SCHEDA INFORMATIVA “Visione e percezione visiva” Introduzione Quali sono gli organi interessati dall’”atto del vedere”? Come agiscono tali organi e quali rapporti instaurano con la “realtà esterna”? L’atto del vedere Noi spesso, in modo ingenuo, ci immaginiamo che vedere il mondo esterno fuori di noi corrisponda a farci una “immagine interna” delle sue caratteristiche fisiche, quasi che prendessimo una serie di fotografie e le sviluppassimo nella nostra testa. In realtà cosa avviene all’atto del vedere? La visione L’occhio funziona con una modalità per così dire “meccanica” (al pari di una macchina fotografica): i raggi luminosi che provengono dall’ esterno, passano attraverso la pupilla e il cristallino (che funziona come una piccola lente) e si proiettano sul fondo dell’occhio in una zona chiamata retina. La percezione La funzione del cervello detta percezione è una funzione “attiva”, in quanto non è articolata in modo meccanico ma in maniera da compiere dei veri e propri discernimenti, dei paragoni, al fine di organizzare i dati provenienti dal mondo esterno e di riconoscerli, e in alcuni casi di “ricostruirli”, sulla base delle informazioni precedentemente immagazzinate. ragazza in bikini… oppure oliva che cade in un bicchiere? Una particolarità della retina: il punto cieco Il nervo ottico è composto da un fascio di fibre nervose collegato a una zona particolare della retina: il “punto cieco”, così chiamato perché proprio in questa zona la retina è priva di recettori di luce. Quindi, quando un raggio luminoso cade su questo punto, nessun segnale nervoso arriverà al cervello! I pattern visivi La proiezione dell’immagine sulla retina provoca una identica proiezione sulla corteccia visiva: le cellule (i neuroni attivi) di questa parte del cervello si dispongono in una forma che ha le stesse caratteristiche spaziali (rapporti di posizione e distanza tra le singole parti) dell’immagine osservata. Raggruppamento e semplificazione per confronto Ogni immagine proiettata sulla retina tende a essere percepita dal cervello in modo tale che l'insieme degli elementi che la costituisce porti a una organizzazione quanto più semplice possibile sulla base di confronto tra pattern (una determinata configurazione di neuroni attivi) precedentemente memorizzati. Quattro punti sul piano o un quadrato? Cerchio o due quadrati sovrapposti? Approfondimento Kant e “l’Io Penso” “Ecco che, in sostanza alle teorie fino a questo punto espresse, ed in forza delle leggi che se ne sono ricavate, ciò che stabilisce il lavoro delle categorie risulta essere la natura esterna a noi. Essa è disordinata, caotica, si intende in se stessa. L’Io Penso esprime il proprio compito ricomponendo le informazioni di base, luci, forme, colori, e ricavandone una struttura a noi configurata, ordinata, eterogenea” Immanuel Kant, Critica della ragion pura (1781), tr. it. Einaudi, Torino, 1957. Interazione Un aspetto particolare della retina: il punto cieco Possiamo fare un semplice esperimento per provare l’esistenza del “punto cieco” nelle nostre retine. Prendiamo un foglio bianco; nel mezzo di esso si disegnano un pallino di un centimetro di diametro e una stellina della stessa dimensione; i due segni devono essere distanti tra loro dieci centimetri circa. A questo punto, si deve mettere la mano sinistra davanti all’occhio sinistro per coprire la vista e osservare con l’occhio destro la stella, avendo l’attenzione di mettere la stella proprio davanti all’occhio aperto. Così facendo, avvicinando li foglio a una distanza di circa 20-25 centimetri dal viso, il pallino nero scomparirà alla vista! Feedback Nell’esperimento effettuato si è determinata una condizione tale per cui i raggi luminosi provenienti dal pallino nero sono stati proiettati esattamente sul “punto cieco”: la corteccia visiva, quindi, si è trovata ad avere una parte mancante della proiezione, una zona senza informazioni. Nondimeno, tale mancanza è stata compensata con un’azione di “riempimento”: il cervello ha creato le parti di immagine mancanti, sulla base dell’informazione al contorno, ricostruendo così la continuità del foglio bianco. Riepilogo d’unità Alla base dell’atto del vedere vi sono meccanismi di ricezione e di riordino dei dati che provengono dall’esterno, cui gli organi competenti risultano essere l’occhio e il cervello, che agiscono con modalità differenti tra loro: visione e percezione. Slide test di unità di autovalutazione Domande a scelta doppia (vero/falso) 1) “Visione” e “percezione” sono termini diversi che indicano un identico concetto 2) Il “punto cieco” è una zona della retina priva di neuroni