DSM V e disturbo narcisistico di personalità

DSM V e disturbo narcisistico di personalità
La quinta edizione del Manuale diagnostico e
statistico dei disturbi mentali (Dsm-5, a cura
dell'Apa, vedi www.dsm5.org ), che verra'
pubblicata nel 2013, presentera' numerosi
cambiamenti rispetto all'edizione uscita 11 anni
fa e oggi in uso. La sezione relativa ai disturbi
di personalita' e' una di quelle che mostra le
modifiche piu' rilevanti. La nuova nosografia
esclude infatti l'esistenza di alcuni disturbi di
personalita', come quelli paranoide, istrionico,
narcisistico e dipendente, lo studio delle cui
caratteristiche ha prodotto negli anni una
letteratura di riferimento imprescindibile sia
come mole di dati empirici accumulati sia come
osservazioni cliniche, diagnostiche e
terapeutiche.
"L'importanza di una giornata di studi come quella
promossa dall'Ordine degli psicologi del Lazio
questa mattina alla Biblioteca Nazionale di Roma ha commentato Vittorio Lingiardi-consiste
nell'aver restituito vitalita' clinica e culturale
al concetto di diagnosi e al suo impiego. In altre
parole, come recita il titolo di un bel libro di
James Barron, abbiamo cercato di dare un senso
alla diagnosi. Perche' diagnosi, nel campo dei
disagi e dei disturbi mentali, non e' solo il
tentativo di dare un nome condiviso e una
descrizione affidabile a una condizione di
sofferenza psicopatologica. Diagnosi e' anche il
risultato di un processo decisionale e soprattutto
la premessa di lavoro clinico. In altre parole, la
diagnosi deve essere utile sia al clinico sia al
paziente. E' soprattutto perche' cogliamo il
rischio di confusione metodologica e scarsa
utilita' clinica che guardiamo con una certa
preoccupazione alle proposte in tema di disturbi
della personalita' avanzate dagli estensori del
Dsm-5, il Manuale diagnostico e statistico dei
disturbi mentali, a cura dell'American psychiatric
association che, dalla prima edizione del 1952,
propone classificazioni sempre aggiornate dei
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disturbi mentali. In particolare, il rischio
riguarda l'esclusione di alcune diagnosi di
disturbo di personalita' (narcisistico,
istrionico, paranoide, dipendente) dall'edizione
del Dsm-5 la cui uscita e' prevista per il 2013".
La presidente dell'Ordine degli psicologi del
Lazio, Marialori Zaccaria, ha ricordato il peso e'
l'importanza che potra' avere il documento, in
lavorazione, che sara' inviato all'American
psychiatric association (Apa), per esplicitare le
ragioni del dissenso. Il prossimo 20 aprile,
infatti, scadra' il limite di tempo stabilito
dall'Apa per accogliere proposte, commenti e
critiche da parte delle comunita' scientifiche
coinvolte, che saranno vagliati nei prossimi mesi
fino al 2013. "Ci preoccupa moltissimo- ha
aggiunto la presidente Zaccaria- la progressiva
medicalizzazione del disagio mentale, perche'
viene data piu' importanza alle malattie in cui e'
consigliato l'uso dei farmaci. La prassi clinica e
psicoterapeutica ci dice che non possono essere
eliminate quelle patologie, che non rispondono a
cure farmacologiche e che, dunque, piu' di altre
vengono trattate con "cure" psicoterapeutiche. La
nuova edizione del Dsm rischia di peggiorare la
situazione, assecondando il principio della non
rimborsabilita' delle patologie non inserite in
esso. In altre parole, non potendo trovare un
farmaco che curi il narcisismo, i narcisistici
patologici diventano sani per statuto, in modo che
le compagnie assicurative possano evitare di
rimborsarne le psicoterapie. Ma potrebbero nascere
problemi anche rispetto alle perizie: ad esempio,
la Sacra Rota annovera tra i vari disturbi di
personalita', validi per l'annullamento di un
matrimonio, il disturbo narcisistico. Vista
l'importanza che un manuale diagnostico come il
Dsm ha nel mondo occidentale- conclude Zaccaria potrebbe accadere che una perizia di disturbo di
personalita' narcisistico non possa piu' essere
utilizzata a tal fine. Lo stesso potrebbe avvenire
per l'affido di un minore nell'ambito di una
separazione".
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Vittorio Lingiardi ha introdotto la "Lectio
magistralis" di Jonathan Shedler, studioso
americano, anche il primo firmatario di un
autorevole cartello di esperti (Jonathan Shedler,
Aaron Beck, Peter Fonagy, Glen Gabbard, John
Gunderson, Otto Kernberg, Robert Michels e Drew
Westen), che nel 2010, dalle pagine dell'American
Journal of Psychiatry, ha lanciato un allarme sul
futuro diagnostico dei disturbi di personalita'.
Il gruppo di esperti ha definito la diagnostica di
personalita' proposta dal Dsm-5 "un agglomerato
poco maneggevole di modelli disparati e male
assortiti, che rischia di trovare pochi clinici
disposti ad avere la pazienza e la costanza di
farne effettivamente uso nella loro pratica". "Il
DSM-5- ha ribadito Schedler- cerca di coniugare le
esigenze e le scoperte della psichiatria, della
psicologia clinica e della psicologia accademica,
ma finisce per dar vita a un sistema di
valutazione macchinoso e teoricamente poco
coerente".
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