TRATTAMENTO DI PRIMO SOCCORSO: Fratture e Lussazioni DOTT. LUCA RICCHIUTI Medico Chirurgo - Specialista in Ortopedia e Traumatologia Per lussazione si intende la perdita dei rapporti reciproci tra i capi articolari di un’articolazione. Meno frequenti delle fratture. Interessano generalmente l’età adulta e in ordine decrescente: -La spalla -Il gomito -La caviglia -L’anca -Il ginocchio Lussazioni complete, quando si ha perdita totale dei rapporti articolari; Sublussazioni, quando la perdita dei rapporti articolari è parziale; Recenti, se si sono verificate 24-36 ore prima del riscontro clinico; Inveterate, se si sono verificate in periodo precedente; Recidivanti,se si sono riprodotte, per nuovo evento traumatico(anche di modesta entità), in un periodo di tempo più o meno lungo; Abituali,se si riproducono con facilità, anche indipendentemente da sollecitazioni traumatiche; Volontarie, se possono essere provocate intenzionalmente dal pz stesso Quelle recenti,sono dovute generalmente a traumi indiretti di intensità tale da superare la resistenza delle strutture capsulo-legamentose CLINICA ! Deformità della regione ! Caratteristica resistenza elastica,che si apprezza dall’esaminatore nei tentativi di mobilizzaione dell’arto ! Impotenza funzionale ! dolore STRUMENTALE !RX " Escludere fratture concomitanti " Per precisare entità della dislocazione e localizzazione dei capi articolari Immediate " Associazione con la frattura dello stesso segmento scheletrico lussato (frattura-lussazione); " Irriducibilità della lesione (non molto frequente); " Coesistenza di turbe vascolari e nervose; " Esposizione (rara); Tardive " Trasformazione della lussazione recente in “lussazione abituale”; " Necrosi asettica del capo articolare lussato; " Ossificazioni periarticolari (possibile rigidità); " Lassità articolari Incruento Riduzione immobilizzazione Entro 24h 20-25gg Cruento Necessario man mano che ci si allontana dal limite indicato per la riduzione,oltre il quale la lussazione diviene spesso irriducibile Consiste nella perdita completa dei normali rapporti articolari tra testa dell’omero e cavità glenoide della scapola (lussazione scapolo-omerale). E’ la più frequente delle lussazioni. Le più comuni sono quelle anteriori. Si determinano per un meccanismo di caduta sulla mano o sul gomito, ad arto atteggiato a difesa e successivamente sollecitato in elevazione e reiezione; più raramente per caduta sul moncone della spalla. Sotto-glenoidea Sotto-coracoidea (la più comune) anteriori intracoracoidea sottoclavicolare sopracoracoidea posteriori Sotto-acromiale Sotto-spinosa # Appiattimento del profilo della spalla con accentuazione della sporgenza dell’acromion (segno della spallina) # Abduzione obbligata del braccio per 20°- 40° # Accentuazione netta del dolore ai tentativi di adduzione del braccio # Reperto palpatorio di assenza della testa omerale nella sua normale sede # Reperto palpatorio di tumefazione in sede sottoclavicolare Immediate " " " " Frattura-lussazione di spalla Lesione del nervo circonflesso Compressione o lesione intimale dell’arteria ascellare Tardive " Lussazione inveterata; " Lussazione recidivante e abituale (lesione di Bankart) " Artrosi post-traumatica • Lussazione recente Riduzione d’urgenza • Lussazione con frattura del collo dell’omero Riduzione incruenta/cruenta • Lussazioni inveterate Riduzione incruenta/cruenta • Lussazione abituale Trattamento chirurgico (capsuloplastiche) Manovra di Kocher • Rotazione esterna ed abduzione dell’arto con gomito flesso a 90°; • Adduzione dell’arto ruotato esternamente, verso il torace e contemporanea trazione verso il basso; • Manovra di rotazione interna e adduzione dell’arto al tronco; Manovra di Ippocrate e Galeno • Paziente supino; • Trazione distale dell’arto superiore esteso e lievemente abdotto; • Controtrazione esercitata incuneando il proprio calcagno nel cavo ascellare del pz; • Caute manovre di intra-extrarotazione per facilitare il disimpegno della testa omerale, E’ la più frequente lussazione, dopo quella della spalla. Si verifica generalmente per sollecitazioni in iperestensione (caduta sulla mano atteggiata a difesa, a gomito in estensione). Abitualmente la dislocazione delle due ossa dell’ avambraccio avviene posteriormente. # Deformità dovuta alla salienza dell’olecrano sulla regione posteriore del braccio # Gomito in atteggiamento obbligato di semiflessione # Inversione del triangolo di Huter (l’apice dell’olecrano si trova a sovrastare la congiungente epicondilo-epitroclea) Immediate • Possibile associazione con frattura della coronoide ulnare. • Esposizione (molto rara) • Transitori deficit vascolo-nervosi periferici (possibili) Tardive • Frequenti rigidità • Ossificazioni periarticolari (specialmente se vi sono fratture associate) • Artrosi post-traumatica Riduzione in narcosi, da effettuarsi in urgenza, esercitando distalmente una graduale trazione e flettendo l’avambraccio. Immobilizzazione brachio-metacarpale flesso a 90° per 15– 20 gg. Si verifica in genere per una violenta sollecitazione trasmessa lungo l’asse del femore, a coscia flessa e in atteggiamento di adduzione (es. urto del ginocchio contro il cruscotto, a gambe accavallate). La testa femorale, in genere, si disloca posteriormente nella fossa iliaca esterna (lussazione iliaca), o verso la spina ischiatica (lussazione ischiatica). Con diverso meccanismo traumatico la dislocazione della testa femorale può avvenire in sede anteriore (lussazione otturatoria, lussazione pubica). Lussazione iliaca Lussazione ischiatica Lussazione otturatoria Lussazione pubica # Shock; # Dolore violento; # Atteggiamento irriducibile della coscia in flessione, adduzione e rotazione interna (lussazione iliaca e ischiatica) o in flessione abduzione e rotazione esterna (lussazione otturatoria); # Resistenza elastica ai movimenti passivi Immediate • Irriducibilità (interposizione del cercine acetabolare tra testa femorale e cavità cotiloide) • Contemporanea frattura del cotile • Lesioni del nervo sciatico • • • Tardive Artrosi post-traumatica Necrosi asettica della testa del femore Riduzione incruenta (entro le prime 24 ore) con manovre che gradualmente mirano a far ripercorrere alla testa femorale il tragitto inverso a quello seguito durante l’evento traumatico Immobilizzazione in trazione transcondilica, seguita da skin traction Carico vietato prima di 2-3 .mesi dal trauma. Lussazione anteriore Lussazione posteriore Si verifica raramente. Causate da un violento traumatismo applicato all’estremo distale del femore o sull’epifisi prossimale della tibia Avviene con dislocazione dell’epifisi prossimale della tibia: $ anteriormente ai condili femorali (lussazione anteriore) $ posteriormente ai condili femorali (lussazione posteriore) $ lateralmente ai condili femorali (lussazione laterale) # dolore # evidente deformazione dell’articolazione # Impotenza funzionale Immediate • • • • • • Irriducibilità Associazione con fratture di femore, tibia, rotula Lesioni vascolo-nervose Lesioni apparato capsulo-legamentoso Possibile esposizione della lussazione Tardive • Artrosi post traumatica • Rigidità articolare • Instabilità articolare In assenza di lesioni vascolari: Riduzione della lussazione Contenzione con ginocchiera gessata In presenza di lesioni vascolari: Trattamento chirurgico (disostruzione o ricanalizzazione del vaso); Stabilizzazione della lussazione mediante fissatore esterno DOTT. LUCA RICCHIUTI Medico Chirurgo - Specialista in Ortopedia e Traumatologia