Dott.ssa Elena Luisetti
Psicologa- Psicoterapeuta
Dott.ssa Ildiko Matyàs
Psicologa- Psicoterapeuta in
formazione
I disturbi d’ansia
rappresentano il disagio
mentale più diffuso nella
società moderna sia tra i
bambini che tra gli
adulti.
Le statistiche internazionali ci indicano che circa il 13,3% della
popolazione ne soffre, ma non ha ancora avuto una diagnosi.
Che cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato di attivazione fisiologica e cognitiva in
previsione di un pericolo futuro.
Caratterizzazioni dell’ansia
L’ANSIA E’ UNA REAZIONE
ADEGUATA QUANDO:
È attivata da un pericolo reale
e scompare quando il pericolo
viene a cessare
L’ANSIA E’ UNA REAZIONE INADEGUATA
E PATOLOGICA QUANDO:
È sproporzionata rispetto alla realtà della
situazione
Non può essere controllata mediante
un’analisi razionale
Sfugge al controllo volontario
Produce l’evitamento della situazione
temuta
L’ansia deve essere distinta dalla paura nella misura in
cui la medesima attivazione avviene per una situazione
presente:
Se nel corso di una
escursione in montagna
si incontra un lupo, si ha
PAURA
Se durante
l’escursione si teme di
incontrare un lupo,
questa è
ANSIA
L’attivazione che ne
consegue consiste in una
serie di modificazioni di
parametri fisiologici:
aumento del ritmo cardiaco,
del ritmo respiratorio,
tensione muscolare,
attenzione focalizzata sul
pericolo. Queste
modificazioni hann0 lo
scopo di preparare
l’organismo all’ATTACCO e
alla FUGA.
Il meccanismo attacco-fuga ha
dunque un ruolo
fondamentale per la preservazione
della specie.
Il panico implica la paura della propria ansia. Più cresce l’ansia,
più se ne ha paura in quanto i sintomi (stato di allarme,
tachicardia, respiro
corto, sensazioni di
vertigini o di
confusione), sono
interpretati
catastroficamente
come segni di un
grave malore, di
perdere il controllo,
di impazzire.
Una serie di collegamenti
mentali (di paura)
possono attivare questo
meccanismo anche se
non è presente
alcun specifico pericolo
futuro.
STIMOLO SCATENANTE
Al supermercato inizio ad avere
dei giramenti di testa e sento il
cuore battere sempre più
velocemente
MINACCIA PERCEPITA
“Mi sta venendo un attacco
cardiaco”
ANSIA
INTERPRETAZIONE ERRONEA
Sto morendo di infarto
SINTOMI SOMATICI
Incremento del ritmo cardiaco
Sudorazione
Sensazione di soffocamento
Paura di perdere il controllo
EVITAMENTI E
COMPORTAMENTI
PROTETTIVI
Telefona agli amici Finestre aperte
Sonnifero
Evita di stare a casa da solo
Cerca di distrarsi
I costi sociali dell’ansia (1)
Le ricerche evidenziano che i disturbi d’ansia se non
trattati precocemente ed efficacemente finiscono per
diventare cronici causando un costo elevato alle
persone e alla società: perdita del lavoro, riduzione
della capacità di lavorare, depressione. La spesa
pubblica della Sanità aumenta in modo vertiginoso: la
media delle visite dal medico di famiglia è 3-5 volte
più alta di un soggetto che non ne soffre e la
frequenza di ospedalizzazione è 6 volte maggiore.
I costi sociali dell’ansia (2)
Da alcuni dati di ricerche effettuate su persone che
soffrono di disturbi di attacchi di panico si possono
evidenziare:
Riduzione della capacità professionali nell’80%
dei casi
Perdita del lavoro nel 25% dei casi
Difficoltà nel guidare la macchina nel 50% dei
casi
Depressione secondaria nel 60% dei casi
Uso di sostanze alcoliche nel 15% dei casi
PER CHI SI AMMALA?
Quali sono i disturbi d’ansia?
 Attacchi di panico
 Agorafobia
 Fobia specifica
 Disturbo d’ansia generalizzato
 Fobia sociale
 Disturbo ossessivo-compulsivo
 Disturbo post-traumatico da stress
Attacchi di panico
 Periodo durante il quale vi è
l’insorgenza improvvisa di
intensa apprensione, paura
o terrore, spesso associati
con una sensazione di
catastrofe imminente
 Alcuni sintomi presenti:
palpitazioni, dolore al
petto, sensazioni di
soffocamento e paura di
“impazzire” o di perdere il
controllo
 Ne soffre dall’ 1,5% al 3,5%
della popolazione generale
Agorafobia
Ansia o evitamento verso
luoghi o situazioni dai quali:
 Sarebbe difficile o
imbarazzante allontanarsi
 Potrebbe non essere
disponibile aiuto in caso di
un attacco di panico
 Dal 30% al 50% delle
persone che soffrono di
panico presentano
agorafobia
Fobia specifica
 Paura marcata e persistente
di oggetti, animali o
situazioni chiaramente
circoscritte
 Evitamento degli oggetti,
degli animali e delle
situazioni di cui si ha paura
 Ansia e paura provate
influiscono sul
funzionamento sociale e
lavorativo
 A soffrirne è circa il 10%
della popolazione generale
Disturbo d’ansia generalizzato
 Almeno sei mesi di ansia e




preoccupazioni persistenti ed
eccessive nei riguardi di vari
eventi o attività (famiglia,
lavoro, ecc.)
L’individuo ha difficoltà a
controllare la preoccupazione
Irrequietezza, tensione
muscolare, cefalea tensiva,
disturbi del sonno, ecc.
Preoccupazione eccessiva
rispetto alla reale probabilità
dell’evento temuto
Ne soffre il 5% della
popolazione
Fobia sociale
 Paura marcata e persistente
per le situazioni sociali o
prestazioni che possono
creare imbarazzo
 Evitamento delle prestazioni o
situazioni sociali
 Ansia e paura provate
influiscono sul
funzionamento sociale e
lavorativo
 Soffre di fobia sociale dal 3%
al 13% della popolazione
generale
Disturbo ossessivo-compulsivo
 Pensieri assillanti e intrusivi
che si presentano
ripetutamente (ossessioni) e
che creano ansia o disagio
marcato (come la paura di
essere contaminati o di aver
causato qualche terribile
tragedia ecc.)
 Comportamenti ritualizzati
(compulsioni) che servono a
neutralizzare l’ansia come ad
esempio pulire in modo
eccessivo o controllare
ripetutamente, ecc.
 A soffrirne nel corso della vita
il 2,5% della popolazione
generale
Disturbo post-traumatico da stress
 Sviluppo di sintomi
intrusivi, di evitamento e di
iperattivazione in seguito
all’esposizione ad eventi
estremamente traumatici
 Il ricordo traumatico viene
rivissuto persistentemente
(ricordi e sogni spiacevoli
dell’evento, sensazioni di
rivivere l’esperienza, forte
disagio in situazioni simili
all’evento, ecc.)
 Ne soffre dall’1% al 14%
della popolazione generale
Psicoterapia e Terapia farmacologica
L’integrazione tra farmaci mirati e
terapie cognitivocomportamentali da buoni
risultati. E’ provato che le pastiglie
aiutano, piccole dosi
sono spesso molto utili per
fronteggiare i disturbi
d’ansia.
Evitare l’auto-cura con un
tranquillante molto antico:
l’alcool
Psicoterapia e Terapia farmacologica
I farmaci vanno integrati con la
psicoterapia per dare al
paziente abilità di
autocontrollo,
di gestione dell’ansia, capacità
di
ampliare lo spazio di
movimento e
di problem solving.
DAI DISTURBI D’ANSIA…
SI PUO’ GUARIRE!
Negli ultimi anni il panorama delle strategie
psicoterapeutiche a indirizzo cognitivocomportamentale con protocolli consolidati dalla
ricerca
scientifica consente di uscire dalla TRAPPOLA
dell’ansia, di imparare a gestirla, di migliorare la qualità
della vita ed essere liberi di scegliere
Su cosa si concentra la TCC?
Apprendimento di
tecniche di
rilassamento e controllo
del respiro
Cambiamento degli
schemi cognitivi
Programma di
esposizione
Programma di esposizione
L’esposizione ha lo scopo di:
 Distogliere le vostre energie dalla lotta inutile e
dannosa contro l’ansia e impegnarvi per la vostra vita,
per ciò che è veramente importante per noi a secondo
dei nostri valori
 Assumere un atteggiamento di accettazione e di
consapevolezza della vostra realtà interna invece di
fuggirla
 Apprendere a riconoscere i processi della vostra mente
e a distinguerci da essi
ALCUNI CONSIGLI PRATICI
 L’ansia provoca sgradevoli sensazioni ma non fa
alcun male
 Se affronterete l’ansia il suo livello con il tempo
diminuirà
 Imparate a gestire l’ansia e ad accettarla esponendovi;
girate la manopola della gestione e dell’accettazione
 Il ruolo del vostro partner è importante
 Provate specifiche tecniche di respirazione e di
rilassamento per alleviare gli attacchi di panico
 Non affrettate i tempi. Ampliate gradualmente il
vostro spazio di sicurezza prima di affrontare le
vacanze, treno , auto, aereo
Le 10 regole d’oro
1) Conosci la tua ansia: “l’accetto”
2) Affronta la tua ansia: immagina come un’onda
che arriva e poi si allontana: “ce la faccio”
3) Conosci la tua respirazione, esercitati più volte al
giorno a respirare lentamente in modo regolare:
”respiro in modo regolare”
4) Identifica i tuoi pensieri negativi e allenati a
costruire i pensieri competitivi: “sono capace, ci
riesco”
5) Impara a rilassarti, fai almeno 10 minuti di
rilassamento al giorno: “sono calmo e rilassato”
6) Fai attività fisica regolarmente, cammina almeno
trenta minuti al giorno: ”mi sento leggero”
7) Esponiti gradualmente passo per passo,
immagina di salire un gradino per volta questa
scala: “ho il coraggio”
8) Rimani nella situazione temuta fino a quando
l’ansia non si è abbassata: “so padroneggiare”
9) Fai il monitoraggio dei tuoi progressi giorno
dopo giorno: “sono orgoglioso di me”
10) Sorridi sempre
(1) Meglio prevenire…
 Scoraggiare l’abuso di alcool e di sostanze, comprese
quelle socialmente più accettate. Una regola di vita
sana:”un bicchiere di vino a pasto e più nulla”
 Aumentare l’esercizio fisico, come per esempio
camminare. L’attività fisica fa aumentare il flusso del
sangue al cervello, irrorandolo meglio e libera fattori
che lo stimolano a produrre nuovi collegamenti
(2) Meglio prevenire…
 Sogni d’oro: una vita sregolata, con poche ore di sonno
è un fattore di rischio
 Svago in compagnia e per lo più in spazi verdi è un
buon viatico
 Giostre benefiche come giocare a carte o a bocce, fare
parole crociate, conoscere persone nuove senza
impigrirsi come guardare la televisione
(3) Meglio prevenire…
 Contrastare l’effetto dello stress: il colesterolo prodotto
dai surreni impedisce al cervello di “fare
manutenzione”
 La cura nella prima infanzia: buone cure materne,
coccole affettuose, allattamento al seno e un padre
presente
(4) Meglio prevenire…
 Conta l’alimentazione: modificare le abitudini
alimentari, uno schema alimentare ricco di frutta e
verdura e povera di grassi animali
 Una vita sociale stimolante fino alla vecchiaia
Prevenire è….
essere liberi di scegliere
Grazie per l’attenzione
www.wolpe.it