ATLETICA LEGGERA ADATTATA

annuncio pubblicitario
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA
Facoltà di Scienze Motorie
Seminario di Formazione
ATLETICA LEGGERA
ADATTATA
VERONA 28 marzo 2009
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI VERONA
Facoltà di Scienze Motorie
Seminario di Formazione
ATLETICA LEGGERA ADATTATA
Le Organizzazioni Internazionali
Le Classificazioni degli Atleti
Prof. Mario Poletti - VERONA 28 marzo 2009
Lo Sport per crescere
INSIEME
Quante sono le persone disabili in Italia?
Disabili da 0 a 5 anni
(in famiglia)
42.500
Disabili dai 6 anni in poi
(in presidi socio-sanitari)
170.000
Disabili dai 6 anni in poi
(in famiglia)
2.600.000
Totale
Fonte: ISTAT,
2.800.000 ~
Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000
Tipi di disabilità
• Motoria
1.000.000 (60.000 in carrozz.)
• Visiva
350.000
• Acustica
800.000 (50.000 sordomuti)
• Mentale
750.000
Fonte: ISTAT,
Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000
1 famiglia
su 7
ha almeno un
disabile
Fonte: ISTAT,
Indagine sulle condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, 1999-2000
SPORT: EDUCATIVO?
EDUCAZIONE
FORMATIVO?
FORMAZIONE
ISTRUZIONE
Motricizzazione
della
CULTURA
Culturizzazione
della
MOTRICITA’
Lo SPORT può contribuire alla
EDUCAZIONE-FORMAZIONE
della PERSONA?
Certamente SI
Perché?
Perché piace!
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Allena all’AUTONOMIA
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Allena alla
RESPONSABILIZZAZIONE e
alla LIBERTA’
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Allena al
CORAGGIO
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Sviluppa la SOCIALIZZAZIONE
e abitua a COOPERARE
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Insegna a PENSARE
SPORT: effetti EDUCATIVO-FORMATIVI
Insegna a
VALUTARE I PROPRI LIMITI
SPORT: effetti FISIOLOGICI
Benefici positivi
sul CORPO
Il circolo vizioso della SEDENTARIETA’
Indebolimento muscolare
Scadimento att. cardiocircolatoria
Osteoporosi
Incremento fattori di rischio…
disabilità
Stile di vita
SEDENTARIO
menomazione
Il potenziamento della salute
come prevenzione e risparmio
• Gli effetti dell’inattività (la sedentarietà)
• L’attività sportiva continuativa e razionale
consente un netto miglioramento della qualità di
vita e un risparmio dei costi sanitari
… Anche le Storie Insegnano
Il dromedario e il cammello
(Gianni Rodari)
Una volta un dromedario,
incontrando un cammello,
gli disse: - Ti compiango,
carissimo fratello;
saresti un dromedario
magnifico anche tu
se solo non avessi quella brutta
gobba in più.
La bizzarra querela
durò tutto una mattina.
In un canto ad ascoltare
stava un vecchio beduino
e tra sé, intanto, pensava:
"Poveretti tutti e due,
ognun trova belle
soltanto le gobbe sue.
Così spesso ragiona
al mondo tanta gente
che trova sbagliato
ciò che è solo differente!"
Il cammello gli rispose:
- Mi hai rubato la parola.
E' una sfortuna per te
avere una gobba sola.
Ti manca poco ad essere
un cammello perfetto:
con te la natura
ha sbagliato per difetto.
by Arianna & Jessica classe 2^B
Lo SPORT ci dimostra che il
concetto di handicap è nella
mente di chi ha bisogno di
affermare la propria
normalità identificando la
diversità degli altri
L’importante è…
VINCERE!!!
De Coubertin
Disabilità
Limiti e Potenzialità
Erik Weihenmayer
Everest
2001
La VITA
oltre
il dramma
Stefano Lippi
DISABILE ?
Diversamente
ABILE ?
NASCITA DELLO
SPORT PER DISABILI
Stoke Mandeville
ROMA
1960
Classificazione internazionale delle menomazioni,
delle disabilità e degli svantaggi esistenziali
International Classification of Impairments. Disabilities and Handicaps
(ICIDH – O.M.S. 1980)
• Menomazione
Qualsiasi perdita o anormalità a carico di una struttura o una funzione
psicologica, fisiologica, anatomica.
• Disabilità
Qualsiasi limitazione o perdita (conseguente a menomazione) della
capacità di compiere un’ attività nel modo o nell’ampiezza considerati
Normali per un essere umano.
• Handicap
Condizione di svantaggio conseguente ad una menomazione o a una
disabilità che in un certo soggetto limita o impedisce l’adempimento
del ruolo normale per tale soggetto in relazione all’età, al sesso, ai
fattori socioculturali.
Edizione italiana: C.L.E.S.
Centro Lombardo per l’Educazione Sanitaria – Milano, 1980
ICIDH 1
Classificazione delle MENOMAZIONI
1. Della capacità intellettiva
2. Altre menomazioni psicologiche
3. Del linguaggio
4. Auricolari
5. Oculari
6. Viscerali
7. Scheletriche
8. Deturpanti
9. Generalizzate, sensoriali e di altro tipo
Edizione italiana: C.L.E.S.
Centro Lombardo per l’Educazione Sanitaria – Milano, 1980
ICIDH 1
Classificazione delle DISABILITA’
1. Nel comportamento
2. Nella comunicazione
3. Nella cura della propria persona
4. Locomotorie
5. Dovute all'assetto corporeo
6. Nella destrezza
7. Connesse a particolari circostanze
8. In particolari capacità
9. Altre restrizioni all'attività
Edizione italiana: C.L.E.S.
Centro Lombardo per l’Educazione Sanitaria – Milano, 1980
ICIDH 1
Classificazione degli HANDICAPS
1. Nell'orientamento
2. Nell'indipendenza fisica
3. Nella mobilità
4. Occupazionali
5. Nell'integrazione sociale
6. Nell'autosufficienza economica
7. Altri handicap
Edizione italiana: C.L.E.S.
Centro Lombardo per l’Educazione Sanitaria – Milano, 1980
ICIDH 1980
Menomazione
ICF 2001
Funzioni e
Strutture
Disabilità
corporee
Attività e
Handicap
Partecipazione
Classificazione Internazionale del Funzionamento,
della Disabilità e della Salute
International Classification of Functioning, Disability and Health
(ICF – O.M.S. 2001)
Condizioni di salute
(disturbo o malattia)
Funzione
e strutture
corporee
Attività
Fattori ambientali
Partecipazione
Fattori personali
O.M.S. – ICF Ed. Erickson Trento, 2002
Scopi di ICF
• Base scientifica
• Linguaggio comune
• Possibilità di confronto
• Schema di codifica sistematico
O.M.S. – ICF Ed. Erickson Trento, 2002
Esempio di codifica
b
Funzioni corporee
b2
Funzioni sensoriali e dolore
b210-b229
Funzioni visive e correlate
b210
Funzioni della vista
b2102
Qualità della visione
b21022
Sensibilità al contrasto
“ …relative alla separazione della figura dallo sfondo, con una
minima quantità di luminanza necessaria “
Qualificatori:
0 NESSUN problema
1 problema LIEVE
2 problema MODERATO
3 problema GRAVE
4 problema COMPLETO
8 non specificato
9 non applicabile
0-4%
5-24%
25-49%
50-95%
96-100%
O.M.S. – ICF Ed. Erickson Trento, 2002
1924
Comité Internationale
des Sports des Sourds
1960
International Stoke
Mandeville Wheelchair
Sports Federation (ISMWSF)
Tetraplegia
Paraplegia
Poliomielite
1964
International Sports
Organization for
the Disabled
(I.S.O.D.)
Arnie Boldt
Salto in Alto
2,04m
120 mln
di mine
antiuomo
1978
1981
1986
International Sports
Federation for Persons with
Intellectual Disability
3200 atleti
62 Paesi
1989: 5 Organizzazioni e 60 Paesi
costituiscono l’I.P.C.
Mind
Body Spirit
1990
2003/04
Federazioni
di Disciplina
Federazioni
Paralimpiche
Le Classificazioni
Perché?
Per mettere in competizione
tra loro atleti in condizione
di potenziale equità
CLASSIFICAZIONI
MEDICA:
Esame della situazione
individuale dal punto di
vista clinico
FUNZIONALE:
Osservazione e Analisi durante
l’esecuzione del gesto atletico
SCHEDA
SCHEDADI
DI
CLASSIFICAZIONE
CLASSIFICAZIONE
CONDIZIONI GENERALI
DI SALUTE
SPALLA
TRONCO
TEST MUSCOLARE
APP. CIRCOLATORIO
D
S
R.O.M.
D
S
ESTENSORI
COLONNA
RETROFLESSIONE
APP. RESPIRATORIO
ADDOMINALI
ABDUZIONE
SUP.
INF.
SUP.
INF.
ANTEROPULZIONE
PRESSIONE
EQUILIBRIO DA SEDUTO
ESTRAROTAZIONE
NORMALE
DEBOLE
POVERO
NO
ITRAROTAZIONE
APP. URINARIO
GOMITO
DECUBITI
ANCA
TEST MUSCOLARE
OSSERVAZIONI
D
S
R.O.M.
D
TEST MUSCOLARE
S
FLESSIONE
D
S
R.O.M.
D
S
ESTENZIONE
ESTENSIONE
FLESSIONE
PRONAZIONE
ABDUZIONE
SUPINAZIONE
ADDUZIONE
NOME:
POLSO
FIRMA
CATEGORIA HANDICAP
PARAPLEGIA
TETRAPLEGIA
POLIOMIELITE
SPINA BIFIDA
GINOCCHIO
TEST MUSCOLARE
D
S
D
R.O.M.
D
FLESS. RADIALE
CAVIGLIA
TEST MUSCOLARE
DITA
D
S
S
D
S
R.O.M.
D
FLESS. DORSALE
R.O.M.
D
D
S
FLESS. PALMARE
ESTENZIONE
FLESSIONE
APERTURA
CHIUSURA
S
ESTENZIONE
FLESSIONE
TEST MUSCOLARE
SENSIBILITA'
S
FLESS. PALMARE
FLESS. DORSALE
FLESS. ULNARE
OSSERVAZIONI
LIVELLO MOTORIO
TEST MUSCOLARE
D
S
R.O.M.
TOTALE
+
=
S
LIVELLO
SPINALE
CLASSE
CLASSE
C4
C5
1A
CARATTERISTICHE
1A
TRICIPITE PUNTI 0-3
1B
TRICIPITE PUNTI 4-5 + FLESSIONE ED
1B
ESTENSIONE DEL POLSO
1C
C6
1C
C7
TRICIPITE PUNTI 4-5 + FLESSIONE ED
ESTENSIONE DEL POLSO+ FLESSIONE
ED ESTENSIONE DELLE DITA
CLASSIFICAZIONE
CLASSIFICAZIONE
GENERALE
GENERALE
Lesioni
Lesionimidollari
midollari
C8
T1
T2
NESSUN EQUILIBRIO
II
NIENTE ADDOMINALI
T3
NIENTE INTERCOSTALI BASSI
T4
T5
T6
T7
UN CERTO EQUILIBRIO
T8
III
ADDOMINALI ALTI
T9
T10
T11
BUON EQUILIBRIO
T12
BUONI ADDOMINALI ED ESTENSORI SPINALI
ALCUNI FLESSORI ED ADDUTTORI DELL'ANCA
L1
IV
PUNTI 1-20 PARAPLEGIA
L2
PUNTI 1-15 POLIOMIELITE
L3
L4
PUNTI 21-40 PARAPLEGIA
V
L5
PUNTI 16-35 POLIOMIELITE
S1
PUNTI 41-60 PARAPLEGIA
VI
S2
PUNTI 36-50 POLIOMIELITE
NON SONO AMMESSI:
PARAPLIGICI CON PUNTI > 60 POLIOMIELITICI
CON PUNTI > 50
Tipi di disabilità
• Sensoriale
• Fisica
• Intellettiva-relazionale
La disabilità sensoriale:
CLASSI:
•11 Ciechi totali
•12 Visus residuo ≤ 2/60
Campo visivo ≤ 5°
•13 Visus residuo ≤ 6/60
Campo visivo ≤ 20°
La disabilità
intellettiva-relazionale:
CLASSI:
•20 Q.I. 70-75
Disagio relazionale-comportamentale
(vengono praticate tutte le specialità
dell’Atletica Leggera)
La disabilità fisica:
Cerebrolesioni
•CLASSI:
•32-33-34
in carrozzina
•35-36-37-38 deambulanti
La disabilità fisica:
Nanismo, Amputazioni,
Focomelia, Disarticolazioni…
•CLASSI:
•40
nanismo
•42 - 43
amputazioni transfemorali
e assimilabili
•44 - 45
amputazioni transtibiali
e assimilabili
amputazioni arto superiore
•46
La disabilità fisica:
Para-Tetraplegia, Poliomielite,
Amputazioni bilaterali transfemorali
•CLASSI:
Corse e Lanci
•51 - 52
tetraplegia
•53 - 54
paraplegia, amputazioni bilaterali
transfemorali, poliomielite
Lanci
•55 -> 58 paraplegia, amputazione, polio
EDUCAZIONE FISICA e DISABILITA’
due paradigmi, due mondi
INTEGRITA’
NORMALE
DEFICIT
PATOLOGICO
Frédéric Reichhart – Reliance, Dossier EPS 2007
Democratizzazione dello sport
i limiti attuali
• Lo sport è privilegio di pochi disabili
• Principio “differenzialista”
(C.I.O. – I.P.C. – S.O.I.)
• Referenza “sportivista”
Alexy Valet – L’inclusione: una nuova sfida per le attività fisiche e sportive adattate
Adattamenti degli spazi e delle superfici di gioco
•
Mentali
- le aree di gioco possono avere delimitazioni flessibili o essere
indefinite
•
Fisici
- ridimensionare gli spazi di gioco
- superfici lisce
- adeguati “spazi di pertinenza”
•
Ciechi
- suoni o rumori di riferimento (eliminare quelli disorientanti)
- pavimentazioni lisce (ausili tattili…)
- per allievi ipovedenti si possono prevedere adeguati riferimenti
visivi (ad es. colori di contrasto) in funzione preventiva
Adattamenti dei materiali e delle attrezzature
•
Mentali
- pochi oggetti per volta (grandi ---> piccoli)
•
Fisici
- materiali morbidi
- ausili (es. sedie nei lanci) per non accentuare le curve
- copertura poggiapiedi delle carrozzine
- uso di ginocchiere e gomitiere
•
Ciechi
- attrezzi e materiali conosciuti
- oggetti di manipolazione di facile presa (morbidi, rugosi…)
- suoni o rumori di riferimento
- colori contrastanti (nastri, coni…) per ipovedenti
Adattamenti delle regole di gioco
•
Mentali
- breve durata
- punteggio semplificato
- poche variabili tattiche (adeguati tempi di risposta)
- eventuale “supporto”
•
Fisici
- modifiche “precauzionali” (anche divieti)
- modifiche “individuali”
- eventuale “supporto”
•
Ciechi
- modifiche “individuali” (spostamenti con fonti sonore o con mano al compagno, diversa
valutazione del punteggio, alternando la squadra di appartenenza, divieto di intercettare…)
Adattamenti del linguaggio e della comunicazione
•
Mentali
- terminologia semplificata
- frasi brevi e dimostrazione pratica
•
Fisici
- non sono necessari particolari adattamenti rispetto ai compagni di
classe
•
Ciechi
- tono di voce “animato” ma non “aggressivo”
- spiegazioni brevi e precise
- riferimenti ai movimenti del corpo o alla posizione di attrezzi in
relazione ad esso
Scuola
A.O. – A.S.L.
Famiglie
Ass. volontariato
Ass. sportive
Amministrazioni
Scarica