IL POSTUROLOGO: CHI PUO FARE COSA ESISTE GIURIDICAMENTE IL POSTUROLOGO? CHI PUÒ DEFINIRSI TALE? POSSONO ESSERE EFFETTUATE DIAGNOSI DA OGNI POSTUROLOGO? ESISTONO DIFFERENZE NEL CAMPO D'AZIONE DI OGNI PROFESSIONISTA DOPO IL CONSEGUIMENTO DEL MASTER IN POSTUROLOGIA? ESISTE UN ALBO DI RIFERIMENTO? La Posturologia1, branca trasversale della Medicina, coinvolge specialisti di settori diversi con background culturali, linguaggi e modalità operative anche molto eterogenei, occupandosi dello studio della postura, che rappresenta un'associazione integrata di fenomeni biomeccanici, neurofisiologici e neuropsichici che si influenzano e si compensano continuamente. Rappresenta dunque una disciplina integrata che studia il funzionamento del sistema posturale e ne analizza la relazione con le patologie dell'apparato locomotore. In questo senso, il concetto di postura non viene più considerato come semplice allineamento di segmenti scheletrici, rappresentando bensì il risultato di una relazione armonica tra il corpo, le sue parti e il mondo esterno in condizioni statico-dinamiche2. La Posturologia in quanto metodo costituisce pertanto un approccio complessivo sull’individuo, diretto e/o strumentale, che studia vari sistemi corporei, strutturali e non, principalmente: il podalico, il visivo, lo stomatognatico, il vestibolare e il muscolo-scheletrico. Tali sistemi sovrintendono, controllano e determinano l'interazione tra il nostro corpo e il mondo che ci circonda, interessando dunque anche l’ambito psicologico. In particolare, l'attenzione di chi si occupa di Posturologia è rivolta all'intercorrelazione tra detti sistemi, alle possibili strategie di compensazione e alla finalità di una loro riarmonizzazione. 1 Con il termine postura si indica genericamente la posizione del corpo e delle sue parti in rapporto alla gravità e all’ambiente, facendo riferimento ad un concetto dinamico sui tre assi dello spazio nei passaggi dalle varie stazioni. Vari sono i fattori che contribuiscono a raggiungere una postura efficiente e funzionale: neurofisiologici, biomeccanici, psicologici, emotivi e relazionali. L’atteggiamento posturale che una persona assume dunque non è un fatto meramente meccanico, ma è anche un valido significante espressivo delle proprie motivazioni e della propria maniera di essere di fronte agli altri. Cfr in proposito: Auquier O, Corriat P: L’osteopatia, Marrapese, 1999; Bricot B: La riprogrammazione posturale globale, Statipro, 1996; Busquet: Le catene muscolari , Vol IV, Marrapese, 1996; Gagey P.M., Weber B: Posturologia Marrapese, 1997; Ferrante A., Manuale pratico di terapia miofunzionale; Marrapese, 2004; Ranaudo P, Seyr H: Riflessioni sulla lingua - Marrapese, 1997; Ferrante Lorenzo, Vivere Senza Dolori Con L'educazione Posturale, Tecniche Nuove, 2014; Amigues J. P., Giaimi Giuseppe, Equilibrio Posturale. Concetto Osteopatico e Odontoiatrico, Ghedimedia Editore. 2 Il sistema tonico-posturale vede coinvolte strutture del sistema nervoso centrale e periferico e soprattutto l’occhio, il piede, l’apparato orale e acustico , la cute, i muscoli, le articolazioni, poiché la postura di un soggetto (il suo “stare eretto”) non è che la risultante ultima di rapporti reciproci tra i vari segmenti corporei e la loro rispettiva posizione nello spazio. Essendo così numerosi i fattori che determinano patologie a carico della postura, la materia si connota come scienza transdisciplinare. Altrettanto numerose sono quindi le figure professionali che hanno potenzialmente titolo per potersene occupare: il medico in generale, il podologo, il dentista, il fisioterapista, il chinesiologo, il fisiatra, l’ortottista e molte altre ancora, ciascuna con un taglio specifico, necessariamente affine alla propria specializzazione di base. Tale difficoltà di individuazione ha probabilmente contribuito al fatto che in Italia ancora non esista un corso di laurea in Posturologia, né un albo professionale che comprenda i professionisti che se ne occupano. La formazione del Posturologo è dunque demandata a corsi Master finalizzati per coloro che siano già in possesso di laurea, generalmente della durata di un anno accademico, per un totale di 70 CFU, articolati in complessive 1500 ore di attività suddivise in lezioni frontali; seminari, incontri di studio, convegni; tirocini presso strutture accreditate; attività di ricerca per tesi sperimentale ecc. La formazione è strutturata in numerose aree scientifico-disciplinari, proprio in considerazione della multifattorialità delle patologie che possono essere riferibili alla postura, e comprende, tra le altre, materie come Neurofisiologia e Embriologia, Biomeccanica, Posturologia clinica, Medicina. psicosomatica, ecc. Può dunque diventare Posturologo chiunque sia ammesso ad un corso Master specifico, in possesso di una delle laureee richieste, in genere in Medicina e Chirurgia; Odontoiatria; tutte le lauree brevi sanitarie: Logopedia, Podologia, Fisioterapia; Psicologia; Laurea in Scienze motorie; etc. Ciascuno di questi professionisti, una volta formati ed acquisito il titolo di Posturologo, potranno praticare, ciascuno in base alle possibilità offerte dalla laurea di provenienza, utilizzando le competenze acquisite a completamento della propria scelta professionale. Sulla base della diagnosi o della valutazione, in dipendenza dalla professione svolta, viene infatti impostato un programma di terapia o rieducazione individualizzato: pertanto in questo senso soltanto i medici3 avranno la possibilità di formulare diagnosi, soltanto i fisioterapisti potranno effettuare determinate terapie manuali, ecc. Gli ambiti di azione sono infatti diversi se il Posturologo sia un soggetto sanitario (qualunque figura riconosciuta come sanitaria) o non sanitario. Il soggetto sanitario applica la Posturologia complementarmente alla propria specialità, mentre il soggetto non sanitario agisce escludendo la possibilità di formulare diagnosi clinica, ma limitandosi alla sola valutazione posturale e funzionale dell'utente, ed escludendo la possibilità di attuare programmi riabilitativi o terapeutici, ove non sia laureato in ambiti che lo prevedono. Per tale imprescindibile motivo risulta dunque assolutamente necessaria una collaborazione diagnostica interdisciplinare fra diversi professionisti: le specifiche conoscenze e competenze dell'odontoiatra, ad esempio, ed il suo stesso inquadramento giuridico professionale (L. 409/1985) escludono infatti che egli possa esprimere una diagnosi su un distretto corporeo che va al di là dell'apparato stomatognatico. Così come appare parimenti indubbio che il fisiatra, l'ortopedico, l'otorinolaringoiatra o l'oftalmologo [per non parlare del fisioterapista (L. 741/1994) o del posturologo o del chiropratico (figure professionali dal cui campo operatorio rimane esclusa la attività di diagnosi differenziale, che connota l'essenza dell'"atto medico"] possano effettuare diagnosi a carico delle strutture dell'apparato stomatognatico. 3 Ricordiamo che a norma di legge l’effettuazione di diagnosi è atto di esclusiva competenza medica. Gli operatori non sanitari, in possesso di diploma di Master universitario in Posturologia, con formazione universitaria non sanitaria, come i laureati in Scienze motorie o Diplomati ISEF, possono attivare unicamente una Posturologia non clinica, in dipendenza del tipo di preparazione universitaria ricevuta, limitandosi alla sola valutazione funzionale e posturale del soggetto, previa firma del Consenso Informato da parte dello stesso, non potendo formulare diagnosi clinica né attivare procedure sanitarie di terapia o di programmazione riabilitativa. In realtà, ciascun professionista possiede le proprie competenze e responsabilità in relazione ai differenti aspetti delle patologie considerate, e sarebbe erroneo pensare che tale quadro escluda dall’attività alcuni professionisti, come ad esempio i laureati in Scienze motorie, invece essenziali nella completezza di una terapia. Infatti, nella realizzazione di un programma un allenamento, la sessione motoria può ben essere paragonata ad un farmaco, da somministrarsi nelle corrette modalità, così come inteso anche dall’OMS. Inoltre, chi si occupa di questo tipo di attività, utilizzando conoscenze di Posturologia, dovrebbe poter essere in grado d’interpretare la postura del soggetto, capirne le specifiche problematiche e cercare di strutturare un programma adeguato che porti, ove possibile, sollievo attraverso il moto; nonché eventualmente essere in grado, codificando una serie di test in relazione ad una problematica evidenziatasi in ambito posturale ed altrimenti non percepibile, di comprendere anche se sia necessario, all'occorrenza, inviare il soggetto assistito da un medico/specialista che possa intervenire adeguatamente ed in maniera mirata sul problema indagato che pare essere causa della patologia. Il Posturologo non sanitario può infatti in ogni caso lavorare in piena autonomi,a senza incorrere in abusi di legge, dato che la Posturologia consta di metodi di indagine funzionale che non sono rientranti nel classificatore del Ministero, pertanto non rappresenta né diagnosi, né terapia4. L’ATTIVITA’ DEL POSTUROLOGO IN SINTESI Il Posturologo compie una valutazione funzionale globale dell’equilibrio posturale nel suo insieme e dei recettori della postura. Questa valutazione ha il valore di una diagnosi di tipo clinico qualora il posturologo sia un medico, ma può essere una valutazione strumentale, se compiuta con apparecchiature specifiche quali la stabilometria ed altre. Svolge valutazioni funzionali e reflesso-posturali dell’assistito, sulla base di protocolli riconosciuti da enti terzi e utilizza anche eventuali attrezzature non invasive. Se non si tratti di professionalità sanitaria, strumenti comunque non contemplati in sistemi e metodi riconosciuti come clinici, riabilitativi o terapeutici sia dal Classificatore del Ministero sia dal Sistema Sanitario Nazionale. Interpreta i dati delle valutazioni svolte al fine di inquadrare al meglio l'assistito, senza che esse siano sostitutive di diagnosi medica o si pongano in antagonismo con le procedure terapeutiche sanitarie ufficiali. Ove richiesto, tali valutazioni e interpretazioni possono essere svolte su incarico e supervisione medica, e qualora tale forma collaborativa non sia occasionale, potrebbe essere utile che il Posturologo stabilisca accordi con il Direttore 4 LA Posturologia è infatti praticabile anche dai soggetti non sanitari, alla luce degli articoli della Costituzione Italiana, in particolare: art.3, 4, 10, 32, 33, 35, 41, 53. Oltre a questo cfr. gli art. 2060 e 2229 del libro V del Lavoro del Codice Civile. sanitario del Centro in cui opera, o alternativamente con il medico di riferimento per la Posturologia, redigendo un Consenso Informato5 in cui si delineino possibilità e limiti operativi e si confermi che si opera sotto supervisione medica. Suggerisce inoltre agli utenti che beneficiano del servizio posturale, il possibile percorso di rieducazione migliore da svolgere, redatto sulla base di valutazioni oggettive e biometriche dello stato funzionale e posturale dell'assistito, lasciando che sia il medesimo a scegliere se svolgere o meno il percorso di riarmonizzazione posturale consigliatogli. Soprattutto in questo ambito non si può fare a meno di sottolineare ancora l’importanza di un lavoro in team: la cura di ogni soggetto presenta infatti peculiarità che lo rendono differente da ogni altro, e ciascun assistito presenta una propria storia, nonché disfunzioni che possono derivare da alterazioni funzionali differenti, afferenti a competenze diverse (problemi odontoiatrici, visivi, psicologici, funzionali). In questo senso diventa necessaria l’interazione dei diversi specialisti, con l’utilizzo delle rispettive discipline in maniera complementare, anche attraverso l’uso di una semantica comune. Avvocato Santa D’Innocenzo via dei Mille 19 40121 Bologna tel. 051/4211999 fax.051/6231977 5 Deve informare l’Assistito di lavorare nel pieno rispetto della normativa europea e nazionale in materia; ove non medico/sanitario, di non possedere formazione specificamente medica;nell’eventualità esistano accordi, di lavorare congiuntamente ad un sanitario/ struttura sanitaria;di non effettuare diagnosi medica, prescrizione o terapia riabilitativa (attività riservate a norma di legge) Dell’eventuale iscrizione ad un albo professionale.