Ebola, cresce l'allarme
Casi sospetti in Liberia
Cinque morti nella vicina Liberia e un caso sospetto di un viaggiatore
tornato in Canada: sono in stato di allerta i paesi dell’ Africa
occidentale per il timore che l’ epidemia dichiarata di ebola in Guinea
possa propagarsi oltre confine. Da Monrovia il ministro della Sanità
Walter Gwenigale ha confermato sei casi sospetti di contagio dal virus
letale, che avrebbe già provocato il decesso di quattro donne e un
bambino mentre una ragazza viene sottoposta a cure.
“ Le autorità sanitarie hanno avviato una campagna di
sensibilizzazione della popolazione sulla patologia” ha aggiunto
Gwenigale, senza precisare identità e nazionalità delle cinque vittime.
In Guinea l’ ebola ha già mietuto 59 morti accertati su 86 casi
registrati nelle ultime settimane.
Nei giorni scorsi le autorità sanitarie locali hanno annunciato che il
ceppo di febbre si è propagato da Guéckédou alle altre località
meridionali di Macenta e Kissidougou. La causa dell’ epidemia
riscontrata al sud del paese è stata accertata dopo il prelievo di vari
campioni su vittime e malati, analizzato in un laboratorio francese che
ha identificato il virus di ebola.
Analisi eseguite all’ Istituto Pasteur del vicino Senegal di casi sospetti
registrati nella capitale Conakry hanno invece dato esito negativo.
Ricerche di laboratorio sono in corso per cercare l’ origine del virus
che ha colpito la Guinea. “ Nessuno ha capito come l’ Ebola sia
potuto arrivare in Guinea, presumibilmente da Sudan, Congo e
Uganda dove le epidemie sono più frequenti. Di fatto casi recenti sono
già stati segnalati a migliaia di chilometri di distanza” ha spiegato
Ester Sterk, esperta di Msf (Medici senza frontiere) in malattie tropicali.
Le autorità di Conakry stanno inviando sms sui cellulari dei guineani
per invitare la gente alla calma e per fornire consigli pratici per evitare i
contagi. La situazione “ allarmante” in Guinea e le possibili vittime di
Ebola in Liberia hanno già spinto le autorità sanitarie dei paesi
dell’ Africa occidentale ad alzare il livello di allerta sanitaria, in
particolare in Sierra Leone, Costa d’ Avorio e Senegal, che hanno
riattivato i programmi di sorveglianza epidemiologica.
La patologia si manifesta con una grave febbre emorragica, diarrea e
vomito. Il virus si trasmette molto facilmente attraverso il contatto
diretto, in particolare durante i riti funebri, tra persona infette e sane.
Anche il consumo di carne di bestiame contagiato è fonte di
contaminazione dei soggetti sani. Non esiste alcun trattamento
specifico all’ ebola, manifestatosi per la prima volta nel 1976
nell’ allora Zaire e che si ripresenta ciclicamente in diversi paesi
dell’ Africa centrale ed occidentale. L’ indice di mortalità può variare
tra il 25% e 90% delle persone infette.
(articolo tratto da www.misna.org, a cura dell'Istituto Secolare
Missionarie Comboniane)
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