Potenziamento
cognitivo
Chiara Deprà
[email protected]
Ester Lombardini, 2007
L'intelligenza è un dono?
E' un vaso da riempire? E'...?
E io? Sono intelligente?
Non sono intelligente? Sono modificabile
[Feuerstein, 1980]?
E l'intelligenza è altro dalle emozioni
[Goleman, 1995]?
Articolo “Il segno” 2000.
“Down non vuol dire perdente.”
di Nicoletta Lastella
Perché parlare di potenziamento
cognitivo
• Dibattiti sulla natura dell’intelligenza (metacognitivi)
• Disturbi specifici e non dell’apprendimento
• Inclusione/integrazione alunni con disabilità
L’educazione cognitiva ha come obiettivo quello di educare i
processi di pensiero sviluppando e stimolando le funzioni
coinvolte.
I potenziali intellettivi sono modificabili, educabili e rieducabili
grazie all’influenza di mediazioni educative efficaci [Paour
1998].
Contestualizzare il Metodo Feuerstein come una
metodologia:
 centrata su un approccio metacognitivo, che intende
affrontare alcune questioni fondamentali
dell’apprendimento: è possibile apprendere? Come si
apprende? Quali le ragioni del mancato apprendimento?
Come fare per intervenire?
 da iscriversi tra quelle metodologie di cerniera tra
l’alunno in situazione di disabilità e la classe
 che fa della diversità una risorsa e dello stare insieme
un’occasione preziosa di apprendimento.
Chi è Reuven Feuerstein?
Nasce in Romania nel 1921, dopo essere stato deportato nel
campo di concentramento si trasferisce in Israele. Comincia
qui a lavorare con i bambini provenienti dai campi di
raccolta, con traumi psichici e difficoltà di apprendimento.
Gli effetti positivi del suo lavoro rafforzano in lui l’idea che
una Modificabilità Cognitiva è possibile.
Lavora e studia con Jean Piaget, approfondendo le teorie
sullo sviluppo cognitivo. Diventa docente di psicologia
all’Università di Bar Ilan di Tel Aviv.
Ha creato negli anni il Programma di Arricchimento
Strumentale Standard e Basic.
Nel 1992 fonda l’ICELP (centro internazionale per
l’elevazione del potenziale di apprendimento) a
Gerusalemme.
All’interno del centro vengono seguiti, utilizzando la sua
metodologia, bambini da tutto il mondo e si svolgono
ricerche in campo psicologico, pedagogico, didattico e
terapeutico.
Concetti principali della teoria di
feuerstein:
• Modificabilità cognitiva
• Esperienza di Apprendimento
Mediato
• Modificazione dell’ambiente
circostante
Idea di base del metodo
Feuerstein
Modificabilità
cognitiva
L’intelligenza è
educabile
Modificabilità cognitiva
L’organismo va incontro ad una serie di mutamenti.
- Dovuti alla maturazione
(gattonare  camminare)
- Cambiamenti strutturali, non si riferiscono ad eventi
isolati ma al modo stesso in cui l’organismo interagisce
con le fonti di informazioni, agisce su di esse e
risponde ad esse.
La mod. cognitiva agisce sui cambiamenti strutturali
(dinamiche comportamentali)
I cambiamenti che sono necessari non sono
conseguenze frammentarie o episodiche
dell’esposizione a certe esperienze, ma
riguardano la struttura di base del
comportamento.
La condizione perché avvenga la modificabilità è
l’analisi attiva degli stimoli
“
Piaget ha concettualizzato il comportamento come costituito sia da determinanti
strutturali sia da determinanti energetiche in cui il cognitivo è la determinante
strutturale e l’affettivo la determinante energetica del comportamento ed
entrambi sono come le due facce della stessa medaglia.
Io ho aggiunto a questa metafora, che certamente è già molto significativa, il
concetto che la medaglia, che è il nostro comportamento, è una medaglia
trasparente e quando si guarda alle componenti cognitive non si può ignorare la
componente emotiva che è dall’altra parte; e quando si guarda all’elemento
emotivo non si possono ignorare le determinanti cognitive anch’esse visibili in
questa metafora della moneta trasparente.
In questo modo l’interazione tra i due elementi, struttura ed energia, è visibile nel
comportamento della persona e i due elementi si influenzano l’un l’altro in
modo molto significativo.”
(Feuerstein,
1980)
Basi teoriche della modificabilità cognitiva
• L’essere umano è il risultato di una tripla
ontogenesi
• I comportamenti condizionati rappresentano
stati piuttosto che tratti dell’organismo
• La duttilità del cervello porta alla creazione di
nuove strutture, che si formano attraverso il
comportamento
Tripla ontogenesi
- Biologica, la biologia ci dà l’apparato vitale per il
funzionamento, permettendo l’interazione con il
mondo.
- Socio- culturale, il contesto dell’esperienza è
importante ma non ci dice tutto sullo sviluppo del
bambino
- Esperienza di Apprendimento Mediato (EAM) è
fondamentale per stimolare la propensione umana al
cambiamento.
Comportamenti modali
Tratti: entità stabile con caratteristiche predeterminate
dal contesto biologico
Stati: modificabili, la propensione al cambiamento.
La teoria della modificabilità cognitiva porta con sé il
concetto di processo, e incoraggia lo sviluppo di
particolari operazioni per rendere i processi efficienti.
Programma di Arricchimento
Strumentale (PAS)
Strategia per lo sviluppo delle funzioni cognitive
dell’individuo in fase di apprendimento.
Diretto a quei processi che a causa della loro
assenza, fragilità o inefficienza portano il
soggetto ad avere prestazioni inadeguate
quando esegue compiti complessi o poco
familiari.
Due obiettivi:
1. Arricchire il repertorio individuale delle
strategie cognitive per giungere ad un
apprendimento ed un problem- solving più
efficaci. Insegnare ad adattarsi a situazioni
nuove e complesse.
2. Recuperare le funzioni cognitive carenti e
sviluppare strategie nel caso di individui
con prestazioni ritardate o inadeguate
Soggetti a cui è rivolto:
 con ritardo mentale (ad esempio
Sindrome di Down)
 difficoltà scolastiche
 disturbo dell’attenzione
 adulti con malattie degenerative
 bambini e adulti con QI nella norma
(per migliorare l’efficienza intellettiva)
Scopo
Modificare la struttura cognitiva globale delle persone.
Trasformando il loro stile cognitivo da passivo e
dipendente a  autonomo e indipendente
i risultati scolastici scarsi sono il risultato di un uso
improprio e poco efficiente delle funzioni cognitive.
Il metodo punta al processo di apprendimento in sé e
non direttamente ai contenuti
La prestazione di una persona non è fissa e immutabile
ma è reversibile utilizzando un intervento sistematico.
Funzioni cognitive: CONDIZIONI IN CUI SI ATTUANO
LE OPERAZIONI MENTALI
INPUT
ELABORAZIONE
OUTPUT
INPUT
1. Percezione sfuocata e superficiale
2. Orientamento temporale e spaziale
3. Conservazione delle costanti
4. Precisione e accuratezza nella raccolta dei dati
5. Uso simultaneo di due o più fonti di informazione
ELABORAZIONE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
Capacità di cogliere l’esistenza di un problema
Capacità di distinguere i dati rilevanti da quelli non rilevanti
Comportamento comparativo spontaneo
Ampiezza del campo mentale
Bisogno di comportamento sommativo
Proiezione di relazioni virtuali
Bisogno di prove logiche
Comportamento di interiorizzazione
Comportamento di pianificazione
Percezione attiva e complessa della realtà
OUTPUT
1. Modalità di comunicazione egocentrica
2. Blocco
3. Risposte per tentativi ed errori
4. Trasposizione visiva
insegnanti conoscano le funzioni
cognitive?
Per distinguere gli errori dovuti a mancanza di conoscenze
da quelli dovuti a carenze nelle funzioni cognitive.
Il mediatore è utile che crei una carta cognitiva:
 contenuto,
 modalità,
 fase dell’attività mentale,
 operazioni,
 complessità,
 livello di astrazione,
 livello di efficienza
Esperienza di Apprendimento
Mediato (EAM)
diagramma SHOHR, "l'organismo (O) esposto direttamente agli stimoli (S) li
riceve e risponde (R) *ad essi+ con competenza *…+ solo dopo che le loro
caratteristiche, sono state selezionate, inquadrate, modificate da un mediatore
umano adulto (H)" (R. Feuerstein, Y. Rand, J. E. Rynders, 1995).
Il mediatore invita ed orienta il bambino a cercare
le connessioni tra l’evento che sta
sperimentando e altre esperienze simili.
Episodio del “non toccare!” al bambino in
situazione di pericolo  è mediazione?
Episodio in “Essere e avere” durante la visita alla
scuola media, maestro e Jojo  fino a che
numero si può contare?  è mediazione?
 Esempio di Tzuriel (triangolo)
Il mediatore trasmette a chi apprende ciò che a
lui è stato trasmesso (contenuto, legato alla
trasmissione culturale).
Un aspetto importante oltre al contenuto è nel
tipo di esperienza che il mediatore predispone
e trasmette al soggetto (strategie, aspirazioni,
stili di apprendimento, natura dell’approccio) e
cioè l’aspetto processuale dell’EAM
Cosa trasforma una situazione in un’esperienza di
apprendimento mediato?
- Intenzionalità e reciprocità
- Trascendenza
- Mediazione del significato
Se sono utilizzate in modo appropriato si avranno
dei cambiamenti significativi in tre elementi:
- Stimoli
- Individuo
- Mediatore
Stimoli
Vengono modificati dall’azione del mediatore
- In modo che l’informazione venga trasmessa
- Creare dei modi in cui questi stimoli possano essere
percepiti, registrati ed elaborati in strutture temporali
e spaziali che conferiscono loro un significato
particolare a chi apprende.
L’allievo deve accedere a caratteristiche specifiche e
generalizzabili (dove l’ho visto? A cosa serve? Ecc.)
Es. nonna e nipote all’incrocio
Individuo
Il mediatore crea in chi apprende uno stato mentale che
fa si che lo stimolo venga registrato. Favorisce
l’atteggiamento di attesa.
Esempio: bambino con deficit dell’attenzione
Una prolungata esposizione agli stimoli provoca
nell’allievo una trasformazione. Ad esempio il cercare
di attirare l’attenzione del bambino piccolo attraverso
colori, suoni, luci, ecc.
Impone la necessità di partecipare attivamente.
mediatore
Nel suo ruolo potrebbe sentirsi non naturale. È
necessario che abbia chiaro quale sia il suo obiettivo
ed adottare tecniche e strategie per raggiungerlo.
Bisogna stare attenti a cosa si dice, il tono di voce ma
anche alla gestualità, onde evitare la chiusura
dell’allievo.
Esempio: “essere e avere” “episodio del 7”
Il mediatore non può cambiare l’allievo se prima non
cambia se stesso.
I 13 Criteri di mediazione
1. Intenzionalità e reciprocità: intento esplicito di
mediare “Voglio che tu osservi bene… “
2. Trascendenza: porta l’individuo oltre il “qui ed ora” e
dal diretto contatto con gli oggetti ed eventi. Fa capire
che ciò che si sta facendo ha una prospettiva più
ampia. Crea la propensione ad ampliare il proprio
repertorio di risposte cognitive ed affettive.
3. Mediazione del significato: risponde a domande come
“Perché?” “Per che cosa?” Crea il bisogno e la
motivazione
4. Senso di competenza: essere competenti non significa
sentirsi competenti. Usare materiali familiari ma in
modo nuovo e complesso. Partire dalle abilità di base
del bambino
5. Regolazione e controllo del comportamento: inibizione
di quelli non desiderati e promozione di quelli positivi.
“Un momento sto pensando”
6. Comportamento di condivisione: bisogno della persona.
Condivisione con gli altri, stimolare la socializzazione.
Seguire con e lo sguardo.
7. Individualizzazione e differenziazione psicologica: si
accetta la legittimità della differenza. Mira alla
costruzione di un sé individualizzato
8. Della ricerca, scelta, conseguimento e comportamento di
monitoraggio di un obiettivo: capacità di porsi obiettivi
realistici e raggiungibili, strategie per il loro
raggiungimento, processi di riflessione per verificare il
raggiungimento degli obiettiva
9. Mediazione delle difficoltà della prova, ricerca di novità e
complessità: il mediatore valuta le potenzialità insite in
un compito e ne mette in luce le difficoltà, o crea
situazioni nuove e complesse in cui emerga una risposta
competente
10.Consapevolezza della modificabilità dell’essere umano:
i cambiamenti vengono riconosciuti ed accettati, il
soggetto viene motivato per realizzarne di altri
11. Ricerca della alternativa ottimistica: si agisce sulle
componenti affettive e motivazionali del
comportamento. È necessario l’impegno per raggiungere
l’obiettivo.
12. Mediazione del sentimento di appartenenza:
condivisione di una relazione intima e caratterizzato da
impegno reciproco
13. Consapevolezza: l’importanza di comprendere che si
ha bisogno della mediazione e di cercare di trarre
vantaggio da questa.
PAS standard
14 strumenti che vogliono potenziare e affinare i
prerequisiti dell’apprendimento.
300 pagine di compiti carta- matita.
Ogni strumento si riferisce a specifiche carenze
cognitive.
Per soggetti dagli 8 anni in su …
Anche in ambito aziendale
Obiettivi:
Organizzazione
di
punti
1. Proiezione di relazioni
virtuali
2. Conservazione della
costanza
3. Trasposizione visiva
4. Precisione e accuratezza
5. Comportamento
sommativo
6. Pianificazione e controllo
dell’impulsività
7. Discriminazione
8. Discriminazione di elementi
vicini
9. Favorire la motivazione
intrinseca
10.Produrre processi riflessivi
e metacognitivi
11.Cambiamento degli
atteggiamenti
Obiettivi:
Orientamento
spaziale I e II
1.Bisogno di
flessibilità
2.Anticipazione
delle difficoltà
3.Uso di un
sistema stabile
di riferimento
spaziale
Confronti
Obiettivi:
1.Comportamento
comparativo
spontaneo
2.Confronto e
percezione
3.Precisione
4.Giudizio di
somiglianza
5.Anticipazione
dell’errore
Percezione
analitica
Obiettivi:
1.Anticipazione
delle difficoltà
2.Uso di
etichette e
operazioni
3.Insight
4.Motivazione
Obiettivi:
Immagini
1.Comprensione del
rapporto tra
emozioni e processi
cognitivi
2.Problem- solving
3.Sviluppare la morale
4.Sequenzialità
5.Confronto
Obiettivi:
Classificazioni
1.Classificazione in
funzione del
soggetto e del
principio
2.Classificazione
spontanea
3.Classificazione
come
prerequisito del
ragionamento
logico- verbale
Obiettivi:
Relazioni
familiari
1. Comprendere
l’esistenza dei
ruoli
2. La parentela,
quali sono le
condizioni
necessarie per
diventare “quel”
parente
3. Relazioni
simmetriche
(fratelli)
Obiettivi:
Relazioni
temporali
1. Capacità di
registrare, elaborare
e ordinare le
relazioni temporali
2. Comprendere le
relazioni
3. Comprendere le
unità temporali
4. Individuare i principi
che legano
Obiettivi:
Istruzioni
1. Raccolta accurata dei
dati
2. Disposizione corretta
dell’oggetto tenendo
conto delle istruzioni
3. Disegno delle figure
richieste
4. Capacità di
denominazione
5. Pianificazione
6. Compiere inferenze
7. Sviluppo di un
approccio analitico
Obiettivi:
Progressioni
numeriche
1. Cercare le regole e le
leggi alla base di certi
eventi
2. Dedurre le relazioni
3. Riconoscimento del
ritmo
4. Comprensione delle
formule matematiche
5. Accrescere la capacità
di estrarre delle info
dai dati
6. Sviluppare il pensiero
divergente e la
flessibilità
Obiettivi:
1.Inferire relazioni
nuove a partire da
relazioni esistenti
2.Uso di regole
3.Applicazione di
regole
4.Concetto di insiemi,
differenti tipologie
5.Lettura di simboli
Obiettivi:
Relazioni
transitive
1. Inferire relazioni nuove a
partire da relazioni
esistenti
2. Uso di regole
3. Applicazione di regole
4. Concetto di insiemi e
segni
5. Operazioni matematiche
6. Comprensione
dell’esistenza di problemi
irrisolvibili
7. Ricerca parole chiave
8. Ignorare particolari
irrilevanti
Obiettivi:
Sagome
1.Riunisce gli altri
strumenti
2.Identificare
3.Confrontare
4.Classificare
PAS
Basic
Organizzazione di punti
Orientamento spaziale
Obiettivi simili a quelli del PAS standard
Obiettivi:
1.Concetti di unità,
Dall’unità al gruppo gruppo di unità e
totale
2.Discriminazione
per forma e colore
3.Dal contare ai
processi sommativi
di organizzazione
obiettivi:
Riconosci le
emozioni
1.Identificare le
emozioni
2.Riflessione
3.Generalizzazione
4.Confronto
Obiettivi:
Dall’empatia
All’azione
1.Identificare l’emozione
2.Generalizzare
3.Riflettere
4.Capacità di scegliere la
situazione appropriata
Confronta e scopri l’assurdo A e B
Obiettivi:
1. Capacità logica
2. Comparazione
3. Descrizione
4. Comprensione dei paradossi
Tri- channel
Obiettivi:
1.Diminuire il deficit attentivo
2.Diminuire l’impulsività percettiva
3.Diminuire la mancanza di precisione
Obiettivi:
Pensa e impara a
prevenire la
violenza
1.Frenare l’impulsività
2.Comprendere le
reazioni accettate
3.Classificazione dei
conflitti
4.Ragionamento
5.Teoria della mente
Obiettivi:
1.Comprensione del testo
2.Comprendere le fonti di
Impara a fare
informazione
domande per la
comprensione della 3.Classificare le domande
4.Inibire le informazioni
lettura
distraenti
Obiettivi:
Know, use ,
classify
1.Conoscenza della
realtà
2.Riconoscere le
incongruenze
3.Valutazione di
ipotesi
4.Pensiero analogico
5.Esaminare gli
elementi
6.Comprendere il
concetto di sequenza
Educare al ragionamento. F. Baldi (
1999)
Potenziare differenti aree:
1. Relazioni funzionali tra gli oggetti
2. Pensiero analogico
3. Classificazione
4. Ricerca della causa
5. Conoscenza di un oggetto
6. Significato di una parola
7. Situazioni “nuove”
RELAZIONI
FUNZIONALI TRA
GLI OGGETTI
Domanda: quale di
questi due oggetti
passa attraverso questa
apertura?
PENSIERO
ANALOGICO
Domanda: con il sole in
questa posizione,
l’ombra del bambino è
qui; se il sole si trova
qui, non c’è l’ombra,
oppure l’ombra si trova
qui o qui?
CLASSIFICAZIONE
Domanda: qui ci
sono 4 piante, quale
non va bene secondo
te?
prevenzione dell’insuccesso. Attività
metacognitive per gli insegnanti e gli
Empowerment significaalunni.
acquisire un senso
personale(Pazzaglia,
di potere, sentirsi
responsabili
et al.
2002) del
proprio apprendimento.
- Sapersi automotivare anche dopo un insuccesso
- Sviluppare la conoscenza, l’automonitoraggio,
uso autoregolato di strategie
- Possedere percezioni e convinzioni di sé
adeguate
L’ambiente deve credere nel miglioramento
dei processi cognitivi.
Pensare a due tipi di empowerment:
- Stimolato dall’ambiente
- Stimolato dallo studente