DISLESSIA:
una parola
tante difficoltà!
Libro a cura di:
Enrica Bianchi
Viviana Rossi
Luciana Ventriglia
Rossi Viviana
DIRETTIVO AID
COLLECCHIO, 21 marzo 2013
E’ IMPORTANTE
CONOSCERE
LA NORMATIVA
La LEGGE è uno strumento che
insegnanti, genitori, specialisti e
studenti devono conoscere per
poterlo utilizzare con efficacia
per tutelare
i DIRITTI di tutti.
Qual è l’entità
del fenomeno
in Italia ?
dottssa Gangi AID Torino
F.Balbo Mossetto
DISTURBI
dell’APPRENDIMENTO
e
BISOGNI EDUCATIVI
SPECIALI
BES
Secondo l’OCSE gli alunni con BISOGNI
EDUCATIVI SPECIALI sono:
• DISABILI (ex L.104/92)
• alunni con DIFFICOLTA’ (emotive,
comportamentali, di apprendimento – DSA-, ecc.)
• alunni con SVANTAGGIO
(culturale,
socioeconomico, sociolinguistico, ecc.)
Nella scuola primaria il 10-15% (2-3 per
classe; 50-75 mila in tutta Italia) degli
alunni ha difficoltà a svolgere le normali
attività:
•leggere
•scrivere
•contare
Circa il 5% della popolazione scolastica
presenta DSA
(Fonte AID)
INCIDENZA di STUDENTI con DSA nelle
SCUOLE SECONDARIE di 2° grado
• 2,6% negli istituti professionali
• 1,3 % negli istituti tecnici
• 0,7% nei licei
LE CONSEGUENZE
I soggetti con DSA accumulano almeno un anno
di ritardo nel corso di studi prima del termine
della scuola media inferiore.
E’ altissima la correlazione tra la dispersione
scolastica e l’incidenza di DSA.
(Biancardi e Stella; 1992)
Oggi avere difficoltà nella
lettura, scrittura e calcolo
costituisce una barriera
importante.
Non solo rende lo studio più
difficile, ma può influire sul
comportamento e sull’autostima.
COSA SIGNIFICA
ESSERE DISLESSICI?
“Nessuno potrà
mai capire cosa
significhi essere dislessici nel
mondo della scuola. Nessuno potrà
mai capire, dal di fuori, cosa si
provi a sentirsi umiliati per tutta
la propria infanzia e sentirsi
ripetere giorno dopo giorno che
non sarete mai capaci di avere
successo in niente”.
Lo racconta Jackie Stewart, vincitore per
ventisette volte del
Grand Prix , incoronato Sir dal Principe Carlo.
È dislessico!
… lettura e
scrittura sono
attività “molto”
faticose
… perché non
vengono
automatizzate …
UN RAGAZZO CON
DSA IN CLASSE:
preoccupazione
senso di impotenza
bisogno di informazioni
SFIDA
L’ alunno con DSA utilizza
un diverso modo di imparare che richiede:
- la conoscenza dei DSA da parte dei docenti
- un’organizzazione scolastica flessibile
- una metodologia didattica personalizzata
23/03/2013
AID Torino
Sembra che Albert Einstein, Leonardo Da Vinci,
Galileo Galilei, Napoleone, Pablo Picasso, Agatha
Christie, … fossero dislessici.
Occorre sottolineare che …
“I geni dislessici sono stati persone
particolarmente speciali perché hanno
superato o aggirato gli ostacoli
incontrati, realizzando i propri sogni
e desideri.”
DISLESSICI FAMOSI
http://www.youtube.com/watch?v=FdexqnO4roo&feature=player_embedded
“Ci sono tonnellate di documenti prodotti dalla ricerca che dicono che la dislessia
non è una malattia, ma l’espressione di una piccola differenza di alcune aree del
cervello che non impedisce di imparare, ma lo rende molto più faticoso.
E in questa società che vuole tutto e subito questa fatica e lentezza
non viene tollerata” (G.Stella)
PERSONA NON
DISLESSICA
DISLESSICO
Ecco perché è necessario
MODIFICARE LA DIDATTICA per
i ragazzi con DSA
UNA DIDATTICA PER GLI
ALUNNI CON DSA
“ La sinergia fra DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E
PERSONALIZZATA determina dunque, per l’alunno e lo
studente con DSA, le condizioni più favorevoli per il
raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
(LINEE GUIDA, pag 6 - 7)
“4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA
Gli insegnanti
possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche
nell’ambito dei DSA,…… È appena il caso di ricordare che nel profilo
professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze
disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL).
Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno
parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di
conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che
la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere
aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9)
La
sinergia
fra didattica individualizzata e
personalizzata
e
• l’introduzione di strumenti compensativi, compresi i
mezzi di apprendimento alternativi e le tecnologie
informatiche,
• nonché misure dispensative da alcune prestazioni non
essenziali ai fini della qualità dei concetti da
apprendere.
che determina per l’alunno e lo studente con DSA, le
condizioni più favorevoli per il raggiungimento degli
obiettivi di apprendimento.
19
E’ indispensabile adottare
Forme di flessibilità
Nell’
•
•
•
•
•
•
ORGANIZZAZIONE EDUCATIVA E
DIDATTICA
gestione della classe
assegnazione dei compiti
utilizzo di strumenti tecnologici e no
criteri e forme di valutazione
attenzione alle esigenze dei singoli
individualizzazione/personalizzazione
20
E’ necessario DIFFERENZIARE!
“L’insegnamento
ci chiede l’impossibile.
Ci chiede di creare legami con ogni studente, non
di creare legami con tutti i ragazzi come se
fossero un unico studente … perché non lo sono…
La verità è che non faremo mai tutto ciò di cui ha
davvero bisogno un ragazzo . Ma è altrettanto
vero che questo non è un buon motivo per smettere
di fare del proprio meglio”
C.A.Tomlinson, 2005
Ma si può fare?
SI DEVE !!!
Art. 3 Costituzione Italiana
“… E’ compito della Repubblica rimuovere gli
ostacoli di ordine economico e sociale che,
limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei
cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana …”.
La NORMATIVA sui
DSA
si muove in linea con questi principi
in quanto …
TUTTI I BAMBINI/RAGAZZI
hanno
a
DIRITTO
pari opportunità di apprendimento,
siano essi normodotati, diversamente abili,
con disturbi visivi, uditivi …
e con
DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
E’ importante che le persone
siano informate su ciò che la
Legge afferma, perché, qualora
questi diritti fossero negati, il
cittadino può intervenire
“LEGGE ALLA MANO”:
a fronte di una certificazione
di DSA, le scuole e le università
devono adottare i sistemi
previsti dalla legge per
compensare il disturbo, in caso
contrario, i genitori (o chi ne fa le
veci) possono richiedere in
giudizio la tutela dei
propri DIRITTI.
http://www.youtube.com/watch?v=FdexqnO4roo&feature=player_embedded
E i DOVERI dei cittadini
secondo l’articolo 4 della Costituzione:
“la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO al lavoro e
promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
…
Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere,
secondo le proprie possibilità e la
propria scelta, un'attività o una funzione
che concorra al progresso materiale o
spirituale della società”.
Emergono così,
insieme ai doveri dello Stato,
quelli di ogni cittadino …
quindi anche i DOVERI degli
studenti con DSA e delle loro
famiglie
I DOVERI della SCUOLA
La SCUOLA, insieme alla FAMIGLIA,
è sicuramente l’ambiente in cui i ragazzi trascorrono la maggior
parte del proprio tempo e dove fanno esperienze significative
di socializzazione e di apprendimento.
La SCUOLA deve, quindi ,trovare tutti gli
strumenti per promuovere
la socializzazione e l’apprendimento
per TUTTI.
I DOVERI DELLA SANITÀ
La CONSENSUS CONFERENCE
dell’Istituto Superiore di Sanità (2007/11),
sulla base delle evidenze scientifiche, ha indicato le
procedure per la diagnosi specialistica dei DSA e ora,
dal 25 luglio 2012,
la CONFERENZA STATO-REGIONI
ha stabilito, con quattro articoli, in via definitiva, il
percorso di diagnosi e di certificazione dei DSA, con
lo scopo principale di semplificare e uniformare su
tutto il territorio nazionale l’iter procedurale della
certificazione di DSA.
QUADRO NORMATIVO
• LEGGE 170/2010
PEER EDUCATION
• DM 12 luglio 2011
UNA OPPORTUNITÀ PER UNA
• LINEE GUIDA per
il diritto allo studio
degli alunni
DIDATTICA
INCLUSIVA
e
degli studenti con
A DSA
FAVORE DI UN ALUNNO DSA
• DPR 122/2009 Regolamento sulla valutazione (Art.10)
• OM Esami Stato 2012
• CONFERENZA STATO-REGIONI 25 luglio 2012 per
il percorso di diagnosi e di certificazione
• Direttiva Bisogni Educativi Speciali 27 /12/2012
• LINEE GUIDA per la predisposizione di protocolli regionali
individuazione precoce casi sospetti di DSA 24 /01/2013
per
Perché
scrivere
questo
libro?
PER
DARE DELLE RISPOSTE
AIUTARE INSEGNANTI, GENITORI,
SPECIALISTI, STUDENTI, …. A:
ESAMINARE LA LEGGE PUNTO
PER PUNTO E A EVIDENZIARE
I PUNTI CHIAVE
RIFLETTERE SULLA
DIDATTICA
INDIVIDUALIZZATA E
PERSONALIZZATA
RIBADIRE QUAL È IL
RUOLO DI CIASCUNO
RIFLETTERE SUL DIRITTO AL
SUCCESSO SCOLASTICO DEI DSA
COMPILARE IL PIANO DIDATTICO
PERSONALIZZATO
LEGGE
n. 170/2010 e DECRETO 5669 :
assegnano alle scuole il compito di individuare le forme
didattiche e le modalità di valutazione più adeguate
affinché gli studenti con DSA possano raggiungere il successo
formativo
LINEE GUIDA :
indicano il livello essenziale delle prestazioni
richieste alle scuole per garantire il diritto allo studio degli
alunni e degli studenti con DSA
LINEE GUIDA per la predisposizione di PROTOCOLLI
REGIONALI per l’ individuazione precoce dei casi sospetti
di DSA: compito assegnato alle Regioni e agli USR
Da queste norme scaturiscono
DIRITTI e DOVERI per TUTTI:
docenti, dirigenti scolastici, referenti, specialisti …
ma anche studenti e famiglie
… per tutti PROTAGONISTI!
CERTO!!!
SICURAMENTE!
E PRIMA
TUTTO CIÒ NON SI POTEVA
FARE?
Carlo Muzio Università di Pavia Claudia
Cappa ISAC-CNR Torino
REGOLAMENTO
dell'AUTONOMIA scolastica
D.P.R. 275/1999
… le ISTITUZIONI SCOLASTICHE
“riconoscono e valorizzano le diversità … (e) possono
adottare tutte le forme di flessibilità che
ritengono opportune” (Art. 4),
non solo perché sono diversi i contesti
socio-culturali, ma perché
UNICI SONO I SINGOLI ALUNNI,
tutti … abili
diversamente !
sezione AID TORINO
Legge n. 53/2003
e
D.Lgs. 59/2004
Centralità della PERSONA che apprende anche
attraverso
percorsi personalizzati e flessibili
… TUTTI GLI ALUNNI
sono
DIVERSI l'uno dall'altro
e la diversità non riguarda solo
il colore dei capelli,
ma anche le abilità di cui lo stesso
individuo
è portatore
U. Tenuta
COSA è RICHIESTO ALLA SCUOLA?
RICONOSCERE
e
ACCOGLIERE
la "diversità“
e…
VALUTARE
IN MODO
DIVERSO !
Spesso gli insegnanti credono che …
QUESTA
NON
è
GIUSTIZIA!
Infatti …
”Non c’è peggiore ingiustizia del dare coseuguali a persone
che uguali non sono”.
Don Lorenzo Milani
“GIUSTIZIA
non significa dare a tutti le stesse
cose, ma dare a ciascuno ciò che a lui
è necessario.
Per essere giusti bisogna quindi trattare
diversamente.”
(Lavoie)
Solo in questo modo si attua la
PERSONALIZZAZIONE
EDUCATIVA,
che risolve definitivamente il problema
dell’integrazione
e solo così si potrà avere una
SCUOLA SU MISURA
PER TUTTI.
Recenti studi hanno dimostrato
che siamo di fronte a un
ROVESCIAMENTO
DEL PARADIGMA PEDAGOGICO,
che mette al centro del sistema
formativo
l’apprendimento dello studente,
non l’insegnamento del docente.
All’interno di questa
cornice è molto più
semplice pensare a una
didattica personalizzata
e inclusiva.
PERSONALIZZAZIONE
Centrare l’insegnamento e
l’apprendimento su attitudini e interessi
degli allievi
nel contesto
classe
INCLUSIONE
Una scuola è INCLUSIVA quando …
• è in grado di accogliere le
diversità/ differenze
• di costruire percorsi
individualizzati capaci di
portare ciascun allievo al
massimo livello possibile di
formazione
• è un’organizzazione capace di
far apprendere ciascun allievo
LA SCUOLA DEVE
CAPIRE
che la “dislessia” non dipende da
nessuno …
perché è di natura costituzionale,
ma che, invece,
le possibilità di
recuperare
le difficoltà del ragazzo
dipendono
da tutti noi!
ORA LA LEGGE CI …
DÀ UNA MANO
Il percorso della
normativa specifica
DALLA PRIMA
CIRCOLARE DEL
2004 …
Nota MIUR
n. 4099 del
5.10.2004 …
… alla
Legge n.170/2010
LA LEGGE SUI DSA
inizia con la seguente dicitura:
“TUTELA
DEI DIRITTI FONDAMENTALI
DELLA PERSONA”
Ora la legge
c'è
e si rivolge a
tutto il percorso
formativo:
dalla SCUOLA
dell'INFANZIA
all'UNIVERSITÀ.
Sono parte integrante del decreto
attuativo le …
LINEE GUIDA
per il DIRITTO allo
studio degli alunni e degli studenti con
disturbi specifici di apprendimento
“Gli Uffici Scolastici Regionali, le Istituzioni scolastiche e gli Atenei
tengono conto delle indicazioni contenute nelle Linee Guida allegate al
decreto per l’attuazione delle disposizioni previste “
Il 12 luglio 2011…
… sono state emanate
Le Linee Guida
e le disposizioni attuative …
ben precise!
Che cosa cambia?
I DSA sono riconosciuti per legge
INCREDULO
SCETTICO
SOSPETTOSO
LEGGE 170/2010
Art. 1
"Riconoscimento e definizione
di dislessia, disgrafia, disortografia,
discalculia"
L’ Art. 2 dichiara le finalità a cominciare
dalla prima:
"garantire il diritto all'istruzione"
per finire con “
assicurare eguali opportunità di sviluppo
delle capacità in ambito sociale
e
professionale"
Osservazione …
in ogni ordine di scuola
2.1 OSSERVAZIONE DELLE PRESTAZIONI ATIPICHE - Per
individuare un alunno con un potenziale DSA … può bastare, almeno in
una prima fase, far riferimento all’osservazione delle prestazioni nei
vari ambiti di apprendimento interessati dal disturbo: lettura,
scrittura, calcolo .…
2.2 OSSERVAZIONE DEGLI STILI DI APPRENDIMENTO (…)
Un insegnamento che tenga conto dello stile di apprendimento dello
studente facilita il raggiungimento degli obiettivi educativi e
didattici. (…)
… se la costruzione dell’attività didattica, sulla base di un
determinato stile di apprendimento, favorisce in generale tutti gli
alunni, nel caso … di un alunno con DSA, fare riferimento nella prassi
formativa agli stili di apprendimento e alle diverse strategie che lo
caratterizzano diventa un elemento essenziale e dirimente per il suo
successo scolastico. (LINEE GUIDA, pag 6)
COSA DEVE FARE LA SCUOLA ?
UNA DIDATTICA PER GLI
ALUNNI CON DSA
“ La sinergia fra didattica individualizzata e personalizzata determina
dunque, per l’alunno e lo studente con DSA, le condizioni più
favorevoli per il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento.
(LINEE GUIDA, pag 6 - 7)
“4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA
Gli insegnanti
possono “riappropriarsi” di competenze educativo - didattiche anche
nell’ambito dei DSA, … È appena il caso di ricordare che nel profilo
professionale del docente sono ricomprese, oltre alle competenze
disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL).
Gli strumenti metodologici per interventi di carattere didattico fanno
parte, infatti, dello “strumentario” di base che è patrimonio di
conoscenza e di abilità di ciascun docente. Tuttavia, è pur vero che
la competenza psicopedagogica, in tal caso, deve poter essere
aggiornata e approfondita”. (LINEE GUIDA, pag 9)
LINEE GUIDA, PAG. 10
4.1 SCUOLA DELL’INFANZIA
“È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di
apprendimento e riconoscere i segnali di rischio già nella scuola
dell’infanzia.
Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate
… omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b …) va
supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo.
Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo,
avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la
sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad
imparare filastrocche, a giocare con le parole.
Questi bambini vanno riconosciuti e supportati adeguatamente:
molto si può e si deve fare.
Solo in una scuola vissuta … si può stabilire un rapporto positivo tra bambino ed
adulto che ascolta, accoglie, sostiene e propone.
In una scuola dove (c’ è) la collaborazione, la sinergia, la condivisione degli stili
educativi tra le insegnanti, tra queste e la famiglia ….
In una scuola che vive nell’ottica dell’inclusione, …..”
LINEE GUIDA, pag 12 . 13
4.2 SCUOLA PRIMARIA
4.2.1 Disturbo di lettura e di scrittura
“All’inizio della scuola primaria la prevenzione delle difficoltà di
apprendimento rappresenta uno degli obiettivi più importanti
della continuità educativa, che si deve realizzare attraverso uno
scambio conoscitivo tra la famiglia, i docenti della scuola
dell’infanzia e i docenti della scuola primaria medesima.
Solo da una conoscenza approfondita degli alunni, il
team docente potrà programmare le attività educative
e didattiche, potrà scegliere i metodi e i materiali e
stabilire i tempi più adeguati alle esigenze di tutti gli
alunni del gruppo classe .”
LINEE GUIDA, pag 17
4.3 SCUOLA SECONDARIA DI I E DI II GRADO
“La scuola secondaria richiede agli studenti la piena
padronanza delle competenze strumentali (lettura,
scrittura e calcolo), l’adozione di un efficace metodo
di studio e prerequisiti adeguati all’apprendimento di
saperi disciplinari sempre più complessi; elementi,
questi, che possono mettere in seria difficoltà l’alunno
con DSA, inducendolo ad atteggiamenti demotivati e
rinunciatari.
Tali difficoltà possono essere notevolmente contenute
e superate, individuando opportunamente le
strategie e gli strumenti compensativi nonché le
misure dispensative.”
Si tratta di considerare
i diversi stili
di apprendimento;
di concentrare il lavoro
sull’essenziale;
di concedere modalità idonee
di gestione dei codici scritti;
di gratificare non solo per i
risultati ottenuti, ma anche
per gli sforzi compiuti.
RICORDATE:
modificare l’insegnamento per
i DSA significa migliorare il
lavoro a beneficio di tutti.
La scuola ha il
ruolo principale
“…La segnalazione da parte
degli insegnanti vede come
primo interlocutore la famiglia
per un successivo invio ai
servizi sanitari per l’età
evolutiva eventualmente
mediato dal pediatra….”
Consensus conference, 2007
[email protected]
www.dislessiainrete.org
65
COSA DEVE FARE LA
FAMIGLIA?
COSA DEVE FARE LA FAMIGLIA
La FAMIGLIA che si
avvede per prima
delle difficoltà
del/la proprio/a
figlio/a,
ne informa la scuola,
sollecitandola ad un
periodo di
osservazione
Nello stesso tempo
la famiglia deve
essere informata
dalla SCUOLA
delle persistenti
difficoltà
del/la figlio/a.
COSA DEVONO FARE GLI
STUDENTI CON DSA ?
Qual è il ruolo degli studenti con DSA?
UGUALE A QUELLO DEI COETANEI
MA ..
Devono avere CONSAPEVOLEZZA delle
proprie difficoltà e dei propri punti di forza.
Solo così possono accrescere la stima di sé ed abbandonare la paura.
Attraverso l’uso di strategie adatte arrivano ad avere più sicurezza
e, di conseguenza, più autonomia.
Nelle LINEE GUIDA si riconosce agli studenti un ruolo
importante nel loro percorso formativo.
Essi, come tutti gli studenti, hanno il dovere di porre adeguato
impegno nel loro “lavoro”, sia a casa sia a scuola.
Hanno, però, diritto a una chiara informazione riguardo alla diversa
modalità di apprendimento; alle strategie che possono aiutarli a
ottenere il massimo dalle loro potenzialità
Inoltre possono suggerire ai docenti le strategie di apprendimento che
hanno maturato autonomamente
COSA DEVE FARE LA SANITÀ?
“E ‘ COMPITO DELLE SCUOLE … attivare,
previa apposita comunicazione alle famiglie interessate,
interventi tempestivi idonei a individuare i casi sospetti di DSA”
(Legge 170/10 - Art.3 c.3)
L’ATTIVITA’
DIAGNOSTICA
consta di 2 ASPETTI:
L’ IDENTIFICAZIONE PRECOCE
LA
DIAGNOSI
Disturbi Specifici di Apprendimento
DISLESSIA
Difficoltà nella lettura
DISORTOGRAFIA
Difficoltà nell’ortografia
DISGRAFIA
Disturbi specifici delle
prassie della scrittura
DISCALCULIA
Deficit del sistema di
elaborazione dei numeri e
del calcolo
Chi fa la diagnosi?
Valgono quelle dei privati?
23/03/2013
AID Torino
L. 170/2010 Art. 3 comma 1 (Diagnosi)
“ La diagnosi dei DSA è effettuata … dal Servizio
sanitario nazionale a legislazione vigente ed è
comunicata dalla famiglia alla scuola di
appartenenza dello studente.
Le regioni nel cui territorio non sia possibile effettuare la
diagnosi nell’ambito dei trattamenti specialistici erogati dal
Servizio sanitario nazionale possono prevedere, nei limiti delle
risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione
vigente, che la medesima diagnosi sia effettuata da
specialisti o strutture accreditate.”
STRUTTURE ACCREDITATE
sono quelle che,
rispondendo a requisiti strutturali, tecnologici ed
organizzativi generali e specifici stabiliti dalla Regione,
possono chiedere di stipulare un contratto con la ASL
territorialmente competente per l’ erogazione di servizi
sanitari i cui costi siano a carico
del Sistema Sanitario Regionale.
SPECIALISTI
Le procedure diagnostiche per il riconoscimento dei DSA si avvalgono
di solito della collaborazione
di diversi professionisti sanitari : neuropsichiatra
infantile, logopedista, psicologo, psicomotricista,
...
“ L’approccio interdisciplinare è la prassi clinica
maggiormente auspicabile in considerazione delle
caratteristiche del disturbo”.
(Consensus Conference, pag 11)
ES. IN PIEMONTE … Le UMVD minori acquisiranno la
documentazione presentata dai genitori e convalideranno la
stessa, formulando la diagnosi utile al percorso scolastico del
minore ai sensi della L. 170/2010.
•La documentazione deve essere
sufficientemente recente e
compatibile con la modificabilità del
disturbo nel tempo e tenere conto
delle indicazioni cliniche e scientifiche
attuali:
•Valutazione delle competenze
cognitive con scale standardizzate
che dimostrino il Q.I. nella norma.
•Esclusione della presenza di patologie
o anomalie sensoriali, neurologiche,
cognitive e di gravi psicopatologie
valutata attraverso test standardizzati e
validati dalla comunità scientifica.
•Presenza delle seguenti valutazioni:
–per la dislessia: parametro di velocità di
lettura di parole, non-parole, brano (valore
espresso in sillabe/sec.) – prestazione inferiore
a -2D.S., parametro di correttezza di lettura di
parole, non parole, brano – prestazione
inferiore al 5° percentile;
–per la disortografia: parametro di
correttezza della scrittura di parole, non
parole, frasi omofone o brano – prestazione
inferiore al 5° percentile;
–per la disgrafia: parametro di fluenza di
scrittura – prestazione inferiore a -2D.S., e
analisi qualitativa della postura, impugnatura e
caratteristiche del segno grafico;
–per la discalculia: parametri di correttezza e
velocità delle componenti di cognizione
numerica, procedure esecutive e abilità di
calcolo – prestazione inferiore a -2D.S. dalla
fine della 3^ scuola primaria”.
ACCORDO tra Governo, Regioni e Province autonome di Trento e
Bolzano, che dovrà essere discussa in sede di Conferenza StatoRegioni
"Indicazioni per la diagnosi e la certificazione
diagnostica dei DSA".
La Conferenza Stato-Regioni del 25 luglio 2012 ha
stabilito, con quattro articoli, in via definitiva il
percorso di diagnosi e di certificazione dei Disturbi
Specifici dell'Apprendimento
Detto provvedimento è disponibile su
http://www.aiditalia.org/it/conferenza_stato_regioni.it
PUNTI PRINCIPALI dell’ACCORDO:
• Art.1 c. 3 “I servizi pubblici e i soggetti accreditati …
effettuano il percorso diagnostico e il rilascio delle
certificazioni in coerenza con le indicazioni della Consensus
Conference.
• La diagnosi di DSA deve essere prodotta in tempo utile per
l’attivazione delle misure didattiche e delle modalità di
valutazione previste, quindi, di norma, non oltre il 31 marzo per
gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo
scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di
Stato.
• Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che è prodotta
al momento della sua formulazione, indipendentemente dal
periodo dell’anno in cui ciò avviene.
Art. 1, c. 4. “Nel caso in cui i servizi pubblici o
accreditati dal Servizio sanitario nazionale non siano
in grado di garantire il rilascio delle certificazioni in
tempi utili per l’attivazione delle misure didattiche e
delle modalità di valutazione previste e, comunque,
quando il tempo richiesto per il completamento
dell’iter diagnostico superi sei mesi, con riferimento
agli alunni del primo ciclo di istruzione, le Regioni, per
garantire la necessaria tempestività, possono
prevedere percorsi specifici per l’accreditamento di
ulteriori soggetti privati ai fini dell’applicazione
dell’art 3 comma 1 della legge 170/2010, senza nuovi o
maggiori oneri per la finanza pubblica. “
Come leggere la diagnosi?
L’“etichetta diagnostica” associata a un codice (F81) del manuale ICD-10
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che dovrebbe sempre
essere riportato nella diagnosi, riguarda i “Disturbi evolutivi specifici
delle abilità scolastiche” e comprende:
• F81.0
• F81.1
• F81.2
• F81.3
Disturbo specifico delle lettura (Dislessia).
Disturbo specifico della scrittura (Disortografia).
Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (Discalculia).
Disturbi misti delle abilità scolastiche (anche se non riportato nella
dicitura, la parola “specifici” è sottintesa. Dovrebbe essere usato per i disturbi che
soddisfano due o più criteri dei codici F81.2, F81.0, F81.1).
• F81.8 Altri disturbi evolutivi delle abilità scolastiche.
• F81.9 Disordine evolutivo delle abilità scolastiche non meglio specificato.
(Questa categoria è limitata ai disturbi non specifici dove sono presenti significative disabilità
nell’apprendimento non dovute a deficit cognitivi, neurologici, sensoriali o a inadeguata istruzione scolastica
I soggetti che ricadono in questa categoria non sono tutelati dalla legge 170 ).
Tanto più precoce è la rilevazione di un
DSA, tanto minore sarà il numero di
esperienze negative che lo studente
immagazzinerà.
IMPORTANZA della DIAGNOSI
… la luce alla fine del tunnel
(Claudia Cappa)
“Ma allora non sono
stupido…”
“Ma allora non è pigro!”
“A mio parere una buona diagnosi è
già di per sé una forma di terapia”
Mel Levine
Diagnosi tardiva
Ambiente scolastico inconsapevole
o intollerante
• Non sa di essere dislessico e pensa di essere incapace
• Non crede più di poter ottenere buoni risultati
• Non ha un sistema di studio: fa quello che può
• Evita la scuola e disperde tanto tempo a fare altro
• Non è sereno ed è costantemente in conflitto
Antonella Gagliano
DIAGNOSI PRECOCE
• INTERVENTO RIEDUCATIVO EFFICACE
• AMBIENTE SCOLASTICO VALIDO
• USO DI AUSILI
• sa di essere dislessico
• sa di poter studiare ottenendo lo stesso buoni risultati
• ha trovato il suo personale adattamento (sistema di studio)
• sa usare gli ausili e si giova dei provvedimenti dispensativi
• è sereno e socialmente integrato
Antonella Gagliano
LO STUDENTE CON DSA
HA DIRITTO AD
UNA DIAGNOSI
PRECOCE:
LA SCUOLA
E I SERVIZI SANITARI
HANNO
IL DOVERE
DI
AIUTARLO AD
OTTENERLA!
Identificazione precoce
COMPITO della SCUOLA
- PROVE DI VALUTAZIONE:
- prove di scrittura spontanea
- prove di consapevolezza metafonologica
- SCREENING
-
Osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze
di letto scrittura
-
Continuità tra ordini diversi di scuola
IN OGNI CASO!!!!!
SONO UN RAGAZZO , NON SONO
UNA DIAGNOSI!
La formulazione di una diagnosi non è sufficiente
Non promuove alcun cambiamento
in senso migliorativo se non è condivisa e compresa
dai genitori e dall’ambiente scolastico!
Valutazioni
e verifiche
Il reale «valore» della
valutazione
La valutazione
dovrebbe essere
deliberatamente progettata
per migliorare ed educare
i risultati degli studenti,
non solamente
per verificarli ….”
“
(Wiggins, 1998)
La valutazione deve essere un momento di
incontro costruttivo con l'allievo
Quando si valuta
•
•
•
È necessario creare i presupposti che
permettano all'alunno di non vedere la
valutazione come una sentenza sul proprio valore
fare in modo che possa sperimentarla come:
un momento utile alla propria crescita,
• un momento in cui imparare a conoscere i
propri punti di forza
• un momento in cui comprendere in che modo
far fronte agli eventuali insuccessi utilizzando
strategie adeguate.
È quindi necessario che ogni insegnante
n
se realmente vuole fare presa sugli alunni
e rendere efficaci i propri interventi
• possieda una certa
flessibilità per adattarsi
alle varie tipologie del
carattere ed ai vari stili
cognitivi
sezione AID TORINO
QUINDI LA VALUTAZIONE =
È UN’OCCASIONE PER …
conoscere i livelli di sviluppo e di
apprendimento di ogni alunno
- valorizzarli
- stimolarli
- affrontare quotidianamente le
fatiche dovute alle caratteristiche
personali di ognuno di loro
-
Le tappe della
valutazione …
Gli
insegnanti
privilegiano
la
FORMATIVA,
VALUTAZIONE
necessaria per orientare ed adeguare
le scelte educative.
La valutazione si configura come attività
sistematica di osservazione iniziale, in
itinere e finale di medio e lungo periodo.
La valutazione finale di lungo periodo
costituisce il momento in cui si opera la
valutazione
certificativa
SOMMATIVA
e
ai fini del passaggio
dell’alunno alla classe successiva o al
successivo
grado
dell’istruzione
obbligatoria. L’AUTOVALUTAZIONE,
cioè la riflessione dei bambini sui propri
apprendimenti, comportamenti e abilità,
viene considerata fondamentale per la
presa di coscienza del livello di
maturazione raggiunto
98
GIÀ il ……D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009
REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE
Art. 10
“
Valutazione degli alunni con DSA
Per gli alunni con DSA adeguatamente certificati, la
valutazione e la verifica degli apprendimenti,
comprese quelle effettuate in sede d’esame conclusivo
dei cicli, devono tener conto delle specifiche
situazioni soggettive di tali alunni;
a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e
delle prove di esame, sono adottati gli strumenti
compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
Il tema delle “VERIFICHE E VALUTAZIONI”
nei confronti degli alunni con D.S.A. è fonte
di profonde riflessioni.
Le norme ministeriali dichiarano che
la “valutazione” dello studente con DSA
dovrà essere “adeguata”, per
sviluppare una valutazione centrata
sull’alunno specifico
e sui suoi progressi.
“Forme adeguate di verifica e di
valutazione.” (L G, pag 28)
La LEGGE 170/2010
… parlando di valutazione degli
apprendimenti, assicura che …
“agli studenti con DSA sono garantite,
durante il percorso di
istruzione e di formazione scolastica e
universitaria,
adeguate forme di verifica e di
valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di
Stato …”.
sezione AID TORINO
La Legge 170/2010 assicura che «sono garantite, durante il
percorso di istruzione e di formazione scolastica e
universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione,
anche per quanto concerne gli esami di Stato…».
MA COSA SIGNIFICA
“adeguate forme di verifica
e di valutazione”?
L’articolo 6 del Decreto attuativo ci dà ulteriori spiegazioni:
1.La valutazione scolastica, periodica e finale […] deve essere coerente con
gli interventi pedagogico - didattici.
2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono […] di
dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto … a prescindere
dagli aspetti legati all’abilità deficitaria.
Le LINEE GUIDA sottolineano che devono essere
personalizzate non solo la valutazione ma anche le
forme di verifica.
Sulla base di tale documentazione (riferimento a documento diagnostico e
PDP), nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità
delle prove e delle verifiche in corso d’anno o a fine Ciclo . Linee Guida, p. 8
Le LINEE GUIDA specificano che, oltre
a dare tempi aggiuntivi per le prove, è
possibile dare verifiche con minori
richieste (riduzione quantitativa, ma
non qualitativa), rimanendo
comunque sempre nell’ambito degli
obiettivi disciplinari previsti per la
classe.
Nel DIPLOMA FINALE
rilasciato al termine degli esami
non viene fatta menzione delle modalità di
svolgimento e della differenziazione delle
prove”.
VALUTAZIONE
PER
GLI STUDENTI
con DSA
Nei processi valutativi
devono essere esplicitati i
criteri di successo
Risulta d’aiuto, per gli allievi,
conoscere preventivamente i
criteri con cui verranno
valutati!
Se si stabiliscono i criteri di
successo per ogni compito, gli
studenti sapranno su cosa
concentrarsi.
• Applicare una valutazione formativa
• Valutare i processi di apprendimento, non lo
studente
• Valutare i progressi in itinere e gli sforzi, non
le carenze
• Valutare considerando il suo DSA
• Valutare il contenuto e non la forma
• Non fare la media matematica tra i voti degli
scritti e la relativa compensazione orale
…. AVERE FIDUCIA IN LUI E NELLE SUE
CAPACITA' DI RECUPERO !!!
RICORDATE
CHE …
LA VALUTAZIONE INCIDE …
• sugli aspetti psicologici ed emotivi
dello studente
• sulla costruzione di una positiva immagine di sé
• sul sentimento di adeguatezza/inadeguatezza
• sul livello di autostima
• sul senso di autoefficacia
• sulle aspettative di successo
• sulla motivazione allo studio
• sul successo scolastico …
sulla vita stessa!
DALLA NORMATIVA
…
La valutazione deve concretizzarsi in una prassi che
espliciti concretamente le modalità di differenziazione
a seconda della disciplina e del tipo di compito,
discriminando fra ciò che è espressione diretta del
disturbo e ciò che esprime l’impegno dell’allievo e le
conoscenze effettivamente acquisite.”
( L. G., pagg. 18 e 28)
Sul piano OGGETTIVO
sarebbe auspicabile una
valutazione che non
puntasse sulla forma
ma sui contenuti.
Spesso si dimentica il fatto che
non si legge un testo per leggere
bene, ma per comprendere, e non
si scrive per non fare errori, ma
per comunicare qualcosa a
qualcuno.
Sul piano
SOGGETTIVO
sarebbe auspicabile
una valutazione che
tenesse conto prima di
tutto dei progressi
ottenuti dall’alunno
Partire dai risultati conseguiti, premiando i
progressi e gli sforzi...
BISOGNA METTERE GLI STUDENTI in
CONDIZIONE di
POTER
COMPRENDERE
APPROCCIO “SPERIMENTALE”
INDISPENSABILE PER I RAGAZZI CON DSA
che quindi devono
“vedere”, “fare” e ”provare”
per poter capire e imparare.
Verifiche e modalità da mettere in atto
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Programmare le verifiche (tempi – contenuti – procedura)
Preparare le verifiche con obiettivi e contenuti ben specificati per ciascuna
delle competenze che si vuole valutare
Compensare i compiti scritti con prove orali
Utilizzare verifiche orali per le materie in cui non sono obbligatorie prove
scritte
Preferire le verifiche in formato multimediale o proposte con caratteri idonei,
non scritte a mano
Non scrivere in corsivo le consegne alla lavagna, meglio le consegne date su
un foglio
Preparare verifiche con scelte multiple ( no cloze, ossia non usare test che
prevedono l’inserimento di parole mancanti) e, se necessario, fare leggere le
consegne da un lettore /o file audio (anche in sede di esame).
Strutturare le domande in modo chiaro, evitare la doppia negazione
Stare attenti a non ridurre i contenuti, se viene ridotto il numero di domande
Evitare di porre domande nozionistiche (date, nomi specifici ecc.)
Assegnare compiti preparatori a casa su ciò che verrà fatto nella verifica
(provare a dare a casa dei facsimili di verifica)
“Le prove di verifica valide sono quelle che
stimolano gli alunni a fornire
dimostrazione diretta dell’abilità che si
vuole misurare, cioè che chiedono agli
alunni di fare, non di dire come si fa”
L. Intrieri
Valutazione come … dispensa!
“Per quanto concerne le misure dispensative, oltre a
tempi più lunghi per le verifiche scritte o a
una quantità minore di esercizi,
gli alunni con disgrafia e disortografia sono
dispensati dalla valutazione della correttezza della
scrittura
e, anche sulla base della gravità del disturbo, possono
accompagnare o integrare la prova scritta con una
prova orale attinente ai medesimi contenuti.”
(LINEE GUIDA, pag 19)
E LE LINGUE
STRANIERE
PER LE LINGUE STRANIERE SONO CONTEMPLATE
TRE POSSIBILITÀ :
1) In caso di esonero e di conseguente percorso didattico differenziato, lo
studente svolgerà delle prove differenziate e avrà un attestato e non un
diploma
2) In caso di dispensa dalla prova scritta in lingua straniera , lo studente
effettuerà la prova orale sostitutiva di quella scritta nella stessa mattina in cui
è prevista la prova scritta in lingua straniera, come seconda prova di esame .
3) Per gli studenti che hanno seguito un percorso didattico ordinario senza
esonero , né dispensa dalle prove scritte in lingua straniera, l’attenzione da
parte della commissione, per la predisposizione della prova scritta potrebbe
consistere in:
MISURE COMPENSATIVE
• Esplicitazione o/esemplificazione della consegna (se necessario).
• Lunghezza del testo da produrre: potrà variare da un minimo di 5 righe al max richiesto
Consegna con incluse Key-words (parole chiave) come guida alla composizione del testo
• Uso di schemi, mappe concettuali, … sui contenuti studiati (La prova di colloquio avrà carattere
compensativo nel caso in cui l'esito delle prove scritte non sia ritenuto soddisfacente )
MISURE DISPENSATIVE
• Non valutare gli errori di spelling e non dare eccessivo peso agli errori morfo-sintattici
LINGUE STRANIERE
DISPENSA o ESONERO?
temporanea o permanente
ESONERO DALLO STUDIO DELLA
DISCIPLINA
= VIENE RILASCIATO IL
DIPLOMA
= NON VIENE
RILASCIATO IL DIPLOMA
DISPENSA DALLE PROVE SCRITTE
PERICOLO:
se solo orale, i dislessici non
avranno alcun gancio a cui
“appendere” il loro
apprendimento.
Torino, 6 novembre 2012
Circ. Reg. n. 547 Prot. N.12563/U
PERCORSO ORDINARIO CON SOLA DISPENSA DALLE PROVE
SCRITTE DI LINGUA STRANIERA
3. Per quanto riguarda i candidati con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento (DSA), che,
(…) hanno seguito un PERCORSO DIDATTICO ORDINARIO, con la sola dispensa dalle prove
scritte ordinarie di lingua/e straniera/e, la Commissione, nel caso in cui la lingua straniera sia
oggetto di seconda prova scritta, dovrà sottoporre i candidati medesimi a PROVA ORALE
SOSTITUTIVA DELLA PROVA SCRITTA.
La Commissione, sulla base della documentazione fornita dal consiglio di classe,
stabilisce modalità e contenuti della prova orale, che avrà LUOGO nel giorno
destinato allo svolgimento della seconda prova scritta, al termine della stessa, o in
un giorno successivo, purché compatibile con la pubblicazione del punteggio
complessivo delle prove scritte e delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle
FORME e nei TEMPI previsti nell’art. 15, comma 8.
Il punteggio, in quindicesimi, viene attribuito dall'intera commissione a maggioranza,
compreso il presidente, secondo i criteri di conduzione e valutazione previamente
stabiliti in apposita o apposite riunioni e con l'osservanza della procedura di cui all'art.
15, comma 7.
TERZA PROVA SCRITTA CON
LINGUE STRANIERE
Qualora la lingua o le lingue straniere siano coinvolte nella
TERZA PROVA SCRITTA, gli accertamenti relativi alla lingua
o alle lingue straniere sono effettuati dalla commissione per
mezzo di prova orale sostitutiva nel giorno destinato allo
svolgimento della terza prova scritta, al termine della stessa,
o in un giorno successivo, purché compatibile con la
pubblicazione del punteggio complessivo delle prove scritte e
delle prove orali sostitutive delle prove scritte nelle forme e
nei tempi previsti nell’art. 15, comma 8. I risultati della prova
orale relativa alla lingua o alle lingue straniere coinvolte nella
terza prova scritta sono utilizzati per la definizione del
punteggio da attribuire alla terza prova scritta.
E L’ESAME DI STATO?
La Legge 170/2010
…assicura che …
“agli studenti con DSA sono garantite,
durante il percorso di istruzione e di
formazione scolastica e universitaria,
adeguate forme di verifica e di valutazione,
ANCHE PER QUANTO CONCERNE
GLI ESAMI di STATO …”.
D.P.R. n° 122 del 22 giugno 2009
REGOLAMENTO SULLA VALUTAZIONE
Art. 10
Valutazione degli alunni con DSA
“ Per gli alunni con DSA adeguatamente
certificati,
la valutazione e la verifica degli
apprendimenti, comprese quelle effettuate in
sede d’esame conclusivo dei cicli,
devono tener conto delle specifiche situazioni
soggettive di tali alunni;
a tali fini, nello svolgimento dell’attività didattica e
delle prove di esame, sono adottati gli strumenti
compensativi e dispensativi ritenuti idonei. ...”
AID Torino
NOTA
BENE
!!!!
Cosa succede se la diagnosi viene fatta in
ritardo o non viene fatta
La "costruzione"
delle PROVE di VERIFICA
e, quindi,
d’ESAME
dipende SEMPRE dalle
SPECIFICITÀ
dell'allievo.
IN SINTESI all’esame:
GLI STUDENTI CON DIAGNOSI DI DSA POSSONO UTILIZZARE TUTTI
GLI STRUMENTI COMPENSATIVI INDICATI NEL PROPRIO PDP.
L’accesso alla decodifica delle consegne delle prove scritte può avvenire in due
modi :
- Sintesi vocale
- Lettore umano, cioè un componente della commissione che legge i testi delle
prove
Hanno diritto a tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove
Hanno diritto a una particolare attenzione nella predisposizione della terza
prova scritta (si ricorda che i quesiti per la 3^ prova devono essere di numero
uguale a quelli dati alla classe, ma possono essere ridotti in termini di complessità,
come prevede il dm 429/2000: ad es. Con quesiti a risposta multipla, oppure con
parole chiave o schemi/guida prodotti nel corso dell'anno e debitamente indicati
nel PDP . Inoltre gli studenti con DSA non dovrebbero essere tenuti a rispettare
il numero di righe previsto per gli altri studenti, ma possono fornire risposte più
brevi.)
Nella fase del colloquio, la commissione terrà conto, in ordine alle modalità di
interrogazione usate anche in corso d’anno, delle capacità lessicali ed espressive
del candidato con DSA , adeguando le richieste alle complessive capacità del
candidato e adottando criteri valutativi attenti soprattutto al contenuto piuttosto
che alla forma.
Sul diploma nessun riferimento alla differenziazione delle prove
Decreto attuativo
ESAMI di STATO
ARTICOLO 6 :
3. Le COMMISSIONI […] tengono in debita considerazione le
specifiche situazioni soggettive, le modalità didattiche e le
forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici
individualizzati e personalizzati.
Sulla base del disturbo specifico, anche in sede di ESAMI di
STATO, possono riservare ai candidati tempi più lunghi di quelli
ordinari.
Le medesime COMMISSIONI assicurano,altresì, l’utilizzazione di
idonei strumenti compensativi e adottano criteri valutativi
attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma, sia
nelle prove scritte, […] prove nazionali INVALSI […], sia in fase
di colloquio.
ES. di INDICAZIONI OPERATIVE PER L’ESPLETAMENTO
DELLE PROVE DEGLI ESAMI DI STATO.
Nel DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE DEL 15 MAGGIO il
coordinatore si farà carico di controllare che ogni singolo docente abbia
specificato:
• tutte le informazioni sugli strumenti compensativi e dispensativi, con riferimento
alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo utilizzati in corso d’anno;
• le modalità, i tempi e i sistemi valutativi per le prove d’esame;
• le simulazioni delle prove d’esame.
La Commissione d’esame per la predisposizione della terza prova scritta e per le
altre due prove prenderà in considerazione:
• tempi più lunghi;
• utilizzo di strumenti informatici, se utilizzati in corso d’anno;
• possibilità di avvalersi di un insegnante membro della commissione per la lettura dei
testi delle prove scritte.
Per quanto riguarda la lingua straniera, siamo in attesa di ulteriori indicazioni dalla
circolare ministeriale; le difficoltà dovranno essere compensate mediante
l’assegnazione di tempi più estesi, l’utilizzo di alcune tecnologie informatiche,
valutazioni più attente al contenuto che alla forma, l’integrazione orale della
prova scritta.
ESAMI di STATO secondaria 2° grado
1^ PROVA:
• lettura dei testi ministeriali con sintesi vocale o lettore, anche in altra
stanza
• “scalettare” il tema storico e quello di ordine generale?
• non si valuta la FORMA ma il CONTENUTO
2^ PROVA: svolgimento di un numero di quesiti inferiore – modalità di
valutazione - PROVA ORALE SOSTITUTIVA??
3^ PROVA: tempi più lunghi – prova uguale al resto della classe ma
utilizzando altra tipologia? risposte chiuse – eventuale compensazione
con l’orale – PROVA ORALE SOSTITUTIVA??
COLLOQUIO:
• Assistere lo studente nella preparazione del percorso in PowerPoint
NOTA
BENE
!!!!
Cosa succede se la diagnosi viene fatta in
ritardo o non viene fatta
La "costruzione"
delle PROVE di VERIFICA
e, quindi,
d’ESAME
dipende SEMPRE dalle
SPECIFICITÀ
dell'allievo.
La scuola dove
dimostra
di applicare la
legge?
NEL POF …
… indichiamo le
LINEE GUIDA (azioni)
- per ogni alunno
COMPILIAMO il
23/03/2013
AID Torino
PDP
Istituzione scolastica………………….…
Modello di
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
Anno Scolastico ………………
SCUOLA PRIMARIA/SECONDARIA…………
Classe……
Referente DSA o Coordinatore di classe …
23/03/2013
PIANO
P. D. P
: studio mirante a predisporre un'azione in
tutti i suoi sviluppi”: programma, progetto, strategia
DIDATTICO:
•
•
scopo della didattica è il miglioramento dell’
efficacia e dell’efficienza:
dell’insegnamento
dell'apprendimento dell‘allievo.
PERSONALIZZATO:
indica la diversificazione delle
metodologie, dei tempi, degli strumenti nella progettazione del lavoro
della classe
23/03/2013
sezione AID TORINO
Percorso Didattico
Personalizzato
Avvalendosi della diagnosi specialistica,
la scuola redige
il PERCORSO PERSONALIZZATO,
PDP,
dove vengono indicate
le strategie da mettere in atto
per rispondere alle esigenze specifiche
dell’allievo.
Struttura del
Piano Didattico Personalizzato
1.
2.
3.
4.
5.
Dati relativi all’alunno
Descrizione del funzionamento delle abilità strumentali
Caratteristiche del processo di apprendimento
Strategie dell’alunno per lo studio e strumenti utilizzati
Individuazione di eventuali modifiche all’interno degli
obiettivi disciplinari per il conseguimento delle
competenze fondamentali
6. Strategie metodologiche e didattiche adottate
7. Strumenti compensativi e misure dispensative
8. Criteri e modalità di verifica e valutazione
9. Patto con la famiglia
sezione AID TORINO
1.DATI RELATIVI ALL’ALUNNO
•
Cognome e nome ………………………………………………
•
Data e luogo di nascita …………………………………………..
•
Diagnosi specialistica: informazioni ricavabili da diagnosi e/o colloqui con lo
specialista
• Informazioni dalla famiglia attraverso colloqui (strutturati o informali) relative a :
- relazioni sociali (amici extrascuola,frequenza gruppi sportivi,…)
- relazioni con i componenti del nucleo familiare
- attività preferite
- modalità di affrontare/o non i compiti scolastici
- espressioni sul vissuto scolastico (singole discipline)
•
Aspetti emotivo- affettivo- motivazionali: consapevolezza proprie difficoltà (ne
parla, le accetta, elude il problema…)
Osservazioni degli insegnanti
es: griglie osservative su:
• relazionalità con compagni/adulti (sa
relazionarsi, partecipa agli scambi
comunicativi,…)
• approccio agli impegni scolastici (è autonomo,
necessita di azioni di supporto,…)
• capacità organizzative (sa gestirsi, sa gestire
il materiale scolastico, sa organizzare un
piano di lavoro …)
2.DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO
DELLE
ABILITÀ STRUMENTALI
LETTURA:
• Velocità ……………………………………………………………...
• Correttezza…………………………………………………….…...
• Comprensione……………………………………………………....
SCRITTURA
Tipologia errori …………………………………………………………
Dettato……………………………………………………………………..
PRODUZIONE TESTI: Ideazione…………………………………………...
Stesura………………………………………….
Revisione……………………………………….
Grafia……………………………………………..
CALCOLO
A mente……………………………………………………….
Scritto ………………………………………………………..
LETTURA
• Velocità
□ stentata / lenta
□ veloce con anticipazioni errate
□ con sostituzioni
□ con omissioni
• Correttezza □ tipologia errori
• Comprensione
□ comprende quando legge ad alta voce
□ comprende con la lettura silente
□ comprende il testo se letto da altri
SCRITTURA
Tipologia errori
□ omissioni, sostituzioni, aggiunte, inversioni
□ doppie
□ accenti
□ uso dell’h
□ uso dell’apostrofo
□ problemi di realizzazione del tratto grafico
□ difficoltà nel copiare (lavagna/testo…)
□ difficoltà nel seguire la dettatura
□ difficoltà a comporre testi
□ problemi di lentezza nello scrivere
3. CARATTERISTICHE DEL PROCESSO DI
APPRENDIMENTO
• Capacità di memorizzare procedure operative
nelle discipline tecnico-pratiche (formule, strutture
grammaticali, regole che governano la lingua…)
□ Sì □ No
• Capacità di immagazzinare e recuperare le
informazioni (date, definizioni, termini specifici delle
discipline,….)
□ Sì □ No
• Capacità di organizzare le informazioni
(integrazione di più informazioni ed elaborazione di concetti)
□ Sì □ No
4. a STRATEGIE UTILIZZATE
DALL’ALUNNO NELLO STUDIO
• Strategie utilizzate (sottolinea, identifica parole–
chiave, fa schemi, riquadrature, usa colori, immagini…)
• Modalità di affrontare il testo scritto
(computer, schemi, correttore ortografico,…)
• Modalità di svolgimento del compito assegnato
(ricorre all’insegnante per spiegazioni, ad un
compagno, è autonomo,…)
• Riscrittura di testi con modalità grafica
diversa
• Altro
DA “LE AQUILE SONO NATE PER VOLARE”
di R. Grenci –
RICORDATE CHE LE MODALITA’ ATTRAVERSO CUI
AVVENGONO GLI APPRENDIMENTI SONO:
• ESPERIENZA DIRETTA (FARE)
90%
• PARLARE E SCRIVERE 70%
• ASCOLTARE E VEDERE (INSIEME) 50%
• VISTA 30%
• UDITO 20%
• LETTURA 10%
DOBBIAMO TENERE CONTO DEGLI
STILI DI APPRENDIMENTO
METODOLOGIE/STRATEGIE E
STRUMENTI
lezioni frontali
peer education
cooperative learning
visione di filmati
costruzione di mappe
concettuali
brainstorming
discussioni approcci
induttivi basati su
domande
…….
STRATEGIE DI
APPRENDIMENTO/INSEGNAMENTO :
insegnamento reciproco
mnemotecniche
SQ3R (Survey, Question, Read,
Recite, Rewiew)
ecc.
SQ3R – metodo di studio
che può migliorare la concentrazione, la comprensione e la memoria.
Diffuso nel mondo anglosassone da diversi
decenni , parte dall’idea che un apprendimento
che ha origine dalla necessità di soddisfare
curiosità personali è maggiormente efficace e
maggiormente significativo
(ovvero meno mnemonico e meno superficiale).
SQ3R – metodo di studio
(Floyd J., Study Skills for Higher Education, London, Collins, 1984)
• Survey. Pre-lettura
veloce alla ricerca di indizi sul significato globale del testo
attraverso strategie metacognitive (attenzione selettiva, focalizzazione e
programmazione funzionale).
Questions. Stabilire lo scopo della lettura è fondamentale per abituarsi a gestire la
lettura come processo attivo di ricerca. Grosso modo è quello che si fa quando,
prima di iniziare la lettura di un saggio, se ne legge l’indice.
• Read. Lettura. La lettura vera e propria passa ad essere la terza fase (normalmente è
la prima). Il ragazzo ormai sa già di cosa parla il testo che sta studiando e si è già
fatto un’idea delle risposte che potrà trovarvi.
• Recite/Recall. Riorganizzazione logica di quanto appreso (letto/studiato). È quindi
una rielaborazione mentale rapida da effettuare con il sistema che si ritiene più
congeniale (fondamentale fornire l’adeguata assistenza per la compilazione di mappe
mentali, mappe concettuali o grafici temporali)
• Review. Ri-controllo globale. Ormai lo studente possiede un contenuto cognitivo
rielaborato di ciò che il testo trasmette: si tratta quindi di rivedere il testo per
capire se qualcosa è andato perso o se qualcosa appare impreciso.
4. b STRUMENTI UTILIZZATI
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Strumenti informatici
Fotocopie adattate
Schemi e mappe
Appunti scritti al PC
Registrazioni
Materiali multimediali
Testi con immagini
Testi con ampie spaziature
Altro
Materiale
Significativo
Video
Immagini
Schemi
Grafici
Testi e dispense
Registrazioni
e soprattutto
Mappe concettuali
Sostenere e promuovere un approccio strategico nello studio utilizzando
mediatori didattici facilitanti l’apprendimento (immagini, mappe …)
CON LE NUOVE
TECNOLOGIE DIGITALI
LO STUDENTE IMPARA
VEDENDO E
FACENDO
E NON PIÙ SOLTANTO
ASCOLTANDO E
LEGGENDO
MA AGENDO SULLE COSE
E OSSERVANDO LE CONSEGUENZE DELLE
PROPRIE AZIONI
6. STRATEGIE METODOLOGICHE E
DIDATTICHE
• Incoraggiare l’apprendimento collaborativo (“Imparare non è solo un processo
individuale: la dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un ruolo significativo”);
• favorire le attività in piccolo gruppo e il tutoraggio;
• promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere “al fine di
imparare ad apprendere”
• privilegiare l’apprendimento esperienziale e laboratoriale “per favorire
l’operatività e allo stesso tempo il dialogo, la riflessione su quello che si
fa”;
• sollecitare le conoscenze precedenti per introdurre nuovi argomenti e
creare aspettative;
• sviluppare processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie
strategie di apprendimento
• individuare mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini,
schemi, mappe …).
METODOLOGIE
Per ciascuna materia o ambito di
studio vanno individuate
le metodologie più adatte
ad assicurare l’apprendimento
dell’allievo in relazione alle
sue specifiche condizioni
(ad es. metodologie uditive e visive per alunni con problemi di lettura)
8.STRUMENTI COMPENSATIVI
L’alunno usufruirà dei seguenti strumenti compensativi
nelle aree disciplinari:
• tabelle, formulari, procedure specifiche … sintesi,
•
•
•
•
•
•
schemi e mappe elaborati dai docenti
calcolatrice o computer con foglio di calcolo e
stampante
computer con videoscrittura, correttore ortografico,
stampante e scanner
risorse audio (cassette registrate, sintesi vocale,
audiolibri, libri parlati, libri digitali …)
software didattici free
tavola pitagorica
computer con sintetizzatore vocale
7.MISURE DISPENSATIVE
Nell’ambito delle discipline l’alunno viene dispensato:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
dalla presentazione contemporanea dei quattro caratteri (nelle prime fasi
dell’apprendimento)
dalla lettura ad alta voce
dal prendere appunti
dai tempi standard (dalla consegna delle prove scritte in tempi maggiori di quelli
previsti per gli alunni senza DSA)
dal copiare dalla lavagna
dalla dettatura di testi/o appunti
da un eccesivo carico di compiti
dallo studio mnemonico delle tabelline
dallo studio della lingua straniera in forma scritta
dall’eseguire più esercizi di verifica con lo stesso obiettivo
dal sostenere verifiche scritte nelle materie orali
dal disegno tecnico e non predisponendo materiali alternativi
dalla pratica strumentale potenziando l’ascolto
altro ( es.: sostituzione della scrittura con linguaggio verbale e/o iconico)
________________________________________________________
Compensare
Dispensare
• Pareggiare uno scompenso,
supplire a...
• Liberare (da un obbligo o da
un impegno),esentare
• Pagare, retribuire
• Distribuire generosamente
ATTENZIONE
Gli INTERVENTI COMPENSATIVI E
DISPENSATIVI
non sono da considerare come i soli possibili,
né come strumenti e forme di insegnamento
rigide e immutabili nel tempo,
ma come RISORSE che richiedono spesso
modifiche e aggiustamenti,
per favorire lo sviluppo armonioso di ciascuno
9.
CRITERI E MODALITÀ DI VERIFICA E
VALUTAZIONE
(validi anche in sede di esami)
Si
•
•
•
concordano:
•
•
•
Si
•
•
programmazione di tempi più lunghi per l’esecuzione di prove scritte
prove informatizzate
verifiche con domande a risposta multipla
•
•
•
•
interrogazioni programmate
compensazione con prove orali di compiti scritti non ritenuti adeguati
uso di mediatori didattici durante le interrogazioni (mappe mentali, mappe
cognitive..)
valutano:
le conoscenze e non le carenze
nelle prove scritte, il contenuto e non la forma (punteggiatura, errori
ortografici)
escludere dalla valutazione gli errori di calcolo e di trascrizione
l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto alle acquisizioni
teoriche delle stesse
i progressi in itinere
altro ………………………………………………………………………………………………………..
È importante ricordare che non esiste una sola idea di
valutazione, così come non esiste una sola idea di
apprendimento, ed è importante ricordare che valutare
significa “dare valore”.
Nel PDP diventa importante
chiedersi cosa intendiamo per
“osservare” e per “valutare”,
quali criteri
e quali metodi utilizziamo e,
soprattutto, con quale
finalità.
Rispondiamo insieme ai ragazzi a
queste domande se vogliamo
coinvolgerli realmente nel loro
processo di apprendimento.
QUALI SONO I MIEI PUNTI DI
FORZA ?
E LE MIE DIFFICOLTÀ ?
Quali le risorse da sviluppare, … a
quale livello?
Lavoriamo sull’AUTOVALUTAZIONE
Il PDP in un’ottica dinamica
contempla tutte queste azioni
Attività di
recupero
Individualizzato
Misure
dispensative
Forme di
verifica e
valutazione
PDP
Strumenti
compensativi
Modalità
didattiche
personalizzate
Il PDP è un contratto fra
Docenti, Istituzione
Scolastiche, Istituzioni
Socio-Sanitarie e Famiglia
per individuare e
organizzare un percorso
personalizzato nel quale
devono essere definiti i
supporti compensativi e
dispensativi che possono
portare alla realizzazione
del successo scolastico degli
alunni DSA.
Accordi con gli studenti
Patto con la famiglia … e con
lo studente
È fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla
scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente
anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici.
Insegnanti di classe:
…………………………………………………….
…………………………………………………….
…………………………………………………….
…………………………………………………….
…………………………………………………….
Dirigente Scolastico
……………………………………………………
Genitori
……………………………………………………
Studente
……………………………………………………
Tecnico competente (se ha partecipato alla stesura del documento)
……………………………………………………
Chi deve prepararlo?
Il Consiglio di classe
o il team dei docenti
Tutti i docenti sono corresponsabili del
progetto formativo elaborato
QUANDO?
All’inizio di ogni anno scolastico entro i
primi 3 mesi … per gli studenti già
segnalati
Appena la famiglia consegna la diagnosi
… per i nuovi
Il PDP prodotto va dato in
copia alla famiglia , inserito
nel fascicolo personale e una
copia nel registro di classe
PUNTI DI
PARTENZA
Dati della
diagnosi
Osservazione
sistematica
IL REFERENTE
diventa punto di riferimento all’interno della scuola
offre supporto ai colleghi
sensibilizza l’approfondimento delle tematiche
realizza, in collaborazione con i colleghi,
il modello di PDP d’Istituto
Non compila PDP di ogni singolo alunno al
posto dei team dei docenti /o
del consiglio di classe
Un principio generale è che la competenza sui DSA dovrà permeare il corpo docente di
ogni classe, in modo che la gestione e la programmazione di passi significativi (per es. il
PDP) non sia delegata a qualcuno dei docenti, ma scaturisca da una
partecipazione integrale del consiglio di classe. Linee Guida, p. 27
ILDIRIGENTE
Verifica che nel POF sia presente un progetto sui DSA
con linee guida su:
• accoglienza
• presa in carico degli alunni
• compilazione del PDP
Garantisce che il PDP sia condiviso con i docenti, la famiglia, lo
studente ed eventualmente i servizi sanitari
Verifica, insieme al referente, i tempi di compilazione del PDP
(entro tre mesi dalla ricezione della diagnosi) e controlla la sua
attuazione
Il dirigente scolastico, nella logica dell’autonomia riconosciuta alle
istituzioni scolastiche, è il garante delle opportunità formative offerte e dei servizi
erogati ed è colui che attiva ogni possibile iniziativa affinché il diritto allo studio di
tutti e di ciascuno si realizzi (Linee Guida, p. 22)
TUTTO
AGLI ESAMI
SCRITTO
NEL
PDP
DAL PDP
• Accordarsi su tempi e contenuti
dell’interrogazione
• Formulare domande esplicite, che
contengano termini conosciuti
• Preferire domande a risposta
guidata
• Valutare l’acquisizione delle
conoscenze e non la forma
espositiva
• Fornire tabella con date o altro
materiale che possa costituire un
“aggancio” per la memoria
• Permettere la lettura della mappa
durante l’interrogazione
•
•
•
•
•
•
•
a risposta chiusa
Domande
a risposta aperta
Prove di completamento
Quesiti a scelta multipla
Corrispondenza
Riordinamento
Saggi assegnati a casa
Prove informatizzate
Tutte le strategie
...
• PROGRAMMARE le attività e le verifiche
(Gli studenti
sono facilitati se vengono informati in anticipo dei
titoli dei temi, dell’argomento delle verifiche e delle attività di
classe. Molti di loro hanno problemi nella gestione del tempo
e, quindi, necessitano di obiettivi chiari e date precise per
potersi preparare !)
• Accertarsi, che tutte le consegne siano state
comprese
• Predisporre verifiche scalari, domande facili,
complesse, facili
• Scrivere il testo con accorgimenti grafici che
aiutino ad individuare i punti chiave
• Lasciar consultare tabella con date o altro
materiale che possa costituire un “aggancio” per
la memoria.
• Permettere l’uso di mappe e strumenti costruiti
dagli allievi
PREDISPORRE TUTTO CIÒ CHE PUÒ SERVIRE ad un
“RAGAZZO CON DSA”
… non serve semplificargli il compito (il ragazzo è dotato
di un intelligenza nella norma!): occorre ridurlo di quantità,
in modo da alleggerire la fatica che a lui comporta la
reiterazione.
Non sarà utile alleggerirgli il compito cognitivo,
proponendogli un compito più semplice, bensì
evitare l’esercizio reiterativo che impegna quasi
esclusivamente i processi automatici di cui il ragazzo
è carente.
(Cappa et Al., 2011)
QUALI RISCHI CORRIAMO SE
NON COMPILIAMO IL PDP?
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
Contenziosi
la scuola non
ha tenuto conto delle precise note
ministeriali
La Repubblica del 06-02-2010
Dislessica bocciata, maturità da rifare
Il Tar riammette una studentessa: "Dovevano
garantirle una prova differenziata"
GENOVA.
I professori del liceo classico Bernini dovranno far rifare
l'esame di maturità, mettendo a disposizione di una
studentessa dislessica gli strumenti "compensativi" e
"dispensativi", in modo che possa sostenere le prove,
adattandole alle sue capacità di apprendimento, di
scrittura e di espressione. La sentenza del Tar-Liguria è
arrivata ieri, dopo 6 mesi dalla bocciatura della ragazza,
avvenuta nel giugno scorso. Al Tribunale
Amministrativo Regionale si sono rivolti i genitori,
sostenuti dall'avvocato Raffaella Rubino.
2012
Circ. Reg. n. 547 Prot. N.12563/U
TORINO, 6 NOVEMBRE
OGGETTO: Diritto allo studio degli alunni/e e degli
studenti/studentesse con disturbi specifici di apprendimento:
ricognizione delle più recenti pronunce giurisprudenziali.
DISPENSA/ESONERO LINGUE STRANIERE
“Se in presenza di un alunno con disturbi specifici di apprendimento
la scuola non rispetta le indicazioni studiate da esperti del
settore e trasposta in leggi, regolamenti e circolari e note
ministeriali, per sopperire a tali difficoltà con misure di sostegno
individualizzate, che sicuramente implicano un maggior impegno
per gli insegnanti, la valutazione finale del consiglio di classe è
“inutiliter data”, perché non supportata da quel percorso
pedagogico specifico che consente all’alunno in questione di far
emergere le proprie competenze ed agli insegnanti di valutarlo
con l’ausilio degli strumenti appropriati”.
(Sentenza n. 122/2011)
TAR Friuli Venezia Giulia - Sez. I –
Sent. 12/01/2012 n. 9
Nello stesso tempo
“Ove sia dimostrato che la scuola ha posto in essere gli
adempimenti ritenuti necessari per far fronte alle
necessità scolastiche di un alunno affetto da DSA, è
legittimo il giudizio di non ammissione alla classe
successiva che abbia riportato una grave
insufficienza a seguito della verifica di recupero del
debito formativo nella materia caratterizzante l’indirizzo
di studio; infatti la legge 170/2010 è finalizzata a
garantire il successo formativo e non a garantire
sempre e comunque la promozione alla classe
successiva”.
Il TAR Liguria , con la sentenza n. 1178 del 20 Settembre 2012 ha annullato la
delibera del Consiglio di classe di una scuola che aveva bocciato un alunno
con certificazione di DSA.
La scuola aveva provveduto, appena ricevuta la certificazione, a predisporre , come
impone l’art 10 del dpr n. 122/09 sulla valutazione e la l.n. 170/10 sui DSA, a un
apposito progetto didattico personalizzato con l’indicazione delle misure compensative
e dispensative da adottare nei confronti dell’alunno.
A fine anno però il profitto dell’alunno era stato valutato negativamente ed egli non era
quindi stato ammesso alla frequenza della classe successiva.
La famiglia impugnava la valutazione per violazione delle norme sopra citate.
Nel corso della causa, acquisita la documentazione relativa allo svolgimento dell’anno
scolastico e delle valutazioni, IL TAR RILEVAVA CHE I SINGOLI DOCENTI NON AVEVANO
PER NULLA RISPETTATO IL PROGETTO DIDATTICO PERSONALIZZATO CHE ERA STATO
PREDISPOSTO ALL’INIZIO DELL’ANNO.
Conseguentemente il TAR annullava la bocciatura e ordinava
al Consiglio di classe di ripetere la valutazione applicando le
misure compensative e dispensative previste dal
progetto didattico personalizzato.
ORA LA LEGGE C’È
……… MA
Si sa, non basta una legge per
modificare la scuola.
INFATTI ….
“Il nemico per i dislessici non è la scuola in sé (in cui
spesso non c’è preparazione sufficiente), né i servizi
sanitari (che talora non danno adeguate risposte
diagnostiche e riabilitative), né la società in generale:
il nemico è l’ignoranza sul problema e la mancanza
di collaborazione e di alleanza per
uno scopo preciso”
( Prof. Enrico Ghidoni, Responsabile Clinico C. Esp. Inter. Disturbi Cognitivi
Reggio Emilia – Albinea)
GRAZIE
per
l ‘ATTENZIONE
Viviana Rossi