Prova intercorso 2010-`11 (con soluzioni) (

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Seconda Università degli Studi di Napoli
Facoltà di Giurisprudenza
Economia Politica (II cattedra)
Prof. Francesco Pastore
Prova intercorso
29 Aprile 2011
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TEST 1
1. La funzione di costo totale di un’impresa, CT, sia la seguente:
CT = 50 + 0.8 Q
Dove Q indica la quantità di merci prodotta dall’impresa.
Calcolare:
a) il costo medio fisso, il costo medio variabile ed il costo medio totale nell’ipotesi che l’impresa produca
100 unità di prodotto;
b) il costo marginale;
c) di quanto aumenta il costo marginale se la quantità prodotta passa a 40.
L’esercizio 1 vale fino a 5 punti.
2. La curva di domanda di un’impresa monopolistica è la seguente:
Q = 300 – 3 P
Calcolare:
a) La quantità se il prezzo è uguale a 50;
b) l’elasticità della domanda per lo stesso livello di prezzo;
c) si immagini che l’impresa decida di ridurre la quantità prodotta di una unità e si calcoli il ricavo
marginale; come cambia il ricavo totale a seguito dell’aumento della quantità venduta?
d) Per quale valore della quantità, l’elasticità è uguale a -1?
e) E se la quantità è uguale a 25, a quanto è uguale l’elasticità? E se la quantità è uguale a 300?
L’esercizio 2 vale fino a 5 punti
3. Sia data la seguente equazione di prezzo di un’impresa che applichi il principio del mark up:
p = d(1 + )
dove d indica il costo diretto e  il margine di profitto.
a)
b)
c)
d)
Calcolare il prezzo quando il costo diretto è pari a 40 e il mark up è del 30%.
Se il costo diretto aumenta del 10%, il prezzo aumenta o si riduce? E di quanto?
Se la domanda aumenta del 100%, come varia il prezzo? E se la domanda si riduce?
Quali sono le principali differenze fra la teoria dei prezzi detta del costo pieno e quella di concorrenza
perfetta?
L’esercizio 3 vale fino a 5 punti
4. Linda consuma un bene normale il cui prezzo è p1= 500. A tale prezzo la sua domanda è pari a q1= 50. Se il
prezzo aumenta a p2= 550, la quantità domandata diventa 10. Determinate l’elasticità della domanda a causa
della variazione del prezzo. Il RT è aumentato? Cosa bisogna fare per aumentare il RT in queste condizioni?
5. Se il SMT è pari a -2 ed il SMST è pari a -2,3, cosa farà il produttore? (K sulle ordinate e L sulle ascisse)
a) Tende ad allontanarsi dall'equilibrio;
b) Modifica la tecnica di produzione, aumentando la quantità di lavoro;
c) Modifica la tecnica di produzione, aumentando la quantità di capitale;
d) Modifica quella componente del costo che varia al variare della quantità prodotta.
6. Se in concorrenza perfetta il prezzo scende al di sotto del CMT:
a) L'impresa minimizza i costi di produzione;
b) L'impresa aumenta la produzione per vendere di più e coprire i costi.
c) L'impresa esce dal mercato nel lungo periodo;
d) L'impresa esce dal mercato nel breve periodo;
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7. Data la funzione di domanda Qd=400/p e la funzione di offerta Qo=-20+2.5p, calcolate il prezzo e la quantità
di equilibrio.
8. In caso di food scare sia il prezzo del bene che la domanda si riducono:
a) Perché il consumatore tende a valutare meglio la qualità del bene;
b) Perché i produttori si coalizzano per aumentare i profitti;
c) Perché cambiano i gusti del produttore e il valore relativo dei beni succedanei si riduce;
d) Perché cambiano i gusti del consumatore e il valore relativo dei beni succedanei aumenta.
9. Nel modello di Sweezy, in corrispondenza del gomito della domanda
dell’impresa:
a) Il ricavo marginale si annulla, in quanto l’elasticità è pari ad uno;
b) Il costo marginale è unico;
c) Il costo marginale assume valori diversi;
d) Il costo marginale interseca il ricavo medio.
10. Se teniamo fissi i prezzi dei beni ed osserviamo le variazioni della domanda al variare del reddito, notiamo:
a) Un aumento del costo dei beni normali;
b) Un aumento dei costo dei beni di lusso;
c) Un aumento di tutti i beni tranne quelli di lusso;
a) Una riduzione della domanda dei beni inferiori.
Gli esercizi da 4 a 10 valgono 1 punto ciascuno.
11. Si valuti la veridicità delle seguenti affermazioni facendole seguire da un breve commento:
a) Nel caso del monopolio legale, il first best è preferito dai consumatori più ricchi, mentre il second best è
preferito dai consumatori più poveri;
b) La curva di offerta di lungo periodo dell’impresa concorrenziale coincide con il tratto crescente del costo
medio variabile a partire dal suo punto di minimo ed è influenzato positivamente dalla legge dei
rendimenti crescenti.
c) In caso di fobia alimentare, dovuta al morbo della mucca pazza, la curva di Engel della carne di manzo
tende ad appiattirsi, a seguito dell'aumento della pendenza della curva d'indifferenza.
d) Nel modello di Baumol dell’impresa manageriale, se il manager suggerisce un profitto pari al 15%
l'azionista può ritenersi più che soddisfatto poiché non conosce il livello vero di profitto.
Ogni risposta esatta ai quesiti dell’esercizio 11 vale 2 punti.
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Test 11
1) data la funzione di costo totale di un’impresa
CT = 50 + 0,8Q
A: Applicando la formula CT = CF + CV si vede subito che nel caso fornito CF = 50 e CV = 0,8Q.
Per quando riguarda CMT, CMF e CMV basta applicare la stessa formula dividendo ciascun costo per la
quantità prodotta 100 allora sarà:
CMF = CF/Q = 0,5
CMV = CV/Q = CV = 0,8
CMT = CMF + CMV = 1,3
B: Considerando che la funzione di costo totale è lineare, allora il Cmg non può che essere uguale al CMV
ossia 0,8. Per verificarlo basti considerare un aumento unitario della quantità prodotta e si avrà:
cmg = ∆CT/∆ Q = (130,8-130)/(101-100)= 0,8
C: Si può anche in questo caso rispondere subito dicendo che il Cmg non varia al variare della quantità
prodotta per le stesse motivazioni sopra esposte, restando costantemente uguale al CMV ossia =0,8
2) Data la curva di domanda di un’impresa monopolistica, Q = 300 – 3P
A: Se P = 50 allora Q = 300 – 3(50) = 150
B: Ricordando che ΙeΙ = b x p/q dove b nel nostro caso è 3 perché la curva di domanda fornita è quella
diretta si può subito calcolare : ΙeΙ = ( 3 * 50/150) = 1
C: Per rispondere a questo punto basta osservare che ci troviamo esattamente nel caso in cui l’elasticità è
uguale ad 1 e dunque una qualsiasi variazione della quantità venduta, sia in aumento che in diminuzione,
provocherà una riduzione dell’ RT. Inoltre, ricordando che Rmg assume valore nullo in corrispondenza del
punto in cui e = 1, allora si può subito concludere che se l’impresa decide di ridurre la quantità venduta Rmg
non può che aumentare.
D: i valori sono quelli trovati al punto b : P = 50 e Q = 150
E : Se Q = 25 allora P = 91,7 allora e = 11
Se Q = 300 allora P = 0 ed e=0
3)Data l’equazione di prezzo di un’impresa che applichi il mark-up
p = d(1+μ)
A: Se d = 40 e μ = 30% =0,3 allora p = 40(1+0,3)= 52
B: Se d aumenta del 10% si può subito dire che anche il prezzo aumenterà del 10% essendo grandezze
direttamente proporzionali infatti: p = 44( 1+0,3) = 57,2
C: Qualsiasi variazione della domanda, per un’impresa che applichi la teoria del costo pieno, non influenza il
prezzo ma esclusivamente la quantità prodotta, in particolare un aumento comporterà un aumento della
quantità prodotta mentre una diminuzione della domanda una diminuzione della quantità prodotta, senza
però influire sul prezzo.
D: Vi sono 3 principali differenza tra le 2 teorie:



1
La teoria del costo pieno o mark-up, si applica solo a forme di mercato non
perfettamente concorrenziali, in particolar modo a quelle oligopolistiche. Ne discende
che, mentre in concorrenza perfetta p = Rmg = Cmg, nella teoria del Mark-up, si ha: p >
d.
Inoltre, il punto precedente discende dal fatto che, nella concorrenza perfetta, la forma
della curva di offerta è inclinata positivamente poiché corrisponde al tratto crescente
dei Cmg e, in ultima analisi, dalla legge dei rendimenti decrescenti;
Nella teoria del mark-up, il prezzo è influenzato esclusivamente dal costo diretto,
mentre le variazioni della domanda producono solo variazioni della quantità prodotta. In
concorrenza perfetta invece le variazioni della domanda influenzano fortemente le
variazioni del prezzo come si constata facilmente considerando il grafico delle note
forbici di Marshall.
Soluzioni a cura dello studente Sisto Macchiarelli.
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4) Si può facilmente risolvere il quesito compiendo delle osservazioni. Se un aumento del prezzo del 10%
comporta una riduzione della quantità prodotta dell’80%, come si verifica facilmente dai dati forniti, l’elasticità
della domanda non può che essere molto elevata. In particolare applicando la definizione di elasticità ossia
di variazione della quantità sulla variazione unitaria del prezzo si può subito dire che nel nostro caso IeI =
8.Si nota facilmente che in seguito all’aumento del prezzo RT è diminuito. A questo punto poiché ci troviamo
molto alla sinistra del punto di equilibrio, la scelta più oculata che può fare l’impresa è quella di aumentare la
quantità venduta riducendo il prezzo e di conseguenza incrementando RT.
5) La risposta esatta è la B. Considerando i valori assoluti, si ha che |SMST|= 2,3 > |SMT|=2. Il produttore si
trova alla sinistra del punto di equilibrio. Ciò vuol dire che la produttività marginale ponderata per il prezzo
del lavoro misurato sull’asse y è maggiore della produttività marginale ponderata per il prezzo del capitale
misurato sull’asse x. Ciò spingerà il produttore a cambiare la tecnica di produzione, passando da una tecnica
evidentemente troppo meccanizzata ad una più artigianale. Ciò lo porterà di nuovo in equilibrio, in quanto
all’aumentare del lavoro, la sua produttività marginale si ridurrà, mentre aumenta quella del capitale,
ristabilendo l’uguaglianza fra produttività marginali ponderate dei fattori di produzione.
6) La risposta non può che essere la C , perché la condizione posta dal quesito, ossia prezzo al di sotto del
CMT, rappresenta appunto il punto di fuga del lungo periodo dell’impresa che opera in un regime di
concorrenza perfetta. Per rendersene conto si riconsideri la Figura 6.5 del libro di testo. La d) non può
essere, poiché se l’impresa copre i CMV, ha ancora convenienza a restare per coprire parte dei CMF. Le
risposte a) e b) sono palesemente errate.
7) Per rispondere al quesito basta ragionare usando la teoria delle forbici di Marshall, applicandola
analiticamente con un uguaglianza tra la funzione di domanda e di offerta fornita per determinare p. Sara
allora:
Qd = Qo
400/p = -20 +2,5p da cui si ricava l’equazione di 2° grado 5p2-40p -800 = 0, le cui radici sono p1
= -9,26 che si esclude perché il p non può essere negativo e p2 = 17,26.
A questo punto basta sostituire il valore del prezzo trovato in una delle due funzioni proposte per trovare il
valore della quantità richiesto ossia Q = 23,16
8) La risposta esatta non può che essere la D. Basti pensare al caso di food scare della carne di maiale e
quella di pollo, nelle due varianti della “mucca pazza” o dell’ influenza aviaria, dove il gusto dei consumatori
si orienta fortemente verso il pollo nel primo caso e verso la carne di maiale nel secondo in seguito al food
scare. In tal modo il valore relativo al bene succedaneo di quello che è soggetto a food scare non può che
aumentare notevolmente
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9) La risposta è la C . Il gomito del modello di Sweezy rappresenta infatti il “black hole” del ricavo marginale,
ossia il punto di discontinuità di rmg nel quale cmg assume molteplici valori
10) La risposta corretta è la D. Il quesito riguarda la curva di Engel intrecciato al paradosso di Giffen, grazie
al quale si può osservare una riduzione della domanda dei beni inferiori all’aumento del reddito. Si tratta del
caso della farina di legumi (bene inferiore) che veniva totalmente sostituito alla farina di grano durante la
guerra dato il suo basso valore e la crisi di manodopera e dei redditi durante il periodo bellico. Non appena
la guerra si concluse, con il conseguente riassestamento dei redditi si ricominciò ad utilizzare la farina di
grano, con la conseguente diminuzione d’uso della farina di legumi. Ciò spiega quanto detto.
11) A: Falsa. Il first best, ove l’impresa monopolista è tenuta a praticare un prezzo uguale al costo marginale
è preferita dai consumatori più poveri, mentre il second best, dove il prezzo posto dall’impresa deve coprire
almeno il costo medio totale, è preferito dai consumatori più ricchi.
11) B: Parzialmente falsa. La curva di offerta dell’impresa concorrenziale è rappresentata dal tratto
crescente del Cmg non del CMV ed inoltre tale curva non parte dal minimo di CMV ma di CMT. È vero però
che la curva di offerta è positivamente influenzata dalla legge dei rendimenti decrescenti, in quanto deve la
sua pendenza positiva proprio a tale legge.
11) C: Parzialmente falsa. Se è, infatti, vero che in caso di fobia alimentare relativa al morbo della mucca
pazza, le curve di indifferenza della carne di manzo aumentano la loro pendenza, la curva di Engel sarà più
ripida non più piatta rispetto alla condizione normale.
11) D: Falsa. Non è il manager che suggerisce un certo margine di profitto all’azionista, ma quest’ultimo che
lo impone al manager, qualunque sia il margine stesso. L’esempio del 15% non è altro che un esempio,
appunto. È vero che l’azionista non vivendo la vita dell’impresa quotidianamente, non è in grado di valutare
quale è il massimo profitto. Spiegare quando il vincolo è operativo con riferimento alla Figura 9.1 del libro.
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TEST 2
1. La funzione di iso-costo dell’impresa è la seguente:
C=3L+4K
dove L rappresenta l’ammontare di lavoro e K l’ammontare di capitale impiegati.
a) Calcolare il costo complessivo dell’impresa assumendo che impieghi 10 unità di capitale e 40 unità di
lavoro;
b) Calcolare il saggio marginale di trasformazione fra lavoro e capitale;
c) Se il saggio marginale di sostituzione tecnica fra lavoro e capitale è pari a 3 cosa conviene fare
all’impresa? E se è pari a 0.5?
L’esercizio 1 vale fino a 5 punti.
2. La curva di domanda di un’impresa monopolistica è la seguente:
P = 500 – 4 Q
Calcolare:
a) Il prezzo se la quantità prodotta è uguale a 80;
b) l’elasticità della domanda per lo stesso livello di prezzo;
c) si immagini che l’impresa decida di ridurre la quantità prodotta di una unità e si calcoli il ricavo
marginale. Come cambia il ricavo totale a seguito dell’aumento della quantità venduta.
d) Per quale valore della quantità, l’elasticità è uguale a -1?
e) Se la quantità prodotta è uguale a 50, a quanto è uguale l’elasticità? E se la quantità prodotta è uguale a
100?
L’esercizio 2 vale fino a 5 punti
3. Sia data la seguente equazione di prezzo di un’impresa che applichi il principio del mark up:
p = d(1 + )
dove d indica il costo diretto e  il margine di profitto.
a) Calcolare il prezzo quando il costo diretto è pari a 100 e il mark up è del 40%.
b) Se il costo diretto aumenta del 100%, il prezzo aumenta o si riduce? E di quanto?
c) Se la domanda aumenta del 200%, come varia il prezzo? E se la domanda si riduce di un pari
ammontare?
d) Quali sono le principali differenze fra la teoria dei prezzi detta del costo pieno e quella di concorrenza
perfetta?
L’esercizio 3 vale fino a 5 punti
4. Linda consuma un bene normale il cui prezzo è p1= 500. A tale prezzo la sua domanda è pari a q 1= 50. Se il
prezzo aumenta a p2= 550, la quantità domandata diventa 40. Determinate l’elasticità della domanda a causa
della variazione del prezzo. Il RT è aumentato? Cosa bisogna fare per aumentare il RT in queste condizioni?
5. Quando il Rmg=0,
a) L'elasticità deve necessariamente essere superiore ad 1 in valore assoluto e allora il RT aumenta;
b) L'elasticità deve necessariamente essere inferiore ad 1 in valore assoluto e allora il RT si riduce;
c) L'elasticità deve necessariamente essere uguale ad 1 in valore assoluto e allora il RT è massimo;
d) L'elasticità deve necessariamente essere uguale ad 1 in valore assoluto e allora il RT è minimo.
6. In caso di food scare, la curva d'indifferenza (il bene oggetto di food scare sia sull'asse delle ascisse)
a) Cambia di pendenza, ma non può mai incontrare l'asse delle ascisse;
b) Cambia di pendenza, ma non può mai incontrare l'asse delle ordinate;
c) Cambia di pendenza ed incontra l'asse delle ordinate;
d) Cambia di pendenza ed incontra l'asse delle ascisse.
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7. Un mercato è caratterizzato dalle seguenti funzioni di domanda e di offerta: Qd= 1000-p e Qo= -200+2p.
Calcolate prezzo e quantità di equilibrio del mercato.
8. Nella curva d'indifferenza dei beni perfetti sostituti,
a) la variazione in aumento di un bene è accompagnata da una uguale variazione in aumento dell'altro
bene;
b) la variazione in aumento di un bene è accompagnata da una uguale variazione in riduzione dell'altro
bene;
c) il saggio marginale di sostituzione è inferiore ad uno in valore assoluto;
d) il saggio marginale di sostituzione è superiore ad uno in valore assoluto.
9. Se il SMT è pari a -2 ed il SMST è pari a -1,3, cosa farà il produttore? (K sulle ordinate e L sulle ascisse)
a) Tende ad allontanarsi dall'equilibrio;
b) Modifica la tecnica di produzione, aumentando la quantità di lavoro;
c) Modifica la tecnica di produzione, aumentando la quantità di capitale;
d) Modifica quella componente del costo che varia al variare della quantità prodotta.
10. Nel modello di Sweezy, il prezzo:
e) È stabile ed uguale al costo marginale;
f) È stabile e superiore al costo marginale;
g) È stabile ed inferiore al costo marginale;
h) È stabile e indipendente dal costo marginale;
Gli esercizi da 4 a 10 valgono 1 punto ciascuno.
11. Si valuti la veridicità delle seguenti affermazioni facendole seguire da un breve commento:
a) Ogni impianto ha una dimensione ottima, che corrisponde al punto di massimo della funzione di
produzione;
b) Nel caso del monopolio legale, il first best è preferito dai consumatori più ricchi, mentre il second best è
preferito dai consumatori più poveri
c) Il modello di oligopolio di Sweezy si propone di spiegare come mai i prezzi in oligopolio non si riducano
mai (si pensi al prezzo della benzina), ma non ci spiega come si determina il prezzo.
d) Nel modello di Baumol dell’impresa manageriale, se il manager suggerisce un profitto pari al 15%
l'azionista può ritenersi più che soddisfatto poiché non conosce il livello vero di profitto;
Ogni risposta esatta ai quesiti dell’esercizio 11 vale 2 punti.
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Test 22
1.a. Basta sostituire i valori assegnatici nella formula iniziale C=3L+4K, quindi avremo
C=3*(40)+4*(10)=160
1.b. La formula generale dell’isocosto è data da C=WL+πK, esplicitando K avremo:
Il SMT è dato dal rapporto
, quindi basta sostituire i valori datici all’inizio e avremo
SMT=
1.c. Come prima calcolato, sappiamo che l’SMT è= -3/4.quindi in equilibrio SMST=SMT=-3/4. Per la quarta
proprietà della curva di isocosto sappiamo che il SMST è strettamente decrescente in valore
assoluto, quindi il valore 3 si troverà alla sinistra del punto di equilibrio, quindi all’impresa
converrà ridurre le unità di K e aumentare quelle di L, cosicché aumenterà la Pmgk e si ridurrà
PmgL. Ciò lo riporterà nella posizione di equilibrio, dove SMS=SMT in valore assoluto.
Caso diametralmente opposto è il valore 0.5 che si trova alla destra del punto di equilibrio, quindi
all’impresa converrà ridurre le unità di lavoro e aumentare quelle di capitale cosicché aumenterà
PmgL e diminuirà PmgK. Ciò lo riporterà nella posizione di equilibrio, dove SMS=SMT in valore
assoluto.
2.a. Basta sostituire questo valore nella equazione dataci prima. Avremo
2.B. l’elasticità può essere calcolata con la seguente formula:
Si noti che il coefficiente angolare, b, della curva di domanda da
considerare non è 4, ma 1/4, che si ottiene invertendo l’equazione della
domanda:
2.C.
in questo caso ci troviamo a destra del punto in cui l’elasticità è 1, quindi un aumento della
quantità provocherebbe una riduzione del ricavo totale e del Ricavo marginale, invece una
riduzione della quantità provocherebbe un avvicinamento al punto in cui l’elasticità è uguale
a 1 (RT=max) quindi vi sarebbe un aumento del ricavo totale e del ricavo marginale.
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Soluzioni a cura dello studente Aurelio Maria Petrella.
9
2.D. basta porre
Quindi avremo

Basta sostituire questa formula in quella dataci all’inizio ed avremo:
P=250 sostituendo questo valore in
2.E. Basta applicare il metodo utilizzato nel punto 2.a
Avremo nel 1° caso
avremo Q= 62.5.
, quindi l’elasticità sarà uguale a

Nel 2° caso
, quindi l’elasticità sarà uguale a

3.a. Basta sostituire questi valori nella formula dataci e avremo
3.b. Se il costo diretto aumenta, già sappiamo che aumenta anche il prezzo nella stessa proporzione. Ciò
perché le imprese hanno il potere di mercato che permette loro di imporre un determinato livello di
mark up. Anche il prezzo, pertanto, aumenterà del 100%:
che è esattamente il 100% in più del prezzo di prima
3.c. Qui non c’è bisogno di alcun calcolo. Intuitivamente, essendo il costo diretto costante per livelli di
produzione che non coincidano con il pieno impiego dell’impianto, uno spostamento a destra (o a
sinistra) della curva di domanda, vale a dire un aumento o una riduzione della domanda, non causa
alcuna modifica del prezzo, ma solo della quantità prodotta.
3.d. Le principali differenze fra la teoria neoclassica della determinazione del prezzo in concorrenza
perfetta e la teoria del costo pieno sono tre:
A) la seconda si applica a forme di mercato non perfettamente concorrenziali, dove le imprese
possono fare il prezzo. ne segue che, mentre in concorrenza perfetta il prezzo è uguale al ricavo
marginale ed al costo marginale, nella teoria del costo pieno, il prezzo è sempre maggiore del costo
diretto;
B) un’altra differenza chiave è la forma della funzione di offerta del bene. Per i neoclassici, la
funzione di produzione obbedisce alla legge dei rendimenti decrescenti. Ciò fa sì che l’offerta (che è data
dal tratto dei costi marginali superiore al punto di minimo del costo medio totale) sia inclinata
positivamente. La teoria del costo pieno, invece, nega la legge dei rendimenti decrescenti sulla base
dell’evidenza empirica fornita da interviste ai managers delle imprese che considerano i costi
ampiamente costanti per qualunque livello di produzione;
C) ne segue che, come si è dimostrato nelle risposte alle domande precedenti dell’esercizio 3, nel
caso della teoria del costo pieno un aumento della domanda causa solo un aumento della quantità
prodotta, non del prezzo. Nella teoria del costo pieno solo un aumento del costo causa un aumento
proporzionale del prezzo. Nel caso della teoria neoclassica, invece, variazioni della domanda provocano
variazioni non solo delle quantità vendute, ma anche dei prezzi.
Per conferma guardare il grafico a pagina 153 del testo di microeconomia.
4. utilizzando la via “analitica” basta calcolare l’elasticità sia prima che dopo la variazione così da capire
se il RT è aumentato o meno.
Quindi ci calcoliamo la pendenza utilizzando la formula
; ci calcoliamo
l’elasticità
;
10
Notiamo che
nel caso considerato. Nell’esempio numerico, abbiamo aumentato il prezzo e ci
siamo spostati verso destra, il RT è diminuito: infatti, quando la domanda è elastica un aumento del
prezzo provoca una riduzione più che proporzionale della quantità. Per far aumentare il RT servirebbe
invece aumentare le quantità prodotte e ridurre il prezzo così da avvicinarsi alla relazione tra P e Q per
cui l’elasticità sia uguale a 1.
5. la risposta esatta è la c in quanto quando l’elasticità è uguale ad 1, il ricavo marginale è
uguale a 0, mentre il RT è massimo. Per conferma guardare il grafico a pag. 70 del libro di
microeconomia.
6. la risposta esatta è la c in quanto, nel caso in cui l’oggetto del food scare fosse sull’asse delle
ordinate la pendenza della curva d’indifferenza incontrerebbe in un punto l’asse delle ascisse,
quindi dato che l’oggetto del food scare è sull’asse delle ascisse la curva cambia di pendenza
fino a toccare l’asse delle ordinate. Ciò accade poiché il consumatore è anche disposto a cedere
del tutto il bene oggetto di fobia alimentare, ciò che non farebbe mai per altri beni. Per
conferma guardare il grafico a pag. 50 del libro di microeconomia.
7.
in una delle equazioni dateci prima e avremo
, sostituiamo questo valore
Per conferma sostituiamo anche nella seconda formula e avremo
8. La risposta esatta è la b in quanto per i beni perfetti sostituti una variazione in aumento di
un bene comporta un uguale variazione in riduzione dell’altro bene perché il consumatore non
ha problemi a consumare l’uno o l’altro bene in quanto sono fungibili. Il SMS=-1.
9. Siccome |SMST|<|SMT|, ci troviamo alla destra del punto di equilibrio, poiché per la quarta
proprietà delle curve di isoquanto, il SMST è strettamente decrescente in valore assoluto. Al
produttore converrà aumentare la quantità di capitale e ridurre quella di lavoro cosicché la
11
PmgK si ridurrà, mentre la PmgL aumenterà, riportando il produttore verso l’equilibrio. Quindi
la risposta esatta è la C.
10. la risposta esatta è la h. le altre sono sbagliate, poiché per il prezzo di equilibrio sono
definiti infiniti Cmg e quindi non si può dire quale sia il rapporto fra prezzo e Cmg, anche se il
prezzo è superiore a tutti gli infiniti livelli del Cmg.
11.a. falso in quanto la dimensione ottima dell’impianto corrisponde al punto di massimo della
produttività media. Per conferma guardare il grafico a pagina 85 del libro di microeconomia
11.b. falso in quanto il first best è preferito dai più poveri in quanto l’impresa deve praticare un
prezzo uguale al costo marginale cosicché si ha la possibilità che alcuni servizi siano
addirittura gratuiti (esempio: autostrada Salerno-Reggio Calabria). Il lato negativo della
soluzione del first best è che si generano perdite che devono essere coperte dalla collettività
attraverso il ricorso alla fiscalità generale.
11.c. Parzialmente vera, in quanto i prezzi si possono anche ridurre ma ciò provocherebbe una
riduzione anche da parte delle altre poche imprese che detengono la produzione di quel bene,
così da rendere poco conveniente la riduzione di prezzo. Inoltre è vero che il modello di Sweezy
ha come limite quello di non aver spiegato i criteri di determinazione del prezzo. La teoria del
costo pieno può risolvere questa debolezza del modello di Sweezy.
11.d. Falso in quanto l’azionista impone un proprio vincolo (che può essere maggiore, minore o uguale al
15% , poco importa) che si definisce operativo se riesce a modificare il comportamento del manager e, in
questo caso, si produrrà una quantità minore di quella desiderata dal manager. Per conferma guardare il
grafico a pag. 169 del libro di microeconomia.
12
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