DISLESSIA: una parola tante difficoltà! Libro a cura di: Enrica Bianchi Viviana Rossi Luciana Ventriglia Rossi Viviana DIRETTIVO AID COLLECCHIO, 21 marzo 2013 E’ IMPORTANTE CONOSCERE LA NORMATIVA La LEGGE è uno strumento che insegnanti, genitori, specialisti e studenti devono conoscere per poterlo utilizzare con efficacia per tutelare i DIRITTI di tutti. Qual è l’entità del fenomeno in Italia ? dottssa Gangi AID Torino F.Balbo Mossetto DISTURBI dell’APPRENDIMENTO e BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI BES Secondo l’OCSE gli alunni con BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI sono: • DISABILI (ex L.104/92) • alunni con DIFFICOLTA’ (emotive, comportamentali, di apprendimento – DSA-, ecc.) • alunni con SVANTAGGIO (culturale, socioeconomico, sociolinguistico, ecc.) Nella scuola primaria il 10-15% (2-3 per classe; 50-75 mila in tutta Italia) degli alunni ha difficoltà a svolgere le normali attività: •leggere •scrivere •contare Circa il 5% della popolazione scolastica presenta DSA (Fonte AID) INCIDENZA di STUDENTI con DSA nelle SCUOLE SECONDARIE di 2° grado • 2,6% negli istituti professionali • 1,3 % negli istituti tecnici • 0,7% nei licei LE CONSEGUENZE I soggetti con DSA accumulano almeno un anno di ritardo nel corso di studi prima del termine della scuola media inferiore. E’ altissima la correlazione tra la dispersione scolastica e l’incidenza di DSA. (Biancardi e Stella; 1992) Oggi avere difficoltà nella lettura, scrittura e calcolo costituisce una barriera importante. Non solo rende lo studio più difficile, ma può influire sul comportamento e sull’autostima. COSA SIGNIFICA ESSERE DISLESSICI? “Nessuno potrà mai capire cosa significhi essere dislessici nel mondo della scuola. Nessuno potrà mai capire, dal di fuori, cosa si provi a sentirsi umiliati per tutta la propria infanzia e sentirsi ripetere giorno dopo giorno che non sarete mai capaci di avere successo in niente”. Lo racconta Jackie Stewart, vincitore per ventisette volte del Grand Prix , incoronato Sir dal Principe Carlo. È dislessico! … lettura e scrittura sono attività “molto” faticose … perché non vengono automatizzate … UN RAGAZZO CON DSA IN CLASSE: preoccupazione senso di impotenza bisogno di informazioni SFIDA L’ alunno con DSA utilizza un diverso modo di imparare che richiede: - la conoscenza dei DSA da parte dei docenti - un’organizzazione scolastica flessibile - una metodologia didattica personalizzata 23/03/2013 AID Torino Sembra che Albert Einstein, Leonardo Da Vinci, Galileo Galilei, Napoleone, Pablo Picasso, Agatha Christie, … fossero dislessici. Occorre sottolineare che … “I geni dislessici sono stati persone particolarmente speciali perché hanno superato o aggirato gli ostacoli incontrati, realizzando i propri sogni e desideri.” DISLESSICI FAMOSI http://www.youtube.com/watch?v=FdexqnO4roo&feature=player_embedded “Ci sono tonnellate di documenti prodotti dalla ricerca che dicono che la dislessia non è una malattia, ma l’espressione di una piccola differenza di alcune aree del cervello che non impedisce di imparare, ma lo rende molto più faticoso. E in questa società che vuole tutto e subito questa fatica e lentezza non viene tollerata” (G.Stella) PERSONA NON DISLESSICA DISLESSICO Ecco perché è necessario MODIFICARE LA DIDATTICA per i ragazzi con DSA UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA “ La sinergia fra DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. (LINEE GUIDA, pag 6 - 7) “4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA Gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche nell’ambito dei DSA,…… È appena il caso di ricordare che nel profilo professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL). Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9) La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata e • l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie informatiche, • nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini della qualità dei concetti da apprendere. che determina per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. 19 E’ indispensabile adottare Forme di flessibilità Nell’ • • • • • • ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA gestione della classe assegnazione dei compiti utilizzo di strumenti tecnologici e no criteri e forme di valutazione attenzione alle esigenze dei singoli individualizzazione/personalizzazione 20 E’ necessario DIFFERENZIARE! “L’insegnamento ci chiede l’impossibile. Ci chiede di creare legami con ogni studente, non di creare legami con tutti i ragazzi come se fossero un unico studente … perché non lo sono… La verità è che non faremo mai tutto ciò di cui ha davvero bisogno un ragazzo . Ma è altrettanto vero che questo non è un buon motivo per smettere di fare del proprio meglio” C.A.Tomlinson, 2005 Ma si può fare? SI DEVE !!! Art. 3 Costituzione Italiana “… E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana …”. La NORMATIVA sui DSA si muove in linea con questi principi in quanto … TUTTI I BAMBINI/RAGAZZI hanno a DIRITTO pari opportunità di apprendimento, siano essi normodotati, diversamente abili, con disturbi visivi, uditivi … e con DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO E’ importante che le persone siano informate su ciò che la Legge afferma, perché, qualora questi diritti fossero negati, il cittadino può intervenire “LEGGE ALLA MANO”: a fronte di una certificazione di DSA, le scuole e le università devono adottare i sistemi previsti dalla legge per compensare il disturbo, in caso contrario, i genitori (o chi ne fa le veci) possono richiedere in giudizio la tutela dei propri DIRITTI. http://www.youtube.com/watch?v=FdexqnO4roo&feature=player_embedded E i DOVERI dei cittadini secondo l’articolo 4 della Costituzione: “la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. … Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Emergono così, insieme ai doveri dello Stato, quelli di ogni cittadino … quindi anche i DOVERI degli studenti con DSA e delle loro famiglie I DOVERI della SCUOLA La SCUOLA, insieme alla FAMIGLIA, è sicuramente l’ambiente in cui i ragazzi trascorrono la maggior parte del proprio tempo e dove fanno esperienze significative di socializzazione e di apprendimento. La SCUOLA deve, quindi ,trovare tutti gli strumenti per promuovere la socializzazione e l’apprendimento per TUTTI. I DOVERI DELLA SANITÀ La CONSENSUS CONFERENCE dell’Istituto Superiore di Sanità (2007/11), sulla base delle evidenze scientifiche, ha indicato le procedure per la diagnosi specialistica dei DSA e ora, dal 25 luglio 2012, la CONFERENZA STATO-REGIONI ha stabilito, con quattro articoli, in via definitiva, il percorso di diagnosi e di certificazione dei DSA, con lo scopo principale di semplificare e uniformare su tutto il territorio nazionale l’iter procedurale della certificazione di DSA. QUADRO NORMATIVO • LEGGE 170/2010 PEER EDUCATION • DM 12 luglio 2011 UNA OPPORTUNITÀ PER UNA • LINEE GUIDA per il diritto allo studio degli alunni DIDATTICA INCLUSIVA e degli studenti con A DSA FAVORE DI UN ALUNNO DSA • DPR 122/2009 Regolamento sulla valutazione (Art.10) • OM Esami Stato 2012 • CONFERENZA STATO-REGIONI 25 luglio 2012 per il percorso di diagnosi e di certificazione • Direttiva Bisogni Educativi Speciali 27 /12/2012 • LINEE GUIDA per la predisposizione di protocolli regionali individuazione precoce casi sospetti di DSA 24 /01/2013 per Perché scrivere questo libro? PER DARE DELLE RISPOSTE AIUTARE INSEGNANTI, GENITORI, SPECIALISTI, STUDENTI, …. A: ESAMINARE LA LEGGE PUNTO PER PUNTO E A EVIDENZIARE I PUNTI CHIAVE RIFLETTERE SULLA DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA RIBADIRE QUAL È IL RUOLO DI CIASCUNO RIFLETTERE SUL DIRITTO AL SUCCESSO SCOLASTICO DEI DSA COMPILARE IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO LEGGE n. 170/2010 e DECRETO 5669 : assegnano alle scuole il compito di individuare le forme didattiche e le modalità di valutazione più adeguate affinché gli studenti con DSA possano raggiungere il successo formativo LINEE GUIDA : indicano il livello essenziale delle prestazioni richieste alle scuole per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA LINEE GUIDA per la predisposizione di PROTOCOLLI REGIONALI per l’ individuazione precoce dei casi sospetti di DSA: compito assegnato alle Regioni e agli USR Da queste norme scaturiscono DIRITTI e DOVERI per TUTTI: docenti, dirigenti scolastici, referenti, specialisti … ma anche studenti e famiglie … per tutti PROTAGONISTI! CERTO!!! SICURAMENTE! E PRIMA TUTTO CIÒ NON SI POTEVA FARE? Carlo Muzio Università di Pavia Claudia Cappa ISAC-CNR Torino REGOLAMENTO dell'AUTONOMIA scolastica D.P.R. 275/1999 … le ISTITUZIONI SCOLASTICHE “riconoscono e valorizzano le diversità … (e) possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune” (Art. 4), non solo perché sono diversi i contesti socio-culturali, ma perché UNICI SONO I SINGOLI ALUNNI, tutti … abili diversamente ! sezione AID TORINO Legge n. 53/2003 e D.Lgs. 59/2004 Centralità della PERSONA che apprende anche attraverso percorsi personalizzati e flessibili … TUTTI GLI ALUNNI sono DIVERSI l'uno dall'altro e la diversità non riguarda solo il colore dei capelli, ma anche le abilità di cui lo stesso individuo è portatore U. Tenuta COSA è RICHIESTO ALLA SCUOLA? RICONOSCERE e ACCOGLIERE la "diversità“ e… VALUTARE IN MODO DIVERSO ! Spesso gli insegnanti credono che … QUESTA NON è GIUSTIZIA! Infatti … ”Non c’è peggiore ingiustizia del dare coseuguali a persone che uguali non sono”. Don Lorenzo Milani “GIUSTIZIA non significa dare a tutti le stesse cose, ma dare a ciascuno ciò che a lui è necessario. Per essere giusti bisogna quindi trattare diversamente.” (Lavoie) Solo in questo modo si attua la PERSONALIZZAZIONE EDUCATIVA, che risolve definitivamente il problema dell’integrazione e solo così si potrà avere una SCUOLA SU MISURA PER TUTTI. Recenti studi hanno dimostrato che siamo di fronte a un ROVESCIAMENTO DEL PARADIGMA PEDAGOGICO, che mette al centro del sistema formativo l’apprendimento dello studente, non l’insegnamento del docente. All’interno di questa cornice è molto più semplice pensare a una didattica personalizzata e inclusiva. PERSONALIZZAZIONE Centrare l’insegnamento e l’apprendimento su attitudini e interessi degli allievi nel contesto classe INCLUSIONE Una scuola è INCLUSIVA quando … • è in grado di accogliere le diversità/ differenze • di costruire percorsi individualizzati capaci di portare ciascun allievo al massimo livello possibile di formazione • è un’organizzazione capace di far apprendere ciascun allievo LA SCUOLA DEVE CAPIRE che la “dislessia” non dipende da nessuno … perché è di natura costituzionale, ma che, invece, le possibilità di recuperare le difficoltà del ragazzo dipendono da tutti noi! ORA LA LEGGE CI … DÀ UNA MANO Il percorso della normativa specifica DALLA PRIMA CIRCOLARE DEL 2004 … Nota MIUR n. 4099 del 5.10.2004 … … alla Legge n.170/2010 LA LEGGE SUI DSA inizia con la seguente dicitura: “TUTELA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELLA PERSONA” Ora la legge c'è e si rivolge a tutto il percorso formativo: dalla SCUOLA dell'INFANZIA all'UNIVERSITÀ. Sono parte integrante del decreto attuativo le … LINEE GUIDA per il DIRITTO allo studio degli alunni e degli studenti con disturbi specifici di apprendimento “Gli Uffici Scolastici Regionali, le Istituzioni scolastiche e gli Atenei tengono conto delle indicazioni contenute nelle Linee Guida allegate al decreto per l’attuazione delle disposizioni previste “ Il 12 luglio 2011… … sono state emanate Le Linee Guida e le disposizioni attuative … ben precise! Che cosa cambia? I DSA sono riconosciuti per legge INCREDULO SCETTICO SOSPETTOSO LEGGE 170/2010 Art. 1 "Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia" L’ Art. 2 dichiara le finalità a cominciare dalla prima: "garantire il diritto all'istruzione" per finire con “ assicurare eguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale" Osservazione … in ogni ordine di scuola 2.1 OSSERVAZIONE DELLE PRESTAZIONI ATIPICHE - Per individuare un alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura, scrittura, calcolo .… 2.2 OSSERVAZIONE DEGLI STILI DI APPRENDIMENTO (…) Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici. (…) … se la costruzione dell’attività didattica, sulla base di un determinato stile di apprendimento, favorisce in generale tutti gli alunni, nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo caratterizzano diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6) COSA DEVE FARE LA SCUOLA ? UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA “ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento. (LINEE GUIDA, pag 6 - 7) “4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA Gli insegnanti possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL). Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9) LINEE GUIDA, PAG. 10 4.1 SCUOLA DELL’INFANZIA “È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia. Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate … omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b …) va supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo. Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo, avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole. Questi bambini vanno riconosciuti e supportati adeguatamente: molto si può e si deve fare. Solo in una scuola vissuta … si può stabilire un rapporto positivo tra bambino ed adulto che ascolta, accoglie, sostiene e propone. In una scuola dove (c’ è) la collaborazione, la sinergia, la condivisione degli stili educativi tra le insegnanti, tra queste e la famiglia …. In una scuola che vive nell’ottica dell’inclusione, …..” LINEE GUIDA, pag 12 . 13 4.2 SCUOLA PRIMARIA 4.2.1 Disturbo di lettura e di scrittura “All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti della continuità educativa, che si deve realizzare attraverso uno scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola dell’infanzia e i docenti della scuola primaria medesima. Solo da una conoscenza approfondita degli alunni, il team docente potrà programmare le attività educative e didattiche, potrà scegliere i metodi e i materiali e stabilire i tempi più adeguati alle esigenze di tutti gli alunni del gruppo classe .” LINEE GUIDA, pag 17 4.3 SCUOLA SECONDARIA DI I E DI II GRADO “La scuola secondaria richiede agli studenti la piena padronanza delle competenze strumentali (lettura, scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di saperi disciplinari sempre più complessi; elementi, questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e rinunciatari. Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute e superate, individuando opportunamente le strategie e gli strumenti compensativi nonché le misure dispensative.” Si tratta di considerare i diversi stili di apprendimento; di concentrare il lavoro sull’essenziale; di concedere modalità idonee di gestione dei codici scritti; di gratificare non solo per i risultati ottenuti, ma anche per gli sforzi compiuti. RICORDATE: modificare l’insegnamento per i DSA significa migliorare il lavoro a beneficio di tutti. La scuola ha il ruolo principale “…La segnalazione da parte degli insegnanti vede come primo interlocutore la famiglia per un successivo invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva eventualmente mediato dal pediatra….” Consensus conference, 2007 [email protected] www.dislessiainrete.org 65 COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA? COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA La FAMIGLIA che si avvede per prima delle difficoltà del/la proprio/a figlio/a, ne informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione Nello stesso tempo la famiglia deve essere informata dalla SCUOLA delle persistenti difficoltà del/la figlio/a. COSA DEVONO FARE GLI STUDENTI CON DSA ? Qual è il ruolo degli studenti con DSA? UGUALE A QUELLO DEI COETANEI MA .. Devono avere CONSAPEVOLEZZA delle proprie difficoltà e dei propri punti di forza. Solo così possono accrescere la stima di sé ed abbandonare la paura. Attraverso l’uso di strategie adatte arrivano ad avere più sicurezza e, di conseguenza, più autonomia. Nelle LINEE GUIDA si riconosce agli studenti un ruolo importante nel loro percorso formativo. Essi, come tutti gli studenti, hanno il dovere di porre adeguato impegno nel loro “lavoro”, sia a casa sia a scuola. Hanno, però, diritto a una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento; alle strategie che possono aiutarli a ottenere il massimo dalle loro potenzialità Inoltre possono suggerire ai docenti le strategie di apprendimento che hanno maturato autonomamente COSA DEVE FARE LA SANITÀ? “E ‘ COMPITO DELLE SCUOLE … attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi idonei a individuare i casi sospetti di DSA” (Legge 170/10 - Art.3 c.3) L’ATTIVITA’ DIAGNOSTICA consta di 2 ASPETTI: L’ IDENTIFICAZIONE PRECOCE LA DIAGNOSI Disturbi Specifici di Apprendimento DISLESSIA Difficoltà nella lettura DISORTOGRAFIA Difficoltà nell’ortografia DISGRAFIA Disturbi specifici delle prassie della scrittura DISCALCULIA Deficit del sistema di elaborazione dei numeri e del calcolo Chi fa la diagnosi? Valgono quelle dei privati? 23/03/2013 AID Torino L. 170/2010 Art. 3 comma 1 (Diagnosi) “ La diagnosi dei DSA è effettuata … dal Servizio sanitario nazionale a legislazione vigente ed è comunicata dalla famiglia alla scuola di appartenenza dello studente. Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da specialisti o strutture accreditate.” STRUTTURE ACCREDITATE sono quelle che, rispondendo a requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi generali e specifici stabiliti dalla Regione, possono chiedere di stipulare un contratto con la ASL territorialmente competente per l’ erogazione di servizi sanitari i cui costi siano a carico del Sistema Sanitario Regionale. SPECIALISTI Le procedure diagnostiche per il riconoscimento dei DSA si avvalgono di solito della collaborazione di diversi professionisti sanitari : neuropsichiatra infantile, logopedista, psicologo, psicomotricista, ... “ L’approccio interdisciplinare è la prassi clinica maggiormente auspicabile in considerazione delle caratteristiche del disturbo”. (Consensus Conference, pag 11) ES. IN PIEMONTE … Le UMVD minori acquisiranno la documentazione presentata dai genitori e convalideranno la stessa, formulando la diagnosi utile al percorso scolastico del minore ai sensi della L. 170/2010. •La documentazione deve essere sufficientemente recente e compatibile con la modificabilità del disturbo nel tempo e tenere conto delle indicazioni cliniche e scientifiche attuali: •Valutazione delle competenze cognitive con scale standardizzate che dimostrino il Q.I. nella norma. •Esclusione della presenza di patologie o anomalie sensoriali, neurologiche, cognitive e di gravi psicopatologie valutata attraverso test standardizzati e validati dalla comunità scientifica. •Presenza delle seguenti valutazioni: –per la dislessia: parametro di velocità di lettura di parole, non-parole, brano (valore espresso in sillabe/sec.) – prestazione inferiore a -2D.S., parametro di correttezza di lettura di parole, non parole, brano – prestazione inferiore al 5° percentile; –per la disortografia: parametro di correttezza della scrittura di parole, non parole, frasi omofone o brano – prestazione inferiore al 5° percentile; –per la disgrafia: parametro di fluenza di scrittura – prestazione inferiore a -2D.S., e analisi qualitativa della postura, impugnatura e caratteristiche del segno grafico; –per la discalculia: parametri di correttezza e velocità delle componenti di cognizione numerica, procedure esecutive e abilità di calcolo – prestazione inferiore a -2D.S. dalla fine della 3^ scuola primaria”. ACCORDO tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, che dovrà essere discussa in sede di Conferenza StatoRegioni "Indicazioni per la diagnosi e la certificazione diagnostica dei DSA". La Conferenza Stato-Regioni del 25 luglio 2012 ha stabilito, con quattro articoli, in via definitiva il percorso di diagnosi e di certificazione dei Disturbi Specifici dell'Apprendimento Detto provvedimento è disponibile su http://www.aiditalia.org/it/conferenza_stato_regioni.it PUNTI PRINCIPALI dell’ACCORDO: • Art.1 c. 3 “I servizi pubblici e i soggetti accreditati … effettuano il percorso diagnostico e il rilascio delle certificazioni in coerenza con le indicazioni della Consensus Conference. • La diagnosi di DSA deve essere prodotta in tempo utile per l’attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste, quindi, di norma, non oltre il 31 marzo per gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato. • Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che è prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo dell’anno in cui ciò avviene. Art. 1, c. 4. “Nel caso in cui i servizi pubblici o accreditati dal Servizio sanitario nazionale non siano in grado di garantire il rilascio delle certificazioni in tempi utili per l’attivazione delle misure didattiche e delle modalità di valutazione previste e, comunque, quando il tempo richiesto per il completamento dell’iter diagnostico superi sei mesi, con riferimento agli alunni del primo ciclo di istruzione, le Regioni, per garantire la necessaria tempestività, possono prevedere percorsi specifici per l’accreditamento di ulteriori soggetti privati ai fini dell’applicazione dell’art 3 comma 1 della legge 170/2010, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. “ Come leggere la diagnosi? L’“etichetta diagnostica” associata a un codice (F81) del manuale ICD-10 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dovrebbe sempre essere riportato nella diagnosi, riguarda i “Disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche” e comprende: • F81.0 • F81.1 • F81.2 • F81.3 Disturbo specifico delle lettura (Dislessia). Disturbo specifico della scrittura (Disortografia). Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (Discalculia). Disturbi misti delle abilità scolastiche (anche se non riportato nella dicitura, la parola “specifici” è sottintesa. Dovrebbe essere usato per i disturbi che soddisfano due o più criteri dei codici F81.2, F81.0, F81.1). • F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche. • F81.9 Disordine evolutivo delle abilità scolastiche non meglio specificato. (Questa categoria è limitata ai disturbi non specifici dove sono presenti significative disabilità nell’apprendimento non dovute a deficit cognitivi, neurologici, sensoriali o a inadeguata istruzione scolastica I soggetti che ricadono in questa categoria non sono tutelati dalla legge 170 ). Tanto più precoce è la rilevazione di un DSA, tanto minore sarà il numero di esperienze negative che lo studente immagazzinerà. IMPORTANZA della DIAGNOSI … la luce alla fine del tunnel (Claudia Cappa) “Ma allora non sono stupido…” “Ma allora non è pigro!” “A mio parere una buona diagnosi è già di per sé una forma di terapia” Mel Levine Diagnosi tardiva Ambiente scolastico inconsapevole o intollerante • Non sa di essere dislessico e pensa di essere incapace • Non crede più di poter ottenere buoni risultati • Non ha un sistema di studio: fa quello che può • Evita la scuola e disperde tanto tempo a fare altro • Non è sereno ed è costantemente in conflitto Antonella Gagliano DIAGNOSI PRECOCE • INTERVENTO RIEDUCATIVO EFFICACE • AMBIENTE SCOLASTICO VALIDO • USO DI AUSILI • sa di essere dislessico • sa di poter studiare ottenendo lo stesso buoni risultati • ha trovato il suo personale adattamento (sistema di studio) • sa usare gli ausili e si giova dei provvedimenti dispensativi • è sereno e socialmente integrato Antonella Gagliano LO STUDENTE CON DSA HA DIRITTO AD UNA DIAGNOSI PRECOCE: LA SCUOLA E I SERVIZI SANITARI HANNO IL DOVERE DI AIUTARLO AD OTTENERLA! Identificazione precoce COMPITO della SCUOLA - PROVE DI VALUTAZIONE: - prove di scrittura spontanea - prove di consapevolezza metafonologica - SCREENING - Osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di letto scrittura - Continuità tra ordini diversi di scuola IN OGNI CASO!!!!! SONO UN RAGAZZO , NON SONO UNA DIAGNOSI! La formulazione di una diagnosi non è sufficiente Non promuove alcun cambiamento in senso migliorativo se non è condivisa e compresa dai genitori e dall’ambiente scolastico! Valutazioni e verifiche Il reale «valore» della valutazione La valutazione dovrebbe essere deliberatamente progettata per migliorare ed educare i risultati degli studenti, non solamente per verificarli ….” “ (Wiggins, 1998) La valutazione deve essere un momento di incontro costruttivo con l'allievo Quando si valuta • • • È necessario creare i presupposti che permettano all'alunno di non vedere la valutazione come una sentenza sul proprio valore fare in modo che possa sperimentarla come: un momento utile alla propria crescita, • un momento in cui imparare a conoscere i propri punti di forza • un momento in cui comprendere in che modo far fronte agli eventuali insuccessi utilizzando strategie adeguate. È quindi necessario che ogni insegnante n se realmente vuole fare presa sugli alunni e rendere efficaci i propri interventi • possieda una certa flessibilità per adattarsi alle varie tipologie del carattere ed ai vari stili cognitivi sezione AID TORINO QUINDI LA VALUTAZIONE = È UN’OCCASIONE PER … conoscere i livelli di sviluppo e di apprendimento di ogni alunno - valorizzarli - stimolarli - affrontare quotidianamente le fatiche dovute alle caratteristiche personali di ognuno di loro - Le tappe della valutazione … Gli insegnanti privilegiano la FORMATIVA, VALUTAZIONE necessaria per orientare ed adeguare le scelte educative. La valutazione si configura come attività sistematica di osservazione iniziale, in itinere e finale di medio e lungo periodo. La valutazione finale di lungo periodo costituisce il momento in cui si opera la valutazione certificativa SOMMATIVA e ai fini del passaggio dell’alunno alla classe successiva o al successivo grado dell’istruzione obbligatoria. L’AUTOVALUTAZIONE, cioè la riflessione dei bambini sui propri apprendimenti, comportamenti e abilità, viene considerata fondamentale per la presa di coscienza del livello di maturazione raggiunto 98 GIÀ il ……D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009 REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE Art. 10 “ Valutazione degli alunni con DSA Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...” Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI” nei confronti degli alunni con D.S.A. è fonte di profonde riflessioni. Le norme ministeriali dichiarano che la “valutazione” dello studente con DSA dovrà essere “adeguata”, per sviluppare una valutazione centrata sull’alunno specifico e sui suoi progressi. “Forme adeguate di verifica e di valutazione.” (L G, pag 28) La LEGGE 170/2010 … parlando di valutazione degli apprendimenti, assicura che … “agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato …”. sezione AID TORINO La Legge 170/2010 assicura che «sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli esami di Stato…». MA COSA SIGNIFICA “adeguate forme di verifica e di valutazione”? L’articolo 6 del Decreto attuativo ci dà ulteriori spiegazioni: 1.La valutazione scolastica, periodica e finale […] deve essere coerente con gli interventi pedagogico - didattici. 2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono […] di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto … a prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria. Le LINEE GUIDA sottolineano che devono essere personalizzate non solo la valutazione ma anche le forme di verifica. Sulla base di tale documentazione (riferimento a documento diagnostico e PDP), nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo . Linee Guida, p. 8 Le LINEE GUIDA specificano che, oltre a dare tempi aggiuntivi per le prove, è possibile dare verifiche con minori richieste (riduzione quantitativa, ma non qualitativa), rimanendo comunque sempre nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la classe. Nel DIPLOMA FINALE rilasciato al termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove”. VALUTAZIONE PER GLI STUDENTI con DSA Nei processi valutativi devono essere esplicitati i criteri di successo Risulta d’aiuto, per gli allievi, conoscere preventivamente i criteri con cui verranno valutati! Se si stabiliscono i criteri di successo per ogni compito, gli studenti sapranno su cosa concentrarsi. • Applicare una valutazione formativa • Valutare i processi di apprendimento, non lo studente • Valutare i progressi in itinere e gli sforzi, non le carenze • Valutare considerando il suo DSA • Valutare il contenuto e non la forma • Non fare la media matematica tra i voti degli scritti e la relativa compensazione orale …. AVERE FIDUCIA IN LUI E NELLE SUE CAPACITA' DI RECUPERO !!! RICORDATE CHE … LA VALUTAZIONE INCIDE … • sugli aspetti psicologici ed emotivi dello studente • sulla costruzione di una positiva immagine di sé • sul sentimento di adeguatezza/inadeguatezza • sul livello di autostima • sul senso di autoefficacia • sulle aspettative di successo • sulla motivazione allo studio • sul successo scolastico … sulla vita stessa! DALLA NORMATIVA … La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che espliciti concretamente le modalità di differenziazione a seconda della disciplina e del tipo di compito, discriminando fra ciò che è espressione diretta del disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le conoscenze effettivamente acquisite.” ( L. G., pagg. 18 e 28) Sul piano OGGETTIVO sarebbe auspicabile una valutazione che non puntasse sulla forma ma sui contenuti. Spesso si dimentica il fatto che non si legge un testo per leggere bene, ma per comprendere, e non si scrive per non fare errori, ma per comunicare qualcosa a qualcuno. Sul piano SOGGETTIVO sarebbe auspicabile una valutazione che tenesse conto prima di tutto dei progressi ottenuti dall’alunno Partire dai risultati conseguiti, premiando i progressi e gli sforzi... BISOGNA METTERE GLI STUDENTI in CONDIZIONE di POTER COMPRENDERE APPROCCIO “SPERIMENTALE” INDISPENSABILE PER I RAGAZZI CON DSA che quindi devono “vedere”, “fare” e ”provare” per poter capire e imparare. Verifiche e modalità da mettere in atto • • • • • • • • • • • Programmare le verifiche (tempi – contenuti – procedura) Preparare le verifiche con obiettivi e contenuti ben specificati per ciascuna delle competenze che si vuole valutare Compensare i compiti scritti con prove orali Utilizzare verifiche orali per le materie in cui non sono obbligatorie prove scritte Preferire le verifiche in formato multimediale o proposte con caratteri idonei, non scritte a mano Non scrivere in corsivo le consegne alla lavagna, meglio le consegne date su un foglio Preparare verifiche con scelte multiple ( no cloze, ossia non usare test che prevedono l’inserimento di parole mancanti) e, se necessario, fare leggere le consegne da un lettore /o file audio (anche in sede di esame). Strutturare le domande in modo chiaro, evitare la doppia negazione Stare attenti a non ridurre i contenuti, se viene ridotto il numero di domande Evitare di porre domande nozionistiche (date, nomi specifici ecc.) Assegnare compiti preparatori a casa su ciò che verrà fatto nella verifica (provare a dare a casa dei facsimili di verifica) “Le prove di verifica valide sono quelle che stimolano gli alunni a fornire dimostrazione diretta dell’abilità che si vuole misurare, cioè che chiedono agli alunni di fare, non di dire come si fa” L. Intrieri Valutazione come … dispensa! “Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a tempi più lunghi per le verifiche scritte o a una quantità minore di esercizi, gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono accompagnare o integrare la prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi contenuti.” (LINEE GUIDA, pag 19) E LE LINGUE STRANIERE PER LE LINGUE STRANIERE SONO CONTEMPLATE TRE POSSIBILITÀ : 1) In caso di esonero e di conseguente percorso didattico differenziato, lo studente svolgerà delle prove differenziate e avrà un attestato e non un diploma 2) In caso di dispensa dalla prova scritta in lingua straniera , lo studente effettuerà la prova orale sostitutiva di quella scritta nella stessa mattina in cui è prevista la prova scritta in lingua straniera, come seconda prova di esame . 3) Per gli studenti che hanno seguito un percorso didattico ordinario senza esonero , né dispensa dalle prove scritte in lingua straniera, l’attenzione da parte della commissione, per la predisposizione della prova scritta potrebbe consistere in: MISURE COMPENSATIVE • Esplicitazione o/esemplificazione della consegna (se necessario). • Lunghezza del testo da produrre: potrà variare da un minimo di 5 righe al max richiesto Consegna con incluse Key-words (parole chiave) come guida alla composizione del testo • Uso di schemi, mappe concettuali, … sui contenuti studiati (La prova di colloquio avrà carattere compensativo nel caso in cui l'esito delle prove scritte non sia ritenuto soddisfacente ) MISURE DISPENSATIVE • Non valutare gli errori di spelling e non dare eccessivo peso agli errori morfo-sintattici LINGUE STRANIERE DISPENSA o ESONERO? temporanea o permanente ESONERO DALLO STUDIO DELLA DISCIPLINA = VIENE RILASCIATO IL DIPLOMA = NON VIENE RILASCIATO IL DIPLOMA DISPENSA DALLE PROVE SCRITTE PERICOLO: se solo orale, i dislessici non avranno alcun gancio a cui “appendere” il loro apprendimento. Torino, 6 novembre 2012 Circ. Reg. n. 547 Prot. N.12563/U PERCORSO ORDINARIO CON SOLA DISPENSA DALLE PROVE SCRITTE DI LINGUA STRANIERA 3. Per quanto riguarda i candidati con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che, (…) hanno seguito un PERCORSO DIDATTICO ORDINARIO, con la sola dispensa dalle prove scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia oggetto di seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a PROVA ORALE SOSTITUTIVA DELLA PROVA SCRITTA. La Commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe, stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà LUOGO nel giorno destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle FORME e nei TEMPI previsti nell’art. 15, comma 8. Il punteggio, in quindicesimi, viene attribuito dall'intera commissione a maggioranza, compreso il presidente, secondo i criteri di conduzione e valutazione previamente stabiliti in apposita o apposite riunioni e con l'osservanza della procedura di cui all'art. 15, comma 7. TERZA PROVA SCRITTA CON LINGUE STRANIERE Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella TERZA PROVA SCRITTA, gli accertamenti relativi alla lingua o alle lingue straniere sono effettuati dalla commissione per mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa, o in un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e nei tempi previsti nell’art. 15, comma 8. I risultati della prova orale relativa alla lingua o alle lingue straniere coinvolte nella terza prova scritta sono utilizzati per la definizione del punteggio da attribuire alla terza prova scritta. E L’ESAME DI STATO? La Legge 170/2010 …assicura che … “agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, ANCHE PER QUANTO CONCERNE GLI ESAMI di STATO …”. D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009 REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE Art. 10 Valutazione degli alunni con DSA “ Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo dei cicli, devono tener conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni; a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e delle prove di esame, sono adottati gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...” AID Torino NOTA BENE !!!! Cosa succede se la diagnosi viene fatta in ritardo o non viene fatta La "costruzione" delle PROVE di VERIFICA e, quindi, d’ESAME dipende SEMPRE dalle SPECIFICITÀ dell'allievo. IN SINTESI all’esame: GLI STUDENTI CON DIAGNOSI DI DSA POSSONO UTILIZZARE TUTTI GLI STRUMENTI COMPENSATIVI INDICATI NEL PROPRIO PDP. L’accesso alla decodifica delle consegne delle prove scritte può avvenire in due modi : - Sintesi vocale - Lettore umano, cioè un componente della commissione che legge i testi delle prove Hanno diritto a tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove Hanno diritto a una particolare attenzione nella predisposizione della terza prova scritta (si ricorda che i quesiti per la 3^ prova devono essere di numero uguale a quelli dati alla classe, ma possono essere ridotti in termini di complessità, come prevede il dm 429/2000: ad es. Con quesiti a risposta multipla, oppure con parole chiave o schemi/guida prodotti nel corso dell'anno e debitamente indicati nel PDP . Inoltre gli studenti con DSA non dovrebbero essere tenuti a rispettare il numero di righe previsto per gli altri studenti, ma possono fornire risposte più brevi.) Nella fase del colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle modalità di interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità lessicali ed espressive del candidato con DSA , adeguando le richieste alle complessive capacità del candidato e adottando criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto che alla forma. Sul diploma nessun riferimento alla differenziazione delle prove Decreto attuativo ESAMI di STATO ARTICOLO 6 : 3. Le COMMISSIONI […] tengono in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di ESAMI di STATO, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli ordinari. Le medesime COMMISSIONI assicurano,altresì, l’utilizzazione di idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia nelle prove scritte, […] prove nazionali INVALSI […], sia in fase di colloquio. ES. di INDICAZIONI OPERATIVE PER L’ESPLETAMENTO DELLE PROVE DEGLI ESAMI DI STATO. Nel DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE DEL 15 MAGGIO il coordinatore si farà carico di controllare che ogni singolo docente abbia specificato: • tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e dispensativi, con riferimento alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo utilizzati in corso d’anno; • le modalità, i tempi e i sistemi valutativi per le prove d’esame; • le simulazioni delle prove d’esame. La Commissione d’esame per la predisposizione della terza prova scritta e per le altre due prove prenderà in considerazione: • tempi più lunghi; • utilizzo di strumenti informatici, se utilizzati in corso d’anno; • possibilità di avvalersi di un insegnante membro della commissione per la lettura dei testi delle prove scritte. Per quanto riguarda la lingua straniera, siamo in attesa di ulteriori indicazioni dalla circolare ministeriale; le difficoltà dovranno essere compensate mediante l’assegnazione di tempi più estesi, l’utilizzo di alcune tecnologie informatiche, valutazioni più attente al contenuto che alla forma, l’integrazione orale della prova scritta. ESAMI di STATO secondaria 2° grado 1^ PROVA: • lettura dei testi ministeriali con sintesi vocale o lettore, anche in altra stanza • “scalettare” il tema storico e quello di ordine generale? • non si valuta la FORMA ma il CONTENUTO 2^ PROVA: svolgimento di un numero di quesiti inferiore – modalità di valutazione - PROVA ORALE SOSTITUTIVA?? 3^ PROVA: tempi più lunghi – prova uguale al resto della classe ma utilizzando altra tipologia? risposte chiuse – eventuale compensazione con l’orale – PROVA ORALE SOSTITUTIVA?? COLLOQUIO: • Assistere lo studente nella preparazione del percorso in PowerPoint NOTA BENE !!!! Cosa succede se la diagnosi viene fatta in ritardo o non viene fatta La "costruzione" delle PROVE di VERIFICA e, quindi, d’ESAME dipende SEMPRE dalle SPECIFICITÀ dell'allievo. La scuola dove dimostra di applicare la legge? NEL POF … … indichiamo le LINEE GUIDA (azioni) - per ogni alunno COMPILIAMO il 23/03/2013 AID Torino PDP Istituzione scolastica………………….… Modello di PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Anno Scolastico ……………… SCUOLA PRIMARIA/SECONDARIA………… Classe…… Referente DSA o Coordinatore di classe … 23/03/2013 PIANO P. D. P : studio mirante a predisporre un'azione in tutti i suoi sviluppi”: programma, progetto, strategia DIDATTICO: • • scopo della didattica è il miglioramento dell’ efficacia e dell’efficienza: dell’insegnamento dell'apprendimento dell‘allievo. PERSONALIZZATO: indica la diversificazione delle metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro della classe 23/03/2013 sezione AID TORINO Percorso Didattico Personalizzato Avvalendosi della diagnosi specialistica, la scuola redige il PERCORSO PERSONALIZZATO, PDP, dove vengono indicate le strategie da mettere in atto per rispondere alle esigenze specifiche dell’allievo. Struttura del Piano Didattico Personalizzato 1. 2. 3. 4. 5. Dati relativi all’alunno Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali Caratteristiche del processo di apprendimento Strategie dell’alunno per lo studio e strumenti utilizzati Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli obiettivi disciplinari per il conseguimento delle competenze fondamentali 6. Strategie metodologiche e didattiche adottate 7. Strumenti compensativi e misure dispensative 8. Criteri e modalità di verifica e valutazione 9. Patto con la famiglia sezione AID TORINO 1.DATI RELATIVI ALL’ALUNNO • Cognome e nome ……………………………………………… • Data e luogo di nascita ………………………………………….. • Diagnosi specialistica: informazioni ricavabili da diagnosi e/o colloqui con lo specialista • Informazioni dalla famiglia attraverso colloqui (strutturati o informali) relative a : - relazioni sociali (amici extrascuola,frequenza gruppi sportivi,…) - relazioni con i componenti del nucleo familiare - attività preferite - modalità di affrontare/o non i compiti scolastici - espressioni sul vissuto scolastico (singole discipline) • Aspetti emotivo- affettivo- motivazionali: consapevolezza proprie difficoltà (ne parla, le accetta, elude il problema…) Osservazioni degli insegnanti es: griglie osservative su: • relazionalità con compagni/adulti (sa relazionarsi, partecipa agli scambi comunicativi,…) • approccio agli impegni scolastici (è autonomo, necessita di azioni di supporto,…) • capacità organizzative (sa gestirsi, sa gestire il materiale scolastico, sa organizzare un piano di lavoro …) 2.DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI LETTURA: • Velocità ……………………………………………………………... • Correttezza…………………………………………………….…... • Comprensione…………………………………………………….... SCRITTURA Tipologia errori ………………………………………………………… Dettato…………………………………………………………………….. PRODUZIONE TESTI: Ideazione…………………………………………... Stesura…………………………………………. Revisione………………………………………. Grafia…………………………………………….. CALCOLO A mente………………………………………………………. Scritto ……………………………………………………….. LETTURA • Velocità □ stentata / lenta □ veloce con anticipazioni errate □ con sostituzioni □ con omissioni • Correttezza □ tipologia errori • Comprensione □ comprende quando legge ad alta voce □ comprende con la lettura silente □ comprende il testo se letto da altri SCRITTURA Tipologia errori □ omissioni, sostituzioni, aggiunte, inversioni □ doppie □ accenti □ uso dell’h □ uso dell’apostrofo □ problemi di realizzazione del tratto grafico □ difficoltà nel copiare (lavagna/testo…) □ difficoltà nel seguire la dettatura □ difficoltà a comporre testi □ problemi di lentezza nello scrivere 3. CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI APPRENDIMENTO • Capacità di memorizzare procedure operative nelle discipline tecnico-pratiche (formule, strutture grammaticali, regole che governano la lingua…) □ Sì □ No • Capacità di immagazzinare e recuperare le informazioni (date, definizioni, termini specifici delle discipline,….) □ Sì □ No • Capacità di organizzare le informazioni (integrazione di più informazioni ed elaborazione di concetti) □ Sì □ No 4. a STRATEGIE UTILIZZATE DALL’ALUNNO NELLO STUDIO • Strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole– chiave, fa schemi, riquadrature, usa colori, immagini…) • Modalità di affrontare il testo scritto (computer, schemi, correttore ortografico,…) • Modalità di svolgimento del compito assegnato (ricorre all’insegnante per spiegazioni, ad un compagno, è autonomo,…) • Riscrittura di testi con modalità grafica diversa • Altro DA “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE” di R. Grenci – RICORDATE CHE LE MODALITA’ ATTRAVERSO CUI AVVENGONO GLI APPRENDIMENTI SONO: • ESPERIENZA DIRETTA (FARE) 90% • PARLARE E SCRIVERE 70% • ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50% • VISTA 30% • UDITO 20% • LETTURA 10% DOBBIAMO TENERE CONTO DEGLI STILI DI APPRENDIMENTO METODOLOGIE/STRATEGIE E STRUMENTI lezioni frontali peer education cooperative learning visione di filmati costruzione di mappe concettuali brainstorming discussioni approcci induttivi basati su domande ……. STRATEGIE DI APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO : insegnamento reciproco mnemotecniche SQ3R (Survey, Question, Read, Recite, Rewiew) ecc. SQ3R – metodo di studio che può migliorare la concentrazione, la comprensione e la memoria. Diffuso nel mondo anglosassone da diversi decenni , parte dall’idea che un apprendimento che ha origine dalla necessità di soddisfare curiosità personali è maggiormente efficace e maggiormente significativo (ovvero meno mnemonico e meno superficiale). SQ3R – metodo di studio (Floyd J., Study Skills for Higher Education, London, Collins, 1984) • Survey. Pre-lettura veloce alla ricerca di indizi sul significato globale del testo attraverso strategie metacognitive (attenzione selettiva, focalizzazione e programmazione funzionale). Questions. Stabilire lo scopo della lettura è fondamentale per abituarsi a gestire la lettura come processo attivo di ricerca. Grosso modo è quello che si fa quando, prima di iniziare la lettura di un saggio, se ne legge l’indice. • Read. Lettura. La lettura vera e propria passa ad essere la terza fase (normalmente è la prima). Il ragazzo ormai sa già di cosa parla il testo che sta studiando e si è già fatto un’idea delle risposte che potrà trovarvi. • Recite/Recall. Riorganizzazione logica di quanto appreso (letto/studiato). È quindi una rielaborazione mentale rapida da effettuare con il sistema che si ritiene più congeniale (fondamentale fornire l’adeguata assistenza per la compilazione di mappe mentali, mappe concettuali o grafici temporali) • Review. Ri-controllo globale. Ormai lo studente possiede un contenuto cognitivo rielaborato di ciò che il testo trasmette: si tratta quindi di rivedere il testo per capire se qualcosa è andato perso o se qualcosa appare impreciso. 4. b STRUMENTI UTILIZZATI • • • • • • • • • Strumenti informatici Fotocopie adattate Schemi e mappe Appunti scritti al PC Registrazioni Materiali multimediali Testi con immagini Testi con ampie spaziature Altro Materiale Significativo Video Immagini Schemi Grafici Testi e dispense Registrazioni e soprattutto Mappe concettuali Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …) CON LE NUOVE TECNOLOGIE DIGITALI LO STUDENTE IMPARA VEDENDO E FACENDO E NON PIÙ SOLTANTO ASCOLTANDO E LEGGENDO MA AGENDO SULLE COSE E OSSERVANDO LE CONSEGUENZE DELLE PROPRIE AZIONI 6. STRATEGIE METODOLOGICHE E DIDATTICHE • Incoraggiare l’apprendimento collaborativo (“Imparare non è solo un processo individuale: la dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo significativo”); • favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio; • promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di imparare ad apprendere” • privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si fa”; • sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e creare aspettative; • sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento • individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe …). METODOLOGIE Per ciascuna materia o ambito di studio vanno individuate le metodologie più adatte ad assicurare l’apprendimento dell’allievo in relazione alle sue specifiche condizioni (ad es. metodologie uditive e visive per alunni con problemi di lettura) 8.STRUMENTI COMPENSATIVI L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi nelle aree disciplinari: • tabelle, formulari, procedure specifiche … sintesi, • • • • • • schemi e mappe elaborati dai docenti calcolatrice o computer con foglio di calcolo e stampante computer con videoscrittura, correttore ortografico, stampante e scanner risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale, audiolibri, libri parlati, libri digitali …) software didattici free tavola pitagorica computer con sintetizzatore vocale 7.MISURE DISPENSATIVE Nell’ambito delle discipline l’alunno viene dispensato: • • • • • • • • • • • • • • • dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri (nelle prime fasi dell’apprendimento) dalla lettura ad alta voce dal prendere appunti dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli previsti per gli alunni senza DSA) dal copiare dalla lavagna dalla dettatura di testi/o appunti da un eccesivo carico di compiti dallo studio mnemonico delle tabelline dallo studio della lingua straniera in forma scritta dall’eseguire più esercizi di verifica con lo stesso obiettivo dal sostenere verifiche scritte nelle materie orali dal disegno tecnico e non predisponendo materiali alternativi dalla pratica strumentale potenziando l’ascolto altro ( es.: sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconico) ________________________________________________________ Compensare Dispensare • Pareggiare uno scompenso, supplire a... • Liberare (da un obbligo o da un impegno),esentare • Pagare, retribuire • Distribuire generosamente ATTENZIONE Gli INTERVENTI COMPENSATIVI E DISPENSATIVI non sono da considerare come i soli possibili, né come strumenti e forme di insegnamento rigide e immutabili nel tempo, ma come RISORSE che richiedono spesso modifiche e aggiustamenti, per favorire lo sviluppo armonioso di ciascuno 9. CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E VALUTAZIONE (validi anche in sede di esami) Si • • • concordano: • • • Si • • programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte prove informatizzate verifiche con domande a risposta multipla • • • • interrogazioni programmate compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe mentali, mappe cognitive..) valutano: le conoscenze e non le carenze nelle prove scritte, il contenuto e non la forma (punteggiatura, errori ortografici) escludere dalla valutazione gli errori di calcolo e di trascrizione l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto alle acquisizioni teoriche delle stesse i progressi in itinere altro ……………………………………………………………………………………………………….. È importante ricordare che non esiste una sola idea di valutazione, così come non esiste una sola idea di apprendimento, ed è importante ricordare che valutare significa “dare valore”. Nel PDP diventa importante chiedersi cosa intendiamo per “osservare” e per “valutare”, quali criteri e quali metodi utilizziamo e, soprattutto, con quale finalità. Rispondiamo insieme ai ragazzi a queste domande se vogliamo coinvolgerli realmente nel loro processo di apprendimento. QUALI SONO I MIEI PUNTI DI FORZA ? E LE MIE DIFFICOLTÀ ? Quali le risorse da sviluppare, … a quale livello? Lavoriamo sull’AUTOVALUTAZIONE Il PDP in un’ottica dinamica contempla tutte queste azioni Attività di recupero Individualizzato Misure dispensative Forme di verifica e valutazione PDP Strumenti compensativi Modalità didattiche personalizzate Il PDP è un contratto fra Docenti, Istituzione Scolastiche, Istituzioni Socio-Sanitarie e Famiglia per individuare e organizzare un percorso personalizzato nel quale devono essere definiti i supporti compensativi e dispensativi che possono portare alla realizzazione del successo scolastico degli alunni DSA. Accordi con gli studenti Patto con la famiglia … e con lo studente È fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Insegnanti di classe: ……………………………………………………. ……………………………………………………. ……………………………………………………. ……………………………………………………. ……………………………………………………. Dirigente Scolastico …………………………………………………… Genitori …………………………………………………… Studente …………………………………………………… Tecnico competente (se ha partecipato alla stesura del documento) …………………………………………………… Chi deve prepararlo? Il Consiglio di classe o il team dei docenti Tutti i docenti sono corresponsabili del progetto formativo elaborato QUANDO? All’inizio di ogni anno scolastico entro i primi 3 mesi … per gli studenti già segnalati Appena la famiglia consegna la diagnosi … per i nuovi Il PDP prodotto va dato in copia alla famiglia , inserito nel fascicolo personale e una copia nel registro di classe PUNTI DI PARTENZA Dati della diagnosi Osservazione sistematica IL REFERENTE diventa punto di riferimento all’interno della scuola offre supporto ai colleghi sensibilizza l’approfondimento delle tematiche realizza, in collaborazione con i colleghi, il modello di PDP d’Istituto Non compila PDP di ogni singolo alunno al posto dei team dei docenti /o del consiglio di classe Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una partecipazione integrale del consiglio di classe. Linee Guida, p. 27 ILDIRIGENTE Verifica che nel POF sia presente un progetto sui DSA con linee guida su: • accoglienza • presa in carico degli alunni • compilazione del PDP Garantisce che il PDP sia condiviso con i docenti, la famiglia, lo studente ed eventualmente i servizi sanitari Verifica, insieme al referente, i tempi di compilazione del PDP (entro tre mesi dalla ricezione della diagnosi) e controlla la sua attuazione Il dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di tutti e di ciascuno si realizzi (Linee Guida, p. 22) TUTTO AGLI ESAMI SCRITTO NEL PDP DAL PDP • Accordarsi su tempi e contenuti dell’interrogazione • Formulare domande esplicite, che contengano termini conosciuti • Preferire domande a risposta guidata • Valutare l’acquisizione delle conoscenze e non la forma espositiva • Fornire tabella con date o altro materiale che possa costituire un “aggancio” per la memoria • Permettere la lettura della mappa durante l’interrogazione • • • • • • • a risposta chiusa Domande a risposta aperta Prove di completamento Quesiti a scelta multipla Corrispondenza Riordinamento Saggi assegnati a casa Prove informatizzate Tutte le strategie ... • PROGRAMMARE le attività e le verifiche (Gli studenti sono facilitati se vengono informati in anticipo dei titoli dei temi, dell’argomento delle verifiche e delle attività di classe. Molti di loro hanno problemi nella gestione del tempo e, quindi, necessitano di obiettivi chiari e date precise per potersi preparare !) • Accertarsi, che tutte le consegne siano state comprese • Predisporre verifiche scalari, domande facili, complesse, facili • Scrivere il testo con accorgimenti grafici che aiutino ad individuare i punti chiave • Lasciar consultare tabella con date o altro materiale che possa costituire un “aggancio” per la memoria. • Permettere l’uso di mappe e strumenti costruiti dagli allievi PREDISPORRE TUTTO CIÒ CHE PUÒ SERVIRE ad un “RAGAZZO CON DSA” … non serve semplificargli il compito (il ragazzo è dotato di un intelligenza nella norma!): occorre ridurlo di quantità, in modo da alleggerire la fatica che a lui comporta la reiterazione. Non sarà utile alleggerirgli il compito cognitivo, proponendogli un compito più semplice, bensì evitare l’esercizio reiterativo che impegna quasi esclusivamente i processi automatici di cui il ragazzo è carente. (Cappa et Al., 2011) QUALI RISCHI CORRIAMO SE NON COMPILIAMO IL PDP? Contenziosi Contenziosi Contenziosi Contenziosi Contenziosi la scuola non ha tenuto conto delle precise note ministeriali La Repubblica del 06-02-2010 Dislessica bocciata, maturità da rifare Il Tar riammette una studentessa: "Dovevano garantirle una prova differenziata" GENOVA. I professori del liceo classico Bernini dovranno far rifare l'esame di maturità, mettendo a disposizione di una studentessa dislessica gli strumenti "compensativi" e "dispensativi", in modo che possa sostenere le prove, adattandole alle sue capacità di apprendimento, di scrittura e di espressione. La sentenza del Tar-Liguria è arrivata ieri, dopo 6 mesi dalla bocciatura della ragazza, avvenuta nel giugno scorso. Al Tribunale Amministrativo Regionale si sono rivolti i genitori, sostenuti dall'avvocato Raffaella Rubino. 2012 Circ. Reg. n. 547 Prot. N.12563/U TORINO, 6 NOVEMBRE OGGETTO: Diritto allo studio degli alunni/e e degli studenti/studentesse con disturbi specifici di apprendimento: ricognizione delle più recenti pronunce giurisprudenziali. DISPENSA/ESONERO LINGUE STRANIERE “Se in presenza di un alunno con disturbi specifici di apprendimento la scuola non rispetta le indicazioni studiate da esperti del settore e trasposta in leggi, regolamenti e circolari e note ministeriali, per sopperire a tali difficoltà con misure di sostegno individualizzate, che sicuramente implicano un maggior impegno per gli insegnanti, la valutazione finale del consiglio di classe è “inutiliter data”, perché non supportata da quel percorso pedagogico specifico che consente all’alunno in questione di far emergere le proprie competenze ed agli insegnanti di valutarlo con l’ausilio degli strumenti appropriati”. (Sentenza n. 122/2011) TAR Friuli Venezia Giulia - Sez. I – Sent. 12/01/2012 n. 9 Nello stesso tempo “Ove sia dimostrato che la scuola ha posto in essere gli adempimenti ritenuti necessari per far fronte alle necessità scolastiche di un alunno affetto da DSA, è legittimo il giudizio di non ammissione alla classe successiva che abbia riportato una grave insufficienza a seguito della verifica di recupero del debito formativo nella materia caratterizzante l’indirizzo di studio; infatti la legge 170/2010 è finalizzata a garantire il successo formativo e non a garantire sempre e comunque la promozione alla classe successiva”. Il TAR Liguria , con la sentenza n. 1178 del 20 Settembre 2012 ha annullato la delibera del Consiglio di classe di una scuola che aveva bocciato un alunno con certificazione di DSA. La scuola aveva provveduto, appena ricevuta la certificazione, a predisporre , come impone l’art 10 del dpr n. 122/09 sulla valutazione e la l.n. 170/10 sui DSA, a un apposito progetto didattico personalizzato con l’indicazione delle misure compensative e dispensative da adottare nei confronti dell’alunno. A fine anno però il profitto dell’alunno era stato valutato negativamente ed egli non era quindi stato ammesso alla frequenza della classe successiva. La famiglia impugnava la valutazione per violazione delle norme sopra citate. Nel corso della causa, acquisita la documentazione relativa allo svolgimento dell’anno scolastico e delle valutazioni, IL TAR RILEVAVA CHE I SINGOLI DOCENTI NON AVEVANO PER NULLA RISPETTATO IL PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO CHE ERA STATO PREDISPOSTO ALL’INIZIO DELL’ANNO. Conseguentemente il TAR annullava la bocciatura e ordinava al Consiglio di classe di ripetere la valutazione applicando le misure compensative e dispensative previste dal progetto didattico personalizzato. ORA LA LEGGE C’È ……… MA Si sa, non basta una legge per modificare la scuola. INFATTI …. “Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé (in cui spesso non c’è preparazione sufficiente), né i servizi sanitari (che talora non danno adeguate risposte diagnostiche e riabilitative), né la società in generale: il nemico è l’ignoranza sul problema e la mancanza di collaborazione e di alleanza per uno scopo preciso” ( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi Reggio Emilia – Albinea) GRAZIE per l ‘ATTENZIONE Viviana Rossi