S I C U R E Z Z A & Q U A L I T À PIZZA, SALMONE, IDROGENO LA PIZZA EGIZIANA IL SALMONE E L’ARINGA Il caro-ristorante ha offerto ampio spazio alla pizza, appetitosa, varia e poco costosa rispetto a un pasto completo. Crea socialità e allegria, è amata dai giovani e dai meno giovani e fa passare bene la serata. Le pizzerie sono in tutti gli angoli delle città e sono molte. Ma molti non sono i pizzaioli. Nelle rubriche delle offerte di lavoro dei quotidiani sempre di più appare la richiesta “cercasi pizzaiolo, serio e professionista ecc.”. L’arte del pizzaiolo non è delle più semplici: richiede impegno e resistenza fisica, spirito di sacrificio. Un ritmo di lavoro di 10/12 ore al giorno, con maggior impegno nei fine settimana o nei giorni festivi. È sempre più difficile trovare oggi, di fronte ai forni, dei lavoratori italiani. Ormai questo mestiere sta diventando appannaggio degli extracomunitari che, disposti all’impegno faticoso, lo assolvono molto bene, tanto da diventare degli autentici professionisti. Lo stipendio mensile medio per un pizzaiolo può anche superare i 1.800 euro, per 10 ore lavorative al giorno. Gli egiziani, già molto apprezzati come cuochi, sono i pizzaioli più bravi. Solo a Milano ce ne sono 500, tanto impegnati che pian piano riescono a diventare gestori e proprietari di pizzerie. Si calcola che l’80% dei pizzaioli extracomunitari sia di origine egiziana e che le pizzerie di proprietà di extracomunitari siano oltre 1.000 in tutta Italia (dati dell’Istituto europeo di pizza italiana). Nata a Napoli e cresciuta all’estero, specialmente negli States, ora in Italia la pizza diventa egiziana. L’essenziale è che risponda ai canoni tradizionali dell’impasto, della cottura e, specialmente, del forno che deve essere rigorosamente a legna, e non elettrico. Una volta era l’aringa il pesce più accessibile per le tasche dei poveri, ora lo sta diventando nientedimeno che il salmone. Quello che era la rara leccornia della mensa più raffinata, si trova ora abbondantemente sul mercato a un prezzo molto accessibile sia fresco in tranci, che affumicato o altrimenti preparato. È successo che la Norvegia, gran produttore di salmoni d’allevamento, si è ritrovata una sovrapproduzione tale che ha abbassato del 28,5% il prezzo e ha invaso il mercato europeo, annullando la concorrenza del prodotto scozzese, irlandese e francese. In Italia i prezzi al consumo, secondo una stima dell’Unione nazionale consumatori, sono diminuiti in media del 15%. Le ragioni di tale grande produzione risiedono nel fatto che i norvegesi avevano reputato i mercati emergenti in via di liberalizzazione, quali la Russia, la Cina e altri, potenziali mercati di sbocco per il salmone. Ma ciò non si è verificato, perché la domanda di quei Paesi è rimasta debole, se non diminuita. La circostanza ha risvegliato la mentalità protezionista dell’Europa e, con il regolamento n. 1447/2004, si è stabilita la quantità massima d’importazione e un dazio supplementare per le eccedenze esportate, in modo da riequilibrare i prezzi; ciò certamente non a beneficio dei consumatori. A questo punto, se ci ricordiamo d’essere Accademici, non possiamo non constatare che il salmone, tutto d’allevamento, salvo rarissimi casi, non ha il gusto, il sapore, l’aroma di quello pescato nelle acque libere, le cui carni risentono della gran fatica che fa il pesce nel risalire i freddi torrenti montani, nel superare con balzi rapide e cascate, per giungere in ac- C I V I L T À D E L L A TAV O L A 2 0 0 5 • N . 1 5 7 que tranquille a deporre le uova. Poi, effettuato il ciclo della riproduzione, i salmoni giovani ridiscendono nel mare aperto dove raggiungono la maturità. E questo è il vero salmone, che è cibo di mense reali, e che ama accompagnarsi con lo Champagne “millesimé”. IL MONOSSIDO DI IDROGENO? “Basta con il monossido di idrogeno!”. Questo è il grido di decine di migliaia di consumatori che hanno aderito alla campagna per la messa al bando di questa micidiale sostanza la cui pericolosità è taciuta dalle autorità. La notizia viene dall’Unione nazionale consumatori che ha segnalato l’esistenza nel circuito Internet di un appello a tutti i cittadini del mondo a mobilitarsi contro il monossido di idrogeno. Questa sostanza può provocare, allo stato gassoso, gravissime ustioni ed è il principale componente delle piogge acide che sterminano intere foreste. In più determina danni ai tessuti per contatto prolungato con la sua forma solida e produce iponatremia del sangue. Se inalato accidentalmente può provocare soffocamento. Inoltre accelera la corrosione di molti metalli, erode il suolo ed è stato trovato nelle biopsie di tumori precancerosi. Infine contribuisce all’effetto serra, è impiegato nella fabbricazione di armi biologiche e chimiche, veleni, insetticidi, pesticidi ecc. Tutto vero e scientificamente accertato. Solo che il monossido di idrogeno è l’acqua! Una burla vera e propria, delle tante che circolano su quell’infernale strumento di comunicazione che è Internet. • PA G I N A 1 5 GABRIELE GASPARRO Delegato di Roma