VDRL Che cos’è - La V.D.R.L. (Venereal Disease Research Laboratory) è un test sierologico per la diagnosi della sifilide, malattia infettiva contagiosa. A cosa serve- Serve a valutare la presenza di infezione sifilitica. È importante sottolineare che il test è negativo nella sifilide primaria e negli stadi iniziali di quella secondaria. Inoltre, diverse condizioni morbose, tra cui l'epatite infettiva acuta, possono produrre una positività della VDRL. Tutti i test positivi o debolmente positivi vanno confermati mediante l'FTA-ABS. Come si svolge l’esame- Il test si svolge mediante un prelievo di sangue. È consigliabile eseguire il prelievo a digiuno da 1012 ore. I risultati*- Il valore normale per la VDRL è negativo. Essa si positivizza 10-15 giorni dopo la comparsa del sifiloma iniziale, è intensamente positiva nella sifilide secondaria, fluttuante nelle fasi tardive. Si negativizza prontamente con la terapia nelle forme recenti, più lentamente nelle tardive. La V.D.R.L. conserva un valore pratico; come test routinario è sensibile ma poco specifico, quindi da solo privo di significato diagnostico, ma spia efficace di situazioni anomale, che vanno ulteriormente chiarite con altre indagini. In considerazione del tipo di antigene, va ricordato che la VDRL può dar luogo a risposte aspecifiche in molte situazioni: per alterazioni transitorie o permanenti della plasmaprotidopoiesi, per squilibri chimico-fisici, per iperproduzioni anticorpali a seguito di malattie infettive acute e croniche. La VDRL può così essere positiva (falsi positivi) nei donatori di sangue, dopo vaccinazione o sieroterapia, nelle virosi, in malattie da schizomiceti, da protozoi, nell’infezione da HIV, nella lebbra, nelle malattie autoimmuni o da immunocomplessi. L'FTA-ABS (Fluorescent-Treponemal-Antibody Absorption test) e' il test più sensibile per la diagnosi di infezione luetica e rappresenta il test di conferma in caso di positività della VDRL o di altri tests di screening. Non può essere utilizzato per seguire l'attività' della malattia o per valutare la risposta al trattamento, in quanto rimane positivo per tutta la vita. La determinazione delle IgM specifiche può essere utile per distinguere l'infezione congenita vera dal passaggio transplacentare di immunoglobuline materne. Può risultare falsamente positivo in pazienti con patologie associate con globuline abnormi od in quantità elevata, anticorpi antinucleo, LES, gravidanza, dipendenza da farmaci. Nel 2% della popolazione normale e' presente una falsa positività. Consigliabile il digiuno nelle 12 ore che precedono il prelievo. HBsAg Che cos'è L'HBsAg (Hepatitis B surface Antigen) rappresenta l'antigene di superficie (antigene Australia di vecchia denominazione) ed è l'indicatore più importante dell'infezione da virus dell'epatite B (HBV). La reattività antigenica dell'HBsAg è legata al rivestimento esterno del virus. Il virus B misura 42 nm di diametro (particella di Dane), e contiene nella parte centrale (core) di 27 nm, il nucleocapside virale (HBcAg) e l'acido nucleico (HBV-DNA). A cosa serve -Identifica i soggetti con infezione in atto, ma non fornisce informazioni sulla replicazione virale. Il virus penetra nell'organismo e dopo due mesi l'HbsAg è svelabile nel sangue. La comparsa dell'HbsAg può precedere di 1-7 settimane l'aumento di GOT e GPT (transaminasi), della bilirubina e la manifestazione dei sintomi clinici. Successivamente si manifestano l'ittero e la restante sintomatologia clinica che durano 40-60 giorni dopo di che l'HbsAg scompare. L'anti-HbsAg è svelabile generalmente durante la convalescenza 20-90 giorni dopo la scomparsa dell'HbsAg. Esso persiste a lungo, probabilmente per tutta la vita, conferendo immunità. Esiste comunque un "periodo finestra" che corrisponde al periodo in cui l'HBsAg si negativizza (4-8 settimane dopo la comparsa dei sintomi) ed il paziente non ha ancora sviluppato gli anticorpi. In questo periodo è in genere positivo l'anticorpo anti-core (anti-HbcAg). In alcuni casi l'HBsAg pur essendo presente, ma a bassi livelli, può non essere determinabile alla comparsa dei sintomi. In questi casi è consigliabile l'esecuzione della ricerca del genoma virale (HBV-DNA) con tecniche di biologia molecolare. La persistenza dell'HBsAg (e di HBeAg) per più di 6 mesi, senza comparsa di anticorpi, può indicare l'evoluzione della malattia verso una forma cronica e può essere associata con epatopatia cronica. Come si svolge l'esame -Viene identificato sia nel sangue con metodo radioimmunologico sia nel citoplasma degli epatociti con l'immunofluorescenza. Numerose sostanze possono interferire nel dosaggio dando false positività. È consigliabile una dieta ipolipidica nei 3 giorni che precedono il test. Il test deve essere eseguito a digiuno da 12 ore . -------------------------------------------LIMBUS - Ultimamente si è parlato molto di cellule staminali in relazione ad un metodo presentato al IX Congresso Nazionale della Società Italiana Trapianti di Cornea (SITRAC), una tre giorni di lavori presso l’Università Cattolica della capitale. Effettuare un trapianto di cornea non è sufficiente da solo a ridare la vista a pazienti con serie lesioni corneali nei casi in cui le lesioni colpiscono oltre alla cornea anche l’integrità del limbo. Il limbus è una striscia di cellule staminali adulte che circonda la cornea e la rigenera vita natural durante gestendo un ricambio cellulare continuo. In questi casi, se si effettuasse il normale trapianto di cornea senza prima aver rigenerato il limbus, dopo pochi mesi la cornea nuova “morirebbe” perché priva della “linfa cellulare” rigeneratrice costituita dal limbus stesso. È proprio per questi pazienti, che sono fino al tre per cento di tutti coloro che necessitano di una cornea nuova in Italia, che ricostruire il limbus prima del trapianto corneale diventa indispensabile. La procedura è assai complicata e consiste nel prelievo di un velo di tessuto intorno alla cornea del paziente le cui cellule sono moltiplicate in laboratorio fino ad ottenere un foglietto con un numero di staminali corneali sufficiente. Queste cellule si impiantano quindi nell'occhio del paziente che solo dopo alcuni mesi potrà effettuare il trapianto di cornea. La ricostruzione del limbus pre-trapianto è una tecnica costosa: solo il prelievo e la coltivazione delle staminali della cornea costa dodicimila euro a cui si devono aggiungere i costi del trapianto di cornea, va ricordato che le cellule staminali così prodotte non servono al posto del trapianto: per arrivare alla ricostruzione della cornea con le staminali ed abbandonare il trapianto servono ancora molti anni di studio. Dati i risultati positivi di questa prima fase clinica di sperimentazione quando l'applicazione di questa tecnica si diffonderà sarà necessario rivedere i DRG per il trapianto di cornea.