Introduzione

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Prefazione
Introduzione alla prima edizione
di E. Castagnoli
Ben sappiamo che la fretta non è mai buona consigliera. Purtuttavia l’esigenza di
foraggiare gli studenti con un adeguato libro di testo, che servisse anche da collante
ai diversi docenti, ci ha spinto al gran passo di scrivere “Matematica in azienda”.
Dopo aver concordato la suddivisione del lavoro, mi sono accorto con stupore che
il Peccati scrive più velocemente di quanto io (non) riesca a leggere. È ben vero che
io ho problemi di vista e lui no, che lui riesce a riciclare dispense o altro materiale
didattico (improbabile) e io no, ma la cosa mi stupisce ancora. È ⇒nita che ha scritto
quasi tutto lui. È chiaro che divideremo i diritti d’autore in proporzione al lavoro1 .
Per non deprimere troppo il mio contributo, mi riconosco il merito di avere scritto
il capitolo più nobile, generale, innovativo e concettuoso (Algebra lineare e mercati
⇒nanziari, nel secondo fascicolo) e di essermi immolato leggendo con grande cura il
⇒ume di parole che, di getto, il Peccati aveva direttamente composto sul suo PC
(Personal Computer, non Peccati Castagnoli).
Ho così corretto migliaia di di anglicismi, francesismi, lombardismi e peccatismi, ho
evitato buchi e ripetizioni: insomma ho contribuito a un buon maquillage 2 . Purtroppo
la penosa qualità del testo peccatesco mi ha letteralmente s⇒brato e, nonostante i miei
sforzi, la prosa e la consecutio sono ancora lontane dalla perfezione.
Ho anche strappato al mio socio che questa nostra (sua, più che altro) fatica non
uscisse direttamente come libro, come lui, megalomane, avrebbe voluto, ma come
dispensa per lasciarci il tempo di una più seria revisione.
1 Anche
2 Ciò
perché vi avevamo già signorilmente rinunciato.
smentisce il mio poco noto, ma invero sublime, anagramma: “Casino rilegato”.
viii
Prefazione
Nonostante i miei sforzi e l’ottima condiscendenza del Peccati su quasi tutti i punti
di dissidio, ho dovuto ingollare alcuni bocconi amari (senza riferimenti): non sono
riuscito a convincerlo, per es., che outstanding capital non è più chiaro di “capitale
residuo”, che performance è una bruttura che si può rendere meglio con “prestazione”,
che sarebbe stato preferibile chiamare “⇑usso di cassa” il vettore degli importi e non
il singolo importo, ecc..
Ho anche dovuto accettare la sua manìa senile di usare (un po’ troppo, secondo me)
“affatto” nel suo vero e unico signi⇒cato (“del tutto” e non, come molti credono, “per
niente”). In compenso lui si è piegato al mio giovanile slancio di scrivere “sodisfare”
con una sola d.
Milano, gennaio 1996
Introduzione alla seconda edizione
di L. Peccati
È stato parzialmente riscritto da L. Peccati il miglior capitolo di tutta l’opera (il
settimo del secondo fascicolo) che era dovuto a E. Castagnoli: ora dovrebbe essere
comprensibile.
Milano, giugno 1996
Introduzione alla terza edizione
di E. Castagnoli
Adesso ho scritto qualcosa anch’io! Posso orgogliosamente annunciare che le novità
del primo volume di “Matematica in azienda” sono integralmente mie, cosicché ora il
mio contributo rasenta forse il 40% del totale.
Sono stupefatto della circostanza che il Peccati abbia accettato tutte le mie proposte senza cambiare nemmeno una virgola: può darsi che ciò dipenda dalla nostra
più che trentennale amicizia, o dall’essere nel frattempo asceso alla carica di Prorettore alla ricerca della Bocconi (il che diminuisce il suo tempo libero e ne aumenta
fatalmente la condiscendenza, specialmente su futili questioni di tipo didattico), o da
fatti personali che non posso rivelare (anche se la mia incrollabilità cigola un po’) o,
più semplicemente, dalla suprema intelligenza delle mie proposte. Se poi i corsi, gli
esami, i crediti, le variazioni di programmi, i concorsi, le tesi, la burocrazia e mille
altri intoppi avessero lasciato un po’ più di tempo e di serenità d’animo, il lavoro
sarebbe riuscito anche meglio.
Questa terza edizione è pubblicata in forma di libro. La decisione non è stata nostra, ma della Casa editrice: evidentemente abbiamo protestato troppo poco. Ci sono
stati imposti anche profumatissimi diritti d’autore che, lo promettiamo solennemente,
saranno integralmente destinati all’acquisto di buoni libri.
È stata ventilata anche una English edition: “we are allibied ”!
La revisione del testo e la correzione delle bozze hanno molto provato la nostra (e
non solo la nostra) pur forte ⇒bra: ci è di conforto pensare che gli errori rimasti non
dovrebbero superare il centinaio.
Prefazione
ix
Siamo invece atterriti da ciò che ci attende (per esplicita richiesta dell’Editore): la
riscrittura, con eliminazione selettiva di alcune parti, dei volumi 2, 3 e 4, già editi in
forma di pre-print.
Ci penseremo in autunno.
Milano, giugno 2002
Introduzione alla quarta edizione
di E. Castagnoli
Molte lune hanno solcato il cielo dalla prima versione della “Matematica in azienda”
(1995-96) e molti avvenimenti epocali sono avvenuti nel frattempo. Altre cose sono
rimaste immobili. Tra esse, il mio totale ri⇒uto per Internet, posta e altre diavolerie
elettroniche è rimasto intatto e, anzi, forse è un po’ aumentato. Ho però imparato a
usare un calcolatore come macchina per scrivere (con le quali ho avuto in passato un
buon rapporto), seppur a livello di sussistenza: non sono ancora capace di numerare
le formule, di costruire una bibliogra⇒a e le ⇒gure.
Grazie ai prodigiosi progressi della tecnologia, l’antico lavoro di battitura di Peccati si è rivelato quasi del tutto inutilizzabile: si sono salvate soltanto alcune pagine
introduttive della seconda parte. Forte delle mie nuove competenze, mi sono risolto a
ribattere tutto e posso orgogliosamente affermare che ciò che segue, con l’esclusione
di gra⇒ci, bibliogra⇒a e rinvii, è opera mia, anche se sento il dovere di ringraziare la
pietosa e materna assistenza di Margherita Cigola che ha tentato, senza riuscirci, a
spiegarmi molte cose che non riuscirò mai a fare: per esempio, ho perso tre intiere
dispense nel tentativo di usare la “chiavetta”.
Già che c’ero ho dato qualche limatina all’italiano, ho aggiunto qualcosa qua e là
e, specialmente, ho stivato nell’ultima parte una buona dose di esercizi.
Negli ultimi due mesi l’attività ha riguardato varie ri⇒niture e ho dovuto vedermela con Margherita Cigola che, incarnando i gusti e i problemi degli studenti,
tradizionalmente si occupa di tali aspetti.
Su tutti i punti di dissenso ha prevalso lei, un po’ perché aveva ragione e un po’
perché sono un gentiluomo. Pur ringraziandola sinceramente, non posso però non
dichiarare per iscritto la mia totale contrarietà all’uso del punto decimale da lei imposto per basse motivazioni elettroniche (credo). Essa ha perciò sostituito tutte le
mie virgole con puntini ed eliminato i miei puntini di separazione delle migliaia. Pur
dovendo accettare l’odioso colpo di mano, ho sostenuto che così diventava molto difficile distinguere 100000 da 1000000 e da 10000000 e l’ho convinta a ripristinare qualche
puntino. E qui si è aperta la “danza dei puntini”: lei ne aggiungeva un po’, io qualche
altro (con un diverso criterio), lei li cancellava e ne metteva altri .... È ⇒nita che
abbiamo convenuto (che Iddio ci perdoni) di mettere i puntini soltanto nel testo e
a partire da 10· 000, eliminandoli invece nelle formule e nelle tabelle. Il lettore potrà
controllare quanti errori abbiamo commesso.
Milano, dicembre 2009
x
Prefazione
Ringraziamenti
Oltre alla più volte citata Margherita Cigola, ringraziamo per le segnalazioni recenti
e passate: Marzia De Donno, Michele Impedovo, Paola Modesti, Enrico Moretto e
Guido Osimo.
Milano, dicembre 2009
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