enzo vetrano e stefano randisi, registi Attori, autori e registi teatrali, Enzo Vetrano e Stefano Randisi lavorano insieme dal 1976. Col Teatro Daggide di Palermo, loro città d’origine, condividono fino al 1982 l’esperienza formativa del teatro di gruppo, orientando la propria ricerca verso il teatro d’attore, l’improvvisazione e la drammaturgia collettiva. Gli spettacoli di riferimento di questo periodo sono Ubu Re, con la regia di Beppe Randazzo, rappresentato per anni e in centinaia di piazze italiane ed estere, e il Gioco Daggide, innovativo e audace esperimento di improvvisazione teatrale totale. In seguito si staccano dal gruppo e formano e dirigono per dieci anni una compagnia all’interno della “Cooperativa Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna”, dedicandosi anche alla scrittura dei testi che mettono in scena. Fra questi una trilogia di spettacoli ispirata a fatti e personaggi siciliani realmente esistiti, ma reinventati dalla loro fantasia: Il Principe di Palagonia, Mata Hari a Palermo e L’isola dei Beati con cui nel 1988 vincono il Premio Palermo per il Teatro. Nello stesso periodo della loro permanenza a Bologna Nuova Scena produce gli spettacoli di Leo de Berardinis, che diventa per Vetrano e Randisi un Maestro di riferimento con il quale lavorano e collaborano in diversi spettacoli, fra il 1983 e il 2001, così come nel 1992 sempre per Nuova Scena chiamano Michele Perriera, con cui Vetrano aveva cominciato a Palermo nel 1972, per dirigerli come attori ne Il calapranzi di Pinter. Nel 1995 fondano l’Associazione Culturale Diablogues, prendendo il nome dal titolo di uno spettacolo prodotto da loro nel 1994 per Asti Teatro e che li vede dialogare in scena come Uno e Due, personaggi poetici e surreali creati da Roland Dubillard e tradotti per loro da Ugo Ronfani. Dello stesso autore nel ‘96 mettono in scena Beethoven nei campi di barbabietole. La loro Associazione spazia da produzioni di spettacoli di ricerca teatrale e musicale alla didattica, da consulenze artistiche alla progettazione e realizzazione di festival, rassegne ed eventi teatrali unici, con allestimenti in luoghi di particolare interesse artistico e culturale. Fra il ‘97 e il ‘99 una collaborazione con gruppi e artisti siciliani riporta Vetrano e Randisi a lavorare e a produrre nella loro isola: prima a Messina, con Nutrimenti Terrestri, per un lavoro di riscoperta e rilettura dell’opera di Nino Martoglio con Martogliata (1997) e L’Arte di Giufà (1998) e poi a Palermo, col Festival del Novecento, per la messinscena di Per Celia, un testo di Eduardo Rebulla, e Veglia per la buonanima del Principe di Beatrice Monroy. 15 Dal 1999 una creativa e fruttuosa collaborazione con Le belle bandiere di Elena Bucci e Marco Sgrosso avvia uno studio sui testi classici, che fa conoscere e apprezzare il lavoro di ricerca teatrale di Vetrano e Randisi anche in circuiti e teatri di tradizione. Il berretto a sonagli di Pirandello, Anfitrione da Molière/ Plauto/ Kleist/ Giraudoux, Il mercante di Venezia di Shakespeare e Le smanie per la villeggiatura da Goldoni diventano altrettante occasioni per affrontare autori e testi classici con l’obiettivo di superare i “limiti”delle vicende narrate, cercando nuove aperture su altre dimensioni e visioni teatrali (produzione del “Teatro degli Incamminati” di Milano e Teatro Comunale di Imola) Negli ultimi anni i due registi hanno formato una nuova compagnia di attori con cui continuano il lavoro sul teatro di Luigi Pirandello, coprodotti anche dal Teatro Stabile di Sardegna: L’uomo, la bestia e la virtù (2005), Pensaci, Giacomino! (2007), I giganti della montagna (2009) e L’uomo dal fiore in bocca e Sgombero (2010). Nel luglio 2011 ad Asti Teatro 33 debutta l’ultima produzione, questa volta con un testo di teatro contemporaneo: Totò e Vicé, di Franco Scaldati. Enzo Vetrano e Stefano Randisi hanno vinto nel 2011 il Premio Le Maschere del Teatro Italiano con I giganti della montagna e nel 2007 il Premio Eti-Gli Olimpici del Teatro, con Le smanie per la villeggiatura, entrambi primi classificati come Miglior Spettacolo, e sono stati nominati nella terna finalista della stessa categoria nel 2009 con Pensaci, Giacomino! Nel 2010 è stato loro conferito il Premio Hystrio - Associazione Nazionale Critici Teatrali per il loro lavoro sui classici e in particolare sulla loro rilettura dei testi pirandelliani. (*) Vetrano e Randisi sono presenti nel Dizionario dello Spettacolo del Novecento edito nel 1998 da Baldini e Castoldi, e dal 2001 sono i direttori artistici del Festival Acqua di terra / Terra di luna che si svolge tutti gli anni nel mese di luglio nel comprensorio imolese, lungo la vallata del fume Santerno. (*) Motivazione del Premio Hystrio - Associazione Nazionale Critici Teatrali 2010 a Vetrano-Randisi Attribuire a Enzo Vetrano e Stefano Randisi il Premio Hystrio-Anct significa riconoscere alla tradizione la possibilità di essere modernissima, di parlare al pubblico con linguaggio contemporaneo e con contemporanea sensibilità d’attore. Il lavoro dei due artisti – e in particolare l’approfondimento dell’opera pirandelliana che da anni li sta impegnando – è infatti un modo sorprendente di rivelare la forza e le ricchissime ambiguità di drammaturgie che sembrano aver già tutto svelato e che, affrontate da loro, trovano invece nuovo splendore e inquieti bagliori. Vetrano e Randisi non sono solo straordinari “restauratori” in grado di far affiorare parole terse e limpide, ma anche interpreti capaci di restituirle al pubblico con potente problematicità e indiscussa bravura. L’uno prevalentemente regista l’altro più volentieri attore, Vetrano e Randisi ci insegnano che la scena ha labili confini e che spesso è arbitrario dividerla in sperimentazione, avanguardia, tradizione o altro perché, quando è grande, è solo e soltanto teatro. 16