FAGACEAE - Fagus sylvatica L

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FAGACEAE - Fagus sylvatica L. subsp. sylvatica
Nome volgare: faggio.
Biologia: fanerofita caducifoglia, molto longeva, a portamento generalmente arboreo, anche se al
suo limite di distribuzione altimetrica superiore assume portamento cespuglioso; fiorisce tra aprile e
maggio ed il frutto (“faggiola”) matura nell’anno tra settembre ed ottobre.
Distribuzione: Europa occidentale, dalla Scandinavia fino alla Sicilia ed alla Grecia e dalla Spagna
con stazioni disgiunte fino al Caucaso. In Italia è presente in tutte le regione a meno della Sardegna.
In Basilicata è diffuso nei boschi montani, dove le faggete, in base ai dati della Carta Forestale
regionale, si ritrovano nella sola provincia di Potenza, ricoprendo l’8,4% della superficie forestale
lucana e l’11,1% della superficie forestale provinciale. Aggiungere notazioni per il SIC
Ecologia: specie mesofila, sciafila, nebbiofila, predilige le stazioni di montagna a clima oceanico,
rifuggendo le stazioni eccessivamente esposte ai venti disseccanti dei quadranti meridionali che
compromettono la vitalità delle gemme. È sensibile alle gelate primaverili. Occupa l’orizzonte della
foresta caducifoglia montana con limiti altimetrici generalmente compresi sull’Appennino tra 800
metri fino al limite superiore della vegetazione forestale (circa 2000 metri), con eccezioni
rappresentate da stazioni eterotopiche. Forma un’abbondante lettiera che in virtù di un attivo
dinamismo, caratterizzato da veloci processi di mineralizzazione nella stagione estiva, è in grado di
migliorare la feracità del suolo, tanto da essere denominata: “pianta madre o balia del bosco”. Nei
riguardi del suolo, pare indifferente alla natura del substrato, crescendo su terreni di matrice
vulcanica o calcarea. È specie socievole in grado di formare consorzi puri, anche se la scarsa se non
nulla differenziazione nella composizione dendrologica risente fortemente delle forme di
coltivazione praticate nei boschi. Alle quote inferiori si consocia con cerro ed abete bianco e, in
particolari condizioni fisiografiche, dà luogo a ricorrenti inversioni altimetriche con il cerro.
Presenta buona capacità di riproduzione agamica e per questo è stato, soprattutto in passato,
governato a ceduo.
Habitat e/o biotopo elettivo/i all’interno del SIC: 9210* - Faggeti degli Appennini con Taxus e
Ilex” (habitat prioritario); 9220* - “Faggeti degli Appennini con Abies alba e faggete con Abies
nebrodensis” (habitat prioritario).
Minacce: alterazioni delle caratteristiche strutturali dei popolamenti, eliminazione di individui
vetusti. Aggiungere notazioni per il SIC Ruoti.
Livello di minaccia nel SIC: trascurabile (a breve-medio termine). Molto alto per il SIC dell’Abetina di
Ruoti, dove si segnala la presenza di sparuti individui relittuali con portamento arbustivo in stazioni
di rifugio.
Conservazione e protezione: non è specie protetta da convenzioni internazionali o nazionali, non
compare nelle Liste rosse nazionali o regionali. Meritano forme di protezione adeguata gli individui
con caratteri di esemplari monumentali o quelli con valore relittuale.
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