, dimostra che la nostra realtà
è la società in cui viviamo, e che questa
ovviamente. Ma è anche un modo mola sua volta è una espressione econoto provocatorio per disegnare una
Da molto
mica delle nostre esistenze.
situazione reale e tutta italiana
Se si ferma l’economia o meper prendere una decisione,
tempo alla figura
glio la salute economica delle
sbloccare risorse e uomini,
del manager decisionista,
relazioni sociali allora
intraprendere un programtimoniere di investimenti
si fanno largo virus delle
ma chiaro per investire o
e strategico nelle visioni, si
più svariate forme, come
semplicemente ‘pagare a
l’indecisionismo, ormai
15 giorni data fattura’(in
è fatto largo una sub-figura
assunto a pratica collaututta Europa) è pura fanche spesso ne ha preso il posto
data, capace di esprimere
tascienza. Da molto temvivendo di tattica e di tagli, e
veri e propri campioni di
po alla figura del manager
rafting sociale.
decisionista, timoniere di
alla visione ha sostituito il
Nelle società in salute ecoinvestimenti e strategico
non voler vedere, attento
nomica esiste l’economia delnelle visioni, si è fatto largo
anche a non farsi
le decisioni, cioè quel volume
una sub-figura che spesso ne
vedere troppo
di business generato da azioni di
ha preso il posto vivendo di tatimpresa, che altro non sono se non
tica e di tagli, e alla visione ha sostidecisioni chiare e tempestive, programtuito il non voler vedere, attento anche a
non farsi vedere troppo. Chiamiamola pure paura mi di crescita corrispondenti a pensieri e volontà
di perdere ruoli, privilegi, status. Chiamiamola an- di persone che ‘sbloccando’ ciò che tengono fermo
che crisi, se vogliamo. In verità è uno degli effetti riprodurrebbero l’innesco delle fiducie (bancarie,
meno visibili della crisi economica: una specie di per esempio ) e, a cascata, una serie virtuosa di lafermo esistenziale in cui si è posta un intera classe voro.
dirigente, che è tessera tra le più grandi del quadro Lasciando perdere i manager pubblici (tattici e non
decisionali, per natura e vocazione) il management
(a pezzi) del nostro Paese.
italiano praticamente non esiste più, o perlomeno
no è più una classe dirigente omogenea e unitaria.
Il virus decisionale di sistema
Da quando la realtà e la percezione della crisi si è Dipende da altri luoghi ormai, capitali estere sede
abbattuta su molte delle nostre esistenze abbiamo di società che hanno in portafoglio molte grandi
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Pubblicità Italia 11 | dicembre 2012 - gennaio 2013
BACK TO THE FUTURE - TOPIC
aziende italiane. Li vedi volare ogni settimana a
Parigi, a Londra, a Francoforte, a rendere conto ‘
dei conti’, del fatturato, del dover fare e dover essere. E in questo - triste - difendersi per difendere
il ruolo vince chi non decide, chi ‘segue’ ordini e
lascia che tutto vada così com’è finché le cose non
cambieranno…
Colpa della crisi, colpa della politica, colpa dei capitali stranieri ormai padroni in casa nostra. Vero,
tutto vero. Ma anche colpa di tutti noi, a cui manca
una visione del nostro Paese come sistema da mantenere in salute. Un sistema in cui lasciamo che a
vincere gare e forniture siano sempre i soliti. Un
mondo in cui, pur avendo risorse, non ri-destiniamo
nulla al circolo di chi ci sta intorno.
È colpa anche nostra se abbiamo reagito non combattendo a questa supposta crisi. Come figli viziati
di un’oleografia degli anni ‘80, pigramente affacciati
alla finestra di un palazzo costruito da altri, affittuari di una realtà abbiamo preferito trasformare
ognuno di noi nella forma vincente di ogni basso
impero, l’Indecisionista.
Come figli viziati di
un’oleografia degli anni
‘80, pigramente affacciati
alla finestra di un palazzo
costruito da altri, affittuari
di una realtà abbiamo
preferito trasformare ognuno
di noi nella forma vincente di
ogni basso impero
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