Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai in crisi. Un Imperatore alla caccia di un vestito che sia unico ed irripetibile. Ministri alla ricerca di una soluzione alla crisi che sconvolge il paese. Due tessitori, due impostori, che per diamanti e rubini creeranno un vestito che risolverà ogni problema. Un popolo in affanno che si inventa di tutto per sbarcare il lunario. Un palazzo da cui sembra impossibile uscire...ed i bambini...che salveranno il regno. Il tutto in un'altalena di scene comiche e drammatiche per uno spettacolo, una storia, attuale, folle e divertentissima. Una girandola di cambi di ruolo e capovolgimenti. Giocata da un ensemble di attori internazionali ed affiatati per uno spettacolo semplice e di impatto che ha il sapore del teatro che fu e la forma del teatro di oggi. Una scenografia minimale e magica studiata per ricreare uno spazio che con pochi elementi evochi gli atelier degli stilisti, il palazzo reale e le piazze del regno. Costumi eleganti ed un poco grotteschi disegnano personaggi tanto folli e buffi da esser reali. Una storia così attuale da non sembrare centenaria che parla di noi, dei nostri rapporti con l'altro, del gioco del potere e soprattutto della solitudine che ci coglie quando per stare con gli altri ci allontaniamo dalla quella verità che ognuno porta dentro di sé come un dono ed in cui può avere fiducia. Un progetto che nasce dall'incontro con i bambini, prove aperte e laboratori tematici nelle scuole. Raccontiamo con leggerezza prediligendo, per veicolare il messaggio, il comico e l'assurdo. Per comprendere e pensare, ridendo. 6-12 anni Domenica 6 aprile h 18 7-10 aprile h 10 Teatro Kismet Il gatto e gli stivali* regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale. Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti] 6-11 anni 15-17 aprile h 10 Teatro Kismet Balbettio regia Teresa Ludovico, con Marta Lucchini Balbettio è la nuova proposta targata Kismet dedicata ai bambini più piccoli. Una proposta molto particolare in cui i quattro elementi, terra, acqua, aria e fuoco, attraverso la danza e la parola poetica raccontano in maniera semplice ed efficace la “creazione”, attraverso un teatro che risulta affascinante e avvolgente. Domina su tutto il colore della terra che si fa ambrato filtrato da grandi fogli di carta che consentono l’apparire delle ombre. La voce poetica richiama gli elementi primordiali e le azioni che si compiono in scena creano continue e sorprendenti trasformazioni, metamorfosi: un uovo scompare e poi ricompare per far nascere un pulcino, l’acqua bagna la terra e la carta si trasforma in una tartaruga… “Quando un neonato mi guarda, nel suo sguardo puro, assoluto, percepisco un mistero che mi sgomenta, forse perché in quegli occhi limpidi vedo l’impronta divina. Vedo la vita che balbetta e chiede asilo con la potenza della sua fragilità, vedo la bellezza, e sento la debolezza della mia forza adulta. Balbettio è una sinfonia di suoni luci e movimenti che diventano poesia e danza. L’acqua gocciola e sgocciola, soffia l’aria in aria, terra di terra nella terra, ecco il fuoco che infuoca le fiamme,ecco l’acqua che bagna le piante…” Teresa Ludovico 3-7 anni 15-18 maggio Maggio all’infanzia Festival di Teatro Ragazzi per scuole e famiglie Il festival che nel maggio 2013 giungerà alla sua sedicesima edizione prevede la realizzazione di circa venti spettacoli per le scuole e le famiglie. Sono previste inoltre iniziative in cui i bambini partecipano attivamente e da protagonisti come i cortei che ormai costituiscono l’evento d’apertura della manifestazione e le animazioni e i giochi che occupano vie e piazze della città. Botteghino posto unico € 5.00 scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° grado Per informazioni sugli spettacoli e sulle prenotazioni: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] I moduli di prenotazioni e i programmi sono disponibili sul sito: www.teatrokismet.org Il Momart, visita guidata a un luogo recuperato alla legalità Il Moma di Adelfia è stata una discoteca nota nella mappa del divertimento notturno della Puglia. Nell'ottobre 2007 i locali del Moma sono stati sequestrati a seguito di un'operazione coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Bari. Il sequestro del Moma ha rappresentato l'inizio di una nuova modalità di realizzare progetti intorno ai beni sequestrati e non ancora confiscati alle mafie. Dal Moma è nato il MOMArt - Motore Meridiano delle Arti, officina dedicata alla giovane creatività regionale e nazionale. Un percorso al quale il Teatro Kismet sta dedicando le sue risorse artistiche e imprenditoriali. In una giornata da concordare e/o in occasione di alcuni spettacoli del cartellone per le scuole, quelli che più esplicitamente portano in scena temi sociali e politici. Per terze medie. Costo spettacolo+pranzo+visita guidata 15 €,(il costo non prevede il trasferimento in autobus dal Kismet al Momart) A teatro…si mangia A pranzo con la principessa In occasione dello spettacolo “La principessa sul pisello” è possibile fermarsi a teatro dopo lo spettacolo,. max 2 classi Programma: ore ore ore ore 10.00 spettacolo 11.45 incontro con la regista Lucia Zotti 12.30 pranzo a sacco (con la compagnia teatrale 13.30 – 14.30 incontro sui temi dello spettacolo Costo spettacolo+incontro 8 € (non comprensivo di colazione a sacco) A tavola con Molière, una giornata a teatro con l’illustre compagnia Che cosa significa avvicinarsi a un classico oggi? Programma: Ore 9.30 arrivo a teatro Ore 10.00 apertura porta / Spettacolo Il malato Immaginario Ore 11.45 dibattito in sala Ore 13.00 pranzo in teatro con la compagnia degli attori. Il pranzo sarà preparato dal cuoco del teatro e prevede un primo a scelta tra due, un contorno, acqua e caffè. Ore 14.00-15 .00 Moliere tra cinema, teatro e letteratura. Incontro con la regista Teresa Ludovico con letture co-partecipate di alcuni brani e visione di alcune scene del film “Moliere” di Ariane Mnouchkine Costo spettacolo+pranzo+seminario 15 € Formazione Kismet Visioni o dell’esercizio dello spettatore Didattica della visione teatrale per insegnanti, educatori, spettatori appassionati, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio ha come obiettivo quello di approfondire le modalità di visione di un spettacolo teatrale, per una maggiore consapevolezza della propria condizione di spettatori. Attraverso un percorso di visione nella Stagione teatrale 2013_14 del Teatro Kismet attraverso il quale si arriverà ad acquisire strumenti per la lettura di uno spettacolo teatrale, individuando l’articolazione dei linguaggi che lo compongono e come si strutturano in relazione tra loro, esercitare l’attenzione dello spettatore per conoscere teorie, modi e pratiche della scena e acuire sensibilità, partecipazione, sguardo critico. Adatto a tutti, allo spettatore appassionato come all’insegnante o all’educatore che intende qualificare il proprio ruolo di mediatore tra teatro e comunità civile. Durata e articolazione:La struttura tipo prevede 15 ore di laboratorio (cinque incontri di tre ore e ) più la visione di 3 spettacoli Agli adolescenti Per i giovani tra i quattordici e i diciannove anni, a cura di Rossana Farinati e Lello Tedeschi È un laboratorio teatrale rivolto ai giovani tra i quattordici e i diciannove anni. Non è una scuola di teatro ma la scena la pratichi, ne fai esperienza concreta. La pratichi innanzitutto come luogo di scoperte. Scopri la possibilità di essere in relazione con gli altri e con te stesso attraverso il movimento, il gesto, l'azione fisica; e con la parola un po' lo sai come funziona, eppure scopri un modo tutto nuovo e particolare di praticarla. E poi scopri qualità di te che fatichi a immaginare, prendi più coraggio, e magari in pubblico fai cose che forse nemmeno in privato, con gli amici più stretti, riusciresti a fare. Del teatro sperimenti la serissima libertà del gioco e dell'immaginazione e il piacere immediato di condividerla con gli altri. Accogli la possibilità di riflettere sulla vita e sul mondo, di ripensare i comportamenti tuoi e degli altri, osservando ciò che ti circonda da una prospettiva nuova. Non è una scuola di teatro, ma potrebbe prepararti ad affrontarla se e quando il tempo arriverà. Perché comunque la scena la vivi, curi corpo, voce, spazio, relazione, improvvisazione, coralità. Ti avvicini al gioco dell'attore e attraversi un luogo chiamato teatro, abitandolo per esplorare te stesso e riconoscere e condividere la tua ansia di vita e di futuro. Durata e articolazione al Kismet : da novembre a maggio. Dal 7 novembre, ogni giovedì alle 18.00 con Rossana Farinati; dall’8 novembre, ogni venerdì alle 18.00 con Lello Tedeschi. Lezione aperta venerdì 4 ottobre dalle 18 alle 20. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare allo 080 579 76 67 int. 101/120 Il gioco del teatro per bambini e bambine da 7 a 11 anni, a cura di Gianna Grimaldi e con Teresa Ludovico Tra i regni maggiormente privilegiati attraverso cui l'individuo scopre la propria capacità di aprirsi al mondo, spiccano quello del gioco e quello del teatro, consentendo un'autentica esplorazione delle proprie capacità percettive, intuitive, comunicative e relazionali. Aiutano a rivalutare l'atteggiamento positivo verso gli eventi, l'inventiva, la disponibilità all'adattamento, il coraggio di osare sapendo misurare i propri limiti; ci insegnano a metterci al mondo con le nostre mani, a valutare la responsabilità nelle scelte che faticosamente e con gioia la vita ci chiama a fare. Attraverso il gioco e l'animazione teatrale, possiamo incontrare il teatro partendo dal nostro vissuto e stimolando la creazione di una realtà rispondente ai nostri bisogni creativi e di socializzazione. Nel corso del laboratorio i partecipanti conoscono, apprendono, imparano a mettere in relazione se stessi con tutto ciò che li circonda, in uno stato di piena libertà, ma pur di rispetto di regole indispensabili all'equilibrio delle relazioni, concedendosi la meritata possibilità di sentirsi protagonisti fieri delle loro proposte. Gioco e Teatro si mescolano richiedendo un coinvolgimento totale ed una continua ricerca delle proprie potenzialità, così l'arte si fonde alla vita. Durata e articolazione al Kismet : Da novembre a giugno, il lunedì dalle 17.00 alle 18.30. Inizio lezioni lunedì 4 novembre Lezione aperta lunedì 7 ottobre dalle 17.00 alle 19.00. Per partecipare alla lezione prova è necessario prenotare chiamando lo 080 579 76 67 int. 101/120 Sul filo Laboratorio teatrale per genitori, condotto da Rossana Farinati e Gianna Grimaldi “Arrenditi, cedi al cambiamento” dice Emone al padre Creonte. Siamo tutti, noi genitori, come Creonte di fronte all'ignoto di questo tempo storico: arrendersi senza farsi travolgere, cercare un nuovo sguardo verso i propri figli è' come camminare su un filo, da un punto verso un altro approdo sconosciuto. In bilico, è richiesto che ogni passo sia saldo e flessibile allo stesso tempo. Lo spazio dell'incontro e della condivisione è quello che offre il teatro: un luogo non quotidiano, dove le domande possono essere agite, dove i corpi e le parole trovano il modo di essere visti e ascoltati senza giudizio, con la curiosità di esplorare, di raccogliere dettagli dall'unicità delle esperienze. L'incontro con alcuni testi teatrali può essere spunto per guardare alcune dinamiche della relazione genitori – figli e l’approcciodel metodo Feldenkrais può rendere più consapevole l'ascolto di sé e dell'altro attraverso la messa in gioco del corpo, al di là della parola. Anche comporre storie, brevi racconti può essere esplorativo rispetto al ruolo di genitore, per ricordare, per riscrivere, per trovare la radice, per testimoniare di fronte ai nostri figli chi siamo e da dove veniamo e dunque da dove loro provengano. Raccontare è trasmettere. Ma possiamo raccontare lasciando la libertà a loro di scrivere la loro storia? Durata e articolazione al Kismet: Il secondo sabato del mese da novembre a maggio dalle 16.00 alle 20.00 per un totale di 7 incontri intensivi. Inizio laboratorio sabato 9 novembre Della paura e del coraggio Laboratorio sui temi della legalità, condotto da Lello Tedeschi Il laboratorio da realizzare a scuola può coinvolgere un gruppo di quindici, venti persone in una residenza teatrale della durata minima di dodici ore attraverso la quale, lavorando su uno schema prefissato, si costituisce un coro che prenderà parte in scena allo spettacolo “Della paura del coraggio” insieme agli attori professionisti e che verrà realizzato nella scuola stessa. L'obiettivo è duplice: praticare un breve percorso di formazione teatrale e al contempo approfondire con gli autori i temi dello spettacolo. Tale pratica è rivolta a tutti, ma in particolar modo alle scuole: ai giovani delle scuole superiori e di terza media, ma anche agli insegnanti, che in tale contesto approfondiscono modalità pratiche e specifiche di relazione tra teatro e educazione alla legalità. Lo schema minimo di lavoro prevede quattro incontri di 3 ore, compresa la presentazione pubblica dello spettacolo (vd scheda) Maggio all’infanzia lab Condotto da Cristina Bari e Karin Gasser, per scuole elementari, medie Laboratorio sulle capacità creative e manuali dei bambini. L’obiettivo è costruire delle grandi figure ispirate al mondo marino per dar vita durante il festival Maggio all’infanzia 2014 ad un evento di piazza in cui i bambini con le loro creature saranno protagonisti. FAMIGLIE A TEATRO Venerdì 1 e domenica 3 novembre ore 18 Domenica 19 gennaio ore 18 Teatro Kismet Crest Sposa Sirena Badu Leone anzi re 7-13 anni 6-11 anni Domenica 2 febbraio ore 18 Domenica 17 novembre ore 18 La Piccionaia Factory Transadriatica/ Elektra /Tir danza L’apprendista stregone 5-11 anni Cenerentola 7-13 anni Domenica 16 febbraio ore 18 Domenica 1 dicembre ore 18 Pelle d’oca Compagnia Arione/De Falco Cà Luogo d’arte 4-11 anni La piccola fiammiferaia 6-11 anni Domenica 2 marzo ore 18 Domenica 15 dicembre ore 17 e ore 18.30 Con la bambola in tasca Il Duende 3-7 anni Teatro delle Briciole Io mangio 5-10 anni Domenica 6 aprile ore 18 Domenica 5 gennaio ore 18 e ore 21, lunedì 6 gennaio ore 18 Il gatto e gli stivali Teatro Kismet 6-11 anni Sud Costa occidentale/Emma Dante Dal 15 al 18 maggio La Bella Rosaspina addormentata Maggio all’infanzia 7-13 anni Festival di Teatro per scuole e famiglie Botteghino “Famiglie a teatro” Robin Hood Intero 12 € ridotto con Carta Famiglia* 8 € *Carta Famiglia è nominale, con un contributo di 15 euro dà diritto a biglietti ridotti a 8 euro per tutta la famiglia per gli spettacoli della rassegna “Famiglie a teatro” Un piccolo gesto di generosità (5.00 €) che viene richiesto agli spettatori adulti che possono acquistare il biglietto di uno spettacolo per ragazzi per regalarlo ad un giovane spettatore che altrimenti non potrebbe permettersi il teatro. Teatro Kismet OperA Strada San Giorgio Martire 22/f 70123 Bari www.teatrokismet.org INFO: dal lunedì al venerdì 9.30 -13.00 e 17.00-18.30 080/579.76.67 INT. 127 (KARIN/ALINA) – [email protected] Unione Europea > Ministero per i Beni e le Attività Culturali Comune di Bari > Regione Puglia >Teatro Pubblico Pugliese In collaborazione con: Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia > AGIScuola Teatro Kismet OperA stabile d’innovazione e Stagione Teatro Ragazzi 2013/2014 per scuole e famiglie Vedere uno spettacolo al Teatro Kismet L’accoglienza dei ragazzi e degli insegnanti è un punto importante per una esperienza del teatro positiva e di crescita. Quando le scolaresche arrivano al Kismet sono accolte dagli operatori del teatro nel foyer dove i ragazzi possono far merenda e gli insegnanti ricevere materiali informativi e didattici sugli spettacoli. All’apertura della sala teatrale, i ragazzi vengono accompagnati dagli operatori classe per classe e fatti accomodare con una breve introduzione in cui si spiegano i “misteri” e le regole per vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine delle rappresentazioni c’è sempre un momento di incontro con gli attori delle compagnie, per approfondire temi e riflessioni o semplicemente soddisfare curiosità legate all’arte della scena. Programma spettacoli in matinèe per le scuole * Gli spettacoli con l’asterisco fanno parte della programmazione domenicale per le famiglie 25 ottobre h 9 e h 11 Auditorium comunale di Adelfia Compagnia Bonaventura Per questo Festival della legalità di Lucio Diana, Eleonora Mino e Davide Viano, con Eleonora Mino Lo spettacolo è tratto dal libro “Per questo mi chiamo Giovanni” di Luigi Garlando. Giovanna è una bambina di Palermo. Dopo un episodio di bullismo capitato ad un compagno di scuola, il suo papà decide che è arrivato il momento di regalarle una giornata speciale, da trascorrere insieme, per raccontarle la storia di un certo Giovanni e per svelarle il mistero di Bum, peluche con le zampe bruciacchiate, che la accompagna da quando è nata. Attraverso le parole delicate della narrazione, incontreremo padre e figlia che esplorano Palermo, e scopriremo la storia di Giovanni Falcone e del pool anti-mafia. Rievocata nei suoi momenti-chiave, la vita del Giudice s'intreccerà con la storia personale della bambina e del suo papà. Giovanna scoprirà cos'è la mafia, che esiste anche a scuola, nelle piccole prepotenze dei compagni di classe, ed è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi. Lo spettacolo è nato all'interno del progetto "In viaggio … con Giovanni", un insieme di eventi che si pongono come obiettivo primario quello di parlare alle nuove generazioni di Legalità’. Nato da un idea di Eleonora Mino, co-direttore artistico della Compagnia Bonaventura, avvocato ed operatrice culturale torinese, il progetto ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e ha come Madrina la Professoressa Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni Falcone. 7-10 anni 29-31 ottobre h 10, 4-8 novembre h 10 e 12-16 novembre h 10 venerdì 1 e domenica 3 novembre h 18.00 Teatro Kismet Badu Leone anzi Re* Di Lucia Zotti, con Monica Contini, Elena Giove, Nico Masciullo L’Africa, con tutta la sua prorompente sensualità si manifesta attraverso suoni, colori e musica. Badu, un leoncino vispo e curioso, presto erediterà il trono vacante a causa di una grave ferita riportata da suo padre Babatunde attuale re della foresta. Tutti gli animali pregano con riti e canti, chiedendo la guarigione del re; tutti tranne Pupa, cugino di Babatunde, frustrato nella sua ambizione di cantante hard rock (nella savana gli animali non amano quel genere) che invece esulta, convinto che morendo il re gli lascerà il trono. Babatunde, però comunica pubblicamente che sarà suo figlio Badu a succedergli al trono. Pupa allora decide di far scomparire il leoncino dalla savana, e traendolo in inganno riesce a farlo salire su una nave in partenza per l’Occidente. Inizia così, il viaggio doloroso del piccolo emigrante che verrà rinchiuso in una gabbia e, dopo essere stato addestrato, costretto ad esibirsi in un circo. Badu, pur crescendo in cattività, non perderà la sua fierezza di sovrano e, dopo varie vicissitudini, riuscirà a tornare nella sua terra e a recuperare il suo posto alla guida della comunità africana. Lo svolgimento dello spettacolo si avvarrà dell’abilità di tre attori che con l’uso di maschere ed altri suggestivi elementi, condurranno gli spettatori in un magico viaggio attraverso agguati, incontri sorprendenti, a volte divertenti, altre drammatici, sostenuti da percussioni e canti tribali a evocare un continente dove gioia e soprusi, bellezza e schiavitù, si contrappongono costantemente. 6-11 anni 18-21 novembre ore 9.15 e ore 11 Domenica 17 novembre h 18.00 Factory Compagnia Transadriatica/Compagnia Elektra/Tir danza Cenerentola* con Mariliana Bergamo, Antonio Miccoli, Francesca Nuzzo, Serena Rollo, Fabio Tinella drammaturgia e regia di Tonio De Nitto Al tempo della nostra storia Cenerentola viveva, orfana, confinata a far la serva in casa propria per la sua nuova mamma matrigna e per le sorelle goffe e culone. Al tempo della nostra storia c’era anche un principe, timido e impacciato, che non era mai uscito dal regno e per farlo accasare ai regnanti non era restato che organizzargli una festa, un ballo, anzi due, forse tre. Al tempo della nostra storia tutto era praticamente come oggi. Invidie e gelosie all’interno del nucleo familiare, ma anche un mondo, che presto può rivelarsi diverso da com’è o come dovrebbe essere, un mondo dove madri spregiudicate sono disposte a tutto pur di “arraffare” tutto quello che si può e che non si può ottenere, manipolando le figlie come marionette per raggiungere i propri fini. Un mondo di figlie ammaestrate, viziate e sorde nel comprendere e accettare l’altro, non l’altro lontano…quello che non si conosce, ma l’altro in casa propria, la sorella(stra) più piccola, senza cipolle ai piedi, leggera e morbida come una piuma. E’ la storia di un incontro, di un riscatto, di un ritrovarsi, di un capirsi anche con una lingua, quella della danza, che è fatta di parole che, per essere dette, non hanno bisogno della voce. Lo spettacolo nasce dall’incontro della compagnia teatrale Factory con la compagnia di danza Elektra con la voglia di costruire assieme una nuova avventura che esplori un linguaggio nuovo per entrambe. 7-13 anni 26-29 novembre e 4-7 dicembre h 10 Teatro Kismet Della paura del coraggio con Ignazio Dimastropasqua, Piera Del Giudice drammaturgia e regia Lello Tedeschi È uno spettacolo dedicato al bisogno di legalità. Comincia con il ricordo di una vittima innocente di mafia pugliese, Giovanni Panunzio, imprenditore edile foggiano ammazzato nel 1991 per non aver voluto pagare una tangente. Senza patetismi consolatori, la vittima non è raccontata come un eroe, piuttosto come un testimone: i fatti terribili della fine della sua esistenza sono calati nella quotidianità, in una normalità che potrebbe essere la nostra, come a dirci che potremmo essere noi, spettatori, tra i protagonisti di quei fatti. Per riconoscere quanto la devianza e l’illegalità, anche le più spietate, siano parte della nostra comunità e ci riguardano. Sono una minaccia vicinissima e concreta alla libertà di ciascuno di noi, molto più prossima di quanto immaginiamo. Vittime e carnefici sono tra noi. Accanto a noi. E quindi , dopo il ricordo, vero, di una vittima, ecco il ritratto, ispirato a fatti altrettanto veri, di un carnefice, memoria di pezzi di vita spesi nell’illegalità. Che significa avere quattordici, quindici, sedici anni e attentare alla libertà altrui, minacciare e rubare, e poter uccidere, se necessario? che significa non conoscere regole e considerare la vita altrui una cosa di poco conto, un ostacolo banale alla soddisfazione dei propri desideri? Anche in questo caso, fatti terribili e veri sono calati nella normalità, e portano a interrogarci sulle nostre responsabilità e fragilità, paure, debolezze; su una visione distorta di parole come forza o coraggio, ma soprattutto sugli effetti dei nostri comportamenti su noi stessi e sugli altri. Per comprendere che la legalità non è un precetto di regole da seguire, bensì bisogno di relazioni libere ma consapevoli; che l‘altro è una persona che vive con noi e non contro di noi, e che siamo una comunità in cui la forza e la prevaricazione senza scrupoli sottrae pezzi di vita a tutti, anche a chi non ne è direttamente coinvolto. Due testimonianze, dunque, che da punti di vista opposti inducono a riflettere sulle nostre azioni, individuali e sociali. A guida, due parole: legalità e libertà. Ovvero, come riconoscere, e soprattutto perché, i limiti delle nostre azioni, riconoscendo che siamo parte di un comunità in cui essere liberi é anzitutto accettarli questi limiti e condividerli, nel rispetto dei bisogni e della libertà altrui. Un esercizio di teatro civile rivolto a tutti, ma in particolare ai giovani adolescenti, per i quali il rapporto tra regole e libertà è tra le vitali chiavi di volta della costruzione della propria identità personale e civile. Da 13 anni 28 novembre h 11 spettacolo in lingua francese Alliance Francaise/Università degli studi di Bari Le premier homme Le Premier Homme (spettacolo in lingua francese) ESCLUSIVA REGIONALE ispirato all’omonimo testo autobiografico di Albert Camus adattato, diretto e interpretato da Jean-Paul Schintu musiche Philippe Hersant Nel centenario della nascita di Albert Camus, l’ Alliance française di Bari, con il Teatro Kismet e l’Università rendono omaggio allo scrittore francese, presentando un progetto fatto di teatro, cinema e approfondimenti. Sul palco del Kismet sarà in scena lo spettacolo Le premier homme, tratto dal testo autobiografico nel quale l’autore francese racconta del rapporto simbiotico con la madre, della ricerca del padre, dei primi danni della colonizzazione francese in Algeria (dove il tutto si svolge). Testo che indaga la condizione umana, i suoi conflitti e le sue lacerazioni del secolo scorso, “Le Premier homme” vuol essere anche un omaggio alla terra di Algeria, crocevia di religioni e di culture fra loro diversissime. Da 16 anni 2-4 dicembre h 9.15 e h 11 Domenica 1 dicembre h 18.00 Cà Luogo d’arte La piccola fiammiferaia* testo di Marina Allegri regia di Maurizio Bercini con Alberto Branca, Claire Chevalier, Massimiliano Grazioli, Daniela D’Argenio “ La piccola fiammiferaia “ di Andersen affronta temi come la povertà, l’amore negato, l’abbandono, difficili persino da nominare. Crediamo però che siano temi importanti, eticamente importanti e, i bambini ce lo insegnano, nemmeno così difficili da trattare. Nei giochi dell’infanzia, così come in teatro, si muore e si ri-vive mille volte, la più terribile cattiveria lascia spazio in pochi secondi al più grande gesto d’amore, è bello ridere a crepapelle quanto piangere di commozione o di rabbia. Tutto ciò fa parte dell’incredibile e meraviglioso gioco della finzione che sta alla base dell’arte teatrale. In questo spettacolo è l’attrice che interpreta la bambina a portare la leggerezza tipica dell’infanzia di affrontare col gioco qualsiasi tema, di non scandalizzarsi mai, di riconoscere la fame , la sete, il freddo, di rivendicare amore e di avere la capacità di cercare nell’immaginazione la fuga anche alla più terribile privazione. Agli adulti dello spettacolo, gli altri tre attori, il compito di fare i conti con la realtà dei fatti, di misurarsi con una storia semplice, molto semplice… Ci auguriamo per i bambini e per gli adulti assistere a questo spettacolo sia un’occasione di crescere insieme nel dubbio e nella certezza, più che altre volte vorremmo che, l’andare a teatro, fosse per i bambini un momento di rapimento e di stupore e per gli adulti l’occasione di riflettere interrogandosi sui grandi temi dei diritti dell’infanzia. 6-11 anni 10-14 dicembre, 16-21 dicembre h 9.15 e h 11 Regione Puglia/Inail/Teatro Kismet Vite spezzate Regia e adattamento di Teresa Ludovico, con Marco Manchisi, Michele Cipriani, Vito Carbonara Lo spettacolo liberamente tratto dai racconti de I Quaderni della prevenzione “Drammi inevitabili o eventi prevedibili?” prodotto dalla Regione Puglia in collaborazione con l’INAIl, è proposto nell’ambito del progetto “A scuola di prevenzione”, promosso dagli stessi enti, in collaborazione con l’Ufficio scolastico Regionale e il Teatro Kismet OPerA, prevede attività finalizzate alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro. Un tema di grandissima attualità e una modalità di proposta nell’articolazione del progetto fortemente innovativa ed efficace. La prima fase prevede la visione dello spettacolo Vite spezzate. Con la regia di Teresa Ludovico, lo spettacolo racconta le storie di uomini morti sul lavoro mettendone in risalto non tanto le loro morti quanto le loro vite e la loro umanità. La seconda fase del progetto prevede degli incontri di approfondimento a scuola con operatori ed esperti dell’Assessorato o dell’Inail. La terza e ultima fase consiste invece in un concorso (tre sezioni: foto, video, racconti) con premi importanti per le scuole vincitrici. Il progetto giunge alla sua seconda edizione dopo gli straordinari esiti raccolti lo scorso anno. Più di diecimila studenti vi hanno partecipato, sono state realizzate cinquanta repliche dello spettacolo in tutte le provincie della nostra regione e assegnati premi. La partecipazione è gratuita ed è rivolto alle ultime due classi di tutte le scuole secondarie di 2° grado. Scrive Teresa Ludovico:“Una porta, un custode silenzioso, una sala d’attesa. Un alternarsi di uomini che aspettano di oltrepassare la soglia. Suoni indistinti, bagliori lontani,avvolgono le voci rotte che raccontano le loro storie tutte diverse eppure tutte tragicamente uguali. Brandelli di vita consegnate all’uomo della porta che annota i dettagli in cambio di un sorso di acqua dell’oblio. Quell’oblio necessario per non essere più, per non avere più, per andare al di là della porta. Un affresco di storie dolorose, di vite spezzate, consegnate a tutti noi per non dimenticare.” Per informazioni e regolamento concorso: www.ascuoladiprevenzione.it, www.teatrokismet.org 4° e 5° classi tutte le scuole secondarie di 2° grado– Ingresso gratuito 14-18 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 15 dicembre h 17.00 e h 18.30 Il Duende Io mangio* di e con Monica Contini e Deianira Dragone Due deliziose fatine, Angelina e Violetta, arrivate da un mondo lontano,incontrano i loro interlocutori preferiti: i bambini. Viviamo in un periodo storico in cui pare sia successo già tutto eppure ogni giorno il mondo si trasforma, forse troppo velocemente, intorno a noi. L’alimentazione non è rimasta immune da questa continua rivoluzione. Il mercato globale è invaso da una scelta infinita di prodotti, troppo spesso di dubbia qualità i cui primi fruitori sono proprio i bambini. Giocando tra candido nonsense e concretezza, abbiamo creato un percorso dove il tema del cibo assume una valenza più ampia e diventa nutrimento per il corpo, sì, ma anche, attraverso i racconti di storie e fiabe, nutrimento per la mente e per lo spirito. Tocchiamo con leggerezza il concetto di nutrizione sana, che riguarda l'interezza del nostro essere – corpo e anima - aiutando il nostro giovanissimo pubblico ad intraprendere un cammino di consapevolezza sul senso del cibarsi. Con frutta e storie fantastiche, raccontate da queste due strampalate cantastorie, essi nutriranno il corpo, la mente e la fantasia. 4-10 anni 7 gennaio h 9.15 e h 11 Domenica 5 e lunedì 6 gennaio h 18.00 Sud Costa Occidentale/Emma Dante La Bella Rosaspina addormentata* di Emma Dante, con Gabriella D’Anci, Rosanna Savoia, Emilia Verginelli Sembrava un angelo tanto era bella. Il sonno non aveva rovinato la bella tinta rosa del suo colorito: le gote erano di un bel carnato e le labbra rosse come il corallo. Rosaspina aveva soltanto gli occhi chiusi ma si sentiva respirare dolcemente; non era morta. Il Re ordinò che la lasciassero dormire in pace finché non fosse arrivata la sua ora di destarsi. Passarono cento anni e di cose ne successero nel mondo! Prima e seconda guerra mondiale, gli anni settanta, i Beatles, la televisione, i matrimoni gay, facebook… Rosaspina si addormenta bambina e si risveglia donna. Si innamora perdutamente di un principe moderno, diverso, che svelerà solo alla fine la sua vera identità. "La bella Rosaspina addormentata" è una favola dedicata alla crescita e alla scoperta di sé; al momento critico che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. 7-13 anni 11 gennaio ore 10 domenica 12 gennaio h 18.00 Corpoceleste/Alessandro Sciarroni Joseph kids* Di e con Alessandro Sciarroni Dopo il grande successo di Joseph, il primo solo di Alessandro Sciarroni, che ha visto la luce nel 2011 e che in meno di due anni è stato presentato in 10 paesi europei all'interno delle più interessanti programmazioni di teatro e danza contemporanea, l'autore torna a riflettere sui meccanismi della creazione ripensando la produzione per il pubblico dell'infanzia. JOSEPH_kids vede in scena un unico interprete davanti ad un computer portatile. L’attore va alla ricerca della sua immagine, che di volta in volta, viene proiettata, deformata, raddoppiata e scomposta attraverso una webcam e alcuni semplici effetti video. Joseph fa le sue scelte davanti ad un pubblico/testimone che riesce a seguire l'evoluzione di questo monologo fisico attraverso una grande videoproiezione che riproduce fedelmente la schermata del computer. Dapprima serio e rigoroso, il viaggio di Joseph diventa ironico e inaspettato quando l'uomo finge un duello western virtuale, intenso mentre la sua immagine si scompone in una magia di raggi di luce, mentre il suo sguardo perde le sembianze umane fino a diventare alieno. La grande immagine proiettata ingloba in questo percorso tutto il giovane pubblico in sala, con un finale inaspettato. Il lavoro intende porre il pubblico dell'infanzia davanti alla possibilità di osservare i mezzi tecnologici come possibili veicolatori di creatività e non di mera alienazione. JOSEPH_kids è uno spettacolo che sa divertire e anche far riflettere, che sa far maturare l'idea di potersi muovere in uno spazio performativo in maniera mai scontata. É un lavoro che prende in considerazione la profonda intelligenza e intuizione che ogni giovane spettatore (e possibile performer) porta con sè. Da 7 anni Domenica 19 gennaio h 18.00 20 e 21 gennaio h 9.15 e h 11 Crest Sposa sirena* drammaturgia Katia Scarimbolo, regia Michelangelo Campanale, con Valentina Franchino, Salvatore Marci, Lucia Zotti Spettacolo vincitore Premio “L’uccellino azzurro” (Molfetta, 2013), “Sposa sirena” racconta della bella sposa di un marinaio spesso assente che si lascia sedurre da un giovin signore che poi l’abbandona; il marito al ritorno pensa che la donna meriti la morte, sicché la getta in mare, dove le Sirene, affascinate dalla sua bellezza, la conducono nel loro palazzo, la chiamano Schiuma e le insegnano a cantare ed incantare i marinai di passaggio che si buttano in mare a capofitto. Però Schiuma non riesce a scordare il marito, il quale una notte, compiendo l’usuale gesto dei marinai, si lancia tra le onde; le Sirene lo vogliono trasformare in corallo, ma Schiuma, innamorata ancora, ottiene una dilazione della sorte crudele e con uno stratagemma lo salva facendolo tornare solo a terra. L’uomo, pentito, non potendo vivere senza di lei, affronta la classica prova magica di coraggio pur di riavere la sposa: ruba un fiore-talismano custodito dalle sirene. L’impresa riesce e la sirena torna donna e sposa che… aspetta il suo uomo forse perito o forse ancora marinaio giramondo. Perché le storie si ripetono e le fiabe ripetono le storie a beneficio di grandi e bambini affinché… gli errori non si continuino a ripetere. Una fiaba complessa, di incerta derivazione: popolare o letterario/mitologica, in cui il tema dell’amore si lascia contaminare dalla materia leggera delle sirene, materia dei sogni, acquistando quella leggerezza tipica che solo le fiabe sanno donare anche ai temi dolorosi. La fiaba di una città complessa, cui vorremmo donare un po’ di quella leggerezza, per affrontare i dolorosi temi dell’oggi con il pensiero leggero del sogno che, nell’immaginare mondi diversi, suggerisce nuova fiducia e nuovo vigore ai piccoli uomini ed alle piccole donne sempre alle prese con mostri e nemici. 7-13 anni 27-29 gennaio h10 Armamaxa Croce e fisarmonica Regia Carlo Bruni, con Enrico Messina, Mirko Lodedo Banalizzando, si usa contrapporre alla felicità il dolore, ma se un uomo, morso violentemente da un cancro, decide, nel dicembre del ’92, di partire per Sarajevo per invocare il primato della pace, proprio sulla soglia tragica di una guerra, sta soffrendo o gioisce? Antonio Bello è stato vescovo e presidente nazionale di Pax Christi. Nato ad Alessano (Le) nel 1935, è morto a cinquantotto anni, nell’aprile del ’93, a Molfetta, in episcopio. Nella sua casa natale, fra molti ricordi, regali, testimonianze d’affetto, c’è il disegno di una bambina delle elementari che lo ritrae, in piedi, su di una fragile e variopinta barchetta a vela, braccia larghe e mani che tengono rispettivamente una croce ed una fisarmonica. Prediligendo il potere dei segni ai segni del potere, don Tonino Bello ha esercitato il suo mandato coniugando uno straordinario rigore evangelico, con un anticonformismo capace di spiazzare i più arditi rivoluzionari; associando a una fede profonda, una laicità che a molti, ancora oggi, sembrerebbe paradossale per un prete: tenendo insieme croce e fisarmonica. E’ difficile trovare qualcuno dalle nostre parti, con più di trent’anni, che non abbia un episodio da raccontare, una testimonianza del proprio rapporto con questo pastore salentino. Ma il nostro lavoro non tenta una sintesi di quel ricchissimo patrimonio, non costruisce un reliquiario, per quanto venerabile, in cui esporlo. Vuole piuttosto ricavare l’impronta di un passaggio, perché, per quanto profonda, non rischi d’essere cancellata dal folklore o allontanata da una meritata santificazione. Questo lavoro tenta di esercitare una fede“laica” nell’uomo, attraverso la ricostruzione mitica della figura di un religioso. Talvolta si attribuisce al mito un senso d’irrealtà, addirittura di falsità, mentre nella tradizione classica il mito rappresenta un punto elevato di sintesi: un punto di riferimento capace di favorire coesione sociale, culturale, etica; di definire un orizzonte comune. Ecco: il nostro è il racconto di un mito. Il sud, la fede, l’impegno sociale, riformatore, pacifista, sono coordinate di una rotta che percorriamo con la cadenza di una ballata, perché questa storia ci resti dentro come una buona canzone. A Pax Christi e in particolare ad alcuni suoi animatori, è dovuto l’inizio del viaggio che ha messo insieme identità artistiche, competenze e linguaggi diversi, alimentando quest’opera teatrale, un medio metraggio (l’Anima attesa di Edoardo Winspeare)e le musiche destinate ad entrambi. Da 14 anni 31 gennaio e 1° febbraio ore 9.15 e h 11 Domenica 2 febbraio La Piccionaia L’apprendista stregone* di Carlo Presotto, con Carlo Presotto, Giorgia Antonelli, Matteo Balbo Il Maestro di Incantesimi conosce il segreto per mescolare i suoni, che imprigiona dentro a preziosi barattoli, per crearle musiche più diverse, ognuna delle quali porta con se un mondo di visioni e di personaggi. Il suo apprendista tiene in ordine gli ingredienti e cerca maldestramente di rubargli i segreti. Lasciato a spazzare il laboratorio, apre un barattolo di troppo e scatena una musica magica, che gli permette di trasformare la scopa in una ragazza e ordinarle di pulire al suo posto. Una volta scatenato l'incantesimo l'apprendista non riesce più' a fermarlo, e le scope-aiutanti si moltiplicano, con un effetto disastroso che verrà arrestato solo dal ritorno del maestro. L’apprendista non si arrende, e nonostante la ragazza provi a dissuaderlo, compone di nuovo una sua musica, evocando visioni di balletto classico che di nuovo rischieranno di travolgerlo. L’apprendista chiede aiuto, e con la complicità della ragazza evoca una musica d’ombra e di ombre, popolata di spettri buffi e crudeli. Finirà in un cimitero, e dovrà lottare duramente per arrivare all’alba sano e salvo. Dopo tanti tentativi finalmente chiederà al maestro di aiutarlo, ed insieme alla ragazza di cui ormai non può più fare a meno, creerà l’ultima visione, e coronerà il sogno di diventare, da apprendista, anche lui maestro. Con uno sguardo alla coraggiosa sperimentazione di Walt Disney del 1940 ed un altro alle magiche visioni steampunk di Miyazaki, gli attori si muovono senza parole in uno spazio fantastico di immagini e musica, scandito dalla scenografia di Mauro Zocchetta con i videofondali di Paola Rossi. Il gioco degli attori tra magie e trasformazioni si sviluppa grazie alla collaborazione ed alle provocazioni della coreografa Daniela Rossettini, accompagnando una ridefinizione del linguaggio scenico della compagnia. Il lavoro del musicista Michele Moi, che ha collaborato con Carlo Presotto gia' per la rilettura di The Tempest per il NTFI 2008 e per il balletto Fantastique del 2011, alterna arrangiamenti di opere classiche con brani originali, costruendo una drammaturgia sonora che diventa una ulteriore attrice dello spettacolo. 5-10 anni 4-8 febbraio h 10 Teatro Kismet Moliere ovvero il malato immaginario regia Teresa Ludovico, con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Paolo Summaria, Daniele Lasorsa, Ilaria Cangialosi, Michele Cipriani, Serena Brindisi Fedele al testo originale, ma ricco di invenzioni registiche Il malato immaginario di Teresa Ludovico colloca un ossessivo e infantile Argante sulla sommità di una piramide, condannato a essere perno del mondo farsesco che gli si muove tutto attorno. Un delirio grottesco, popolato di personaggi da commedia dell’arte che abitano una casa dalle atmosfere meridionali, piena di botole e passaggi segreti. Maschere che si agitano in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove si fingono finzioni. Una serva petulante, un fratello affidabile consigliere, una figlia angelica, una moglie dark lady e provocante, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti. Infine, espressione di quell'anima beffarda e popolare così presente in Molière, la maschera di Pulcinella deborda dal primo intermezzo in cui il testo originale l'aveva costretta per diventare il filo che lega la finzione dello spettacolo alla vita dell'autore. E il malato? Imaginaire… Un Malato Immaginario in cui arte e vita si confondono e si richiamano mettendo in scena la famosa quarta replica, quella durante la quale Molière protagonista - alza gli occhi al cielo e muore, consacrando la propria esistenza al teatro. Fra l’Argante in scena e Molière c’è una relazione misteriosa e profonda: la comune vocazione immaginaria, la separazione dalla realtà. Che tipo di Molière troviamo nello spettacolo? Il Molière del gioco delle commedie, del teatro nel teatro, delle farse, del travestimento; Il Molière che prende in giro la “ridicolaggine dell’umanità”, l’arroganza del potere; il Molière che intreccia vita e arte. Vd. anche “A teatro…. s i mangia”, da 12 anni 11-13 febbraio h 9.15 e h 11 Teatro Kismet La Principessa sul pisello regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Nico Masciullo, Marialuisa Longo Il principe, protetto, nutrito e coccolato, è cresciuto in un castello, lontano dalla realtà. Non conosce rinunce e privazioni, tutto gli è dato senza desiderio. L’unico suo passatempo, suonare la chitarra, gli allontana la noia, padrona della sua vita. Sogna una donna molto diversa da quelle che la regina madre gli propone: “Bella senza l’arroganza della bellezza, nobile senza l’arroganza della nobiltà pietosa senza l’arroganza della pietà”. Ma dove trovarla? Sarà proprio la regina madre che spingerà il figlio ad intraprendere quel viaggio che gli permetterà di scoprire la vita reale, fuori dal castello. In viaggio, incontri ed avventure, a volte pericolosi, compiranno la sua trasformazione favorendo l’incontro con la donna dei suoi sogni. Il principe ha dunque trovato la compagna ideale che, però, non è una principessa di casa reale. Presentandola comunque alla regina madre come tale, la ragazza verrà sottoposta alla fatidica prova del pisello. Lo spettacolo attraversa il mondo magico della fiaba tradizionale fra principi e regine, troni sontuosi e candelabri, servitori e valzer di Strauss. a si svolge anche sul nastro d’asfalto durante un viaggio in autostop, con avventure metropolitane e musica rock, fra cui una gara canora con presentatori e cantanti, fan e applausi. Il linguaggio semplice e privo di logica della fiaba, in cui schemi e processi razionali, abitudini e convenzioni sociali, sono sospesi, invia segnali di vario tipo, che ciascun spettatore, bambino o adulto, coglie secondo la propria capacità e qualità di comprensione e di bisogno. I piccoli imparano a coltivare speranze di superamento delle loro piccole prove, e i ragazzi più grandi, alla ricerca di una via interiore autentica, ad integrare in sé le parti contrapposte e scisse. Vd. anche “A teatro…. s i mangia” , 6-13 anni Domenica 16 febbraio h 18.00 17 e 18 febbraio h 10 Compagnia Arione/De Falco Pelle d’oca* di Dario de Falco con Annalisa Arione e Dario de Falco Due oche. Un fratello e una sorella. Per la minore è arrivata la stagione delle migrazioni. Il maggiore ha già viaggiato. Come preparare la piccola al grande volo e poi lasciarla andare? Servono giochi e storie per insegnare, divertire e preparare alla paura e al diverso: avventure, incontri fantastici, grandi laghi, lezioni di volo, ninna nanne, cocchi e coccodrilli... Uno spettacolo parla del viaggio. Il viaggio di disperati, rifugiati, profughi, di uomini che non potevano più restare là dove si trovavano. Lo fa raccontando del volo coraggioso compiuto da milioni di oche selvatiche alla ricerca di un luogo dove trovare ristoro da fame e da sete e vivere finalmente in pace. Un miracolo, come racconta, quasi in silenzio, Jacques Perrin ne Il Popolo Migratore, lasciando la parola al battere d’ali dei suoi protagonisti. 4-10 anni 27 e 28 febbraio, 1° marzo h 9.15 e h 11 domenica 2 marzo h 18.00 Teatro delle Briciole Con la bambola in tasca* testo Bruno Stori regia Letizia Quintavalle con Laura Magni Ispirato alla celebre favola russa di Afanasiev "Vassilissa la bella", "Con la bambola in tasca" ha segnato la storia del teatro ragazzi per il particolare ed emozionante gioco di relazione che si crea tra una bambina "catturata" dal pubblico e l`attrice in scena. La struttura dello spettacolo è semplicissima: un`unica attrice, un tappeto rosso come un cerchio magico nel quale sviluppare l`azione, un fondale dipinto con lingue di fuoco. Protagoniste dello spettacolo sono la Baba Jaga, una sorta di strega/donna/madre, che muove la bimba alle azioni e la bambola, regalata alla protagonista dalla mamma, una "voce interiore" che non la abbandona mai. Gli altri bambini assistono alla storia vicini, molto vicini alla casa della strega, in uno spazio delimitato dal magico cerchio rosso. Nello spettacolo, pensato appositamente per un numero limitato di spettatori, sono racchiusi tutti gli elementi che hanno contraddistinto in questi anni la poetica del Teatro delle Briciole: l`attenzione per il pubblico e lo spazio scenico, la forte presenza di oggetti di scena semplici, "ancestrali", ma che possono moltiplicarsi grazie all`esercizio della fantasia e dell`immaginazione, la forte relazione tra materia e musica, il teatro come iniziazione. 3-7 anni 11-13 marzo h 9.15 e h 11 Teatro Kismet Panta Rei regia a cura di Lucia Zotti, Monica Contini, Deianira Dragone. Da sempre il nostro tempo si esprime nel passaggio delle cose da uno stato all'altro; nella necessità di cambiare, pur conservando frammenti di quello che si era; nel continuare ad essere come all’origine pur accogliendo ciò che si incontra… L’argomento è il riutilizzo, il riciclo, la coscienza civile. Artigiani creativi, a volte geniali, cerchiamo di testimoniare costantemente la validità di questa pratica che va sempre più evolvendosi. Una nuova e illuminata coscienza civile ci offre l'opportunità di trasformare radicalmente e profondamente un ormai obsoleto sistema di vita basato su sprechi eccessivi e su un utilizzo sfrenato della natura , un sistema che, purtroppo ancora detiene il primato e nel quale siamo ancora troppo immersi. Niente al mondo si distrugge, tutto sempre si trasforma, mentre il tempo gira e fugge, tutto il mondo cambia forma… L’Omino col cappello esordisce con queste parole. Stringe fra le mani uno strano strumentino che emana un suono ancestrale, suadente, un suono che conduce nel luogo del “tutto è possibile”: lo spazio teatrale. Il suono ancestrale sfuma ne “l’Aria sulla Quarta corda” di Bach e tre relatori in camice bianco avanzano come sospesi sul suolo di un pianeta senza gravità… improvvisamente tutto si trasforma e gli accadimenti più imprevedibili insieme a comportamenti molto riconoscibili del nostro quotidiano, si avvicendano in una sarabanda di azioni, suoni, colori, situazioni, che attraversando l’assurdo ci raccontano di noi. All’inizio sulla scena solo un mucchio di rifiuti; alla fine, col dipanarsi di una azione/danza degli attori che operano la trasformazione, un ambiente gradevole e accogliente. l’Omino col cappello conclude: ”Era brutto ora è bello e… leviamoci il cappello”. Da 11 anni domenica 16 marzo h 18.00 17 e 18 marzo h 10 Bottega degli Apocrifi Sinbad il viaggiatore* regia Cosimo Severo, con Martin Chishimba, Vincenzo Scarpiello, Bruno Soriato, Aurora Tota E’ ancora notte e una nave sta lasciando il porto; a bordo ci sono Sinbad e la sua ciurma. Sinbad vuole viaggiare per tutti i mari conosciuti dall’uomo e se per fare questo tocca scappare di notte rubando la nave di famiglia … poco importa. Lui è fatto per seguire le rotte dei naviganti e non le regole del palazzo reale, che Isac, suo fratello, gli ripete ad ogni occasione. Basta ordini! Basta gente che ti dice cosa devi pensare e come devi comportarti: Sinbad vuole scrivere da solo la sua storia, vuole sfidare il suo destino. E il destino si presta volentieri a giocare con lui … ma lo avvisa: per vincere la partita probabilmente ci sarà da sacrificare la ciurma e sicuramente ci sarà da sacrificare Isac, che si è imbarcato di nascosto sulla nave. Quando dici “è destino”… Sinbad vince la sua partita? Attraversa mari infestati da mostri, perde la ciurma, sacrifica suo fratello … proprio come il destino gli aveva annunciato … ma ha scritto davvero da solo la sua storia? “I classici racconti delle”Mille e una notte” servono solo come traccia, perché, come spesso avviene nelle proposte degli Apocrifi, altre sono le urgenze da sottolineare nella cornice delle fiabe. E qui la novità – con tutto ciò che ne consegue - è costituita dal fatto che il marinaio è un ragazzo di colore adottato dal califfo e in conflitto con il fratello, biondo e ligio ai doveri della casta. La messa in scena conta su di un apparato scenografico di grande effetto con al centro una nave dai bronzei bagliori e non nasconde l'ambizione di porsi come un piccolo kolossal del teatro ragazzi.” (N. Viesti) 8-13 anni 20 marzo h 10 Teatro dell’altopiano Georges Dandin (Moliére) Regia carlo Formigoni, con Salvatore Laghezza, Cilla Palazzo, Carlo Formigoni, Adriano Basile, Angelica Schiavone Nel “George Dandin” si fondono i due elementi di base del teatro come ci è stato tramandato: il comico popolare e il classico-tragico. Il Comico è rappresentato dai “Lazzi” della Commedia dell’Arte, forma ancora imperante nella Parigi del seicento. Il Tragico, rispettoso delle regole unitarie del Teatro Greco, svolge tutta l’azione nell’arco di 24 ore in un unico luogo. Il lato drammatico dell’opera riflette il privato di Molière angustiato dalla gelosia per la moglie molto più giovane di lui. L’abilità dell’autore si rivela nell’aver trasposto la sofferenza privata nella sofferenza di tutta una classe assoggettata ai privilegi e alla sfrontata prepotenza della nobiltà. Inoltre, con un anticipo di 4 secoli, Molière evidenzia, con acuta umanità, i soprusi che la donna, in quanto tale, subisce per opera del padre e del marito. Come Molière stesso raccomanda, ci guarderemo bene dal raccontare la semplice storia per non ridurre l’interesse del pubblico alla sua rappresentazione. Da 13 anni 25-27 marzo h 10 Areté Ensemble I vestiti nuovi dell’imperatore Di e con Valerio Malorni , Saba Salvemini, Annika Strøhm, Ursula Volkmann Una fiaba che parla di un regno che si è perso e non sa più ritrovare la strada dell'innocenza che conduce al centro di sé. Alla verità. Un impero del tessile ormai