Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi.
Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di
una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per
diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno
che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile
uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e
drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una
girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori
internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del
teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata
per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo
reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi
tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che
parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della
solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità
che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che
nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole.
Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo.
Per comprendere e pensare, ridendo.
6-12 anni
Domenica 6 aprile h 18
7-10 aprile h 10
Teatro Kismet Il gatto e gli stivali*
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel
mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto
primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada
nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di
affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere
realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha
poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità
cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare
spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e
vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai,
conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere
nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio
di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche
il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità
troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]
6-11 anni
15-17 aprile h 10
Teatro Kismet Balbettio
regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini
Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una
proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso
la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”,
attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della
terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle
ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in
scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e
poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in
una tartaruga…
“Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che
mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che
balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la
debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che
diventano poesia e danza.
L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco
che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico
3-7 anni
15-18 maggio
Maggio all’infanzia
Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie
Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di
circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie.
Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i
cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi
che occupano vie e piazze della città.
Botteghino
posto unico
€ 5.00
scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado
Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67
INT.
127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito:
www.teatrokismet.org
Il Momart,
visita guidata a un luogo recuperato alla legalità
Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia.
Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata
dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una
nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie.
Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività
regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche
e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del
cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e
politici.
Per terze medie.
Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal
Kismet al Momart)
A teatro…si mangia
A pranzo con la principessa
In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo
lo spettacolo,.
max 2 classi
Programma:
ore
ore
ore
ore
10.00 spettacolo
11.45 incontro con la regista Lucia Zotti
12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale
13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo
Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco)
A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia
Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi?
Programma:
Ore 9.30
arrivo a teatro
Ore 10.00
apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario
Ore 11.45
dibattito in sala
Ore 13.00
pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal
cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè.
Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa
Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film
“Moliere” di Ariane Mnouchkine
Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 €
Formazione Kismet
Visioni o dell’esercizio dello spettatore
Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un
spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di
spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro
Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno
spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come
si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere
teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico.
Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che
intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile.
Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di
tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli
Agli adolescenti
Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi
È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una
scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi
innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri
e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo
sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi
scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai
cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro
sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di
condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di
ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una
prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e
quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio,
relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo
chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua
ansia di vita e di futuro.
Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì
alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello
Tedeschi.
Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è
necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120
Il gioco del teatro
per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico
Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di
aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica
esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali.
Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità
all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a
metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che
faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione
teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la
creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso
del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se
stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di
regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di
sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un
coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si
fonde alla vita.
Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30.
Inizio lezioni lunedì 4 novembre
Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione
prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120
Sul filo
Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi
“Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori,
come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi
travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da
un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo
e flessibile allo stesso tempo.
Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non
quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo
di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere
dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto
per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo
Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in
gioco del corpo, al di là della parola.
Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore,
per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli
chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è
trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia?
Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle
16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre
Della paura e del coraggio
Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi
Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in
una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su
uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo
“Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella
scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e
al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a
tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media,
ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e
specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità.
Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione
pubblica dello spettacolo (vd scheda)
Maggio all’infanzia lab
Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie
Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle
grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia
2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti.
FAMIGLIE A TEATRO
Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18
Domenica 19 gennaio ore 18
Teatro Kismet
Crest Sposa Sirena
Badu Leone anzi re
7-13 anni
6-11 anni
Domenica 2 febbraio ore 18
Domenica 17 novembre ore 18
La Piccionaia
Factory Transadriatica/ Elektra /Tir
danza
L’apprendista stregone
5-11 anni
Cenerentola
7-13 anni
Domenica 16 febbraio ore 18
Domenica 1 dicembre ore 18
Pelle d’oca
Compagnia Arione/De Falco
Cà Luogo d’arte
4-11 anni
La piccola fiammiferaia
6-11 anni
Domenica 2 marzo ore 18
Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30
Con la bambola in tasca
Il Duende
3-7 anni
Teatro delle Briciole
Io mangio
5-10 anni
Domenica 6 aprile ore 18
Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6
gennaio ore 18
Il gatto e gli stivali
Teatro Kismet
6-11 anni
Sud Costa occidentale/Emma Dante
Dal 15 al 18 maggio
La Bella Rosaspina addormentata
Maggio all’infanzia
7-13 anni
Festival di Teatro per scuole e famiglie
Botteghino
“Famiglie a teatro”
Robin Hood
Intero 12 €
ridotto con Carta Famiglia* 8 €
*Carta Famiglia è nominale, con un
contributo di 15 euro dà diritto a biglietti
ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per
gli spettacoli della rassegna “Famiglie a
teatro”
Un piccolo gesto di generosità (5.00 €)
che viene richiesto agli spettatori adulti
che possono acquistare il biglietto di uno
spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un
giovane spettatore che altrimenti non
potrebbe
permettersi
il
teatro.
Teatro Kismet OperA
Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari
www.teatrokismet.org
INFO:
dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30
080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected]
Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese
In collaborazione con:
Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola
Teatro Kismet OperA
stabile d’innovazione
e
Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014
per scuole e famiglie
Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet
L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del
teatro positiva e di crescita.
Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer
dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e
didattici sugli spettacoli.
All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per
classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le
regole per vedere uno spettacolo teatrale.
Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle
compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate
all’arte della scena.
Programma spettacoli in matinèe per le scuole
*
Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie
25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia
Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità
di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino
Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando.
Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un
compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata
speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per
svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da
quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia
che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia.
Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale
della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola,
nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito,
senza aspettare di diventare grandi.
Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di
eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di
Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia
Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia
del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa
Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone.
7-10 anni
29-31 ottobre h 10,
4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10
venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00
Teatro Kismet Badu Leone anzi Re*
Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo
L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e
musica.
Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave
ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta.
Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne
Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella
savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re
gli lascerà il trono.
Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono.
Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce
a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del
piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato,
costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua
fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a
recuperare il suo posto alla guida della comunità africana.
Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di
maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio
attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti
da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e
schiavitù, si contrappongono costantemente.
6-11 anni
18-21 novembre ore 9.15 e ore 11
Domenica 17 novembre h 18.00
Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola*
con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De
Nitto
Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa
propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone.
Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai
uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una
festa, un ballo, anzi due, forse tre.
Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi.
Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può
rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate
sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere,
manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie
ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro
lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola,
senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma.
E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una
lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno
della voce.
Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di
danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un
linguaggio nuovo per entrambe.
7-13 anni
26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10
Teatro Kismet Della paura del coraggio
con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi
È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima
innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato
nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima
non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine
della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la
nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti.
Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della
nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di
ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo.
Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una
vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi
di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e
attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che
significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un
ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili
e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e
fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma
soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per
comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di
relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di
noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae
pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto.
Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre
azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come
riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo
parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli,
nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti,
ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le
vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile.
Da 13 anni
28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese
Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme
Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE
ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus
adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant
Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro
Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto
fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo
Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta
del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della
colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione
umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol
essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro
diversissime.
Da 16 anni
2-4 dicembre h 9.15 e h 11
Domenica 1 dicembre h 18.00
Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia*
testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela
D’Argenio
“ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato,
l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti,
eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare.
Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più
terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello
ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte
dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale.
In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica
dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di
riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di
cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello
spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi
con una storia semplice, molto semplice…
Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione
di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che,
l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli
adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia.
6-11 anni
10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11
Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate
Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara
Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi
inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con
l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli
stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA,
prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul
lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del
progetto fortemente innovativa ed efficace.
La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa
Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto
non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto
prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti
dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre
sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici.
Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso
anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta
repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La
partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di
2° grado.
Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi
di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori
lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte
tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i
dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere
più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di
vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e
regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org
4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito
14-18 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30
Il Duende Io mangio*
di e con Monica Contini e Deianira Dragone
Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro
interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già
tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi.
L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale
è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi
fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo
creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa
nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento
per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che
riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo
pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta
e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il
corpo, la mente e la fantasia.
4-10 anni
7 gennaio h 9.15 e h 11
Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00
Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata*
di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli
Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo
colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva
soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò
che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi.
Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra
mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook…
Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un
principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella
Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al
momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.
7-13 anni
11 gennaio ore 10
domenica 12 gennaio h 18.00
Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids*
Di e con Alessandro Sciarroni
Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la
luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno
delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a
riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico
dell'infanzia.
JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore
va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata,
raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa
le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo
monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la
schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e
inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua
immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le
sembianze umane fino a diventare alieno.
La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala,
con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla
possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di
mera alienazione.
JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare
l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro
che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane
spettatore (e possibile performer) porta con sè.
Da 7 anni
Domenica 19 gennaio h 18.00
20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11
Crest Sposa sirena*
drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti
Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena”
racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin
signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte,
sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel
loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di
passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito,
il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo
vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione
della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra.
L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di
coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa
riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora
marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio
di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere.
Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il
tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei
sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi
dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella
leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che,
nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini
ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici.
7-13 anni
27-29 gennaio h10
Armamaxa Croce e fisarmonica
Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo
Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso
violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per
invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o
gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad
Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in
episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il
disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e
variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce
ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello
ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un
anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede
profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete:
tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con
più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio
rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel
ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui
esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda,
non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione.
Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione
mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà,
addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato
di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di
definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede,
l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo
con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona
canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del
viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi,
alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo
Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi.
Da 14 anni
31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11
Domenica 2 febbraio
La Piccionaia L’apprendista stregone*
di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo
Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a
preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un
mondo di visioni e di personaggi.
Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i
segreti.
Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica
magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo
posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le
scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal
ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a
dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di
nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della
ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in
un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti
tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai
non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da
apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt
Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si
muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla
scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra
magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della
coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico
della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto
gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011,
alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia
sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo.
5-10 anni
4-8 febbraio h 10
Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario
regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele
Cipriani, Serena Brindisi
Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa
Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide,
condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio
grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle
atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un
mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti
domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni.
Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark
lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti.
Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la
maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva
costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il
malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si
richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro.
Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune
vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello
spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del
travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza
del potere; il Molière che intreccia vita e arte.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni
11-13 febbraio h 9.15 e h 11
Teatro Kismet La Principessa sul pisello
regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo
Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà.
Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo
passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una
donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza
della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della
pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad
intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello.
In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione
favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la
compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque
alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo
spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni
sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto
durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una
gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di
logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono
sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie
secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a
coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla
ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse.
Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni
Domenica 16 febbraio h 18.00
17 e 18 febbraio h 10
Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca*
di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco
Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il
maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare?
Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso:
avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e
coccodrilli...
Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che
non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso
compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da
fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio,
Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi
protagonisti.
4-10 anni
27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11
domenica 2 marzo h 18.00
Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca*
testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni
Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca"
ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione
che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello
spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel
quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello
spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle
azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non
la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della
strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato
appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che
hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per
il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali",
ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la
forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione.
3-7 anni
11-13 marzo h 9.15 e h 11
Teatro Kismet Panta Rei
regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone.
Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella
necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad
essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra…
L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali,
cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più
evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare
radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi
eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene
il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi.
Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge,
tutto il mondo cambia forma…
L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano
strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo
del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta
corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un
pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più
imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si
avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando
l’assurdo ci raccontano di noi.
All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza
degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino
col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”.
Da 11 anni
domenica 16 marzo h 18.00
17 e 18 marzo h 10
Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore*
regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota
E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma.
Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca
scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le
rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad
ogni occasione. Basta ordini!
Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere
da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare
con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma
e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando
dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la
ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha
scritto davvero da solo la sua storia?
“I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come
spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella
cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto
che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello,
biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico
di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di
porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti)
8-13 anni
20 marzo h 10
Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére)
Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone
Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato
tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi”
della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico,
rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore
in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato
dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver
trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi
e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière
evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del
padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare
la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione.
Da 13 anni
25-27 marzo h 10
Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore
Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann
Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada
dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai