Lezione 5. Il commercio internazionale

Lezione 5. Il commercio internazionale
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Quali sono gli effetti del commercio internazionale sul benessere?
Chi guadagna e chi perde dal “libero scambio” (se “perfettamente competitivo”) tra le nazioni?
Equilibrio in assenza di commercio internazionale
In un’economia senza commercio internazionale (“chiusa”, o autarchica): il prezzo si aggiusta così da uguagliare
domanda e offerta interna
Equilibrio in assenza di commercio internazionale. Un esempio: il mercato dell’acciaio
Assunzioni:
 Un paese che non è in contatto con il resto del mondo e produce da sé il proprio acciaio
 Il mercato dell’acciaio è costituito dai compratori e venditori di quel paese
Apertura al commercio internazionale
 Se un paese si apre agli scambi internazionali, diventa esportatore o importatore di acciaio?
 Chi guadagna e chi perde dall’apertura del mercato (= dalla “globalizzazione”)?
 Il guadagno degli uni è superiore alla perdita degli altri ?
Ipotesi (semplificatrice) di base:
il paese è PICCOLO rispetto al mercato mondiale. Quindi ciascun operatore si comporta come un compratore o un
venditore in concorrenza perfetta. Cioè:
 A) prende il prezzo mondiale per dato
 B) decide se comprare o vendere acciaio all’interno o all’estero
Il prezzo mondiale e il vantaggio comparato
1. Se un paese ha un “vantaggio comparato” nella produzione di un bene
 allora prezzo interno < prezzo globale
o perché? Prezzi = costi (marginali) opportunità
In questo caso: il paese diventa esportatore del bene
2.
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Se il paese non ha un vantaggio comparato,
allora prezzo interno > prezzo globale
Il paese diventa importatore del bene
Commercio internazionale in un paese importatore
 Se p globale < p interno, “aperte le frontiere”, il paese diventa un importatore di acciaio
 Perché?: i consumatori sono liberi di scegliere, e assumendo l’assenza di rilevanti costi di trasporto, cosa
decideranno ?
 I consumatori interni vogliono comprare acciaio al prezzo più basso possibile
a. Per basse quantità domandate, sono i produttori interni più efficienti a soddisfare la domanda
b. Per quantità più elevate, i produttori interni risultano troppo inefficienti rispetto ai concorrenti stranieri
 importazioni
 Importazioni = quantità domandata interna - quantità offerta interna, al prezzo globale
interno
globale
 Il prezzo interno  fino a che: p
=p
 Il consumo interno aumenta e la produzione interna diminuisce  il paese diventa importatore di acciaio
Effetti del libero scambio sul benessere di un paese importatore
Effetti complessivi del libero scambio sul benessere di un paese importatore
Guadagni e perdite dal libero scambio
 Quando un paese liberalizza lo scambio e diventa importatore di un bene, i consumatori guadagnano
 Pagano un prezzo più basso e comprano di più (aumenta la loro rendita)
 I produttori nazionali del bene sono invece danneggiati
 Ricevono un prezzo più basso e vendono di meno (diminuisce la loro rendita)
 Il commercio internazionale fa però aumentare il benessere totale della nazione
 La variazione netta della rendita totale (benessere collettivo) è cioè positiva
 I guadagni dei compratori sono superiori alle perdite dei venditori (almeno teoricamente, i primi
potrebbero “compensare” i secondi, generando in tal caso un effettivo “miglioramento paretiano”).
Il caso del paese esportatore: E’ del tutto speculare al precedente:
 i venditori cercano di vendere all’estero, approfittando del prezzo mondiale più alto, e ottenendo di vendere una
maggior quantità (aumenta la loro rendita).
 I consumatori pagano ora un prezzo più alto (il prezzo sale a eguagliare quello mondiale), comprano di meno, e la
loro rendita diminuisce.
 In aggregato, il benessere collettivo aumenta!
Gli effetti di un dazio doganale
Un dazio doganale è un’imposta applicata su un bene prodotto all’estero e importato
Un dazio fa aumentare il prezzo globale di un ammontare corrispondente
I venditori nazionali sono avvantaggiati dall’applicazione del dazio mentre i compratori nazionali sono
danneggiati.
Come ogni imposta che grava sulla vendita di un bene, un dazio distorce gli incentivi e allontana l’allocazione delle
risorse da quella efficiente
In particolare, poiché la rendita del consumatore diminuisce più di quanto si incrementino quella del produttore e
le entrate fiscali, il benessere collettivo diminuisce!
Le argomentazioni a favore delle restrizioni al commercio
 Occupazione
 Sicurezza nazionale
 Tutela delle industrie nascenti
 Concorrenza sleale
 Protezionismo come arma di trattativa
Conclusioni
 Dal confronto di prezzo interno e prezzo globale (vantaggi comparati) si può stabilire quali paesi sono esportatori
e quali importatori di un bene sul mercato mondiale (se il commercio internazionale è consentito)
 Si rammenti che è impossibile che un paese non goda di un vantaggio comparato nella produzione di un bene
se è in svantaggio su di un’altra produzione (ovvero, non si può essere solo importatori o solo esportatori!).
Perciò i fattori produttivi disimpegnati nel settore importatore dovrebbero passare al settore esportatore).
 In un paese esportatore di un certo bene, i produttori di quel bene traggono beneficio e i consumatori sono
danneggiati dal commercio internazionale
 In un paese importatore di un certo bene, i consumatori ne traggono vantaggio, i produttori ne sono danneggiati
 In entrambi i casi i guadagni per la collettività superano le perdite (e la controparte potrebbe teoricamente
“compensare” gli svantaggiati generando un “miglioramento paretiano”)
 Il dazio doganale . . .
o Aumenta il prezzo nazionale del bene.
o Riduce il benessere dei consumatori nazionali
o Aumenta il benessere dei produttori nazionali
o Provoca una “perdita secca” di benessere
 Analoghe (o speculari) distorsioni creano i contingentamenti sulle importazioni (e i sussidi alle esportazioni).
Le domande della macroeconomia
 Perché ci sono le fluttuazioni del reddito?
 Che cos’è la disoccupazione e come è possibile combatterla?
 Come funzionano i mercati finanziari?
 Che cosa determina l’andamento dei prezzi e dei salari?
 Chi emette moneta e da cosa dipende l’inflazione?
 Quali politiche pubbliche possono prevenire o ridurre le fluttuazioni economiche?
 Esiste una relazione tra disoccupazione e inflazione?
 Le variabili macroeconomiche e il benessere individuale
L’andamento macroeconomico incide direttamente sull’economia degli individui
 Disoccupazione
 Tassi di interesse
Le variabili macroeconomiche e il benessere individuale
Disoccupazione
Se la produzione (PIL) cresce del 2% la disoccupazione si riduce in media dell’1%
e in Italia per ogni punto percentuale di crescita 250 000 persone in più avrebbero un lavoro.
La crescita della produzione in Italia per il 2003 è stata inferiore all’1%.
Le variabili macroeconomiche e il benessere individuale
Tassi di interesse
Se il tasso di interesse è al 7,25% il pagamento annuo su un mutuo di 200 000 euro a 30 anni è pari a 14 500 euro.
Se il tasso cresce dello 0,5% fino a 7,75% è necessario pagare 1000 euro in più all’anno: quindi l’acquisto di una casa
costerà circa 30 000 euro in più.