Dimostrata per la prima volta una nuova proteina che causa l

REGIONE DEL VENETO
AZIENDA OSPEDALIERA DI PADOVA
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Comunicato stampa 11 febbraio 2014
DIMOSTRATA PER LA PRIMA VOLTA UNA NUOVA
PROTEINA CHE CAUSA L’IPERTENSIONE
Lo studio dei ricercatori dell’Azienda Ospedaliera/Università di Padova, apre nuovi orizzonti
per la ricerca farmacologica nella cura della malattia e delle sue complicanze.
L’Ipertensione Arteriosa è il più frequente disordine cardiovascolare ed è un potentissimo
fattore di rischio per malattie cerebrovascolari, cardiopatia ischemica, infarto del
miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale e vasculopatie periferiche.
La fisiopatologia ed i meccanismi biochimici e molecolari coinvolti nel determinismo di
questa diffusa e complessa patologia solo in parte sono conosciuti.
Recenti studi hanno identificato la proteina p63RhoGEF come uno specifico mediatore per
l’attivazione, indotta dall’Angiotensina II, della RhoA/Rho chinasi che porta direttamente
all’ipertensione arteriosa ed alle sue sequele come il danno cardiovascolare e renale, ma
mancavano conferme nell’uomo.
Un aumento dell’espressione genica di p63RhoGEF, cioè di RNA messaggero, e dei livelli
della proteina p63RhoGEF sono stati dimostrati per la prima volta nei pazienti con
ipertensione arteriosa da uno studio recentissimo del Dott. Lorenzo Calò e del suo
gruppo di ricerca afferente alla Clinica Medica 4 dell’Azienda Ospedaliera/Università di
Padova, storicamente nota per studi di primo piano sull’ipertensione arteriosa. Lo studio è
stato pubblicato sul numero di Febbraio 2014 della prestigiosa rivista scientifica
internazionale Journal of Hypertension.
Nello studio dei ricercatori padovani coordinato dal Dott. Lorenzo Calò viene anche
dimostrato nei pazienti ipertesi una inibizione, indotta da Rho kinasi, della fosfatasi MYPT1 che porta all’attivazione della proteina miosina responsabile della contrazione della
muscolatura liscia vascolare determinando ipertensione arteriosa e danno renale.
I risultati di questo studio confermano il ruolo cruciale di p63RhoGEF e dell’attivazione di
Rho chinasi nella trasmissione del messaggio dell’ormone Angiotensina II per la genesi
dell’ipertensione arteriosa e del danno renale nell’uomo.
L’importanza di questi risultati sta nell’identificazione di un nuovo potenziale target per la
terapia non solo dell’ipertensione arteriosa e delle sue complicanze cardiovascolari e
renali ma anche per malattie come il diabete, in cui l’Angiotensina II svolge un ruolo di
primo piano.
L’Ipertensione Arteriosa ha un costo umano ed economico enorme e costituisce un
problema di salute pubblica da affrontare precocemente e con efficacia. È infatti il più
frequente disordine cardiovascolare e un potentissimo fattore di rischio per malattie
cerebrovascolari, cardiopatia ischemica, infarto del miocardio, scompenso cardiaco,
insufficienza renale e vasculopatie periferiche.
I dati relativi all’Italia indicano che oltre 20 milioni di persone soffrono di ipertensione
arteriosa, che causa ogni anno circa 200.000 casi di ictus, 100.000 casi di infarto
miocardico, 200.000 casi di scompenso cardiaco, 2000 casi di insufficienza renale
terminale che richiede la dialisi.
Il Dottor Lorenzo Calò, nefrologo presso la Clinica Medica 4 dell’Azienda
Ospedaliera/Università di Padova diretta dal Prof. Gian Paolo Rossi, è il referente del
Centro di Alta Specializzazione per l’Ipertensione Arteriosa, il secondo in Italia e il terzo in
Europa per attività clinico-assistenziale e produttività scientifica; il Dott. L. Calò è inoltre il
Direttore della Struttura Semplice di Nefro-cardiologia che comprende la gestione clinicoterapeutica sia conservativa che di preparazione al trattamento dialitico nei pazienti
nefropatici afferenti alla Clinica Medica 4.
Il Centro di Alta Specializzazione per l’Ipertensione Arteriosa di Padova svolge la
sua attività da oltre 35 anni. Tutti gli specialisti che operano presso il Centro
dell’Ipertensione di Padova hanno ricevuto il riconoscimento europeo della loro
competenza con il titolo di European Hypertension Specialist.
Nel 2013 si sono rivolti al Centro dell’Ipertensione Arteriosa di Padova circa 1200
pazienti di cui circa 300 sono costituiti da casi di ipertensione di nuova insorgenza.