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Centro Italiano di
Riabilitazione e
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Soc. Coop. O.N.L.U.S.
PROGETTO PILOTA
Piano per la consulenza psico-pedagogica, interventi di supporto e
prevenzione dei disturbi specifici di apprendimento (DSA) e bisogni
educativi speciali (BES).
Il mondo della scuola italiana del terzo millennio, configura una realtà piuttosto
composita in cui l’area dello svantaggio, secondo i risultati delle ricerche,
risulta articolata e complessa.
Si tratta in particolare di deficit che esulano dalle problematiche evolutive
iscrivibili e certificabili ai sensi della legge 104/92, sicché la classica distinzione
alunni con e senza disabilità, non corrisponde più alla ben più complessa realtà
delle classi. Negli alunni si registrano infatti profili di sviluppo che presentano
difficoltà evolutive diverse, sia per l’esordio sia per le conseguenze e ostacoli
che rallentano o impediscono i processi d’apprendimento, aggravando le
difficoltà a livello di gestione didattica.
Sul piano di una risposta avanzata culturalmente e aperta ad ogni sfida,
rilevante è l’apporto costituito dal modello diagnostico ICF (International
Classification of Functioning, Disability and Health) dell’OMS, che considera la
persona nella sua totalità, in una prospettiva bio-psico-sociale.
Fondandosi sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto, il modello
ICF consente di individuare i diversi bisogni educativi del soggetto in età
evolutiva. Si tratta del fatto che per diverse cause e contesti (motivi fisici,
biologici, fisiologici o psicologici e sociali), con continuità o solo per determinati
periodi, un alunno può manifestare Bisogni Educativi Speciali (BES) rispetto ai
quali è necessario che le istituzioni scolastiche, offrano una risposte adeguate e
personalizzate.
Così ad esempio la Legge n. 170/2010 sui disturbi specifici di apprendimento
(DSA) che rappresenta per la scuola un punto di svolta importante. Il dettato
legislativo infatti indica le nuove norme in materia di (DSA) in ambito
scolastico, ed impegna l’istituzione ad una serie di atti ed interventi di rilievo
(G.U.18.10.2010, n244), cui spesso la stessa non è in grado di far fronte.
Tale inadeguatezza evidenzia carenze di conoscenze del fenomeno a livello
clinico, dell’interpretazione diagnostica ma soprattutto nelle prassi
metodologico didattiche, che non sempre risultano operazioni di facile
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elaborazione e gestione, soprattutto per la mancanza di esperienze consolidate,
di analisi comparative, di ricerche sull’efficacia di modelli innovativi
Criticità cui s’aggiungono spesso perplessità, timore di sbagliare, assenza di
strumenti di verifica oggettiva sugli interventi implementati a livello didattico,
il tutto all’interno di una cornice e vissuto d’isolamento, per mancanza dei
dovuti supporti e consulenze specialistiche, immediate e costanti.
Questo progetto è finalizzato a colmare tale carenze.
Il punto di forza vuole essere pertanto quello di concorrere ad innalzare il
livello delle competenze e strumenti d’intervento sulle problematiche generali
dei DSA e ad assicurare, nei tempi e modalità condivise con operatori e soggetti
dell’istituzione scolastica, un accompagnamento alle progettazioni ed
implementazioni delle stesse, per assicurare l’efficacia dei percorsi didattici
personalizzati (PDP).
Progettazioni che richiedono sia una reale decodifica degli aspetti psicologici e
clinici delineati nelle diverse diagnosi e sottesi ai disturbi, sia e soprattutto nel
concorso della messa a punto di prassi operative che prevedono e comportano
una didattica orientata alla “prevenzione-riabilitazione”,
all’interno di
apposite strategie e relativi provvedimenti dispensativi e compensativi di varia
natura, usufruendo anche delle tecnologie informatiche. Provvedimenti che
attengono allo specifico professionale del docente e che si declinano attraverso
una particolare attenzioni volta a rendere la “flessibilità didattica” strumento
centrale dei processi d’apprendimento destinati in particolare ai soggetti con
DSA.
Come evidenziano le ricerche e le buone prassi, attuate in questi ultimi anni per
fronteggiare e corrispondere ai bisogni educatici speciali e in particolare quelli
relativi ai DSA, hanno come elemento cardine tale flessibilità. L’azione
evidenzia una didattica personalizzata che nella pratica è volta ad assicurare
sia il rispetto dei limiti/capacità reali di ogni singolo alunno, sia una
finalizzazione centrata su apprendimenti “funzionali” per la vita. Assunto
questo che giustifica il ricorso alle tecnologie informatiche, suggerito per alcuni
casi anche dalle acquisizioni nel campo delle neuroscienze cognitive.
Il progetto nella sua specificità applicativa, si declina in diverse attività la cui
finalità principale è il supporto all’azione del docente impegnato sia nella
formulazione del PDP per ogni alunno certificato, sia per la sua
implementazione pratica, attraverso una costante collaborazione e consulenza
specifica.
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Ciò tenendo conto anche di quelle situazioni che richiedono competenze
cliniche per la specificazione delle cause sottese a comportamenti e/o difficoltà
che necessitano di risposte ad eventuali bisogni educativi specifici.
Questo progetto include anche un’attività di screening, a partire dalle classi
seconde della Scuola Primaria, per individuare eventuale presenza di soggetti
con difficoltà di apprendimento..
Screening quindi non fine a se stesso ma volto all’organizzazione d’ interventi
formativi precoci, e in alcuni casi anche riabilitativi.
FASI E MODALITA’ OPERATIVE
Il progetto si articola in fasi d’intervento sui Disturbi Specifici di
Apprendimento, ovvero su evidenti difficoltà strettamente legate a deficit di
natura percettiva e non riconducibili a problematiche di ritardo mentale o di
natura sensoriale o altra patologia certificabile quali:
 Dislessia (disturbo specifico dell’apprendimento della lettura)
 Disgrafia (difficoltà nella riproduzione dei segni alfabetici e numerici)
 Disortografia (difficoltà a tradurre correttamente i suoni che compongono le
parole in simboli grafici)
 Discalculia (difficoltà nell’apprendimento delle abilità relative al calcolo)
L’articolato dell’etiologia sottesa ai DSA, unitamente all’unicità del singolo
alunno, costituiscono il punto di partenza per delineare l’attuazione delle
modalità d’intervento didattico. In particolare variabili intervenienti
dell’apprendimento, quali attenzione, motivazione, memoria com’è noto
rendono ardua e complessa la programmazione e l’attuazione di una didattica
“ad personam”. Su questo fronte si pone l’azione del presente progetto, che
interessa tutti i soggetti degli Istituto Comprensivi (I.C.) della provincia di
Pesaro-Urbino.
1.- DIAGNOSI E DECODIFICA
In seguito agli accertamenti diagnostici operati dalle strutture sanitarie
competenti, per ogni alunno certificato (DSA) frequentante le scuole degli I.C.,
il progetto assicura la consulenza specialistica prevista dalla normativa
(L.170/10).
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Nella routine, l’azione si articola in un primo livello operativo (psicologodocente) che analizza i dati del profilo diagnostico del soggetto mettendo in
grado il docente di cogliere e comprendere il significato clinico di quanto
delineato dal profilo stesso.
Tale operazione si riferisce generalmente alle diagnosi condotte con protocolli
precisi utilizzando reattivi diversi (psicologici e neuropsicologici), i più comuni
dei quali sono:
per l’ area cognitiva
WISC-IV - Wechsler Intelligence Scale for Children – IV
TPV - Test di Percezione visiva e integrazione visuo-motoria,
TINV - Test d‘ Intelligenza non verbale
BVN/5-11 - Batteria di valutazione neuropsicologica per l'età evolutiva
CPM - Coloured Progressive Matrices (Raven)
per l’ area della letto-scrittura e calcolo
Prova di Lettura MT
DDE-2 Batteria per la valutazione della Dislessia e della Disortografia
Evolutiva.
PRCR-2 - Prove di Prerequisito per la Diagnosi delle Difficoltà di Lettura e
Scrittura)
Prove TS – Prove dei prerequisiti della scrittura
Prova dettato brano
Letras 3 – Prove di comprensione
AC-MT -Test di valutazione delle abilità di calcolo
BDE – Batteria per la discalculia evolutiva
SPM - Abilità di soluzione dei problemi matematici
Nei contesti operativi, è possibile per alcuni casi specifici disporre anche di
documentazione diagnostica pregressa, che solitamente viene utilizzata per la
rilevanza clinica ed eventualmente integrata con altre verifiche. Contesti e
procedure che generalmente permettono di operare con una visione
prospettica, coinvolgendo anche l’insegnante in un percorso guidato nella
conoscenza delle caratteristiche cognitive del proprio alunno.
Dati importanti che servono per un’elaborazione che può indicare la tipologia
di interventi volti allo sviluppo di abilità prossimali, spesso ignorate nonostante
la loro portata cognitiva.
Si tratta quindi di una consulenza che completa un quadro talora complesso,
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ma che volge ad agevolare, come ribadito, la struttura programmatica del
percorso didattico formativo per l’alunno con DSA.
Ogni singolo progetto, concordato in stretta collaborazione con i docenti e con
il consenso informato delle famiglie, nella sua implementazione pratica e
soprattutto nelle prime fasi, registrerà quindi la diretta collaborazione dello
psicologo referente, sia per precisare la messa a punto delle strategie
didattiche, sia per la giustificazione delle stesse soprattutto nelle fasi di
verifica formativa e sommativa.
In tali contesti e soprattutto nel corso dell’attività scolastica delle classi prima e
seconda della scuola primaria, sono prevedibili situazioni di soggetti che
presentano ostacoli all’apprendimento, non riconducibili o connessi a
particolari situazioni o evidenze specifiche. Una prima valutazione di merito,
segnalata al consulente psicologo, troverà una rapida risposta attraverso un
semplice assessment su alcune performances critiche.
Nel caso di evidenze particolari iscritte nelle ipotesi etiologiche, tenuto conto
delle norme di riferimento, l’insegnante con la collaborazione dello psicologo
potrà provvedere a segnalare il caso a chi di competenza (dirigente, famiglia in
primis) con la possibilità di individuare le procedure d’accertamento specifico,
così come previsto dalla legge (L.170/2010).
2.- IL PERCORSO EDUCATIVO
Come è stato indicato, lo specialistica che si affianca all’azione del docente,
ricopre un ruolo importante per la decodifica del lessico clinico che spesso può
risultare incomprensibile. Limite che non permette all’insegnante di mettere in
atto, ma ancor prima delinearli, interventi specifici e pertinenti, soprattutto non
dispersivi, confusivi e disorientanti sia per l’alunno che per la sua famiglia.
La consulenza utile in questi casi, è quella che è in grado di concorrere a
delineare obiettivi adeguati per ogni specifico disturbo (lettura, scrittura,
calcolo), sì da permettere l’identificazione di una “progettazione personalizzata”
da realizzarsi all’interno di sinergie tra i diversi educatori o specialisti
(famiglia, logopedista, psicomotricista, ecc.) coinvolti ed impegnati in un
azione che può, oltre alla didattica, risultare rispondente al percorso
progettuale corrispondente al presente ed al futuro del soggetto.
Operazione questa che sta alla base di ogni indirizzo di merito, connesso alla
concreta stesura del percorso didattico personalizzato (PDP), nella sua
configurazione e specificità programmatica (itinerario e relativi obiettivi) nella
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scelta metodologica, oltre ad eventuale ricorso a misure e strumenti richiamati
dalle note ministeriali quali:
 misure dispensative - dispensa dalla lettura ad alta voce, scrittura veloce sotto
dettatura, uso del vocabolario, studio mnemonico delle tabelline, dispensa, ove
necessario, dallo studio della lingua straniera in forma scritta, programmazione
di tempi più lunghi per prove scritte e per lo studio a casa, organizzazione di
interrogazioni programmate, valutazione delle prove scritte e orali con modalità
che tengano conto del contenuto e non della forma;
 strumenti compensativi - in generale, nelle fasi di alfabetizzazione
strumentale per i diversi apprendimenti (tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto e
dei vari caratteri, tavola pitagorica, tabella delle misure, tabella delle formule
geometriche, calcolatrice, registratore, computer con programmi di videoscrittura con correttore ortografico e sintesi vocale, ecc.)
Si tratta d’interventi che, con il presente progetto pilota, possono costituire
modelli operativi e metodologici sperimentali, tenuto conto delle novità
introdotte dalla legge italiana solo due anni fa e del fatto che la letteratura in
merito è piuttosto scarsa.
3.- SCREENING - PREVENZIONE E RICERCA
Premesso che ogni operazione valutativa volta all’identificazione precoce dei
soggetti interessati a disturbi specifici, costituisce l’obiettivo principale per dello
studio sui DSA, solitamente nei diversi casi, entro il primo biennio della scuola
primaria gli insegnati si trovano a dover provvedere dei cambiamenti nella
propria organizzazione didattica, per poter riscontrare adeguatamente le
esigenze degli alunni che presentano difficoltà specifiche.
Al presente esistono diverse ipotesi sulle cause che sottendono la comparsa di
disturbi specifici nel corso dell’apprendimento della letto-scrittura e calcolo.
Ricerche specifiche tuttavia evidenziano alcuni dati interessanti che indicano
come la DE fonologica potrebbe essere causata da un disturbo su base
puramente linguistico-fonologica (Ramus, 2003).
Al contempo si hanno evidenze di un disturbo su base visuo-attentiva (Facoetti,
2006), come anche un problema di decodifica fonologica potrebbe essere legato
a deficit nella percezione uditiva pre-linguistica (Wright et al., 2000).
Sta di fatto che soggetti con deficit nei diversi settori cognitivi sopra indicati
presentano un alto rischio di sviluppare difficoltà di apprendimento della
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lettura e della lingua scritta – circa il 50% di essi – a dimostrazione di una
continuità fra sviluppo del linguaggio orale e scritto.
Per tale ragione, la possibilità per questi soggetti di ricevere precise attenzioni
volte a incrementare abilità inadeguate e/o scarsamente efficaci nelle
dinamiche dei processi d’apprendimento, risulta non solo strategicamente utile
ma anche ineludibile.
Screening corrisponde ad una metodologia di rilevazione in grado di predire un
disturbo, sulla base della presenza di un segno critico selezionato in
precedenza. L’operazione prevista da questo progetto, non ha quindi lo scopo
di evidenziare in modo inequivocabile un disturbo, ma quello d’ individuare
con una certa attendibilità, i soggetti a rischio rispetto ad un determinato
disturbo.
Gli screening per l’individuazione dei DSA saranno effettuati nelle sedi delle
scuole dell’infanzia attraverso la somministrazione di test specifici abilità. Sulla
base dell’analisi dei risultati evidenziati dalla somministrazione delle prove
stesse, per quei soggetti ritenuti ad alto rischio sarà possibile indicare agli
insegnati (e alla famiglia) quei suggerimenti più adeguati per un’azione
finalizzata alla stesura di un percorso di consolidamento cognitivo della abilità
stesse.
4.- LA FORMAZIONE
Vista la natura del problema, appare giustificato un piano d’intervento il cui
obiettivo principale sia quello di fornire agli insegnanti le conoscenze più
aggiornate delle neuroscienze cognitive sui disturbi specifici d’apprendimento,
oltre a precise competenze per realizzare una didattica mirata nei confronti dei
disturbi stessi.
Operazione di formazione che, partendo dagli elementi essenziali dei profili dei
protocolli diagnostici, deve registrare una progressiva competenza da parte
dell’insegnante a ipotizzare ed implementare, come è stato sottolineato,
percorsi didattici personalizzati (PDP).
Competenze e piani in riscontro ed in armonia con le indicazioni della Legge
n.170/2010 e in particolare del “Consensus Conference” del dicembre 2010 per:
 l’esplicitazione delle abilità da insegnare;
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



l’organizzazione delle sessioni d’insegnamento;
le attività e la durata delle stesse;
l’utilizzo dei sistemi informatici;
l’analisi e valutazioni degli esiti ottenuti (response to treatment)
L’azione formativa in itinere costituisce quindi la struttura di cornice del
progetto, poiché dalla stessa può discendere, quale ricaduta di rilievo,
un’implementazione
di prassi operative diverse, ma sopratutto
specificatamente rispondenti alla struttura cognitiva di ogni singolo alunno con
DSA.
Formazione come focus centrale, volta anche a delineare i punti di forza di
un’integrazione scuola-esperti, al fine di assicurare soprattutto nelle prime fasi
operative, quell’azione di supervisione che permette di operare secondo le
procedure più accreditate nel campo della didattica speciale (o neurodidattica).
Pertanto sulle competenze sopra indicata, verrà steso e concordato con la
scuola, rispetto ai tempi, modalità e contenuti specifici, un piano di formazione
rivolto a tutti i docenti. L’obiettivo congiunto e conseguente, delinea un’attività
che registra un preciso coinvolgimento dell’équipe nelle diverse fasi di
realizzazione del disegno centrale del progetto. Realizzazione che trova poi un
punto qualificante anche nel coinvolgimento della famiglia, così come descritto
nelle linee guida e comunque nello spirito della compartecipazione.
ORGANIZZAZIONE
Destinatari e modalità
L’azione prevede interventi che potranno interessare tutte le scuole di un
Istituto Comprensivo della provincia di Pesaro - Urbino. Nell’esplicazione
pratica, le diverse fasi d’intervento saranno concordate, per tempi e modalità,
con le scuole interessate e potranno subire quelle modifiche che nel corso
dell’azione si saranno rese necessarie per facilitare al meglio il raggiungimento
degli obiettivi, così come riportati ai punti precedenti.
Direzione scientifica ed équipe
L’attuazione del progetto pilota è affidata ad una direzione scientifica che
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indirizza e coordina l’azione di un’équipe, costituita dalle figure professionali
indicate dalla normativa (neuropsichiatra, psicologo, logopedista, ecc.) e
appartenenti allo staff di CEIRAP. Per ogni singolo settore d’intervento,
azione ed obiettivi operativi, verranno indicati i nominativi all’Istituto
Comprensivo di riferimento.
Attività di counseling e formativa
L’attività di consulenza, di cui ai punti uno e due, svolta per ogni soggetto
certificato (DSA), vede impegnati i diversi operatori per tutto l’anno
scolastico 2014-15, con inizio dell’attività stessa dopo le diverse formalità atte
a stabilire le modalità operative ed il consenso stesso da parte degli organi
collegiali dell’Istituto Comprensivo destinatario.
Per l’attività di aggiornamento e formazione sulle tematiche dei DSA, ricolta
a tutti gli insegnati, è prevista la presenza di esperti e docenti universitari,
che hanno già svolto tale attività per la realizzazione di master universitari.
Verifiche e riscontri
Ogni riscontro ai lineamenti critici e fondamentali del presente progetto, che
potrà interessare uno o più plessi, dovrà essere valutato per una ulteriore
delineazioni dei tempi, contenuti, modalità operative.
Materiale e test
L’attività di screening prevede l’utilizzo di protocolli d’assessment per ogni
singolo soggetto valutato, indicato dalla direzione scientifica e fornito
secondo i criteri stabiliti dalle norme in oggetto, da CE.I.R.A.P.
Il Direttore del progetto
Il Presidente
Carla Lizio
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