MARGARET MAHLER (1897-1986) LE SUE OPERE PRINCIPALI SONO: - LE PSICOSI INFANTILI (1968) - LA NASCITA PSICOLOGICA DEL BAMBINO (1975) MAHLER DISTINGUE TRA NASCITA BIOLOGICA E NASCITA PSICOLOGICA CHE NON COINCIDONO NEL TEMPO: LA PRIMA E’ UN EVENTO OSSERVABILE E BEN CIRCOSCRITTO NEL TEMPO; LA SECONDA E’ UN PROCESSO INTRAPSICHICO CHE SI SVOLGE LENTAMENTE. 1° FASE AUTISMO NORMALE O FISIOLOGICO IL BAMBINO E’ UN PURO ORGANISMO BIOLOGICO, RACCHIUSO IN UN GUSCIO IMPENETRABILE AGLI STIMOLI ESTERNI, CON UN INVESTIMENTO LIBIDICO PREVALENTEMENTE VISCERALE. E’ DOMINATO DA PROCESSI FISIOLOGICI E PROTETTO, MEDIANTE UNA ELEVATA SOGLIA, DALLE STIMOLAZIONI AMBIENTALI ECCESSIVE. IL BAMBINO APPARE FUSO CON IL SENO MATERNO, INDISPENSABILE SOSTEGNO ALLA SUA DIPENDENZA; L’ALTRO, CIOE’ LA MADRE, E’ UN SEMPLICE PROLUNGAMENTO DEL BAMBINO, INDIFFERENZIABILE. 1 SE QUESTA E’ LA CONDIZIONE ORIGINARIA DEL NEONATO, LA NATURA DELLO SVILUPPPO SI REALIZZA NELLA CONQUISTA COGNITIVOAFFETTIVA DELLA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE SEPARATO COME PRESUPPOSTO INDISPENSABILE PER LA RELAZIONE OGGETTUALE. 2° FASE SIMBIOSI NORMALE COMINCIA GRADUALMENTE A INCRINARSI LA BARRIERA O GUSCIO AUTISTICO NEI CONFRONTI DEGLI STIMOLI ESTERNI. IL TERMINE SIMBIOSI STA AD INDICARE CHE IL BAMBINO AGISCE E SI COMPORTA COME SE EGLI E LA MADRE FOSSERO UN SISTEMA ONNIPOTENTE, UNA UNITA’ RACCHIUSA ENTRO UN UNICO CONFINE IN CUI CIO’ CHE E’ IO NON E’ ANCORA DIFFERENZIATO DA CIO’ CHE E’ NON IO. TANTO L’AUTISMO QUANTO LA SIMBIOSI NORMALI SONO MOMENTI EVOLUTIVI IRRINUNCIABILI PER CONSENTIRE AL BAMBINO DI AFFRONTARE IL PROCESSO DI SEPARAZIONEINDIVIDUAZIONE OFFRENDO UN CONTRIBUTO QUALITATIVAMENTE DIVERSO ALLA CRESCITA PSICOLOGICA DEL PICCOLO. ⇒ LA FASE AUTISTICA NORMALE SERVE AL CONSOLIDAMENTO POSTNATALE DELLA CRESCITA FISIOLOGICA EXTRAUTERINA. 2 ⇒ LA FASE SIMBIOTICA NORMALE SEGNA L’IMPORTANTE CAPACITA’ DEL BAMBINO D’INVESTIRE LA MADRE ALL’INTERNO DI UNA INDEFINITA UNITA’ DUALE CHE COSTITUISCE LA PRIMA BASE SU CUI SI FORMERANNO TUTTE LE SUCCESSIVE RELAZIONI. ⇒ LA FASE DI SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE E’ CARATTERIZZATA DA UN COSTANTE AUMENTO DELLA CONSAPEVOLEZZA DELLA SEPARAZIONE FRA SE’ E L’ALTRO CHE COINCIDE CON IL SORGERE DI UNA SENSAZIONE DEL SE’ E DELLA CONSAPEVOLEZZA DELLA REALTA’ DEL MONDO ESTERNO. 3° FASE SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE HA 4 SOTTOFASI ¾ DIFFERENZIAZIONE ¾ SPERIMENTAZIONE ¾ RIAVVICINAMENTO ¾ COSTANZA OGGETTUALE IL PROCESSO INTRAPSICHICO DELLA SEPARAZIONE-INDIVIDUAZIONE SEGUE DUE LINEE EVOLUTIVE CHE SI INTERSECANO FRA LORO: ) QUELLA DELLA SEPARAZIONE, CHE COMPRENDE LA DIFFERENZIAZIONE, L’ALLONTANAMENTO, LA FORMAZIONE DI 3 UN CONFINE E LO SGANCIAMENTO, IN SENSO CORPOREO, DALLA MADRE E ) QUELLA DELL’INDIVIDUAZIONE, CHE CONSISTE NELLA CONQUISTA DI AUTONOMIE INTRAPSICHICHE QUALI LA PERCEZIONE, LA MEMORIA, IL PENSIERO E L’ESAME DI REALTA’. IL TERMINE SEPARAZIONE VIENE USATO DALLA MAHLER NON NEL SENSO DELL’ALLONTANAMENTO FISICO, MA IN QUELLO DELLA CONSAPEVOLEZZA PSICOLOGICA DA PARTE DEL BAMBINO DI ESSERE SEPARATO. LE SOTTOFASI I. DIFFERENZIAZIONE. HA INIZIO VERSO I 5-6 MESI QUANDO IL BAMBINO COMINCIA AD AFFACCIARSI ALLA REALTA’. MANIFESTA UN ATTEGGIAMENTO DIVERSO NEI CONFRONTI DELL’ESTERNO, I PERIODI DI VEGLIA AUMENTANO, COMPAIONO ATTEGGIAMENTI PIU’ ATTIVI. L’ATTENZIONE DEL BAMBINO, CHE DURANTE I PRIMI MESI ERA IN GRAN PARTE DIRETTA ALL’INTERNO DI SE STESSO E DELL’ORBITA SIMBIOTICA, SI TRASFORMA 4 GRADUALMENTE IN ATTIVITA’ PERCETTIVA RIVOLTA VERSO L’ESTERNO, CHE SI INTEGRA CON UNA CRESCENTE MEMORIA DELLA COMPARSA/SCOMPARSA DELLA MADRE. INIZIA A DISTINGUERE IL PROPRIO CORPO DA QUELLO MATERNO MEDIANTE L’ESPLORAZIONE DELLA MADRE ATTRAVERSO LO SGUARDO, LE CAREZZE, IL TIRARE I CAPELLI. TRAMITE RIPETUTE VERIFICHE COMPARATIVE CON ESTRANEI RICONOSCE LA MADRE IN QUANTO MADRE E SPECULARMENTE SVILUPPA L’APPRENDIMENTO DELL’ALTRO CHE NON E’ LA MADRE. L’INDIZIO PIU’ IMPORTANTE DI QUESTA CAPACITA’ APPENA ACQUISITA E’ LA COMPARSA, ALL’ETA’ DI 6-8 MESI, DELL’ANGOSCIA NEI CONFRONTI DELL’ESTRANEO. II. SPERIMENTAZIONE. A PARTIRE DAI 10 MESI FIN VERSO I 16 MESI LA MATURAZIONE DELLA LOCOMOZIONE (CAMMINARE CARPONI, MUOVERSI, ARRAMPICARSI, STAZIONE ERETTA) GLI CONSENTE UNA MAGGIORE SEPARAZIONE FISICA DALLA MADRE E GLI PERMETTE DI ESPLORARE SEGMENTI PIU’ AMPI DI REALTA’. LA MADRE RIMANE PERO’ AL CENTRO DEL 5 MONDO DEL BAMBINO, PUNTO DI RIFERIMENTO STABILE PER APPAGARE IL BISOGNO DI RIFORNIMENTO AFFETTIVO DEL BAMBINO ATTRAVERSO IL CONTATTO FISICO. L’ATTEGGIAMENTO MATERNO E’ DECISIVO E SI RICHIEDONO AD ESSA DETERMINATE RISPOSTE SPECIFICHE: LA MADRE DEVE ESSERE DISPOSTA A RINUNCIARE AL POSSESSO DEL CORPO DEL BAMBINO E AD INCORAGGIARE CON GIOIA LE ABILITA’ CHE IL PICCOLO VA VIA VIA SVILUPPANDO, ACCOMPAGNANDOLO VERSO LE CONQUISTE DEL MONDO CHE LO CIRCONDA. ⇒ LA CAPACITA’ DELLA MADRE DI ESSERE PRESENTE E PUNTO DI RIFERIMENTO SENZA INIBIRE O ASSILLARE, MA SINTONIZZANDOSI SULLE ESIGENZE MATURATIVE DEL FIGLIO E’ ELEMENTO FONDAMENTALE. III. RIAVVICINAMENTO. FRA IL 15° E IL 22° MESE, VI E’ NEL BAMBINO LA CONSAPEVOLEZZA DI ESSERE SEPARATO DALLA MADRE, MA, ALLO STESSO TEMPO, IL DESIDERIO CHE ESSA CONDIVIDA CON LUI OGNI NUOVA CAPACITA’ 6 ESPERIENZIALE E UN GRANDE BISOGNO D’AMORE DA PARTE DELL’OGGETTO. DURANTE LA SOTTOFASE PRECEDENTE, LA MADRE ERA IL “CAMPOBASE” A CUI IL BAMBINO FACEVA RITORNO PER FARE RIFORNIMENTO DI CONFORTO, CIBO E ALTRO; ORA LA MADRE VIENE RICERCATA IN QUANTO PERSONA: MA IL RENDERSI CONTO CHE LA MADRE E’ UNA PERSONA SEPARATA COMPORTA L’ACCETTARE CHE ESSA NON SIA SEMPRE DISPONIBILE, COMPORTA CIOE’ L’ACCETTARE LA FRUSTRAZIONE CHE DERIVA DALLA SEPARAZIONE. ⇒ CARATTERISTICA DI QUESTA FASE E’ L’ALTERNANZA IMPROVVISA TRA IL DESIDERIO DI SEPARARSI DALLA MADRE E QUELLO DI STARLE MOLTO VICINO: A QUESTA SEQUENZA COMPORTAMENTALE SOGGIACE A LIVELLO PSICHICO UNO STATO CONFLITTUALE DI AMBIVALENZA: IL BAMBINO DESIDERA RIUNIRSI CON L’OGGETTO D’AMORE, MA CONTEMPORANEAMENTE TEME DI ESSERE RINGHIOTTITO; HA PAURA DI PERDERE L’AMORE DELL’OGGETTO, MA VUOLE ANCHE DIFENDERE LA PROPRIA AUTONOMIA. 7 SI DETERMINA UNA CRISI DI RIAVVICINAMENTO, DURANTE LA QUALE IL BAMBINO SPERIMENTA IL BISOGNO DI RICEVERE AIUTO E NELLO STESSO TEMPO DI MANTENERE LA SEPARAZIONE. ⇒ E’ IMPORTANTE CHE LA MADRE SIA EMOTIVAMENTE DISPONIBILE E ACCETTI L’AMBIVALENZA DEL FIGLIO. VI. COSTANZA OGGETTUALE. FRA I 22 E I 36 MESI IL BAMBINO RAGGIUNGE UNA INDIVIDUALITA’ PERMANENTE E LA COSTANZA OGGETTUALE. COMINCIA A SVILUPPARSI UN CERTO SENSO DELLA TEMPORALITA’ E DELLE RELAZIONI SPAZIALI E CON QUESTO UNA MAGGIORE CAPACITA’ DI TOLLERARE IL DIFFFERIMENTO DELLA GRATIFICAZIONE E DI SOPPORTARE LA SEPARAZIONE. I CONCETTI DI “DOPO” E DI “DOMANI” E ALTRI SIMILI, COMPRESI E USATI DAL BAMBINO, SI SVILUPPANO SULLA COMPARSA E SULLA SCOMPARSA DELLA MADRE. SI INSTAURA LA COSTANZA DELL’OGGETTO EMOTIVO, CHE DIPENDE DALL’INTERIORIZZAZIONE GRADUALE DI UN’IMMAGINE INTERNA, INVESTITA POSITIVAMENTE, E DALL’INTEGRAZIONE 8 DELL’OGGETTO BUONO E CATTIVO IN UN’UNICA RAPPRESENTAZIONE. ⇒ I FATTORI DETERMINANTI DELLO STABILIRSI DELLA COSTANZA DELL’OGGETTO EMOTIVO SONO: ) LO SVILUPPO DELL’ESAME DI REALTA’ E DELLA TOLLERANZA DELLA FRUSTRAZIONE; ) IL SENSO DI FIDUCIA E SICUREZZA INFUSO DALLA PRESENZA FISICA DELLA MADRE E TRASFERITO POI ALLA SUA RAPPRESENTAZIONE INTERNA; ) LE ACQUISIZIONI COGNITIVE. ANCHE NEL CONTRIBUTO DELLA MAHLER, DUNQUE, ILI RUOLO DELLA FIGURA MATERNA APPARE CENTRALE. PER LA MAHLER I REQUISITI DI UNA MADRE ADEGUATA SONO MOLTO SIMILI A QUELLI DELLA MADRE SUFFICIENTEMENTE BUONA DI WINNICOTT, CHE E’ CAPACE SIA DI PERVENIRE ALLA PREOCCUPAZIONE MATERNA PRIMARIA SIA DI ABBANDONARLA. 9 ASPETTO CRUCIALE DEL PROCESSO EVOLUTIVO E’ LA CAPACITA’ DELLA MADRE DI RISPONDERE IN MODO SENSIBILE E ADATTIVO AI BISOGNI INTERNI DEL BAMBINO MENTRE SI DEDICA A LUI. 10 JOHN BOWLBY (1907-1990) J. BOWLBY ELABORA LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO. LE SUE OPERE PIU’ IMPORTANTI SONO ATTACCAMENTO E PERDITA CHE COMPRENDE VOL. I (1969) L’ATTACCAMNETO ALLA MADRE VOL. II (1973) LA SEPARAZIONE DALLA MADRE VOL. III (1980) LA PERDITA DELLA MADRE NELL’ELABORAZIONE DELLA SUA TEORIA BOWLBY HA FATTO PROPRI I CONTRIBUTI DELLA TEORIA EVOLUZIONISTICA, DEGLI STUDI ETOLOGICI, DELLA CIBERNETICA ( CHE STUDIA I PROCESSI DI ELABORAZIONE DELLE INFORMAZIONI PROVENIENTI DALL’AMBIENTE ESTERNO) E HA RIELABORATO ALCUNI CONCETTI DELLA TEORIA PSICOANALITICA. IL SUO APPROCCIO HA RICONSIDERATO SIA IL LEGAME CHE SI STABILISCE TRA MADRE E BAMBINO SIA IL SUO MANIFESTARSI IN SITUAZIONI DI SEPARAZIONE, DEPRIVAZIONE, PERDITA. 11 BOWLBY TEORIZZA L’ATTACCAMENTO COME PREDISPOSIZIONE BIOLOGICA DEL PICCOLO VERSO LA PERSONA CHE GLI ASSICURA LA SOPRAVVIVENZA, PRENDENDOSI CURA DI LUI (LA COSIDETTA FIGURA DI ATTACCAMENTO, CHE SPESSO COINCIDE CON LA MADRE). SONO IL BISOGNO DI CONTATTO E DI CONFORTO A MUOVERE IL PICCOLO VERSO UNA FIGURA DI ATTACCAMENTO ⇒ L’ATTACCAMENTO PUO’ ESSERE DEFINITO COME «OGNI FORMA DI COMPORTAMENTO CHE APPARE IN UNA PERSONA CHE RIESCE A OTTENERE O A MANTENERE LA VICINANZA A QUALCHE ALTRO INDIVIDUO DIFFERENZIATO O PREFERITO. TALE COMPORTAMENTO VIENE ATTIVATO DALLA SEPARAZIONE O DALLA MINACCIA DI SEPARAZIONE DALLA FIGURA DI ATTACCAMENTO E VIENE ELIMINATO O MITIGATO DALLA VICINANZA CHE, A SECONDA DELLA NATURA DELLA MINACCIA, VARIA PER GRADO E INTENSITA’» (HOLMES) ⇒ «L’ATTACCAMENTO SI PUO’ DEFINIRE COME UN LEGAME CHE UNA PERSONA O UN 12 ANIMALE HA CON UN’ALTRA PERSONA O UN ALTRO ANIMALE, UN LEGAME CHE UNISCE LE DUE PERSONE NELLO SPAZIO E SI PROTRAE NEL TEMPO. LA CARATTERISTICA COMPORTAMENTALE DELL’ATTACCAMENTO E’ TENTARE DI RAGGIUNGERE E MANTENERE UN DATO LIVELLO DI VICINANZA CON L’OGGETTO INTERESSATO, CHE VA DAL CONTATTO FISICO IN CERTE CONDIZIONI ALLE INTENZIONI O COMUNICAZIONI A DISTANZA IN ALTRE. I COMPORTAMENTI DI ATTACCAMENTO SONO COMPORTAMENTI CHE INDUCONO LA VICINANZA E IL CONTATTO. NEL PICCOLO DELL’UOMO CIO’ COMPORTA SIA UN AVVICINAMENTO ATTIVO E COMPORTAMENTI DI RICERCA DEL CONTATTO, QUALI L’AVVICINAMENTO, IL SEGUIRE, LO SPINGERSI VICINO, SIA COMPORTAMENTI CHE FUNGONO DA SEGNALI QUALI IL SORRISO, IL PIANTO E IL RICHIAMO» (AINSWORTH E BELL) SI DISTINGUONO DUNQUE NELL’UOMO DUE PRINCIPALI CLASSI DI COMPORTAMENTI CHE MEDIANO L’ATTACCAMENTO. ALLA PRIMA APPARTENGONO I COMPORTAMENTI DI SEGNALAZIONE (PIANTO, SORRISO, GESTI) IL CUI EFFETTO E’ DI PROVOCARE L’AVVICINAMENTO DELLA MADRE AL BAMBINO. NELLA SECONDA RIENTRANO I COMPORTAMENTI DI 13 ACCOSTAMENTO (AGGRASPARSI, SEGUIRE) CHE HANNO TUTTI L’EFFETTO DI AVVICINARE IL BAMBINO ALLA MADRE. ⇒ CIO’ SIGNIFICA CHE IL BAMBINO NASCE CON UNA PREDISPOSIZIONE, INSCRITTA NEL PATRIMONIO GENETICO DELLA SPECIE UMANA, A RICERCARE E A CONSERVARE LA VICINANZA CON UNA FIGURA SPECIFICA CHE NORMALMENTE COINCIDE CON LA MADRE. L’ASPETTO PIU’ GENERALE CHE CARATTERIZZA QUINDI IL COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO NON E’ LA RELAZIONE ALIMENTARE, MA «IL MANTENIMENTO DELLA VICINANZA CON UN ALTRO ANIMALE, CON LA TENDENZA A RISTABILIRLA QUANDO E’ VENUTA A MANCARE E LA SPECIFICITA’ DELL’ALTRO ANIMALE» (BOWLBY). ⇒ L’ATTACCAMENTO SI STRUTTURA A PARTIRE DALLA CONVERGENZA TRA ALCUNI COMPORTAMENTI CHE EGLI METTE IN ATTO E CHE RAPPRESENTANO SCHEMI BIOLOGICAMENTE PROGRAMMATI PER MANTENERE LA VICINANZA (IL PIANTO, IL SORRISO, L’AGGRAPPARSI…) E LE RISPOSTE DELL’ADULTO CHE APPARTENGONO 14 ANCH’ESSE ALLA CATEGORIA DEGLI SCHEMI PROGRAMMATI PER RENDERLO SENSIBILE AI SEGNALI DEL BAMBINO. LA VICINANZA ALLA MADRE E L’ESPLORAZIONE SONO I DUE POLI NELL’AMBITO DEI QUALI IL BAMBINO E LA FIGURA DI ATTACCAMENTO SONO IMPEGNATI PER IL RAGGIUNGIMENTO DI UN OBIETTIVO COMUNE (SOPRAVVIVENZA E SUCCESSO RIPRODUTTIVO). L’ESPLORAZIONE DELL’AMBIENTE VIENE CONSIDERATA UNA COMPONENTE ANTITETICA DEL COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO. INFATTI QUANTO PIU’ L’AMBIENTE PRESENTA PERICOLI E OSTACOLI O VIENE PERCEPITO COME PERICOLOSO, TANTO PIU’ SI ACCRESCONO I SEGNALI DEL PICCOLO VOLTI A MANTENERE LA VICINANZA E A OTTENERE PROTEZIONE. QUANDO INVECE UN BAMBINO SI SENTE SICURO TENDE AD ALLONTANARSI DALLA SUA FIGURA DI ATTACCAMENTO PER ESPLORARE IL MONDO. IL COMPORTAMENTO MATERNO SPECULARE A QUESTO E’ QUELLO PROTETTIVO O DI RECUPERO 15 LA CUI FUNZIONE BIOLOGICA E’ QUELLA DI PROTEGGERE IL PICCOLO DAL PERICOLO. L’INIZIATIVA D’INTERROMPERE E DI RIPRENDERE IL CONTATTO E’ PRESA IN PARTE DALLA MADRE E IN PARTE DAL PICCOLO E L’EQUILIBRIO TRA L’AGGRAPPARSI AL VECCHIO E IL RICERCARE IL NUOVO VARIA IN MODO COMPLESSO MAN MANO CHE IL BAMBINO CRESCE E IN MODO DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA FIDUCIA CHE IL BAMBINO HA NELLA DISPONIBILITA’ MATERNA. L’ESPLORAZIONE E’ FONDAMENTALE PER LA COSTRUZIONE DELL’IDENTITA’ A LIVELLO SOMATICO: TRAMITE L’AZIONE E IL MOVIMENTO ESPLORATIVO SI PERCEPISCE L’UNITA’ TRA LE VARIE PARTI DEL CORPO E SI COORDINANO QUESTE ULTIME CON GLI OGGETTI E CON LE PERSONE. BOWLBY DIFFERENZIA 4 FASI NELLA COSTRUZIONE DEL LEGAME DI ATTACCAMENTO: 1. 0-2 MESI, E’ CARATTERIZZATA DA COMPORTAMENTI DI SEGNALAZIONE NON SELETTIVI. IL BAMBINO SI ORIENTA VERSO QUALUNQUE PERSONA E PRODUCE I SEGNALI DI CUI E’ DOTATO QUALI IL PIANTO, IL SORRISO, LE 16 2. 3. VOCALIZZAZIONI ALLO SCOPO DI INDURRE L’AVVICINAMENTO, LA PROSSIMITA’ E IL CONTATTO DI QUALUNQUE ESSERE UMANO, SENZA DISTINZIONE. SI TRATTA DI COMPORTAMENTI CHE HANNO LA FUNZIONE BIOLOGICA DI ASSICURARE BENESSERE, SICUREZZA E PROTEZIONE POICHE’ RAPPRESENTANO DEI RICHIAMI CHE SODDISFANO IL BISOGNO DI CURE E DI VICINANZA. SUCCESSIVAMENTE, IL BAMBINO COMINCIA A RICONOSCERE NON SOLO SULLA BASE DI INDIZI OLFATTIVI, MA ANCHE VISIVAMENTE, LE PERSONE CHE SI OCCUPANO DI LUI. 3-6 MESI, E’ CARATTERIZZATA DA COMUNICAZIONI DIRETTE VERSO UNA O PIU’ PERSONE DISCRIMINATE. IL BAMBINO NON MUTA IL SUO COMPORTAMENTO O I SEGNALI DI VICINANZA VERSO LE PERSONE, MA APPARE SEMPRE PIU’ IN GRADO DI DISCRIMINARE TRA FIGURE FAMILIARI E PERSONE SCONOSCIUTE E COMINCIA A ORIENTARSI VERSO LE FIGURE FAMILIARI E, IN PARTICOLARE, VERSO QUELLA CHE SI PRENDE CURA DI LUI. 6 MESI – 2 ANNI, APPAIONO SEGNALI DI MANTENIMENTO DELLA VICINANZA CON LA PERSONA DISCRIMINATA. IL BAMBINO IMPARA A CAMMINARE E AMPLIA NOTEVOLMENTE IL PROPRIO REPERTORIO COMPORTAMENTALE. ORA PUO’ SEGUIRE LA 17 4. MADRE, AVVICINARSI, ALLONTANARSI DA LEI, PRENDERE L’INIZIATIVA DEL CONTATTO FISICO. MANTIENE UN CONTATTO PREFERENZIALE CON LA FIGURA DI ATTACCAMENTO, MENTRE LE ALTRE PERSONE FAMILIARI DIVENTANO FIGURE DI ATTACCAMENTO SECONDARIE E GLI ESTRANEI SUSCITANO REAZIONI CAUTE E DISTACCATE. IN QUESTA FASE, SI MANIFESTANO L’ANSIA DA SEPARAZIONE E LA PAURA DELL’ESTRANEO CHE INDICANO IL TIMORE DI ESSERE LASCIATO SOLO E SEGNALANO LA BEN DEFINITA CAPACITA’ DEL BAMBINO DI RICONOSCERE E DI PREFERIRE LA PROPRIA FIGURA DI ATTACCAMENTO. I COMPORTAMENTI SI ORGANIZZANO INTORNO A UNA FIGURA SPECIFICA E SI STRUTTURA IL LEGAME SI ATTACCAMENTO VERO E PROPRIO, ORIENTATO E PREFERENZIALE. 2 ANNI IN POI, I BAMBINI DIVENTANO CAPACI DI ADOTTARE COMPORTAMENTI INTENZIONALI, DI PIANIFICARE I PROPRI OBIETTIVI E DI TENERE CONTO DELLE ESIGENZE ALTRUI. SI STABILISCE UN RAPPORTO RECIPROCO, NON PIU’ UNIDIREZIONALE, FRA IL BAMBINO E LA MADRE; DOPO I 3 ANNI LA MAGGIOR PARTE DEI BAMBINI DIVENTA SEMPRE PIU’ CAPACE DI SENTIRSI SICURA IN AMBIENTE 18 ESTRANEO E CON FIGURE DI ATTACCAMENTO SECONDARIE. TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTO a. ATTACAMENTO SICURO b. ATTACCAMENTO INSICURO A.EVITANTE ( O ANSIOSO EVITANTE) A.ANSIOSO AMBIVALENTE (O RESISTENTE) A.DISORGANIZZATO ( O DISORIENTATO) ATTACCAMENTO SICURO: CARATTERIZZA I BAMBINI CHE HANNO AVUTO UNA MADRE SENSIBILE AI SEGNALI DI SCONFORTO E DI DISAGIO E RESPONSIVA ALLE LORO RICHIESTE. SONO CAPACI DI EQUILIBRARE IL COMPORTAMENTO ESPLORATIVO CON QUELLO DI ATTACCAMENTO. POTENDO CONFIDARE NELLA RESPONSIVITA’ DELLA MADRE DURANTE LE SITUAZIONI DI PERICOLO, DI STRESS E DI PAURA, MANTENGONO UNA SICUREZZA INTERNA CHE CONSENTE LORO DI ESPLORARE IL MONDO. ⇒ IN PRESENZA DELLA MADRE, SONO IN GRADO DI CONCENTRARSI SUI GIOCHI E DI ESPLORARE L’AMBIENTE. QUANDO SPERIMENTANO LA SEPARAZIONE MOSTRANO IN MODO PIU’ O MENO EVIDENTE, 19 SEGNI DI DISAGIO E DI SCONFORTO, MA AL RITORNO DELLA MADRE NON SONO SOLO IN GRADO DI ESPRIMERE CHIARAMENTE IL LORO DESIDERIO DI VICINANZA E DI CONTATTO FISICO, MA RIESCONO A ESSERE ANCHE DA LEI FACILMENTE CALMATI E CONSOLATI PER POI RITORNARE A ESPLORARE L’AMBIENTE. ATTACCAMENTO EVITANTE: CARATTERIZZA I BAMBINI CHE HANNO SPERIMENTATO UN RAPPORTO CON UNA FIGURA DI ATTACCAMENTO INSENSIBILE AI LORO SEGNALI E RIFIUTANTE SUL PIANO DEL CONTATTO FISICO, ANCHE IN CIRCOSTANZE STRESSANTI. NON SEMBRANO AVERE FIDUCIA IN UN’ADEGUATA RISPOSTA MATERNA E MOSTRANO UNO SPICCATO DISTACCO ED EVITAMENTO DELLA VICINANZA E DEL CONTATTO CON LA MADRE. IN ASSENZA DELLA MADRE, INFATTI, SI MOSTRANO INDIFFERENTI, NON REAGISCONO ALLA SEPARAZIONE E SEMBRANO CONCENTRATI SUI GIOCHI E SUGLI OGGETTI, ESIBISCONO UN ECCESSO DI AUTONOMIA E DI ATTENZIONE AL COMPITO. QUANDO LA MADRE RITORNA, NON SI AVVICINANO A LEI OPPURE EVITANO ATTIVAMENTE IL CONTATTO. INDICA LA MANCANZA DI FIDUCIA NELLA DISPONIBILITA’ DEL CAREGIVER, RESPONSABILE DEL RICORSO A UNA STRATEGIA CONSISTENTE 20 NEL CERCARE DI CONTROLLARE PRECOCEMENTE O DI REGOLARE «IN BASSO» L’ATTIVAZIONE DELLE EMOZIONI, COSI’ DA MOSTRARE UN BASSO GRADO DI DISAGIO DURANTE LA SEPARAZIONE E UN DECISO DISINTERESSE ALLA RIUNIONE. ATTACCAMENTO ANSIOSO AMBIVALENTE: QUESTI BAMBINI HANNO AVUTO UNA MADRE IMPREVEDIBILE NELLE RISPOSTE: AFFETTUOSA PER UN PROPRIO BISOGNO E RIFIUTANTE SU SOLLECITAZIONE DEL BAMBINO. INCERTI CIRCA LA DISPONIBILITA’ DELLA MADRE, APPAIONO QUASI COMPLETAMENTE ASSORBITI DALLA FIGURA DI ATTACCAMENTO, MA NON RIESCONO A UTILIZZARLA COME BASE SICURA DA CUI PARTIRE PER ESPLORARE L’AMBIENTE. DURANTE LA SEPARAZIONE DALLA MADRE, ESPRIMONO EVIDENTI SEGNI DI STRESS, DISAGIO E ANGOSCIA CHE NON VENGONO PLACATI NEMMENO CON IL RITORNO DELLA MADRE. ANZI, AL SUO RIENTRO, LE SI AVVICINANO PER FARSI CONSOLARE, MA POI SI ALLONTANANO DA LEI E LA RIFIUTANO MANIFESTANDO AMBIVALENZA, ESPRESSA DA COMPORTAMENTI AGGRESSIVI O DA LAMENTELE INCONSOLABILI. QUESTI BAMBINI, CHE MOSTRANO ANSIA E DISAGIO ALLA SEPARAZIONE MA CHE NON VENGONO CONFORTATI DAL RIENTRO DEL CAREGIVER, SEMBRANO AVER ADOTTATO UNA STRATEGIA CONSISTENTE NELL’ESAGERARE O 21 REGOLARE “IN ALTO” LE EMOZIONI PER ASSICURARSI L’ATTENZIONE DEL CAREGIVER. ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO: E’ CONSIDERATO UN FALLIMENTO NELLA COSTRUZIONE DEL LEGAME CON LA MADRE, POICHE’ IL BAMBINO EMETTE SEGNALI INADEGUATI A MANTENERE E STRUTTURARE IL LEGAME. E’ INCAPACE DI COMPORTAMENTI COERENTI VERSO LA FIGURA DI ATTACCAMENTO, MESCOLA ASSIEME AVVICINAMENTO ED EVITAMENTO. ALCUNI RAGGRUPPAMENTI COMPORTAMENTALI PROPRI DI QUESTO TIPO DI LEGAME SONO: MOVIMENTI ED ESPRESSIONI NON DIRETTI, MAL DIRETTI, INCOMPLETI E INTERROTTI; MOVIMENTI FUORI LUOGO E POSIZIONI ANOMALE; IMMOBILITA’; ESPRESSIONI E MOVIMENTI RALLENTATI. (IL BAMBINO, PER ES., SI AVVICINA ALLA MADRE CAMMINANDO ALL’INDIETRO, LA PICCHIA, SI BLOCCA IMPROVVISAMENTE (FREEZING) A META’ DEL MOVIMENTO, O GUARDA NEL VUOTO). IL COMPORTAMENTO DI ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO E’ STATO MESSO IN RELAZIONE CON UN CAREGIVER SPAVENTATO/SPAVENTANTE: LA FIGURA DI ATTACCAMENTO E’ DOMINATA DA ESPERIENZE TRAUMATICHE NON ELABORATE (LUTTI, ABUSI 22 SESSUALI NELL’INFANZIA) O I BAMBINI STESSI SONO VITTIME DI ABUSI E DI MALTRATTAMENTI. ⇒ LE TIPOLOGIE DI ATTACCAMENTO SONO STATE INDIVIDUATE ATTRAVERSO OSSERVAZIONI CONDOTTE CON IL METODO CHE VIENE CHIAMATO STRANGE SITUATION, MESSO A PUNTO DA AINSWORTH E COLLABORATORI. QUESTO METODO HA LO SCOPO DI DELIMITARE UNA SITUAZIONE SPERIMENTALE DI LEGGERO STRESS CHE CONSENTA DI COGLIERE I SEGNALI DEL BAMBINO, DI ETA’ COMPRESA TRA 12 E 18 MESI, ALLA SEPARAZIONE E ALLA RIUNIONE CON LA MADRE. LA CLASSIFICAZIONE DEL TIPO DI ATTACCAMENTO SI BASA SULL’OSSERVAZIONE DEL COMPORTAMENTO DI ESPLORAZIONE, DELLE REAZIONI EMOTIVE DEL BAMBINO IN PRESENZA E IN ASSENZA DELLA MADRE E DEL SUO COMPORTAMENTO DI RICERCA E DI EVITAMENTO DELLA FIGURA DI ATTACCAMENTO AL MOMENTO DELLA RIUNIONE DOPO LA SEPARAZIONE. IL BAMBINO, DURANTE LA STRANGE SITUATION, SPERIMENTA, IN UN’UNITA’ DI TEMPO LIMITATA, UNA GAMMA DI SITUAZIONI DIVERSE, NEL CORSO DELLE QUALI E’ ASSIEME ALLA MADRE, ALLA 23 MADRE E A UN ESTRANEO, RIMANE SOLO OPPURE DA SOLO CON L’ESTRANEO. LA VALUTAZIONE CIRCA LA SICUREZZA O MENO DELL’ATTACCAMENTO SI BASA SU ALCUNI INDICATORI: 1) L’ANSIA DA SEPARAZIONE, CHE SI ESPRIME IN SEGNALI PIU’ O MENO PRONUNCIATI DI DISAGIO ESPRESSI DAL BAMBINO QUANDO LA FIGURA DI ATTACCAMENTO SI ALLONTANTA DALLA STANZA; 2) L’ESPLORAZIONE CHE CONSISTE NELLE MODALITA’ ATTRAVERSO CUI IL BAMBINO ENTRA IN CONTATTO CON L’AMBIENTE E CON I GIOCHI (RICORDIAMO CHE, SECONDO LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO LA CAPACITA’ ESPLORATIVA E’ PIU’ ELEVATA IN PRESENZA DI UN ATTACCAMENTO SICURO); 3) LA PAURA DELL’ESTRANEO CHE SI MANIFESTA NELLE REAZIONI ALLA PERSONA SCONOSCIUTA IN PRESENZA E IN ASSENZA DELLA MADRE; 4) IL RICONGIUNGIMENTO ALLA MADRE (RICORDIAMO CHE I BAMBINI CON ATTACCAMENTO INSICURO TENDONO A IGNORARE LA MADRE O A REAGIRE IN MODO AMBIVALENTE AL SUO RIENTRO NELLA STANZA). 24 CONCLUSIONI NEL CASO DELL’ATTACCAMENTO SICURO, SI COSTITUISCONO MODELLI OPERATIVI INTERNI A PARTIRE DALLA RAPPRESENTAZIONE DELLA FIGURA DI ATTACCAMENTO COME DISPONIBILE A RISPONDERE POSITIVAMENTE E COERENTEMENTE ALLE RICHIESTE DI AIUTO E DI CONFORTO. LA RAPPRESENTAZIONE DI SE’, DI CONSEGUENZA, E’ IMPREGNATA DAL SENSO DI ESSERE FONDAMENTALMENTE DEGNO DI AMORE E DALL’IDEA CHE LE PROPRIE ESIGENZE DI CONFORTO HANNO VALORE, SIGNIFICATO E POTRANNO TROVARE SPAZIO. IN QUELLI INSICURI, I MODELLI OPERATIVI INTERNI CONVOGLIANO UNA RAPPRESENTAZIONE DELLA FIGURA DI ATTACCAMENTO COME NON DISPONIBILE ALLE RICHIESTE DI AIUTO E CONFORTO, RIFIUTANTE, DISTANTE E OSTILE E UNA IMMAGINE DI SE’ SOSTANZIALMENTE NON MERITEVOLE DI AMORE, ATTENZIONE E AFFETTO. AFFINCHE’ SI STRUTTURI NORMALMENTE IL LEGAME DI ATTACCAMENTO, E’ NECESSARIO 25 CHE IL BAMBINO POSSA DISPORRE DI UN RAPPORTO STABILE E CONTINUATIVO CON LA FIGURA MATERNA. INTERFERENZE QUALI SEPARAZIONI PROLUNGATE E PERDITE ESERCITANO CONSEGUENZE ESTREMAMENTE NEGATIVE SULL’ASSETTO PSICHICO DEL BAMBINO. ESISTEREBBE PERALTRO UN PERIODO CRITICO, COLLOCABILE ALL’INCIRCA NEL SECONDO TRIMESTRE DEL PRIMO ANNO DI VITA, DOPO IL QUALE RISULTEREBBE PIU’ DIFFICILE LO STABILIRSI DI UN ATTACCAMENTO SICURO. L’IMMAGINE DI BAMBINO CHE NE EMERGE E’ QUELLA DI UN INDIVIDUO DOTATO DI UNA SPECIFICA COMPETENZA ALLA SOCIALITA’ CHE GLI PERMETTE DI UTILIZZARE LE SUE RISORSE PER ASSICURARSI LA PRESENZA COSTANTE DI UNA FIGURA ADULTA, CONDIZIONE QUESTA PER LA SUA EVOLUZIONE PSICHICA. 26 JEAN PIAGET (1896-1980) BIOLOGO PER FORMAZIONE, PIAGET SI PONE IL PROBLEMA DI COME GLI ORGANISMI VIVENTI SI ADATTINO AL PROPRIO AMBIENTE. L’INTELLIGENZA RAPPRESENTA UN CASO PARTICOLARE DI ADATTAMENTO BIOLOGICO: CIO’ DI CUI IL BAMBINO E’ DOTATO FIN DALLA NASCITA E’ LA CAPACITA’ DI COSTRUIRSI DELLE STRUTTURE MENTALI NELL’INTERAZIONE CON L’AMBIENTE ESTERNO. L’INTELLIGENZA, IN QUANTO CONSENTE DI MANIPOLARE LA REALTA’ PRIMA, DI COMPIERE SU DI ESSA DELLE OPERAZIONI MENTALI POI, PER GIUNGERE A UNA SUA DEFINIZIONE IN TERMINI ASTRATTI, E’ LA FORMA PIU’ EVOLUTA DI ADATTAMENTO ORGANISMO/AMBIENTE A CUI LA CATENA EVOLUTIVA ABBIA CONDOTTO. SECONDO PIAGET, LO SVILUPPO MENTALE E’ GUIDATO DALLO STESSO PRINCIPIO CHE REGOLA L’EVOLUZIONE BIOLOGICA DEGLI ORGANISMI VIVENTI, SECONDO IL QUALE 27 LE STRUTTURE INTERNE SI MODIFICANO OGNI QUALVOLTA DEVONO FAR FRONTE A NUOVI BISOGNI. TALI MODIFICAZIONI SONO IL RISULTATO DELL’INTERAZIONE TRA DUE PROCESSI: ASSIMILAZIONE ⇒ E ACCOMODAMENTO L’INTELLIGENZA E’ ASSIMILAZIONE IN QUANTO INCORPORA NEI PROPRI SCHEMI I DATI DELL’ESPERIENZA, MA E’ AL TEMPO STESSO ACCOMODAMENTO POICHE’ GLI SCHEMI ATTUALI VENGONO MODIFICATI PER ADATTARLI AI NUOVI DATI. SE L’ASSIMILAZIONE TENDE ALLA CONSERVAZIONE, L’ACCOMODAMENTO TENDE ALLA NOVITA’. QUESTE DUE FUNZIONI COMPLEMENTARI, CHE GARANTISCONO UN EQUILIBRIO TRA CONTINUITA’ E CAMBIAMENTO, DETERMINANO L’ADATTAMENTO DELL’ORGANISMO ALL’AMBIENTE. ASSIMILAZIONE SIGNIFICA STRUTTURAZIONE DELL’OGGETTO DI CONOSCENZA IN FUNZIONE DELLE STRUTTURE MENTALI PROPRIE 28 DELL’INDIVIDUO; ASSIMILARE E’ IL PORTARE DENTRO AI PROPRI SCHEMI O STRUTTURE MENTALI I DATI DELL’ESPERIENZA IN RELAZIONE ALLA NATURA DELL’ORGANIZZAZIONE INTELLETTUALE DEL SOGGETTO IN OGNI SPECIFICO MOMENTO. ACCOMODAMENTO CONSISTE IN UN PROCESSO PER CUI IL SOGGETTO IN QUALCHE MODO SI ADATTA ALLE RICHIESTE E ALLE ESIGENZE CHE IL MONDO GLI IMPONE. IN REALTA’, I DUE PROCESSI SONO SOLO CONCETTUALMENTE SEPARABILI, ESSENDO COMPRESENTI E COMPLEMENTARI. ATTIVITA’ COME IL GIOCO, CARATTERIZZATE DALL’ESERCIZIO DI STRUTTURE GIA’ DISPONIBILI, SONO ESSENZIALMENTE ASSIMILATORIE; L’ACCOMODAMENTO PREVALE INVECE QUANDO NUOVE STRUTTURE VENGONO CREATE SOTTO LA PRESSIONE DELL’AMBIENTE: AD ES., L’IMITAZIONE PORTA ALL’ACQUISIZIONE DI NUOVE ABILITA’. ⇒ LO SVILUPPO COGNITIVO E’ UN PROCESSO NON SOLO CONTINUO, IN QUANTO GOVERNATO DALLE FUNZIONI DELL’ADATTAMENTO E DELL’EQUILIBRIO, 29 MA ANCHE DISCONTINUO, IN QUANTO COL CRESCERE DELL’ETA’ SI VERIFICANO DELLE MODIFICAZIONI STRUTTURALI COSI’ RILEVANTI DA CONTRASSEGNARE VERI E PROPRI STADI DI SVILUPPO. CIASCUNO STADIO DI SVILUPPO PREVEDE UNA PARTICOLARE FORMA DI ORGANIZZAZIONE CON PROPRIE CONOSCENZE E INTERPRETAZIONI DELLA REALTA’. IL PASSAGGIO DA UNO STADIO AL SUCCESSIVO PUO’ ESSERE GRADUALE E L’ETA’ PUO’ VARIARE DA UN BAMBINO ALL’ALTRO, MA OGNI STADIO E’ QUALITATIVAMENTE DIVERSO DAL PRECEDENTE. LE ACQUISIZIONI DI UNO STADIO NON SI PERDONO CON IL PASSAGGIO ALLO STADIO SUCCESSIVO, MA VENGONO INTEGRATE IN STRUTTURE PIU’ EVOLUTE. LA SEQUENZA E’ LA MEDESIMA IN TUTTI GLI INDIVIDUI; CIO’ CHE PUO’ VARIARE E’ LA VELOCITA’ CON CUI VENGONO RAGGIUNTI I DIVERSI STADI. SECONDO PIAGET, LO SVILUPPO COGNITIVO ATTRAVERSA 4 STADI: 1. STADIO SENSOMOTORIO (0-2 ANNI) 2. STADIO PRE OPERATORIO (2-6 ANNI) 30 3. STADIO OPERATORIO CONCRETO (6-12 ANNI) 4. STADIO OPERATORIO FORMALE (12 ANNI IN POI) 1. STADIO SENSOMOTORIO (0-2 ANNI): IL BAMBINO NEI PRIMI DUE ANNI DI VITA COMPRENDE IL MONDO IN BASE A CIO’ CHE PUO’ FARE CON GLI OGGETTI E CON LE INFORMAZIONI SENSORIALI: UN OGGETTO E’ IL GUSTO CHE HA, COME LO SI SENTE AL TATTO, COME LO SI VEDE. AD ES., LO SCHEMA DELLA PRENSIONE COL TEMPO DIVENTA STRUMENTALE A ESEGUIRE ALTRI SCHEMI: L’OGGETTO VIENE AFFERRATO PER POTERLO POI AGITARE, LANCIARE, MORDERE, ESPLORARE. QUESTO STADIO SI CARATTERIZZA PER I SEGUENTI ASPETTI: a) LA RISPOSTA DEL BAMBINO PICCOLO ALLA REALTA’ E’ DI TIPO SENSORIALE E MOTORIO; b) IL BAMBINO REAGISCE AL PRESENTE IMMEDIATO, NON FA PROGETTI E NON SI PROPONE SCOPI; c) IL BAMBINO NON HA UNA RAPPRESENTAZIONE INTERNA DEGLI OGGETTI, NON POSSIEDE IMMAGINI MENTALI NE’ PAROLE CHE POSSONO ESSERE MANIPOLATE MENTALMENTE. QUESTE RAPPRESENTAZIONI INTERNE COMPAIONO VERSO I 18 MESI E SEGNANO LA FINE DEL PERIODO SENSOMOTORIO. 31 L’INTELLIGENZA SENSOMOTORIA SI SVILUPPA ATTRAVERSO 6 SOTTOSTADI: a) ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1 MESE) b) REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 MESI) c) REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 MESI) d) COORDINAZIONE SCHEMI SECONDARI E LORO APPLICAZIONE ALLE SITUAZIONI NUOVE (8-12 MESI) e) REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE E SCOPERTA DI MEZZI NUOVI MEDIANTE SPERIMENTAZIONE ATTIVA (12-18 MESI) f) INVENZIONE DI MEZZI NUOVI MEDIANTE COMBINAZIONE MENTALE (18-24 MESI) a) ESERCIZIO DEI RIFLESSI (0-1 MESE): SE I RIFLESSI (AD ES., QUELLI DI SUZIONE E DI PRENSIONE) SONO REAZIONI INNATE, IL NEONATO LI ESERCITA E LI APPLICA A SITUAZIONI SEMPRE PIU’ NUMEROSE: SUCCHIA TUTTO CIO’ CHE GLI CAPITA E STRINGE CIO’ CHE TOCCA IL PALMO DELLA MANO. b) REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE (1-4 MESI): L’ATTIVITA’ SENSOMOTORIA SI TRASFORMA IN FUNZIONE DELL’ESPERIENZA: QUANDO TROVA PER CASO UN RISULTATO NUOVO E INTERESSANTE, IL BAMBINO CERCA DI CONSERVARLO ATTRAVERSO LA RIPETIZIONE. 32 PIAGET CHIAMA QUESTO BISOGNO REAZIONE CIRCOLARE PRIMARIA, PERCHE’ LE AZIONI SONO TUTTE CENTRATE SUL CORPO DEL PICCOLO. LA SUZIONE DEL POLLICE DA AZIONE OCCASIONALE SI TRASFORMA IN CONDOTTA SISTEMATICA, GRAZIE ALLA COORDINAZIONE TRA LO SCHEMA DELLA SUZIONE E I MOVIMENTI DELLA MANO. ALTRI SCHEMI COMINCIANO A COORDINARSI TRA LORO: IL BAMBINO CERCA DI GUARDARE CIO’ CHE SENTE; AFFERRA UN OGGETTO PER GUARDARLO O PORTARLO ALLA BOCCA, GUARDA LE PROPRIE MANI MENTRE LE MUOVE. LA SCOPERTA DI CONDOTTE NUOVE AVVIENE PER CASO. LA CAPACITA’ DI CONSERVARE I DATI DELL’ESPERIENZA TRASFORMA L’ORGANIZZAZIONE BIOLOGICA DEL PRIMO SOTTOSTADIO IN ORGANIZZAZIONE PSICOLOGICA. c) REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE (4-8 MESI): LA NOVITA’ DI QUESTO SOTTOSTADIO E’ L’INTERESSE PER LA REALTA’ ESTERNA. IL BAMBINO NON SI LIMITA A RIPRODURRE UN RISULTATO INTERESSANTE SCOPERTO PER CASO SUL PROPRIO CORPO, MA CERCA DI CONSERVARE, RIPETENDOLA, UN’AZIONE CHE HA PROVOCATO CASUALMENTE UNO 33 SPETTACOLO INTERESSANTE NELL’AMBIENTE. UNA DELLE PIU’ IMPORTANTI ACQUISIZIONI DI QUESTO PERIODO E’ LA CAPACITA’ DI COORDINARE GLI SCHEMI DELLA VISIONE E DELLA PRENSIONE, CHE CONSENTE AL BAMBINO DI AFFERRARE GLI OGGETTI VISTI E DI PORTARE DAVANTI AGLI OCCHI GLI OGGETTI AFFERRATI. d) COORDINAZIONE SCHEMI SECONDARI E LORO APPLICAZIONE ALLE SITUAZIONI NUOVE (8-12 MESI): COMPARE UNA DIFFERENZIAZIONE TRA MEZZI E FINI. QUANDO VUOLE RAGGIUNGERE UNO SCOPO NON IMMEDIATAMENTE ACCESSIBILE – AD ES., DEGLI OSTACOLI SI FRAPPONGONO TRA LUI E IL GIOCATTOLO DA AFFERRARE – IL BAMBINO UTILIZZA GLI SCHEMI CHE GIA’ POSSIEDE, MA LI APPLICA A UNA SITUAZIONE NUOVA. LA NOVITA’ E’ CHE QUESTE AZIONI VENGONO MESSE A DISPOSIZIONE DI SCOPI DIVERSI. LA SCOPERTA CHE ESISTE UN MONDO FUORI DI SE’ PORTA ALLA COMPARSA DELLE CONDOTTE ESPLORATIVE, IN CUI OGNI OGGETTO VIENE ASSIMILATO A TUTTI GLI SCHEMI DI AZIONE DISPONIBILI (AD ES., BATTERE, STROFINARE, SCUOTERE, LANCIARE) ALLO SCOPO DI CONOSCERLO. IL BAMBINO COMINCIA A CERCARE GLI 34 OGGETTI CHE NASCONDIAMO DAVANTI AI SUOI OCCHI IN MODO VISIBILE, MA CONCEPISCE LA REALTA’ ANCORA COME UN PROLUNGAMENTO DELLA PROPRIA AZIONE: RITROVATO IL GIOCATTOLO NASCOSTO INIZIALMENTE SOTTO UN CUSCINO, EGLI ANDRA’ A CERCARLO NELLO STESSO POSTO, ANCHE SE HA ASSISTITO ALLA NOSTRA AZIONE DI NASCONDERLO IN UN ALTRO POSTO. e) REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE E SCOPERTA DI MEZZI NUOVI MEDIANTE SPERIMENTAZIONE ATTIVA (12-18 MESI) QUANDO TROVA UN RISULTATO INTERESSANTE IL BAMBINO NON LO RIPETE PIU’ SEMPLICEMENTE, MA LO VARIA E LO MODIFICA AL FINE DI STUDIARNE LA NATURA. QUESTI COMPORTAMENTI DI SPERIMENTAZIONE ATTIVA PORTANO ALLA SCOPERTA DI MEZZI NUOVI. NELLA RICERCA DELL’OGGETTO SCOMPARSO IL BAMBINO E’ IN GRADO DI SEGUIRE GLI SPOSTAMENTI DA UN NASCONDIGLIO ALL’ALTRO, E DI CERCARLO DIETRO L’ULTIMO, A CONDIZIONE CHE ABBIA VISTO LA SEQUENZA; NON E’ CAPACE PERO’ DI RICOSTRUIRE SPOSTAMENTI INVISIBILI CHE NON HA PERCEPITO. 35 f) INVENZIONE DI MEZZI NUOVI MEDIANTE COMBINAZIONE MENTALE (18-24 MESI): IN UNA SITUAZIONE NUOVA IL BAMBINO NON PROCEDE PIU’ PER TENTATIVI O PER PROVE ED ERRORI, MA PER INVENZIONE, COMPIENDO UN ATTO MENTALE. ANTICIPA MENTALMENTE L’EFFETTO DELL’AZIONE E PREVEDE QUALI AZIONI AVRANNO SUCCESSO E QUALI FALLIRANNO. LE AZIONI SONO ORA INTERIORIZZATE E QUESTA NUOVA CAPACITA’ SEGNA LA COMPARSA DELLA RAPPRESENTAZIONE. ORA UN OGGETTO SCOMPARSO VIENE RITROVATO ANCHE IN SEGUITO A SPOSTAMENTI INVISIBILI, NON PERCEPITI MA SEMPLICEMENTE INFERITI; L’OGGETTO DIVENTA PERMANENTE. IL BAMBINO ATTRIBUISCE AGLI OGGETTI UNA PERMANENZA REALE – INDIPENDENTE DALLA PROPRIA AZIONE E DALLA PERCEZIONE DIRETTA – E PERCEPISCE ANCHE IL PROPRIO CORPO COME UN OGGETTO IN MEZZO AGLI ALTRI, RAPPRESENTA SE STESSO E IMMAGINA I PROPRI SPOSTAMENTI NELLO SPAZIO COME SE LI VEDESSE DALL’ESTERNO. 2) STADIO PREOPERATORIO (2-6 ANNI) IL GRANDE CAMBIAMENTO E’ COSTITUITO DALLA CONQUISTA DELLA RAPPRESENTAZIONE. IL BAMBINO E’ ORA IN GRADO DI USARE SIMBOLI, IMMAGINI, 36 PAROLE E AZIONI CHE RAPPRESENTANO ALTRE COSE. LE PRINCIPALI MANIFESTAZIONI DELL’ATTIVITA’ RAPPRESENTATIVA SONO IL GIOCO L’IMITAZIONE DIFFERITA, SIMBOLICO, IL LINGUAGGIO. IL BAMBINO CONCEPISCE LA REALTA’ IN BASE ALL’EGOCENTRISMO INTELLETTUALE: PENSA IN MODO EGOCENTRICO NEL SENSO CHE NON RIESCE A IMMAGINARE CHE LA REALTA’ POSSA PRESENTARSI AD ALTRI DIVERSAMENTE DA COME LA PERCEPISCE LUI. IGNORA I PUNTI DI VISTA DIVERSI DAL PROPRIO. TRAI I 4 E I 6 ANNI ALCUNE IMPORTANTI ACQUISIZIONI ANTICIPANO E PREPARANO LO STADIO SUCCESSIVO: ¾ IL BAMBINO RICONOSCE CHE GLI OGGETTI E LE PERSONE CONSERVANO LA PROPRIA IDENTITA’, NONOSTANTE SUBISCANO TRASFORMAZIONI CHE NE POSSONO MODIFICARE L’ASPETTO; ¾ IL BAMBINO IMPARA A DECENTRARSI, CIOE’ A NON CONSIDERARE PIU’ SE STESSO CME UNICO PUNTO DI RIFERIMENTO. 3) STADIO OPERATORIO CONCRETO (7-12 ANNI) LE AZIONI MENTALI SI COORDINANO TRA LORO E DIVENTANO AZIONI CONCRETE, LA 37 CUI CARATTERISTICA E’ LA REVERSIBILITA’, PER CUI AD OGNI OPERAZIONE CORRISPONDE UN’OPERAZIONE INVERSA. LA REVERSIBILITA’ SEGNA LA NASCITA DEL PENSIERO LOGICO: IL BAMBINO CAPISCE CHE UNA DELLE PROPRIETA’ FONDAMENTALI DELLE AZIONI E’ CHE POSSONO ESSERE DISFATTE O ROVESCIATE IN SENSO SIA FISICO CHE MENTALE E CHE SUCCESSIVAMENTE SI PUO’ TORNARE ALLA SITUAZIONE INIZIALE. 4) STADIO OPERATORIO FORMALE (12 ANNI IN POI) IL PENSIERO OPERATORIO FORMALE E’ DI PERCHE’ TIPO IPOTETICO-DEDUTTIVO, CONSENTE DI COMPIERE OPERAZIONI LOGICHE SU PREMESSE PURAMENTE IPOTETICHE E DI RICAVARNE LE CONSEGUENZE APPROPRIATE. OPERA SU UN PIANO PURAMENTE ASTRATTO E NON HA BISOGNO DI SUPPORTI MATERIALI. IN QUESTA FASE IL RAGAZZO ESTENDE LE PROPRIE CAPACITA’ DI RAGIONAMENTO ALLE SITUAZIONI CHE NON HA CONOSCIUTO O VISSUTO IN PRIMA PERSONA O CHE NON E’ IN GRADO DI OSSERVARE E MANIPOLARE DIRETTAMENTE; COMINCIA A PENSARE IN TERMINI DI EVENTI POSSIBILI E NON SOLTANTO DI FATTI REALI; CIO’ GLI CONSENTE DI PENSARE AGLI IDEALI, AI MONDI POSSIBILI, AL FUTURO. 38