1.2. SCHEDE SPECIE FLORISTICHE 1.2.1. Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) Murray Famiglia: Aceraceae Nome volgare: Acero di Lobel Biologia: Pianta arborea dal portamento colonnare. Le foglie, tipicamente palmate, hanno la base a bordi arcuati e i lobi non hanno denti laterali e terminano in una punta molto acuta. I fiori hanno calici pelosi. Fioritura: maggio. Distribuzione: Endemica dell’Appennino meridionale, Sardegna e Corsica, affine ad Acer cappadocicum Gled. ssp. cappadocicum, esclusivo dell’Anatolia. Nella regione è diffuso sui rilievi dal Vulture al Pollino, da 750 a ca. 1700 m s.l.m. Ecologia: E’ diffusa nelle fasce collinari e montane dell’Italia meridionale (dalla Campania alla Calabria). E’ frequente nei boschi montani di faggio su suoli ricchi di humus, da 700 a 1700 m s.l.m. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion; 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere. Minacce: taglio e pratiche di pulizia del bosco. Livello di minaccia nel SIC: basso Conservazione e protezione: A minor rischio (LR) a livello regionale e nazionale (Conti et al., 1997); specie a protezione limitata nella regione (art. 3 DPGR 55/2005). 1.2.2. Dactylorhiza romana Sebast. Famiglia: Orchidaceae Nome volgare: Orchide romana Biologia: Scapo alto da 15 a 30 cm, foglie lineari-lanceolate, infiorescenza cilindrica, generalmente lassa, con brattee fiorali verdi o verdi-porporine, larghe e rivolte verso l’alto. I tepali esterni sono di colore porpora o giallo-crema, gli interni concolori agli esterni e conniventi a cappuccio. Il labello, dello stesso colore, è trilobato con lobi subeguali. Lo sperone è più lungo dell’ovario e rivolto verso l’alto. Fiorisce da aprile a maggio. Impollinazione entomogama, soprattutto ad opera di imenotteri. Distribuzione: E’ specie steno-mediterranea, presente in Italia in tutta la penisola (ad esclusione dell’Emilia-Romagna e dell’estremo nord). Ecologia: Frequente nel sottobosco e radure di querceti, castagneti, su terreno preferibilmente acidificato; nella fascia collinare e montana. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 91M0 “Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere”. Minacce: raccolta diretta, eccessivo calpestio. Il pascolo potrebbe favorire l’espansione di questa specie in bosco, tuttavia il calpestio eccessivo, la nitrificazione dei suoli e le pratiche di ripulitura del sottobosco possono avere effetti negativi sulla densità delle popolazioni di orchidee. Livello di minaccia nel SIC: basso Conservazione e protezione: specie protetta da normativa internazionale CITES B; è specie a protezione assoluta in Basilicata (DPRG 55/2005- Art. 2). 1.2.3. Ilex aquifolium L. Famiglia: Aquifoliaceae Nome volgare: Agrifoglio Biologia: E' un arbusto (fino a 8m) sempreverde con foglie coriacee, spinose o con margine ondulato. Pianta dioica (a fiori con sessi separati in individui differenti), i fiori unisessuali, sono bianchi, a quattro petali, e raggruppati con un breve peduncolo. Il frutto è una bacca tonda, prima verde e poi di colore rosso, velenosa. Fioritura: da maggio a giugno. Impollinazione entomofila; disseminazione ad opera degli uccelli Distribuzione: Specie europea. Presente in tutte le regioni d’Italia. In Basilicata è frequente in tutte le aree submontane e montane del settore occidentale (provincia di Potenza). Quasi assente nella provincia di Matera. Ecologia: Specie caratteristica delle faggete meridionali a clima oceanico. Altitudine (min/max): 600/1200 m. Frequente nelle faggete, negli abieti-faggeti e nei querco-carpineti. Nel sito caratterizza la cerreta, costituendo l’elemento principale dello strato arbustivo. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 91M0 Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere. Minacce: Pascolo, taglio e pratiche di pulizia del bosco Livello di minaccia nel SIC: medio Conservazione e protezione: Nel sito è in riduzione a causa del pascolo e delle pratiche di ripulitura del bosco. Specie a protezione limitata nella regione (art. 4 DPGR 55/2005). 1.2.4. Orchis mascula L. Famiglia: ORCHIDACEAE Nome volgare: Orchide maschia Biologia: Geofita bulbosa, con scapo alto 20-50 /70) cm, violetto in alto. L’infiorescenza è cilindrica, densa, lunga. Le foglie sono lanceolate, addensate nella parte basale del fusto, verde lucido. Brattee fiorali violacee, lanceolate e sub eguali all’ovario. I fiori sono di colore rossoporporino, con tepali concolori e il labello grande, con margine crenulato e trilobato, di color porpora con una chiazza bianca alla base. Fiorisce tra aprile e giugno. Distribuzione: Europa e Caucaso. In Italia è presente in tutte le regioni ad esclusione del Molise, Puglia e Sicilia. In Basilicata è una specie frequente. Ecologia: fiorisce soprattutto al margine dei boschi, nei pascoli sassosi, generalmente predilige suoli calcarei fino a 2400 m di altitudine, ma anche oltre al Sud. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 6210 - Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia), ma è stata rinvenuta anche nelle radure dell’habitat 91M0 “Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere”. Minacce: Occupando preferibilmente zone ecotonali, la specie non appare minacciata dal pascolo e da alcune pratiche forestali che favoriscono la presenza di ambienti aperti e radure nel bosco. La raccolta diretta può rappresentare una minaccia reale. Livello di minaccia nel SIC: basso Conservazione e protezione: Protetta da normativa internazionale CITES B, è specie a protezione assoluta in Basilicata (DPRG 55/2005- Art. 2). 1.2.5.– Quercus cerris L. Famiglia: FAGACEAE Nome volgare: Cerro Biologia: E’ un albero maestoso che può raggiungere i 35 m di altezza, con grande chioma densa e allungata. Il tronco è diritto è ha una scorza spessa e dura, color grigio cenere, molto rugosa e profondamente solcata in ogni senso. Le foglie sono coriacee e alterne, con picciolo lungo fino a 2,5 cm e lamina allungata e ristretta verde scura e sublucida di sopra, più chiara, opaca e pelosa inferiormente. Il margine è da ondulato a decisamente inciso con lobi appariscenti. I fiori sono unisessuali (si tratta infatti di una specie monoica), quelli maschili con 6 tepali verdicci e stami con antere giallo chiaro sono riuniti in glomeruli (amenti); quelli femminili sono brevemente peduncolati, singolarmente avvolti dalla cupola, involucro di piccole squame disposte a spirale e saldate tra loro. Il frutto è una ghianda ovoidale lunga 2,5 cm, marrone, con apice appiattito e segnato da una pelosità argentea finissima; è ricoperto per oltre metà dalla cupola legnosa formata di lunghe squame lineari, arricciate. Fiorisce tra maggio e giugno. Distribuzione: E’ una specie distribuita nell’Europa sudorientale e in Asia Minore.In Italia, si trova sporadico nella Pianura Padana, forse introdotto, certamente naturale nel Friuli orientale dove concorre alla formazione dei querceti collinari e rovereti e sul Carso assieme a Roverella ed anche Rovere in suoli ferrettizzati. Il Cerro, diviene molto abbondante sulla dorsale appenninica, soprattutto dalla Maremma toscana in giù. Molto diffuso nel Molise, nel Sannio, nell'Irpinia e Basilicata, diventa più raro in Sicilia e manca in Sardegna. In Basilicata è presente sull’Appennino lucano, sul M. Vulture e sul Pollino (Fascetti et al., 2006). Ecologia: Vive dal livello del mare fino a 800-1000 m di altitudine. Forma sia boschi puri sia consorzi misti assieme alla roverella, al farnetto, al leccio, al castagno. Predilige i suoli neutro-acidi ricchi di argilla. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Codice Corine biotopes 41.75 - Southern Quercus cerris-Q. frainetto woods (Melitto-Quercion frainetto) specie caratterizzante Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere. Minacce: In alcune aree la rinnovazione stenta ad affermarsi per l’eccessivo carico di pascolo, che rappresenta un grave fattore limitante alla rinnovazione naturale. Livello di minaccia nel SIC: basso Conservazione e protezione: questa specie non figura nelle convenzioni nazionali ed internazionali, né appare rara o minacciata a livello regionale o provinciale. 1.2.6. Ruscus aculeatus L. Famiglia: LILIACEAE Nome volgare: Pungitopo, ruscolo. Biologia: Camefita fruticosa. Cespuglio sempreverde alto da 10-15 cm fin oltre 1 m. Fusti legnosetti subcilindrici, glabri, verdi (con funzioni fotosintetiche); i rami secondari sono modificati in cladodi simili a foglie, rigidi, da largamente ovati a lanceolati, con apice acuto e spinoso. Foglie ridotte a brattee scariose lunghe qualche mm, bianco-brunastre, da strettamente triangolari a linearilesiniformi, slargate alla base, aguzze, una parte ascellanti i cladodi e i rami principali, le altre inserite entro la metà basale della pagina adassiale dei cladodi, non sempre presenti. Fiori singoli o a coppie, unisessuali, con perigonio costituito da due verticilli di tre tepali liberi e persistenti alla fruttificazione, verde-biancastri. Frutto a bacca globosa di 10-15 mm liscia, lucida, rossa. L'antesi avviene fra novembre ed aprile la specie è presente in tutto il territorio. Distribuzione: Euri-Mediterranea - Specie con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est, (area della Vite). Presente in tutta l'Europa mediterranea, comprese Turchia, Ungheria e Crimea. In Italia è diffuso in tutto il territorio. In Basilicata è presente dalle cerrete alle faggete. Nel SIC è ampiamente presente nelle cerrete. Ecologia: Leccete e boschi caducifogli termofili fino a 1200 m di altitudine. E' una pianta sensibile al freddo intenso, per cui solo nelle zone meridionali la si può trovare oltre i 1.200, nel resto d'Italia difficilmente vegeta sopra i 600 m s.l.m. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: Habitat 91M0: Foreste Pannonico-Balcaniche di cerro e rovere. Minacce: Nel sic la minaccia principale è rappresentata dal pascolo in bosco che tende a distruggere lo strato arbustivo della foresta. Non si hanno dati sulla raccolta diretta della pianta a scopo ornamentale (decorazioni natalizie) e alimentare (giovani turioni usati come asparagi) e di quanto questa possa incidere sulle popolazioni locali. Livello di minaccia nel SIC: medio Conservazione e protezione: Ruscus aculeatus è presente nell'elenco all'Allegato V della Direttiva CEE n° 43/1992, tra le "Specie animali e vegetali di interesse comunitario il cui prelievo nella natura e il cui sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione". In Italia è specie protetta in diverse regioni. Nel sic e in tutto il territorio del parco la raccolta dovrebbe essere soggetta a controllo e limitazioni. 1.2.7. Tilia cordata Miller Famiglia Tiliaceae Nome volgare: tiglio selvatico Biologia: fanerofita arborea caducifoglia con tronco breve e chioma densa. Ha foglie semplici, alterne, con picciolo glabro e lamina sub rotonda a base cordata, seghettata ai margini. La foglia è verde brillante sopra, e glauca di sotto, con ciuffi di peli brunicci all’ascella delle nervature. Fiorisce tra giugno e luglio, con fiori molto profumati in cime da 4 a 12 fiori. Il frutto è una noce tondeggiante con una brattea fogliacea lunga fino a 8 cm. Distribuzione: Europa, Siberia sud-occidentale e Caucaso. In Italia è presente sull'arco Alpino e sull'Appennino fino alla Basilicata. In montagna si spinge fino a circa 1.500 metri. Molto raro nella zona mediterranea. Ecologia: mesofilo nei riguardi della luce e della temperatura, si rinviene nei boschi montani e submontani tra gli 800 e i 1400 m di quota. , soprattutto nei valloni ombrosi e forre con accumulo di detriti rocciosi. Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 9180* “Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Acerion (habitat prioritario)”. Minacce: ceduazioni, prelievi imputabili all’elevato pregio del legname, degradazione delle condizioni ecologiche degli habitat di pertinenza a seguito di diradamenti boschivi e captazioni idriche con evoluzione in senso xerico della vegetazione. Livello di minaccia nel SIC: alto (a breve-medio termine) a causa della rarefazione della specie. Conservazione e protezione: è specie protetta della flora lucana ai sensi del DPGR 55/2005 ed inserita nel novero delle specie a protezione limitata speciale.