RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA PIANO DI GESTIONE

RETE NATURA 2000 REGIONE BASILICATA
PIANO DI GESTIONE
AREA ATO 14
SIC IT 9210075 LAGO DUGLIA, CASINO TOSCANO, PIANA SAN
FRANCESCO
SIC IT 9210120 LA FALCONARA
SIC IT 9210145 MADONNA DEL POLLINO
- primo e secondo report -
SETTEMBRE 2012
1.5. INQUADRAMENTO AGRO-SILVO-PASTORALE
Il comparto zootecnico nei comuni in cui ricadono le superfici dei siti è rappresentato
dall’allevamento di bovini, ovini, caprini ed equini.
Molto diffuso è il sistema di allevamento di tipo estensivo, con ampio ricorso al pascolamento
delle superfici dei siti per il soddisfacimento dei fabbisogni alimentari degli animali.
La maggior parte degli animali appartiene a razze dotate di grande rusticità e buone capacità di
adattamento, grazie alle quali si ottengono produzioni (latte e carne) destinate sia
all’autoconsumo sia al mercato locale. Tra le specie, a prevalere è quella bovina con una marcata
presenza di Podolici. Tradizionalmente legata alla Podolica è la pratica della monticazione estiva,
ancora oggi in uso sui territori dei siti. Infatti, è stato riscontrato il transito di 1000 capi bovini
provenienti da territori extraregionali.
1.5.2. DESCRIZIONE DELLE AREE E DELLE TECNICHE AGRICOLE E ZOOTECNICHE
Nei tre SIC l’agricoltura è quasi assente e il paesaggio è caratterizzato da un mosaico semi-naturale
costituito da bosco, pascolo e piccoli campi coltivati (orti, giardini, piccoli frutteti), spesso in stato
di semi-abbandono, in cui è frequente la presenza di alberi da frutto monumentali. Come in tutto il
territorio del Parco del Pollino, anche nei tre SIC, sono presenti piccole località particolarmente
ricche di biodiversità agraria (nel SIC IT9210075: Lagodosso-Acquabianca, Bruscata e Bruscata di
Sotto; nel SIC IT9210145: Conocchielle, Mezzana e Frida) con molte specie e varietà locali
particolarmente di antichi fruttiferi (albicocco cafona; kaki locale; castagno locale e nserta; ciliegio
amarena, maiatica, nero e selvatico salegna; fico dottato e troiana; lampone locale; gelso nero;
melo limoncella, sirica, rosso e rosso-verde; noce dura e tenera; pero balcone, bella, gentile,
pastorigna, piriscianna, melone lungo, gavazzo, spadona estiva ed invernale; pesco locale; more;
sambuco; sorbo domestico; susino cocomello, grumella e passolospagna; vite malvasia e da tavola
bianca francese) (I quaderni dell’ALSIA, n.10, 2010).
Le fide pascolo all'interno del SIC sono rilasciate dal comune di Terranova del Pollino e dall'Ente
Parco Nazionale; complessivamente, l’area adibita a pascolo è di circa 473 ha.
Le aree maggiormente interessate dal pascolamento sono le radure (circa 75 ha), nelle quali sono
presenti abbeveratoi.
SIC IT9210120 (LA FALCONARA)
Nel sito, le superfici di pascolo soggette a fida sono pari a 52,67 ha. I sopralluoghi svolti in fase di
monitoraggio hanno permesso di constare la presenza di bestiame all’interno del sito. Si tratta di
bovini podolici (70 UBA) che utilizzano le risorse foraggere del sito e delle aree circostanti.
SIC IT9210145 (MADONNA DEL POLLINO LOC. VACUARRO)
Il sito presenta ampie radure, frammiste a boschi di faggio e abete bianco, dedicate al pascolo. Le
aree adiacenti al sito sono ricoperte in parte da boschi e in parte da pascoli cespugliati. Le
suddette aree sono utilizzate da 20 bovini podolici.
Figura 1 – Consistenza delle specie di interesse zootecnico allevate nei comuni dei SIC La
Falconara, Lago Duglia, Madonna del Pollino (Fonte: nostra elaborazione dati ex ASL di
Lagonegro aggiornati al 31/03/12).
2.4. VALUTAZIONE DELL’INFLUENZA DEI FATTORI SOCIO-ECONOMICI CHE INSISTONO SULLO
STATO DI CONSERVAZIONE DI SPECIE E HABITAT D'INTERESSE
2.4.1. AGRICOLTURA E SELVICOLTURA
Nei tre SIC le superfici agricole sono molto limitate e perlopiù destinate al pascolo (circa 6% della
superficie totale nel SIC Lago Duglia, Casino Toscano e Piana San Francesco, circa 5% nel SIC La
Falconara, circa 7% SIC IT9210145 – Madonna Del Pollino Loc. Vacuarro ). Tuttavia, considerato
l’importante presidio di biodiversità agraria, come illustrato nel paragrafo 1.5.2, nei SIC, così come
in tutto il territorio del Parco, andrebbero potenziate le azioni già in corso e previste nel Piano di
gestione dell’Ente Parco, per la tutela e la conservazione del germoplasma a rischio di erosione
genetica.
In fase di monitoraggio è stato accertato che le attività zootecniche svolte all’interno dei SIC IT
9210075 (Lago Duglia, Casino Toscano, Piana San Francesco) e IT 9210145 (Madonna del Pollino)
non sono causa di particolari problemi sullo stato di conservazione degli habitat e delle specie
presenti.
Nel SIC IT 9210120 (La Falconara), invece, sono stati riscontrati fenomeni di degrado degli habitat
riconducibili all’elevato carico animale riscontrato. Nel concorso di cause, non va trascurata la
pratica della monticazione estiva: periodicamente, infatti, si osserva il transito di un consistente
numero di bovini podolici (1000 capi) proveniente da zone limitrofe che alimenta i fenomeni di
calpestio e degrado del cotico erboso.
2. 5.
INDIVIDUAZIONE E DESCRIZIONE DI INDICATORI FINALIZZATI A MONITORARE LO STATO
DI CONSERVAZIONE
2.5.6. INDICATORI AGRO-ZOOTECNICI
Nei tre SIC le superfici agricole, benché limitate, rientrano nel presidio di biodiversità agraria del
territorio del Parco Nazionale del Pollino. Indagini recenti effettuate dall’ALSIA (2010) evidenziano
un elevato indicatore di ricchezza di specie agrarie/varietà locali (perlopiù antichi fruttiferi, cereali
ect., a rischio di erosione genetica). Andrebbero pertanto incrementate le azioni, alcune già in
corso e previste dal Piano di Gestione del Parco del Pollino, per la tutela e la conservazione del
germoplasma a rischio di erosione genetica.
L’attività di pascolamento è causa di problemi sullo stato di conservazione degli habitat solo
all’interno del SIC IT9210120 (La Falconara). L’impatto viene di seguito descritto facendo ricorso al
modello DPSIR.
Determinanti: in corrispondenza dei confini del sito è stata riscontrata la presenza di allevamenti
stanziali e monticanti.
Pressioni: le aree vegetazionali interne ed esterne al sito sono utilizzate per il pascolamento degli
animali, soprattutto bovini podolici (70 UBA). Considerata la superficie del sito (69 ha), il carico di
bestiame è pari a 1,01 UBA/ha (Tab. 1).
Stato: l’elevato carico animale riscontrato esercita una pressione negativa sullo stato di
conservazione degli habitat (cod. 140, intensità A). Ad aggravare la condizione di degrado
contribuisce anche la pratica della monticazione estiva, con il transito e la sosta nel sito di 1000
capi podolici provenienti da territori extraregionali. La vegetazione che caratterizza il sito è
costituita prevalentemente da macchia mediterranea, ginepri e formazioni erbose; considerate le
potenziali produzioni foraggere dell’area, il carico di bestiame ammissibile dovrebbe essere pari a
0,10 UBA/ha/anno.
Impatto: La composizione e la funzionalità degli ecosistemi del SIC risultano alterati.
Risposte: Regolamentazione e gestione del pascolo.
Tabella 1 – Carico di bestiame riscontrato e ammissibile all’interno del SIC IT9210120 (La
Falconara).
SIC
Superficie pascolata
(ha)1
IT9210120
69,00
riscontrato
(UBA/ha)2
1,01
Carico di bestiame
ammissibile (UBA/anno)3
minimo
massimo
0,12
0,18
1 = il calcolo è stato ottenuto sommando le estensioni (ricavabili dalla tabella sinottica dell'uso del suolo) di aree vegetazionali pascolate (macchia
bassa e garighe, brughiere, boscaglie, ecc.).
2 = il calcolo è stato ottenuto dividendo il numero di UBA dei capi bovini presenti secondo i dati forniti dai veterinari della ex ASL di Lagonegro per la
superficie pascolata.
3 = i valori indicati sono rappresentativi delle diverse aree vegetazionali del SIC.
Tabella 1 – Indicatori utilizzati per la valutazione dell’influenza delle attività agro-zootecniche
sullo stato di conservazione di habitat e specie.
Indicatori
Unità di misura
Grado di ricchezza di specie agrarie/varietà locali
Basso, medio e alto
Carico di bestiame
UBA/ha/anno
Produzione foraggera
UF/ha/anno
Presenza di specie nitrofile
Bassa, media e alta
Grado di copertura del suolo
Scarso, accettabile e
buono
Sentieramento
Presenza/assenza
Grado di calpestio
Basso, medio e alto
Infestazione da ectoparassiti
Presenza/assenza
Presenza di deiezioni di origine zootecnica
Bassa, media e alta
Livello di utilizzo (erbaceo/arbustivo/arboreo) delle Basso, medio e alto
risorse foraggere
Abbeveratoi
Presenza-numero /assenza
2.6. QUADRO RIASSUNTIVO DELLE MINACCE E CRITICITÀ
Minaccia/Criticità
Pascolamento eccessivo
con banalizzazione della
composizione floristica e
perdita di biodiversità in
habitat anche prioritari.
Fenomeni di degradazione
del suolo per
compattazione,
nitrificazione, incendi
indotti per rigenerare il
pascolo.
Perdita di biodiversità
agraria particolarmente di
specie/varietà locali ad
elevato rischio di erosione
genetica.
Obiettivi specifici
Nome azione
Determinazione del
numero di capi che può
essere mantenuto per la
stagione di pascolamento
(carico potenziale)
Studio consistenza
bestiame presente,
controllo e monitoraggio
del cotico erboso e valore
pastorale del pascolo
Salvaguardare la
biodiversità agraria.
Incentivazioni per la
conservazione e la tutela
della biodiversità per
valorizzare la vocazionalità
del territorio e la qualità
degli agroecosistemi.
Descrizione azione
Determinazione del carico
massimo di capi che può
essere in condizioni di
equilibrio con l'ambiente,
tenendo conto che molti
habitat, anche prioritari,
possono mantenersi tali
solamente grazie a
moderate azioni di
disturbo, quali il
pascolamento
Incentivazione per le azioni
mirate alla identificazione,
conservazione e
valorizzazione della
biodiversità agraria.