per saperne di più COPIA GRATUITA Guida multimediale sulla salute per saperne di più sull’IPERTENSIONE ARTERIOSA Azienda Ulss 18 di Rovigo viale Tre Martiri 89, 45100 Rovigo tel. 0425 393969 - fax 0425 393616 [email protected] © 2013 Azienda Ulss 18 Direttore generale Arturo Orsini Coordinamento scientifico Alberto Mazza Emilio Ramazzina Coordinamento editoriale Annalisa Boschini Grafica e Stampa Tipografia Nike Kai Dike via Martiri della Libertà, 295 45024 Fiesso Umbertiano (Ro) Finito di stampare nel mese di gennaio 2013 “Non vi è una linea divisoria netta tra pressione arteriosa normale ed elevata. La correlazione tra pressione arteriosa e mortalità è quantitativa: quanto più elevata è la pressione, tanto più infausta è la prognosi” (Pickering 1972). Pickering G. Hypertension. Definitions, natural histories and consequences. Am J Med 1972;52:570-583. “La definizione operativa di ipertensione è il livello al quale i benefici dell’azione superano quelli dell’astensione” (Rose, 1980). Rose G. Epidemiology. In: Marshall AJ, Barritt DW, eds. The Hypertensive Patient. Kent, UK: Pitman Medical, 1980:1-21. Indice 5 Chi siamo e cosa facciamo per voi 11 Come accedere al centro dell’ipertensione 13 Attivita’ per l’ipertensione 19 Ambiti di intervento 29 Per tenersi aggiornati 33 Glossario CHI SIAMO E COSA FACCIAMO PER VOI Siamo un’equipe di professionisti specializzati composta da medici, infermieri, studenti di medicina interna, laureati con borse studio per ricerca scientifica ed operatori all’assistenza. Ci occupiamo di ipertensione arteriosa, condizione caratterizzata da un aumento dei valori della pressione sanguigna. L’ipertensione arteriosa non è una malattia di per sé, ma aumenta notevolmente il rischio di essere colpiti da ictus cerebrale, infarto del miocardio, scompenso cardiaco, insufficienza renale, disturbi della vista ed altre malattie vascolari. Se avete scoperto di essere affetti da ipertensione arteriosa in modo casuale, durante un controllo medico o in occasione di un ricovero in ospedale, fate parte di quell’ampio numero di persone che non avvertono i sintomi dell’ipertensione. Infatti, l’ipertensione IPERTENSIONE 5 è denominata anche «killer silenzioso» perché provoca danni ben prima di causare sintomi. Quando ci si ammala di ipertensione arteriosa? La pressione del sangue è la somma di due forze che in condizioni normali agiscono sulla parete dei vasi sanguigni: la prima è legata alla pressione idrostatica esercitata dal sangue, la seconda dalla resistenza opposta dalla parete dei vasi. La pressione arteriosa permette il trasporto del sangue dal cuore alle altri parti del corpo attraverso dei canali (vasi sanguigni) che originano dal cuore e dalle loro diramazioni (le arterie). In condizioni normali il cuore batte 6 per saperne di più dalle 60 alle 100 volte al minuto ed il compito del cuore è di pompare il sangue nelle arterie con una forza (pressione) che gli permetta di raggiungere tutte le parti dell’organismo, ma allo stesso tempo che non danneggi le pareti dei vasi sanguigni. La pressione del sangue aumenta ogni volta che il cuore si contrae e diminuisce quando il cuore si rilassa tra un battito e l’altro. Per comprendere in modo corretto la relazione tra cuore e pressione del sangue bisogna conoscere le fasi del ciclo cardiaco (Figura 1). Nella prima fase, detta diastole, il cuore si rilassa e riempie di sangue; in questa fase la pressione è detta «minima o diastolica» e corrisponde al numero più basso dei due valori con cui si misura la pressione. Nella seconda fase, le camere superiori del cuore (gli atri) si contraggono e spingono il sangue nelle cavità inferiori del cuore (i ventricoli). Nella terza ed ultima fase, detta sistole, i ventricoli si contraggono spingendo il sangue fuori dal cuore nell’aorta e nell’arteria polmonare; in questa fase la pressione è «massima o sistolica» e corrisponde al numero più alto dei due valori con cui si misura la pressione. In condizioni normali la pressione arteriosa è regolata da sistemi molto complessi che coinvolgono il sistema nervoso, il rene ed alcuni ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali. Quando questi sistemi non sono in grado di rispondere in modo adeguato alle variazioni della pressione che avvengono nel corso del giorno per esempio a seguito di stress fisico o emotivo o per attività fisica, può comparire l’ipertensione arteriosa. IPERTENSIONE 7 La misurazione della pressione arteriosa. Per sapere se siete affetti da ipertensione arteriosa bisogna misurare la pressione del sangue. A questo scopo si utilizza un apparecchio dotato di un manicotto gonfiabile da porre attorno al braccio ed un misuratore di pressione (sfigmomanometro); si ottengono così due valori di pressione arteriosa, sistolica (o massima) e diastolica (o minima) espressi in millimetri di mercurio (mmHg). In dettaglio, con 8 per saperne di più una pompetta si insuffla aria dentro il manicotto fino a quando l’arteria è completamente chiusa (Figura 2, 1). Con uno stetoscopio si ascoltano (Figura 2, 2) i suoni che provengono dal flusso sanguigno man mano che si sgonfia il manicotto. I suoni hanno un loro significato preciso (Figura 2, 3): quando non si percepisce alcun suono l’arteria schiacciata dal manicotto è chiusa; quando ricompare il battito cardiaco l’arteria si apre e si chiude (pressione sistolica o massima) ed infine quando non si percepisce alcun rumore l’arteria è aperta (pressione diastolica o minima). Per quanto concerne la misurazione della pressione si è diffusa l’opinione che la misurazione corretta debba essere effettuata sul braccio sinistro, «quello del cuore». Il fatto che il ventricolo sinistro (la punta del cuore) in condizioni normali sia rivolta verso sinistra è del tutto irrilevante, in quanto vi sono casi rari, nei quali il cuore è ruotato a destra (destrocardia). Per convenzione è preferibile misurare la pressione sul braccio sinistro perchè i valori normali di pressione si riferiscono a quel braccio e perchè si può controllare anche il battito cardiaco, che è maggiormente percepibile, in quanto le arterie si dipartono direttamente dall’aorta. In realtà la pressione «può e deve» essere misurata, almeno la prima volta, sul braccio destro che sul sinistro; se la differenza dei valori di pressione tra le due braccia è maggiore o uguale a 20 mmHg per la sistolica e maggiore o uguale a 10 mmHg per la diastolica, bisogna misurare la pressione arteriosa nel braccio IPERTENSIONE 9 dove è più alta. Una volta misurata la pressione potete confrontare i vostri valori con la tabella qui sotto verificando se siete affetti o meno da ipertensione arteriosa. Come potete osservare, di età + 100 mmHg» è completamente sbagliata e soprattutto pericolosa. Se così fosse per una persona di 65 anni dovrebbe essere considerato normale un valore di pressione Tabella. Classificazione dell’ipertensione arteriosa suggerita dall’organizzazione mondiale della sanità e dalla società internazionale dell’ipertensione, basata su livelli di pressione arteriosa nei soggetti adulti di età uguale o superiore a 18 anni; <: inferiore; >: maggiore. Pressione arteriosa (mmHg) Categoria Ottimale Normale Normale-alta Ipertensione grado 1 borderline Ipertensione grado 1 lieve Ipertensione grado 2 moderata Ipertensione grado 3 grave Ipertensione sistolica isoalata borderline Ipertensione sistolica isolata Sistolica <120 120-129 130-139 140-149 150-159 160-179 ≥180 140-149 ≥150 e e/o e/o e/o e/o e/o e/o e e Diastolica <80 80-84 85-89 90-94 95-99 100-109 ≥110 <90 <90 l’opinione popolare secondo la quale i valori normali di pressione arteriosa sono il risultato della «somma degli anni 10 per saperne di più arteriosa di 165 mmHg (65 + 100); in realtà per questi valori di pressione questa persona ha un rischio 10 volte più elevato di avere un ictus cerebrale e 7 volte maggiore di avere un infarto del miocardio rispetto ad uno stesso soggetto della stessa età ma con valori di pressione inferiori a 140 mmHg. Quindi se i vostri valori pressori sono elevati sappiate che si possono ridurre ed a questo scopo è molto importante la vostra collaborazione con il medico, che a sua volta farà un quadro generale della vostra salute e vi indicherà i provvedimenti da adottare, verificando con voi gli effetti nel tempo. COME ACCEDERE AL CENTRO DELL’IPERTENSIONE Si può accedere al Centro entrando dalla parte del nuovo ingresso dell’ospedale in prossimità del pronto soccorso, dove è disponibile un ampio parcheggio. Una volta entrati attraverso le porte scorrevoli si prosegue diritto (lasciando alla vostra sinistra il bar) fino alle scale mobili (sulla vostra destra), in prossimità delle quali svoltate a sinistra. Percorrete quindi pochi metri entrando in un vano aperto e girate subito a destra dove alla vostra sinistra vi sono IPERTENSIONE 11 delle scale in muratura. Proseguite diritti per pochi metri e vi troverete in un vano aperto con i nuovi ascensori alle vostre spalle: a questo punto facendo pochi passi in avanti vi immetterete in lungo corridoio, posto in senso trasversale al vostro senso di marcia. A questo punto girate subito a destra e percorrete fino in fondo il corridoio dove troverete davanti a voi una porta bianca con su scritto ambulatorio medico, visite per ipertensione arteriosa (siete arrivati). Una volta entrati nel Centro sarete accolti dal personale infermieristico e di volta in volta potrete incontrare Bressan Emanuela, Duò Chiara, Menegotto Chiara e 12 per saperne di più Redi Rossana, o la loro coordinatrice Braghin Gabriella. Il Centro è aperto il mercoledì e il venerdì dalle ore 10.45 alle ore 13.30 per le visite mediche, il martedì ed il giovedì dalle 8.30 per l’applicazione del monitoraggio della pressione arteriosa delle 24h. Per qualsiasi necessità potrete contattare telefonicamente il Centro da martedì a venerdì dalle ore 10.30 al numero 0425-393321. ATTIVITA’ PER L’IPERTENSIONE Il Centro fornisce ai pazienti ipertesi un riferimento assistenziale ambulatoriale, in regime di dayhospital o di ricovero ospedaliero di secondo livello. Vi afferiscono principalmente ipertesi inviati dai Medici di Medicina Generale dell’ULSS 18 ma anche delle ULSS vicine, generalmente per il difficile controllo della pressione arteriosa o nel sospetto di forme secondarie di ipertensione. Il Centro è diventato un punto di riferimento anche per i medici del Pronto Soccorso e dei diversi reparti ospedalieri dell’ULSS 18 per la gestione di forme di ipertensione resistenti al trattamento o pericolose per la vita (crisi ipertensive). Il Centro, coordinato dal dr. Alberto Mazza, nell’Agosto 2012 è stato accreditato e inserito dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) tra gli 80 centri migliori d’Italia (www.siia.it/amb/). La struttura organizzativa e la professionalità con alta specializzazione dei medici della struttura di Medicina Interna del Dr. Emilio Ramazzina, consentono un adeguato approfondimento diagnostico e un’adeguata terapia dell’ipertensione arteriosa. IPERTENSIONE 13 Day-Hospital Multidisciplinare Area Medica. Questo servizio, ubicato al 6° piano del corpo M, gestito dalla coordinatrice Sig.ra Natali Maria Grazia con l’infermiera referente Tomasi Monica, garantisce un adeguato screening - anche con test farmacologici (captopril) - di tutte le forme secondarie di ipertensione arteriosa e per quelle 14 per saperne di più forme resistenti ai comuni trattamenti farmacologici. In particolare si eseguono prelievi del sangue per il dosaggio di renina, aldosterone, glicemia, lipidi, emocromo, uricemia e creatinina. Vengono inoltre forniti ai pazienti contenitori per la raccolta delle urine della 24 ore dove è possibile valutare la funzione del rene (dosaggio di clearance creatinina e microalbuminuria) e di ormoni (metanefrine, catecolamine, cortisolo ed altri) che potrebbero essere implicati nella genesi dell’ipertensione. Indagini strumentali e valutazione del danno agli organi bersaglio dell’ipertensione. Se l’ipertensione non viene diagnostica o non adeguatamente trattata vi è il rischio di provocare danni a livello del cuore e degli altri organi bersaglio dell’ipertensione stessa, come il rene, il cervello, la retina e le arterie periferiche. In particolare vengono eseguite in casi selezionati le seguenti metodiche: 1.Elettrocardiogramma a 12 derivazioni: tramite l’analisi del tracciato è possibile valutare la presenza di un aumento dello spessore del cuore, in particolare del ventricolo sinistro (ipertrofia ventricolare), un ingrandimento dell’atrio, la presenza di difetti di conduzione o eventuali aritmie. 2.Monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa delle 24 ore: permette la registrazione dell’andamento dei valori pressori durante l’intera giornata con l’impiego di strumenti automatici portatili che sono in grado di effettuare la misurazione ad intervalli programmati (di giorno e di notte) mentre il paziente è dedito alle sue attività. Durante la giornata del monitoraggio IPERTENSIONE 15 il paziente dovrà compilare un diario delle attività giornaliere perché queste possono influenzare i valori pressione arteriosa. Il centro dispone di bracciali di diverse dimensioni rendendo la metodica applicabile in tutti i soggetti ipertesi, inclusi gli obesi, quelli in età pediatrica e nelle donne in gravidanza. 3.Ecocardiogramma color-doppler: si esegue in un ambulatorio dedicato sito al piano terra all’interno del servizio di Radiologia. L’ecocardiogramma è indubbiamente più sensibiledell’elettrocardiogramma nel rivelare la presenza d’ipertrofia ventricolare sinistra e nel predire eventi cardiovascolari. La valutazione ecocardiografica essenziale 16 per saperne di più comprende: la misurazione degli spessori del setto interventricolare, della parete posteriore e del diametro tele diastolico, il calcolo della massa ventricolare sinistra indicizzata per la superficie corporea (in g/m ). In presenza di un aumento della massa ventricolare sinistra (maggiore di 125 g/m per gli uomini e maggiore di 110 g/m per le donne) si può classificare il tipo di ipertrofia in base a due indici: • il Relative Wall Thickness RWT: è il rapporto tra lo spessore della parete posteriore (PWT) più lo spessore del setto interventricolare (IVS) e il diametro telediastolico della cavità ventricolare sinistra (LVDD) secondo 2 2 2 la formula RWT =(IVS+PWT)/LVIDD (valori normali <0,45); • il Left Ventricular Internal Diastolic Diameter Index LVIDDI: è il diametro ventricolare sinistro telediastolico indicizzato per la superficie corporea (valori normali <3,1 cm/ m nell’uomo e <3,2 cm/ m nella donna). Sulla base di questi indici si distinguono tre tipi di ipertrofia: 1) concentrica, se è presente un aumento del RWT, senza ipertrofia settale asimmetrica; 2) eccentrica, non dilatata quando sono presenti normale RWT e normale LVIDDI e 3) eccentrica dilatata quando sono presenti normale RWT ma 2 2 aumentato LVIDDI. L’ipertrofia è considerata adeguata quando lo stress parietale telesistolico è inferiore a 90 kdynes/ cm . L’ecocardiogramma permette inoltre una valutazione della funzione diastolica, che spesso è alterata già prima che sia evidente un incremento della massa ventricolare. Circa due terzi degli ipertesi hanno alterazioni della funzione diastolica isolata, cioè con normale funzione sistolica. 4.Ecografia vascolare: in collaborazione con il servizio di Angiologia Medica della SOC di Medicina Interna, i pazienti ipertesi afferenti al Centro dell’Ipertensione possono eseguire l’esame ecografico color-doppler delle arterie carotidi per 2 IPERTENSIONE 17 la misurazione dello spessore intima media (IMT, in mm) e degli altri vasi sovraaortici visualizzando eventuali placche aterosclerotiche, la cui presenza aumenta il rischio di avere un ictus cerebrale o un infarto del miocardio. La presenza di placche ateromasiche o di un IMT >0,9 mm sono indici di danno d’organo. Inoltre per la ricerca di arteriopatia alle gambe si valuta l’indice ABI, dall’inglese ankle-brachial-index. Tale indice si rileva misurando la pressione sistolica in entrambe le braccia e la pressione sistolica a livello dei polsi periferici pedidii e tibiali posteriori. Il valore normale equivale a un rapporto maggiore 18 per saperne di più di 0,90. La presenza di arteriopatia periferica (in particolare quando severa, ABI inferiore a 0,40) aumenta il rischio di morte per malattia coronarica di 6,6 volte e il rischio di morte vascolare di 5,9 volte rispetto alla popolazione generale. In caso di riscontro di tali dati l’arteriopatia periferica merita un’attenta ricerca mediante test provocativi d’ischemia miocardica inducibile (test da sforzo al cicloergometro, ecocardiogramma con stress farmacologico o scintigrafia miocardica) che si possono eseguire in collaborazione con la locale Cardiologia. 5.Ecocolor-doppler delle arterie renali: utile per la diagnosi di forme secondarie di ipertensione dovute a restringimento (stenosi) delle arterie renali, viene eseguito in collaborazione con la SOC di Nefrologia. Lo studio ecografico permette inoltre oltre alla valutazione morfologica dei reni il calcolo delle resistenze intraparechimali renali con il color-doppler. 6.Scintigrafia renale, surrenalica e tiroidea con radiofarmaci: viene eseguita in casi selezionati in collaborazione con la SOC di Medicina Nucleare dell’ULSS 18 nel sospetto di forme di ipertensione secondaria (reno-vascolare, feocromocitoma, paranglioma, neoplasie tiroidee e altre. Una volta eseguite le suddette indagini i medici del Centro sulla base del rischio cardiovascolare globale o sulla presenza di forme secondarie di ipertensione rilasciano l’esenzione per patologia ipertensiva. AMBITI DI INTERVENTO Diagnosi di ipertensione essenziale e secondaria. Le forme di ipertensione arteriosa in cui è possibile dimostrare una causa precisa, cioè organica, legata a specifiche malattie di un organo, sono definite “secondarie”. In molti casi la causa di ipertensione è una malattia del rene, conseguente a precedenti nefriti, pielonefriti o infezioni delle vie urinarie particolarmente frequenti. Talora sono IPERTENSIONE 19 in gioco malattie dell’apparato endocrino, in particolare affezioni delle ghiandole surrenali che possono dar luogo alla sindrome di Cushing, all’iperaldosteronismo o al feocromocitoma. In altri casi ancora la causa dell’ipertensione è dovuta a restringimenti localizzati delle arterie (coartazione aortica, stenosi dell’arteria renale), ma comunque solo nel 5-10% circa dei casi è possibile individuare una causa specifica dell’ipertensione. Al contrario in circa il 90-95% dei casi, gli accertamenti diagnostici comunemente utilizzati non evidenziano alcuna malattia che possa essere considerata responsabile 20 per saperne di più dell’ipertensione; in questi casi l’ipertensione arteriosa viene definita “essenziale” o “primaria” o “idiopatica”, tutti termini che spiegano l’incapacità di definire con esattezza i meccanismi che hanno causato l’aumento pressorio. L’ipertensione arteriosa essenziale è un disordine multifattoriale dei meccanismi di controllo della pressione arteriosa che si esprime negli individui per differenti combinazioni. Fattori genetici, ambientali, stile di vita, alimentazione, sesso e massa corporea possono infatti variamente contribuire all’elevazione dei valori pressori. Modifiche dello stile di vita. Le modifiche dello stile di vita dovrebbero essere istituite in tutti gli ipertesi, compresi quelli che richiedono un trattamento farmacologico. Lo scopo è quello di ridurre la pressione arteriosa e modulare gli altri fattori di rischio riducendo il numero e la posologia dei farmaci antipertensivi da utilizzare. Le modifiche dello stile di vita dovrebbero essere consigliate anche ai soggetti con pressione arteriosa normale-alta e con fattori di rischio associati per ritardare la comparsa di ipertensione. Essi includono: • abolizione del fumo; • calo ponderale; • riduzione dell’eccesso di consumo alcolico; • esercizio fisico (camminare per almeno 30 minuti tre volte la settimana); • riduzione del consumo di sodio nella dieta (non più di 3 g al giorno); • incremento dell’apporto di frutta e verdura e riduzione della quantità di grassi alimentari e in particolare di grassi saturi. E’ compito dei Medici del Centro informare in modo attento i pazienti ipertesi circa le modifiche dello stile di vita da adottare. A questo scopo vengono consegnati ai pazienti diari tascabili dove segnare i valori di pressione arteriosa, consigli dietetici e IPERTENSIONE 21 sull’attività fisica da condurre sottoforma di materiale cartaceo. Trattamento farmacologico. Quando le modifiche dello stile di vita sono insufficienti a controllare i valori pressori è necessario iniziare il trattamento farmacologico. La scelta del farmaco si basa su una serie di considerazioni: 1) l’esperienza del paziente nei confronti di una determinata classe di farmaci antipertensiva in termini di efficacia e di effetti collaterali; 2) gli effetti del farmaco sui fattori di rischio cardiovascolari in relazione al profilo 22 per saperne di più di rischio del singolo paziente; 3) la presenza di danno d’organo e di patologie cardiovascolari, renali o di diabete clinicamente manifesto; 4) la presenza di patologie concomitanti che possono favorire o limitare l’impiego di specifiche classi di farmaci antipertensivi; 5) la possibilità di interferenze con altri farmaci che il paziente assume; 6) il costo dei farmaci. I farmaci indicati come scelta terapeutica con cui iniziare e proseguire il trattamento, in monoterapia o in associazione sono: 1) ACE-inibitori; 2) betabloccanti; 3) bloccanti dei recettori dell’angiotensina seconda (sartani); 4) calcio-antagonisti; 5) diuretici tiazidici e 6) i nuovi inibitori diretti della renina. Ipertensione in gravidanza. L’ipertensione in gravidanza rappresenta una delle principali cause di mortalità e morbilità materna, fetale e neonatale. In condizioni fisiologiche, la pressione arteriosa si riduce nel 2° semestre di gravidanza, raggiungendo valori in media di 15 mmHg inferiori rispetto a quelli del periodo pre-gravidico. Nel 3° trimestre la pressione arteriosa aumenta e ritorna ai valori riscontrati prima della gravidanza. Queste oscillazioni pressorie si possono riscontrare in donne normotese, in donne già affette da ipertensione prima della gravidanza e in quelle che svilupperanno ipertensione nel corso della gravidanza. La definizione di ipertensione in gravidanza non è univoca, ma si preferisce una definizione basata sui valori assoluti di pressione arteriosa, cioè per valori di pressione sistolica pari o superiore a 140 mmHg o pressione diastolica pari o superiore a 90 mmHg. L’ipertensione in gravidanza include: • l’ipertensione pre-esistente alla gravidanza (ipertensione cronica); IPERTENSIONE 23 • l’ipertensione gravidica: si sviluppa dopo 20 settimane di gestazione in donne senza ipertensione cronica, generalmente senza perdita significativa di proteine nelle urine (proteinuria). Se compare proteinuria (maggiore di 300 mg/24 ore), l’ipertensione viene definita pre-eclampsia. Nella maggior parte dei casi i valori pressori ritornano allo stato pre-gravidico entro 42 giorni dal parto; • l’ipertensione gravidica con proteinuria in donna con ipertensione cronica: ipertensione con aumento dei valori pressori dopo 20 settimane di gestazione e con proteinuria maggiore o uguale 3 gr/24h; 24 per saperne di più • l’ipertensione prenatale non classificabile. E’ l’ipertensione con presenza o assenza di manifestazioni cliniche sistemiche che viene diagnosticato dopo 20 settimane di gestazione, in quanto solo in quest’epoca della gravidanza è stata effettuata la prima misurazione pressoria. E’ necessario una nuova valutazione pressoria dopo 42 giorni dal parto. Se l’ipertensione non è più evidenziabile, si dovrebbe riclassificare l’ipertensione come ipertensione gravidica con o senza proteinuria. Se l’ipertensione persiste, si dovrebbe parlare di ipertensione preesistente alla gravidanza. Per valori di pressione maggiore o uguali a 140/90 mmHg (con o senza proteinuria) è necessario iniziare la terapia anti-ipertensiva, mentre valori di pressione sistolica maggiore o uguali a 170 o di diastolica maggiore o uguali a 110 mmHg rappresentano una emergenza ipertensiva e richiedono il ricovero ospedaliero. In presenza di un’ipertensione di grado moderato i farmaci di scelta includono: metildopa, labetololo, calcio-antagonisti e betabloccanti (meno frequentemente). Il monitoraggio pressorio delle 24 ore eseguibile nel nostro Centro è molto utile per la diagnosi e la scelta della terapia nelle gravide ipertese a rischio elevato o in quelle con diabete o danno renale. Gestione delle crisi ipertensive. Le crisi ipertensive si dividono in urgenze ed emergenze ipertensive. L’ipertensione arteriosa che si accompagna a sintomi acuti di danno d’organo e che espone il paziente a rischio di vita o a complicanze gravi nel giro di minuti o di ore è definita emergenza ipertensiva. L’urgenza ipertensiva si riferisce a una crisi ipertensiva senza contemporaneo sviluppo di danno organo; in questo secondo caso il paziente, se iperteso cronico, può avere un danno agli organi bersaglio dell’ipertensione preesistenti alla crisi ipertensiva. Queste condizioni sono meno gravi delle emergenze ipertensive, sono IPERTENSIONE 25 responsabili di minore mortalità e pur necessitando di un approccio terapeutico urgente, la riduzione pressoria può essere più graduale nel tempo (in 48-72 ore). Attività Preventive. Il Centro dell’Ipertensione fin dal 2006 partecipa ed organizza in collaborazione con i volontari della Croce 26 per saperne di più Rossa di Rovigo la Giornata Mondiale contro l’Ipertensione arteriosa promossa in tutto il mondo dalla World Hypertension League. A questa campagna di informazione e di sensibilizzazione sull’opinione pubblica aderisce la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa e la Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa. L’iniziativa si svolge con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica. Nel 2012 l’iniziativa si è svolta il 17 maggio in centro a Rovigo in prossimità del Palazzo Roverella, dove è stata offerta ai cittadini una postazione dove potersi misurare gratuitamente e senza impegnativa del medico curante la pressione arteriosa. Grazie alla preventiva informazione della manifestazione sui giornali la partecipazione è stata numerosa. Attività di formazione per studenti di medicina e di ricerca scientifica epidemiologica. Dal 2006 è in essere una convezione tra la SOC di Medicina Interna e la Clinica Medica 4° dell’Università degli Studi di Padova per la formazione degli studenti di Medicina Interna. Presso il Centro gli studenti dell’Università di Padova possono completare la loro formazione specialistica partecipando oltre all’attività assistenziale anche a quella di ricerca; grazie a quest’ultima è possibile per gli stessi raccogliere il materiale necessario per la compilazione della tesi di specializzazione in Medicina Interna. Infine il Centro dell’Ipertensione in collaborazione con la Direzione Generale dell’ULSS 18 e con l’Università di Padova ha iniziato grazie al precedente Direttore della SOC di Medicina Interna IPERTENSIONE 27 Dr. Sergio Zamboni, uno studio epidemiologico sulla genetica delle malattie cardiovascolari in soggetti di età maggiore o uguale a 65 anni, nati e residenti a Rovigo. Tale studio, fa parte del Progetto di Ricerca Sanitaria Finalizzata della Regione Veneto n. 249-2005 (Progetto N. 117 RS) dal titolo: “Interazione fra fattori genetici e ambientali nell’anziano: genetica di popolazione in un’area del Veneto meridionale con creazione di un database genetico”, il ROVIGO Study (Risk Of Vascular Complications: Impact of Genetic in Old people). I risultati preliminari di questo studio sono stati presentati nel corso del Congresso 28 per saperne di più Europeo dell’Europeo dell’Ipertensione Arteriosa tenutosi a Londra nello scorso Aprile 2012 e sono in attesa di pubblicazione su una rivista internazionale. PER TENERSI AGGIORNATI American Academy of Family Physicians. Dedicato al medico di medicina generale ed ai suoi assistiti, contiene numerosi quiz per l’aggiornamento del medico ed una interessante monografia sull’ipertensione arteriosa giovanile. http://www.homeaafp. org/afp/ dabl®Educational Trust. Sito interamente dedicato alle tecniche di misurazione della pressione arteriosa, in particolare della misurazione con monitoraggio continuo ambulatorio delle 24 ore. E’ possibile trovare le apparecchiature automatiche in commercio per l’automisurazione domiciliare validate dalle diverse società scientifiche. Sito dedicato ai medici ma anche ai pazienti ipertesi, dove possono trovare utili informazioni per l’eventuale acquisto di misuratori automatici raccomandati e validati. http://www. dableducational.org European Society of Hypertension. Sito web che rappresenta l’organo ufficiale della società europea dell’ipertensione arteriosa (ESH) dedicato principalmente ai Medici. Promuovere le attività di ricerca, aggiornamento IPERTENSIONE 29 scientifico e prevenzione cardiovascolare. Vi si trovano elencati gli European Hypertension Specilists ed i Centri di Eccellenza delle società nazionali europee dell’ipertensione arteriosa; è possibile scaricare in formato Acrobat articoli scientifici sulle linee guida per la diagnosi e la terapia dell’ipertensione. http://www.eshonline.org Hypertension Network. E’ uno dei siti più interessanti e completi sull’ipertensione dedicato sia al medico che al paziente. Tra l’altro offre novità su prodotti biomedicali e farmacologici, aggiornamenti su trial clinici. 30 per saperne di più http://www. bloodpressure.com Lab Tests Online. In circa il 70% dei casi i dati di laboratorio influenzano la diagnosi e le successive decisioni cliniche. Alcuni tests di laboratorio sono molto costosi e per questo devono essere prescritti in modo appropriato. Questo sito diretto principalmente ai Medici offre la possibilità di richiedere l’esame giusto per il paziente giusto per giungere più velocemente alla diagnosi clinica. www.labtestsonline.it/ Pressione Arteriosa Net. Sito interamente dedicato alla pressione arteriosa ed alla sua misurazione utile sia al Medico di Medicina Generale che allo specialista, come strumento di aggiornamento e formazione realmente utile ed innovativo sulle metodiche di misurazione della pressione arteriosa e le loro applicazioni in campo clinico, nella diagnosi e cura dell’ipertensione arteriosa. Il sito è rivolto anche al paziente iperteso, configurandosi come strumento informativo e di divulgazione molto pratico. www.pressione.net Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa. Sito web ufficiale della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA) rivolto in particolare ai Medici di medicina Generale e specialisti che operano nel campo dell’ipertensione arteriosa. Promuovere la diffusione delle conoscenze nel campo dell’ipertensione ed offre ampie informazioni sulle iniziative promosse dalla SIIA a livello nazionale ed internazionale; è inoltre possibile scaricare in formato Acrobat articoli scientifici sulle linee guida per la diagnosi e terapia dell’ipertensione. http://www.siia.it World Hypertension League. La World Hypertension League è dedicata al controllo dell’ipertensione arteriosa nella popolazione e come tale il IPERTENSIONE 31 sito si rivolge sia ai medici che ai pazienti. Contiene informazioni sulla società, una newsletter, articoli per il pubblico tra cui uno su come misurare la pressione e link ad altri siti. http://www.mco.edu/whl/ 32 per saperne di più GLOSSARIO Aritmia: irregolarità del ritmo cardiaco. Arteria: vaso che trasporta il sangue dal cuore ai tessuti. Arteriosclerosi: ispessimento delle pareti delle arterie con perdita di elasticità e contrattilità (indurimento). Ateroma: placca aterosclerotica, cioè ispessimento dell’intima, lo strato più interno delle arterie con accumulo di lipidi (grassi) rivestita da una cappa fibrosa di tessuto connettivo. Aterosclerosi: tipo di arteriosclerosi caratterizzata dalla presenza di ateroma o placca aterosclerotica. Atrio: cavità superiore del cuore. Destrocardia: rientamento verso destra del cuore. Diastole: fase del ciclo cardiaco in cui ventricoli si rilasciano e si riempiono del sangue proveniente dagli atri. Durante la sistole la pressione del sangue raggiunge il suo minimo valore (pressione diastolica). Iper-: prima parte di parola (prefisso) che indica aumento. Ipertensione: valori elevati di pressione sanguigna. Ipertrofia ventricolare: aumento dello spessore IPERTENSIONE 33 del cuore, in particolare del ventricolo sinistro. Ischemia: mancato afflusso (arrivo) di sangue in una parte del corpo. Proteinuria: presenza di proteine nelle urine. Sfigmomanometro: misuratore di pressione. Sistole: fase del ciclo cardiaco dove con la contrazione dei ventricoli il sangue viene spinto fuori dal cuore nell’aorta e poi nella grande circolazione. Durante la sistole la pressione del sangue raggiunge il suo massimo valore (pressione sistolica). 34 per saperne di più Stenosi: restringimento patologico di un vaso sanguigno (arteria). Vasi sanguigni: canali che trasportano il sangue. Vena: vaso che trasporta il sangue dai tessuti al cuore. Ventricolo: cavità inferiore del cuore. per saperne di più collana di guide multimediali dell’Azienda ULSS 18 di Rovigo