MARGARET MAHLER (1897-1986)
LE SUE OPERE PRINCIPALI SONO:
- LE PSICOSI INFANTILI (1968)
- LA NASCITA PSICOLOGICA DEL BAMBINO
(1975)
MAHLER DISTINGUE TRA NASCITA BIOLOGICA E
NASCITA PSICOLOGICA CHE NON COINCIDONO
NEL TEMPO: LA PRIMA E’ UN EVENTO
OSSERVABILE E BEN CIRCOSCRITTO NEL TEMPO;
LA SECONDA E’ UN PROCESSO INTRAPSICHICO
CHE SI SVOLGE LENTAMENTE.
1° FASE
AUTISMO NORMALE O FISIOLOGICO
IL BAMBINO E’ UN PURO ORGANISMO BIOLOGICO,
RACCHIUSO IN UN GUSCIO IMPENETRABILE AGLI
STIMOLI ESTERNI, CON UN INVESTIMENTO
LIBIDICO PREVALENTEMENTE VISCERALE. E’
DOMINATO
DA
PROCESSI
FISIOLOGICI
E
PROTETTO, MEDIANTE UNA ELEVATA SOGLIA,
DALLE STIMOLAZIONI AMBIENTALI ECCESSIVE.
IL BAMBINO APPARE FUSO CON IL SENO
MATERNO, INDISPENSABILE SOSTEGNO ALLA
SUA DIPENDENZA; L’ALTRO, CIOE’ LA MADRE, E’
UN SEMPLICE PROLUNGAMENTO DEL BAMBINO,
INDIFFERENZIABILE.
1
SE QUESTA E’ LA CONDIZIONE ORIGINARIA DEL
NEONATO, LA NATURA DELLO SVILUPPPO SI
REALIZZA NELLA CONQUISTA COGNITIVOAFFETTIVA DELLA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE
SEPARATO COME PRESUPPOSTO INDISPENSABILE
PER LA RELAZIONE OGGETTUALE.
2° FASE
SIMBIOSI NORMALE
COMINCIA GRADUALMENTE A INCRINARSI LA
BARRIERA O GUSCIO AUTISTICO NEI CONFRONTI
DEGLI STIMOLI ESTERNI.
IL TERMINE SIMBIOSI STA AD INDICARE CHE IL
BAMBINO AGISCE E SI COMPORTA COME SE EGLI
E
LA
MADRE
FOSSERO
UN
SISTEMA
ONNIPOTENTE, UNA UNITA’ RACCHIUSA ENTRO
UN UNICO CONFINE IN CUI CIO’ CHE E’ IO NON E’
ANCORA DIFFERENZIATO DA CIO’ CHE E’ NON IO.
TANTO L’AUTISMO QUANTO LA SIMBIOSI
NORMALI
SONO
MOMENTI
EVOLUTIVI
IRRINUNCIABILI PER CONSENTIRE AL BAMBINO
DI AFFRONTARE IL PROCESSO DI SEPARAZIONEINDIVIDUAZIONE OFFRENDO UN CONTRIBUTO
QUALITATIVAMENTE DIVERSO ALLA CRESCITA
PSICOLOGICA DEL PICCOLO.
⇒ LA FASE AUTISTICA NORMALE SERVE AL
CONSOLIDAMENTO POSTNATALE DELLA
CRESCITA FISIOLOGICA EXTRAUTERINA.
2
⇒ LA FASE SIMBIOTICA NORMALE SEGNA
L’IMPORTANTE CAPACITA’ DEL BAMBINO
D’INVESTIRE LA MADRE ALL’INTERNO DI
UNA INDEFINITA UNITA’ DUALE CHE
COSTITUISCE LA PRIMA BASE SU CUI SI
FORMERANNO TUTTE LE SUCCESSIVE
RELAZIONI.
⇒ LA FASE DI SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE
E’ CARATTERIZZATA DA UN COSTANTE
AUMENTO
DELLA
CONSAPEVOLEZZA
DELLA SEPARAZIONE FRA SE’ E L’ALTRO
CHE COINCIDE CON IL SORGERE DI UNA
SENSAZIONE
DEL
SE’
E
DELLA
CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ DEL
MONDO ESTERNO.
3° FASE
SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE
HA 4 SOTTOFASI
¾ DIFFERENZIAZIONE
¾ SPERIMENTAZIONE
¾ RIAVVICINAMENTO
¾ COSTANZA OGGETTUALE
IL
PROCESSO
INTRAPSICHICO
DELLA
SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE
SEGUE
DUE
LINEE EVOLUTIVE CHE SI INTERSECANO FRA
LORO:
) QUELLA
DELLA
SEPARAZIONE,
CHE
COMPRENDE
LA
DIFFERENZIAZIONE,
L’ALLONTANAMENTO, LA FORMAZIONE DI
3
UN CONFINE E LO SGANCIAMENTO, IN
SENSO CORPOREO, DALLA MADRE E
) QUELLA
DELL’INDIVIDUAZIONE,
CHE
CONSISTE
NELLA
CONQUISTA
DI
AUTONOMIE INTRAPSICHICHE QUALI LA
PERCEZIONE, LA MEMORIA, IL PENSIERO E
L’ESAME DI REALTA’.
IL TERMINE SEPARAZIONE VIENE USATO
DALLA
MAHLER
NON
NEL
SENSO
DELL’ALLONTANAMENTO FISICO, MA IN
QUELLO
DELLA
CONSAPEVOLEZZA
PSICOLOGICA DA PARTE DEL BAMBINO DI
ESSERE SEPARATO.
LE SOTTOFASI
I.
DIFFERENZIAZIONE. HA INIZIO VERSO I 5-6
MESI QUANDO IL BAMBINO COMINCIA AD
AFFACCIARSI ALLA REALTA’. MANIFESTA
UN
ATTEGGIAMENTO
DIVERSO
NEI
CONFRONTI DELL’ESTERNO, I PERIODI DI
VEGLIA
AUMENTANO,
COMPAIONO
ATTEGGIAMENTI PIU’ ATTIVI.
L’ATTENZIONE
DEL
BAMBINO,
CHE
DURANTE I PRIMI MESI ERA IN GRAN PARTE
DIRETTA ALL’INTERNO DI SE STESSO E
DELL’ORBITA SIMBIOTICA, SI TRASFORMA
4
GRADUALMENTE IN ATTIVITA’ PERCETTIVA
RIVOLTA VERSO L’ESTERNO, CHE SI
INTEGRA CON UNA CRESCENTE MEMORIA
DELLA
COMPARSA/SCOMPARSA
DELLA
MADRE.
INIZIA A DISTINGUERE IL PROPRIO CORPO
DA
QUELLO
MATERNO
MEDIANTE
L’ESPLORAZIONE
DELLA
MADRE
ATTRAVERSO LO SGUARDO, LE CAREZZE, IL
TIRARE I CAPELLI.
TRAMITE
RIPETUTE
VERIFICHE
COMPARATIVE CON ESTRANEI RICONOSCE
LA MADRE IN QUANTO MADRE E
SPECULARMENTE
SVILUPPA
L’APPRENDIMENTO DELL’ALTRO CHE NON
E’ LA MADRE.
L’INDIZIO PIU’ IMPORTANTE DI QUESTA
CAPACITA’ APPENA ACQUISITA E’ LA
COMPARSA,
ALL’ETA’
DI
6-8
MESI,
DELL’ANGOSCIA
NEI
CONFRONTI
DELL’ESTRANEO.
II. SPERIMENTAZIONE. A PARTIRE DAI 10 MESI
FIN VERSO I 16 MESI LA MATURAZIONE
DELLA
LOCOMOZIONE
(CAMMINARE
CARPONI,
MUOVERSI,
ARRAMPICARSI,
STAZIONE ERETTA) GLI CONSENTE UNA
MAGGIORE SEPARAZIONE FISICA DALLA
MADRE E GLI PERMETTE DI ESPLORARE
SEGMENTI PIU’ AMPI DI REALTA’. LA
MADRE RIMANE PERO’ AL CENTRO DEL
5
MONDO
DEL
BAMBINO,
PUNTO
DI
RIFERIMENTO STABILE PER APPAGARE IL
BISOGNO DI RIFORNIMENTO AFFETTIVO
DEL BAMBINO ATTRAVERSO IL CONTATTO
FISICO.
L’ATTEGGIAMENTO MATERNO E’ DECISIVO
E SI RICHIEDONO AD ESSA DETERMINATE
RISPOSTE SPECIFICHE: LA MADRE DEVE
ESSERE DISPOSTA A RINUNCIARE AL
POSSESSO DEL CORPO DEL BAMBINO E AD
INCORAGGIARE CON GIOIA LE ABILITA’ CHE
IL PICCOLO VA VIA VIA SVILUPPANDO,
ACCOMPAGNANDOLO
VERSO
LE
CONQUISTE
DEL MONDO CHE LO
CIRCONDA.
⇒ LA CAPACITA’ DELLA MADRE DI ESSERE
PRESENTE E PUNTO DI RIFERIMENTO
SENZA INIBIRE O ASSILLARE, MA
SINTONIZZANDOSI SULLE ESIGENZE
MATURATIVE DEL FIGLIO E’ ELEMENTO
FONDAMENTALE.
III. RIAVVICINAMENTO. FRA IL 15° E IL 22°
MESE,
VI
E’
NEL
BAMBINO
LA
CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE SEPARATO
DALLA MADRE, MA, ALLO STESSO TEMPO,
IL DESIDERIO CHE ESSA CONDIVIDA CON
LUI
OGNI
NUOVA
CAPACITA’
6
ESPERIENZIALE E UN GRANDE BISOGNO
D’AMORE DA PARTE DELL’OGGETTO.
DURANTE LA SOTTOFASE PRECEDENTE, LA
MADRE ERA IL “CAMPOBASE” A CUI IL
BAMBINO FACEVA RITORNO PER FARE
RIFORNIMENTO DI CONFORTO, CIBO E
ALTRO; ORA LA MADRE VIENE RICERCATA
IN QUANTO PERSONA: MA IL RENDERSI
CONTO CHE LA MADRE E’ UNA PERSONA
SEPARATA COMPORTA L’ACCETTARE CHE
ESSA NON SIA SEMPRE DISPONIBILE,
COMPORTA
CIOE’
L’ACCETTARE
LA
FRUSTRAZIONE
CHE
DERIVA
DALLA
SEPARAZIONE.
⇒ CARATTERISTICA DI QUESTA FASE E’
L’ALTERNANZA IMPROVVISA TRA IL
DESIDERIO DI SEPARARSI DALLA
MADRE E QUELLO DI STARLE MOLTO
VICINO:
A
QUESTA
SEQUENZA
COMPORTAMENTALE
SOGGIACE
A
LIVELLO
PSICHICO
UNO
STATO
CONFLITTUALE DI AMBIVALENZA: IL
BAMBINO DESIDERA RIUNIRSI CON
L’OGGETTO
D’AMORE,
MA
CONTEMPORANEAMENTE TEME DI
ESSERE RINGHIOTTITO; HA PAURA DI
PERDERE L’AMORE DELL’OGGETTO,
MA VUOLE ANCHE DIFENDERE LA
PROPRIA AUTONOMIA.
7
SI
DETERMINA
UNA
CRISI
DI
RIAVVICINAMENTO, DURANTE LA QUALE IL
BAMBINO SPERIMENTA IL BISOGNO DI
RICEVERE AIUTO E NELLO STESSO TEMPO
DI MANTENERE LA SEPARAZIONE.
⇒
E’ IMPORTANTE CHE LA MADRE SIA
EMOTIVAMENTE DISPONIBILE E ACCETTI
L’AMBIVALENZA DEL FIGLIO.
VI. COSTANZA OGGETTUALE. FRA I 22 E I 36
MESI IL BAMBINO RAGGIUNGE UNA
INDIVIDUALITA’
PERMANENTE
E
LA
COSTANZA OGGETTUALE. COMINCIA A
SVILUPPARSI UN CERTO SENSO DELLA
TEMPORALITA’
E
DELLE
RELAZIONI
SPAZIALI E CON QUESTO UNA MAGGIORE
CAPACITA’
DI
TOLLERARE
IL
DIFFFERIMENTO DELLA GRATIFICAZIONE E
DI SOPPORTARE LA SEPARAZIONE.
I CONCETTI DI “DOPO” E DI “DOMANI” E
ALTRI SIMILI, COMPRESI E USATI DAL
BAMBINO,
SI
SVILUPPANO
SULLA
COMPARSA E SULLA SCOMPARSA DELLA
MADRE.
SI INSTAURA LA COSTANZA DELL’OGGETTO
EMOTIVO,
CHE
DIPENDE
DALL’INTERIORIZZAZIONE GRADUALE DI
UN’IMMAGINE
INTERNA,
INVESTITA
POSITIVAMENTE, E DALL’INTEGRAZIONE
8
DELL’OGGETTO BUONO E CATTIVO IN
UN’UNICA RAPPRESENTAZIONE.
⇒ I FATTORI DETERMINANTI DELLO
STABILIRSI
DELLA
COSTANZA
DELL’OGGETTO EMOTIVO SONO:
) LO SVILUPPO DELL’ESAME DI
REALTA’ E DELLA TOLLERANZA
DELLA FRUSTRAZIONE;
) IL SENSO DI FIDUCIA E SICUREZZA
INFUSO DALLA PRESENZA FISICA
DELLA MADRE E TRASFERITO POI
ALLA SUA RAPPRESENTAZIONE
INTERNA;
) LE ACQUISIZIONI COGNITIVE.
ANCHE NEL CONTRIBUTO DELLA MAHLER,
DUNQUE, ILI RUOLO DELLA FIGURA
MATERNA APPARE CENTRALE.
PER LA MAHLER I REQUISITI DI UNA MADRE
ADEGUATA SONO MOLTO SIMILI A QUELLI
DELLA MADRE SUFFICIENTEMENTE BUONA
DI WINNICOTT, CHE E’ CAPACE SIA DI
PERVENIRE
ALLA
PREOCCUPAZIONE
MATERNA
PRIMARIA
SIA
DI
ABBANDONARLA.
9
ASPETTO
CRUCIALE
DEL
PROCESSO
EVOLUTIVO E’ LA CAPACITA’ DELLA
MADRE DI RISPONDERE IN MODO SENSIBILE
E ADATTIVO AI BISOGNI INTERNI DEL
BAMBINO MENTRE SI DEDICA A LUI.
10
JOHN BOWLBY (1907-1990)
J.
BOWLBY
ELABORA
LA
TEORIA
DELL’ATTACCAMENTO.
LE SUE OPERE PIU’ IMPORTANTI SONO
ATTACCAMENTO E PERDITA CHE COMPRENDE
VOL. I (1969) L’ATTACCAMNETO ALLA MADRE
VOL. II (1973) LA SEPARAZIONE DALLA MADRE
VOL. III (1980) LA PERDITA DELLA MADRE
NELL’ELABORAZIONE
DELLA
SUA
TEORIA
BOWLBY HA FATTO PROPRI I CONTRIBUTI DELLA
TEORIA
EVOLUZIONISTICA,
DEGLI
STUDI
ETOLOGICI, DELLA CIBERNETICA ( CHE STUDIA I
PROCESSI
DI
ELABORAZIONE
DELLE
INFORMAZIONI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE
ESTERNO) E HA RIELABORATO ALCUNI CONCETTI
DELLA TEORIA PSICOANALITICA.
IL SUO APPROCCIO HA RICONSIDERATO SIA IL
LEGAME CHE SI STABILISCE TRA MADRE E
BAMBINO SIA IL SUO MANIFESTARSI IN
SITUAZIONI DI SEPARAZIONE, DEPRIVAZIONE,
PERDITA.
11
BOWLBY TEORIZZA L’ATTACCAMENTO COME
PREDISPOSIZIONE BIOLOGICA DEL PICCOLO
VERSO LA PERSONA CHE GLI ASSICURA
LA SOPRAVVIVENZA, PRENDENDOSI CURA DI LUI
(LA COSIDETTA FIGURA DI ATTACCAMENTO, CHE
SPESSO COINCIDE CON LA MADRE).
SONO IL BISOGNO DI CONTATTO E DI CONFORTO
A MUOVERE IL PICCOLO VERSO UNA FIGURA DI
ATTACCAMENTO
⇒ L’ATTACCAMENTO PUO’ ESSERE DEFINITO
COME «OGNI FORMA DI COMPORTAMENTO
CHE APPARE IN UNA PERSONA CHE RIESCE
A OTTENERE O A MANTENERE LA
VICINANZA A QUALCHE ALTRO INDIVIDUO
DIFFERENZIATO
O
PREFERITO.
TALE
COMPORTAMENTO VIENE ATTIVATO DALLA
SEPARAZIONE O DALLA MINACCIA DI
SEPARAZIONE
DALLA
FIGURA
DI
ATTACCAMENTO E VIENE ELIMINATO O
MITIGATO DALLA VICINANZA CHE, A
SECONDA
DELLA
NATURA
DELLA
MINACCIA,
VARIA
PER
GRADO
E
INTENSITA’» (HOLMES)
⇒ «L’ATTACCAMENTO SI PUO’ DEFINIRE COME
UN LEGAME CHE UNA PERSONA O UN
12
ANIMALE HA CON UN’ALTRA PERSONA O
UN ALTRO ANIMALE, UN LEGAME CHE
UNISCE LE DUE PERSONE NELLO SPAZIO E SI
PROTRAE NEL TEMPO. LA CARATTERISTICA
COMPORTAMENTALE
DELL’ATTACCAMENTO E’ TENTARE DI
RAGGIUNGERE E MANTENERE UN DATO
LIVELLO DI VICINANZA CON L’OGGETTO
INTERESSATO, CHE VA DAL CONTATTO
FISICO IN CERTE CONDIZIONI ALLE
INTENZIONI O COMUNICAZIONI A DISTANZA
IN
ALTRE.
I
COMPORTAMENTI
DI
ATTACCAMENTO SONO COMPORTAMENTI
CHE INDUCONO LA VICINANZA E IL
CONTATTO. NEL PICCOLO DELL’UOMO CIO’
COMPORTA SIA UN AVVICINAMENTO
ATTIVO E COMPORTAMENTI DI RICERCA
DEL CONTATTO, QUALI L’AVVICINAMENTO,
IL SEGUIRE, LO SPINGERSI VICINO, SIA
COMPORTAMENTI CHE FUNGONO DA
SEGNALI QUALI IL SORRISO, IL PIANTO E IL
RICHIAMO» (AINSWORTH E BELL)
SI DISTINGUONO DUNQUE NELL’UOMO DUE
PRINCIPALI CLASSI DI COMPORTAMENTI CHE
MEDIANO L’ATTACCAMENTO. ALLA PRIMA
APPARTENGONO
I
COMPORTAMENTI
DI
SEGNALAZIONE (PIANTO, SORRISO, GESTI) IL CUI
EFFETTO E’ DI PROVOCARE L’AVVICINAMENTO
DELLA MADRE AL BAMBINO. NELLA SECONDA
RIENTRANO
I
COMPORTAMENTI
DI
13
ACCOSTAMENTO (AGGRASPARSI, SEGUIRE) CHE
HANNO TUTTI L’EFFETTO DI AVVICINARE IL
BAMBINO ALLA MADRE.
⇒
CIO’ SIGNIFICA CHE IL BAMBINO NASCE
CON UNA PREDISPOSIZIONE, INSCRITTA NEL
PATRIMONIO GENETICO DELLA SPECIE
UMANA, A RICERCARE E A CONSERVARE LA
VICINANZA CON UNA FIGURA SPECIFICA
CHE NORMALMENTE COINCIDE CON LA
MADRE.
L’ASPETTO PIU’ GENERALE CHE CARATTERIZZA
QUINDI IL COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO
NON E’ LA RELAZIONE ALIMENTARE, MA «IL
MANTENIMENTO DELLA VICINANZA CON UN
ALTRO ANIMALE, CON LA TENDENZA A
RISTABILIRLA QUANDO E’ VENUTA A MANCARE E
LA
SPECIFICITA’
DELL’ALTRO
ANIMALE»
(BOWLBY).
⇒ L’ATTACCAMENTO
SI
STRUTTURA
A
PARTIRE DALLA CONVERGENZA TRA
ALCUNI COMPORTAMENTI CHE EGLI METTE
IN ATTO E CHE RAPPRESENTANO SCHEMI
BIOLOGICAMENTE
PROGRAMMATI
PER
MANTENERE LA VICINANZA (IL PIANTO, IL
SORRISO, L’AGGRAPPARSI…) E LE RISPOSTE
DELL’ADULTO
CHE
APPARTENGONO
14
ANCH’ESSE
ALLA
CATEGORIA
DEGLI
SCHEMI PROGRAMMATI PER RENDERLO
SENSIBILE AI SEGNALI DEL BAMBINO.
LA VICINANZA ALLA MADRE E L’ESPLORAZIONE
SONO I DUE POLI NELL’AMBITO DEI QUALI IL
BAMBINO E LA FIGURA DI ATTACCAMENTO SONO
IMPEGNATI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN
OBIETTIVO
COMUNE
(SOPRAVVIVENZA
E
SUCCESSO RIPRODUTTIVO).
L’ESPLORAZIONE
DELL’AMBIENTE
VIENE
CONSIDERATA UNA COMPONENTE ANTITETICA
DEL COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO.
INFATTI QUANTO PIU’ L’AMBIENTE PRESENTA
PERICOLI E OSTACOLI O VIENE PERCEPITO COME
PERICOLOSO, TANTO PIU’ SI ACCRESCONO I
SEGNALI DEL PICCOLO VOLTI A MANTENERE LA
VICINANZA E A OTTENERE PROTEZIONE.
QUANDO INVECE UN BAMBINO SI SENTE SICURO
TENDE AD ALLONTANARSI DALLA SUA FIGURA
DI ATTACCAMENTO PER ESPLORARE IL MONDO.
IL COMPORTAMENTO MATERNO SPECULARE A
QUESTO E’ QUELLO PROTETTIVO O DI RECUPERO
15
LA CUI FUNZIONE BIOLOGICA E’ QUELLA DI
PROTEGGERE IL PICCOLO DAL PERICOLO.
L’INIZIATIVA D’INTERROMPERE E DI RIPRENDERE
IL CONTATTO E’ PRESA IN PARTE DALLA MADRE
E IN PARTE DAL PICCOLO E L’EQUILIBRIO TRA
L’AGGRAPPARSI AL VECCHIO E IL RICERCARE IL
NUOVO VARIA IN MODO COMPLESSO MAN MANO
CHE IL BAMBINO CRESCE E IN MODO
DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA FIDUCIA
CHE IL BAMBINO HA NELLA DISPONIBILITA’
MATERNA.
L’ESPLORAZIONE E’ FONDAMENTALE PER LA
COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ A LIVELLO
SOMATICO: TRAMITE L’AZIONE E IL MOVIMENTO
ESPLORATIVO SI PERCEPISCE L’UNITA’ TRA LE
VARIE PARTI DEL CORPO E SI COORDINANO
QUESTE ULTIME CON GLI OGGETTI E CON LE
PERSONE.
BOWLBY
DIFFERENZIA
4
FASI
NELLA
COSTRUZIONE DEL LEGAME DI ATTACCAMENTO:
1. 0-2
MESI,
E’
CARATTERIZZATA
DA
COMPORTAMENTI DI SEGNALAZIONE NON
SELETTIVI.
IL BAMBINO SI ORIENTA VERSO QUALUNQUE
PERSONA E PRODUCE I SEGNALI DI CUI E’
DOTATO QUALI IL PIANTO, IL SORRISO, LE
16
2.
3.
VOCALIZZAZIONI ALLO SCOPO DI INDURRE
L’AVVICINAMENTO, LA PROSSIMITA’ E IL
CONTATTO DI QUALUNQUE ESSERE UMANO,
SENZA DISTINZIONE.
SI TRATTA DI COMPORTAMENTI CHE HANNO
LA FUNZIONE BIOLOGICA DI ASSICURARE
BENESSERE, SICUREZZA E PROTEZIONE
POICHE’ RAPPRESENTANO DEI RICHIAMI CHE
SODDISFANO IL BISOGNO DI CURE E DI
VICINANZA. SUCCESSIVAMENTE, IL BAMBINO
COMINCIA A RICONOSCERE NON SOLO SULLA
BASE DI INDIZI OLFATTIVI, MA ANCHE
VISIVAMENTE,
LE
PERSONE
CHE
SI
OCCUPANO DI LUI.
3-6
MESI,
E’
CARATTERIZZATA
DA
COMUNICAZIONI DIRETTE VERSO UNA O PIU’
PERSONE DISCRIMINATE. IL BAMBINO NON
MUTA IL SUO COMPORTAMENTO O I SEGNALI
DI VICINANZA VERSO LE PERSONE, MA
APPARE SEMPRE PIU’ IN GRADO DI
DISCRIMINARE TRA FIGURE FAMILIARI E
PERSONE SCONOSCIUTE E COMINCIA A
ORIENTARSI VERSO LE FIGURE FAMILIARI E,
IN PARTICOLARE, VERSO QUELLA CHE SI
PRENDE CURA DI LUI.
6 MESI – 2 ANNI, APPAIONO SEGNALI DI
MANTENIMENTO DELLA VICINANZA CON LA
PERSONA
DISCRIMINATA.
IL
BAMBINO
IMPARA
A
CAMMINARE
E
AMPLIA
NOTEVOLMENTE IL PROPRIO REPERTORIO
COMPORTAMENTALE. ORA PUO’ SEGUIRE LA
17
4.
MADRE, AVVICINARSI, ALLONTANARSI DA
LEI, PRENDERE L’INIZIATIVA DEL CONTATTO
FISICO.
MANTIENE
UN
CONTATTO
PREFERENZIALE
CON
LA
FIGURA
DI
ATTACCAMENTO,
MENTRE
LE
ALTRE
PERSONE FAMILIARI DIVENTANO FIGURE DI
ATTACCAMENTO
SECONDARIE
E
GLI
ESTRANEI SUSCITANO REAZIONI CAUTE E
DISTACCATE.
IN
QUESTA
FASE,
SI
MANIFESTANO L’ANSIA DA SEPARAZIONE E
LA PAURA DELL’ESTRANEO CHE INDICANO IL
TIMORE DI ESSERE LASCIATO SOLO E
SEGNALANO LA BEN DEFINITA CAPACITA’
DEL BAMBINO DI RICONOSCERE E DI
PREFERIRE LA
PROPRIA FIGURA DI
ATTACCAMENTO. I COMPORTAMENTI SI
ORGANIZZANO INTORNO A UNA FIGURA
SPECIFICA E SI STRUTTURA IL LEGAME SI
ATTACCAMENTO
VERO
E
PROPRIO,
ORIENTATO E PREFERENZIALE.
2 ANNI IN POI, I BAMBINI DIVENTANO CAPACI
DI
ADOTTARE
COMPORTAMENTI
INTENZIONALI, DI PIANIFICARE I PROPRI
OBIETTIVI E DI TENERE CONTO DELLE
ESIGENZE ALTRUI.
SI STABILISCE UN RAPPORTO RECIPROCO,
NON PIU’ UNIDIREZIONALE, FRA IL BAMBINO
E LA MADRE; DOPO I 3 ANNI LA MAGGIOR
PARTE DEI BAMBINI DIVENTA SEMPRE PIU’
CAPACE DI SENTIRSI SICURA IN AMBIENTE
18
ESTRANEO E CON FIGURE DI ATTACCAMENTO
SECONDARIE.
TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTO
a. ATTACAMENTO SICURO
b. ATTACCAMENTO INSICURO
A.EVITANTE ( O ANSIOSO EVITANTE)
A.ANSIOSO AMBIVALENTE (O RESISTENTE)
A.DISORGANIZZATO ( O DISORIENTATO)
ATTACCAMENTO SICURO: CARATTERIZZA I
BAMBINI CHE HANNO AVUTO UNA MADRE
SENSIBILE AI SEGNALI DI SCONFORTO E DI
DISAGIO E RESPONSIVA ALLE LORO RICHIESTE.
SONO
CAPACI
DI
EQUILIBRARE
IL
COMPORTAMENTO ESPLORATIVO CON QUELLO
DI ATTACCAMENTO. POTENDO CONFIDARE
NELLA RESPONSIVITA’ DELLA MADRE DURANTE
LE SITUAZIONI DI PERICOLO, DI STRESS E DI
PAURA, MANTENGONO UNA SICUREZZA INTERNA
CHE CONSENTE LORO DI ESPLORARE IL MONDO.
⇒ IN PRESENZA DELLA MADRE, SONO IN GRADO
DI CONCENTRARSI SUI GIOCHI E DI
ESPLORARE L’AMBIENTE.
QUANDO SPERIMENTANO LA SEPARAZIONE
MOSTRANO IN MODO PIU’ O MENO EVIDENTE,
19
SEGNI DI DISAGIO E DI SCONFORTO, MA AL
RITORNO DELLA MADRE NON SONO SOLO IN
GRADO DI ESPRIMERE CHIARAMENTE IL
LORO DESIDERIO DI VICINANZA E DI
CONTATTO FISICO, MA RIESCONO A ESSERE
ANCHE DA LEI FACILMENTE CALMATI E
CONSOLATI
PER
POI
RITORNARE
A
ESPLORARE L’AMBIENTE.
ATTACCAMENTO EVITANTE: CARATTERIZZA I
BAMBINI CHE HANNO SPERIMENTATO UN
RAPPORTO CON UNA FIGURA DI ATTACCAMENTO
INSENSIBILE AI LORO SEGNALI E RIFIUTANTE SUL
PIANO DEL CONTATTO FISICO, ANCHE IN
CIRCOSTANZE STRESSANTI.
NON
SEMBRANO
AVERE
FIDUCIA
IN
UN’ADEGUATA
RISPOSTA
MATERNA
E
MOSTRANO UNO SPICCATO DISTACCO ED
EVITAMENTO
DELLA
VICINANZA
E
DEL
CONTATTO CON LA MADRE. IN ASSENZA DELLA
MADRE, INFATTI, SI MOSTRANO INDIFFERENTI,
NON REAGISCONO ALLA SEPARAZIONE E
SEMBRANO CONCENTRATI SUI GIOCHI E SUGLI
OGGETTI,
ESIBISCONO
UN
ECCESSO
DI
AUTONOMIA E DI ATTENZIONE AL COMPITO.
QUANDO LA MADRE RITORNA, NON SI
AVVICINANO
A
LEI
OPPURE
EVITANO
ATTIVAMENTE IL CONTATTO.
INDICA LA MANCANZA DI FIDUCIA NELLA
DISPONIBILITA’ DEL CAREGIVER, RESPONSABILE
DEL RICORSO A UNA STRATEGIA CONSISTENTE
20
NEL CERCARE DI CONTROLLARE PRECOCEMENTE
O DI REGOLARE «IN BASSO» L’ATTIVAZIONE
DELLE EMOZIONI, COSI’ DA MOSTRARE UN BASSO
GRADO DI DISAGIO DURANTE LA SEPARAZIONE E
UN DECISO DISINTERESSE ALLA RIUNIONE.
ATTACCAMENTO
ANSIOSO
AMBIVALENTE:
QUESTI BAMBINI HANNO AVUTO UNA MADRE
IMPREVEDIBILE NELLE RISPOSTE: AFFETTUOSA
PER UN PROPRIO BISOGNO E RIFIUTANTE SU
SOLLECITAZIONE DEL BAMBINO. INCERTI CIRCA
LA DISPONIBILITA’ DELLA MADRE, APPAIONO
QUASI COMPLETAMENTE ASSORBITI DALLA
FIGURA DI ATTACCAMENTO, MA NON RIESCONO
A UTILIZZARLA COME BASE SICURA DA CUI
PARTIRE PER ESPLORARE L’AMBIENTE.
DURANTE LA SEPARAZIONE DALLA MADRE,
ESPRIMONO EVIDENTI SEGNI DI STRESS, DISAGIO
E ANGOSCIA CHE NON VENGONO PLACATI
NEMMENO CON IL RITORNO DELLA MADRE. ANZI,
AL SUO RIENTRO, LE SI AVVICINANO PER FARSI
CONSOLARE, MA POI SI ALLONTANANO DA LEI E
LA RIFIUTANO MANIFESTANDO AMBIVALENZA,
ESPRESSA DA COMPORTAMENTI AGGRESSIVI O
DA LAMENTELE INCONSOLABILI.
QUESTI BAMBINI, CHE MOSTRANO ANSIA E
DISAGIO ALLA SEPARAZIONE MA CHE NON
VENGONO CONFORTATI DAL RIENTRO DEL
CAREGIVER, SEMBRANO AVER ADOTTATO UNA
STRATEGIA CONSISTENTE NELL’ESAGERARE O
21
REGOLARE “IN ALTO” LE EMOZIONI PER
ASSICURARSI L’ATTENZIONE DEL CAREGIVER.
ATTACCAMENTO
DISORGANIZZATO:
E’
CONSIDERATO
UN
FALLIMENTO
NELLA
COSTRUZIONE DEL LEGAME CON LA MADRE,
POICHE’
IL
BAMBINO
EMETTE
SEGNALI
INADEGUATI A MANTENERE E STRUTTURARE IL
LEGAME.
E’ INCAPACE DI COMPORTAMENTI COERENTI
VERSO LA FIGURA DI ATTACCAMENTO, MESCOLA
ASSIEME AVVICINAMENTO ED EVITAMENTO.
ALCUNI RAGGRUPPAMENTI COMPORTAMENTALI
PROPRI DI QUESTO TIPO DI LEGAME SONO:
MOVIMENTI ED ESPRESSIONI NON DIRETTI, MAL
DIRETTI, INCOMPLETI E INTERROTTI;
MOVIMENTI
FUORI
LUOGO
E
POSIZIONI
ANOMALE;
IMMOBILITA’;
ESPRESSIONI E MOVIMENTI RALLENTATI.
(IL BAMBINO, PER ES., SI AVVICINA ALLA MADRE
CAMMINANDO ALL’INDIETRO, LA PICCHIA, SI
BLOCCA IMPROVVISAMENTE (FREEZING) A
META’ DEL MOVIMENTO, O GUARDA NEL
VUOTO).
IL
COMPORTAMENTO
DI
ATTACCAMENTO
DISORGANIZZATO
E’
STATO
MESSO
IN
RELAZIONE
CON
UN
CAREGIVER
SPAVENTATO/SPAVENTANTE: LA FIGURA DI
ATTACCAMENTO E’ DOMINATA DA ESPERIENZE
TRAUMATICHE NON ELABORATE (LUTTI, ABUSI
22
SESSUALI NELL’INFANZIA) O I BAMBINI STESSI
SONO VITTIME DI ABUSI E DI MALTRATTAMENTI.
⇒ LE TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTO SONO
STATE
INDIVIDUATE
ATTRAVERSO
OSSERVAZIONI CONDOTTE CON IL METODO
CHE VIENE CHIAMATO STRANGE SITUATION,
MESSO A PUNTO DA AINSWORTH E
COLLABORATORI.
QUESTO METODO HA LO SCOPO DI
DELIMITARE
UNA
SITUAZIONE
SPERIMENTALE DI LEGGERO STRESS CHE
CONSENTA DI COGLIERE I SEGNALI DEL
BAMBINO, DI ETA’ COMPRESA TRA 12 E 18
MESI, ALLA SEPARAZIONE E ALLA RIUNIONE
CON LA MADRE.
LA
CLASSIFICAZIONE
DEL
TIPO
DI
ATTACCAMENTO SI BASA SULL’OSSERVAZIONE
DEL COMPORTAMENTO DI ESPLORAZIONE, DELLE
REAZIONI EMOTIVE DEL BAMBINO IN PRESENZA
E IN ASSENZA DELLA MADRE E DEL SUO
COMPORTAMENTO DI RICERCA E DI EVITAMENTO
DELLA FIGURA DI ATTACCAMENTO AL MOMENTO
DELLA RIUNIONE DOPO LA SEPARAZIONE.
IL BAMBINO, DURANTE LA STRANGE SITUATION,
SPERIMENTA, IN UN’UNITA’ DI TEMPO LIMITATA,
UNA GAMMA DI SITUAZIONI DIVERSE, NEL CORSO
DELLE QUALI E’ ASSIEME ALLA MADRE, ALLA
23
MADRE E A UN ESTRANEO, RIMANE SOLO OPPURE
DA SOLO CON L’ESTRANEO.
LA VALUTAZIONE CIRCA LA SICUREZZA O MENO
DELL’ATTACCAMENTO SI BASA SU ALCUNI
INDICATORI:
1) L’ANSIA DA SEPARAZIONE, CHE SI ESPRIME IN
SEGNALI PIU’ O MENO PRONUNCIATI DI
DISAGIO ESPRESSI DAL BAMBINO QUANDO LA
FIGURA DI ATTACCAMENTO SI ALLONTANTA
DALLA STANZA;
2) L’ESPLORAZIONE CHE CONSISTE NELLE
MODALITA’ ATTRAVERSO CUI IL BAMBINO
ENTRA IN CONTATTO CON L’AMBIENTE E CON
I GIOCHI (RICORDIAMO CHE, SECONDO LA
TEORIA DELL’ATTACCAMENTO LA CAPACITA’
ESPLORATIVA E’ PIU’ ELEVATA IN PRESENZA
DI UN ATTACCAMENTO SICURO);
3) LA
PAURA
DELL’ESTRANEO
CHE
SI
MANIFESTA NELLE REAZIONI ALLA PERSONA
SCONOSCIUTA IN PRESENZA E IN ASSENZA
DELLA MADRE;
4) IL
RICONGIUNGIMENTO
ALLA
MADRE
(RICORDIAMO
CHE
I
BAMBINI
CON
ATTACCAMENTO INSICURO TENDONO A
IGNORARE LA MADRE O A REAGIRE IN MODO
AMBIVALENTE AL SUO RIENTRO NELLA
STANZA).
24
CONCLUSIONI
NEL CASO DELL’ATTACCAMENTO SICURO, SI
COSTITUISCONO MODELLI OPERATIVI INTERNI A
PARTIRE DALLA RAPPRESENTAZIONE DELLA
FIGURA DI ATTACCAMENTO COME DISPONIBILE A
RISPONDERE
POSITIVAMENTE
E
COERENTEMENTE ALLE RICHIESTE DI AIUTO E DI
CONFORTO.
LA RAPPRESENTAZIONE DI SE’, DI CONSEGUENZA,
E’ IMPREGNATA DAL SENSO DI ESSERE
FONDAMENTALMENTE DEGNO DI AMORE E
DALL’IDEA CHE LE PROPRIE ESIGENZE DI
CONFORTO HANNO VALORE, SIGNIFICATO E
POTRANNO TROVARE SPAZIO.
IN QUELLI INSICURI, I MODELLI OPERATIVI
INTERNI
CONVOGLIANO
UNA
RAPPRESENTAZIONE
DELLA
FIGURA
DI
ATTACCAMENTO COME NON DISPONIBILE ALLE
RICHIESTE DI AIUTO E CONFORTO, RIFIUTANTE,
DISTANTE E OSTILE E UNA IMMAGINE DI SE’
SOSTANZIALMENTE NON MERITEVOLE DI AMORE,
ATTENZIONE E AFFETTO.
AFFINCHE’ SI STRUTTURI NORMALMENTE IL
LEGAME DI ATTACCAMENTO, E’ NECESSARIO
25
CHE IL BAMBINO POSSA DISPORRE DI UN
RAPPORTO STABILE E CONTINUATIVO CON LA
FIGURA MATERNA.
INTERFERENZE
QUALI
SEPARAZIONI
PROLUNGATE
E
PERDITE
ESERCITANO
CONSEGUENZE
ESTREMAMENTE
NEGATIVE
SULL’ASSETTO
PSICHICO
DEL
BAMBINO.
ESISTEREBBE PERALTRO UN PERIODO CRITICO,
COLLOCABILE ALL’INCIRCA NEL SECONDO
TRIMESTRE DEL PRIMO ANNO DI VITA, DOPO IL
QUALE RISULTEREBBE PIU’ DIFFICILE LO
STABILIRSI DI UN ATTACCAMENTO SICURO.
L’IMMAGINE DI BAMBINO CHE NE EMERGE E’
QUELLA DI UN INDIVIDUO DOTATO DI UNA
SPECIFICA COMPETENZA ALLA SOCIALITA’ CHE
GLI PERMETTE DI UTILIZZARE LE SUE RISORSE
PER ASSICURARSI LA PRESENZA COSTANTE DI
UNA FIGURA ADULTA, CONDIZIONE QUESTA PER
LA SUA EVOLUZIONE PSICHICA.
26
JEAN PIAGET (1896-1980)
BIOLOGO PER FORMAZIONE, PIAGET SI PONE IL
PROBLEMA DI COME GLI ORGANISMI VIVENTI SI
ADATTINO AL PROPRIO AMBIENTE.
L’INTELLIGENZA
RAPPRESENTA
UN
CASO
PARTICOLARE DI ADATTAMENTO BIOLOGICO:
CIO’ DI CUI IL BAMBINO E’ DOTATO FIN DALLA
NASCITA E’ LA CAPACITA’ DI COSTRUIRSI DELLE
STRUTTURE MENTALI NELL’INTERAZIONE CON
L’AMBIENTE ESTERNO.
L’INTELLIGENZA, IN QUANTO CONSENTE DI
MANIPOLARE LA REALTA’ PRIMA, DI COMPIERE
SU DI ESSA DELLE OPERAZIONI MENTALI POI, PER
GIUNGERE A UNA SUA DEFINIZIONE IN TERMINI
ASTRATTI, E’ LA FORMA PIU’ EVOLUTA DI
ADATTAMENTO ORGANISMO/AMBIENTE A CUI LA
CATENA EVOLUTIVA ABBIA CONDOTTO.
SECONDO PIAGET, LO SVILUPPO MENTALE E’
GUIDATO DALLO STESSO PRINCIPIO CHE REGOLA
L’EVOLUZIONE BIOLOGICA DEGLI ORGANISMI
VIVENTI, SECONDO IL QUALE
27
LE STRUTTURE INTERNE SI MODIFICANO OGNI
QUALVOLTA DEVONO FAR FRONTE A NUOVI
BISOGNI.
TALI MODIFICAZIONI SONO IL RISULTATO
DELL’INTERAZIONE TRA DUE PROCESSI:
ASSIMILAZIONE
⇒
E
ACCOMODAMENTO
L’INTELLIGENZA E’ ASSIMILAZIONE IN
QUANTO INCORPORA NEI PROPRI SCHEMI I
DATI DELL’ESPERIENZA, MA E’ AL TEMPO
STESSO ACCOMODAMENTO POICHE’ GLI
SCHEMI ATTUALI VENGONO MODIFICATI
PER ADATTARLI AI NUOVI DATI.
SE
L’ASSIMILAZIONE
TENDE
ALLA
CONSERVAZIONE,
L’ACCOMODAMENTO
TENDE ALLA NOVITA’.
QUESTE DUE FUNZIONI COMPLEMENTARI, CHE
GARANTISCONO
UN
EQUILIBRIO
TRA
CONTINUITA’ E CAMBIAMENTO, DETERMINANO
L’ADATTAMENTO
DELL’ORGANISMO
ALL’AMBIENTE.
ASSIMILAZIONE SIGNIFICA STRUTTURAZIONE
DELL’OGGETTO DI CONOSCENZA IN FUNZIONE
DELLE
STRUTTURE
MENTALI
PROPRIE
28
DELL’INDIVIDUO; ASSIMILARE E’ IL PORTARE
DENTRO AI PROPRI SCHEMI O STRUTTURE
MENTALI I DATI DELL’ESPERIENZA IN RELAZIONE
ALLA
NATURA
DELL’ORGANIZZAZIONE
INTELLETTUALE DEL SOGGETTO IN OGNI
SPECIFICO MOMENTO.
ACCOMODAMENTO CONSISTE IN UN PROCESSO
PER CUI IL SOGGETTO IN QUALCHE MODO SI
ADATTA ALLE RICHIESTE E ALLE ESIGENZE CHE
IL MONDO GLI IMPONE.
IN REALTA’, I DUE PROCESSI SONO SOLO
CONCETTUALMENTE
SEPARABILI,
ESSENDO
COMPRESENTI E COMPLEMENTARI.
ATTIVITA’ COME IL GIOCO, CARATTERIZZATE
DALL’ESERCIZIO
DI
STRUTTURE
GIA’
DISPONIBILI,
SONO
ESSENZIALMENTE
ASSIMILATORIE; L’ACCOMODAMENTO PREVALE
INVECE QUANDO NUOVE STRUTTURE VENGONO
CREATE SOTTO LA PRESSIONE DELL’AMBIENTE:
AD ES., L’IMITAZIONE PORTA ALL’ACQUISIZIONE
DI NUOVE ABILITA’.
⇒
LO SVILUPPO COGNITIVO E’ UN PROCESSO
NON SOLO CONTINUO, IN QUANTO
GOVERNATO
DALLE
FUNZIONI
DELL’ADATTAMENTO E DELL’EQUILIBRIO,
29
MA ANCHE DISCONTINUO, IN QUANTO COL
CRESCERE DELL’ETA’ SI VERIFICANO DELLE
MODIFICAZIONI
STRUTTURALI
COSI’
RILEVANTI DA CONTRASSEGNARE VERI E
PROPRI STADI DI SVILUPPO.
CIASCUNO STADIO DI SVILUPPO PREVEDE UNA
PARTICOLARE FORMA DI ORGANIZZAZIONE CON
PROPRIE CONOSCENZE E INTERPRETAZIONI
DELLA REALTA’. IL PASSAGGIO DA UNO STADIO
AL SUCCESSIVO PUO’ ESSERE GRADUALE E
L’ETA’ PUO’ VARIARE DA UN BAMBINO
ALL’ALTRO,
MA
OGNI
STADIO
E’
QUALITATIVAMENTE DIVERSO DAL PRECEDENTE.
LE ACQUISIZIONI DI UNO STADIO NON SI
PERDONO CON IL PASSAGGIO ALLO STADIO
SUCCESSIVO, MA VENGONO INTEGRATE IN
STRUTTURE PIU’ EVOLUTE.
LA SEQUENZA E’ LA MEDESIMA IN TUTTI GLI
INDIVIDUI; CIO’ CHE PUO’ VARIARE E’ LA
VELOCITA’ CON CUI VENGONO RAGGIUNTI I
DIVERSI STADI.
SECONDO PIAGET, LO SVILUPPO COGNITIVO
ATTRAVERSA 4 STADI:
1. STADIO SENSOMOTORIO (0-2 ANNI)
2. STADIO PRE OPERATORIO (2-6 ANNI)
30
3. STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 ANNI)
4. STADIO OPERATORIO FORMALE (12 ANNI IN
POI)
1. STADIO SENSOMOTORIO (0-2 ANNI):
IL BAMBINO NEI PRIMI DUE ANNI DI VITA
COMPRENDE IL MONDO IN BASE A CIO’ CHE PUO’
FARE CON GLI OGGETTI E CON LE INFORMAZIONI
SENSORIALI: UN OGGETTO E’ IL GUSTO CHE HA,
COME LO SI SENTE AL TATTO, COME LO SI VEDE.
AD ES., LO SCHEMA DELLA PRENSIONE COL
TEMPO DIVENTA STRUMENTALE A ESEGUIRE
ALTRI SCHEMI: L’OGGETTO VIENE AFFERRATO
PER
POTERLO
POI
AGITARE,
LANCIARE,
MORDERE, ESPLORARE.
QUESTO STADIO SI CARATTERIZZA PER I
SEGUENTI ASPETTI:
a) LA RISPOSTA DEL BAMBINO PICCOLO ALLA
REALTA’ E’ DI TIPO SENSORIALE E MOTORIO;
b) IL BAMBINO REAGISCE AL PRESENTE
IMMEDIATO, NON FA PROGETTI E NON SI
PROPONE SCOPI;
c) IL
BAMBINO
NON
HA
UNA
RAPPRESENTAZIONE
INTERNA
DEGLI
OGGETTI, NON POSSIEDE IMMAGINI MENTALI
NE’
PAROLE
CHE
POSSONO
ESSERE
MANIPOLATE MENTALMENTE.
QUESTE
RAPPRESENTAZIONI
INTERNE
COMPAIONO VERSO I 18 MESI E SEGNANO LA FINE
DEL PERIODO SENSOMOTORIO.
31
L’INTELLIGENZA SENSOMOTORIA SI SVILUPPA
ATTRAVERSO 6 SOTTOSTADI:
a) ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1 MESE)
b) REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 MESI)
c) REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 MESI)
d) COORDINAZIONE SCHEMI SECONDARI E LORO
APPLICAZIONE ALLE SITUAZIONI NUOVE (8-12
MESI)
e) REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE E SCOPERTA
DI
MEZZI
NUOVI
MEDIANTE
SPERIMENTAZIONE ATTIVA (12-18 MESI)
f) INVENZIONE DI MEZZI NUOVI MEDIANTE
COMBINAZIONE MENTALE (18-24 MESI)
a)
ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1 MESE):
SE I RIFLESSI (AD ES., QUELLI DI SUZIONE E DI
PRENSIONE) SONO REAZIONI INNATE, IL
NEONATO LI ESERCITA E LI APPLICA A
SITUAZIONI
SEMPRE
PIU’
NUMEROSE:
SUCCHIA TUTTO CIO’ CHE GLI CAPITA E
STRINGE CIO’ CHE TOCCA IL PALMO DELLA
MANO.
b) REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 MESI):
L’ATTIVITA’ SENSOMOTORIA SI TRASFORMA
IN FUNZIONE DELL’ESPERIENZA: QUANDO
TROVA PER CASO UN RISULTATO NUOVO E
INTERESSANTE, IL BAMBINO CERCA DI
CONSERVARLO
ATTRAVERSO
LA
RIPETIZIONE.
32
PIAGET CHIAMA QUESTO BISOGNO REAZIONE
CIRCOLARE PRIMARIA, PERCHE’ LE AZIONI
SONO TUTTE CENTRATE SUL CORPO DEL
PICCOLO.
LA SUZIONE DEL POLLICE DA AZIONE
OCCASIONALE SI TRASFORMA IN CONDOTTA
SISTEMATICA, GRAZIE ALLA COORDINAZIONE
TRA LO SCHEMA DELLA SUZIONE E I
MOVIMENTI DELLA MANO.
ALTRI SCHEMI COMINCIANO A COORDINARSI
TRA LORO: IL BAMBINO CERCA DI GUARDARE
CIO’ CHE SENTE; AFFERRA UN OGGETTO PER
GUARDARLO O PORTARLO ALLA BOCCA,
GUARDA LE PROPRIE MANI MENTRE LE
MUOVE.
LA SCOPERTA DI CONDOTTE NUOVE AVVIENE
PER CASO. LA CAPACITA’ DI CONSERVARE I
DATI
DELL’ESPERIENZA
TRASFORMA
L’ORGANIZZAZIONE BIOLOGICA DEL PRIMO
SOTTOSTADIO
IN
ORGANIZZAZIONE
PSICOLOGICA.
c)
REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 MESI):
LA NOVITA’ DI QUESTO SOTTOSTADIO E’
L’INTERESSE PER LA REALTA’ ESTERNA. IL
BAMBINO NON SI LIMITA A RIPRODURRE UN
RISULTATO INTERESSANTE SCOPERTO PER
CASO SUL PROPRIO CORPO, MA CERCA DI
CONSERVARE, RIPETENDOLA, UN’AZIONE CHE
HA
PROVOCATO
CASUALMENTE
UNO
33
SPETTACOLO
INTERESSANTE
NELL’AMBIENTE.
UNA DELLE PIU’ IMPORTANTI ACQUISIZIONI
DI QUESTO PERIODO E’ LA CAPACITA’ DI
COORDINARE GLI SCHEMI DELLA VISIONE E
DELLA PRENSIONE, CHE CONSENTE AL
BAMBINO DI AFFERRARE GLI OGGETTI VISTI E
DI PORTARE DAVANTI AGLI OCCHI GLI
OGGETTI AFFERRATI.
d) COORDINAZIONE SCHEMI SECONDARI E LORO
APPLICAZIONE ALLE SITUAZIONI NUOVE (8-12
MESI):
COMPARE UNA DIFFERENZIAZIONE TRA
MEZZI E FINI. QUANDO VUOLE RAGGIUNGERE
UNO
SCOPO
NON
IMMEDIATAMENTE
ACCESSIBILE – AD ES., DEGLI OSTACOLI SI
FRAPPONGONO TRA LUI E IL GIOCATTOLO DA
AFFERRARE – IL BAMBINO UTILIZZA GLI
SCHEMI CHE GIA’ POSSIEDE, MA LI APPLICA A
UNA SITUAZIONE NUOVA. LA NOVITA’ E’ CHE
QUESTE
AZIONI
VENGONO
MESSE
A
DISPOSIZIONE DI SCOPI DIVERSI.
LA SCOPERTA CHE ESISTE UN MONDO FUORI
DI SE’ PORTA ALLA COMPARSA DELLE
CONDOTTE ESPLORATIVE, IN CUI OGNI
OGGETTO VIENE ASSIMILATO A TUTTI GLI
SCHEMI DI AZIONE DISPONIBILI (AD ES.,
BATTERE,
STROFINARE,
SCUOTERE,
LANCIARE) ALLO SCOPO DI CONOSCERLO. IL
BAMBINO COMINCIA A CERCARE GLI
34
OGGETTI CHE NASCONDIAMO DAVANTI AI
SUOI OCCHI IN MODO VISIBILE, MA
CONCEPISCE LA REALTA’ ANCORA COME UN
PROLUNGAMENTO DELLA PROPRIA AZIONE:
RITROVATO IL GIOCATTOLO NASCOSTO
INIZIALMENTE SOTTO UN CUSCINO, EGLI
ANDRA’ A CERCARLO NELLO STESSO POSTO,
ANCHE SE HA ASSISTITO ALLA NOSTRA
AZIONE DI NASCONDERLO IN UN ALTRO
POSTO.
e)
REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE E SCOPERTA
DI
MEZZI
NUOVI
MEDIANTE
SPERIMENTAZIONE ATTIVA (12-18 MESI)
QUANDO
TROVA
UN
RISULTATO
INTERESSANTE IL BAMBINO NON LO RIPETE
PIU’ SEMPLICEMENTE, MA LO VARIA E LO
MODIFICA AL FINE DI STUDIARNE LA
NATURA.
QUESTI
COMPORTAMENTI
DI
SPERIMENTAZIONE ATTIVA PORTANO ALLA
SCOPERTA DI MEZZI NUOVI.
NELLA RICERCA DELL’OGGETTO SCOMPARSO
IL BAMBINO E’ IN GRADO DI SEGUIRE GLI
SPOSTAMENTI
DA
UN
NASCONDIGLIO
ALL’ALTRO, E DI CERCARLO DIETRO
L’ULTIMO, A CONDIZIONE CHE ABBIA VISTO
LA SEQUENZA; NON E’ CAPACE PERO’ DI
RICOSTRUIRE SPOSTAMENTI INVISIBILI CHE
NON HA PERCEPITO.
35
f)
INVENZIONE DI MEZZI NUOVI MEDIANTE
COMBINAZIONE MENTALE (18-24 MESI):
IN UNA SITUAZIONE NUOVA IL BAMBINO NON
PROCEDE PIU’ PER TENTATIVI O PER PROVE
ED ERRORI, MA PER INVENZIONE, COMPIENDO
UN
ATTO
MENTALE.
ANTICIPA
MENTALMENTE L’EFFETTO DELL’AZIONE E
PREVEDE QUALI AZIONI AVRANNO SUCCESSO
E QUALI FALLIRANNO. LE AZIONI SONO ORA
INTERIORIZZATE
E
QUESTA
NUOVA
CAPACITA’ SEGNA LA COMPARSA DELLA
RAPPRESENTAZIONE. ORA UN OGGETTO
SCOMPARSO VIENE RITROVATO ANCHE IN
SEGUITO A SPOSTAMENTI INVISIBILI, NON
PERCEPITI MA SEMPLICEMENTE INFERITI;
L’OGGETTO DIVENTA PERMANENTE. IL
BAMBINO ATTRIBUISCE AGLI OGGETTI UNA
PERMANENZA REALE – INDIPENDENTE DALLA
PROPRIA AZIONE E DALLA PERCEZIONE
DIRETTA – E PERCEPISCE ANCHE IL PROPRIO
CORPO COME UN OGGETTO IN MEZZO AGLI
ALTRI, RAPPRESENTA SE STESSO E IMMAGINA
I PROPRI SPOSTAMENTI NELLO SPAZIO COME
SE LI VEDESSE DALL’ESTERNO.
2) STADIO PREOPERATORIO (2-6 ANNI)
IL GRANDE CAMBIAMENTO E’ COSTITUITO
DALLA
CONQUISTA
DELLA
RAPPRESENTAZIONE. IL BAMBINO E’ ORA IN
GRADO DI USARE SIMBOLI, IMMAGINI,
36
PAROLE E AZIONI CHE RAPPRESENTANO
ALTRE COSE.
LE
PRINCIPALI
MANIFESTAZIONI
DELL’ATTIVITA’ RAPPRESENTATIVA SONO
IL
GIOCO
L’IMITAZIONE
DIFFERITA,
SIMBOLICO, IL LINGUAGGIO.
IL BAMBINO CONCEPISCE LA REALTA’ IN
BASE ALL’EGOCENTRISMO INTELLETTUALE:
PENSA IN MODO EGOCENTRICO NEL SENSO
CHE NON RIESCE A IMMAGINARE CHE LA
REALTA’ POSSA PRESENTARSI AD ALTRI
DIVERSAMENTE DA COME LA PERCEPISCE
LUI. IGNORA I PUNTI DI VISTA DIVERSI DAL
PROPRIO.
TRAI I 4 E I 6 ANNI ALCUNE IMPORTANTI
ACQUISIZIONI ANTICIPANO E PREPARANO LO
STADIO SUCCESSIVO:
¾ IL BAMBINO RICONOSCE CHE GLI
OGGETTI E LE PERSONE CONSERVANO LA
PROPRIA
IDENTITA’,
NONOSTANTE
SUBISCANO TRASFORMAZIONI CHE NE
POSSONO MODIFICARE L’ASPETTO;
¾ IL BAMBINO IMPARA A DECENTRARSI,
CIOE’ A NON CONSIDERARE PIU’ SE
STESSO
CME
UNICO
PUNTO
DI
RIFERIMENTO.
3) STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-12 ANNI)
LE AZIONI MENTALI SI COORDINANO TRA
LORO E DIVENTANO AZIONI CONCRETE, LA
37
CUI CARATTERISTICA E’ LA REVERSIBILITA’,
PER CUI AD OGNI OPERAZIONE CORRISPONDE
UN’OPERAZIONE INVERSA.
LA REVERSIBILITA’ SEGNA LA NASCITA DEL
PENSIERO LOGICO: IL BAMBINO CAPISCE CHE
UNA DELLE PROPRIETA’ FONDAMENTALI
DELLE AZIONI E’ CHE POSSONO ESSERE
DISFATTE O ROVESCIATE IN SENSO SIA FISICO
CHE MENTALE E CHE SUCCESSIVAMENTE SI
PUO’ TORNARE ALLA SITUAZIONE INIZIALE.
4) STADIO OPERATORIO FORMALE (12 ANNI IN
POI)
IL PENSIERO OPERATORIO FORMALE E’ DI
PERCHE’
TIPO
IPOTETICO-DEDUTTIVO,
CONSENTE
DI
COMPIERE
OPERAZIONI
LOGICHE
SU
PREMESSE
PURAMENTE
IPOTETICHE
E
DI
RICAVARNE
LE
CONSEGUENZE APPROPRIATE.
OPERA SU UN PIANO PURAMENTE ASTRATTO
E NON HA BISOGNO DI SUPPORTI MATERIALI.
IN QUESTA FASE IL RAGAZZO ESTENDE LE
PROPRIE CAPACITA’ DI RAGIONAMENTO ALLE
SITUAZIONI CHE NON HA CONOSCIUTO O
VISSUTO IN PRIMA PERSONA O CHE NON E’ IN
GRADO DI OSSERVARE E MANIPOLARE
DIRETTAMENTE; COMINCIA A PENSARE IN
TERMINI DI EVENTI POSSIBILI E NON
SOLTANTO DI FATTI REALI; CIO’ GLI
CONSENTE DI PENSARE AGLI IDEALI, AI
MONDI POSSIBILI, AL FUTURO.
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