Qui sono rappresentate delle informazioni che conoscete già, sulle

Patologia Generale
Prof. B. Batteta
Lezione N? parte seconda
27.10.2012
Marcello Solinas
Qui sono rappresentate delle informazioni che conoscete già, sulle basi dell’ aumento della VES, e anche qui
dovete ricordare che l’aumento della VES è proporzionale all’aumento dell’infiammazione, perché più
proteine della fase acuta e più fibrinogeno c’è in circolo, maggiore è la velocità di sedimentazione.
Parliamo della termoregolazione. Durante le infezioni aumenta la temperatura, questa aumenta però anche
nei traumi e in altri tipi di stress; dopo un operazione ad esempio, un rialzo termico è nella norma. Avviene
un’infiammazione per riparare i tessuti necrotici, anche la stessa sede di taglio è causa di un aumento di
temperatura, che comunque resta proporzionale al danno, quindi quando si effettua un’operazione è già
previsto.
Noi siamo organismi omeotermi,, manteniamo la temperatura costante, e grazie a questo possiamo vivere
praticamente a qualsiasi latitudine e temperatura, al contrario ad esempio di una lucertola o di un qualsiasi
rettile che per regolare la propria temperatura subisce molto di più la variabilità dell’ambiente esterno.
Per regolare la temperatura abbiamo due sistemi, la produzione endogena di calore e la dispersione.
Come produciamo calore? Qui (nella slide) abbiamo una serie di meccanismi.
Il principale è l’ossidazione di glucidi e acidi grassi. Quando noi ossidiamo queste molecole produciamo
energia, che va in parte trasformata in energia chimica e in parte dispersa o per meglio dire, liberata sotto
forma di energia termica.
Le implicazioni di questo fenomeno sono dimostrate dal fatto che quando facciamo una camminata o
qualsiasi sforzo fisico: abbiamo caldo, diventiamo rossi e quindi abbiamo una vasodilatazione e a volte
siamo sudati(dispersione). Questo perché per liberare l’energia necessaria alla contrazione muscolare,
utilizzando ATP, abbiamo liberato anche una gran quantità di calore, che se va oltre i livelli dell’equilibrio
deve essere disperso.
Nei vari distretti ci possono essere delle piccole differenze, magari nel fegato ci saranno 38 gradi, mentre
nel naso 36, ma in generale l’organismo cerca di mantenersi in equilibrio sui 37 gradi.
Questa funzionalità termica è regolata da diversi tipi di ormoni: troviamo tra questi: gli ormoni tiroidei, i
glucocorticoidi e l’adrenalina.
Il centro che regola questi aspetti lo troviamo a livello dell’ ipotalamo, sia anteriore che posteriore.
Quello anteriore integra tutte le informazioni termiche provenienti dal nucleo centrale che a sua volta
prende informazioni dai recettori della cute.
L’ipotalamo posteriore invece influisce sulle scelte comportamentali dirette per ripararci dal freddo, come
ad esempio coprirci. Questo non avviene negli animali dotati di pelliccia, tra i peli degli animali si vanno a
formare delle sacche d’aria che isolano l’organismo dall’ambiente esterno, analogo come dice la prof a il
sacco a pelo o più semplicemente ai vestiti che indossiamo.N noi abbiamo ancora un residuo evolutivo di
questo con la pilo-erezione (pelle d’oca) che però non è molto efficace.
Inoltre molti animali vanno in letargo. Il letargo è un sistema metabolico di difesa dal freddo, in cui ha un
ruolo importante l’adipe bruno, che insieme alle ‘Proteine Disaccoppianti’ fa si che sia dissociata
l’ossidazione dalla fosforilazione. Quindi l’energia chimica liberata ossidando i grassi non sarà riconvertita in
altra energia chimica sotto forma di ATP ma solo in energia termica.
L’uomo possiede sicuramente adipe bruno alla nascita e nelle fasi embrionali ma oggi si pensa che ne
possieda anche da adulto e si stanno ricercando le proteine disaccoppianti per terapie dimagranti.
Per quanto riguarda invece la dispersione di calore, troviamo una serie di fenomeni che dovremmo aver già
visto con professor Casula, ossia: Irraggiamento, Evaporazione, Conduzione e Convezione.
La temperatura cutanea è variabile e soggetta a un ritmo circardiano , più bassa la mattina e più alta alcune
ore dopo i pasti per la digestione,durante l’attività fisica e per le Donne cresce di 0,5 0,6 gradi durante la
fase luteinica( ovulazione). L’ultima di queste variabili viene usata come sistema contraccettivo, anche se
non è molto efficace.
Qui (nella slide) sono indicate le zone di misurazione. Bisogna considerare che tra la misurazione buccale e
quella orale o rettale c’è circa mezzo grado di differenza (naturalmente c’è più caldo dentro).
Vista la normale regolazione termica corporea passiamo alle variazioni di temperatura dovute
all’infiammazione.
Prendiamo in considerazione le citochine. Queste quando raggiungono l’ipotalamo con la circolazione
danno uno stimolo per un aumento di temperatura. Anche se a prima vista può sembrare uno stimolo
endogeno dato che le citochine sono liberate da globuli bianchi, in realtà lo stimolo è esogeno, perché sono
fattori esterni a stimolare l’aumento di globuli bianchi e della loro secrezione. Un esempio può essere il
lipopolisaccaride LPS.
Queste molecole che quando causano un’aumento di temperatura sono dette PIROGENI, a livello
dell’ipotalamo stimolano la liberazione di cd-prostaglandine che inducono una fosfolipasi
che richiama l’Acido Arachidonico dalle plasma-membrane. Queste intervengono nell’attivazione delle
FOX2 ‘la via delle prostaglandine’ fino a produrre PGE2.
La PGE2 modifica i valori di riferimento, nel senso che se prima il riferimento era 37 gradi ora diventa 39
gradi, quindi il cambio del ‘riferimento’ porta l’ipotalamo a ‘crederere di essere al polo-nord’ nel senso che
gli stimoli cutanei etc gli sembreranno più freddi e faranno si che vengano messi in atto tutti i sistemi già
detti per riscaldare l’organismo. Avremo brividi e pallore(vaso-costrizione periferica), aumenterà il
metabolismo basale, e aumenterà l’ossidazione dei substrati energetici. In pratica aumenterà la nostra
temperatura ma noi sentiremo freddo ( e l’ipotalamo posteriore ci porterà a coprirci e a contrastare la
dispersione di calore).
A questo punto, sia se assumiamo antipiretici (tachipirina), sia se nel nostro organismo diminuiscono da
sole le citochine per la soluzione endogena del problema che ha causato il cambio di riferimento, verremo a
trovarci nella situazione che il nostro riferimento sarà tornato 37 gradi, ma il nostro organismo si trova
ancora a 39 gradi..
Quando avverrà questo noi ‘sfebbreremo’ quindi sentiremo caldo, ci sarà una vasodilatazione e quindi
rossore e disperderemo il calore in eccesso con la sudorazione.
La febbre, in base alla carriera medica che intraprenderemo, sarà una delle maggiori cause per cui ci
chiameranno. La prof suggerisce di prestare sempre attenzione a questo stato, perché anche se è vero che
nella maggior parte dei casi è collegata a infezioni begnine e poco o per niente pericolose, che causano
fenomeni febbrili temporanei, ci possono essere invece casi dove lo stato febbrile è costante e prolungato
nel tempo e in questi casi può essere un sintomo di qualcosa di grave.
In generale possiamo definire la febbre come l’alterazione positiva del livello di riferimento di temperatura
ipotalamico.
Oltre alla febbre esiste anche l’ipertermia, che è un alterazione al sistema di dispersione di calore, non è
causata quindi dai pirogeni, ad esempio se stiamo in una stanza ristretta molto affollata e magari anche
umida e che quindi ci ‘tappa’ lo sfogo di calore all’esterno, ci potremmo sentire male. (colpo di calore)
L’ipertermia quindi è diversa dalla febbre ed è dovuta ad un’alterazione del sistema di raffreddamento,
questa alterazione può essere una barriera fisica come l’umidità appunto ma può essere anche interna
all’organismo (spesso negli anziani e in alcuni soggetti con problemi a livello neurale o circolatorio, in chi fa
uso di alcol e di droghe).
E’ frequente inoltre nei bambini nati prematuri, questi infatti vengono subito posti nell’incubatrice che
controlla e regola la loro temperatura. E’ infatti possibile che i bambini prematuri non abbiano ancora
sviluppato il sistema di regolazione.
Fatta la distinzione tra febbre e ipertermia, dobbiamo tenere presente la febbre può essere causata non
solo da un’ infezione ma anche da altri fattori di danno tissutale, come ischemia, necrosi ma anche sostanze
chimiche o lesioni fisiche .
Nella slide abbiamo un riassunto di tutti questi eventi.
Per quanto riguarda l’ipotermia invece abbiamo un range dove è fisiologica; a 36 gradi, sentiamo freddo e
a volte disorientamento ma non abbiamo grandi problemi. A 34 iniziamo ad avere più problemi: cianosi
,aritmie,ipoventilazione, diminuzione della diuresi , fibrillazione ventricolare., fino a raggiungere differenze
di temperatura tra i vari organi che può portare a coma e morte.
L’ipotermia è importante perché è abbastanza facile da raggiungere, ne sono soggetti : i bambini, i
traumatizzati sotto anestesia (operazione dopo incidente). In sala operatoria c’è spesso la diatriba tra
anestesista che cerca di tenere sotto controllo la temperatura del paziente e chirurgo che invece subisce il
caldo e suda.
Altre cause di ipotermia frequenti sono quelle incidentali come i naufragi, l’acqua conduce il calore 64 volte
meglio dell’aria , o anche gli incidenti all’aperto, stradali e non, dove non c’è una tempestivo recupero del
soggetto.
Inoltre per chiudere l’ipotermia può essere causata dalla mancanza di possibilità di movimento , quindi
paralisi e malattie neurodegenerative o anche negli anziani che non percepiscono bene il freddo.