L’approfondimento
Anche l'occhio...
vuole la sua parte
li organi determinanti per la visione e
comprensione di quanto ci sta attorno sono:
l’occhio e il cervello. La retina percepisce la
luce in entrata e trasmette al cervello
l’informazione ottenuta, inviandogli piccoli segnali
attraverso le vie visive. Il cervello confronta la nuova
immagine con le immagini immagazzinate nella sua
memoria e grazie a questo processo riusciamo a ritrovarci
e ad orientarci nell’ambiente che ci circonda. Dunque i
disturbi visivi possono risiedere nell’occhio, nel nervo
ottico o nel cervello. Per individuare le cause dei disturbi
visivi l’oculista procede prima
di tutto ad un approfondito
esame clinico e funzionale.
Gli eventuali difetti di
rifrazione si correggeranno
con occhiali o lenti a
contatto. Si potrà poi
procedere agli esami
elettrofisiologici, che
servono a misurare le
variazioni dei potenziali
d’azione nella retina e nel
cervello durante il processo
visivo. Se non bastano gli
esami di routine (che tutti
conoscono) quando capita
di sedersi davanti ad un
oculista, ecco una serie di
esami poco conosciuti.
Elettroretinogramma
standard (ERG)
Elettroretinogramma
multifocale (mfERG)
Elettrooculogramma (EOG)
Elettroretinogramma da pattern (PERG
VEP, potenziali visivi evocati
Campimetria
Acromatopsia, disturbi del senso cromatico
Adattometria, esame dei processi d’adattamento al
buio-luce
Fotografia del fondo dell’occhio
Rilevamento dell’autofluorescenza
pugliasalute
GLOSSARIO
1. La Retinografia: esame fotografico della retina
2. La tomografia ottica a coerenza di fase: (in inglese
Optical coherence tomography, Oct) è una metodica
diagnostica (cioè per immagini). La tecnica trova largo
uso in oftalmologia e in numerose altre applicazioni
biomediche. Si esegue utilizzando un laser permettendo
lo studio in sezione della retinite e delle patologie. Tecnica
di elezione per la diagnosi e la prognosi del foro maculare
e della membrana epiretinica
(pucker maculare).
3. L’Elettroretinogramma: registrazione
grafica delle variazioni di
potenziale elettrico tra retina
e cornea in seguito
all’applicazione di uno
stimolo luminoso.
4. I fotorecettori: sono
neuroni specializzati nella
trasduzione dello stimolo
luminoso e particolarmente
differenziati nella loro
forma e sono di due tipi: i
coni e i bastoncelli.
I fotorecettori sono
rivolti verso l’interno
dell’occhio e non verso
l’esterno.
Questo per evitare effetti di riflessione interna all’occhio
stesso della luce, che genererebbe riverberi nell’immagine
percepita.
4bis. La trasduzione: è un processo di trasmissione
di energia accompagnato da una modificazione della stessa
5. L’anestesia topica: anestesia parziale, limitata alla
zona interessata dalla patologia, fatta applicando
direttamente sulla parte malata l’anestetico
- venti -
gennaio 2008
L’approfondimento
6. Fornice congiuntivale: (fornice è un termine preso
dal linguaggio dell’architettura, che indica fessura o
apertura o luce di un arco) conformazione anatomica, che
consente il passaggio da una parte ad un’altra di un organo,
come avviene per l’occhio o la vagina.
7. Esplorazione elettrofisiologica retinica: esplorazione con la luce del funzionamento della retina.
Centro Bio-Medico
di Analisi Cliniche
8. Endoculare: interno all’occhio.
9. Midriasi farmacologica: dilatazione della pupilla
dovuta a condizioni fisiologiche (nella visione lontana o
quando l’illuminazione è scarsa) o patologiche (irritazione
del simpatico cervicale, paralisi del muscolo sfintere irideo
per lesione dei nervi oculomotori o dei loro nuclei) o
farmacologiche (da atropina, cocaina, ecc.)
10. L’autofluorescenza: proprietà di alcune sostanze
di trasformare la luce ricevuta in radiazioni luminose
a maggiore lunghezza d’onda
Direttore Sanitario: Dott. Marco Papagni
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11. Iperpolarizzazione: aumento della polarizzazione elettrica di un nervo o di un muscolo con
conseguente riduzione della eccitabilità e della velocità
di propagazione di un impulso.
12. Depolarizzazione: riduzione della polarizzazione elettrica di un nervo o di un muscolo con
conseguente aumento della eccitabilità e della velocità
di propagazione di un impulso.
13. Controllo campimetrico: studio e controllo
del campo visivo.
14. Terapia genica: trattamento di una malattia
genetica mediante l’introduzione di sequenze di un
acido nucleico (DNA) ricombinante all’interno delle
cellule di un paziente, per curare la patologia.
15. Acromatopsia: assenza congenita o acquisita
della visione colorata, per cui l’occhio percepisce
solo il bianco, il nero e una gamma di grigi.
Nell’acromatopsia incompleta o discromatopsia
o daltonismo la percezione di alcuni colori, più spesso
il verde e il rosso, è assente.
Monocromatismo: il soggetto riconosce un solo
colore.
Il soggetto riconosce invece nel Dicromatismo
due dei tre colori base.
R.G. Trisolini
pugliasalute
- ventuno -
gennaio 2008