XXXIX Convegno SIA – Roma 22 settembre 2010 Le emissioni dei gas serra nella fase agricola della filiera dei prodotti agroalimentari: il caso del vino nel Distretto Rurale della Maremma Simona Bosco, Claudia Di Bene, Mariassunta Galli, Damiano Remorini, Rossano Massai, Enrico Bonari Problematiche ambientali e consapevolezza dei consumatori La sensibilità del consumatore verso le tematiche ambientali associate ai prodotti di consumo si è accresciuta negli ultimi anni, grazie alla maggiroe consapevolezza degli impatti ambientali connessi alla produzione e utilizzo di beni. La tematica dell’impatto ambientale dei beni di consumo ha gradualmente coinvolto anche le filiere agroalimentari, già interessate da certificazioni su qualità. Igiene e sicurezza agroalimentare (Secci, 2008). Ad esempio marchi di origine (DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, etc.) o tracciabilità (Reg. CE. N. 178/2002). Nascita di marchi volti a valorizzare le performaces ambientali die prodotti: Le aziende e la grande distribuzione sono state chiamate a promuovere iniziative volte a dimostrare le performances dei prodotti attraverso il monitoraggio e la riduzione dei gas serra. Alcuni esempi: Importanza della filiera vitivinicola Nel 2008 la produzione mondiale è stata di 27 Milioni di tonnellate, il 64% della quale concentrata in Europa. L’Italia ha occupato il secondo posto dopo la Francia con il 17%. Il trend di produzione si è sempre più spostato verso vini di qualità. In Italia, la filiera vitivinicola rappresenta una delle principali filiere agro-alimentari sia per il mercato interno che per i mercati esteri. Fonte: Petti et al., 2010. Il progetto “Carbon labelling” Nel 2008, l’Istituto Nazionale per il Commercio Estero insieme alla provincia di Grosseto hanno finanziato un progetto della durata di 18 mesi volto a valutare le performaces ambientali delle 3 principali filiere del Distretto Rurale della Maremma sia per il mercato nazionale che internazionale, rappresentate da: Vino, olio di oliva e frutta fresca. Obiettivi del progetto Obiettivo generale del progetto “Carbon Label” è stato quello di valutare le emissionei di gas serra della filiera vitivinicola. Obiettivo specifico: Stima delle emissioni di gas ad effetto serra nella filiera di produzione del vino facendo particolare riferimento alla fase Carbon footprint Nel presente caso di studio è stato fatto particolare riferimento alle emissioni prodotte dalla fase agricola della filiera. Metodo di analisi: Analisi LCA: metodologia che permette di effettuare uno studio completo sugli impatti ambientali del prodotto stesso considerandone tutto il ciclo di vita ("dalla culla alla tomba"). E’ definita secondo le norme ISO 14040 e 14044 del 2006) e suddivisa in 4 fasi: Definizione dell’obiettivo e specificare l’unità funzionale all aquale farà riferimento lo studio. Analisi di inventario Valutazione degli imapatti Interpretazione dei risultati Per l’analisi dei dati è stato usato il software GaBi4. Modalità con cui sono state selezionate le aziende La scelta delle aziende rappresentative del Distretto Rurale della Maremma è stata condotta a partire da un elenco di aziende fornito dalla Provincia di Grosseto. Lo studio ha coinvolto un totale di 12 aziende. Aziende che hanno partecipato al progetto e vini selezionati DOC di appartenenza Vino oggetto di studio Caso studio Tipo di partecipazione Vino 1 Ciclo chiuso Massa DOC Monteregio IGT Maremma Marittima di Massa Marittima Toscana Vino 2 Ciclo chiuso Grosseto DOCG Morellino di Scansano IGT Maremma Toscana Vino 3 1 azienda + cantina sociale Pitigliano DOC Bianco di Pitigliano Bianco di Pitigliano DOC Vino 4 9 aziende + cantina sociale Scansano Comune DOCG Morellino Morellino di di Scansano Scansano DOCG Analisi della filiera di produzione del vino FASE AGRICOLA Impianto Impianto vigneto vigneto Vinificazione Vinificazione Allevamento Allevamento Imbottigliamento Imbottigliamento FASE INDUSTRIALE Produzione Produzione Confezionamento Confezionamento Distribuzione Distribuzione Per ogni fase… INPUT OUTPUT Carburante --Carburante Concimazione --Concimazione Pali,ancore, ancore,fili, fili,eetirafili tirafili --Pali, Impiantoirrigazione irrigazione --Impianto Imballaggi --Imballaggi Trasportomateriali materiali --Trasporto - Rifiuti degli imballaggi - Trasporto dei rifiuti Unità funzionale = 1 bottiglia di vino 0,75 l Unità funzionale secondaria = kg di uva Questionario di raccolta dati per LCA vino: un esempio. Preparato per intraprendere uno studio conforme alle norme PCR 2006:03 del sistema EPD e al PAS 2050:2008 del sistema BSI . Informazioni anagrafiche Azienda Indirizzo Persona/e di riferimento E-mail e telefono Periodo di riferimento dei dati Rappresentatività dei dati: fattori di variabilità del vigneto Anno di IMPIANTO Durata del vigneto Estensione (ha) Vitigno Esposizione e pendenza Land use precedente Sesto d’impianto Presenza e tipologia dell’impianto d’irrigazione Resa in uva (kg e % resa) IMPIANTO Consumi energetici in input (dati riferiti ad 1 ettaro) Macchinario utilizzato Lavorazione Potenza (CV o kW) Ore lavoro macchina (h) Consumo diesel (l/ha) Scasso Lavorazioni preparatorie Concimazione preimpianto Messa a dimora dei pali e stesura fili Messa a dimora delle barbatelle Fine vita vigneto Espianto vitigni Rimozione fili e pali Altre lavorazioni… Materiali strutturali in input (dati riferiti ad 1 ettaro) Elemento Materiale Quantità (kg) Anni di vita utile Distanza fornitore (km) Fine vita Pali Fili di ferro Ancore Tirafili Impianto irrigazione Altro… Altri rifiuti (o coprodotti) collegati alla fase di impianto e fine vita Tipologia Residui potatura Residui plastici etc. Altro.. Quantità imballaggio Mezzo di trasporto e Impiego e destinazione (n. e kg) distanza smaltimento (km) Valutazione della Fase Agricola: Per ogni sotto-fase, sono stati presi in esame i seguenti fattori: Input energetici e di materiali. Emissioni di protossido di azoto prodotte dall’applicazione al suolo di fertilizzanti azotati e/o letame. La metodologia adottata per la stima delle emissioni è quella riportata nelle linee guida IPCC “2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories” (IPCC, 2006). Per la stima è stato utilizzato il Tier 1, applicando l’equazione e i fattori di default della metodologia Risultati dei questionari Wine 1 Wine 2 Wine 3 Wine 4 Vineyard planting Vineyard lifetime (years) Vine plant (n.) Diesel total consumption (l) Diesel consumption for deep tillage (l) Pole (material) Anchor, wire positioning Vineyard removal consumption (l) Irrigation system Manure 30 4400 1834 37 4000 1451 20 3333 451 25-30 3333 - 4200 300 – 1300 377 351 180 250 - 400 wood (head) and steel (within row) wood iron and steel cement, wood, iron machinery machinery manual machinery and manual 139 360 85.9 80 - 600 no yes Yes Yes no yes no 4 out of 9 Gestione del vigneto per i 4 vini selezionati. Pre-production phase Diesel consumption (l) Fertilization Pest management Weed management Irrigation 161 yes yes yes no 133 No No Yes Yes 53 yes yes yes no 89-208 7 out of 9 8 out of 9 yes no Production phase Diesel consumption (l) Fertilization (kg) 212 300 NPK Pruning Pest treatment (n.) Grassing Grapevine residue management Weed treatment machinery 7-8 natural Harvesting machinery Grape yield (t) removed yes 5 576 218 190-450 200 K2SO4 + 300 NPK + foliar 300 NPK foliar machinery machinery machinery 7-8 7 7-8 natural natural natural cut + incorporated cut + incorporated cut and incorporated into soil into soil into soil 7 out of 9 Yes no yes machinery and manual manual manual 6 11 9 I 4 vini si differenziano per: 1.Durata vigneto. 2.Consumo diesel. 3.Uso di fertilizanti e pesticidi. 4.Resa uva. Contributo percentuale delle fasi e sottofasi della filiera del vino medio nella definizione della Carbon Footprint Fase agricola 22% Fase industriale 78% Impianto 6% Allevamento 1% Coltivazione 15% Contributo di ogni fase sul GWP Risultati tenendo conto della categoria di impatto del Global warming potential (GWP) 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1.07 1.28 0.91 0.63 Il valore riportato su ogni vino rappresenta il GWP prodotto per UF (bottiglia da 0.75 L di vino). 2. Per ogni vino, è riportato anche il contributo (%) delle singole fasi e sottofasi sul GWP. Vino 1 Vino 2 Aziende a ciclo chiuso Fase Industriale Vino 3 Vino 4 Aziende associate alla cantina sociale Coltivazione Allevamento Impianto Cause di variabilità della carbon footprint nella fase agricola: Sotto-fase Intervallo valori (%) Principali cause Impianto 1-9 • Operazioni di scasso. • Materiali utilizzati. •Realizzazione sistema irrigazione. Allevamento 0-2 • Poco influente. • Coltivazione 10-20 • • Uso e distribuzione fertilizzanti azotati. Distribuzione fitofarmaci. Tipo di raccolta (meccanica o manuale). Principali fattori che influenzano il GWP nella fase di coltivazione del vigneto (kg of CO2-eq/UF) 0.24 11% 0.21 kg CO2-eq/UF 0.18 0.15 5% 14% 8% 15% 10% 22% 0.12 23% 0.09 0.06 54% 38% 0.03 7% 24% 7% 24% 16% 41% 34% 8% 35% 17% 0.00 Wine 1 Wine 2 Aziende a ciclo chiuso Altro Consumi Diesel Produzione pesticidi Wine 3 Wine 4 Aziende associate alla cantina sociale Emissioni di N2O UF: unità funzionale (bottiglia di vino in vetro da 0.75 L). Produzione fertilizzanti Emissioni dei gas serra prodotte nella fase agricola Caso studio kg CO2-eq./UF kg CO2-eq./kg uva kg uva/UF Vino 1 0.33 0.25 1.33 Vino 2 0.22 0.21 1.08 Vino 3 0.20 0.19 1.01 Vino 4 0.12 0.10 1.24 UF: unità funzionale (bottiglia di vino in vetro da 0.75 L). Conclusioni (i) ASPETTI POSITIVI DEI QUESTIONARI: La predisposizone di questionari specifici ha evidenziato la complessità della filiera e ha messo in luce i pubti salienti sia in termini di difficoltà di raccolta dati sia di impatti ambientali. L’impiego dei questionari molto dettagliati nella richiesta di informazioni è risultato molto utile per l’analisi LCA, permettendo di individuare tutti i flussi energetici e di materiali senza ricorrere, nella maggioranza dei casi, ai dati di letteratura. ALCUNE CRITICITA’: Se da una parte l’elevato dettaglio delle informazioni richieste ha permesso di averedati di input di buona qualità, dall’altra le numerose e puntuali informazioni hanno reso difficoltosa la compilazione da parte dei responsabili aziedali. La parte più impegnativa della fase di inventario è stata la raccolta dati della fase agricola (caratterizzata da un’elevata variabilità, difficile da sintetizzare anche dai tecnici aziendali). Conclusioni (ii) INOLTRE E’ EMERSO CHE: L’adozione della sola Carbon Footprint come unico indicatore nell’analisi LCA dei prodotti agro-alimentari potrebbe andare a penalizzare l’alta qualità del prodotto stesso (ad esempio vini invecchiati) o fattori come la durata del vigneto o la resa (spesso fissata dai disciplinari di produzione). A fronte dei risultati ottenuti, alcune possibili misure che potrebbero essere adottate per la riduzione delle emissioni nella fase agricola sono: riduzione delle dosi di concimazione e scelta ove possibile dei fertilizzanti fogliari, riduzione della profondità delle lavorazioni , utilizzo di pali in legno e riciclo dei residui di potatura (da apportare al suolo e come fonte energetica per le operazioni di cantina). Grazie per l’attenzione Claudia Di Bene [email protected] Land Lab Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa