Per comprendere i MECCANISMI DI DIFESA è opportuno chiarire i

Scienze e Tecniche Psicologiche dello
Sviluppo della Salute in Età Evolutiva
ANNO ACCADEMICO 2009-2010
ROBERTO BAIOCCO
Sapienza Università di Roma
Per comprendere i MECCANISMI DI DIFESA
opportuno chiarire i concetti psicoanalitici di
CONSCIO
PRECONSCIO
INCONSCIO
è
Non esiste una manifestazione “pura” del pensiero, ma
in ogni atto significante umano (dal sintomo nevrotico
al sogno, fino alle più elevate espressioni creative e
artistiche) si inscrivono più forze, motivazioni e spinte,
che rimangono prevalentemente sconosciute sia ai
protagonisti che all’osservazione medica.
Il contenuto principale della psicoanalisi è proprio il
concetto di inconscio: ciò che non è noto ma
tuttavia determina le nostre condotte
affettive,intellettuali e sociali.
Viene così completamente modificata la linea di
demarcazione che, prima di Freud, separava il normale
dall’anormale, il razionale dall’irrazionale.
Tra queste dimensioni, in luogo della reciproca
esclusione, esiste ora un conflitto dinamico che è
insediata nella struttura stessa del soggetto, nelle
sue interazioni con gli altri e con la società.
• 1920 - PRIMA TOPICA
TEORIA DEI LUOGHI:INCONSCIO,
PRECONSCIO E CONSCIO
• DOPO 1920 - SECONDA TOPICA
PUNTO DI VISTA DINAMICO: Es, Io, Super-io
• TERZA TOPICA
PUNTO DI VISTA ECONOMICO: ENERGIA,
FONTI
La maggior parte della vita mentale si svolge fuori
dalla coscienza. L’Inconscio costituisce la realtà abissale
primaria di cui il conscio è solo la manifestazione visibile.
PRECONSCIO: ricordi che, pur essendo
momentaneamente inconsci, possono divenire
consci, in virtù di uno sforzo dell’attenzione.
Inconscio
RIMOSSO: elementi psichici stabilmente
inconsci che sono mantenuti tali da una forza
specifica - la rimozione.
Freud afferma che la psiche è
un’ unità complessa costituita
da un certo numero di “luoghi”
o “topoi”.
La prima topica viene
elaborata nell’ Interpretazione
dei sogni e distingue tre
sistemi: il conscio, il
preconscio e l’ inconscio.
La psiche è costituita da:
Inconscio: sede dei desideri,
pulsioni inaccettabili e ripugnanti
dal punto di vista morale
Preconscio: pensieri e ricordi
accessibili ma che si attivano in
maniera inconsapevole o con uno
sforzo cosciente (avere sulla
punta della lingua)
Conscio: stato di
consapevolezza opera attraverso
il pensiero logico e il linguaggio
verbale
IL MODELLO STRUTTURALE:
LE TRE ISTANZE DELLA PSICHE
Es: polo pulsionale della personalità
Super-Io: l’insieme delle proibizioni che sono instillate
all’uomo nei primi anni di vita e che poi lo accompagnano
nella vita.
Io: parte organizzata della personalità che si trova a
dover equilibrare le pressioni e le esigenze
dell’Es, del Super-io e del mondo esterno
Il termine MECCANISMI DI DIFESA si riferisce a varie
attività psicologiche, che scattano in modo automatico,
involontario, o inconscio, mediante le quali l’essere
umano tenta di escludere dalla consapevolezza degli
IMPULSI INACCETTABILI.
Quando un impulso è INACCETTABILE?
Quando, secondo il giudizio inconscio del soggetto, la
sua espressione provecherebbe una PUNIZIONE o una
pericolosa VENDETTA da parte di altre persone, o del
giudice interno coscienza morale
Il giudizio o la valutazione delle possibili conseguenze
di un impulso NON implica un processo conscio e
intenzionale.
Il giudizio (può essere confortato da considerazioni
realistiche) può basarsi interamente su punti di vista
infantili e irrazionali circa le conseguenze dell’impulso e
la reazione anticipata degli altri a esso.
I meccanismi di difesa possono continuare ad operare
anche dopo che la minaccia originaria è scomparsa.
La difesa può diventare ABITUALE e costituirsi come
struttura caratteriale della persona.
Reazione alla paura e angoscia
soggettive + mutamenti fisiologici
esperienze
Attivazione fisiologica del sistema nervoso autonomo
Segnali automatici e involontari grave pericolo
PAURA situazione esterna percepita come
pericolosa. Acutizza i sensi + si concentra l’attenzione
sulla fonte del pericolo + le risposte autonomiche
preparano alla lotta o alla fuga
ANGOSCIA pericolo psicologico interno, perdita di
controllo su di un impulso inconscio inaccettabili.
Poichè la minaccia è interna, la difesa mediante la lotta
o la fuga è inefficace.
L’angoscia attiva meccanismi di difesa automatici e
involontari i quali tentano di CONTENERE e OPPORSI
all’impulso
minaccioso
escludendolo
dalla
consapevolezza.
N.B. Pericolo interno vs esterno = ci si riferisce a pericoli che a una
percezione soggettiva sembrano nascere all’interno o all’esterno del
proprio sè psicologico
COSTRUTTI DI
PERSONALITA’
STADI DELLO
SVILUPPO
ES
IO
SUPER-IO
ORALE
ANALE
FALLICO
LATENZA
GENITALE
L'Es è il serbatoio dell'energia vitale, l'insieme caotico
e turbolento delle pulsioni e tenta di ottenere il piacere
ad ogni costo. L'Es è quindi governato dal PRINCIPIO DI
PIACERE.
Il Super-Io è la censura morale, l'insieme dei divieti
sociali sentiti dalla psiche come costrizione e
impedimento alla soddisfazione del piacere.
L'Io è la coscienza mediatrice prodotta dai due
movimenti contrastanti dell'Es e del Super-io. L'Io è
governato dal PRINCIPIO DI REALTÀ.
Le funzioni basilari dell’Io:
Percezione, Coscienza
Memoria, Attenzione, Pensiero
Intelligenza
Espressività e linguaggio
Motilità e abilità motorie
Giudizio e previsione
Capacità di posticipare bisogni e impulsi
Affetti di segnale: angoscia, vergogna, colpa
MECCANISMI DI DIFESA
Le varie funzioni dell’Io e la coordinazione presente tra
di esse operano in genere silenziosamente e in modo
spontaneo, e al di fuori della consapevolezza conscia.
Ad esempio il LINGUAGGIO di solito non richiede
nessuno sforzo conscio. Non sappiamo ad esempio
quali saranno le parole che utilizzeremo nelle frasi
successive. Ci affidiamo alla silenziosa e inconscia
capacità dell’Io di trovare la parola giusta per
completare la frase.
A volte però le funzioni integrative dell’Io possono
indurre il soggetto a dire ciò che non intendeva dire lapsus
Oltre all’Io, esiste un’altra istanza psicologica interna
che controlla il comportamento dell’uomo, cioè il
Super-Io, che spesso viene equiparato alla coscienza
morale.
Anche il Super-Io opera di solito in modo silenzioso,
automatico e inconscio. La parte più primitiva e
assoluta rappresenta il residuo di quella morale
inflessibile e punitiva che caratterizza la prima infanzia
(dai 3 ai 6 anni).
Quali sono le caratteristiche del pensiero del bambino
in questa fase dello sviluppo?
PERIODO
Età
Descrizione
Sensomotorio
0-2 anni
A 2 anni “comprende” il mondo in base a ciò
che può fare con gli oggetti e con le
informazioni sensoriali
Preoperatorio
2-6 anni
Si rappresenta mentalmente gli oggetti e
comincia a comprendere la loro
classificazione in gruppi
Operatorio
concreto
6-12
anni
La capacità logica progredisce grazie allo
sviluppo di nuove operazioni mentali
(addizione, sottrazione, ecc.)
Operatorio
formale
Dai 12
anni
È capace di organizzare le informazioni in
modo sistematico e pensa in termini
ipotetico-deduttivi
EGOCENTRISMO
Il bambino non è in grado di capire il punto di vista di
un’altra persona, è minore del periodo precedente e
continuerà a diminuire man mano che il bambino cresce.
Il linguaggio egocentrico secondo Piaget è
preponderante nei giochi di gruppo: si tratta di una sorta
di monologo collettivo dove non si intende veramente
conversare (!!! ToM a 4 anni … Falsa credenza).
Secondo Piaget il superamento dell’egocentrismo è
favorito dalle esperienze sociali e dalla cooperazione
con i coetanei scopi comuni
ONNIPOTENZA
Sul versante psicoanalitico questo può tradursi Il bambino è incapace di distinguere tra un pensiero
immaginario e una azione da lui effettivamente eseguita,
in particolare quando sono in gioco forti cariche
emotive.
Debolezza nella comprensione dei legami CAUSA-EFFETTO
Es. Il caso di Michela e la morte del nonno.
“mi stai facendo soffrire, non sai quanto …”.
RAGIONAMENTO SEMI-LOGICO
I pensieri sono concatenati fra di loro in maniera slegata
piuttosto che secondo una relazione logica.
Piaget da giovane interrogò i bambini sulle loro credenze
relative al mondo. Com’è cominciato il sole?
Gli eventi naturali possono essere spiegati in termini di
comportamento umano. Il sole è vivo e creato da
un’azione di tipo umano . . .
ANIMISMO
I bambini tendono ad estendere le caratteristiche degli
esseri viventi agli oggetti inanimati.
I bambini non distinguono con chiarezza le cose vive
da quelle inanimate
Piaget: Che cosa fa il sole quando ci sono le nuvole e piove?
Bambino:Va via perché c’è brutto tempo
Piaget: Perché?
Bambino: Perché non vuole bagnarsi
COGNIZIONE SOCIALE LIMITATA
Il bambino incontra difficoltà a causa dell’egocentrismo,
perché confonde eventi naturali ed eventi umani inoltre
egli giudica la scorrettezza di un atto sulla base di
variabili esterne senza tenere conto dell’intenzione.
“Mi piace l’Italia. È molto più bella della Svizzera . . . Io sono stata lì
durante le vacanze, loro hanno olci molto buoni, non come in
Svizzera dove ci sono dentro cose che fanno piangere” (Evelyn, 5
anni).
“Beh sì, gli americani sono stupidi. Se io chiedo loro dov’è via del
Monte Bianco, loro non sanno rispondermi” (Herbert, 7 anni).
Ovviamente l’Es, l’Io e il Super-Io non sono gli unici
determinanti del comportamento umano.
Gli stimoli esterni incidono sul comportamento e
possono favorire l’integrazione psicologica o creare
conflitti psichici. Le influenze sociali esercitano una
grande influenza sul comportamento e sono spesso
motivo di conflitti psichici.
Stimolazioni eccessive oppure lo stato fisico
dell’organismo, possono inoltre “indebolire” le
capacità adattive dell’Io
Non esiste un elenco universale dei MECCANISMI DI
DIFESA. Nello specifico presenteremo quelle che vengono contemplati da
autori quali Anna Freud (1946), Frazier e Carr (1964), freedman e Kaplan
(1967), Brenner (1973) e Kolb (1973).
1) RIMOZIONE
2) CONVERSIONE
3) INIBIZIONE
4) SPOSTMENTO
5) RAZIONALIZZAZIONE
6) FORMAZIONE REATTIVA
7) ANNULLAMENTO
8) ISOLAMENTO DELL’AFFETTO
9) REGRESSIONE
10) DINIEGO
11) PROIEZIONE
12) RIVOLGIMENTO CONTRO I Sé
13) DISSOCIAZIONE
È il meccanismo di difesa “chiave” utilizzato dagli
adulti e dagli adolescenti. Gli altri meccanismi di
difesa spesso sono ausiliari: entrano in gioco quando
la rimozione perde la sua efficacia.
DEFINIZIONE: processo inconscio e automatico
attraverso il quale gli impulsi provocati dall’angoscia,
e i pensieri, le fantasie, o i ricordi ad essi associati,
sono esclusi dalla coscienza.
Negazione o Diniego: cancella la consapevolezza del
significato di un aspetto del mondo esterno (realtà o
del suo significato) sentito come insopportabile. Molto
frequente nei bambini normali: “Non sono stato io”.
Rimozione: esclude dalla coscienza un impulso
interno insopportabile. Ad esempio una fantasia o
un’emozione sono esclusi dalla coscienza.
Quando la Rimozione ha successo, gli impulsi rimossi
vengono banditi dalla coscienza; no è presente
nessun senso conscio di conflitto né vi sono sintomi
manifesti.
Ma allora i sintomi?
Fino a quando la RIMOZIONE resiste la persona può
“solo” essere limitata nel suo comportamento.
Quando invece la rimozione inizia a cedere allora
-> conversione, spostamento, annullamento . . .
Quando Hans aveva 5 anni, comparirono attacchi di
angoscia, una fobia e una fantasia.
• FOBIA = il piccolo Hans rifiuta di uscire per strada
perché ha paura dei cavalli e più precisamente di
essere morso da un cavallo;
• In particolare aveva paura di cavalli che trainavano
carri o carrozze con pesanti carichi oppure bianchi
con museruole nere e avevano i paraocchi.
Freud individua 3 temi:
1) Il conflitto di Edipo
2) La rivalità nei confronti dei fratelli
3) La paura di essere punito per la masturbazione
• Il cavallo, di cui il bambino aveva osservato il grosso
pene, rappresenta il PADRE
• La museruola nera = BAFFI
• Il paraocchi del cavallo = OCCHIALI PATERNI
• Hans è in pieno CONFLITTO EDIPICO: ha paura di
essere castrato per il desiderio nei confronti della
madre e del fatto che si masturba.
• Hans è geloso di un padre che odia pur essendogli
teneramente attaccato
– Timori di una punizione per castrazione ⇒
angoscia fobica di essere morso da un cavallo
– Timore degli effetti delle sue pulsioni di odio ⇒
timore che possa cadere un cavallo che traina un
veicolo pesantemente carico
• Lo SPOSTAMENTO DELL'ANGOSCIA sul cavallo ha
2 vantaggi:
1) Hans può continuare ad amare suo padre;
2) l'angoscia è circoscritta ad un oggetto più facile
da evitare.
• L'aggressività del piccolo Hans è proiettata sul
padre, vissuto pertanto come ostile nei suoi
confronti
• Poi spostata sul cavallo dal quale teme di essere
morso
• Il pericolo è proiettato nello spazio, nel mondo
esterno, ma rimanda ad una realtà interna
Hans in seguito si
identificò con il padre,
risolvendo
i
propri
conflitti e superando la
sua paura per i cavalli,
e continuò a sviluppare
una personalità sana.
CHE COSA SI SVILUPPA?
L’essenza dello sviluppo sta nell’emergere delle
strutture – Es, Io e Super-io – che incanalano,
rimuovono e trasformano l’energia sessuale.
Quando la rimozione non riesce a difendere in modo
adeguato da un impulso proibito, possono essere
chiamati in causa uno o più meccanismi addizionali di
difesa.
DEFINIZIONE: processo inconscio e automatico
attraverso il quale un impulso rimosso e proibito viene
tenuto fuori dalla consapevolezza ed espresso nella
forma simbolica di un certo disturbo della FUNZIONE
CORPOREA , di solito un disturbo del sistema
sensoriale o volontario.
I SINTOMI
Possono includere DISTURBI SENSORIALI come
anestesia, dolore, iperestesia, sordità, o cecità.
DISTURBI MOTORI come paralisi, debolezza o disturbi
involontari come tic o convulsioni.
Include anche quei disturbi PSICOSOMATICI che sono
un’espressione simbolica di sottostanti conflitti per
esempio, certi tipi di impotenza, asma, mal di testa, o
disturbi digestivi.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE:
Bisogna distinguere i sintomi da conversione con i
DISTURBI PSICOFISIOLOGICI che non sono
un’espressione simbolica di sottostanti conflitti tra un
impulso inconscio e le operazioni difensive dell’Io.
Ad esempio se mi spavento per uno scampato
incidente automobilistico posso avere un attacco di
tachicardia o iniziare a sudare
La CONVERSIONE nel comportamento normale:
La conversione può manifestarsi anche in soggetti
“psicologicamente sani” in situazioni estreme di
stress.
I bambini piccoli possono esibire sintomi che
confinano con le reazioni di conversione quando
debbono far fronte a una situazione spiacevole. Un
esempio è il mal di testa del bambino che non vuole
andare a scuola.
E’ un meccanismo di difesa molto familiare a noi tutti.
Rappresenta il tentativo di dare una spiegazione
razionale di un comportamento, che è, in effetti,
irrazionale e motivato da impulsi inconsci o dalle
difese contro tali impulsi.
La razionalizzazione non va confusa con le semplici
scuse oppure con la menzogna USO è CONSCIO.
Perché sia un meccanismo di difesa il processo deve
essere INCONSCIO.
La razionalizzazione nel comportamento normale
L’uomo ha bisogno di sentire che il suo comportamento
è coerente e razionale. Ogni comportamento che ci
sembra non razionale minaccia la nostra integrità
mentale.
Quando ci comportiamo in modo non spiegabile allora
ci sentiamo costretti a trovare una spiegazione logica
per rendere sensato ciò che pensiamo oppure facciamo
RAZIONALIZZAZIONE
DEFINIZIONE
È un atto inconsciamente motivato e involontario con
il quale si danno spiegazioni logiche e ragionevoli di
un comportamento irrazionale che è effetto di desideri
inaccettabili e inconsci, o delle difese utilizzate per
fronteggiare tali desideri.
ESEMPIO CLINICO: il caso di Giuseppe.
“I centri commerciali sono espressione del
consumismo e della stupidità della massa … la gente
si sente sola ed è annoiata e in vece di leggere un
buon libro spreca il suo tempo nei negozi pieni di luci
… una specie di zoo !!”
DEFINIZIONE
Si riferisce ad atteggiamenti, comportamenti e
sentimenti automatici e inconsciamente motivati che
sono esattamente l’opposto delle pulsioni o sei
sentimenti inaccettabili da cui la formazione reattiva
deve difendere.
È particolarmente evidente nel comportamento
ossessivo e coatto. In modo simile ad altri meccanismi
di difesa, la F. R. può essere considerata una sorte di
sostegno a cui si fa appello per rafforzare la rimozione
quando essa perde di efficacia.
DEFINIZIONE
Si riferisce ad atteggiamenti, comportamenti e
sentimenti automatici e inconsciamente motivati che
sono esattamente l’opposto delle pulsioni o sei
sentimenti inaccettabili da cui la formazione reattiva
deve difendere.
È particolarmente evidente nel comportamento
ossessivo e coatto. In modo simile ad altri meccanismi
di difesa, la F. R. può essere considerata una sorte di
sostegno a cui si fa appello per rafforzare la rimozione
quando essa perde di efficacia.
La F. R. nel comportamento normale
Verso i 3 anni la coscienza morale del bambino inizia
ad organizzarsi in forme più complesse e
contemporaneamente, iniziano maggiori pressioni
educative dei genitori.
Il bambino è sempre più capace di controllare i propri
bisogni, padroneggiare i propri impulsi sessuali.
Questo suo atteggiamento può manifestarsi con forme
esagerate: il bambino può essere molto esigente verso
la pulizia e particolarmente preoccupato dell’ordine e
della regolarità.
IL BAMBINO:
Non mangia se il cibo non viene messo sul piatto nel
modo giusto.
Se si sporca deve essere cambiato subito altrimenti
entra in ansia.
ADULTO:
Alcuni uomini hanno bisogno di mantenere
immacolata la loro automobile conflitto verso
impulsi proibiti (Caso clinico PAOLO).
Gran parte della AUTODISCIPLINA necessaria alla vita
adulta evolve da queste infantili formazioni reattive.
Anche questo meccanismo di difesa è tipico delle
nevrosi ossessivo-compulsive.
Spesso la Formazione reattiva e l’annullamento
viaggiano insieme nella stessa persona. Si articola in 2
fasi:
1)Impulso proibito azione o pensiero (accennato
oppure espresso in modo simbolico). Questa prima
fase è generalmente al di fuori della consapevolezza.
2)Viene eseguito un altro atto che cancella
simbolicamente l’impulso espresso nella prima fase
lavarsi le mani
Nell’annullamento c’è qualcosa di magico che ricorda
il comportamento degli stregoni o sciamani.
In modo magico e simbolico si cancella oppure si
annulla un atto o un pensiero precedentemente
motivato da un impulso inconscio inaccettabile.
ESEMPIO CLINICO.
Ada è impaccabile nella pulizia della casa iniziò a preoccuparsi in modo
esagerato della sua igiene personale tanto da non avere tempo per
occuparsi del marito. Non poteva cucinare perché avrebbe contaminato
lei e soprattutto il marito. Il suo lavarsi le mani le impediva di prendersi
cura del marito (che la tradiva). Il suo rituale
1) espressione dei suoi desideri ostili;
2) difesa contro i suoi desideri ostili
DEFINIZIONE
Indica un ritorno automatico e involontario a modi di
funzionamento psicologico che sono caratteristici di
stadi più antichi, in special modo degli anni infantili. In
genere si verifica quando il soggetto viene a trovarsi,
nel presente, di fronte a un grave conflitto.
Il ritorno simbolico agli anni dell’infanzia consente alla
persona di evitare l’avversità e di trattarla come se non
fosse ancora accaduta.
ESEMPIO CLINICO:
Marco all’età di 8 anni reagisce in modo molto violento
quando i suoi genitori adottano Filippo. All’inizio le
prime reazioni di Marco sono il rifiuto poi la gelosia
verso il nuovo fratellino.
I genitori rimproverano Marco in modo molto severo e
lo colpevolizzano in modo pesante.
Marco bene presto smise di essere aggressivo ma
divenne estremamente inappetente e perse molto
peso. Costrinse la mamma e anche il papà a nutrirlo
come quando era piccolo . . .
La REGRESSIONE nel comportamento normale
La capacità dell’adulto maturo di godere del tempo
libero e di indulgere periodicamente in giochi infantili
è essenziale per la salute mentale.
Durante le vacanze oppure nei week-end, l’adulto può
comportarsi in mode regressivo ma questa è una
“regressione al servizio dell’Io” (Kris, 1952) è qualcosa
che egli si concede, ed è in netto contrasto con la
natura involontaria della regressione così come viene
usata quale meccanismo di difesa.