Politiche per lo sport

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LE POLITICHE PER LO SPORT
L’obiettivo delle politiche per lo sport dovrà essere quello di garantire il diritto ad uno sport per tutti, ad
uno sport sano, incentivando una pratica sportiva intesa come investimento educativo e sociale,
soprattutto nelle attività giovanili. A tal fine è innanzitutto necessario promuovere una nuova
collaborazione tra le società sportive e mettere le infrastrutture sportive a sistema. Su questa premessa si
fonda la necessità di applicare, credendoci, il protocollo d’intesa per lo sport educativo, necessario per:
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promuovere una nuova cultura sportiva orientata alla valorizzazione dei settori giovanili, delle discipline
meno popolari ed alla possibilità di una pratica multidisciplinare
realizzare il concetto fondamentale di continuità educativa, mettendo in rete le diverse agenzie
educative
favorire una diversa relazione tra società sportive e scuole
potenziare l’educazione motoria nelle scuole primarie, definendo un programma didattico specifico
riflettere sulla possibile applicazione di un modello “Campus”, che prevede una integrazione di diverse
attività: sportive, ricreative, e di studio.
Il tutto in funzione delle esigenze delle persone con disabilità, secondo il principio delle pari opportunità.
Occorre quindi ragionare concretamente sulla necessità di proporre ai bambini, almeno fino ai 10 / 12 anni,
una pratica sportiva interdisciplinare, fondamentale per favorire uno sviluppo psico-fisico equilibrato e
completo, ma anche per compiere una scelta specialistica consapevole, utile a limitare il grave fenomeno
dell’abbandono precoce.
L’Amministrazione può attivamente favorire questa strategia svolgendo un ruolo di impulso e di
coordinamento, nonché destinando contributi a sostegno di quelle società che dimostrano una gestione
economica e finanziaria sana e che partecipano concretamente, attraverso azioni monitorate, alla
realizzazione del progetto educativo e sociale. Può inoltre favorire con un sostegno economico la pratica
sportiva di bambini e ragazzi le cui famiglie non possono pagare le quote di iscrizione.
Occorre anche aprire una riflessione sull’efficace gestione del sistema delle infrastrutture sportive locali,
ricco di opportunità e di spazi. Un adeguato utilizzo dell’impiantistica sportiva disponibile, ed un impegno
delle figure professionali competenti in materia, possono consentire la realizzazione di un Centro Sportivo
integrato di alta qualità, costruito intorno alle strutture esistenti, finalizzato, oltre che alla pratica sportiva,
alla formazione dei tecnici nelle varie discipline, al recupero funzionale degli atleti reduci da infortunio, alla
preparazione atletica di squadra e individualizzata. Il progetto si lega in maniera coerente al potenziamento
dei servizi di medicina sportiva pubblici e privati (presentato nella scheda relativa alle politiche sanitarie),
atti a rispondere in modo agevole, per gli atleti e le famiglie, alle esigenze di prevenzione e diagnosi, nonchè
alla attività dell’Istituto Prosperius, punto di riferimento per le esigenze di cura e riabilitazione. In questo
contesto sarebbe coerente l’attivazione di un indirizzo di studio relativo al Liceo dello Sport. Su questa base
si potrà sviluppare una gestione imprenditoriale del centro stesso (modello campus), in grado di valorizzare
le competenze di professionisti e specialisti locali e di sfruttare pienamente le potenzialità degli impianti,
operando in collaborazione con le strutture sanitarie e la scuola
Interventi proposti:
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definire forme di accreditamento delle Società Sportive rispetto a precisi standard formativi
sostenere le attività giovanili che operano sulla base di un progetto educativo e sociale
affidare la gestione di impianti sportivi, a fronte di un regolamento di gestione, a società che
promuovono settori giovanili, che perseguono finalità educative e sociali, che abbiano una gestione
economica corretta e trasparente
promuovere la collaborazione tra attività giovanili, e tra queste e la scuola, in particolare nella fascia di
età tra i 6 e i 12 anni (progetto per l’educazione motoria)
completare il progetto di collegamento degli impianti sportivi e delle aree naturali
progettare una gestione integrata degli impianti sportivi individuando in quel contesto spazi utili per
attività di recupero funzionale degli infortunati, fino a realizzare il Centro Sportivo sul modello “campus”
recuperare la piena potenzialità dell’area sportiva di Santa Maria
valorizzare la pineta Ranieri, polmone verde della città, di grande valenza ambientale e sportiva,
rendendo di nuovo pienamente fruibili i percorsi verdi all’interno del parco
realizzare un percorso ciclabile e pedonabile, adeguatamente protetto, che consenta di raggiungere le
zone delle scuole e degli impianti sportivi dai diversi punti della città, in modo da favorire quanto più
possibile lo spostamento autonomo dei ragazzi in condizioni di sicurezza
promuovere iniziative di project financing per interventi di riqualificazione degli impianti sportivi, con
priorità per la ristrutturazione del Palazzetto dello Sport, dove è necessario individuare una specifica
area destinata al judo utile per allenamenti e gare
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