RELAZIONE (esperimenti del 17/03/09) Martedì 17

RELAZIONE (esperimenti del 17/03/09)
Martedì 17 marzo 2009, io sono andata, insieme alla mia classe, nell’aula video per
osservare alcuni esperimenti di vario genere svolti dalla mamma di Giovanni Caprioli, un
nostro compagno.
Eccoli:
1° esperimento: digestione del latte.
Abbiamo usato del latte, a 37° C, appositamente scaldato; del caglio (un enzima in
forma liquida) e 2 provette.
Per far arrivare il latte alla temperatura di 37° C è stato scaldato a bagnomaria.
In ciascuna di esse abbiamo posto un po’ di latte con un contagocce, aggiungendo
anche del caglio.
Così, dopo 40 minuti, abbiamo osservato il risultato finale: la coagulazione del latte,
separandosi così dalla parte liquida, il siero, per effetto dell’enzima nel caglio.
Quest’ultimo, ha addensato le proteine.
2° esperimento: digestione salivare.
In questo test abbiamo utilizzato invece un pezzo di pane adeguatamente masticato
da un nostro compagno, un altro pezzo di pane, 2 provette, acqua e tintura di iodio
(reattivo di Lugol, reattivo).
In una provetta è stato messo il pane masticato, quindi imbevuto di saliva, contenente
ptialina, e vi è stato aggiunto del reattivo.
Nell’altra, invece, abbiamo messo il pane rimanente, cioè quello non masticato, e vi
abbiamo aggregato dell’acqua e lo stesso reattivo.
Il risultato ottenuto è che il pane masticato è diventato rossastro, perché la ptialina,
ha demolito le particelle di amido scindendole in zuccheri,e, non riscontrando la
presenza di amido, non ha potuto reagire con il Lugol, rimanendo appunto di questo
colore. Il pane mescolato con l’acqua è diventato blu perché l’amido del pane ha reagito
con la tintura di iodio
3° esperimento: reazione al reattivo di Lugol.
In questo esperimento abbiamo usato della patata cruda e cotta, del riso cotto e
crudo, della pasta cruda e cotta, maizena (una farina, l’amido di mais, un polisaccaride),
6 provette e la soluzione di Lugol.
Inizialmente abbiamo messo pezzi di questi materiali in apposite provette
singolarmente e vi abbiamo aggiunta ad esse del reattivo di Lugol.
Il risultato è che tutti gli alimenti si sono colorati di un colore bluastro, poiché
contengono tutti amidi.
Si è usato il reattivo per vedere la presenza di amidi.
Però il blu può essere per alcuni alimenti intenso, per altri meno, ad esempio un
alimento cotto ha una tonalità più intensa di quello crudo (più tenue).
Se invece la ptialina non è presente la sostanza si colora di blu più scuro.
4° esperimento: cromatografia.
In questo esperimento sono state usate due penne di colore diverso, precisamente
marrone e rosso; 2 provette, dell’alcool, un vasetto, carta da filtro (carta assorbente).
Per prima cosa, bisogna disegnare su un foglio una macchia di una delle 2 penne,
mentre nell’altra il colore di penna rimanente.
Poi si attaccano ognuno in una stecca di plastica e il tutto si mette in una provetta
differente, precedentemente riempita con un po’ di alcool (solvente), ad una distanza
tra carta ed esso di circa 1,5 cm, e l’abbiamo messo da parte.
Dopo circa 100 minuti, siamo riandati a prenderli, e abbiamo visto i colori iniziali che si
erano sparsi per gran parte del foglietto in altri colori, più che altro i colori primari.
Ad esempio, nel colore marrone i pigmenti si sono divisi in giallo (piccola parte), rosso
e blu (i colori dominanti); c’era anche traccia del violetto nella sovrapposizione tra blu
e rosso. Quest’ultimo, era abbastanza smorto. La macchia della penna rossa, invece, è
divenuta gialla e rosa.
5° esperimento: solventi e soluti.
I materiali usati sono l’alcool, l’acqua, l’olio e 3 provette.
Inizialmente si è messo nella prima provetta l’acqua e l’olio, nella seconda alcool e l’olio
ed infine l’acqua e l’alcool.
In tutti e tre le provette si è potuto sapere subito l’esito: nella prima provetta,
l’acqua è precipitata sul fondo e l’olio è rimasto in superficie galleggiando; nella
seconda l’olio si è depositato sul fondo, mentre l’alcool è salito.
Infine, nella terza, l’alcool e l’acqua si sono mescolati insieme in un tutt’uno.
6° esperimento: digestione proteine.
In questa sperimentazione, invece abbiamo utilizzato la soda caustica (idrossido di
sodio), solfato di rame (reagenti), uova e del fegato cotto.
Inizialmente, l’uovo è stato rotto e la sostanza interna è stata versata in una ciotola.
Dopo, esso è stato separato il tuorlo (il rosso dell’uovo) dall’albume (contenente la
l’albumina, una proteina), ed è stato mescolato con una parte dei due reagenti.
Il tuorlo non è stato utilizzato, e l’albume unito ai reagenti è diventato da azzurro
chiaro a viola perché ha reagito con l’albumina.
7° esperimento: carta traslucida.
Questa volta abbiamo utilizzato la carta assorbente, un gheriglio di noce, oliva e burro.
Inizialmente, si è preso la carta assorbente e il gheriglio di noce e si è strusciato ad
essa con la carta, il burro e l’oliva.
La carta assorbente è diventata sporca di tutti gli alimenti strofinandosi con essa,
facendola diventare così “traslucida”.
8° esperimento:la bile emulsiona i grassi
Abbiamo utilizzato: bile, olio, acqua e due vasetti trasparenti.
La bile, di colore verdastro, è un tensioattivo, non un enzima, ma permette l’attacco di
questi sui grassi, rendendoli emulsionabili, abbassando la tensione superficiale.
Permette così ai grassi di sciogliersi in acqua.
In uno dei vasetti è stata messa la bile, l’olio e l’acqua mentre nell’altro l’acqua e l’olio.
Poi li abbiamo agitati.
Nel vasetto contenente la bile, l’acqua e l’olio, l’emulsione durerà per sempre, e sarà di
colore inizialmente verdastro, perché essa, come abbiamo già osservato, scioglie i
grassi dell’olio.
Nell’acqua, invece, in un primo momento è presente un emulsione che la rende
biancastra, ma poi ritorna allo stato iniziale.
Gli strumenti utilizzati.
Ecco gli strumenti che abbiamo usato durante tutti questi esperimenti:
1. carta da filtro
2. provette piccole e grandi
3. vetrini da orologio (preparati per lavorare più comodamente)
4. contagocce o pipetta (Pasteur)
5. spatole d’acciaio
6. termometro
7. Becker o bicchieri di diverse dimensioni
8. portaprovette (volgarmente dette scarabattole)
Enrica Martelli
Classe 2°A