Lo shopping compulsivo Differenze tra shopping compensatorio shopping compulsivo • COMPULSIONE: Comportamento ripetitivo o un’azione mentale, una coercizione psichica, un atto che non si può fare a meno di compiere il cui obiettivo è la riduzione dell’ansia o il disagio e non quello di fornire una gratificazione. • COMPENSAZIONE: Lo spendere serve ad alleviare le frustrazioni e scacciare il malumore comprando ci coccoliamo ci regaliamo un momento di gratificazione che ci rialza il morale. Criteri diagnostici dello shopping compulsivo Nel 2001 lo Shopping Compulsivo è stato riconosciuto dall’American Psychiatric Association come un Disturbo Ossessivo Compulsivo ma non è stato ancora inserito nell’ultima edizione del DSM. McElroy (1991;1994) indica i seguenti criteri per la diagnosi del Compulsive Shopping: • La preoccupazione, l’impulso o il comportamento del comprare non adattivi come indicato da uno dei seguenti elementi: frequente preoccupazione o impulso a comprare, esperiti come irresistibili, intrusivi o insensati; comprare frequentemente al di sopra delle proprie possibilità, spesso oggetti inutili (o di cui non si ha bisogno), per un periodo di tempo più lungo di quello stabilito. • La preoccupazione, l’impulso o l’atto del comprare causano stress marcato, fanno consumare tempo, interferiscono significativamente con il funzionamento sociale e lavorativo o determinano problemi finanziari (indebitamento o bancarotta). • Il comprare in maniera eccessiva non si presenta esclusivamente durante i periodi di mania o ipomania. Caratteristiche dei Compulsive Buyers Si stima che negli Stati Uniti la percentuale dei Compulsive Buyers sia compresa tra il 2 e 8% della popolazione. L’80% è di sesso femminile, il 20% è di sesso maschile. La fascia di età maggiormente rappresentata va dai 30 ai 40 anni. Il livello culturale dei compulsive buyers è generalmente medio-alto Le donne privilegiano l’acquisto di vestiti, scarpe e gioielli; gli uomini privilegiano l’acquisto di oggetti quali telefonini, orologi, computer, attrezzi sportivi e vestiti. Gli oggetti acquistati sono, in ogni caso, inutili e spesso vengono regalati, o addirittura nascosti in un angolo della casa. I compulsive buyers presentano in genere casi di comorbilità con disturbi dell’alimentazione, dell’umore oppure altre fissazioni per il proprio aspetto fisico. Caratteristiche temporali del disturbo Il disturbo è prevalentemente cronico con periodi di remissione ma talvolta può Assumere carattere episodico. Può avere la durata di un’ora con una frequenza quotidiana, settimanale o mensile. Caratteristiche emotive del disturbo Tristezza, solitudine, ira, frustrazione, senso di onnipotenza, perdita del controllo, eccitazione sessuale e stati prossimi a quello dissociativo possono precedere o seguire lo shopping. Categorie di Compulsive Buyers Secondo Sorrentino, membro dell’Accademia Americana di Neurologia, i compulsive buyers possono essere divisi nelle seguenti categorie: 1. COLLEZIONISTI: coloro che si dedicano solo ad alcuni oggetti in particolare; 2. ONNIVORI: che comprano di tutto senza distinzione; 3. MANIACI DELL’AFFARE: che amano acquistare qualsiasi oggetto purchè sia ad un prezzo vantaggioso; 4. COMPRATORI VIRTUALI: coloro che navigano a lungo su Internet e fanno acquisti in rete. Ipotesi dell’origine del disturbo Le numerose caratteristiche che lo shopping compulsivo come disturbo primario condivide con altri disturbi psichiatrici dell’Asse I del DSM, quali depressione, disturbi legati all’ansia (fobie, panico), abuso di sostanze (in particolare alcol), disturbi dell’alimentazione e discontrollo degli impulsi, portano alla formulazione di differenti ipotesi sulla natura della patologia in oggetto. 1. Depressione: Secondo la ricerca della McElroy e coll., l’impulso si manifesta soprattutto durante gli episodi depressivi meno gravi, mentre è assente negli episodi severi o maniacali. Il fatto che gli oggetti acquistati siano molto spesso inutili e che il più delle volte vengano messi da parte o regalati, potrebbe far pensare che essi servano solo a riempire un vuoto di sentimenti positivi e di autostima nel soggetto. Proprio l’autostima potrebbe costituire il legame tra depressione e shopping patologico. Per questi soggetti patologici fare acquisti potrebbe essere un modo per innalzare l’autostima e combattere frustrazione, solitudine e stress. 2. Dipendenza: Lo shopping Compulsivo presenta molte caratteristiche simili alla dipendenza da sostanze: la tolleranza porta i soggetti ad incrementare progressivamente tempo e denaro speso negli acquisti, così come i tossicodipendenti devono aumentare la dose di assunzione della sostanza per ottenere gli effetti desiderati. Il craving, l’incapacità di controllare l’impulso a mettere in atto il comportamento è presente in entrambe le patologie, in particolare nella dipendenza dagli acquisti esso assume le caratteristiche della compulsione, intesa come alleviazione di un sentimento spiacevole. 3. Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC): L’APA sostiene che lo Shopping Compulsivo appartiene alla categoria dei disturbi legati allo Spettro Ossessivo Compulsivo. In effetti è rilevante la componente di Compulsività insita in questa patologia, la spinta a compiere un determinato comportamento che più che al raggiungimento di un piacere è volto all’alleviamento di uno stato di malessere. Sembrano però assenti le idee Ossessive. Lo Shopping Compulsivo si collocherebbe, secondo questa ottica, sul versante della Compulsività piuttosto che della Ossessività, ma rientrerebbe comunque in questa categoria diagnostica. 4. Impulsività: La caratteristica fondamentale del Disturbo del Controllo degli Impulsi è l’incapacità di resistere ad un impulso, ad un desiderio impellente, o alla tentazione di compiere un’azione pericolosa per sé o per gli altri. Il soggetto avverte una sensazione crescente di tensione o di eccitazione prima di compiere l’azione ed in seguito prova piacere, gratificazione, o sollievo nel momento in cui commette l’azione stessa. Dopo che il comportamento si è esaurito possono esservi rimorso o senso di colpa. Diagnosi Lo shopping compulsivo può essere diagnosticato facendo riferimento ai criteri che si ritrovano in letteratura e di cui si è discusso in questa trattazione, nell’attesa che tale disturbo venga ufficialmente inserito nella prossima edizione del DSM. Trattamento psicoterapeutico Trattamento psicoterapeutico: l’approccio strategico e quello cognitivo comportamentale sono quelli che maggiormente vengono indicati. Nell’approccio strategico si usa la tecnica della “prescrizione del sintomo” che si basa sull’assunto che è inutile imporsi dei divieti perché ciò porta solo al desiderio di infrangerli, così si recupera il controllo e la gestione del sintomo che perde molto del suo potere coercitivo. Nell’approccio cognitivo l’aspetto della ristrutturazione mira soprattutto al rinforzo dell’autostima facendo in modo che il paziente non debba più passare attraverso lo shopping per esperire vissuti di potere e competenza