DISSEZIONE DELL'OCCHIO
Scopo: Estrarre il cristallino dal bulbo oculare.
Luogo e data: Laboratorio di Scienze presso il Liceo Scientifico “Marinelli” di Udine,14marzo 2016.
Tempi: 1 ora
Partecipanti: tutta la classe 2^B, la nostra professoressa di scienze Filomena Morsa, la
professoressa di sostegno Silvia Cabrini e la professoressa Daniela Zamparutti del Liceo
“Marinelli”.
Materiali: camice, occhiali da laboratorio, bisturi, pinzette, due occhi di maiale, alcune piastre di
Petri in cui mettere gli occhi e in seguito gli elementi estratti, guanti, forbici, acqua, salviette.
L’occhio, o bulbo oculare, è l’organo di senso principale dell’apparato visivo che ha il compito di
ricavare informazioni sull’ambiente circostante attraverso la luce.
L'occhio è protetto da strutture esterne:
le sopracciglia, le ciglia, le ghiandole lacrimali e le palpebre.
All'interno è protetto da 3 membrane:
- la sclerotica, la membrana più esterna: è di colore bianco opaco, nella parte anteriore essa
diventa trasparente ed è chiamata cornea;
- la coroide è una sottile membrana scura posta al di sotto della sclerotica che in corrispondenza
della cornea diventa visibile, viene chiamata iride. Al centro dell'iride è presente un foro nero detto
pupilla attraverso il quale passa la luce;
- la retina è la membrana più esterna ed è composta da uno strato di fotorecettori di due tipi: coni
e bastoncelli.
Fra una membrana e l'altra ci sono strutture con funzione di lente chiamate:
umor acqueo, cristallino e umor vitreo.
La struttura dell'occhio è simile a quella di una macchina fotografica: l’occhio raccoglie la luce che
proviene dall’ambiente, ne regola l’intensità attraverso un diaframma (l’iride). Grazie a un sistema
regolabile di lenti la focalizza per formare un’immagine sulla retina, la quale viene trasformata in
una serie di segnali elettrici che vengono inviati a loro volta, attraverso il nervo ottico, al cervello
per l’interpretazione e l’elaborazione.
DESCRIZIONE DELLE DIVERSE FASI DELL'ESPERIMENTO
CON OSSERVAZIONE E RACCOLTA DATI
Siamo arrivati al Liceo scientifico “Marinelli” e ci siamo accomodati nel Laboratorio di scienze. Con
l'aiuto della professoressa Daniela Zamparutti ci siamo procurati tutto il materiale necessario per
iniziare il nostro esperimento.
Avendo due occhi di maiale a nostra disposizione ci siamo divisi in due gruppi. Giuliana, una
nostra compagna, si è offerta volontaria per operare su un occhio: quindi ha indossato un camice,
dei guanti e degli occhiali da laboratorio e l'esperimento è cominciato.
1. Per prima cosa ha dovuto cercare l'occhio che era nascosto all'interno dei muscoli epiteliali.
Una volta trovato ha incominciato a tagliare la membrana sclerotica. Con un bisturi Giuliana
ha creato la prima incisione e, subito dopo, ha preso le forbici per continuare il taglio
intorno all'iride.
2. Mentre tagliava, dall'occhio usciva una sostanza scura: il sangue coagulato. Una volta
tagliata la membrana con le pinzette ha estratto il cristallino che si trovava al suo interno e
l'ha messo dentro una piastra di Petri.
Osservando il cristallino ci siamo accorti che non era molto trasparente e quindi abbiamo
diagnosticato la cataratta.
(La cataratta è un processo di progressiva perdita di trasparenza del cristallino nell'occhio
che comporta una diminuzione della vista. Spesso si sviluppa lentamente e si verifica
soprattutto con l'aumento dell'età.)
3. Abbiamo verificato che il cristallino ingrandisce le immagini trascinando la piastra di Petri
che lo conteneva sopra una piccola “a” disegnata su un foglio.
4. Dopo aver pulito il bulbo oculare dal sangue coagulato abbiamo individuato il puntino
bianco da cui parte il nervo ottico che va al cervello.
5. L'altro cristallino con cui abbiamo usato la stessa procedura non aveva la cataratta: difatti
era molto più trasparente e pulito rispetto all'altro.
L'esperienza si è conclusa con successo.