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COPIA GRATUITA
Guida multimediale sulla salute
per saperne di più sull’IPERTENSIONE ARTERIOSA
Azienda Ulss 18 di Rovigo
viale Tre Martiri 89, 45100 Rovigo
tel. 0425 393969 - fax 0425 393616
[email protected]
© 2013 Azienda Ulss 18
Direttore generale
Arturo Orsini
Coordinamento scientifico
Alberto Mazza
Emilio Ramazzina
Coordinamento editoriale
Annalisa Boschini
Grafica e Stampa
Tipografia Nike Kai Dike
via Martiri della Libertà, 295
45024 Fiesso Umbertiano (Ro)
Finito di stampare
nel mese di gennaio 2013
“Non vi è una linea divisoria netta
tra pressione arteriosa normale ed
elevata.
La correlazione tra pressione
arteriosa e mortalità è quantitativa:
quanto più elevata è la pressione,
tanto più infausta è la prognosi”
(Pickering 1972).
Pickering G. Hypertension.
Definitions, natural histories and consequences.
Am J Med 1972;52:570-583.
“La definizione operativa di
ipertensione è il livello al quale i
benefici dell’azione superano quelli
dell’astensione”
(Rose, 1980).
Rose G. Epidemiology.
In: Marshall AJ, Barritt DW, eds.
The Hypertensive Patient. Kent,
UK: Pitman Medical, 1980:1-21.
Indice
5
Chi siamo e cosa facciamo per voi
11
Come accedere al centro
dell’ipertensione
13
Attivita’ per l’ipertensione
19
Ambiti di intervento
29
Per tenersi aggiornati
33
Glossario
CHI SIAMO E COSA
FACCIAMO PER VOI
Siamo un’equipe di
professionisti specializzati
composta da medici,
infermieri, studenti di
medicina interna, laureati
con borse studio per
ricerca scientifica ed
operatori all’assistenza.
Ci occupiamo di
ipertensione arteriosa,
condizione caratterizzata
da un aumento dei valori
della pressione sanguigna.
L’ipertensione arteriosa
non è una malattia di
per sé, ma aumenta
notevolmente il rischio
di essere colpiti da ictus
cerebrale, infarto del
miocardio, scompenso
cardiaco, insufficienza
renale, disturbi della
vista ed altre malattie
vascolari.
Se avete scoperto
di essere affetti da
ipertensione arteriosa in
modo casuale, durante
un controllo medico
o in occasione di un
ricovero in ospedale,
fate parte di quell’ampio
numero di persone
che non avvertono i
sintomi dell’ipertensione.
Infatti, l’ipertensione
IPERTENSIONE
5
è denominata anche
«killer silenzioso» perché
provoca danni ben prima
di causare sintomi.
Quando ci si
ammala di
ipertensione
arteriosa?
La pressione del sangue
è la somma di due forze
che in condizioni normali
agiscono sulla parete dei
vasi sanguigni: la prima
è legata alla pressione
idrostatica esercitata
dal sangue, la seconda
dalla resistenza opposta
dalla parete dei vasi.
La pressione arteriosa
permette il trasporto del
sangue dal cuore alle altri
parti del corpo attraverso
dei canali (vasi sanguigni)
che originano dal cuore
e dalle loro diramazioni
(le arterie). In condizioni
normali il cuore batte
6
per saperne di più
dalle 60 alle 100 volte
al minuto ed il compito
del cuore è di pompare
il sangue nelle arterie
con una forza (pressione)
che gli permetta di
raggiungere tutte le parti
dell’organismo, ma allo
stesso tempo che non
danneggi le pareti dei vasi
sanguigni. La pressione
del sangue aumenta
ogni volta che il cuore
si contrae e diminuisce
quando il cuore si rilassa
tra un battito e l’altro.
Per comprendere in modo
corretto la relazione tra
cuore e pressione del
sangue bisogna conoscere
le fasi del ciclo cardiaco
(Figura 1).
Nella prima fase, detta
diastole, il cuore si rilassa
e riempie di sangue; in
questa fase la pressione
è detta «minima o
diastolica» e corrisponde
al numero più basso dei
due valori con
cui si misura
la pressione.
Nella seconda
fase, le camere
superiori del
cuore (gli atri)
si contraggono
e spingono il
sangue nelle
cavità inferiori
del cuore (i
ventricoli).
Nella terza ed ultima fase,
detta sistole, i ventricoli
si contraggono spingendo
il sangue fuori dal cuore
nell’aorta e nell’arteria
polmonare; in questa fase
la pressione è «massima
o sistolica» e corrisponde
al numero più alto dei due
valori con cui si misura la
pressione. In condizioni
normali la pressione
arteriosa è regolata da
sistemi molto complessi
che coinvolgono il sistema
nervoso, il rene ed alcuni
ormoni prodotti dalle
ghiandole surrenali.
Quando questi sistemi
non sono in grado di
rispondere in modo
adeguato alle variazioni
della pressione che
avvengono nel corso del
giorno per esempio a
seguito di stress fisico
o emotivo o per attività
fisica, può comparire
l’ipertensione arteriosa.
IPERTENSIONE
7
La misurazione
della pressione
arteriosa.
Per sapere se siete affetti
da ipertensione arteriosa
bisogna misurare la
pressione del sangue.
A questo scopo si
utilizza un apparecchio
dotato di un manicotto
gonfiabile da porre
attorno al braccio
ed un misuratore
di pressione
(sfigmomanometro);
si ottengono
così due valori
di pressione
arteriosa, sistolica
(o massima) e
diastolica (o
minima) espressi
in millimetri di
mercurio (mmHg).
In dettaglio, con
8
per saperne di più
una pompetta si insuffla
aria dentro il manicotto
fino a quando l’arteria è
completamente chiusa
(Figura 2, 1).
Con uno stetoscopio si
ascoltano (Figura 2, 2) i
suoni che provengono
dal flusso sanguigno man
mano che si sgonfia il
manicotto. I suoni hanno
un loro significato preciso
(Figura 2, 3): quando non si
percepisce alcun suono
l’arteria schiacciata
dal manicotto è chiusa;
quando ricompare il
battito cardiaco l’arteria
si apre e si chiude
(pressione sistolica
o massima) ed infine
quando non si percepisce
alcun rumore l’arteria
è aperta (pressione
diastolica o minima).
Per quanto concerne
la misurazione della
pressione si è diffusa
l’opinione che la
misurazione corretta
debba essere effettuata
sul braccio sinistro,
«quello del cuore». Il fatto
che il ventricolo sinistro
(la punta del cuore) in
condizioni normali sia
rivolta verso sinistra è del
tutto irrilevante, in quanto
vi sono casi rari, nei
quali il cuore è ruotato a
destra (destrocardia). Per
convenzione è preferibile
misurare la pressione
sul braccio sinistro
perchè i valori normali di
pressione si riferiscono
a quel braccio e perchè
si può controllare anche
il battito cardiaco,
che è maggiormente
percepibile, in quanto
le arterie si dipartono
direttamente dall’aorta.
In realtà la pressione «può
e deve» essere misurata,
almeno la prima volta,
sul braccio destro che sul
sinistro; se la differenza
dei valori di pressione tra
le due braccia è maggiore
o uguale a 20 mmHg per
la sistolica e maggiore
o uguale a 10 mmHg per
la diastolica, bisogna
misurare la pressione
arteriosa nel braccio
IPERTENSIONE
9
dove è più alta. Una volta
misurata la pressione
potete confrontare i
vostri valori con la tabella
qui sotto verificando se
siete affetti o meno da
ipertensione arteriosa.
Come potete osservare,
di età + 100 mmHg» è
completamente sbagliata
e soprattutto pericolosa.
Se così fosse per una
persona di 65 anni
dovrebbe essere
considerato normale
un valore di pressione
Tabella. Classificazione dell’ipertensione arteriosa suggerita dall’organizzazione mondiale della
sanità e dalla società internazionale dell’ipertensione, basata su livelli di pressione arteriosa nei
soggetti adulti di età uguale o superiore a 18 anni; <: inferiore; >: maggiore.
Pressione arteriosa (mmHg)
Categoria
Ottimale
Normale
Normale-alta
Ipertensione grado 1 borderline
Ipertensione grado 1 lieve
Ipertensione grado 2 moderata
Ipertensione grado 3 grave
Ipertensione sistolica isoalata borderline
Ipertensione sistolica isolata
Sistolica
<120
120-129
130-139
140-149
150-159
160-179
≥180
140-149
≥150
e
e/o
e/o
e/o
e/o
e/o
e/o
e
e
Diastolica
<80
80-84
85-89
90-94
95-99
100-109
≥110
<90
<90
l’opinione popolare
secondo la quale i valori
normali di pressione
arteriosa sono il risultato
della «somma degli anni
10
per saperne di più
arteriosa di 165 mmHg
(65 + 100); in realtà
per questi valori di
pressione questa persona
ha un rischio 10 volte
più elevato di avere un
ictus cerebrale e 7 volte
maggiore di avere un
infarto del miocardio
rispetto ad uno stesso
soggetto della stessa età
ma con valori di pressione
inferiori a 140 mmHg.
Quindi se i vostri valori
pressori sono elevati
sappiate che si possono
ridurre ed a questo scopo
è molto importante la
vostra collaborazione con
il medico, che a sua volta
farà un quadro generale
della vostra salute e vi
indicherà i provvedimenti
da adottare, verificando
con voi gli effetti nel
tempo.
COME
ACCEDERE AL CENTRO
DELL’IPERTENSIONE
Si può accedere al
Centro entrando dalla
parte del nuovo ingresso
dell’ospedale in prossimità
del pronto soccorso, dove
è disponibile un ampio
parcheggio. Una volta
entrati attraverso le porte
scorrevoli si prosegue
diritto (lasciando alla
vostra sinistra il bar)
fino alle scale mobili
(sulla vostra destra), in
prossimità delle quali
svoltate a sinistra.
Percorrete quindi pochi
metri entrando in un
vano aperto e girate
subito a destra dove alla
vostra sinistra vi sono
IPERTENSIONE
11
delle scale in muratura.
Proseguite diritti per
pochi metri e vi troverete
in un vano aperto con
i nuovi ascensori alle
vostre spalle: a questo
punto facendo pochi passi
in avanti vi immetterete
in lungo corridoio, posto
in senso trasversale al
vostro senso di marcia. A
questo punto girate subito
a destra e percorrete
fino in fondo il corridoio
dove troverete davanti a
voi una porta bianca con
su scritto ambulatorio
medico, visite per
ipertensione arteriosa
(siete arrivati).
Una volta entrati nel
Centro sarete accolti dal
personale infermieristico
e di volta in volta potrete
incontrare Bressan
Emanuela, Duò Chiara,
Menegotto Chiara e
12
per saperne di più
Redi Rossana, o la loro
coordinatrice Braghin
Gabriella.
Il Centro è aperto il
mercoledì e il venerdì
dalle ore 10.45 alle
ore 13.30 per le visite
mediche, il martedì ed
il giovedì dalle 8.30
per l’applicazione del
monitoraggio della
pressione arteriosa delle
24h.
Per qualsiasi necessità
potrete contattare
telefonicamente il Centro
da martedì a venerdì
dalle ore 10.30 al numero
0425-393321.
ATTIVITA’ PER
L’IPERTENSIONE
Il Centro fornisce ai
pazienti ipertesi un
riferimento assistenziale
ambulatoriale,
in regime di dayhospital o di ricovero
ospedaliero di secondo
livello. Vi afferiscono
principalmente ipertesi
inviati dai Medici di
Medicina Generale
dell’ULSS 18 ma anche
delle ULSS vicine,
generalmente per il
difficile controllo della
pressione arteriosa
o nel sospetto di
forme secondarie di
ipertensione. Il Centro
è diventato un punto
di riferimento anche
per i medici del Pronto
Soccorso e dei diversi
reparti ospedalieri
dell’ULSS 18 per la
gestione di forme di
ipertensione resistenti
al trattamento o
pericolose per la vita (crisi
ipertensive).
Il Centro, coordinato
dal dr. Alberto Mazza,
nell’Agosto 2012 è
stato accreditato e
inserito dalla Società
Italiana dell’Ipertensione
Arteriosa (SIIA) tra gli
80 centri migliori d’Italia
(www.siia.it/amb/).
La struttura organizzativa
e la professionalità con
alta specializzazione dei
medici della struttura
di Medicina Interna del
Dr. Emilio Ramazzina,
consentono un adeguato
approfondimento
diagnostico e un’adeguata
terapia dell’ipertensione
arteriosa.
IPERTENSIONE 13
Day-Hospital
Multidisciplinare Area
Medica.
Questo servizio, ubicato
al 6° piano del corpo M,
gestito dalla coordinatrice
Sig.ra Natali Maria
Grazia con l’infermiera
referente Tomasi Monica,
garantisce un adeguato
screening - anche con test
farmacologici (captopril)
- di tutte le forme
secondarie di ipertensione
arteriosa e per quelle
14
per saperne di più
forme resistenti ai comuni
trattamenti farmacologici.
In particolare si eseguono
prelievi del sangue per
il dosaggio di renina,
aldosterone, glicemia,
lipidi, emocromo, uricemia
e creatinina. Vengono
inoltre forniti ai pazienti
contenitori per la raccolta
delle urine della 24
ore dove è possibile
valutare la funzione
del rene (dosaggio di
clearance creatinina e
microalbuminuria) e di
ormoni (metanefrine,
catecolamine, cortisolo
ed altri) che potrebbero
essere implicati nella
genesi dell’ipertensione.
Indagini strumentali e
valutazione del danno
agli organi bersaglio
dell’ipertensione.
Se l’ipertensione non
viene diagnostica o non
adeguatamente trattata
vi è il rischio di provocare
danni a livello del cuore e
degli altri organi bersaglio
dell’ipertensione stessa,
come il rene, il cervello,
la retina e le arterie
periferiche. In particolare
vengono eseguite in casi
selezionati le seguenti
metodiche:
1.Elettrocardiogramma a
12 derivazioni: tramite
l’analisi del tracciato
è possibile valutare la
presenza di un aumento
dello spessore del
cuore, in particolare
del ventricolo sinistro
(ipertrofia ventricolare),
un ingrandimento
dell’atrio, la presenza di
difetti di conduzione o
eventuali aritmie.
2.Monitoraggio
ambulatoriale della
pressione arteriosa
delle 24 ore: permette
la registrazione
dell’andamento dei
valori pressori durante
l’intera giornata
con l’impiego di
strumenti automatici
portatili che sono in
grado di effettuare
la misurazione ad
intervalli programmati
(di giorno e di notte)
mentre il paziente è
dedito alle sue attività.
Durante la giornata
del monitoraggio
IPERTENSIONE 15
il paziente dovrà
compilare un diario
delle attività giornaliere
perché queste possono
influenzare i valori
pressione arteriosa.
Il centro dispone di
bracciali di diverse
dimensioni rendendo la
metodica applicabile in
tutti i soggetti ipertesi,
inclusi gli obesi, quelli
in età pediatrica e nelle
donne in gravidanza.
3.Ecocardiogramma color-doppler: si esegue
in un ambulatorio dedicato sito al piano terra
all’interno del servizio
di Radiologia. L’ecocardiogramma è indubbiamente più sensibiledell’elettrocardiogramma
nel rivelare la presenza
d’ipertrofia ventricolare
sinistra e nel predire
eventi cardiovascolari.
La valutazione ecocardiografica essenziale
16
per saperne di più
comprende: la misurazione degli spessori del
setto interventricolare,
della parete posteriore
e del diametro tele diastolico, il calcolo della
massa ventricolare sinistra indicizzata per la
superficie corporea (in
g/m ). In presenza di un
aumento della massa
ventricolare sinistra
(maggiore di 125 g/m
per gli uomini e maggiore di 110 g/m per le
donne) si può classificare il tipo di ipertrofia in
base a due indici:
• il Relative Wall
Thickness RWT: è
il rapporto tra lo
spessore della parete
posteriore (PWT) più
lo spessore del setto
interventricolare (IVS)
e il diametro telediastolico della cavità
ventricolare sinistra
(LVDD) secondo
2
2
2
la formula RWT
=(IVS+PWT)/LVIDD
(valori normali <0,45);
• il Left Ventricular
Internal Diastolic
Diameter Index
LVIDDI: è il diametro
ventricolare sinistro
telediastolico
indicizzato per la
superficie corporea
(valori normali <3,1 cm/
m nell’uomo e <3,2 cm/
m nella donna). Sulla
base di questi indici si
distinguono tre tipi di
ipertrofia:
1) concentrica, se è
presente un aumento
del RWT, senza
ipertrofia settale
asimmetrica;
2) eccentrica, non dilatata
quando sono presenti
normale RWT e normale
LVIDDI e
3) eccentrica dilatata
quando sono presenti
normale RWT ma
2
2
aumentato LVIDDI.
L’ipertrofia è considerata
adeguata quando lo stress
parietale telesistolico è
inferiore a 90 kdynes/
cm . L’ecocardiogramma
permette inoltre una
valutazione della funzione
diastolica, che spesso è
alterata già prima che sia
evidente un incremento
della massa ventricolare.
Circa due terzi degli
ipertesi hanno alterazioni
della funzione diastolica
isolata, cioè con normale
funzione sistolica.
4.Ecografia vascolare:
in collaborazione con il
servizio di Angiologia
Medica della SOC
di Medicina Interna,
i pazienti ipertesi
afferenti al Centro
dell’Ipertensione
possono eseguire
l’esame ecografico
color-doppler delle
arterie carotidi per
2
IPERTENSIONE 17
la misurazione dello
spessore intima
media (IMT, in mm) e
degli altri vasi sovraaortici visualizzando
eventuali placche
aterosclerotiche, la
cui presenza aumenta
il rischio di avere un
ictus cerebrale o un
infarto del miocardio.
La presenza di placche
ateromasiche o di
un IMT >0,9 mm
sono indici di danno
d’organo. Inoltre per la
ricerca di arteriopatia
alle gambe si valuta
l’indice ABI, dall’inglese
ankle-brachial-index.
Tale indice si rileva
misurando la pressione
sistolica in entrambe le
braccia e la pressione
sistolica a livello dei
polsi periferici pedidii
e tibiali posteriori. Il
valore normale equivale
a un rapporto maggiore
18
per saperne di più
di 0,90. La presenza di
arteriopatia periferica
(in particolare quando
severa, ABI inferiore
a 0,40) aumenta il
rischio di morte per
malattia coronarica di
6,6 volte e il rischio
di morte vascolare
di 5,9 volte rispetto
alla popolazione
generale. In caso di
riscontro di tali dati
l’arteriopatia periferica
merita un’attenta
ricerca mediante test
provocativi d’ischemia
miocardica inducibile
(test da sforzo al
cicloergometro,
ecocardiogramma con
stress farmacologico o
scintigrafia miocardica)
che si possono eseguire
in collaborazione con la
locale Cardiologia.
5.Ecocolor-doppler
delle arterie renali:
utile per la diagnosi di
forme secondarie di
ipertensione dovute
a restringimento
(stenosi) delle arterie
renali, viene eseguito
in collaborazione con
la SOC di Nefrologia.
Lo studio ecografico
permette inoltre
oltre alla valutazione
morfologica dei reni il
calcolo delle resistenze
intraparechimali renali
con il color-doppler.
6.Scintigrafia renale,
surrenalica e tiroidea
con radiofarmaci:
viene eseguita in
casi selezionati in
collaborazione con
la SOC di Medicina
Nucleare dell’ULSS 18
nel sospetto di forme di
ipertensione secondaria
(reno-vascolare,
feocromocitoma,
paranglioma, neoplasie
tiroidee e altre.
Una volta eseguite
le suddette indagini
i medici del Centro
sulla base del rischio
cardiovascolare globale
o sulla presenza di
forme secondarie di
ipertensione rilasciano
l’esenzione per
patologia ipertensiva.
AMBITI DI
INTERVENTO
Diagnosi di ipertensione
essenziale e secondaria.
Le forme di ipertensione
arteriosa in cui è
possibile dimostrare
una causa precisa,
cioè organica, legata a
specifiche malattie di
un organo, sono definite
“secondarie”. In molti casi
la causa di ipertensione
è una malattia del rene,
conseguente a precedenti
nefriti, pielonefriti
o infezioni delle vie
urinarie particolarmente
frequenti. Talora sono
IPERTENSIONE 19
in gioco malattie
dell’apparato endocrino,
in particolare affezioni
delle ghiandole surrenali
che possono dar luogo
alla sindrome di Cushing,
all’iperaldosteronismo
o al feocromocitoma.
In altri casi ancora la
causa dell’ipertensione è
dovuta a restringimenti
localizzati delle
arterie (coartazione
aortica, stenosi
dell’arteria renale),
ma comunque solo nel
5-10% circa dei casi è
possibile individuare
una causa specifica
dell’ipertensione.
Al contrario in circa il
90-95% dei casi, gli
accertamenti diagnostici
comunemente utilizzati
non evidenziano alcuna
malattia che possa essere
considerata responsabile
20
per saperne di più
dell’ipertensione; in
questi casi l’ipertensione
arteriosa viene definita
“essenziale” o “primaria”
o “idiopatica”, tutti
termini che spiegano
l’incapacità di definire con
esattezza i meccanismi
che hanno causato
l’aumento pressorio.
L’ipertensione arteriosa
essenziale è un disordine
multifattoriale dei
meccanismi di controllo
della pressione arteriosa
che si esprime negli
individui per differenti
combinazioni. Fattori
genetici, ambientali, stile
di vita, alimentazione,
sesso e massa corporea
possono infatti
variamente contribuire
all’elevazione dei valori
pressori.
Modifiche dello stile di
vita.
Le modifiche dello
stile di vita dovrebbero
essere istituite in tutti
gli ipertesi, compresi
quelli che richiedono
un trattamento
farmacologico. Lo scopo
è quello di ridurre la
pressione arteriosa e
modulare gli altri fattori
di rischio riducendo il
numero e la posologia dei
farmaci antipertensivi
da utilizzare. Le
modifiche dello stile di
vita dovrebbero essere
consigliate anche ai
soggetti con pressione
arteriosa normale-alta
e con fattori di rischio
associati per ritardare la
comparsa di ipertensione.
Essi includono:
• abolizione del fumo;
• calo ponderale;
• riduzione dell’eccesso
di consumo alcolico;
• esercizio fisico
(camminare per almeno
30 minuti tre volte la
settimana);
• riduzione del consumo
di sodio nella dieta (non
più di 3 g al giorno);
• incremento dell’apporto
di frutta e verdura e
riduzione della quantità
di grassi alimentari e
in particolare di grassi
saturi.
E’ compito dei Medici
del Centro informare in
modo attento i pazienti
ipertesi circa le modifiche
dello stile di vita da
adottare. A questo scopo
vengono consegnati ai
pazienti diari tascabili
dove segnare i valori
di pressione arteriosa,
consigli dietetici e
IPERTENSIONE 21
sull’attività fisica da
condurre sottoforma di
materiale cartaceo.
Trattamento
farmacologico.
Quando le modifiche
dello stile di vita
sono insufficienti a
controllare i valori
pressori è necessario
iniziare il trattamento
farmacologico. La scelta
del farmaco si basa su una
serie di considerazioni:
1) l’esperienza del
paziente nei confronti
di una determinata
classe di farmaci
antipertensiva in
termini di efficacia e di
effetti collaterali;
2) gli effetti del farmaco
sui fattori di rischio
cardiovascolari in
relazione al profilo
22
per saperne di più
di rischio del singolo
paziente;
3) la presenza di danno
d’organo e di patologie
cardiovascolari, renali o
di diabete clinicamente
manifesto;
4) la presenza di patologie
concomitanti che
possono favorire o
limitare l’impiego di
specifiche classi di
farmaci antipertensivi;
5) la possibilità di
interferenze con altri
farmaci che il paziente
assume;
6) il costo dei farmaci.
I farmaci indicati come
scelta terapeutica con
cui iniziare e proseguire
il trattamento, in
monoterapia o in
associazione sono:
1) ACE-inibitori;
2) betabloccanti;
3) bloccanti dei recettori
dell’angiotensina
seconda (sartani);
4) calcio-antagonisti;
5) diuretici tiazidici e
6) i nuovi inibitori diretti
della renina.
Ipertensione in
gravidanza.
L’ipertensione in
gravidanza rappresenta
una delle principali
cause di mortalità e
morbilità materna, fetale
e neonatale. In condizioni
fisiologiche, la pressione
arteriosa si riduce nel 2°
semestre di gravidanza,
raggiungendo valori
in media di 15 mmHg
inferiori rispetto a quelli
del periodo pre-gravidico.
Nel 3° trimestre la
pressione arteriosa
aumenta e ritorna ai
valori riscontrati prima
della gravidanza. Queste
oscillazioni pressorie
si possono riscontrare
in donne normotese,
in donne già affette
da ipertensione prima
della gravidanza e in
quelle che svilupperanno
ipertensione nel corso
della gravidanza. La
definizione di ipertensione
in gravidanza non è
univoca, ma si preferisce
una definizione basata
sui valori assoluti di
pressione arteriosa, cioè
per valori di pressione
sistolica pari o superiore
a 140 mmHg o pressione
diastolica pari o superiore
a 90 mmHg.
L’ipertensione in
gravidanza include:
• l’ipertensione
pre-esistente
alla gravidanza
(ipertensione cronica);
IPERTENSIONE 23
• l’ipertensione gravidica:
si sviluppa dopo 20
settimane di gestazione
in donne senza
ipertensione cronica,
generalmente senza
perdita significativa
di proteine nelle urine
(proteinuria). Se
compare proteinuria
(maggiore di
300 mg/24 ore),
l’ipertensione viene
definita pre-eclampsia.
Nella maggior parte dei
casi i valori pressori
ritornano allo stato
pre-gravidico entro 42
giorni dal parto;
• l’ipertensione gravidica
con proteinuria in
donna con ipertensione
cronica: ipertensione
con aumento dei valori
pressori dopo 20
settimane di gestazione
e con proteinuria
maggiore o uguale 3
gr/24h;
24
per saperne di più
• l’ipertensione prenatale
non classificabile.
E’ l’ipertensione con
presenza o assenza
di manifestazioni
cliniche sistemiche che
viene diagnosticato
dopo 20 settimane di
gestazione, in quanto
solo in quest’epoca
della gravidanza è
stata effettuata la
prima misurazione
pressoria. E’ necessario
una nuova valutazione
pressoria dopo 42
giorni dal parto. Se
l’ipertensione non è
più evidenziabile, si
dovrebbe riclassificare
l’ipertensione come
ipertensione gravidica
con o senza proteinuria.
Se l’ipertensione
persiste, si dovrebbe
parlare di ipertensione
preesistente alla
gravidanza.
Per valori di pressione
maggiore o uguali a
140/90 mmHg (con o
senza proteinuria) è
necessario iniziare la
terapia anti-ipertensiva,
mentre valori di pressione
sistolica maggiore o
uguali a 170 o di diastolica
maggiore o uguali a 110
mmHg rappresentano una
emergenza ipertensiva
e richiedono il ricovero
ospedaliero.
In presenza di
un’ipertensione di grado
moderato i farmaci
di scelta includono:
metildopa, labetololo,
calcio-antagonisti e
betabloccanti (meno
frequentemente). Il
monitoraggio pressorio
delle 24 ore eseguibile
nel nostro Centro è molto
utile per la diagnosi e la
scelta della terapia nelle
gravide ipertese a rischio
elevato o in quelle con
diabete o danno renale.
Gestione delle crisi
ipertensive.
Le crisi ipertensive si
dividono in urgenze ed
emergenze ipertensive.
L’ipertensione arteriosa
che si accompagna a
sintomi acuti di danno
d’organo e che espone il
paziente a rischio di vita
o a complicanze gravi
nel giro di minuti o di ore
è definita emergenza
ipertensiva. L’urgenza
ipertensiva si riferisce
a una crisi ipertensiva
senza contemporaneo
sviluppo di danno organo;
in questo secondo caso
il paziente, se iperteso
cronico, può avere
un danno agli organi
bersaglio dell’ipertensione
preesistenti alla crisi
ipertensiva. Queste
condizioni sono meno
gravi delle emergenze
ipertensive, sono
IPERTENSIONE 25
responsabili di minore
mortalità e pur
necessitando di un
approccio terapeutico
urgente, la riduzione
pressoria può essere più
graduale nel tempo (in
48-72 ore).
Attività Preventive.
Il Centro dell’Ipertensione
fin dal 2006 partecipa
ed organizza in
collaborazione con i
volontari della Croce
26
per saperne di più
Rossa di Rovigo la
Giornata Mondiale
contro l’Ipertensione
arteriosa promossa in
tutto il mondo dalla World
Hypertension League.
A questa campagna
di informazione e
di sensibilizzazione
sull’opinione pubblica
aderisce la Società
Italiana dell’Ipertensione
Arteriosa e la Lega
Italiana contro
l’Ipertensione Arteriosa.
L’iniziativa si svolge
con l’Alto Patrocinio
del Presidente della
Repubblica. Nel 2012
l’iniziativa si è svolta
il 17 maggio in centro
a Rovigo in prossimità
del Palazzo Roverella,
dove è stata offerta ai
cittadini una postazione
dove potersi misurare
gratuitamente e senza
impegnativa del medico
curante la pressione
arteriosa. Grazie alla
preventiva informazione
della manifestazione sui
giornali la partecipazione
è stata numerosa.
Attività di formazione
per studenti di medicina
e di ricerca scientifica
epidemiologica.
Dal 2006 è in essere
una convezione tra la
SOC di Medicina Interna
e la Clinica Medica 4°
dell’Università degli
Studi di Padova per la
formazione degli studenti
di Medicina Interna.
Presso il Centro gli
studenti dell’Università
di Padova possono
completare la loro
formazione specialistica
partecipando oltre
all’attività assistenziale
anche a quella di ricerca;
grazie a quest’ultima è
possibile per gli stessi
raccogliere il materiale
necessario per la
compilazione della tesi
di specializzazione in
Medicina Interna.
Infine il Centro
dell’Ipertensione in
collaborazione con la
Direzione Generale
dell’ULSS 18 e con
l’Università di Padova
ha iniziato grazie al
precedente Direttore della
SOC di Medicina Interna
IPERTENSIONE 27
Dr. Sergio Zamboni, uno
studio epidemiologico
sulla genetica delle
malattie cardiovascolari in
soggetti di età maggiore
o uguale a 65 anni, nati
e residenti a Rovigo.
Tale studio, fa parte
del Progetto di Ricerca
Sanitaria Finalizzata
della Regione Veneto
n. 249-2005 (Progetto
N. 117 RS) dal titolo:
“Interazione fra fattori
genetici e ambientali
nell’anziano: genetica di
popolazione in un’area del
Veneto meridionale con
creazione di un database
genetico”, il ROVIGO
Study (Risk Of Vascular
Complications: Impact of
Genetic in Old people).
I risultati preliminari
di questo studio sono
stati presentati nel
corso del Congresso
28
per saperne di più
Europeo dell’Europeo
dell’Ipertensione
Arteriosa tenutosi a
Londra nello scorso Aprile
2012 e sono in attesa
di pubblicazione su una
rivista internazionale.
PER TENERSI
AGGIORNATI
American Academy
of Family Physicians.
Dedicato al medico
di medicina generale
ed ai suoi assistiti,
contiene numerosi quiz
per l’aggiornamento
del medico ed una
interessante monografia
sull’ipertensione arteriosa
giovanile.
http://www.homeaafp.
org/afp/
dabl®Educational Trust.
Sito interamente
dedicato alle tecniche
di misurazione della
pressione arteriosa,
in particolare della
misurazione con
monitoraggio continuo
ambulatorio delle 24
ore. E’ possibile trovare
le apparecchiature
automatiche in commercio
per l’automisurazione
domiciliare validate
dalle diverse società
scientifiche. Sito dedicato
ai medici ma anche
ai pazienti ipertesi,
dove possono trovare
utili informazioni per
l’eventuale acquisto di
misuratori automatici
raccomandati e validati.
http://www.
dableducational.org
European Society of
Hypertension.
Sito web che rappresenta
l’organo ufficiale
della società europea
dell’ipertensione
arteriosa (ESH) dedicato
principalmente ai Medici.
Promuovere le attività di
ricerca, aggiornamento
IPERTENSIONE 29
scientifico e prevenzione
cardiovascolare. Vi
si trovano elencati gli
European Hypertension
Specilists ed i Centri di
Eccellenza delle società
nazionali europee
dell’ipertensione
arteriosa; è possibile
scaricare in formato
Acrobat articoli scientifici
sulle linee guida per la
diagnosi e la terapia
dell’ipertensione.
http://www.eshonline.org
Hypertension Network.
E’ uno dei siti più
interessanti e completi
sull’ipertensione
dedicato sia al medico
che al paziente. Tra
l’altro offre novità su
prodotti biomedicali
e farmacologici,
aggiornamenti su trial
clinici.
30
per saperne di più
http://www.
bloodpressure.com
Lab Tests Online.
In circa il 70% dei casi
i dati di laboratorio
influenzano la diagnosi
e le successive decisioni
cliniche. Alcuni tests di
laboratorio sono molto
costosi e per questo
devono essere prescritti
in modo appropriato.
Questo sito diretto
principalmente ai Medici
offre la possibilità di
richiedere l’esame giusto
per il paziente giusto per
giungere più velocemente
alla diagnosi clinica.
www.labtestsonline.it/
Pressione Arteriosa Net.
Sito interamente dedicato
alla pressione arteriosa
ed alla sua misurazione
utile sia al Medico di
Medicina Generale
che allo specialista,
come strumento di
aggiornamento e
formazione realmente
utile ed innovativo
sulle metodiche di
misurazione della
pressione arteriosa e le
loro applicazioni in campo
clinico, nella diagnosi e
cura dell’ipertensione
arteriosa. Il sito
è rivolto anche al
paziente iperteso,
configurandosi come
strumento informativo
e di divulgazione molto
pratico.
www.pressione.net
Società Italiana
dell’Ipertensione
Arteriosa.
Sito web ufficiale
della Società Italiana
dell’Ipertensione
Arteriosa (SIIA) rivolto
in particolare ai Medici
di medicina Generale e
specialisti che operano nel
campo dell’ipertensione
arteriosa. Promuovere
la diffusione delle
conoscenze nel campo
dell’ipertensione ed offre
ampie informazioni sulle
iniziative promosse dalla
SIIA a livello nazionale ed
internazionale; è inoltre
possibile scaricare in
formato Acrobat articoli
scientifici sulle linee guida
per la diagnosi e terapia
dell’ipertensione.
http://www.siia.it
World Hypertension
League.
La World Hypertension
League è dedicata al
controllo dell’ipertensione
arteriosa nella
popolazione e come tale il
IPERTENSIONE 31
sito si rivolge sia ai medici
che ai pazienti. Contiene
informazioni sulla società,
una newsletter, articoli
per il pubblico tra cui
uno su come misurare la
pressione e link ad altri
siti.
http://www.mco.edu/whl/
32
per saperne di più
GLOSSARIO
Aritmia:
irregolarità del ritmo
cardiaco.
Arteria:
vaso che trasporta il
sangue dal cuore ai
tessuti.
Arteriosclerosi:
ispessimento delle pareti
delle arterie con perdita
di elasticità e contrattilità
(indurimento).
Ateroma:
placca aterosclerotica,
cioè ispessimento
dell’intima, lo strato più
interno delle arterie
con accumulo di lipidi
(grassi) rivestita da una
cappa fibrosa di tessuto
connettivo.
Aterosclerosi:
tipo di arteriosclerosi
caratterizzata dalla
presenza di ateroma o
placca aterosclerotica.
Atrio:
cavità superiore del
cuore.
Destrocardia:
rientamento verso destra
del cuore.
Diastole:
fase del ciclo cardiaco
in cui ventricoli si
rilasciano e si riempiono
del sangue proveniente
dagli atri. Durante la
sistole la pressione del
sangue raggiunge il suo
minimo valore (pressione
diastolica).
Iper-:
prima parte di parola
(prefisso) che indica
aumento.
Ipertensione: valori
elevati di pressione
sanguigna.
Ipertrofia ventricolare:
aumento dello spessore
IPERTENSIONE 33
del cuore, in particolare
del ventricolo sinistro.
Ischemia:
mancato afflusso (arrivo)
di sangue in una parte del
corpo.
Proteinuria:
presenza di proteine nelle
urine.
Sfigmomanometro:
misuratore di pressione.
Sistole:
fase del ciclo cardiaco
dove con la contrazione
dei ventricoli il sangue
viene spinto fuori dal
cuore nell’aorta e poi
nella grande circolazione.
Durante la sistole la
pressione del sangue
raggiunge il suo massimo
valore (pressione
sistolica).
34
per saperne di più
Stenosi: restringimento
patologico di un vaso
sanguigno (arteria).
Vasi sanguigni:
canali che trasportano il
sangue.
Vena:
vaso che trasporta il
sangue dai tessuti al
cuore.
Ventricolo:
cavità inferiore del cuore.
per saperne di più
collana di guide
multimediali
dell’Azienda
ULSS 18 di Rovigo