Un’introduzione alle demenze: il punto di vista neuropsicologico Stefano Stefanini Psicologo - Psicoterapeuta Centro Alzheimer Gazzaniga (BG) Aspetti Neuropsicologici Orientamento e attenzione Funzioni verbali e abilità di linguaggio Memoria Formazione di concetti e ragionamento Percezione Costruzione Funzioni esecutive e prestazione motoria Funzionalità nella vita quotidiana Relazione con il proprio ambiente Relazione con la propria persona Disturbi del Comportamento Deliri Irritabilità Allucinazioni Wandering Disturbi alimentari Agitazione Depressione Insonnia Ansia Apatia Disinibizione Esaltazione Definizione di neuropsicologia n n n Per Neuropsicologia si intende lo studio degli effetti delle lesioni cerebrali sui processi cognitivi (percezione, attenzione, linguaggio, memoria, ragionamento, ecc.) La Neuropsicologia cognitiva è la disciplina accademica che studia gli effetti delle lesioni cerebrali allo scopo di decifrare il funzionamento cognitivo normale à forti legami con la Psicologia cognitiva La Neuropsicologia clinica è la disciplina applicata che si occupa della valutazione e riabilitazione dei disturbi cognitivi (agnosie, afasie, amnesie, ecc) in seguito a lesione cerebrale vascolare, traumatica oppure a un deterioramento intellettivo. Neuropsicologia delle demenze: piano di esposizione A. 1. 2. C. corticali Malattia di Alzheimer Degenerazione lobare frontotemporale vascolari idrocefalo normoteso B. sottocorticali 1. Parkinsonismi e PD+D 2. Demenza a corpi di Lewy 3. Paralisi sopranucleare progressiva 4. Degenerazione cortico basale D. altro 1. Deterioramento cognitivo minimo 2. Sindrome soggettiva di memoria 3. Sindromi ansioso-depressive e pseudodemenza n demenze corticali: (rappresentate soprattutto dalla malattia di Alzheimer) così definite poiché colpiscono principalmente strutture della corteccia cerebrale e si caratterizzano per un’estesa atrofia corticale, precoci alterazioni della memoria e successivamente perdita del pensiero astratto, agnosie (difficoltà nel riconoscimento), afasia, aprassia (il pz non riesce ad eseguire il gesto richiesto). n demenze sottocorticali: così definite poiché colpiscono principalmente strutture che si trovano al di sotto della corteccia cerebrale e si caratterizzano per più precoce rallentamento dei processi cognitivi, minore perdita della memoria, ma alterazioni della personalità con apatia e rallentamento motorio. Caratteristiche cliniche Corticali Sottocorticali Memoria Disturbo di apprendimento Disturbo di richiamo (sensibile a facilitazione). Apprendimento relativamente conservato Intelletto Deficit corticali: aprassia, acalculia, agnosia, deficit di critica-giudizio-pensiero astratto. Bradifrenia e incapacità nell’utilizzo di conoscenze acquisite Affettività Disinibizione o indifferenza Apatia Normale fino agli stadi avanzati Rigidità, tremore, corea, paralisi dello sguardo Afasia Incapacità di ben articolare i suoni, ipofonia Motilità Linguaggio Test di valutazione neuropsicologica A. n n n n n n n Memoria a lungo termine Raccontino Babcock 15 parole di Rey RI RD Curva di posizione seriale Figura di Rey (riprod. differita) RBMT Coppie associate di parole Test di Crovitz Schiffman C. n Raven CPM 47 Wisconsin card sorting test Analogie Giudizi verbali D. Funzioni esecutive e frontali n n n n n B. n n n Funzioni logico-astratte Memoria a breve termine n Span cifre e cubi Memoria visiva immediata Dual task n n n Stime cognitive TMT FAB FAS (fluenza verbale) Elithorn perc. Maze test Wisconsin card sorting test Altri test… E. n n n F. n n n n n n n Attenzione G. Stroop test Attenzione visiva TMT Funzioni visuo-costruttive, visuo-spaziali e visuo-percettive Figura di Rey: copia Copia con e senza e. d. p. Test di prassia costruttiva Test di orientamento di linee (Benton) Test di Street BORB Test di riconoscimento di volti (Benton) Linguaggio n Fluenze: FAS e semantica Denominazione visiva Costruzione di frasi Token test Test semantico di Laiacona BADA ENPA Test dell’afasia di Milano H. Test di prassia n n n n n n n n n n Prassia d’uso Prassia ideo-motoria Prassia bucco-facciale Test di valutazione delle funzioni generali: MMSE Distribuzione delle varie forme di demenza 1 % 40 % 13 % 14 % 55 % 40 % 2 % 15 % 20 % n demenza tipo alzheimer n deterioramento cognitivo minimo n demenza a corpi di lewy n demenza vascolare n alzheimer lieve n demenza mista n alzheimer moderato n altro n alzheimer severo Frequenza delle cause di demenza frequenza Malattia di Alzheimer 57,0% Demenza vascolare 13,0% Depressione 4,5% Abuso di alcol 4,2% Idrocefalo normoteso 1,6% Cause metaboliche 1,5% Demenza da farmaci 1,5% Neoplasie 1,5% Malattia di Parkinson 1,2% Corea di Hungtington 0,9% Forme miste (AD+VD) 0,8% Infezioni 0,6% Ematoma subdurale 0,4% Forme post-traumatiche 0,4% Altre cause 10,9% A1: La demenza di Alzheimer La malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza nella popolazione anziana dei paesi occidentali n I malati di AD sono oltre 6,4 milioni in tutta Europa e il numero raddoppierà entro il 2050 n (fonte: Alzheimer Europe – rapporto demenza 2006) Incidenza della malattia di Alzheimer in relazione all’età e a sesso nella popolazione del Regno Unito (Alzheimer’s Society, 2006) Età (anni) Genere ♀ (%) Genere ♂ (%) Totale (%) 65-69 1,0 1,5 1,3 70-74 2,4 3,1 2,9 75-79 6,5 5,1 5,9 80-84 13,3 10,2 12,2 85-89 22,2 16,7 20,3 90-94 29,6 27,5 28,6 >95 34,4 30,0 32,5 Progressione della sintomatologia nella AD Fase iniziale: n n n n n n n Minimo disorientamento temporale Difficoltà nel ricordare eventi recenti Difficoltà a trovare le parole con relativa conservazione della capacità di comprensione Aprassia costruttiva per disegni tridimensionali Ansia, depressione, negazione di malattia Difficoltà sul lavoro Assenza di alterazioni motorie Aprassia costruttiva Fase intermedia n n n n n n n n n Disorientamento spazio-temporale Deficit di memoria di entità moderato-grave da interferire con le attività quotidiane Chiaro disturbo del linguaggio (anomie, circonlocuzioni, deficit di comprensione) Aprassia costruttiva Aprassia ideativa e ideo-motoria, aprassia dell’abbigliamento Agnosia Alterazioni comportamentali (deliri, allucinazioni, wandering) Bradicinesia Necessità di essere stimolato nella cura della propria persona Video aprassia costruttiva Fase avanzata n n n n n n Completa perdita delle abilità cognitive con difficoltà nel riconoscere volti e luoghi familiari Perdita del linguaggio fino a mutismo Rigidità, bradicinesia e crisi epilettiche Aggressività, wandering Completa perdita dell’autosufficienza per lavarsi, vestirsi e alimentarsi Incontinenza sfinterica Deficit neuropsicologici nella demenza di Alzheimer n n n n n Deficit di memoria Deficit di linguaggio Deficit delle funzioni esecutive e della prestazione motoria Deficit di percezione Deficit di orientamento e di attenzione Deficit di memoria q q q q Memoria episodica: che cosa ho fatto? Memoria autobiografica: chi sono? Memoria semantica: che cosa conosco? i. Come ci si comporta al ristorante? ii. Come si viaggia in autobus? Memoria procedurale: che cosa so fare? Deficit di memoria 2 n n n n Deficit di memoria episodica: i suggerimenti non aiutano a ricordare il raccontino di Babcock Deficit di memoria autobiografica: la disponibilità delle informazioni autobiografiche è lacunosa o assente Deficit di memoria semantica: viene meno la conoscenza del mondo, fondata sugli elementi appresi una volta per tutte e quindi entrati in categorizzazioni fisse Memoria procedurale preservata nelle fasi iniziale e moderate della malattia Deficit di linguaggio Impoverimento del contenuto informativo n Difficoltà nella reperibilità lessicale e perseverazioni (nei test di generazione di parole) n Anomie (nei test di denominazione) n Deficit di comprensione verbale e scritta n Item Boston naming test Item Boston naming test Deficit di linguaggio 2 Fase prodromica n Impoverimento ii. Fase iniziale n Frasi iii. Fase intermedia n Automatismi i. del contenuto informativo n Anomie n Riduzione numero parole prodotte fatte n Anomie e parole passe partout n Disorganizzazione discorso n Lieve deficit di scrittura n Linguaggio egocentrico n Lieve deficit di lettura iv. Fase finale n Comprensione impossibile n Espressione spontanea limitata n Ecolalia Deficit delle funzioni esecutive e della prestazione motoria n n n n Aprassia ideativa: il paziente non sa cosa fare, ha perso la conoscenza dell’uso di un oggetto Aprassia ideomotoria: il paziente non sa come fare, presenta deficit nell’imitare dei gesti Aprassia dell’abbigliamento: il paziente non sa far corrispondere spazialmente parti del corpo con parti degli indumenti e non sa disporre sequenzialmente gli indumenti Deficit di astrazione e di pianificazione (TOL) Torre di londra Video deficit uso oggetti quotidiani Deficit di percezione Prosopoagnosia n Agnosia visiva per gli oggetti n Deficit di orientamento e di attenzione n n n n Disorientamento topografico Difettosa cognizione spaziale (auto, sistemazione oggetti) Elevata sensibilità all’interferenza (facile distraibilità) Deficit di attenzione selettiva Disturbi comportamentali AD (Trabucchi, 2005) Gravità di malattia AD lieve AD moderata AD grave apatia 80,6% 85,2% 90,6% depressione 51,6% 64,8% 31,3% agitazione 48,4% 59,3% 78,0% irritabilità 40,3% 57,4% 78,1% deliri 25,8% 40,7% 40,6% dist. alimentari 22,6% 37,0% 56,3% ansia 22,6% 46,3% 53,1% wandering 19,4% 53,7% 81,3% allucinazioni 16,1% 22,1% 43,8% dist sonno 16,1% 33,3% 93,8% disinibizione 14,5% 20,4% 28,1% euforia 11,3% 13,0% 9,4% B2: La demenza a corpi di Lewy § § § La demenza a Corpi di Lewy è la seconda causa più comune di demenza senile In oltre il 30% delle autopsie sono stati trovati corpi di Lewy nel cervello di persone anziane In pazienti con diagnosi di Alzheimer sono stati trovati Corpi di Lewy nel 60% dei casi →la presenza di corpi di Lewy è ampiamente diffusa in diverse condizioni dementigene e non & Weisman D. e McKeith I.G. Dementia with Lewy bodies. Semin Neurol, 2007, 27: 42-47 Dati epidemiologici LBD n n n n Prevalenza: 22% di tutte le demenze in età avanzata Età di esordio: 60-90 anni Non vi sono differenze significative di genere o etnia Progressione: sostanzialmente sovrapponibile alla malattia di Alzheimer, talvolta più rapida: in 5 anni si passerebbe ad una demenza grave, con prognosi peggiore per gli uomini. & Weisman D. e McKeith I.G. Dementia with Lewy bodies. Semin Neurol. 2007, 27: 42-47 & Trabucchi M. (ed). Le Demenze - 4° edizione. UTET, 2005 Criteri diagnostici n n n Fluttuazioni cognitive, attentive e di vigilanza Allucinazioni visive ricorrenti Parkinsonismo spontaneo A almeno due caratteristiche: DLB probabile G almeno una: DLB possibile B Dati di supporto: cadute ripetute, sincopi, perdite transitorie di coscienza, eccessiva sensibilità ai neurolettici, deliri strutturati, allucinazioni uditive & McKeith I.G et al. Consensus guidelines guidelines… of Dementia with Lewy bodies. Neurology, 1996, 47:1113-24 Deficit neuropsicologici nella demenza a corpi di Lewy n n Deficit visuo-percettivi Deficit di orientamento e attentivo-esecutivi Memoria n Memoria e riconoscimento relativamente conservati, specialmente nella fase iniziale della malattia. Profilo neuropsicologico (1) LBD probabile LBD possibile AD probabile N 24 6 25 Età media (range) 73,7 (63-85) 69,3 (61-77) 73,4 (61-85) Scolarità 6,63 6,17 6,24 MMSE ± sd 18,96 ± 5,5 19,8 ± 9,9 18,8 ± 5,4 Orientamento 5,87 ± 2,3 8,4 ± 2,07 5,85 ± 2,35 Token test 24,93 ± 5,96 25,5 ± 5,15 26,2 ± 6,2 Denom. visiva 44,36 ± 16,9 44 ± 10,7 43 ± 14 Profilo neuropsicologico: memoria LBD probabile LBD possibile AD probabile Raccontino 4.14 ± 2,8 4,4 ± 3,9 2,2 ± 3,4 15 par. Rey/RI 24,3 ± 4,5 23 ± 4,2 21,5 ± 12,4 15 par. Rey/RD 3,67 ± 1,53 4 ± 1,4 4,5 ± 4,4 n primacy 3,3 ± 2,8 7 ± 4,24 5,1 ± 4,2 n recency 12,8 ± 6,36 10 ± 1,4 12,75 ± 7,64 Span di cifre 4,6 ± 0,62 4,5 ± 1,3 4,4 ± 1,1 Span di cubi 2,6 ± 1,18 3,25 ± 0,96 3 ± 1,4 Cudi supraspan 6,1 ± 5,34 4,5 ± 1,8 4,9 ± 3,4 Curva seriale: T di Student p < 0,05 Deficit visuo-percettivi Dispercezioni con la TV e allucinazioni n La copia dei pentagoni nel MMSE può essere sufficiente per discriminare DLB e AD (Ala et al., JNNP 2001) n Profilo neuropsicologico: aspetti visuo-spaziali LBD probabile LBD possibile AD probabile Figura di Rey Copia 18,41 ± 11,53 --- 17,17 ± 12,27 Riproduzione differita 6,87 ± 7,91 --- 3,45 ± 4,02 T di Student 0,05<p<0,08 D: Come possono soggetti con difficoltà visuo-spaziali (LBD) ottenere punteggi superiori a soggetti che hanno funzioni visuo-spaziali relativamente conservate (AD)? R: All’osservazione clinica, la modalità di costruzione dell’immagine dei LBD e degli AD è completamente diversa, anche se dal punto di vista quantitativo appare simile, o addirittura migliore per i LBD. Riproduzione della figura di Rey LBD Buona riproduzione dei singoli dettagli, in mancanza di una completa visione d’insieme AD Conservata la struttura di insieme ma estremamente semplificata con una presenza minima di dettagli Deficit di orientamento e attentivoesecutivi n Fluttuazioni cognitive e comportamentali associate, o meno, a variazioni dello stato di coscienza e sonnolenza e caratterizzate da disorganizzazione del discorso e disorientamento spaziale. L’attenzione può passare da uno stato di coscienza ad uno letargico in pochi minuti, ma durare anche giorni. La variazione osservabile può arrivare fino a 15 punti del MMSE Profilo neuropsicologico (3) LBD probabile LBD possibile AD probabile Raven PM 47 14,2 ± 6,6 21,75 ± 3,4 16 ± 5,6 Matrici attentive 25,7 ± 12,8 29,8 ± 17,9 28,9 ± 10,7 Eff. Interf. tempo 48,3 ± 18,16 43,2 ± 17,2 43,8 ± 30,9 Eff, interf. errori 6 ± 8,7 3,25 ± 1,7 16,5 ± 23,3 Fluenza lettere 15,56 ± 9,7 23,4 ± 10,5 15,4 ± 13,1 Fluenza categorie 19,44 ± 7,64 22,8 ± 5,12 17,8 ± 8,9 Stroop T di Student p < 0,05 Test di Stroop Alzheimer & LBD § § AD e LBD differiscono significativamente in alcuni compiti visuo-spaziali, come la figura di Rey I pazienti LBD riproducono un maggior numero di elementi della figura, ma con scarso rispetto dei rapporti spaziali Disturbi del sonno REM Sogni vividi e incubi, spesso agiti, associati a vocalizzazioni e movimenti violenti n Talvolta presenti molti anni prima (6-55!) dell’inizio del parkinsonismo e della demenza n D1: Deterioramento cognitivo minimo o MCI $ L’MCI è uno stage di transizione tra la normale riduzione delle prestazioni intellettive dovute all’età e più seri problemi causati dalla Demenza. L’MCI può affliggere molti domini cognitivi – quali linguaggio, attenzione, ragionamento, lettura e scrittura – ma i ricercatori hanno focalizzato il loro interesse esclusivamente sulla memoria. MCI mnesico MCI non mnesico Compromissione memoria Compromissione linguaggio, span attentivo … Alzheimer Demenza frontotemporale Afasia progressiva primaria Demenza a corpi di Lewy MCI mnesico/non mnesico Nessun tipo di demenza Dati preliminari n Da un recente studio della Mayo Clinic (2006), attestano che il 12% della popolazione americana over 70 soddisfa i criteri per la diagnosi di MCI. →Soggetti con MCI hanno il triplo o il quadruplo delle probabilità di sviluppare una demenza rispetto alla popolazione integra della stessa età. MCI amnesico: la progressione dei disturbi neuropsicologici MMSE 30 Disturbo di Memoria 25 Disturbo di Attenzione 20 Disturbi Visuo-Spaziali 15 Disturbo di Astrazione 10 Disturbo di Linguaggio 5 Aprassia 0 Agnosia Visiva Normale MCI CDR 0,5 Demenza di Alzheimer Evoluzione del concetto di MCI MCI - amnesico MCI – più domini coinvolti da deficit lievi (demenza discutibile) MCI non amnesico – singolo/multiplo dominio • Demenza di Alzheimer • Sindrome Depressiva • Demenza di Alzheimer • Demenza Vascolare • Pseudo-Demenza? • Demenza Fronto-Temporale • Demenza a Corpi di Lewy • Demenza Vascolare Invecchiamento normale • Afasia Progressiva • Parkinson Demenza Tappe dell’ esame neuropsicologico n n n n Approfondita anamnesi con il paziente e con i Familiari → storia clinica medica e psicologica, evoluzione dei disturbi riportati, aspetti cognitivi, funzionali ed emotivi, ma anche sociali e lavorativi Valutazione neuropsicologica di tutte le aree cognitive, non solo memoria Osservazione clinica durante l’esame sia per l’analisi dei processi cognitivi sia per gli aspetti emotivi (ansia e depressione) Valutazione dell’ insight Deficit neuropsicologici nel MCI n Deficit selettivo della memoria o di un altro dominio cognitivo in assenza di demenza e svolgendo normalmente le attività della vita quotidiana (le dimenticanze possono causare inconvenienti senza comprometterla) Deficit di rievocazione verbale § MEMORIA MBT verbale e visuo-spaziale Span verbale per cifre (Orsini et al, 1987) 6 6,56 3,75 4 (normale) Span visuo-spaziale (Orsini et al, 1987) 4 4,6 3,5 2 (normale) MLT verbale Breve racconto (Novelli et al, 1986) 1a rip 5 2a rip 2 Tot/2 3,5 6,61 7,5 0 (patologico) 5,5 12,6 9,47 2 (normale) MLT visuo-spaziale Test della figura complessa di Rey (Caffarra et al, 2002) riev. diff. Depressione e MCI n Spesso ad una diminuzione, anche fisiologica, delle proprie prestazioni cognitive si associa una crisi depressiva, più o meno lieve, caratterizzata da aspetti di autosvalutazione e autocommiserazione, con tutte le conseguenze che si possono immaginare (ritiro sociale, apatia, abulia, “profezie che si auto-avverano”, ecc.) Follow-up n n n n n n Consigliare follow-up a 10-14 mesi Dare consigli per gli aspetti depressivi e ansiosi Sollecitare il contatto ad ogni modificazione evidente di qualunque aspetto Valutare ogni aspetto cognitivo, emotivo, funzionale e sociale nel periodo fino al follow-up Utile il re-test con lo stesso neuropsicologo Utile l’utilizzo di eventuali versioni parallele