REGIONE DEL VENETO AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA Ufficio Stampa tel 049 8213923 fax 8218283 e-mail [email protected] Comunicato stampa 11 febbraio 2014 DIMOSTRATA PER LA PRIMA VOLTA UNA NUOVA PROTEINA CHE CAUSA L’IPERTENSIONE Lo studio dei ricercatori dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, apre nuovi orizzonti per la ricerca farmacologica nella cura della malattia e delle sue complicanze. L’Ipertensione Arteriosa è il più frequente disordine cardiovascolare ed è un potentissimo fattore di rischio per malattie cerebrovascolari, cardiopatia ischemica, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale e vasculopatie periferiche. La fisiopatologia ed i meccanismi biochimici e molecolari coinvolti nel determinismo di questa diffusa e complessa patologia solo in parte sono conosciuti. Recenti studi hanno identificato la proteina p63RhoGEF come uno specifico mediatore per l’attivazione, indotta dall’Angiotensina II, della RhoA/Rho chinasi che porta direttamente all’ipertensione arteriosa ed alle sue sequele come il danno cardiovascolare e renale, ma mancavano conferme nell’uomo. Un aumento dell’espressione genica di p63RhoGEF, cioè di RNA messaggero, e dei livelli della proteina p63RhoGEF sono stati dimostrati per la prima volta nei pazienti con ipertensione arteriosa da uno studio recentissimo del Dott. Lorenzo Calò e del suo gruppo di ricerca afferente alla Clinica Medica 4 dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, storicamente nota per studi di primo piano sull’ipertensione arteriosa. Lo studio è stato pubblicato sul numero di Febbraio 2014 della prestigiosa rivista scientifica internazionale Journal of Hypertension. Nello studio dei ricercatori padovani coordinato dal Dott. Lorenzo Calò viene anche dimostrato nei pazienti ipertesi una inibizione, indotta da Rho kinasi, della fosfatasi MYPT1 che porta all’attivazione della proteina miosina responsabile della contrazione della muscolatura liscia vascolare determinando ipertensione arteriosa e danno renale. I risultati di questo studio confermano il ruolo cruciale di p63RhoGEF e dell’attivazione di Rho chinasi nella trasmissione del messaggio dell’ormone Angiotensina II per la genesi dell’ipertensione arteriosa e del danno renale nell’uomo. L’importanza di questi risultati sta nell’identificazione di un nuovo potenziale target per la terapia non solo dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze cardiovascolari e renali ma anche per malattie come il diabete, in cui l’Angiotensina II svolge un ruolo di primo piano. L’Ipertensione Arteriosa ha un costo umano ed economico enorme e costituisce un problema di salute pubblica da affrontare precocemente e con efficacia. È infatti il più frequente disordine cardiovascolare e un potentissimo fattore di rischio per malattie cerebrovascolari, cardiopatia ischemica, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale e vasculopatie periferiche. I dati relativi all’Italia indicano che oltre 20 milioni di persone soffrono di ipertensione arteriosa, che causa ogni anno circa 200.000 casi di ictus, 100.000 casi di infarto miocardico, 200.000 casi di scompenso cardiaco, 2000 casi di insufficienza renale terminale che richiede la dialisi. Il Dottor Lorenzo Calò, nefrologo presso la Clinica Medica 4 dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova diretta dal Prof. Gian Paolo Rossi, è il referente del Centro di Alta Specializzazione per l’Ipertensione Arteriosa, il secondo in Italia e il terzo in Europa per attività clinico-assistenziale e produttività scientifica; il Dott. L. Calò è inoltre il Direttore della Struttura Semplice di Nefro-cardiologia che comprende la gestione clinicoterapeutica sia conservativa che di preparazione al trattamento dialitico nei pazienti nefropatici afferenti alla Clinica Medica 4. Il Centro di Alta Specializzazione per l’Ipertensione Arteriosa di Padova svolge la sua attività da oltre 35 anni. Tutti gli specialisti che operano presso il Centro dell’Ipertensione di Padova hanno ricevuto il riconoscimento europeo della loro competenza con il titolo di European Hypertension Specialist. Nel 2013 si sono rivolti al Centro dell’Ipertensione Arteriosa di Padova circa 1200 pazienti di cui circa 300 sono costituiti da casi di ipertensione di nuova insorgenza.