Copertina
La compagnia OFFICINA04 propone un’interpretazione
originale del racconto “Il Grande Inquisitore” contenuto
nel romanzo di Dostoevskij I fratelli Karamazov.
Nelle opere di Dostoevskij si scorge un puntuale e moderno
pensiero filosofico, antropologico e politico.
Sono proprio questi i piani affrontati nello spettacolo.
La scena è calcata da due personaggi più uno:
Il Grande Inquisitore (Albino Marino),
un Uomo (Paolo Mazzini), più una Presenza metafisica…
forse Cristo, forse l’essenza dell’umanità,
forse una proiezione di sé o qualcos’altro
che starà al pubblico intuire. Durante la rappresentazione si
svolgerà una performance pittorica a cura dell’attore Paolo Mazzini.
SINOSSI
Sinossi
Oggi il potere di governare lo spirito delle masse non appartiene
più, come nel XVI secolo, al ministero ecclesiastico.
La leva della società ruota intorno al nuovo perno del mercato
e dell’evoluzione tecnologica. Per questi motivi la vicenda
da noi raccontata si svolge nel nostro tempo ed è ambientata
nel palazzo della più forte Corporation al mondo la cui guida
suprema è il Grande Inquisitore. Questi regge il proprio potere
economico, politico e la propria fama apparentemente
senza macchia su una terrificante menzogna, solo a lui nota.
Qualora quest’ombra venisse alla luce il dominio del Grande
Inquisitore e della sua Corporation crollerebbe portando con sé,
nel baratro, anche gli Stati che ad esso hanno demandato il
controllo dei propri servizi (acqua, sanità, telefonia etc.)
A camminare sul filo del baratro è l’Uomo, vice del Grande
Inquisitore, che scopre la misteriosa menzogna e minaccia
di renderla pubblica. Durante una tormentata notte,
però, il Grande Inquisitore riceve una visita
tanto inaspettata quanto misteriosa…
TEAM ARTISTICO
Scritto e diretto da Raffaella Caruso
Interpretato da Albino Marino e Paolo Mazzini
Light design e ambiente sonoro a cura di Cristian Piovano
Costumi a cura di Liliana Marchiaro
Scenografia a cura di Raffaella Caruso
CURRICULUM
Paolo Mazzini: Classe 1983, dal punto di vista attoriale ha all’attivo un percorso
di formazione ricco e articolato. Si è formato presso la Scuola di Recitazione Sergio
Tofano. Segue un percorso di studio lungo e approfondito con Michael Margotta
e Danny Lemmo, dell’Actor’s Studio di New York ed il Maestro Giorgio Albertazzi
e Mauro Avogadro. A partire dal 2001 è sulla scena teatrale con ruoli in
rappresentazioni d’impronta sia classica che contemporanea; oltre che sui set di
diverse produzioni cinematografiche. Numerose le partecipazioni in cortometraggi
nazionali e internazionali ed in fiction televisive. Volto per campagne pubblicitarie,
come quelle dell’Oreal , Baci Perugina, Samsung o della Regione Piemonte. Nel 2009
ha ricevuto una menzione speciale al festival teatrale di Castrocaro.
Albino Marino: classe 1964, insegnante di educazione vocale e dizione, per otto anni,
presso la scuola di recitazione teatrale Teatranza di Torino. Ha collaborato
nella realizzazione di molti spettacoli teatrali con i seguenti registi: Maurizio Babuin,
Enrico Fasella, Nanni Tormen, Eugenio Allegri, R. D’Assetto, W. Felsini, R. Rusello,
S. Vassallo, T. Costa, A. Spagnuolo, F. Gola, Anna Cuculo e molti altri. Ha lavorato
anche con Luca Ronconi nello spettacolo “Calderòn” di Pier Paolo Pasolini. Nel 2004
ha vinto il premio di “miglior attore protagonista” al Festival Internazionale di Teatro
popolare di Montagno (Arezzo).Nel 2014 ha partecipato come protagonista maschile
al lungometraggio di Emanuele Caruso “E fu sera e fu mattina”.
Raffaella Caruso: Nata a Torino nel 1979, Tecnico dei beni culturali ed ambientali .
Laureata in filosofia. Formatasi presso l’accademia Tangram di Torino.Nel 2002 ha
intrapreso la strada della regia teatrale, lavorando per diverse compagnie.
Fino a quando nel 2005 ha aperto insieme ad altri artisti l’associazione culturale
OFFICINA04 della quale èpresidente e direttore artistico. Ha curato come regista
o nelle vesti di drammaturga/regista ogni produzione dell’associazione, affrontando
diversi generi teatrali: teatro itinerante, teatro di prosa e teatro di ricerca filosofica.
Ha lavorato come aiuto-regista in alcune produzioni della Rassegna dello Stabile
di Torino “Teatro a Corte”. Ha seguito uno stage di Critica Cinematografica
presso la Film Commission di Torino ed ha realizzato un medio-metraggio intitolato
Rosso Rossini, opera ispirata alla psicoanalisilacaniana ed al genio del compositore
Gioachino Rossini. Negli ultimi anni, in collaborazione con l'artista Simone Costrino
sì è dedicata al teatro per ragazzi ed ha pubblicato il cd di canzoni per bambini
"Note di Fiaba".
SCHEDA TECNICA
SCHEDA TECNICA
Necessità tecniche (adattabili):
Dimensioni e caratteristiche dello spazio scenico frontale,
all’italiana: minimo 5×4×4 m
Audio: mixer audio, riproduttore cd.
Luci: dimmer minimo 12 canali (2000 watt per canale),
6 PC1000, 3 PC 500, 1 PC 650, 3 PAR 56
Staff tecnico: la compagnia viaggia con il proprio tecnico
Tempo montaggio 4 ore
Tempo smontaggio 2 ore
Durata dello spettacolo 70 min.
LA COMPAGNIA
La compagnia teatraledi Torino "Officina04" nasce nel 2005
dall’unione di un gruppo di amici, con esperienze diverse e complementari
nell’ambito educativo, teatrale ed artistico, motivati ed interessati a
contribuire allo sviluppo e alla diffusione dell’arte, attraverso una profonda
azione di sensibilizzazione e proposta di programmi agli Enti locali.
L’Associazione "Officina04" si pone come strumento di servizio sul
territorio piemontese per offrire un supporto professionalmente valido,
attraverso i suoi associati e performance artistiche di vario tipo. Negli anni
abbiamo affrontato diversi generi teatrali: il teatro di prosa, itinerante nei
Castelli e nei Centri Storici della Provincia piemontese associato spesso a
cene animate (Cyrano diBergerac di Rostand, La Bisbetica Domata e Molto
rumore per nulla di Shakespeare, Il Malato Immaginario di Molière); il
teatro di stampo filosofico (Le Voci di Caludio Magris, Tamerlano di
Marlowe, Giordano Bruno testo originale scritto da Raffaella Caruso,
Lorenzaccio di Alfred de Musset, La Storia di Giovanna d’Arco e di Jilles
de Rais, Franz Kafka, Memorie dal sottosuolo testi originali e Macbetto
rielaborazione comico grottesca da testo di W. Shakespeare). Da anni ci
occupiamo anche di teatro bambini e ragazzi e svolgiamo formazione
teatrale in diverse scuole elementari e licei di Torino, nonché asili. Da
anni partecipiamo al progetto “Nati per leggere” presso il Salone del
Libro di Torino, in collaborazione con le Biblioteche civiche di Torino.
Siamo già presenti nelle biblioteche di Settimo Torinese, di Borgaro, di Bra,
di Fossano,di Ceresole d’Alba, di Canale d’Alba e di Vinovo. Portiamo
le nostre attività anche all’interno delle iniziative culturali delle
Circoscrizione5 e 2 di Torino. Da due anni conduciamo la rassegna
teatrale “Bimbi a teatro” presso il teatro San Paolo, in collaborazione
con il Comune di Rivoli. Perla varietà dei nostri interessi amiamo
definirci OFFICINA04 OPERAI RIBELLI DELTEATRO. L’obiettivo della
compagnia è quello di far sperimentare quella misteriosa scatola magica
Nostre produzioni
MACBETTO
FRANZ KAFKA
LORENZACCIO
IL TESTO, L’AUTORE
E LA PRODUZIONE
• A seguito del racconto “il Grande Inquisitore” inserito nel romanzocapolavoro di Dostoevskij I Fratelli Karamazov c’è stata una rielaborazione
da parte della regista drammaturga Raffaella Caruso che lo ha adattato
non solo alle esigenze della rappresentazione teatrale, ma lo ha anche
attualizzato, stimolando ulteriormente un approfondimento
antropologico e politico, già presente in nuce nel testo.
Già il filosofo Luigi Pareyson ha scorto nei personaggi di Dostoevskij una
valenza tragica e filosofica insieme. È stato quasi naturale ampliare tale
venatura e renderla fruibile per il teatro.
Il Discorso sulla servitù volontaria di Étienne de La Boétie, certamente letto
anche da Dostoevskij stesso, è stato un ulteriore spunto di riflessione che
ha permesso di centrare il tema portante dello spettacolo. Tra il popolo e
l'autorità s'instaura un legame più o meno consapevole; un legame di
sottomissione "volontaria" appunto, che esclude l'intenzione o la speranza
di essere liberi. In definitiva, la libertà spaventa l'uomo e rischia di
trasformarsi in una parola inutile, vuota e priva di senso. La libertà
spesso viene propagandata dalle istituzioni liberali (si pensi alla
Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d'America", che noi
citiamo nello spettacolo) oppure viene confusa con i diritti che "concede"
uno Stato, ma spesso è solo una chimera. E queste promesse di libertà
degli Stati sembrano avvallare la tesi secondo cui cui gli uomini non sono
del tutto consapevoli di scegliere la via della sottomissione, altrimenti
ogni garanzia di libertà dovrebbe essere considerata una minaccia e non
un impegno positivo.
Per Dostoevskij, invece, la libertà esiste solo come "scelta". Il vero male si
fa Non scegliendo.
Il cammino del bene, invece, può passare anche attraverso scelte sbagliate
o criminali i cui esiti tragici, però, sono al tempo stesso l'occasione offerta
all'uomo di riconciliazione e riappacificazione fra sé ed il mondo.
• Il genere teatrale col quale trasmettiamo la poetica di Dostoevskij è il
"grottesco", poiché rende uno spettacolo freddo e concettuale più
empaticamente raggiungibile da un pubblico eterogeneo.
"Non c'è preoccupazione
più continua e più tormentosa per l'uomo,
rimasto libero, che quella di trovare al più presto qualcuno
davanti a cui prostrarsi.“ Fëdor Michajlovic Dostoevskij
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