1 CORSO DI ORTICOLTURA SERRENTI POMODORO DA MENSA IN SERRA RELATORE AGENZIA LAORE Per. Agr. Maurizio Valdes POMODORO DA MENSA IN SERRA Fra le specie coltivate in serra il pomodoro nella nostra regione è la più importante. Si stima sia coltivata su circa 400 Ha. 2 POMODORO DA MENSA IN SERRA Tipologia Serre: Ferro vetro Artigianali (Ondulina) Ferro Polietilene Multitunnel Artigianali (PE, EVA) 3 POMODORO DA MENSA IN SERRA 4 Classificazione delle serre in base alla gestione termica: Serra fredda Non sono presenti impianti di riscaldamento. Serra calda Sono attivi impianti di riscaldamento (aria calda; acqua calda) Considerati i costi elevati per una ottimale gestione termica, nella maggior parte dei casi gli impianti di riscaldamento rimangono inutilizzati o nei pochi casi di utilizzo vengono attivati per garantire la temperatura minima di sopravvivenza della pianta in caso di gelate Temperatura minima garantita: 5 °C (Generatori di aria calda) POMODORO DA MENSA IN SERRA GESTIONE DELLE TEMPERATURE MINIME CRITICHE IN SERRA FREDDA Irrigazione antibrina sulla copertura della serra. Durante le gelate le temperature interne si mantengono su valori leggermente superiori alla temperatura minima letale (-2 - 0 °C). Svantaggio: aumento dell’umidità relativa ambientale Tunnellini con copertura in polietilene o tessuto non tessuto. Riducono la perdita di calore per irradiamento notturno del terreno. Anche in questo caso le temperature si mantengono su valori leggermente superiori alla temperatura minima letale. Svantaggio: si possono utilizzare solamente nelle prime fasi colturali. Utilizzo di coperture supplementari schermanti fisse o mobili in polietilene o altri materiali, installate sotto la copertura delle serre. 5 POMODORO DA MENSA IN SERRA 6 GESTIONE DELLE TEMPERATURE MASSIME CRITICHE IN SERRA A partire dal mese di aprile fino all’inizio dell’autunno l’irraggiamento solare è elevato determinando in serra un aumento delle temperature oltre il limite critico massimo (30 °C) superato il quale si verificano danni fisiologici sulla coltura. Per abbassare la temperatura in serra si ricorre a diversi metodi: • Imbiancamento esterno della copertura delle serre con latte di calce o altri appositi prodotti. • Impiego di reti ombreggianti o altre schermature fisse o mobili. L’ombreggiamento deve comunque consentire il passaggio di una frazione sufficiente delle radiazioni solari del campo del visibile (380760 nm) necessaria per la fotosintesi. POMODORO DA MENSA IN SERRA 7 GESTIONE DELLE TEMPERATURE MASSIME CRITICHE IN SERRA • Apertura delle sportellature per favorire la ventilazione naturale dell’ambiente interno. - importante sia per abbassare le temperature, sia per abbassare l’umidità dell’aria. Le sportellature devono restare chiuse quando il vento supera gli 8 m/s e quando l’umidità relativa esterna supera il 90%. • Impianti di umidificazione interna (cooling system, fog system). Sistemi utilizzati nelle serre tecnologiche e per florovivaismo. 8 POMODORO DA MENSA IN SERRA SISTEMI DI COLTIVAZIONE: SU SUOLO FUORI SUOLO 9 POMODORO DA MENSA IN SERRA SISTEMI DI ALLEVAMENTO: La maggior parte delle varietà coltivate in serra sono a sviluppo indeterminato (il germoglio principale cresce continuamente) e la forma di allevamento è in verticale. Raramente in serra vengono coltivate varietà a sviluppo determinato e in quei rari casi la forma di allevamento è a piatto. 10 POMODORO DA MENSA IN SERRA CICLI COLTURALI Ciclo corto (cimatura al 6° - 8° palco fiorale) : Trapianto in giugno-luglio e fine ciclo in dicembre-gennaio Trapianto in dicembre-gennaio e fine ciclo in giugno Praticato maggiormente per varietà da insalattaro e ramato in serre con coperture in polietilene e bassa cubatura. Ciclo lungo (cimatura al 18° - 20° palco fiorale) : Trapianto in agosto-settembre e fine ciclo maggio-giugno Praticato maggiormente per varietà da insalattaro di piccolo calibro (tipo Camone), Ciliegini, Datterini in serre a maggiore cubatura in ferro vetro e con eventuale supporto di riscaldamento di soccorso. 11 POMODORO DA MENSA IN SERRA SESTI DI IMPIANTO: Nella maggior parte dei casi il trapianto viene effettuato a file binate con distanze di 50 – 60 cm tra le file, 90 – 100 cm tra le bine e 35 – 40 cm lungo la fila, con una densità di circa 3 piante per mq. Più raramente i trapianti vengono effettuati a fila semplice con distanze di 100 – 120 cm tra le file e 40 cm lungo la fila, con densità di circa 2,1 – 2,5 piante per mq. Nel pomodoro innestasto con pianta sdoppiata il trapianto può essere effettuato in file semplici con distanze tra le file di 150 – 180 cm e 40 cm lungo la fila. Orientamento delle file: Nord - Sud (per ottimizzare la captazione della luce solare) 12 POMODORO DA MENSA IN SERRA TIPOLOGIE: Grappolo rosso (Ramato) Insalattaro Ciliegino (Cherry) Datterino Cuore di bue. Allungati 13 POMODORO DA MENSA IN SERRA Produzione: Le rese unitarie sono molto variabili e dipendono da fattori legati alla varietà, alla tecnica colturale , alla lunghezza del ciclo colturale, alla gestione climatica delle serre. Su grappolati allevati a ciclo lungo nella nostra realtà colturale si possono superare i 20 Kg per mq (specialmente in sub-strato inerte). (in Olanda in serre altamente tecnologiche in cicli lunghi GennaioDicembre si superano 60 Kg/mq) Per gli insalattari coltivati su suolo le rese variano fra 10 e 15 Kg/ mq. Per i ciliegini le rese medie si agirano intorno ai 10 Kg/ mq. Per i datterini le rese raramente superano i 5 Kg/mq 14 ESIGENZE CLIMATICHE TEMPERATURA Temperatura minima di germinazione 9 – 10 °C Temperatura minima biologica 8 - 10 °C Temperatura minima di fioritura -allegagione 14 °C Temperatura minima germinazione polline 10 °C Temperatura ottimale giorno 22 - 26 °C Temperatura ottimale notte 13 - 16 °C Temperatura minima letale -2 - 0 ° C Temperatura superiori a 30 °C sono dannose (causano cascola fiori e scarsa qualità frutti) TEMPERATURA TERRENO Ottimale per la crescita 20 – 25 ° C La crescita si arresta a valori inferiori di 12 °C UMIDITA’ DELL’ ARIA L’ Umidità Relativa ottimale 55 – 60 % Valori più elevati favoriscono malattie fungine e ostacolano l’allegagione dei fiori. SPECIE MESOTERMA ESIGENZE CLIMATICHE IRRAGIAMENTO SOLARE Livelli ottimali intensità luminosa per pomodoro: 10.000 - 40.000 Lux Per l’induzione a fiore sono necessari almeno 10.000 Lux Irragiamento normale esterno Range in condizioni d’ombra 500 – 5.000 Lux Range in pieno sole in media 40.000/80.000 Lux 15 ESIGENZE COLTURALI Il pomodoro si adatta a diversi tipi di terreno ma predilige i terreni di medio impasto, profondi e ben dotati di sostanza organica, con pH compreso fra 6,2 e 7. La salinità ottimale del suolo è compresa fra 0,5 e 0,8 %o, ma tollera anche concentrazioni di 4 %o 16 Esigenze nutritive del pomodoro. MACROELEMENTI Gli elementi chimici che le piante utilizzano in maggior quantità sono: Carbonio (C ), Idrogeno (H), Ossigeno (O), Azoto (N), Fosforo (P), Potassio (K), Calcio (Ca), Zolfo (S), Magnesio (Mg). I primi tre vengono fissati dalla pianta attraverso le foglie con la fotosintesi clorofiliana, utilizzando la CO2 dell’aria e l’acqua assorbita dalle radici. Gli altri elementi minerali vengono assorbiti dalle radici anche se possono essere assorbiti in minor misura anche dalle foglie attraverso concimazioni fogliari. 17 18 Esigenze nutritive del pomodoro. Concentrazione di anidride carbonica (CO2 ) Livelli normali presenti nell’ aria: 300 ppm Livelli ottimali: 1000 – 1200 ppm In serra per soddisfare le esigenze delle piante è stata sviluppata la tecnica della concimazione carbonica. (CO2 ) (CO2 ) (CO2 ) 19 Esigenze nutritive del pomodoro. Azoto (N) Entra nella composizione delle proteine ed è dunque fondamentale per la vita delle piante. Si trova in abbondanza negli organi di accrescimento e nei nuovi tessuti. Influisce sulla durata del ciclo vegetativo, sulla allegagione e sulla qualità dei frutti. Positive sono le interazioni N-P e N-K 20 Esigenze nutritive del pomodoro. Azoto (N) CARENZA: determina una colorazione verde chiaro e ingiallimento delle foglie più adulte. Riduzione dello sviluppo. ECCESSO: determina un eccessivo sviluppo vegetativo e produzione di organi vegetali molto teneri e deboli più sensibili alle basse temperature e agli attacchi parassitari. Può causare deprezzamento qualitativo delle bacche. 21 Esigenze nutritive del pomodoro. Fosforo (P) E’ necessario per il trasferimento dell’energia nei processi metabolici della pianta e per la sintesi ed il trasporto dei carboidrati. E’ importante per la nutrizione azotata della pianta. Entra nella costituzione di nucleo-proteidi, degli acidi proteici e dei fosfatidi. E’ molto importante per la germinazione dei semi e la crescita delle piantine. Favorisce l’indurimento dei tessuti e lo sviluppo dell’apparato radicale. Esigenze nutritive del pomodoro. Fosforo (P) CARENZA: determina una colorazione violacea sulla pagina inferiore delle foglie. Il margine fogliare tende a incurvarsi verso l’alto. Può essere dovuta a una carenza reale o a bassi livelli termici del suolo in inverno e in primavera. ECCESSO: è molto raro e può determinare clorosi a causa dell’insolubilizzazione del Ferro, Manganese, Zinco 22 23 Esigenze nutritive del pomodoro. Potassio (K) Influisce sulla sintesi delle proteine. E’ indispensabile per la traslocazione dei carboidrati. Incrementa l’assorbimento dell’acqua ed è responsabile della turgescenza delle cellule e influenza il processo di traspirazione attraverso il meccanismo di apertura-chiusura degli stomi. Partecipa alla neutralizzazione degli acidi organici. E’ importante per la colorazione, profumo, dimensione , sapidità e conservabilità dei frutti. Il fabbisogno di questo elemento aumenta d’inverno in condizioni di ridotta luminosità. 24 Esigenze nutritive del pomodoro. Potassio (K) CARENZA: Si manifesta con una colorazione gialla del margine fogliare, con successivo disseccamento. I frutti non riescono a colorarsi uniformemente e perdono sapidità. Le carenze appaiono più facilmente in suoli argillosi ad alto potere assorbente per i cationi. Può essere causata anche da eccesso di Calcio, Magnesio e Azoto ammoniacale. ECCESSO: determina carenza di Ca, Mg, N a causa dell’azione antagonista nei confronti di questi elementi. 25 Esigenze nutritive del pomodoro. Calcio (Ca) Entra nella composizione delle pareti cellulari. Con il Potassio contribuisce alla neutralizzazione degli acidi organici. E’ importante per l’assorbimento dell’azoto. E’ di vitale importanza per i punti di crescita (meristemi apicali). Si trova in abbondanza nei tessuti più adulti nei quali aumenta la resistenza meccanica. Esigenze nutritive del pomodoro. 26 Calcio (Ca) CARENZA: determina scarso sviluppo delle radici e dei germogli. Affastellamento dei germogli e presenza di aree necrotiche. Può causare marciume apicale delle bacche unitamente a squilibri nell’assorbimento idrico, eccesso di salinità nel terreno e in caso di rapporto molto elevato K/Ca oppure (K +Mg)/Ca nella soluzione nutritiva. ECCESSO: determina comparsa di clorosi a causa di fissazione del Ferro e altri microelementi come ad esempio il Boro 27 Esigenze nutritive del pomodoro. Magnesio (Mg) Entra nella composizione della clorofilla. E’ un attivatore di molti enzimi e partecipa nel metabolismo del fosforo. Come ione agisce in modo simile al potassio Un interazione positiva avviene tra N e Mg. 28 Esigenze nutritive del pomodoro. Magnesio (Mg) CARENZA: nelle foglie adulte determina ingiallimenti dei bordi e delle zone internervali. I margini fogliari tendono ad incurvarsi verso il basso La carenza può essere provocata da un eccesso di concimazione potassica. ECCESSO: determina carenza di Potassio e Calcio per antagonismo nell’ assorbimento. Esigenze nutritive del pomodoro. Zolfo (S) Entra nella composizione di alcuni aminoacidi e di numerosi enzimi. E’ importante per la fisiologia della pianta soprattutto in fase di accrescimento Viene apportato nei terreni con le concimazioni insieme ad altri elementi (N, P, K) per cui la sua carenza risulta molto rara. ECCESSO : può provocare un forte abbassamento del Ph del terreno con effetti negativi sull’apparato radicale. 29 Esigenze nutritive del pomodoro. 30 Microelementi: Ferro (Fe), Manganese (Mn), Zinco (Zn), Rame (Cu), Boro (B), Molibdeno (Mo) Sono assorbiti dalle piante in quantità molto basse rispetto a macro elementi. Sono definiti oligodimamici perché la loro azione è svolta all’interno delle piante a concentrazioni molto basse. Sono costituenti essenziali di enzimi e catalizzatori di reazioni chimiche. Se presenti in quantità eccessiva svolgono un azione tossica per i vegetali. 31 Esigenze nutritive del pomodoro. SPECIE POTASSICOLA Asportazioni per quintale di prodotto (orientative) 0,27 Kg di N 0,102 Kg di P2O5 0,50 Kg di K2O 0,28 Kg di CaO 0,1 Kg di MgO I dati sono ricavati da pubblicazioni di: Romano Tesi Salvino Leoni e all. (CRAS) MICROELEMENTI Esigenze nutritive del pomodoro. Per una produzione di 150 q.li in 1.000 mq di serra pari a 15 Kg/mq vengono asportati circa: 40,5 15,3 75 42 15 Kg di N Kg di P2O5 Kg di K2O Kg di CaO Kg di MgO MICROELEMENTI 32 33 Esigenze nutritive del pomodoro. RITMO DI ASSORBIMENTO DEI MACROELEMENTI MACRO ELEMENTI PALCO IN ANTESI 2° ppm 4° ppm 6° ppm 8° ppm 10° ppm 12° ppm AZOTO 16 34 70 88 121 152 FOSFORO 3 7 15 16 23 22 POTASSIO 21 37 90 133 154 229 CALCIO 11 23 49 64 93 110 8 15 20 28 34 MAGNESIO 4 Media delle asportazioni su tre casi saggiati espressa in p.p.m./Kg di substrato di coltivazione (substrato secco: peso specifico 1,0; prof. 30 cm; densità colt:2,5 p/mq Produzione media: 16,42 Kg/mq. (Salvino Leoni e all.) 34 Esigenze nutritive del pomodoro. MACRO ELEMENTI PALCO IN ANTESI 2° 4° 6° 8° 10° 12° % su totale % su totale % su totale % su totale % su totale % su totale AZOTO 10,6 11,8 23,7 11,8 21,7 20,4 FOSFORO 13,6 18,2 36,4 4,5 27,3 0 POTASSIO 9,2 7 23,1 18,8 9,2 32,7 CALCIO 10 10,9 23,6 13,6 26,4 15,5 11,8 20,6 14,7 23,5 17,6 MAGNESIO 11,8 RITMO DI ASSORBIMENTO (PERCENTUALE SUL TOTALE PER OGNI ELEMENTO) 35 Esigenze nutritive del pomodoro. Rapporto di assorbimento tra macroelementi palco fiorale 1° - 4° palco fiorale 5° - 8° palco fiorale 9° - 12° palco fiorale 13° - 16° palco fiorale Dal 17° in poi K/N = 1,45/ 1 K/N = 1,45/ 1 K/N = 1,33/ 1 K/N = 1,48/ 1 K/N = 1,25/ 1 K/Ca = 1,96/ 1 K/Ca = 1,6 / 1 K/Ca = 1,33/ 1 K/Ca = 1,33/ 1 K/Ca = 0,83/ 1 K/Mg = 6,8/ 1 K/Mg = 4,6/ 1 K/Mg = 4,6/ 1 K/Mg = 4,6/ 1 K/Mg = 3,84/ 1 Ca/Mg = 3,5/ 1 Ca/Mg = 2,9/ 1 Ca/Mg = 3,5/ 1 Ca/Mg = 4,3/ 1 Ca/Mg = 4,6/ 1 N/ P = 4,75 /1 N/ P = 4,3 /1 N/ P = 3,75 /1 N/ P = 4,15 /1 N/ P = 4 /1 Rapporti fra macroelementi di cui bisognerebbe tener conto nella fertirrigazione per evitare squilibri nutrizionali dovuti ad antagonismo. Le quantità e i rapporti di assorbimento variano a seconda delle varietà e del tipo di prodotto che si vuole ottenere. Es : riduzione dell’azoto e aumento del calcio nelle tipologie Camone e Allungati. Esigenze nutritive del pomodoro. CONCIMAZIONE Per una corretta pratica della concimazione sarebbe utile disporre delle analisi chimico-fisiche del terreno e dell’acqua (pozzo). Nel caso la dotazione degli elementi nutritivi disponibili superi i livelli di sufficienza, è necessario sottrarre la quota eccedente nel computo degli apporti. In caso di dotazione molto bassa o bassa si rende necessaria una concimazione di arricchimento per raggiungere i livelli di sufficienza. Nel caso dell’azoto bisogna considerare anche la quota che si renderà disponibile a seguito della mineralizzazione della S.O. 36 37 Esigenze nutritive del pomodoro. Dotazione iniziale ottimale di macroelementi nel terreno (Metodo Spurwei) Azoto nitrico Fosforo Potassio Calcio Magnesio N- NO3 P K Ca Mg 20 - 50 ppm 4 - 6 ppm 20 - 35 ppm 100 ppm 10 - 20 ppm Esigenze nutritive del pomodoro. CONCIMAZIONE Tenendo conto delle perdite di elementi nutritivi per percolazione o fissazione irreversibile nel terreno (P), bisognerebbe con la concimazione incrementare di circa un terzo i valori asportati per N, K2O, CaO, MgO e di circa due terzi le asportazioni di P2O5 Nel caso si irrighi con acque di pozzo esse possono contenere importanti concentrazioni di Ca e Mg e in certi casi anche di Nitrati delle quali bisognerebbe tener conto nel bilancio nutritivo. 38 Esigenze nutritive del pomodoro. 39 CONCIMAZIONE Le esigenze nutritive possono essere soddisfatte attraverso frequenti somministrazioni bilanciate dei vari elementi considerando il rapporto di assorbimento degli stessi in base alle fase fenologica. Allo scopo si possono distribuire in fertirrigazione fertilizzanti idrosolubili semplici o ternari nell’ordine di circa 1 – 2 kg per mc di acqua in relazione alla sua salinità, alla stagione e al prodotto che si vuole ottenere. La concimazione di fondo con concimi chimici è consigliabile solo per reintegrare eventuali carenze nella dotazione iniziale del suolo . Nella concimazione di fondo si consiglia di distribuire 300-400 q.li/ha di letame maturo, importante per aumentare la Sostanza Organica nel terreno utile per migliorare la sua struttura e favorire i microrganismi utili. 40 Esigenze nutritive del pomodoro. Apporti di elementi nutritivi consigliabili in fertirrigazione ESTATE EC 1,5 – 1,8 ms/cm INVERNO EC 2,8 – 3,0 ms/cm N 100 - 120 ppm N 210 - 290 ppm P K 30 - 40 ppm 200 - 250 ppm P K 50 - 60 ppm 350 ppm Ca Mg 120 - 160 ppm 30 – 40 ppm Ca Mg 160 - 260 ppm 50 – 60 ppm Concentrazione della soluzione nutritiva 1 micromhos/cm = 0,7 gr/litro di sale 41 Esigenze nutritive del pomodoro. EFFETTI DELLA CONCENTRAZIONE SALINA EC ALTA Pianta più bassa Pezzatura frutto più piccola Frutti più saporiti, più consistenti Frutti e pianta di colore intenso Frutti più long shelf life Produzione ridotta EC BASSA Pianta filata Pezzatura frutti più grande Frutti sciapiti e molli Pianta pallida e frutti sbiaditi Frutti meno conservabili Produzione normale o elevata 42 Esigenze nutritive del pomodoro. CONCIMAZIONE Fertilizzanti idrosolubili utilizzati per la fertirrigazione del pomodoro Nitrato Calcio Nitrato Potassio Nitrato Ammonico Nitrato Magnesio Fosfato Mono Ammonico Fosfato Mono Potassico Urea Fosfato Solfato Potassio Solfato Magnesio Acido Fosforico 75% Acido Nitrico 62% Concimi ternari (vari) Microelementi (vari) 15.5 N – 28 CaO 13 N - 46 K2O 34 N 11 N - 15 MgO 12 N - 62 P2O5 52 P2O5 - 34 K2O 18 N - 44 P2O5 51 K2O 16 MgO 88 P2O5 19 N titoli diversi titoli diversi I concimi contenenti calcio non vanno miscelati con concimi contenenti solfati 43 IRRIGAZIONE DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Esigenze idriche pomodoro. 44 Con la pratica dell’irrigazione si intende restituire al suolo l’acqua persa per evaporazione , l’acqua traspirata dalle piante e quella eventualmente persa per percolazione. I terreni tendenzialmente argillosi hanno una capacità idrica disponibile per la pianta pari a circa 60 litri di acqua per 1 mq per una profondità di 30 cm (300 Litri di terreno). Capacità di campo : 40% - Punto di appassimento: 20% Per i terreni di medio impasto l’acqua disponibile sullo stesso volume di terreno è di circa 39 litri. Capacità di campo : 25 % - Punto di appassimento: 12 % Per i terreni sabbiosi l’acqua disponibile sullo stesso volume di terreno è di circa 27 litri. Capacità di campo : 18 % - Punto di appassimento: 9 % Esigenze idriche pomodoro. Nel pomodoro i livelli ottimali di umidità del suolo sono risultati compresi tra 70 e 80% della capacità di campo (R. Tesi) Nei terreni tendenzialmente argillosi : circa 28 – 32 % di umidità Nei terreni di medio impasto: circa 17 - 20 % di umidità Nei terreni sabbiosi: circa 12,6 - 14,4 % di umidità 45 Esigenze idriche pomodoro. 46 Perdite per Evapotraspirazione (E.T.) = Evaporazione + Traspirazione ET : maggiore con temperature elevate, forte irraggiamento solare, intensità vento, bassa U.R. aria, elevata dotazione idrica del terreno Le perdite per evaporazione sono minori su terreno coperto da vegetazione per effetto dell’ombreggiamento e sono quasi nulle su terreno pacciamato. Mentre le perdite per traspirazione sono maggiori su piante al massimo sviluppo vegetativo e ottimale dotazione idrica. Oltre ai suddetti fattori climatici influiscono sulla traspirazione la densità colturale, la superficie fogliare/mq, la vigoria varietale, la gestione della vegetazione (Sfogliature), la dotazione idrica del terreno. Esigenze idriche pomodoro. In ambiente protetto generalmente le perdite per evapo-traspirazione sono mediamente inferiori rispetto al pieno campo. Ciò è dovuto a una minore radiazione totale interna, all’ assenza di vento e a una maggiore Umidità Relativa dell’aria. In serra la radiazione solare risulta ridotta a circa il 65 - 70 % a causa dell’azione ombreggiante della struttura e del materiale di copertura. 47 Esigenze idriche pomodoro. 48 I fabbisogni idrici giornalieri del pomodoro in serra sono molto variabili: dipendono dalla fase vegetativa, dalla stagione, dalla vigoria varietale, dalla densità colturale, dal tipo di serra, da eventuali interventi di riscaldamento , dalla presenza o meno di ombreggiamento artificiale, dalla presenza o meno di pacciamatura del terreno, dalla salinità dell’acqua e del suolo. Orientativamente su pomodoro in pieno sviluppo vegetativo i consumi evapo-traspirativi giornalieri si possono quantificare in circa 0,25 -0,3 litri di acqua a pianta nei mesi freddi e nuvolosi con giornate umide, 0,8 -1,5 litri nelle giornate soleggiate primaverili e autunnali, 1,5 – 2 litri in estate. 49 Esigenze idriche del pomodoro. I turni irrigui: variano a secondo del tipo di terreno e della stagione. Nei terreni sabbiosi che hanno una minore capacità idrica si irrigherà con turni brevi e bassi volumi idrici. (Generalmente una volta al giorno) In quelli argillosi si interverrà con turni più ampi e con maggiori volumi idrici. Durante l’inverno che è caratterizzato da bassa E.T. i turni saranno generalmente più ampi. Nei periodi caldi le piante consumano più acqua a causa della maggiore radiazione solare giornaliera e delle temperature elevate, dunque i turni irrigui saranno più brevi. (Generalmente una volta al giorno). Nelle coltivazioni in sub-strato inerte bisognerà reintegrare le perdite evapotraspirative giornaliere attraverso frequenti interventi nel corso della giornata. Il turno orario, il volume per intervento dipendono dalle caratteristiche idrologiche dei diversi sub-strati e dal volume di sub-strato disponibile per le radici. 50 Esigenze idriche pomodoro. Salinità dell’acqua e irrigazione. Il pomodoro è moderatamente tollerante la salinità dell’acqua fino a 1,5 gr/litro di sale. Pari a una conducibilità elettrica di 2,1 ms/cm. In caso di utilizzo di acque saline è necessario aumentare il volume di irrigazione rispetto al consumo evapo-traspirativo per dilavare in profondità i sali in eccesso che oltre certi limiti causerebbero forti diminuzioni di produzione. (ovviamente è necessario che ci sia una sufficiente capacità drenante del terreno). Inoltre è necessario che gli interventi irrigui siano più frequenti per mantenere livelli di umidità ottimali. Percentuali di acqua da dare in più per dilavare il terreno dai sali mS/cm 8% 2 mS/cm 3 12 % mS/cm 4 16 % mS/cm 5 20 % mS/cm 6 24 % Fonte: Mario Panero – ‘’Salinità del terreno dei fertilizzanti e delle acque di irrigazione’’ Esigenze idriche pomodoro. 51 Diversi sistemi permettono di calcolare con sufficiente precisione il momento più opportuno e i volumi irrigui adeguati per ogni irrigazione. Per il rilevamento del livello di umidità del terreno si possono utilizzare i tensiometri o strumenti simili. Per stabilire la quantità e il momento più idoneo per l’irrigazione è possibile basarsi sul calcolo delle perdite di acqua per E.T. facendo riferimento ai valori termici medi oppure all’irraggiamento solare (numero di ore di irraggiamento e somma giornaliera in cal. cm2. o in MJ/m2). Nelle serre dotate di strumenti per la misurazione della radiazione solare si può intervenire con opportuni volumi irrigui ogni qualvolta venga totalizzata una certa quantità di radiazione solare (Cal. cm2. Giorno) o MJ/m2 Operazioni colturali pomodoro in serra. Lavorazione del terreno Ripuntatura. Si pratica per rompere lo strato di lavorazione compatto e favorire il drenaggio dell’acqua in profondità. Affinamento terreno. (aratura leggera – fresatura) Con le lavorazioni di affinamento del terreno, da eseguire quando lo stesso si trova in stato di tempera, si devono garantire le migliori condizioni strutturali per lo sviluppo delle radici e inoltre consentono di interrare eventuali concimazioni chimiche e organiche di fondo. 52 Operazioni colturali pomodoro in serra. 53 Pacciamatura del terreno la pacciamatura del terreno con film plastici riduce le perdite di acqua per evaporazione, impedisce lo sviluppo delle infestanti nella zona irrigata, riduce gli sbalzi termici del terreno e migliora la funzionalità radicale e nel caso della pacciamatura bianca aumenta la luminosità interna. Contribuisce inoltre a diminuire l’umidità relativa. Operazioni colturali pomodoro in serra. 54 Gestione della vegetazione Tutoraggio pianta : consiste nell’ assicurare alla pianta il mantenimento della posizione eretta mediante sostegno in filo di nailon attorno al quale si attorciglia il germoglio durante lo sviluppo Il filo di nailon che sostiene la pianta è agganciato nella parte superiore all’ancoraggio costituito da fili di ferro zincato disposti orizzontalmente lungo i filari. Altezza ancoraggio: 1,9 - 2,5 mt Operazioni colturali pomodoro in serra. Gestione della vegetazione Scacchiatura : consiste nell’eliminazione dei germogli (femminelle) che si sviluppano all’ascella delle foglie. 55 Operazioni colturali pomodoro in serra. 56 Gestione della vegetazione Sfogliatura : asportazione delle foglie più vecchie ed eventuale diradamento o accorciamento delle restanti foglie per favorire l’arieggiamento delle piante , l’ ottimizzazione della esposizione all’irraggiamento solare e agevolare la raccolta. Operazioni colturali pomodoro in serra. 57 Gestione della vegetazione Abbassamento: nei cicli lunghi, quando la pianta ha raggiunto l’altezza dell’orditura di ancoraggio (1,9 – 2,5 mt) viene abbassata e una parte dello stelo viene adagiato sul terreno o su appositi cavalletti in metallo. Operazioni colturali pomodoro in serra. Gestione della vegetazione Cimatura : si pratica asportando il germoglio principale al di sopra dell’ultimo palco che si vuole raccogliere per favorire l’ingrossamento delle bacche nei palchi allegati. 58 Operazioni colturali pomodoro in serra. Allegagione Impollinazione naturale mediante utilizzo dei Bombi. Possibile quando le condizioni climatiche consentono la formazione del polline e la sua germinazione. Per la difesa fitosanitaria utilizzare solo prodotti compatibili con l’attività dei bombi. Dose: 1 arnia/1000 mq – Durata circa 6 sett. Ormonatura. Praticata nei mesi invernali e estivi quando le condizioni climatiche non permettono l’impollinazione naturale. Principi attivi : MCPA + Acido gibberellico Acido alfa-naftalenacetico (NAA ) Acido alfa-naftalenacetammide (NAD) 59 60 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Difesa integrata obbligatoria 61 Il Decreto D.Lgs. 150/2012 prevede che, a partire dal 1° gennaio 2014, tutti gli utilizzatori professionali applichino i seguenti principi della difesa integrata obbligatoria : a) applicazione di tecniche di prevenzione e monitoraggio delle infestazioni, delle infezioni e delle infestanti; b) privilegiare l’utilizzo dei mezzi biologici di controllo dei parassiti; c) ricorso a pratiche agronomiche che agevolino la razionalizzazione delle tecniche di difesa; d) uso di prodotti fitosanitari che presentino il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra quelli disponibili per lo stesso scopo. e) garantire l’alternanza di sostanze attive con diverso meccanismo di azione per limitare l’insorgenza di fenomeni di resistenza da parte del patogeno o del fitofago. NON E’ OBBLIGATORIO ADOTTARE DISCIPLINARI DI PRODUZIONE INTEGRATA Difesa integrata volontaria Il Decreto D.Lgs. 150/2012 e il Piano d’ Azione Nazionale prevede che qualsiasi sistema di difesa integrata volontaria deve essere realizzato attraverso il rispetto di: «norme tecniche specifiche per ciascuna coltura e indicazioni fitosanitarie vincolanti (disciplinari di produzione), comprendenti pratiche agronomiche e fitosanitarie e limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari e nel numero dei trattamenti.» 62 Difesa integrata volontaria 63 Il Disciplinare regionale viene approvato annualmente con Decreto dell'Assessore dell'Agricoltura e riforma agro-pastorale; Il Disciplinare per il 2015 è stato approvato con Decreto n. 501 DECA 11 del 18 marzo 2015 Il Disciplinare Regionale di Produzione Integrata deve essere adottato da tutte le aziende che aderiscono a specifiche misure del PSR (214/6) ma anche dalle Organizzazione dei Produttori che inseriscono la produzione integrata all’interno dei propri programmi operativi; Anche molti sistemi di certificazione di qualità adottati da operatori privati (Grande Distribuzione Organizzata, Agroindustria) fanno ormai riferimento ai Disciplinari Regionali di Produzione Integrata. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Oidio - ‘’Mal Bianco’’ (Leveillula taurica) (Erysiphe spp.) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura 20 - 25 °C Umidità relativa 70 – 75 % 64 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Oidio - ‘’Mal Bianco’’ (Leveillula taurica) (Erysiphe spp.) Criteri di intervento agronomico: - Arieggiare l’ambiente serra/tunnel con frequenti aperture; - Asportare e eliminare le foglie colpite - Impiegare cultivar tolleranti e/o resistenti. 65 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 66 Oidio - ‘’Mal Bianco’’ (Leveillula taurica) (Erysiphe spp.) Criteri di intervento chimico: Intervenire preventivamente in presenza di condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo del fungo o alla comparsa dei primi sintomi. Privilegiare trattamenti a base di zolfo in prevenzione. Lo zolfo può essere usato nella formulazione in polvere secca o in polvere bagnabile oppure può essere distribuito sotto forma sublimata. Si sconsiglia l’uso dello zolfo sublimato nelle serre coperte in polietilene. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 67 Oidio - ‘’Mal Bianco’’ (Leveillula taurica) (Erysiphe spp.) Principi attivi ammessi nel D.P.I. : Ampelomyces quisqualis Zolfo Bicarbonato di potassio Boscalid + Pyraclostrobin (1) (5) Miclobutanil (2) Difenoconazolo (2) Penconazolo (2) (8) Tebuconazolo (2) Ciproconazolo (2) Azoxystrobin (3) (5) Pyraclostrobin + Metiram (4) (5) Ciflufenamid (6) Bupirimate (7) Metrafenone (9) Trifloxistrobin + Tebuconazolo (2) (5) Limitazioni d'uso e note (1) Al massimo 3 interventi all’anno, indipendentemente dall’avversità controllata (2) Al massimo 3 interventi con IBE per ciclo colturale indipendentemente dall’avversità (3) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale, indipendentemente dall’avversità controllata (4) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale con Metiram e Propineb indipendentemente dall'avversità (5) Indipendentemente dall'avversità Azoxystrobin, Trifloxistrobin, Famoxadone e Pyraclostrobin non possono essere complessivamente impiegati più di 3 volte per ciclo colturale (6) Massimo 2 interventi all’anno (7) Massimo 2 interventi all’anno (8) Solo formulati ammessi in coltura protetta (9) Al massimo 2 interventi all’anno DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Peronospora - (Phytophtora infestans) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura 10 - 25 °C Umidità relativa maggiore di 90 % Bagnatura della vegetazione 68 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Peronospora - (Phytophtora infestans) Criteri di intervento agronomico: - Arieggiare l’ambiente serra/tunnel con frequenti aperture; - Controllare temperature e umidità relativa; - Evitare la bagnatura prolungata della vegetazione; - Regolare gli apporti idrici; 69 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 70 Peronospora - (Phytophtora infestans) Criteri di intervento chimico: Al verificarsi di condizioni favorevoli allo sviluppo della malattia intervenire con p.a. ad azione preventiva; - privilegiare l'impiego di sali rameici; - Intervenire con sistemici o citotropici solo in presenza della patologia; DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Peronospora - (Phytophtora infestans) Limitazioni d'uso e note Principi attivi ammessi in DPI Prodotti rameici Fosetil Alluminio Cimoxanil (1) Benalaxil + Rame (2) Metalaxil + rame (2) Metalaxyl M + Rame (2) Azoxystrobin (3) (5) Metiram (4) Propineb (4) Pyraclostrobin + Metiram (4) (5) Dimetomorf + Rame (6) (9) Iprovalicarb + Rame (7) (9) Mandipropamide (8) (9) (10) Famoxadone + Cimoxanil (1) (5) Zoxamide (11) Propamocarb (12) Pyraclostrobin + Dimetomorf (5) (9) Cyazofamide (13) Amectotradina + Dimetomorf (14) (9) Ametoctradina + Metiram (14) (4) Amisulbron (13 71 (1) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale, (2) Al massimo 3 interventi con fenilammidi per ciclo colturale, indipendentemente dall’avversità (3) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale, indipendentemente dall’avversità controllata (4) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale con Metiram e Propineb indipendentemente dall'avversità; (5) Indipendentemente dall'avversità Azoxystrobin, Trifloxistrobin, Famoxadone e Pyraclostrobin, non possono essere complessivamente impiegati più di 3 volte all'anno (6) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale (7) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale (8) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale (9) Per ciclo colturale al massimo 4 interventi tra Dimetomorf, Iprovalicarb e Mandipropamide (10) Non utilizzare formulati in miscela con Mancozeb (11) Al massimo 4 interventi all’anno, indipendentemente dall’avversità controllata (12) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale (13) Al massimo 3 interventi all’anno (14) Al massimo 2 interventi all’anno con Amectotradina DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Botrite – ‘’Muffa Grigia’’ (Botrytis cinerea) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura 17 – 25 °C Umidità relativa maggiore di 90 % 72 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Botrite – ‘’Muffa Grigia’’ (Botrytis cinerea) Criteri di intervento agronomico: -Arieggiare bene e costantemente le serre/tunnel; -Non adottare sesti di impianto troppo fitti; -Non eccedere con le concimazioni azotate e le irrigazioni; -Evitare di provocare lesioni alle piante condizioni favorevoli alla malattia. 73 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Botrite – ‘’Muffa Grigia’’ (Botrytis cinerea) Criteri di intervento chimico: -intervenire alla comparsa dei primi sintomi, ripetendo l'intervento nel caso di condizioni climatiche favorevoli allo sviluppo del patogeno. 74 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Botrite – ‘’Muffa Grigia’’ (Botrytis cinerea) Principi attivi ammessi in DPI Bacillus subtilis(7) Bacillus amiloliquefaciens(8) Pyrimethanil Cyprodinil+Fludioxonil Pyraclostrobin + Boscalid (1) (2) Fenexamide (3) Fenpyrazamine (4) Imazalil (5) Penthiopyrad (6) Limitazioni d'uso e note Utilizzare solo ceppi di Trichoderma h. e Bacillus s. registrati Al massimo 2 interventi per ciclo colturale contro questa avversità (1) Indipendentemente dall'avversità Azoxystrobin, Trifloxistrobin, Famoxadone e Pyraclostrobin non possono essere complessivamente impiegati più di 3 volte per ciclo colturale (2) Al massimo 3 interventi all’anno indipendentemente dall'avversità (3) Al massimo 3 interventi all’anno (4) Al massimo 3 interventi all’anno (5) Ammesso per il controllo della botrite del fusto; Interventi non limitati ai 2 all’anno previsti sull’avversità (6) Al Massimo 1 intervento all’anno (7) Al massimo 4 interventi all’anno (8) Al massimo 6 interventi all’anno 75 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Cladosporiosi (Cladosporium fulvum) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura 10 – 28 °C Umidità relativa circa il 90 % Bagnatura della vegetazione 76 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Cladosporiosi (Cladosporium fulvum) Criteri di intervento agronomico: -Arieggiare bene e costantemente le serre/tunnel; -Non adottare sesti d’impianto troppo fitti; -Regolare gli apporti idrici; -Distruzione dei residui colturali; -Impiegare seme sano e cv resistenti e/o tolleranti. 77 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 78 Cladosporiosi (Cladosporium fulvum) Criteri di intervento chimico: - intervenire alla comparsa dei primi sintomi. Principi attivi ammessi in DPI Prodotti rameici Azoxystrobin (1) (4)) Difenoconazolo (2) Ciproconazolo (2) Boscalid + Pyraclostrobin (3) (4) Pyraclostrobin + Metiram (4) (5) Metiram (5) Propineb (5) Limitazioni d'uso e note 1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale, indipendentemente dall’avversità controllata (2) Al massimo 3 interventi con IBE per ciclo colturale indipendentemente dall’avversità (3) Al massimo 3 trattamenti all’anno, indipendentemente dall’avversità controllata (4) Indipendentemente dall'avversità Azoxystrobin, Trifloxistrobin, Famoxadone e Pyraclostrobin non possono essere complessivamenteimpiegati più di 3 volte per ciclo colturale (5) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale con Metiram e Propineb indipendentemente dall'avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Alternariosi (Alternaria alternata)(Alternaria porri f.sp.solani) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura 18 – 30 °C Umidità relativa elevata Bagnatura della vegetazione 79 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Alternariosi (Alternaria alternata)(Alternaria porri f.sp.solani) Criteri di intervento agronomico: -Impiegare seme e piantine sane; -Evitare i ristagni idrici e limitare le irrigazioni; -Impiegare cv. Tolleranti e/o resistenti; -Arieggiare bene e costantemente le serre; -Eliminare la vegetazione infetta, che non va comunque interrata. 80 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 81 Alternariosi (Alternaria alternata)(Alternaria porri f.sp.solani) Criteri di intervento chimico: - intervenire alla comparsa dei primi sintomi. Limitazioni d'uso e note Principi attivi ammessi in DPI Gli interventi antiperonosporici normalmente effettuati sono in genere efficaci nel contenimento dell’alternaria Prodotti rameici (1) Al massimo 3 interventi con IBE per ciclo colturale Difenoconazolo (1) indipendentemente dall’avversità Azoxystrobin (2) (4) (2) Al massimo 2 trattamenti per ciclo colturale, Metiram (3) indipendentemente dall’avversità Pyraclostrobin + Metiram (3) (4) (3) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale con Metiram e Pyraclostrobin+Dimetomorf (4) (5) Propineb indipendentemente dall'avversità Propineb (3) (4) Indipendentemente dall'avversità Azoxystrobin, Famoxadone e Pyraclostrobin non possono essere complessivamente impiegati più di 3 volte per ciclo colturale (5) Per ciclo colturale al massimo 4 interventi tra Dimetomorf, Iprovalicarb e Mandipropamide DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Marciume del colletto e radici (Pythium spp.) (Phytophtora spp.) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperature ottimali variabili a seconda della specie 15 – 32 °C Eccesso di umidità nel suolo Eccesso di azoto 82 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Marciume del colletto e radici (Pythium spp.) (Phytophtora spp.) Criteri di intervento agronomico: -Arieggiare l’ambiente serra ed evitare i ristagni idrici; -Distruzione dei residui colturali e impiego di piantine sane; -Non eccedere con le concimazioni azotate e le irrigazioni; 83 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Marciume del colletto e radici (Pythium spp.) (Phytophtora spp.) Criteri di intervento fisico: Solarizzare il terreno con film di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni Criteri di intervento biologico: interventi preventivi con microrganismi antagonisti 84 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Rizottoniosi (Rizoctonia solani) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura variabile a seconda dei ceppi: 5 – 36 °C Umidità relativa elevata Umidità suolo variabile a seconda dei ceppi 85 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Rizottoniosi (Rizoctonia solani) Criteri di intervento agronomico: -Arieggiare l’ambiente serra ed evitare i ristagni idrici; -Distruzione dei residui colturali e impiego di piantine sane; Criteri di intervento fisico: Solarizzare il terreno con film di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni 86 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Rizottoniosi (Rizoctonia solani) Criteri di intervento biologico: interventi preventivi con microrganismi antagonisti: Trichoderma asperellum + Trichoderma gamsii) Trichoderma asperellum Trichoderma harzianum Criteri di intervento chimico: - intervenire alla comparsa dei primi sintomi. Principi attivi ammessi in DPI Tiram (1) Limitazioni d'uso e note 1) Al massimo un intervento per ciclo colturale previa accertata presenza del patogeno 87 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Radice suberosa (Pyrenochaeta lycopersici) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperatura variabile a seconda dei ceppi 15 – 30 °C 88 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Radice suberosa (Pyrenochaeta lycopersici) Criteri di intervento agronomico: Utilizzare varietà resistenti o tolleranti ed evitare i ristagni idrici; Distruggere le piante ammalate ed i residui della coltura precedente. Criteri di intervento fisico: Solarizzare il terreno con film di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni Criteri di intervento biologico: interventi preventivi con microrganismi antagonisti: Streptomyces griseoviridis 89 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 90 Malattie telluriche Tracheomicosi (Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici ) (FOL) Marciume basale (Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici ) (FORL) Tracheomicosi ((Verticillium dahliae) (Verticillium albo-atrum)) Questi funghi patogeni penetrano nella pianta attraverso le radici e invadono i vasi linfatici delle piante provocandone la morte in tempi più o meno rapidi a secondo della specie patogena. si conservano vitali nei terreni e nei residui di coltivazione grazie a spore resistenti o microsclerozi (Verticillium). Le spore possono essere trasportate dal vento, dall’acqua d’irrigazione, dalle attrezzature per le lavorazioni del terreno, dalle calzature degli operatori o tramite l’utilizzo di terriccio infetto DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 91 Malattie telluriche Tracheomicosi (Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici ) (FOL) Marciume basale (Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici ) (FORL) Tracheomicosi (Verticillium dahliae) (Verticillium albo-atrum) Condizioni favorevoli allo sviluppo: TEMPERATURE OTTIMALI STATO IDRICO TERRENO SALINITA’ FOL 27 - 30 °C ECCESSO ELEVATA FORL 18 - 20 °C ECCESSO ELEVATA VERTICILLIUM ALBO- ATRUM 20 – 32 °C DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Fusarium oxysporum f.sp. Lycopersici (FOL) 92 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 93 Tracheomicosi (Verticillium spp) DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Marciume basale (Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici ) (FORL) 94 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche Fusarium spp. Verticillium spp. Criteri di intervento agronomico: - dove possibile, praticare la rotazione con altre ortive. - attuare sovesci con essenze che abbiano attività biocida fungicida. - utilizzare varietà resistenti o tolleranti o utilizzare piante innestate con portinnesto resistente; - evitare i ristagni idrici; - distruggere le piante ammalate ed i residui della coltura precedente; - utilizzare fertilizzanti in grado di stimolare i meccanismi di resistenza naturale delle piante. Criteri di intervento fisico: - Solarizzare il terreno con film di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni. 95 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Tracheomicosi (Fusarium oxysporum f.sp. lycopersici ) (FOL) Marciume basale (Fusarium oxysporum f.sp. radicis lycopersici ) (FORL) Tracheomicosi ((Verticillium dahliae) (Verticillium albo-atrum)) Criteri di intervento biologico: - Utilizzo di funghi antagonisti. (Trichoderma asperellum + Trichoderma gamsii) (1) Trichoderma asperellum (1) Trichoderma harzianum (2) Streptomyces griseoviridis (3) Limitazioni d’uso e note: Utilizzare solo ceppi di Trichoderma registrati (1) Ammesso solo su Verticillium dahliae (2) ammesso solo su Fusarium spp (3) Non ammesso su Verticillium albo - atrum 96 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie telluriche 97 Fusarium spp. Verticillium spp. Pythium spp. Rhizoctonia Criteri di intervento chimico: Solo in caso di terreni in cui si sia riscontrata una infestazione sulla coltura o sul ciclo precedente. Limitazioni d’uso e note Principi attivi: FUMIGANTI Metam Na (1) (2) (3) (4) Metam K (1) (2) (3) (4) Dazomet (1) (5) (1) Da effettuarsi previa autorizzazione dell'organo tecnico competente per territorio (2) Max 1 intervento in pre trapianto in alternativa tra di loro, al Fenamifos e al Fosthiazate (3) Utilizzare una dose massima di 1.000 litri anno (4) Ammesso con irrigazione a goccia e utilizzo di pellicola plastica impermeabile ai gas (5) Sulla stessa superficie è consentita una applicazione ogni tre anni prima della semina/trapianto. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie batteriche: Avvizzimento batterico del pomodoro (Clavibacter michiganensis subsp. Michiganensis) Condizioni favorevoli allo sviluppo Temperature ottimali 24 – 27 °C Umidita relativa superiore a 80 % Eccesso di azoto 98 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie batteriche: Necrosi del midollo (Pseudomonas corrugata) Condizioni favorevoli allo sviluppo Eccesso idrico e azotato Umidita relativa elevata 99 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie batteriche: Macchiettatura batterica Pseudomonas syringae pv. tomato) 100 Maculatura batterica (Xanthomonas campestris pv. Vesicatoria) Condizioni favorevoli allo sviluppo: TEMPERATURE OTTIMALI UMIDITA’ Pseudomonas s. 18 - 24 °C Elevata Bagnatura fogliare Xantomonas c. 23 - 27 °C Elevata Bagnatura fogliare DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie batteriche: Criteri di intervento agronomico: - Impiegare seme certificato; -Trapiantare solo piante non infette dando preferenza a varietà tolleranti; -Effettuare concimazioni azotate e potassiche equilibrate; -Eliminare la vegetazione infetta, che non va comunque interrata; -E’sconsigliato irrigare con acque provenienti da canali o bacini di raccolta i cui fondali non vengano periodicamente ripuliti da residui organici; -Evitare ristagni idrici; -Arieggiare bene e costantemente le serre; -Disinfettare gli attrezzi da taglio; -Utilizzare fertilizzanti in grado di stimolare i meccanismi di resistenza naturale delle piante. 101 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie batteriche: 102 Criteri di intervento fisico: -Solarizzare il terreno con film di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni. Criteri di intervento biologico: -Intervenire con prodotti a base di Bacillus subtilis contro Pseudomonas Criteri di intervento chimico: -Intervenire alla comparsa dei sintomi e dopo eventi che causino ferite alle piante. Principi attivi Prodotti rameici Acibenzolar-S-metile (2) Limitazioni d’uso e note (2) Al massimo 4 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie virali: Virus dell’ accartocciamento fogliare giallo del pomodoro TYLCV (Tomato Yellow Leaf Curl Virus) Insetto vettore: Aleurodidi (Bemisia tabaci) 103 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie virali: Virus della clorosi virale del pomodoro Tomato Infectious Chlorosis Virus TICV Tomato Chlorosis Virus ToCV Insetto vettore: Trialeurodes vaporariorum TICV Bemisia tabaci ToCV 104 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie virali: Virus della bronzatura del pomodoro TSWV (Tomato Spotted Wilt Virus) Insetto vettore: Tripide (Frankliniella occidentalis) Foto Bioplanet 105 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie virali: Criteri di intervento agronomico: -Per il trapianto impiegare piante certificate virus esenti o virus controllate; -Utilizzare varietà tolleranti; -Nelle zone a rischio monitorare accuratamente la presenza di vettori (Afidi, Aleirodidi, Tripidi) per un loro tempestivo contenimento; -Controllare accuratamente le erbe infestanti anche al di fuori della serra; -Eliminazione tempestiva delle piante sintomatiche; -Utilizzare fertilizzanti in grado di stimolare i meccanismi di resistenza naturale delle piante. 106 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Malattie virali: Criteri di intervento fisico: -Utilizzare reti con maglie tipo 16/10 o 20/10 per schermare tutte le aperture delle serre al fine di impedire l'ingresso degli insetti vettori; -Proteggere la coltura nella fase iniziale con tessuto non tessuto. 107 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Aleurodidi (farfallina bianca) Trialeurodes vaporariorum Bemisia tabaci Gli aleurodidi compiono un elevato numero di generazioni. Gli adulti e le forme giovanili si alimentano dei succhi linfatici delle piante mediante l’apparato boccale pungente succhiante. Le due specie sviluppano diverse generazioni all’anno e pullulano nei mesi più caldi. Oltre alla sottrazione di linfa, secernono melata con la quale imbrattano la vegetazione e le bacche dove successivamente sviluppa la fumaggine. Possono trasmettere virus. 108 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Aleurodidi (Trialeurodes vaporariorum) (Bemisia tabaci) Criteri di intervento fisico: -Utilizzare reti con maglie tipo 16/10 o 20/10 per schermare tutte le aperture delle serre, al fine di impedire l'ingresso degli adulti; -Esporre pannelli gialli invischiati di colla per il monitoraggio degli adulti di aleurodidi; -Utilizzare plastiche di copertura fotoselettive con effetto repellente per gli insetti. 109 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 110 Parassiti animali (Insetti) Aleurodidi (Trialeurodes vaporariorum) (Bemisia tabaci) Criteri di intervento biologico: - Inserire prima possibile gli ausiliari Encarsia formosa (4-20/mq) e/o Macrolophus caliginosus (1-3/mq) - Eretmocerus mundus. Principi attivi ammessi in biologico Beauveria bassiana Paecilomices fumosoroseus Lecanicillium muscarium Azadiractina Piretrine naturali Saponi di potassio Estratto di alghe in gel Sali potassici di acidi grassi Encarsia formosa Foto Bioplanet Macrolophus caliginosus Foto Bioplanet DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 111 Parassiti animali (Insetti) Aleurodidi (Trialeurodes vaporariorum) (Bemisia tabaci) Criteri di intervento Chimico: -Nelle aree a forte rischio di virosi, intervenire all'inizio delle infestazioni; -Nelle altre aree, intervenire alla presenza di 10 neanidi per foglia. Principi attivi Acetamiprid (1) Imidacloprid (1) Thiamethoxam (1) Thiacloprid (1) Pyriproxyfen (2) Etofenprox (3) Flonicamid (4) Pymetrozine (5) Spirotetramat (6) Buprofezin Spiromesifen (7) 1) Al massimo 1 intervento all’anno con neonicotinoidi, Indipendentemente dall'avversità (2) Al massimo 1 intervento per ciclo colturale (3) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale con Piretroidi e Etofenprox, indipendentemente dall'avversità (4) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale su questa avversità da effettuarsi in post trapianto mediante fertirrigazione (5) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità, solamente se si eseguono lanci di ausiliari. (6) Al massimo due interventi all’anno indipendentemente dall’avversità (7) Al massimo 2 interventi DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 112 Parassiti animali (Insetti) Ditteri Mosca minatrice (Liriomyza spp.) Danni Le minatrici possono svolgere da 4 a 6 generazioni all’anno. Le larve si nutrono delle foglie scavando delle mine di alimentazione all’interno delle stesse. In caso di forte attacco gran parte dell’apparato fogliare viene distrutto con conseguente indebolimento della pianta. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Ditteri Mosca Minatrice (Liriomyza spp.) Criteri di intervento fisico: -Utilizzare reti con maglie tipo 16/10 o 20/10 per schermare tutte le aperture delle serre, al fine di impedire l'ingresso degli adulti; 113 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 114 Parassiti animali (Insetti) Ditteri Mosca Minatrice (Liriomyza spp.) Criteri di intervento biologico: -Intervenire con lanci di ausiliari Dygliphus isaea (0,1-0,3/mq) al riscontro delle prime mine. Foto Bioplanet Principi attivi ammessi in biologico Azadiractina (1) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale Spinosad (1) indipendentemente dall'avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 115 Parassiti animali (Insetti) Ditteri Mosca Minatrice (Liriomyza spp.) Criteri di intervento chimico: -Intervenire in caso presenza di mine e/o ovideposizioni sulle foglie; -Nel caso si facciano lanci di Diglyphus isaea intervenire chimicamente solo in presenza di scarsa parassitizzazione. Principi attivi Ciromazina Abamectina (2) Acetamiprid (3) (2) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall’avversità (3) Al massimo 1 intervento all’anno con neonicotinoidi, indipendentemente dall'avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Lepidotteri Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) Danni La tignola del pomodoro può compiere 10 -12 generazioni all’anno. Le larve attaccano foglie, germogli e bacche scavando delle mine di alimentazione all’interno dei tessuti vegetali. La tignola può provocare danni ingenti per distruzione dell’apparato fogliare e a causa dell’infestazione delle bacche che successivamente possono andare incontro a marciume. 116 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) lepidotteri Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) Criteri di intervento fisico: -Utilizzare reti con maglie tipo 16/10 o 20/10 per schermare tutte le aperture delle serre, al fine di impedire l'ingresso degli adulti; Criteri di intervento biotecnico: - Utilizzare trappole per la cattura massale. - Confusione sessuale 117 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) trappole per la cattura massale. 118 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) Confusione sessuale 119 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) lepidotteri Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) Criteri di intervento biologico: 120 Necremnus artynes Foto Bioplanet Introdurre ove possibile i nemici naturali: Parassitoidi: Necremnus artynes ; Trichogramma achaeae; Predatori: Macrolophus caliginosus Principi attivi ammessi in biologico Bacillus thuringiensis sub. Aizawai Azadiractina (1) Spinosad (2) Trichogramma achaeae Foto Biocolor (1) Ammesso solo l’impiego con formulati in fertirrigazione (2) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 121 Parassiti animali (Insetti) lepidotteri Tignola del pomodoro (Tuta absoluta) Criteri di intervento Chimico: -Monitorare l’inizio dell’infestazione mediante trappole a feromoni; Principi attivi Indoxacarb (2) Metaflumizone (4) Emamectina (5) Chloratraniliprole (6) Limitazioni d’uso e note (2) Massimo due interventi per ciclo colturale (4) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità (5) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità. Solamente contro questa avversità è consentito un terzo trattamento (6) Al massimo due interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Lepidotteri Nottua Gialla del pomodoro (Heliotis armigera) Nottua mediterranea (Spodoptera litoralis) Le larve attaccano foglie, germogli, bacche. L’ Heliotis può compiere fino a 4 generazioni anno. La Spodoptera può compiere fino a 9 generazioni anno 122 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 123 Parassiti animali (Insetti) lepidotteri Nottue (Heliotis a. ; Spodoptera l.) Criteri di intervento fisico: - Utilizzare reti con maglie tipo 16/10 o 20/10 per schermare tutte le aperture delle serre, al fine di impedire l'ingresso degli adulti; CAMPIONAMENTI - Si consiglia di controllare l'andamento dei voli con trappole a feromoni, posizionate una per serra e per specie per segnalare l'inizio dell'infestazione. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) lepidotteri Nottue (Heliotis a. ; Spodoptera l.) Criteri di intervento biologico: - Iniziare gli interventi contro primi stadi larvali bagnando bene la vegetazione con prodotti a base di: Bacillus thuringiensis Spodoptera l. NPV (1) Helicoverpa a. NPV (2) Piretro naturale Azadiractina Spinosad (3) 1) Ammesso solo su Spodoptera l. 2) Ammesso solo su Heliothis a. 3) Al massimo 3 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall'avversità 124 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 125 Insetti - lepidotteri Nottue (Heliotis a. ; Spodoptera l.) Criteri di intervento chimico: - Si consiglia di intervenire all’inizio delle infestazioni. Alfacipermetrina (1) Deltametrina (1) Zetacipermetrina (1) Lambdacialotrina (1) (4) Cipermetrina (1) Metaflumizone (3) (13) Indoxacarb (5) Emamectina (6) Chloratraniliprole (7) Lufenuron (8) (12) Metoxifenozide (11) (1) Al massimo 2 interventi per ciclo colturale con Piretroidi e Etofenprox, indipendentemente dall'avversità; l’utilizzo dei piretroidi non è compatibile con l’impiego degli insetti impollinatori. (3) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità (4) Solo formulati autorizzati per l’impiego in coltura protetta (5) Al massimo 4 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità (6) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentementedall’avversità. (7) Al massimo due interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità; (8) Al massimo 1 intervento sull’avversità, 2 interventi all’anno, indipendentemente dall’avversità (9) Ammesso solo su Spodoptera littoralis ( (11) Al massimo 1 intervento all’anno (12) Ammesso solo su Heliothis a. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 126 Parassiti animali (Insetti) Tripidi (Frankliniella occidentalis, Trips spp.) Frankliniella occidentalis Foto Bioplanet I tripidi attaccano molte specie vegetali e provocano macchiettature necrotiche sui tessuti vegetali prevalentemente su foglie dovuti alle punture di alimentazione. Attaccano anche i fiori causando spesso anche malformazione delle bacche. Possono essere vettori di Virus. In serra i tripidi possono compiere oltre 10 generazioni in un anno. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 127 Parassiti animali (Insetti) Tripidi (Frankliniella occidentalis, Trips spp.) Criteri di intervento biologico: -E’ possibile introdurre il predatore Ambliseius swirskii con lanci ripetuti e con quantitativi variabili, in relazione al livello d'infestazione: e trattamenti con prodotti a base di: Beauvearia bassiana Lecanicillium muscarium Azadiractina Spinosad Foto Bioplanet DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Insetti) Tripidi (Frankliniella occidentalis, Trips spp.) Criteri di intervento chimico: -Intervenire nelle prime fasi dell'infestazione. Principi attivi Lufenuron (2) Formetanato (3) Metiocarb (3) 2) Al massimo 2 interventi l’anno, indipendentemente dall’avversità (3) Al massimo 1 intervento all’anno 128 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Acari) Eriofidi Eriofide ruginoso del pomodoro (Aculops lycopersici) Attacca le foglie, gli steli, le bacche causando deperimento della pianta e rugginosità sugli steli sulle bacche 129 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Acari) Eriofidi Eriofide ruginoso del pomodoro (Aculops lycopersici) Criteri di intervento biologico: È possibile intervenire con lanci di acari predatori: Ambliseius andersonii e trattamenti con: Sali potassici di acidi grassi Foto Bioplanet 130 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Acari) Eriofidi Eriofide ruginoso del pomodoro (Aculops lycopersici) Criteri di intervento chimico: -Intervenire in caso di presenza accertata e generalizzata; -Privilegiare trattamenti localizzati sui focolai. Al massimo 1 intervento acaricida per ciclo colturale; 2 interventi sono ammessi per il ciclo primaverile Abamectina (1) (1) Al massimo un intervento per ciclo colturale su questa avversità, 2 interventi per ciclo colturale indipendentemente dall’avversità 131 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Nematodi galligeni) Meloidogyne spp Sono organismi terricoli microscopici e trasparenti e sono attivi nei suoli caldi e umidi, prevalentemente sabbiosi. Il maschio è filiforme e la femmina è piriforme. Attaccano le radici causando galle compromettendone la funzionalità. Le piante colpite ingialliscono, presentano appassimenti nelle ore più calde del giorno, deperiscono e spesso muoiono. 132 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA 133 Parassiti animali (Nematodi galligeni) Meloidogyne spp Criteri di intervento agronomico: -Eliminare e distruggere i residui della coltura precedente; -Evitare ristagni idrici; -Impiegare varietà e portinnesti tolleranti/resistenti; -Utilizzo di panelli di semi di brassica (Da utilizzare alla dose di 2,5 t/ha, 7-10 giorni prima del trapianto, con interramento a 15-20 cm e bagnatura successiva.); -Rotazioni; -Utilizzo in rotazione di specie da sovescio con attività bionematocida es. Rafano Criteri di intervento fisico: -Solarizzare il terreno con telo di P.E. trasparente dello spessore di mm 0,035-0,050 durante i mesi di giugno-agosto per almeno 50 giorni. DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Nematodi galligeni) Meloidogyne spp Criteri di intervento biologico: -Intervenire in pretrapianto con la distribuzione di funghi antagonisti. Pecilomyces lilacinus Bacillus firmus Pochonia clhamidospora Arthrobotrys oligospora - Interventi al terreno con prodotti naturali Estratto di Quillarya saponaria Olio di tagete Estratto d‘aglio (Una sola applicazione localizzata al terreno al momento del trapianto) 134 DIFESA FITOSANITARIA DEL POMODORO DA MENSA IN SERRA Parassiti animali (Nematodi galligeni) 135 Meloidogyne spp Criteri di intervento chimico: -Presenza accertata o se nell'anno precedente ci siano stati danni; -Intervenire una prima volta in pre-trapianto con un prodotto granulare o liquido e successivamente 20-30 giorni dopo con un prodotto liquido di copertura. (2) Da effettuarsi previa autorizzazione dell'organo tecnico competente per territorio Principi attivi: (3) Prima del trapianto: intervenire in modo localizzato tramite impianto Fosthiazate (2) (4) di irrigazione, rispettando i 60 giorni di carenza e utilizzando la dose Fenamifos (3) (5) (7) minima di etichetta. In alternativa al Fosthiazate. (4) Prima del trapianto intervenire in modo localizzato, utilizzando la Oxamyl (6) dose minima di etichetta. In alternativa al Fenamifos, al Metam Na e al Metam K Inserimento: (5) Dopo il trapianto: 1 intervento localizzato tramite impianto di Fluopyram irrigazione per ciclo colturale, in alternativa all'Oxamyl, rispettando i 60 gg di carenza. (6) Con la coltura in atto intervenire in modo localizzato tramite impianto di irrigazione con formulati liquidi. In alternativa al Fenamifos. Al massimo 30 litri di formulato commerciale per ciclo colturale. (7) Interventi in pre trapianto, in alternativa al Metam Na e Metam K 136 GRAZIE PER L’ ATTENZIONE