La società industriale classica • • • • • La società industriale classica si afferma a partire da ed entro una società contadina, tradizionale, statica, a limitata circolazione di merci e denaro. I processi di industrializzazione sono: In economia: manifattura e fabbrica; centralità del mercato nazionale come dispositivo di scambio di beni e servizi; autonomia crescente del mercatoistituzione dalle altre istituzioni sociali(Polanyi) Nella politica: la formazione dello stato nazionale moderno, con istituzioni politiche rappresentative e democratiche Nella cultura sociale: alfabetizzazione, scolarizzazione, formazione di capacità lavorative ,formazione di opinione pubblica, secolarizzazione La società industriale nei classici • • • • • A.Smith mercato che si autoregola, individui liberi che si muovono seguendo il loro interesse Bentham: utilità individuale come base dell’ utilità sociale aggregata Saint Simon Comte: l’industria è “la scienza al lavoro”: impone un principio superiore di organizzazione produttiva e sociale Marx: l’industria è la forma produttiva del capitalismo, dopo la rottura dei rapporti sociali di produzione tipici della società feudale(terra servitù potere personale)e l’avvento della libertà formale di impresa e di lavoro.Contraddizione sostanziale fra la proprietà dei mezzi di produzione(e la classe che la detiene:borghesia capitalistica)e la disponibilità di sola forza lavoro( e la classe che la subisce:il proletariato industriale) Tocqueville : la società di massa(“democratica”) senza barriere tradizionali di ceto (schiavitù a parte) Toennies e Simmel • • • • • Toennies (1887) contrappone due basi della socialità. La base comunitaria(Gemeinschaft) : relazioni personali, primarie, spontanee affettive, non scelte volontariamente, presenti in villaggi rurali etnie nazioni, mantenute per consuetudini La base societaria(Gesellschaft): relazioni impersonali, secondarie, calcolanti, razionali, esercitate in contesti urbani e metropolitani, in attività commerciali e industriali, nello scambio di mercato, regolate dal diritto statale astratto Simmel è il primo a definire la socialità moderna in termini di relazioni esplorate a scala microindividuale. Celebre la sua analisi(1901) della metropoli come stile di vita dove gli individui appartengono ad una pluralità di cerchie che si intersecano in modo contingente. Di grande interesse attuale anche le sue analisi sul denaro, il segreto, la moda e l’immagine, lo straniero(v. G.Simmel Ventura e sventura della modernità.Antologia degli scritti sociologici,Torino,Bollati Boringhieri) Il principio di organizzazione • • • • • • • Il principio di organizzazione caratterizza la società industriale in generale(Saint Simon,Comte:la società industriale è quella della organizzazione scientifica) -come il modo di comporre un insieme (il lavoro che viene organizzato) -come l’ insieme che in tale modo viene composto(l’impresa,l’esercito, la chiesa, il partito sono organizzazioni ) Nel lavoro produttivo L’impresa industriale organizza il lavoro sostituendo al tradizionale schema della bottega artigiana il sistema di manifattura ( fabbrica) La manifattura accresce la divisione tecnica del lavoro(= scomposizione e separazione delle mansioni affidate a lavoratori diversi)e impianta su di essa una separazione di gerarchie, funzioni, ricompense. Organizzazione del lavoro • • • • L’organizzazione delle produzione industriale (TAYLORISMO FORDISMO) si è autodefinita scientifica ossia dominata da un principio di forte(tendenzialmente totale) razionalità sinottica(=considerare e controllare, dall’alto e dall’ esterno, tutte le componenti e tutte le attività dell’organizzazione) I principi sono: standardizzazione dei processi/ predeterminazione delle operazioni/ incentivi e sanzioni ai lavoratori / economie da grande dimensione Negli anni 1930-50 il scientific management aggiunge la scoperta del “fattore umano”(le relazioni nei gruppi di lavoro, le relazioni con l’ambiente sociale) L’organizzazione è un ambiente di vita oltre che di produzione. La forma tipica del lavoro industriale è caratterizzata da: relativa stabilità, grande dimensione , durata per la vita; protezione sociale (welfare fordista), Nuove culture organizzative • • • Il taylorismo ha prodotto le alternative fra progressione di carriera/.dequalificazione,ripetitività del lavoro; appartenenza(di azienda mestiere gruppo ) /alienazione; identità (società dei produttori)/conflitto sociale(sindacale, politico, di classe) Crisi e trasformazione del Taylorismo-fordismo(anni 70-80)> TOYOTISMO. I principi organizziativi sono : specializzazione flessibile/ produzione su domanda/ qualità totale dei prodotti e dei processi/ scelta dei tempi e abolizione degli stoccaggi(just-in-time) Il pensiero organizzativo più recente sottolinea il carattere culturale delle organizzazioni, ponendo la differenza fra dimensione esplicita(funzioni organi tecnologie processi produttivi) e implicita( clima identità motivazione missione appartenenza). Le imprese sono viste come sistemi culturali Organizzazione a rete • • • • • Una rete è un insieme di punti(nodi) tra loro connessi da relazioni(contatti fisici, informativi).e in grado di agire come sistema. Proprietà della rete sono il suo grado di apertura(variazione dei nodi componenti), densità( numerosità e multilateralità delle relazioni), centratura( se esiste un nodo a cui gli altri fanno riferimento o se la rete è più o meno acentrica). Il modello reticolare è impiegato per analizzare gli intrecci fra organizzazioni e persone (flussi finanziari e bancari partecipazioni azionarie incrociate, imprese transnazionali disseminate globalmente, ecc.). V. A.Lomi,Reti organizzative.Teorie tecnica e applicazioni, Il Mulino,1991 A.Laszlo-Barabasi M Link.La scienza delle reti, Einaudi 2002 La struttura come stratificazione • • • • La struttura di una società è un modo sintetico di pensare alla sua composizione -per gradi, livelli, posizioni La struttura può essere raffigurata per immagini analogiche (scala, piramide, rombo, fiasco, cipolla, clessidra);che hanno una funzione pratica nella testa degli attori sociali La stratificazione analizza la struttura in base alle posizioni che gli individui ed i gruppi occupano su una scala di livelli misurata dal possesso di determinate risorse inegualmente distribuite Tali risorse sono la ricchezza( reddito e patrimonio) ; il prestigio sociale (rango attribuito, professone, iistruzione cultura) , il potere( nel lavoro, nella cerchia sociale diappartenenza; nella sfera pubblica ) Distribuzione del reddito • Le classi di reddito sono aggregati statistici che distinguono gli individui in base al loro livello di reddito(di norma annuale) • La polarizzazione nella distribuzione del reddito è data dalla quota di reddito che va a ciascun decimo(decile) degli individui che compongono la società. In una distribuzione perfettamente egualitaria, ogni decile disporrebbe di un decimo del reddito complessivo e lo scarto complessivo sarebbe 0 • L’ indice di Gini misura lo scarto complessivo della distribuzione, variando da 0= totale eguaglianza a 1=totale diseguaglianza( ovvero tutto il reddito a un solo decile)L’IG è in USA 0,33 in Germania 0,25 • Per semplificare si può rapportare la quota che va al 1.o decile con quella che va all’ultimo.In Cina oggi 40% vs. 2% Altri criteri di stratificazione • • • • • • Il prestigio(una volta detto onore, rango; oggi status) si indaga attraverso i giudizi di reputazione( ad es. il valore che i rispondenti assegnano a occupazioni, ceti ). Il potere indica la capacità di disporre di (controllare) altri; può essere economico, politico, culturale ecc. Una “quarta scala” di stratificazione potrebbe essere data dal valore simbolico mediatico di immagine , distinzione(Bourdieu), di cui gli individui sono accreditati In questo elenco di attività professionali: Medico giudice scienziato avvocato imprenditore manager politico archietto calciatore scrittore commercialista prete cantante modello o velina sindacalista disc-jockey ,a quale attribuite maggiore prestigio? La sequenza discendente (da medico :massimo prestigio> a disc jockey : minimo) è emersa da un sondaggio su un campione rappresentativo di Italiani (2006) Gli squilibri • • • • • • Le scale di stratificazione ( e le conseguenti dicotomie: ricchi/poveri, colti/incolti,potenti/deboli) tendono ad allinearsi : ricco-colto-potente vs. povero, incolto- debole. Se le posizioni sono disallineate, si determinano incongruenze e squilibri, che producono vari esiti: passività(i nobili decaduti, alto prestigio basso reddito ) ; mobilitazione individuale(es. neoricchi che cercano di essere potenti); movimenti collettivi(es. colti e deboli che cercano di essere ricchi e potenti ecc.) Altre forme di squilibrio derivano da: entrata in crisi di aspettative di mobilità che prima erano in costante aumento(spiegazione di Tocqueville sulla genesi della rivoluzione francese) erosione delle posizioni intermedie ,che diventano più instabili e difficili da mantenere(effetto clessidra) panico da status: il timore di perdere vantaggi differenziali , di scivolare verso posizioni inferiori che si erano superate Classi • • • • • Le società antiche fondavano la diseguaglianza sociale sulla appartenenza ad aggregati situati su livelli nettamente distinti e posti in ordine gerarchico. Tali aggregati erano le caste(quattro nell’ antica India) , gli ordines(tre nel medioevo: nobiles, clerici, servi), gli stati nell’ Europa delle monarchie assolute (primo stato re e aristocratici, secondo stato clero alto e basso, terzo stato: artigiani mercanti “burgenses” La Società industriale è più ticpicamente una società di classi a base economicooccupazionale Le classi: -per Marx derivano dai rapporti sociali di produzione (proprietà dei mezzi di produzione, lavoro) proprietari terrieri,borghesia capitalistica, lavoratori salariati, sottoproletariato -per Wedber derivano dalla posizione degli individui sul mercato( proprietà, reddito, professione)e dalla conseguente disparità nelle opportunità di vita Nomenclature di classe • • • Sylos Labini: cinque grandi insiemi di classi in Italia(anni 70-80): borghesia(imprenditori liberi professionisti,managers,dirigenti) / piccola borghesia parzialmente autonoma(rurale e urbana)/ classi medie di impiegati (pubblici e privati);classe operaia(rurale industriale di servizi)/ sottoproletariato Goldthorpe: distingue per occupazione e controllo sul proprio lavoro: grandi imprenditori/ professionisti dirigenti tecnici superiori/Impiegati / piccoli imprenditori e artigiani/ tecnici inferiori,capi di lavoratori manuali/ lavoratori manuali(operai) industriali qualificati/ lavoratori manuali non qualificati Schizzerotto(anni 90) considera anche le credenziali educative: grandi e medi imprenditori/professionisti/dirigenti/ classe media impiegatizia/piccola borghesia urbana: imprenditori minori , /self employers/ piccola borghesia rurale(coltivatori diretti)/classe operaia urbana/classe operaia rurale Collocazioni di classe • • • Elementi di distinzione fra working e middle class utilizzati nelle indagini sono: tenore di vita, beni di consumo,ricchezza mobile e immobile, tipo di casa e residenza, disponibilità di tempo libero, scuole e università frequentate dai figli, immagine e considerazione sociale. Questi criteri in realtà combinano elementi di classe e di ceto Avendo tre livelli: classe dirigente (ruling class) -Classi medie(middle class)Classi popolari (working class) dove collochereste i seguenti raggruppamenti occupazionali? Artigiani dirigenti funzionari pubblici impiegati esecutivi impiegati di concetto insegnanti liberi professionisti operai comuni operai qualificati pensionati studenti tecnici Classe dirigente • • • • Il concetto di classe dirigente ( ruling class) isola il gruppo di coloro che detengono il potere economico e politico nella società. Pareto introdusse al riguardo il concetto di elite, che “giustifica” la classe dirigente in base alla sua eccellenza e superiorità La nozione di power elites(elite del potere) è stata usata criticamente da C.Wright Mills per evidenziare i meccanismi di cooptazione che collegano e confondono in un gruppo coeso i detentori del potere politico, industriale militare( Stati Uniti anni 50)(Nozione opposta: poliarchia di Dahl, come tratto che caratterizza una società democratica pluralista). Per l’Italia oggi C.CARBONI,a cura di, Elite e classi dirigenti,Laterza,2007( indagine empirica);G.A.STELLA S.RIZZO, La casta,Rizzoli 2007( pamphlet contro la classe politica attuale );B.BONGIOVANNI N.TRANFAGLIA, cur, Le c lassi dirigenti nella storia d’Italia, Laterza 2006(Italia 1861-2005) Ceti • • • • • Ceti sociali sono raggruppamenti di coloro che hanno comuni tratti di vita, culture professionali, agire di consumo,e di conseguenze anche status sociale, prestigio,reputazione La società europea preindustriale comprendeva ceti rigorosamente distinti per rango di importanza (“noblesse oblige”, “vil meccanico”) Oggi la collocazione di ceto orienta soprattutto l’agire di consumo e le sue distinzioni Per Pierre Bourdieu il campo sociale comprende ceti dotati di diverso capitale che combina ricchezza economica e ricchezza culturale. Schematicamente ricchi e colti, poveri e colti,ricchi e incolti poveri e incolti Jean Baudrillard collega il consumo ad una economia del desiderio,dei segni veicolati dagli oggetti e dei simulacri che simulano gli oggetti. Attraverso la comunicazione la realtà -di individui, gruppi, organizzazione) viene percepita come immagine ,ossia come precipitato di comunicazioni. Immagine è modo di apparire, che dà, o toglie, prestigio. Ceti e stili di vita (Italia) • • • • • Famiglia: vivono in famiglia con CF donna che lavora(1%)-sono poveri(13)-vivono in affitto(19)-hanno un animale in casa(41)-sono favorevoli al divorzio(77) hanno almeno una autovettura (86) Cultura: leggono almeno un libro al mese(6) usano il dialetto in casa(34), non leggono nessun quotidiano(44), lo scorso anno non hanno letto libri(56) sono analfabeti informatici(59) leggono l’oroscopo(75) si servono della tv come fonte di informazione(99) Credenze : sono di fedi non cattoliche(2) , considerano la religione fondamentale per la vita(23)-si sposano col rito civile(31) ,considerano l’embrione un essere umana(64) credono negli angeli(67), conoscono il nome della loro parrocchia(78), sono battezzati(95) Salute e bioetica: soffrono di dislessia(5)-ricorrono all’omeopatia(8) hanno disturbi alla vista(11) soffrono di depressione(17) , fumano(26), sono sovrappeso(33) , si dichiarano soddisfatti della loro esperienza in ospedale(50) , sono contrari alla clonazione a fini riproduttivi(90) Utilizzano televisione(99) ;utilizzano tv e giornali(37) ; consumatori di tutti i media ai massimi livelli(2) Mobilità sociale • • • • • • Mobilità sociale sono individui o gruppi che cambiano posizione sociale nel tempo A)rispetto alla posizione ereditata dalla famiglia di origine(M.assoluta o intergenerazionale);B)rispetto a posizioni occupate in precedenza nella loro vita(M.relativa o intragenerazionale) Si associa anche a fenomeni di mobilità territoriale(inurbamento, immigrazione, emigrazione) Il cambiamento può essere in ascesa, in discesa, o laterale. Quando si confrontano i figli con ipadri occorre chiedersi quale è il saldo fra il livello della posizione occupata dai padri ed il livello della posizione occupata dai figli. Il cambiamento intergenerazionale può infatti derivare non da un effetto di mobilità reale ma da mutamenti complessivi della strutture economica e occupazionale,che hanno abolito certe posizioni e ne hanno introdotte altre che non esistevano. La possibilità che le posizioni(soprattutto in alto) siano raggiunte non per trasmissione ereditaria(dalla propria famiglia e classe sociale di origine) ma in base a capacità e attività personali(cooptazione vs.meritocrazia) è un indicatore della fluidità presente nella società Mobilità(Italia) • • • • • Nel conseguimento delle posizioni professionali elevate, le ricerche condotte dal 1985 al 2003 in Italia indicano che le provenienze famigliari hanno un impatto superiore a quello di altri paesi confrontabili .Il peso dell’ereditarietà sociale in Italia è rimasto sostanzialmente immutato nel corso del XX secolo.In altri paesi(Francia Olanda paesi scandinavi) è stato ridotto da due fattori: A) le origini sociali hanno minore influenza sulla possibilità di raggiungere i livelli più elevati di istruzione( selezione scolastica più meritocratica) B) i crediti educativi e le competenze acquisite contano di più nel determinare i destini occupazionali e sociali delle persone Social mobility in Europe • • • • Studio comparativo curato da Richard Breen(Oxford) e per l’Italia da A.Schizzerotto e M.Pîsati(Un.Milano Bicocca) e pubblicato nel 2004 Per chances di stabilità intergenerazionale( SES del figlio uguale a SES del padre) abbiamo: Svezia 0,65 Olanda 0,91 USA 0,98, UK 1 (valore soglia) 1,12 Fra 1,14 D 1,20 Ita Nel 1985 il 30% degli Italiani dichiaravano di avere sperimentato una mobilità di carriera nel corso della loro vita lavorativa , nel 2003 il 36%(Schizzerotto)..La quota di lavoratori che cambiano classe sociale grazie al proprio lavoro è in Italia del 20%(contro 40-55% negli altri paesi) “Il sistema tende più che altro a confermare al figlio il ruolo del padre, condizionando così sia la posizione di ingresso sul Mdl sia il miglioramento nel corso della attività lavorativa”(Schizzerotto) Mobilità e istruzione • • • • • • Nel periodo 1961-2001 la popolazione italiana ha segnato un forte incremento nella scolarità: i possessori di titoli di studio superiore(diplomi e lauree) sono saliti dal 5,6% sul totale(popolazione oltre 6 anni) al 33,4% sul totale L’aumento dell’ istruzione si traduce in mobilità sociale ? Nelle società preindustriale, l’istruzione è un bene prezioso, i “clerici” sono figure rare, i titoli professionali si trasmettono ereditariamente Nella Società industriale l’istruzione si diffonde in quanto è competenza necessaria per acquisire competenze operative : più istruzione> maggiori livelli professionali Nella società a istruzione di massa, l’istruzione tende a perdere il vantaggio competitivo a fini di mobilità e diventa un investimento da far rendere( più livelli di istruzione più livelli retributivi) L’istruzione è un bene necessario per restare inclusi nelle dinamiche dell’innovazione( lifelong learning: apprendimento che dura tutta la vita) Occupazione e diseguaglianze • Negli anni 50-60 le disparità derivavano da classi ben definite da solidi inquadramenti organizzativi e gerarchici. Da cui i, attese e prospettive di carriera; ii, legami definiti dalla posizione occupata nell’ apparato produttivo; iii,autorità rigidezza chiarezza sul posto occupato nel sistema sociale • Ancora oggi il 40% dei capifamiglia francesi fanno lavori manuali in prevalenza nel terziario. Le diseguaglianze non dipendono dall’occupazione o dai consumi (di massa),ma si esprimono in residenza territoriale, accesso all’istruzione superiore, settore economico cui si appartiene. • Di conseguenza l’ascensore sociale si è bloccato e l’ambiente di origine ritorna a pesare di più sui destini sociali degli individui. • D.Cohen La globalizzazione e i suoi nemici;Tre lezioni sulla società postindustriale Occupazione flessibile • La trasformazione dell’industria falcidia i posti stabili tipici della Odl fordista , accresce l’outsourcing ed il ricorso a forme di lavoro flessibile (a tempo determinato, a progetto,a chiamata ecc.) Le conseguenze per le imprese sono: Riduzione delle dimensioni Sostituzione del “progetto”(definito) al posto di lavoro(indefinito) Impossibilità di strategie di lungo periodo Le conseguenze per gli individui sono:Perdita di stabilità nel rapporto fra lavoratore e posto di lavoro(job) • Rottura delle possibilità di progressioni professionali, di carriera • Mobilità individuale fra posti più contingente • Perdita di importanza del lavoro nella costruzione dell’ identità personale, incertezza sulle nuovi fonti di identificazione • • • • Tipi di società oltre la manifattura classica • • • • • Deindustrializzazione scomparsa dell’ attività industriale, ripresa relativa di agricoltura, commercio, servizi tradizionali , rilancio di attività tipiche di una società rurale Reindustrializzazione: reimpianto di attività industriali in aree di precedente industrializzazione(con cambio di processi, prodotti, mercati) Post-industrializzazione: crescita dell’occupazione e del valore aggiunto in servizi ( società dei servizi, self-service society); terziario avanzato per la formazione, la ricerca, il tempo libero, la salute(settore quaternario; D.Bell 1969); primato del capitalismo finanziario sull’ attività direttamente produttiva Neo-industrializzazione : sviluppo di una industria direttamente basata sulla ricerca scientifica di base e l’alta tecnologia; economia della scienza e della conoscenza ( materiali, energia, vita,salute ecc.) Società della informazione e comunicazione(Information Communication Technology) Conseguenze umane del postfordismo • • • • • • • Tema trattato ampiamente da Z.Bauman,U.Beck e altri autori L’uscita dal fordismo e l’ingresso in una economia-mondo pone gli individui in maggiore difficoltà per quanto concerne: La possibilità di controllare il proprio lavoro (indipendenza e autonomia) La certezza e la stabilità delle fonti di reddito( il capitale finanziario e le sue rendite tendono a prevalere sui redditi da lavoro dipendente) La stabilità dell’ occupazione,sospinta verso flessibilità/precarietà L’emergere di forme di nuova servitù(immigrazione, traffici di persone, mercati criminali, abusi contro bambini e donne ecc.) R.SENNETT La cultura del nuovo capitalismo, tr.it. Il Mulino 2006(analizza le conseguenze della fine delle vecchie istituzioni :impresa fordista e stato sociale, in termini di diseguaglianze delle posizioni e reticolarità delle relazioni Le classi nella società postindustriale • • • • • • • • • • • Ad alta sicurezza di impiego (1/3) 1% elite cosmopolite(amministrazione pubblica e imprese, gradini più alti delle occupazioni professionali) 9% professionisti e manager 22% esperti di informatica/tecnologia( lavoratori Apple Mac) A minor sicurezza di impiego (2/3) 18% lavoratori informatizzati(comprende le attività di tipo impiegatizio) 10% piccoli imprenditori 22% lavoratori di servizi modesti(Bic Mac) 15% operai industriali 3% agricoltori Fonte Giddens L’Europa nell’ età globale,2007,p.71(% riferite a individui,non ai nuclei famigliari) Nuove forme di stratificazione globale • • • • • • • • • • • Presidenti di grandi imprese transnazionali,banche e organizzazioni internazionali,capi degli stati che sono attori globali Politici di vertice, star dei media, delle professioni, dello sport Massimi dirigenti di grandi organizzazioni pubbliche e private Piccoli imprenditori,professionisti indipendenti, dipendenti tecnici professionali,funzionari pubblici, insegnanti Benestanti(rentiers):anziani che hanno pensioni e rendite elevate Lavoratoti autonomi con attività regolare, impiegati e operai con alte qualificazioni e lavoro stabile Impiegati e operai con medio basse qualificazioni e lavoro stabile Lavoratori autonomi lavoratori atipici con contratti instabili Lavoratori poveri, in economia sommersa,irregolare informale Disoccupati senza tutele,poveri assistiti, child workers, nomadi, mendicanti Detenuti a lavori forzati schiavi per debiti,bambini di strada,homeless, ricoverati coatti (fonte Gallino)