Il modello comportamentista - Università degli studi di Bergamo

Università degli Studi di Bergamo
RICONOSCIMENTO, VALUTAZIONE E
CERTIFICAZIONE DELLE
COMPETENZE
Modulo A
Prof.ssa GIULIANA SANDRONE
A.A. 2015-2016
A. Cegolon
COMPETENZA
DALLA PERFORMANCE
ALLA PERSONA COMPETENTE
Parte seconda
1
Competenza
Dalla performance alla persona competente
La competenza nel mondo dell’istruzione
e della formazione
2
Modelli pedagogici attivi in background
Modello comportamentista
Modello cognitivista
Modello personalista
3
IL MODELLO COMPORTAMENTISTA
La competenza come comportamento
Dal punto di vista temporale il
tema
della
competenza
compare,
in
ambito
pedagogico, in concomitanza
con
l’affermarsi
della
pedagogia
per
obiettivi,
declinazione
in
ambito
pedagogico del paradigma
comportamentista
4
Il contesto
Inizio del secolo
scorso. Si tratta di
un
momento
storico
e
culturale di forte
sviluppo e spinte
innovative
in
ogni campo
Modernità
pedagogica
ottimista e
fiduciosa
La ragione e
l’istruzione
sono intesi
come
strumenti per
l’emancipazion
e ed il
progresso
dell’umanità
Si ritiene possibile
estendere i processi di
razionalizzazione
al
mondo della vita, del
lavoro
ma
anche
dell’educazione.
Si
intende quindi dare
sistematicità all’azione
formativa
5
Tre assunti di base
Il progresso
L’educabilità
delle
come
conoscenze
dimensione
come condizione
propria di ogni
del progresso
uomo
umano
La democrazia
egualitaria , per
cui ogni uomo
deve trovare
nell’educazione i
mezzi per
diventare
soggetto-cittadino
autonomo
Assunti più che condivisibili, ma dove hanno portato?
Cegolon A., Competenza. Dalla performance alla persona competente, Rubbettino, Soveria Mannelli 2008, p. 54
6
LO SCIENTIFIC MANAGEMENT (Taylor)
Applicato in ambito educativo
L’intenzione non è quella di rispondere ai bisogni del soggetto.
Partendo invece dalle finalità della scuola, si individuano le esperienze
da privilegiare, le modalità organizzative e di valutazione.
PEDAGOGIA PER OBIETTIVI
7
Analisi terminologica
Dal latino objectivus, da
objectus (posto prima)
rispetto
a
soggetto
(subjectus – posto sotto)
Utilizzazione nella fisica
(sistema otticocannocchiale)
Obiettivo
Uno scopo da raggiungere
Gergo militare: la
direzione di un’azione
militare
8
In ambito pedagogico l’obiettivo indica lo scopo verso cui si muove
l’azione educativa, scopo che viene declinato non in modo vago
oppure generico ma perfettamente individuabile, riconoscibile,
misurabile e conseguibile.
- Obiettivi generali (sinonimo di finalità)
- Obiettivi specifici (specificazione di un obiettivo
generale)
- Obiettivi
osservabile)
operazionalizzati
(comportamento
Si privilegiano questi ultimi. L’obiettivo coincide con
competenza e quest’ultima con il comportamento
9
Primo elemento di
forza della pedagogia
per obiettivi
Positività: si fa riflessione sulla
prassi didattica, si fa ricerca, si
lavora per ottenere risultati
sempre più precisi.
La complessità si risolve attraverso la divisione
Impianto teorico del curricolo
10
PIANO DI DEFINIZIONE DI UN CURRICOLO
1- DIAGNOSI DEI BISOGNI
2- FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI
3- SELEZIONE DEI CONTENUTI
4- SELEZIONE DELLE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO
5- ORGANIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE DI APPRENDIMENTO
6- DETERMINAZIONE DI CIO’ CHE SI DEVE VALUTARE, DI COME E
CON QUALI STRUMENTI FARLO
Bobbit (1918) definisce il curriculum in ambito educativo
come “successione intenzionalmente strutturata delle
esperienze formative che la scuola adotta esplicitamente per
completare e perfezionare lo sviluppo di un soggetto”.
H. Taba, Curriculum development: theory and practice, Harcourt, Brace and World, New York 1962
11
Le tassonomie di Bloom
Anni 50 del XX° sec.
Classificazioni degli obiettivi educativi nelle dimensioni cognitive,
affettive e psicomotorie
Comportamenti che lo
studente assume con
l’apprendimento
di
contenuti relativi ad una
determinata disciplina
COMPETENZA = COMPORTAMENTO
12
Tassonomia
(dal greco τάξιϚ, "ordine", "disposizione" e -νομία,
derivato di νέμω, "suddividere", “ripartire”
Termine
mutuato
dalle
scienze
naturali
(classificazione ordinata di esseri animali e vegetali)
Valutazio
ne
Sintesi
Analisi
Applicazione
Livelli di prestazione
richiesti
agli
alunni
all’interno di un percorso
formativo
Comprensione
Conoscenza
13
Secondo elemento di
forza della pedagogia
per obiettivi
Positività: si fa riflessione
sulla prassi didattica, si fa
ricerca, si lavora per ottenere
risultati sempre più precisi
Concetto
di
recupero
scolastico come tempo
aggiuntivo da dedicare
all’apprendimento
La componente temporale
Se lo studente dispone del
tempo
necessario
per
apprendere,
potrà
ragionevolmente diventare
competente
14
Il mastery learning di Bloom
Evoluzione della pedagogia per obiettivi
Anni 70 del XX° sec.
Carroll: il livello di apprendimento di
uno studente è dato dal rapporto tra
tempo
realmente
dedicato
all’apprendimento
e
il
tempo
necessario per apprendere
Un
obiettivo
educativo
viene
destrutturato in micro obiettivi che
formano delle UD (Unità Didattiche)
caratterizzate da sequenzialità e
diversità di risorse orarie richieste a
seconda dei prerequisiti degli studenti.
Il passaggio tra le diverse UD prevede il
raggiungimento degli obiettivi della
precedente
15
Il mastery learning di Bloom
Esistono traguardi di
apprendimento
validi
per tutti
Intento positivo: superamento
delle
difficoltà
e
degli
insuccessi. Dare a tutti la
possibilità di raggiungere lo
stesso livello di apprendimento
.
Secondo Bloom le differenze
individuali nell’apprendimento
rappresentano un fenomeno
prevedibile,
spiegabile
e
modificabile
Se non si apprende le cause sono
esterne, non interne al soggetto
16
Critica alla curva di Gauss, simbolo
di una scuola selettiva, classista,
capace solo di riprodurre al suo
interno le dinamiche sociali di
partenza degli alunni.
Modello statistico che ha generato
pericolosi equivoci nei docenti:
qualora i risultati di una classe
rispecchino tale modello la situazione
viene considerata normale
Bloom: l’insegnamento proposto ad un
gruppo di alunni non produce il
medesimo effetto su tutti i membri del
gruppo stesso
Dalla curva “a campana”
alla curva “a J”
Attenzione al massimo sviluppo di ogni studente
17
Necessario identificare le variabili principali
dell’insegnamento scolastico per evitare errori
Teoria dell’apprendimento scolastico di
Bloom – tre fattori interdipendenti
- Le caratteristiche dello studente (dimensione
cognitiva ed affettiva), individuando i prerequisiti
richiesti per l’apprendimento da conseguire
- Le caratteristiche dell’insegnamento (qualità degli
stimoli, esercizi e rinforzi)
- I risultati dell’apprendimento
18
MASTERY LEARNING
Pedagogia della padronanza
(mastery) che vuol portare
tutti
alla
medesima
conoscenza/comportamento
La padronanza viene raggiunta
grazie ad una didattica di
controllo esterno delle variabili
dell’apprendimento
Per parlare di padronanza, in ogni caso, si devono
concepire anche la realizzazione di un compito ben
preciso secondo un livello di performance pre-definito
Competenza = padronanza
19
Non
vengono
considerate
le
dinamiche interne al soggetto,
quello che l’uomo pensa, desidera,
spera, crede, ama
Tesi behavioristiche
Inconoscibile
Competenza come comportamento in quanto unica
realtà osservabile e valutabile
20
VERSO UN SUPERAMENTO DEL
COMPORTAMENTISMO
Chomsky: critica del behaviorismo in ambito
linguistico. Il linguaggio non si apprende per
tentativi e per errori grazie anche ad interventi
condizionanti esterni
Velocità del bambino nell’apprendere il linguaggio
(soprattutto nelle strutture). La capacità di
improvvisazione nell’interazione linguistica
Ruolo del soggetto in quanto non dipendente
dall’ambiente ma autore di un’azione interiore
La competenza innata supera la prestazione
21
Vi è in realtà uno scarto tra competenza e comportamento
Lo studente brillante
che delude le aspettative
Lo studente sottovalutato
che eccelle in una prova
Non esiste competenza senza un
minimo di attività mentale
La ricerca e gli apporti del
cognitivismo
22