Progetto Collaborativo Valutazione dell’efficacia di un intervento integrato per la razionalizzazione della prescrizione e il controllo della spesa farmaceutica nel territorio della ASL di Bergamo Newsletter Numero 6 - Aprile 2007 In questo numero Spesa farmaceutica 2007: cala la spesa …crescono le ricette. Dalla letteratura….. Pillole di buona pratica prescrittiva: Nuove linee guida europee sul diabete. Disturbo d’ansia generalizzato. Linee guida europee sulla farmacovigilanza.Prevenzione primaria osteoporosi. FDA: no all’etoricoxib. Condroitina: benefici e rischi nell’osteoartrite. Farmaci contraffatti. A domanda …risposta: Pregabalin e Nota AIFA 4. Dalla parte dei cittadini: “Quanto costa la salute? Una scelta etica tra innovazione e risorse”. Bacheca dei siti internet utili: CeVEAS. Bergamo: la Città Alta Spesa farmaceutica 2007: resi noti i dati relativi al primo bimestre 2007 Si confermano sia il calo della spesa che la crescita del numero di ricette Nel mese di febbraio 2007 la spesa farmaceutica netta a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è diminuita del - 8,5% rispetto al febbraio 2006. E’ proseguito, quindi, il calo di spesa già fatto registrare negli ultimi mesi del 2006 e nel mese di gennaio 2007 (- 6,7%). Il calo di spesa sarebbe però da imputare alla riduzione del valore medio di ciascuna ricetta (- 12,8%), a seguito degli interventi sui prezzi dei medicinali varati dall'Agenzia del Farmaco (taglio selettivo dei prezzi dei farmaci a maggior impatto sulla spesa, in vigore dal 15 luglio 2006, e ulteriore taglio generalizzato del 5% dei prezzi di tutti i medicinali, in vigore dal 1° ottobre 2006). Ancora in aumento, invece, il numero delle ricette, che nel mese di febbraio 2007 ha fatto segnare un incremento di + 5% rispetto al febbraio 2006. Complessivamente, nel periodo gennaio-febbraio 2007 (vedi figura) il calo di spesa è stato di - 7,6% rispetto al primo bimestre 2006, attestandosi a circa 1.991 milioni di euro, con una spesa pro-capite di 34,41 euro. Nello stesso bimestre, l’aumento del numero delle ricette è stato di + 6%, attestandosi a oltre 89 milioni, pari a 1,55 ricette per ciascun cittadino italiano, con un valore medio di ciascuna ricetta pari a 22,27 euro. Il calo di spesa è generalizzato in tutte le Regioni, con l'eccezione della provincia autonoma di Trento e del Molise, dove, però, l'aumento di spesa è minimo. Generalizzato anche l'aumento consistente del numero delle ricette, con l'esclusione di Campania (-3,3%) e Abruzzo (+0,1%), dove da gennaio è in vigore un ticket per confezione che ha evidentemente prodotto un effetto calmieratore. Differenza di spesa netta e numero di ricette nel primo bimestre 2007 rispetto alo stesso periodo 2006. Fonte: http://www.federfarma.it 1 Newsletter Numero 6 - Aprile 2007 Dalla letteratura… e non solo: pillole di buona pratica prescrittiva NUOVE LINEE GUIDA EUROPEE SULLO STATO DIABETICO, PREDIABETICO E MALATTIE CARDIOVASCOLARI Il diabete e le malattie cardiovascolari (CVD) spesso appaiono come le due facce della stessa medaglia: il diabete mellito (DM) è stato da qualche tempo definito come un rischio equivalente di malattia coronarica (CHD) e, di contro, molti pazienti con CHD soffrono di DM o delle sue forme precoci. E’ quindi arrivato il momento per cardiologi e diabetologi di unire le forze per migliorare la qualità della gestione clinica e dalla cura per milioni di pazienti affetti sia da CVD che da malattie metaboliche. L'approccio cardiodiabetologico non è solo di estrema importanza per la salute del paziente, ma è anche strumentale per ulteriori progressi nel campo della prevenzione sia cardiologica che diabetologica. La European Society of Cardiology (ESC) e la European Association for the Study of Diabetes (EASD) hanno sviluppato congiuntamente nuove linee guida basate sulle evidenze per DM e CVD. E' stato messo a punto un algoritmo per aiutare a diagnosticare le CVD nel paziente diabetico e vice versa, le malattie metaboliche nel paziente con CHD, ponendo le basi per appropriate terapie multi-target. Questo Executive Summary ha lo scopo di presentare le raccomandazioni in una versione più sintetica intesa apposta per la pratica medica. Informazioni più dettagliate sono disponibili nel documento completo che si può reperire nei siti delle due società scientifiche (www.escardio.org e www.easd.org). Guidelines on diabetes, pre-diabetes, and cardiovascular diseases: executive summary.European Heart Journal 2007; 28:88-136 DISTURBO D’ANSIA GENERALIZZATO: REVISIONE DELLE TERAPIE COMPORTAMENTALI E FARMACOLOGICHE Il disturbo d’ansia generalizzato è definito come uno stato di preoccupazione e tensione eccessiva che peggiora in occasioni di eventi o pensieri ritenuti inappropriati o insuperabili dal soggetto che ne è affetto. Il disturbo influisce marcatamente sulla qualità della vita e sulla sue capacità di relazioni sociali e generalmente è di lunga durata. Sembra colpire l’1-5% della popolazione generale ed è normalmente accompagnato da altri disturbi comportamentali. In questa revisione sono stati analizzati gli studi clinici randomizzati e le revisioni sistematiche in cui è stata valutata l’efficacia dei trattamenti comportamentali e farmacologici. La terapia cognitiva è risultata più efficace del trattamento non direttivo o di nessun-trattamento e di pari efficacia alla terapia di gestione dell’ansia, che come la terapia comportamentale prevede una combinazione di interventi che includono tecniche di rilassamento ed esposizione a situazioni ansiogene, senza però adottare la ristrutturazione cognitiva, tecnica tipica della terapia cognitiva. Dal punto di vista delle terapie farmacologiche, si osserva che la maggior parte degli studi clinici è stato condotto su campioni poco rappresentativi, tuttavia l’utilizzo degli antidepressivi (imipramina, paroxetina e venlafaxina) vs placebo è stato associato ad un miglioramento dei sintomi, così come il buspirone e le benzodiazepine. Tra questi trattamenti farmacologici non sono emerse differenze significative nelle risposte cliniche ed anche gli estratti di kava sembrano ridurre i sintomi rispetto al placebo, ma i gravi effetti collaterali epatici ne limitano l’utilizzo. Evidenze, tuttavia scarse, indicano infine che anche idoroxina e pregabalin potrebbero ridurre i sintomi del disturbo d’ansia generalizzata. Gale C, Davidson O. Generalised anxiety disorder. BMJ. 2007 Mar 17;334(7593):579-81 NUOVE LINEE GUIDA EUROPEE SULLA FARMACOVIGILANZA E stato pubblicato il VOLUME 9A OF THE RULES GOVERNING MEDICINAL PRODUCTS IN THE EUROPEAN UNION che contiene le nuove linee guida per la farmacovigilanza dei farmaci ad uso umano. Il documento è stato redatto dalla Commissione Europea in stretta collaborazione con L’EMEA, i singoli Stati Membri e le parti interessate. Esso raccoglie le guide generali sui requisiti, procedure, ruoli ed attività nel campo della farmacovigilanza, sia per l'industria che per le agenzie regolatorie e incorpora anche gli accordi internazionali raggiunti dalla International Conference on Harmonisation (ICH). Il documento è suddiviso in 4 parti: - Parte I: implicazioni con le linee guida per l'industria; - Parte II: implicazioni con le linee guida per le autorità competenti e l'Emea; - Parte III: linee guida per lo scambio elettronico dei dati di farmacovigilanza all'interno della Comunità Europea, - Parte VI: linee guida per la comunicazione in materia di farmacovigilanza. Fonte: EMEA. Marzo 2007; http://ec.europa.eu/enterprise/pharmaceuticals/eudralex/homev9.htm 2 Newsletter Numero 6 - Aprile 2007 Dalla letteratura… Pillole di buona pratica prescrittiva DICHIARAZIONE DEL NICE PER LA SCELTA DEI TRATTAMENTI NELLA PREVENZIONE PRIMARIA DELL’OSTEOPOROSI Il NICE ha fornito una valutazione dell’utilizzo di alendronato, etidronato, risedronato, raloxifene e ranelato di stronzio nella prevenzione primaria delle fratture osteoporotiche nelle donne in post-menopausa. Assunto che alle donne che necessitano di un trattamento famacologico sia già stato consigliato un adeguato apporto di calcio e di vitamina D, il NICE suggerisce di utilizzate: 1. alendronato, come trattamento di scelta nelle donne di età superiore ai 70 anni di età che presentano uno o più fattori di rischio per il rischio di bassa densità minerale ossea e punteggio T minore o uguale a -2,5. Inoltre nelle donne di età uguale o superiore a 75 anni con due o più fattori di rischio la scansione DXA potrebbe non essere necessaria, se viene ritenuta inappropriata dal medico. 2. Etidronato, risedronato, raloxifene e ranelato di stronzio non sono consigliati come trattamenti di prima scelta nella prevenzione primaria delle fratture osteoporotiche nelle donne in post-menopausa. I fattori di rischio da considerare sono: familiarità con fratture dell’anca, pesante assunzione di alcolici, IMC < 22kg/m2, menopausa precoce non trattata e qualunque altra condizione medica associata ad una bassa densità minerale ossea. Secondo il NICE le donne in trattamento con i farmaci citati, ma che non rientrano nello schema proposto, possono comunque continuare la terapia fino a quando, in accordo con il medicano, non ritengano opportuno sospenderla. Queste raccomandazioni del NICE non sono però applicabili a donne affette da osteopenia (punteggio T compreso tra -1 e -2,5) o in trattamento a lungo termine con corticosteroidi. http://guidance.nice.org.uk/page.aspx?o=411354 ETORICOXIB: RESPINTO DALL’FDA Sulla base dei risultati dello studio MEDAL (Multinational Etoricoxib and Diclofenac Arthritis Long-term), all’inizio di aprile l’FDA ha votato contro l’immissione in commercio negli Stati Uniti dell’etoricoxib per il trattamento dei sintomi dell’osteoartrite. Con un risultato di 20-1, il comitato di esperti dell’FDA ha sostenuto che l’etoricoxib non ha mostrato sufficienti benefici dal punto di vista dell’efficacia e sotto il profilo della sicurezza gastrointestinale soprattutto in relazione ai rischi cardiovascolari evidenziati. Il comitato ha inoltre suggerito alla ditta produttrice di valutare l’efficacia e la sicurezza del farmaco anche al dosaggio di 30 mg/die (non incluso nel disegno dello studio) e di condurre altri studi al fine di identificare un possibile sottogruppo di pazienti nei quali il farmaco può rivelarsi efficace, come ad esempio i pazienti refrattari ad altre terapie antidolorifiche. Alcuni membri del comitato hanno chiesto inoltre di usare come farmaco di confronto il naprossene con l’aggiunta di un IPP, piuttosto che il diclofenac, che presenta un rischio cardiovascolare simile a quello dei COX-2 inibitori, al fine di non sottostimare il rischio degli eventi cardiovascolari. L’unico membro della commissione che ha votato a favore dell’immissione in commercio del farmaco si è però dichiarato a favore dell’utilizzo del farmaco solamente nei pazienti non rispondenti agli altri antinfiammatori e con un basso rischio cardiovascolare. Questa decisione potrebbe avere ripercussioni analoghe sulla decisione che l’FDA si troverà a prendere a breve con il previsto lancio sul mercato americano del lumiracoxib. Infine, alcuni membri del comitato di esperti dell’FDA si sono infine dichiarati scettici circa l’opportunità di sviluppare altri COXIB finchè non sarà dimostrato che il rischio cardiovascolare non è aumentato dai COXIB già in commercio. - S00954692-Scrip. Merck & Co’s Arcoxia soundly rejected by US FDA panel - http://www.theheart.org: FDA advisory panel votes "no" to etoricoxib CONDROITINA: BENEFICI E RISCHI NEL TRATTAMENTO DELL’OSTEOARTRITE. RISULTATI DI UNA METANALISI La condroitina è largamente utilizzata, soprattutto all’estero, per il trattamento dei sintomi associati all’osteoartrite (OA). Precedenti metanalisi condotte su numerosi studi di scarsa qualità metodologica avevano mostrato effetti benefici della condroitina. Questa metanalisi ha incluso studi controllati sia randomizzati che quasi-randomizzati condotti su pazienti con OA al ginocchio o all’anca, in cui il trattamento con condroitina (al dosaggio di almeno 400 mg/die) veniva confrontato con placebo o con nessun trattamento. L’outcome primario degli studi inclusi era il dolore misurato alla fine dello studio o tre mesi dopo la sospensione del trattamento. Nella metanalisi sono stati inclusi 20 studi clinici per un totale di 3.846 soggetti. I dosaggi di condroitina utilizzati variavano da 800 a 2000 mg/die e la durata dei trattamenti oscillava da 6 a 103 settimane. I risultati della metanalisi evidenziano un modesto effetto della condroitina sulla riduzione del dolore e restringendo l’analisi ai soli 3 studi clinici con maggior numero di soggetti (40% del totale) ed in cui era stata effettuata l’analisi intention-to-treat (ITT) l’efficacia del trattamento era notevolmente ridotta e non risultava statisticamente differente al placebo. Dall’analisi degli studi è emerso che l’efficacia della condroitina è riscontrabile solamente negli studi di piccole dimensioni e scarsamente affidabili dal punto di vista metodologico. Sotto il profilo della sicurezza e della tollerabilità non sono invece emersi importanti effetti collaterali. Gli autori concludono che i benefici sintomatici offerti dalla condroitina sono pressoché nulli, anche se non è possibile escludere un effetto positivo sui sintomi più lievi dell’OA. Per confermare questa tesi sono però necessari studi di ampie dimensioni e più affidabili sul piano metodologico. Reichenbach S, Sterchi R, Scherer M. Meta-analysis: chondroitin for osteoarthritis of the knee or hip. Ann Intern Med 2007 Apr 17;146:580-90 3 Newsletter Numero 4 - Febbraio 2007 Dalla letteratura… Pillole di buona pratica prescrittiva FARMACI CONTRAFFATTI. COSA SAPPIAMO VERAMENTE? Si stima che nel mondo il 10% dei farmaci in commercio sia falso, per un totale di 35 milioni di dollari l’anno. Nei paesi sviluppati il fenomeno si aggira attorno all’1% ed è legato soprattutto all’e-commerce. Nei paesi in via di sviluppo varia dal 10 al 30%. C'è il Viagra in testa alla lista dei farmaci più contraffatti nei paesi sviluppati, mentre in quelli in via di sviluppo sono gli antiretrovirali contro l'Hiv. Ma nella lista dei medicinali più falsificati ci sono anche gli antibiotici, gli antipertensivi, i corpi costeroidi, i sedativi e perfino gli antitumorali.Il mercato dell'illecito sta invadendo Internet per ciò che riguarda il Viagra, con confezioni contraffatte all'apparenza identiche all'originale. La lista dei dieci Paesi più a rischio vede in testa la Russia, seguita da Cina, Corea del Sud, Perù, Colombia, Stati Uniti, Regno Unito, Ucraina, Germania e Israele. Ma, pur mancando dati certi, anche l'India si trova tra questi Paesi. Nel 2006 l’OMS ha rilanciato una sfida globale con la creazione di IMPACT, una partnership tra settore pubblico e privato che intervie in 5 aree di interesse comune: area tecnologica, ambito legislativo, ambito applicativo, area regolatoria, vigilanza epidemiologica. Dialogo sui farmaci. Gen-Feb 2007;5:24-26; http://www.agenziafarmaco.com/counterfeit_azioni.html A domanda… risposta. USO DI PREGABALIN E NOTA AIFA 4 Gentile collega, ho una paziente di 47 anni affetta da lichen planus, epatite C, isteroannesiectomia bilaterale, resezione ileale per occlusione intestinale, discopatia C6C7, sindrome dolorosa cronica radicolare lombare destra in esiti di osteosintesi L5-S1 e deformazione a cuneo D5 per cedimento parziale. Le è stato posizionato neurostimolatore con estrmità distale T10 e infiltrazioneperidurale L3-L4. Attualmente è in terapia analgesica con metadone, antidepressivo, antidolorifici, gastroprotettori e pregabalin. Il pregabalin non è più prescrivibile a carico del SSN poiché nella nota 4 si dice: “solo agli epilettici, oppure i pazienti con neuropatia diabetica, da herpes zoster o neoplastica. La mia paziente non rientra tra queste categorie, cosa posso fare? Di seguito pubblichiamo la risposta La nota AIFA n°4 limita la prescrivibilità del pregabalin e della gabapentina solamente ai pazienti con dolore grave e persistente dovuto a nevralgia post-erpetica, neoplastica o diabetica. In riferimento al caso descritto in precedenza, è stata condotta una ricerca in letteratura per valutare le evidenze di efficacia relative al pregabalin nel trattamento del dolore neuropatico cronico. Dalla ricerca è emerso che non risultano evidenze scientificamente affidabili per l'utilizzo di pregabalin, al di fuori di quelle che sono le indicazioni riferite nella Nota AIFA n°4. Infatti, dai dati di letteratura, l'efficacia del pregabalin nel dolore neuropatico cronico è stata valutata esclusivamente nel controllo del dolore neuropatico associato alla nevralgia post-erpetica ed alla polineuropatia diabetica, mentre non è stata valutata in altri tipi di dolore neuropatico. Tutti gli studi pubblicati in letteratura hanno valutato l'efficacia del pregabalin verso placebo. Nessuno studio ha confrontato questo farmaco con gli altri utilizzati nella terapia del dolore neuropatico cronico, come ad esempio la carbamazepina o la fenitoina, né vi sono studi di confronto con la gabapentina, strutturalmente correlata al pregabalin. Inoltre da questi studi venivano esclusi i pazienti che non avevano risposto ad un precedente trattamento con gabapentina, favorendo in questo modo la stima dell'effetto terapeutico del pregabalin verso il placebo e non consentendo di stabilire se questo farmaco sia realmente efficace nei pazienti refrattari alla gabapentina e quindi potenzialmente più efficace di quest'ultima. Sulla base di queste considerazioni ed in virtù della somiglianza strutturale e farmacologica di questi due composti (analoghi sintetici dell'acido gamma aminobutirrico-GABA), l'utilizzo della gabapentina, di cui è disponibile in commercio il generico, potrebbe costituire una alternativa di "pari efficacia", ma indubbiamente più economica al pregabalin, fermo restando che si tratta sempre di indicazioni al di fuori della nota AIFA e delle evidenze scientifiche ad oggi disponibili. Newsletter Numero 4 - Febbraio 2007 Dalla parte dei cittadini Nuovi farmaci oncologici “Quanto costa la salute? Una scelta etica tra innovazione e risorse” Venerdì 11 maggio un Convegno a Lecco (sala Conferenze Ospedale di Lecco dalle 9.30 alle 16.30) Per sollevare e dibattere il problema del “costo della salute”, del suo impatto sulla vita dei cittadini/pazienti e dei metodi più adeguati per affrontarlo, il Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Lecco in collaborazione con il Laboratorio per la Ricerca del Coinvolgimento dei Cittadini in Sanità dell’Istituto Mario Negri di Milano ha scelto di partire considerando il costo economico dei farmaci (circa il 15% della spesa sanitaria nazionale) e, a titolo di esempio, ha scelto di concentrarsi sui problemi che potrebbero derivare dall’introduzione dei nuovi farmaci ad alto costo per la cura dei tumori. Il tumore è una malattia di considerevole impatto emotivo: chi, in sanità, lavora in questo settore conosce bene l’ansia e le paure che questa diagnosi determina nei pazienti e nei loro familiari. Come per la malattia, anche i progressi scientifici in questo settore vengono spesso vissuti in maniera viscerale con oscillazioni dal “tutto inutile” al “finalmente la cura del cancro”. Sforzandoci di essere allo stesso tempo semplici e obiettivi, il beneficio in termini di salute che una terapia farmacologica antitumorale può oggi offrire ad un malato di cancro può essere sintetizzato in tre differenti possibili situazioni: - I casi in cui il trattamento può determinare la guarigione in una proporzione variabile di pazienti (dal 2-3% ad oltre il 90%); - I casi in cui il trattamento non può determinare in alcun caso la guarigione ma può prolungare la vita del paziente di un tempo variabile, di solito da alcuni mesi a qualche anno; - I casi in cui il trattamento non può determinare la guarigione né prolungare la sopravvivenza, ma può ridurre temporaneamente i sintomi e migliorare la qualità di vita del paziente. Questi potenziali vantaggi, estremamente differenti per la ricaduta sul paziente, hanno un costo economico straordinariamente variabile (da poche decine o centinaia di euro per i classici schemi di chemioterapia, a decine di migliaia di euro se si utilizzano farmaci innovativi dell’ultima generazione) senza nessuna relazione apparente con il beneficio atteso. Nell’iter per l’autorizzazione all’uso da parte del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), le autorità ministeriali prendono in considerazione sostanzialmente l’efficacia (vale a dire che esistano prove sufficienti che il farmaco determini effettivamente il beneficio atteso per il paziente) e la tossicità (in sostanza che non sia eccessivamente tossico, cioè pericoloso). Il rapporto tra costo economico del farmaco e beneficio atteso non viene preso in alcuna considerazione per cui capita che poche centinaia di euro siano sufficienti a guarire definitivamente un paziente con un tumore del testicolo mentre sono necessarie anche diverse decine di migliaia di euro per migliorare la qualità di vita e prolungare l’aspettativa di vita di alcune settimane/mesi di un paziente con un tumore del polmone, pur senza alcuna prospettiva di guarigione. Per il Sistema Sanitario Nazionale, la cura dei tumori rientra nei cosiddetti “livelli essenziali di assistenza” vale a dire quell’assistenza che lo Stato si impegna ad assicurare ai suoi cittadini gratuitamente. Dunque tutti i farmaci che hanno una riconosciuta efficacia per il trattamento dei tumori dovrebbero essere messi a disposizione esclusivamente in base alle necessità cliniche del paziente. Tuttavia il costo di questi farmaci, ed in particolare di quelli di più recente introduzione, è aumentato significativamente di pari passo con il miglioramento dei risultati: si calcola che il costo dei soli farmaci oncologici per curare un tumore del colon con metastasi fosse inferiore a 100 Euro negli anni ‘80 mentre oggi possa agevolmente superare i 100.000 euro per caso trattato; nello stesso periodo, la aspettativa di vita per lo stesso paziente è più che raddoppiata passando mediamente da 11 a 24 mesi. L’esempio è volutamente eclatante ma l’aumento di spesa c’è ed è Programma del Convegno organizzato dal realmente molto cospicuo. Esso non coinvolge solo le terapie Gruppo di Lavoro Antibioticoterapia farmacologiche né solo l’oncologia ma è diffuso a tutte le specialità mediche e a tutti i settori della Sanità. L’Italia, come del resto tutti i paesi 19 maggio 2007 dalle 9.00 alle 13.00 occidentali, deve fare i conti con questo rilevantissimo aumento della spesa sanitaria ed occorre trovare strumenti idonei per “governare” questo Bergamo, via Borgo Palazzo n.130 fenomeno continuando a fornire ai cittadini la miglior assistenza possibile Aula Morelli senza che nessuno rinunci a benefici ritenuti essenziali ma egualmente Uso degli antibiotici in Medicina senza far venir meno i finanziamenti a settori egualmente prioritari per il benessere ed il progresso della società. Generale Il Comitato Etico dell’Azienda Ospedaliera di Lecco ha dibattuto in più di • Uso razionale degli antibiotici in ambito una seduta il problema giungendo alla conclusione che, nell’ambito delle comunitario terapie autorizzate, il medico non debba tener conto di vincoli di spesa se queste sono considerate benefiche per il paziente. Infatti per i trattamenti • Concetti di farmacocinetica e farmacodinamica riconosciuti essenziali, in base alla nostra Costituzione è lo Stato che si degli antibiotici in ambito comunitario impegna a trovare le risorse necessarie per assicurarli a tutti i cittadini. • Protocollo di profilassi antibiotica in chirurgia Tuttavia questo non sembra sufficiente: intanto non tutte le terapie efficaci odontoiatrica sono, a rigor di norma, “autorizzate” e in secondo luogo, anche seguendo • Profilassi antibiotica della endocardite questa indicazione probabilmente il livello di spesa risulterebbe eccessivo batterica e comunque difficile da sostenere. Dunque il Comitato Etico, d’accordo con molti dei Comitati Etici della Lombardia, ha deciso di promuovere un • Aggiornamento in tema di terapia antibiotica dibattito pubblico, cui sono invitati tutte le parti in causa, per discutere le delle polmoniti in ambito comunitario (CAP) problematiche legate alla spesa sanitaria sperando che da esso possano • Aggiornamento in tema di terapia antibiotica uscire indicazioni e spunti utili per gestire al meglio il presente e delle infezioni delle vie urinarie (IVU) programmare il futuro. Per Informazioni Dr.ssa Gianna Costa 02/39014503 Newsletter Numero 6 - Aprile 2007 Per approfondire… “Spazio Aperto” all'informazione dell'Industria Le iniziative di formazione Convegno su Antibioticoterapia e MCP Bergamo, via Borgo Palazzo n.130 - Aula Morelli 19 maggio 2007 dalle 9.00 alle 13.00 Per informazioni/iscrizioni: tel 035/385253 Le trappole della letteratura: trovare, selezionare e leggere un articolo scientifico Villa Camozzi - Ranica 23 maggio 2007 dalle 9,30 alle 17,30 Per informazioni/iscrizioni: tel 035/4535313 Cosa si sa quando viene approvato un nuovo farmaco Villa Camozzi - Ranica 21 giugno 2007 dalle 14.00 alle 17.30 Il Dipartimento Funzionale Interaziendale di Farmacologia Clinica degli Ospedali Riuniti di Bergamo, in condivisone con la Direzione Aziendale, dal mese di giugno del 2005 ha istituito presso i locali dell'USC Farmacia un momento di incontro e dibattito settimanale con l'Informazione dell'Industria (farmaci e dispositivi medici) dove il personale sanitario (Medici, Infermieri, Farmacisti dell'Ospedale e del Territorio) può accedere in modo libero e collegiale. L'iniziativa "spazio aperto" all'informazione dell'industria si tiene presso la sala riunioni dell'USC Farmacia. Gli incontri del mese di aprile si svolgeranno nei giorni: Per informazioni/iscrizioni: tel 035/4535313 2-9-16-23 maggio dalle 16,00 alle 17,30 Piano Formativo Aziendale 2007 per MMG e PLS Per informazioni prendere contatti con il Dipartimento Cure Primarie e Comunità Assistenziale ASL Bergamo Per ulteriori informazio n i e per conferma degli appuntamenti si può contattare la Segreteria dell'USC Farmacia (Tel. 035269737) BACHECA DEI SITI INTERNET UTILI Uscito il Nuovo numero di Reazioni (scaricabile da seguente indirizzo web) http://www.agenziafarmaco.it:80/aifa/servlet/section.ktml?target=&area_tematica=&section_code=AIFA_ATTIVITA_EDITORIALE&entity_id=111. 252797.1176728923757 Nuovo numero del Bollettino di Informazione sui Farmaci-BIF (scaricabile da seguente indirizzo web) http://www.agenziafarmaco.it:80/aifa/servlet/section.ktml?target=&area_tematica=INFO_SPER_RIC&section_code=AIFA_ISR_ATTUALITA&enti ty_id=111.204291.1175695424427 CeVEAS: il Centro per la Valutazione della Efficacia dell'USL di Modena http://www.ceveas.it (sito in italiano) Il CeVEAS (Centro per la Valutazione della Efficacia della Assistenza Sanitaria) è un Dipartimento della Azienda USL di Modena, che ha come obiettivo di favorire l’accesso alle migliori prove disponibili su trattamenti e cure, attraverso la valutazione critica dei dati e il trasferimento delle informazioni a medici, decisori e cittadini. Il sito offre diversi percorsi di navigazione, di facile e immediata lettura. Ha una parte “istituzionale”, dove sono elencati e descritti attività e progetti svolti dal Centro; accanto alle sezioni “Area farmaci” e “Linee guida”, che ospitano informazioni e dati sui trattamenti più efficaci in un determinato contesto clinico e raccomandazioni sistematiche per la pratica clinica, il sito propone una rubrica intitolata “Sette giorni di letture” che pubblica commenti alla metodologia della ricerca clinica, a studi da non perdere e agli studi che arrivano sui quotidiani. Vi è poi la possibilità di scaricare in formato pdf i “Pacchetti Informativi sui Farmaci” destinati a medici e farmacisti. La sezione “Farmaci e dintorni” è invece dedicata a un pubblico più generale. Vi è poi la possibilità di iscriversi alla mailing list per ricevere, direttamente nella propria e-mail, gli aggiornamenti e le novità del sito. Riferimenti utili per l’informazione indipendente sul farmaco E’ possibile avere informazioni indipendenti sui principali problemi nell’uso razionale dei farmaci contattando gratuitamente i seguenti Servizi di Informazione sul Farmaco: Per l’uso dei farmaci in gravidanza: - Unità di Tossicologia Clinica - Centro Antiveleni AO Ospedali Riuniti di Bergamo. Numero Verde 800 88.33.00 Per l’uso dei farmaci in età pediatrica: - Centro di Informazione sul Farmaco e la Salute, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano (dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 15). Telefono 02.3900.5070 Per l’uso dei farmaci negli anziani: - Servizio di Informazione sull’uso dei Farmaci nell’Anziano, Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano (dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17). Telefono 02.3570319 Questo numero è stato redatto a cura di Alessandro Nobili, Luca Pasina, Paola Mosconi del Servizio di Informazione sull’uso dei farmaci nell’anziano - Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri” di Milano. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito a questo numero inviando o segnalando notizie e documentazione. 8