Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Il contributo dell’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani per la lotta contro l’epidemia di Ebola in Africa Occidentale Introduzione L’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani (INMI), WHO Collaborating Center for clinical care, diagnosis, response and training on Highly Infectious Diseases, è in prima linea contro la crisi Ebola in Africa occidentale. Fin dall'inizio dell'epidemia di Ebola diversi operatori e ricercatori dell'INMI hanno prestato la loro opera all’interno del piano di risposta internazionale, coordinato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in collaborazione con i Ministeri della Salute dei Paesi interessati e la Commissione Europea. Di seguito vengono brevemente riportate le attività in corso. L’INMI è un'istituzione leader nel campo dei patogeni emergenti, ha una attività permanente in Africa, ha effettuato numerose missioni internazionali in paesi in via di sviluppo, anche come centro di collaborazione dell'OMS e per DEVCO, è stato già coinvolto attraverso l’invio di personale esperto nella risposta internazionale a numerose epidemie, ivi incluso Marburg ed Ebola in Africa dell’Est. E 'coinvolto in programmi di sanità pubblica (sorveglianza, indagini su eventi epidemici, valutazione del rischio, implementazione di laboratori di biocontenimento), formazione (workshop internazionali e nazionali, e stage): svolge sattività di ricerca sui patogeni emergenti. Ha una competenza ed una visibilità internazionale (comitati per l'OMS, OIE e la FAO, Commissione Europea, fornitura di reagenti). È una delle poche istituzioni Europee che può schierare in un paese in via di sviluppo un team multidisciplinare tra cui clinici, virologi ed epidemiologi. Coinvolgimento nell’attuale epidemia di Ebola Attivazione di un laboratorio mobile in Guinea L'INMI ha contribuito da marzo 2014, immediatamente dopo l’identificazione del focolaio di Ebola, al dispiegamento di un laboratorio mobile di alto biocontenimento (BSL4) finanziato dalla Commissione Europea (DEVCO) in Guinea Conacry. Di conseguenza, le capacità di rilevamento e monitoraggio del virus in rapida diffusione sono state notevolmente rafforzate, non solo in Guinea, ma anche nei paesi vicini. Il team che ha avviato la storia del laboratorio Mobile in Guinea lo scorso marzo, e che opera sotto l’egida del WHO, era composto da scienziati e tecnici dell'Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, dell’Istituto di Microbiologia dell'Istituto Federale Bundeswehr di Monaco, dell’Istituto di Medicina Tropicale Bernhard-Nocht di Amburgo e del Laboratorio P4 - Jean Mérieux di Lione. La gestione del Laboratorio è stata successivamente supportata da personale dell’Agenzia di sanità pubblica inglese e di altri Istituti europei. Il Laboratorio mobile, realizzato nell’ambito di un programma finanziato dalla Commissione Europea, è un concentrato di tecnologie per poter manipolare in condizioni di emergenza virus altamente pericolosi e si basa sulla capacità di virologi esperti che sono stati appositamente selezionati e formati, nell’ambito di sessioni di istruzione intensive e ad elevata specializzazione, per lavorare insieme in situazioni disagiate, come quelle africane, in corso di epidemie. L’INMI ha contribuito finora con 6 virologi da marzo 2014. L'INMI ha partecipato con il team Leader in Guinea Conacry alle riunioni di coordinamento per la Guinea. Supporto per l’epidemia di Ebola in Nigeria Già a febbraio del 2014, l’INMI aveva contribuito con gli altri Istituti del consorzio che partecipa al progetto per i laboratori mobili europei all’invio e all’attivazione di un unità mobile in Nigeria per la rilevazione delle febbri emorragiche. Questa unità, inizialmente dedicata alla rilevazione della febbre di lassa è ora utilizzata per combattere l’epidemia di ebola ed è stata inviata nei focolai epidemici di quel paese. Attualmente è a Port Harcourt. Le attività di supporto fornite, inoltre, non si limitano solo al laboratorio. Ad agosto 2014, infatti, su richiesta del WHO, INMI ha inviato un clinico esperto in Nigeria per fornire competenze cliniche e supporto tecnico alla gestione delle unità di isolamento speciale per Ebola a Lagos. Attivazione di un terzo laboratorio mobile in Liberia All’ inizio di settembre 2014 è partito dall’INMI di Roma il terzo laboratorio mobile europeo di massima sicurezza. La destinazione finale è Foya, in Liberia, uno dei principali epicentri dell’epidemia di Ebola. Il laboratorio è stato attivato il 14 settembre ed è localizzato in prossimità del centro di trattamento per pazienti di Ebola gestito da Medici Senza Frontiere. L’INMI, in particolare ha curato la preparazione del laboratorio, la spedizione, il montaggio e l’attivazione del laboratorio, garantirà la presenza di propri virologi fin dal primo team. Il Laboratorio era originariamente destinato alla Tanzania dove l’INMI opera da circa 10 anni con la DGCS del MAE. L’INMI ha la direzione del programma in Liberia e attualmente il laboratorio è gestita da un Team Manager dell’INMI, per un totale di 4 virologi. Possibile attività in Sierra Leone per conto del Ministero degli Esteri Italiano Il Ministero degli Esteri Italiano – Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS)sta valutando la possibilità di utilizzare l’INMI per il Coordinamento tecnico scientifico dell’intervento italiano di cooperazione in Sierrra Leone. In particolare, l’NMI potrebbe effettuare, in stretta collaborazione con la DGCS, le seguenti attività: - Assistenza Tecnica al Ministero della sanità - Supporto tecnico alla attivazione delle unità di isolamento speciale per Ebola in Sierra Leone - Formazione dei formatori - Supporto tecnico clinico presso le strutture sanitarie coinvolte - Supporto all’analisi dei dati epidemiologici dell’epidemia e delle attività di contact tracing ed infection control - Supporto alle capacità di diagnosi etiologica dell’infezione da virus Ebola e diagnosi differenziale Le necessità per i paesi colpiti dall’epidemia Per affrontare l’epidemia i paesi colpiti hanno bisogno di sostegno tecnico-scientifico e logistico per: 1. Indagine epidemiologica dell’epidemia ed istituzione monitoraggio di un sistema di sorveglianza(incluse l'indagine epidemiologica, la ricerca di contatti e la valutazione di casi sospetti) 2. Gestione clinica e trattamento (dall'identificazione di casi sospetti all’isolamento stretto dei confermati), ivi incluso il rafforzamento dell’aderenza alle procedure di controllo dell’infezione durante la gestione del paziente e dei contatti attraverso attività assistenziale diretta e formazione specifica. 3. valutazione dei rischi 4. diagnosi etiologica dell’infezione da virus Ebola e diagnosi differenziale 5. attivazione e gestione di laboratori virologici 6. implementazione ed organizzazione delle strutture di isolamento 7. prevenzione primaria e secondaria 8. formazione del personale sanitario e di supporto 9. supporto ai sistemi sanitari 10. educazione delle popolazioni locali 11. valutazione etica 12. supporto sociale 13. aspetti antropologici. L’INMI è in grado di offrire la competenza dei propri esperti per i punti da 1 a 10, e per gli aspetti di competenza anche 11.