Vuoto 1 - Ambulatorio Veterinario S.Giorgio in Bosco

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LUSSAZIONR ROTULEA MEDIALE DI ORIGINE MEDIALE
La lussazione mediale di origine congenita rappresenta probabilmente una delle più comuni cause
di zoppia nei cani di piccola taglia anche se ultimamente si riscontra con una certa frequenza nei
cani di taglia media e gigante. Non esiste una vera e propria predisposizione di razza e possono
esserne affetti anche cani meticci.
La patologia è stata descritta anche nel gatto seppure con una incidenza molto bassa, quasi
aneddotica.
L'esatto meccanismo patogenetico non è ancora stato completamente chiarito ma si è concordi
nell'affermare che, i soggetti affetti da lussazione rotulea mediale congenita, presentino un difetto di
allineamento del complesso del quadricipite com gravi ripercussioni nell'animali in accrescimento.
Questo malallineamento determina infatti delle pressioni anomale sulle cartilagini di accrescimento
che si ripercuotono in deviazioni e torsioni di tibia e femore con consequente grave squilibrio
biomeccanico. In passato si riteneva che la causa principe della lussazione fosse l'ipoplasia del
labbro trocleare mediale e nella scarsa profondità della troclea femorale ma è più plausibile ritenere
che queste siano in realtà modificazioni secondarie e non cause determinanti.
Le alterazioni che causano la lussazione mediale rotulea si possono manifestare con gradi di gravità
diversa determinando, di conseguenza, quadri clinici diversi.
La lussazione mediale congenita della rotula viene classicamente distinta in quattro progressivi
gradi di gravità:
Grado I: la rotula può essere lussata con l'arto in estensione ma raramente si lussa spontaneamente
e, una volta lussata manualmente, rientra prontamente in sede appena si interrompe la pressione.
Non sono presenti evidenti segni clinici.
Grado II: la rotula può essere lussata con l'arto in flessione e la dislocazione permane finchè non
viene ridotta manualmente oppure non si estende l'arto. Può verificarsi la lussazione spontanea
durante l'andatura con quadri sintomatici più o meno evidenti. Possono essere rilevate deformità di
femore e tibia di grado modesto.
Grado III: rotula permanentemente lussata e riduzione possibile solo manualmente e con arto esteso.
Dopo riduzione si assiste ad immediata rilussazione. Presente dislocazione mediale del quadricipite
e deformità femoro-tibiali.
Grado IV: la rotula oltre ad essere permanentemente lussata non è riducibile manualmente. La
troclea femorale è poco profonda o inesistente e le deformità femoro-tibiali possono essere molto
importanti.
Segni clinici.
La sintomatologia clinica varia naturalmente in relazione al grado di lussazione. Nella maggior
parte si assiste ad una zoppia variabile, non sempre presente e con appoggio dell'arto. Se presente
bilateralmente potrebbe non essere evidente zoppia ma un'andatura e una postura con femori extra
ruotati.
Il grado I di solito non causa zoppia se non dopo attività fisica molto intensa.
Il grado II determina spesso una zoppia molto caratteristica, intermittente con un tipico "saltello"
occasionale durante il passo o la corsa nel momento in cui si verifica l'improvvisa lussazione della
rotula.
Il grado III, essendo associato a deformità ossee rilevanti, può essere caratterizzato da zoppia grave
intermittente o persistente senza appoggio.
Nel grado IV l'animale cammina con il treno posteriore flesso per l'impossibilità di estendere l'arto o
gli arti.
Diagnosi e terapia.
La diagnosi prevede la visita clinica e l'osservazione del paziente in stazione e durante le varie fasi
dell'andatura. Una volta determinata la diagnosi è fondamentale uno studio radiografico con il
paziente in sedazione o in anestesia generale per stabilire la profondità del solco trocleare e le
eventuali deviazioni scheletriche.
La terapia può essere di tipo conservativo-sintomatico solo nei casi meno gravi che non causano
zoppie, per tutte le altre condizioni è necessaria la terapia chirurgica.
Le tecniche chirurgiche prevedono l'approfondimento del solco trocleare spesso in associazione con
la trasposizione della cresta tibiale tuttavia tali tecniche, pur eseguite con perizia, possono avere un
tasso di recidiva della lussazione significativo, secondo alcuni autori anche del 50%.
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