Come ti sottometti al cliente con i 7 peccati Ciao E ti do il benvenuto in questo video articolo dal titolo “Come ti sottometti al cliente con i 7 peccati” D’altronde spesso il cliente diventa il padrone dei liberi professionisti… Eppure diventa PADRONE perché il libero professionista glielo permette. Glielo permette commettendo 7 imperdonabili peccati sotto forma di comportamenti Peccati che facciamo in modo naturale ma, che ahimè ci mettono in pericolo al cospetto del nostro cliente che è lì ad aspettare un nostro passo falso per impadronirsi delle nostre scelte Iniziamo…. 1) Insegnare Questo tipo di peccato capita di solito a professionisti che hanno oltre i cinquant’anni di età. Navigati, sono sul mercato da molti anni ed ecco che non riescono a non precisarlo dopo le prime quattro parole. L’atteggiamento di colui che insegna è quello che sembra che ti fa un favore a trattare con te. E poi magari ti fa ben intendere che di solito lavora su altri target o parametri ma per te farà un’eccezione. In poche parole fa sentire un privilegiato il suo cliente che nel frattempo si lecca i baffi per la preda che si è manifestata Quando insegna manifesta il meglio di sé quando il cliente chiede chiarimenti o fa un’obiezione. Di solito risponde con un sorriso condiscendente alzando un poco il sopracciglio sinistro. 2) Fare la guerra La paura gioca spesso brutti scherzi e il libero professionista che non ha le possibilità economiche, che non ha la sicurezza in se stesso ed un parco clienti consolidato ahimè commette questo peccato Fa la guerra tutte le volte che ti fa intendere che sei un cliente come tutti gli altri Ma si innervosisce ad ogni domanda o obiezione, suda e tende a buttarla sul personale La frase preferita di colui che FA LA GUERRA è “Guardi, si fidi di me e non parliamone più” oppure fa il vero eroe con la frase “Ci penso io…” E poi è in guerra, sbuffando, con il cellulare perché durante la trattativa o consulenza risponde almeno a 5 messaggi su Whatsapp dicendoti “Scusa solo un attimo”. 3) Essere depositario della verità Ogni libero professionista che si rispetti conosce a memoria la propria competenza, del proprio servizio. La sua missione è diffondere il più possibile il “verbo” del suo favoloso servizio. …peccato che pensa che tutti la debbano pensare come lui e quindi non sopporta le obiezioni pratiche… In questo caso assume l’aria funebre come se tu avessi insultato sua madre e tutta la sua stirpe fino alla settima generazione È così che si chiude in un mutismo rassegnato, come a dire “Lo sapevo che questo non capiva una mazza”. Errare è umano perseverare è diabolico. È così convinto della sua verità che alza pure il tiro… Durante la trattativa estrae dalla valigetta almeno quattro chili di depliant e brochure informative pur di dimostrare che non è il solo ad essere depositario della verità. 4) Non credere in quello che proponi Di solito lavorano nel mondo della vendita… Se vende auto…quella che guida lui è di una altra marca, Se vende contratti telefonici…lui ha un altro gestore, Se vende polizze assicurative…lui ha comprato la sua da una compagnia on-line, che costa meno… …e non resiste alla tentazione di dirlo e magari tenta pure di convincervi a fare come lui perché lui ha risparmiato. Risponde a tutte le obiezioni con frasi preimpostate preparate a memoria… In più a tutte le domande risponde con “Sì, la capisco, in effetti questo è un punto molto debole del prodotto, non so cosa altro dire” …e quando è il momento di chiudere la vendita, in perfetto stile, vi dice “Ma è sicuro?” Durante la trattativa risponde al telefono dicendo “No, dimmi pure, sono qui con un cliente ma è una trattativa morta, capirai con questo prodotto che abbiamo…” . Colui che non crede in ciò che propone dovrebbe fare una cosa… cambiare lavoro 5) Essere inopportuno Ti telefona nel momento più sbagliato, ti fa il nome di un tuo lontano compagno delle elementari che gli ha detto che può venirti a trovare, ti dice che si trova in zona e che in cinque minuti può essere da te Non prende appuntamenti ma, passa e ti fa l’improvvisata… Senza la possibilità di riflettere te lo trovi in casa o in ufficio, sorride bonario, dà del tu alle impiegate o a tua moglie, è docile e mansueto. Pollo da spennare per clienti navigati… Durante il colloquio risponde almeno a quattro telefonate dicendo “Scusa ci sentiamo dopo, sono qui con un cliente, cioè con un amico più che un cliente, vabbè dopo ti spiego ora non posso”. 6) Dimostrare che per caso fai quel lavoro È un peccato simpatico ma, fastidioso…come entra in atto? Dopo una breve presentazione tiene subito a precisare che lui non farebbe quello che sta facendo ma ha una laurea in scienze sociali Veste male, o perlomeno non si sente a suo agio nella divisa che indossa Per lui l’abito non fa il monaco… Se va dal cliente dopo le ore 16.00 spesso ha anche un pezzo di camicia fuori dai pantaloni ed è in affanno per le visite effettuate. Vive le difficoltà come una naturale conferma che fare quello che fa è un lavoro di merda e ti risponde raccontandoti che deve pagare l’IVA entro fine mese, gli sono arrivate due cartelle di Equitalia ed il gasolio è aumenta di 10 centesimi, il governo è ladro. Ti comunica con candore che la vita che fa con questi presupposti è un vero schifo e che se lui potesse guarda anche a 900 euro al mese andrebbe a scaldare la sedia di un bel posto in Comune… 7) Usare a sproposito la SIMPATIA Quanti finti simpaticoni ci sono fra i liberi professionisti? D’altronde il simpaticone si diverte sempre. Che vada bene che vada male a lui va sempre bene. Ma come cavolo fa? Sprizza gioia da tutti i pori, non si limita a sorridere, ride proprio e spesso ti si appiccica addosso, ti tocca spalle, braccia, mani, ti abbraccia, vuole stabilire un contatto, una relazione. Nel suo essere simpatico… Salta gli appuntamenti senza avvisare, arriva in ritardo o troppo presto e mentre tu stai per protestare lui ti dice “ma nooo, non ti arrabbiare, non immaginerai mai quello che mi è successo” …e parte con descrizioni di incontri improbabili e avventure incredibili inframmezzate da pacche sulle spalle e risate a squarciagola. Non c’è modo di avere un impegno da parte sua, le scadenze sono sempre un pressappoco e l’assistenza sporadica e fortunosa, ma in fondo è così simpatico e ride così bene che gli si perdona tutto. Quando viene coinvolto per dare soluzioni risponde con un breve silenzio concentrato seguito da un breve scoppio di risa e dalla frase “…No dai, mi prendi in giro, non ti interessa veramente” Eh già caro mio il simpaticone è meglio perderlo che trovarlo 7 peccati capitali con una sola ed unica punizione…la sottomissione da parte del cliente… Ti riepilogo i 7 peccati che devi evitare come la peste prima che sia troppo tardi: 1) Insegnare 2) Fare la guerra 3) Essere depositario della verità 4) Non credere in quello che proponi 5) Essere inopportuno 6) Dimostrare che per caso fai quel lavoro 7) Usare a sproposito la SIMPATIA Anche oggi abbiamo messo un importante tassello per diventare un Professionista Libero. Con queste riflessioni ti do appuntamento al video corso gratuito per smettere di lavorare 15 ore al giorno e non essere più schiavo del tuo cliente. Inserisci la tua miglior mail nell’apposito spazio qua sotto e facciamo tutto noi. Ci vediamo al prossimo video articolo. Ciao