EUR MED PHYS 2008;44(Suppl. 1 to No. 3) Funzionamento cognitivo in pazienti con ictus: versione modificata del test delle matrici colorate di Raven P. COLOMBO, A. MAGHINI, F. CAOBELLI, G. TAVEGGIA Introduzione Habilita Istituto Clinico, Ospedale di Sarnico (Bg) La valutazione accurata in termini quantitativi e qualitativi delle prestazioni cognitive, e quindi la dimostrazione del deterioramento di una certa abilità, è affidata all’esame neuropsicologico. In pratica, attraverso una serie di test, è possibile stabilire se specifiche abilità di una certa persona sono adeguate per la sua età e per il suo livello di istruzione oppure se quell’individuo presenta alcune prestazioni al di sotto della norma. Tuttavia descrivere i quadri cognitivi e comportamentali che si realizzano in seguito a lesioni cerebrali è tutt’altro che semplice perché la valutazione richiede molto tempo, collaborazione da parte del paziente e l’utilizzo di strumenti diagnostici specifici, tarati e standardizzati; ancora più problematica è la fase di screening in soggetti con lesione cerebrale acuta: infatti gli strumenti di screening in grado di fornire una panoramica completa e generale del livello cognitivo del paziente sono pochi e per certi aspetti lacunosi. Lo scopo del presente studio è stato quello di creare uno strumento di screening per la valutazione del livello cognitivo globale di pazienti con ictus cerebrale che possa ovviare ai limiti degli strumenti attualmente disponibili in ambito clinico e sperimentale. Gli strumenti di screening universalmente utilizzati in ambito clinico con pazienti che presentano deficit focali sono il MMSE (Folstein et al.,1975)1 e il test delle matrici colorate di Raven (Raven JC, 1965)2. I dati in letteratura sottolineano però che questi test non sempre permettono una valutazione attendibile del livello intellettivo dei soggetti con lesioni cerebrali differentemente lateralizzate perché subiscono l’effetto di deficit legati alla lateralizzazione emisferica della lesione, non consentendo un’adeguata interpretazione del livello cognitivo globale di tali pazienti. In particolare, il MMSE non solo non consente un’adeguata valutazione né delle abilità visuo-spaziali né di quelle verbali, ma essendo un test prevalentemente di natura verbale, non consente la valutazione dei soggetti con afasia (Dick et al., 1984)3. D’altro canto la letteratura sul test delle matrici colorate di Raven offre risultati contrastanti: se numerosi studi non hanno riscontrato differenze di prestazione tra pazienti con lesioni destre e sinistre (Costa et al., 1962; Denes et al., 1978)4,5 altri hanno riscontrato invece una significativa differenza di prestazione tra questi due gruppi. Le evidenze circa la performance di soggetti con danni cerebrali differentemente lateralizzati al test delle matrici colorate di Raven sono quindi confuse e conflittuali: non esiste infatti un accordo generale su se e in che modo una lesione focale unilaterale vada a causare una depressione di performance al Raven. Nella presente ricerca abbiamo analizzato la prestazione di soggetti con patologie cerebrovascolari focali destre e sinistre ad una Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 versione modificata del test di Raven, cercando di individuare le possibili differenze e analogie nelle prestazioni, sia nel punteggio globale che in ciascuna delle singole componenti del test (analisi item per item). Particolare attenzione è stata data al ruolo di due disturbi lateralizzati specifici sulla prestazione: il neglect e l’afasia e allo scopo di ridurre l’influenza del neglect sulla performance abbiamo costruito una versione modificata del test di Raven, caratterizzata dallo spostamento in verticale degli stimoli. Inoltre, le informazioni ottenute da tale analisi sono state utilizzate per proporre una versione ridotta e più efficace del test, caratterizzata da una diversa distribuzione degli items che consenta una valutazione più omogenea del livello cognitivo globale di questa popolazione di pazienti. Materiali e metodi Soggetti Da una serie continuativa di 50 soggetti con lesioni cerebrali destre e sinistre sono stati selezionati 30 pazienti: 15 con lesioni cerebrali destre, di cui 6 con negligenza spaziale unilaterale, e 15 con lesioni cerebrali sinistre, di cui 6 con diagnosi di afasia. La prestazione dei pazienti è stata confrontata con quella di un gruppo di controllo di 60 soggetti di età compresa tra i 40 e gli 80 anni. Alla tomografia assiale computerizzata tutti i pazienti presentavano lesioni focali unilaterali, ad eccezione di un paziente neglect che presentava diagnosi di trauma cranico Valutazione neuropsicologica Tutti i soggetti sperimentali sono stati sottoposti all’EON, alla valutazione dell’anosognosia, del personal neglect e alla valutazione cognitiva. La valutazione cognitiva ha previsto la somministrazione dei seguenti test: – MMSE; – Test di Albert (Albert, 1973)6; test di Diller (Diller, 1980)7 e test di bisezione di linee per la valutazione del neglect; – Aachener Aplasia test per l’esame del linguaggi; – Protocollo sperimentale costituito da una versione da me modificata del test delle matrici colorate di Raven. EUROPA MEDICOPHYSICA 1 COLOMBO FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN PAZIENTI CON ICTUS: VERSIONE MODIFICATA DEL TEST DELLE MATRICI COLORATE DI RAVEN Figura 1. Figura 2. Il protocollo sperimentale da noi proposto consiste in una versione modificata delle matrici colorate, che pur conservando le caratteristiche essenziali della prova originale, risulta molto meno sensibile alla negligenza spaziale unilaterale. In questa versione infatti le risposte alternative sono state ruotate tutte in senso verticale e arrangiate in un’unica colonna, collocata in sede centrale, in modo da escludere le scelte determinate più dalla posizione spaziale della risposta che dal suo contenuto. Anche la figura stimolo è stata orientata in verticale per consentire la concordanza percettiva tra stimoli e risposte. Il test così modificato è stato somministrato ai 60 soggetti di controllo e ai 30 soggetti sperimentali, cerebrolesi destri con e senza neglect e cerebrolesi sinistri con e senza afasia. Le figure 1 e 2 mettono a confronto le due versioni del test di Raven: la figura 1 è relativa alla forma originale del test; la figura 2 invece rappresenta la versione modificata in senso verticale. Sono emerse però delle differenze significative dal confronto tra il gruppo sperimentale e il gruppo di controllo. – Confronto: pazienti destri vs controlli Dal confronto tra cerebrolesi destri e gruppo di controllo (gruppo destri vs controlli) è emersa una differenza significativa per i destri nel punteggio totale al Raven (p=0,002) e nel punteggio totale del MMSE (p=0,003). Differenze significative sono state inoltre trovate tra i seguenti items del test di Raven: A1, Ab 2, Ab 3, B1, B2, B3, B4, B5, B6. – Confronto: pazienti sinistri vs controlli Dal confronto tra pazienti sinistri e controlli è emersa una differenza significativa per i sinistri al Raven totale (p=0,004) e al MMSE totale (p=0,022). Differenze significative sono state riscontrate nei seguenti items del test di Raven: A1, A5, A7, Ab3, Ab6, Ab8, B1, B2, B3, B4, B5, B6, B10. Il passo successivo è stato quello di analizzare la presenza di differenze significative all’interno di ogni gruppo sperimentale, prima all’interno del gruppo dei pazienti sinistri, considerando l’effetto dell’afasia, e successivamente all’interno dei pazienti con lesioni destre, dando particolare attenzione al neglect. – Confronto pazienti sinistri: afasici vs non afasici Dal confronto tra pazienti afasici e non afasici è emersa una differenza significativa nel punteggio totale del MMSE (p=0,024) dove, come ci si aspettava, gli afasici risultano più compromessi, data la natura fortemente verbale del test. Analisi statistiche L’analisi statistica è stata effettuata attraverso il test non parametrico di Mann-Whitney utilizzando come variabile indipendente il tipo di patologia (cerebrolesi sinistri, cerebrolesi destri e soggetti di controllo) e come variabile dipendente il punteggio globale al test di Raven e al MMSE e i punteggi ottenuti dai diversi gruppi sperimentali a ciascuna sotto-componente del test di Raven ( item per item). Non sono state rilevate differenze significative tra i due gruppi (cerebroelsi destri vs cerebrolesi sinistri) al test di Raven e al MMSE, né sul punteggio globale, né ai singoli items. 2 EUROPA MEDICOPHYSICA October 2008 FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN PAZIENTI CON ICTUS: VERSIONE MODIFICATA DEL TEST DELLE MATRICI COLORATE DI RAVEN Nessuna differenza statisticamente significativa è stata rilevata sul totale del Raven modificato, e all’interno degli items è stata rilevata una differenza significativa per gli afasici solo in due casi: Ab7 (p=0,022) e B9 (p=0,031). – Confronto pazienti destri: neglect vs non neglect Il confronto all’interno del secondo gruppo sperimentale tra pazienti destri con e senza neglect non ha rilevato nessuna differenza significativa al punteggio totale del MMSE: una differenza significativa è emersa solo nel subtest di lettura (p=0,031). L’effetto del neglect si fa sentire invece al punteggio del Raven modificato (p=0,025), e in particolare nei seguenti items: Ab3, Ab9, B2, B3 – Confronto: pazienti neglect vs non neglect destri e sinistri Per verificare la reale efficacia di questa versione modificata del test di Raven (vedi figura 2) nel minimizzare l’effetto negelct sulla prestazione abbiamo confrontato la prestazione dei pazienti neglect con quella di tutti i pazienti, destri e sinistri al MMSE e al Raven: al MMSE è stata trovata ancora una differenza significativa nel subtest di lettura (p=0,015) per i pazienti neglect. Nessuna differenza significativa è emersa invece sul punteggio globale del test di Raven. Gli items del Raven che sono risultati statisticamente significativi in questa ultima analisi sono:A3, A9, Ab12, Ab3, B1, B2, B6 Risultati Gruppo sperimentale vs gruppo di controllo Dalle analisi statistiche effettuate emergono differenze significative nelle prestazioni tra i due gruppi sperimentali (cerebrolesi destri e sinistri) e il gruppo di controllo sia nel punteggio totale al test di Raven sia al MMSE, che riflettono una diversa sensibilità alla lateralizzazione della lesione di questi due test. Inoltre, l’analisi items per items all’interno del test di Raven rivela la presenza di items comuni, in cui entrambi i gruppi di pazienti hanno prestazioni deficitarie rispetto ai controlli, e delle categorie invece specifiche per i due gruppi, che risentono della lateralizzazione della lesione. Gli items comuni, in cui entrambi i gruppi di pazienti, destri e sinistri, falliscono sono A1, Ab3, B1, B2, B3, B4, B5, B6;gli items invece “lateralizzati” sono per i pazienti destri l’item Ab2, e per i pazienti con lesioni a carico dell’emisfero sinistro gli items A5, A7, Ab6, Ab8, B10. L’effetto dell’afasia Per quanto riguarda l’effetto dell’afasia, i risultati indicano che questo disturbo influenza negativamente la performance al MMSE, dove si riscontrano delle significative differenze nei soggetti afasici rispetto ai soggetti senza afasia nella prestazione ai seguenti subtest: tempo, spazio, ripetizione, calcolo, parola, denominazione, ordine, lettura, che sono tutti compiti altamente linguistici. Nessuna differenza è stata invece rilevata sulla prestazione globale al test delle matrici colorate di Raven. L’effetto del neglect Quando si considera come variabile indipendente il neglect, si nota, dal confronto con tutti i soggetti senza negelct, che tale disturbo non va ad influenzare la prestazione a questa nuova versione del test di Raven. Emerge tuttavia una differenza al Raven totale e ad alcuni suoi items all’interno del solo gruppo dei pazienti cerebrolesi destri, probabilmente giustificata da una certa sensibilità all’aspetto spaziale di alcuni items rispetto ad altri. Vol. 44 - Suppl. 1 to No. 3 COLOMBO Discussione Il presente lavoro ha avuto come obiettivo quello di individuare le possibili differenze e analogie nella prestazione di pazienti con lesioni cerebrali differentemente lateralizzate al MMSE e alla versione da noi modificata del test delle matrici colorate di Raven, ponendo particolare attenzione al ruolo giocato dal neglect e dall’afasia sulla prestazione dei pazienti. Una prima considerazione interessante riguarda l’influenza dei disturbi di esplorazione dello spazio sul test di Raven. I risultati del presente lavoro confermano la nostra ipotesi di partenza in base alla quale l’arrangiamento degli stimoli in verticale consente di minimizzare l’effetto dell’eminegligenza sulla performance dei pazienti con lesioni emisferiche destre: i risultati della ricerca infatti escludono la presenza di differenze significative nella prestazione di pazienti con e senza neglect a questa nuova versione del test di Raven. Per quanto riguarda l’effetto relativo alla presenza di deficit del linguaggio sulla prestazione al MMSE, i nostri dati evidenziano una grave depressione nella performance dei pazienti afasici in accordo con i dati attualmente disponibili in letteratura. Nessuna influenza è stata invece rilevata sulla prestazione al test di Raven, che si conferma quindi un buon strumento di natura non verbale per la valutazione del livello cognitivo globale dei pazienti che presentano disturbi del linguaggio. Una seconda ipotesi che ha trovato conferma nei presenti dati riguarda l’esistenza di differenze significative nelle prestazioni dei pazienti con lesioni dell’emisfero destro e sinistro sia al test di Raven che al MMSE, sottolineando ancora una volta come questi test presentino dei limiti nella valutazione cognitiva di questi gruppi di pazienti poiché troppo sensibili ai disturbi specifici legati alla localizzazione emisferica della lesione cerebrale. In particolare, abbiamo individuato differenze tra i due gruppi nella prestazione totale sia al test di Raven sia al MMSE, dove il gruppo dei sinistri risulta sempre fortemente penalizzato rispetto al gruppo dei destri. Per quanto riguarda il test di Raven, è possibile individuare due categorie di items: – items definibili “lato-specifici”(Ab2,A5,A7,Ab6,Ab8,B10) che riguardano in modo specifico i due diversi gruppi di pazienti e che sembrano subire l’effetto della localizzazione della lesione cerebrale perché richiedono per la loro risoluzione abilità emisfero-specifiche. – Items definibili “comuni”(A1,Ab3,B1,B2,B3,B4,B5,B6)in cui entrambi i gruppi di pazienti falliscono in modo uniforme, e che non sembrano quindi essere sensibili alla lateralizzazione della lesione. Utilizzando questi items, non sensibili al lato della lesione, è possibile costruire una versione ridotta del test delle matrici colorate di Raven, che consenta di valutare in modo più rapido e soprattutto omogeneo il livello cognitivo globale dei pazienti. Gli items che invece sono sensibili ai deficit propri dei pazienti destri e sinistri consentono di discriminare tra queste due categorie di pazienti. La versione del test di Raven ridotto che noi proponiamo include pertanto gli items A1, Ab3, B1, B2, B3, B4, B5, B6. Conclusioni I risultati del presente lavoro ci pongono ancora una volta di fronte alla presa di coscienza che il MMSE e il test di Raven, pur essendo considerati dei validi strumenti di screening cognitivo (Folstein, 1975; Brandt et al., 1988; Salmon et al., 1989)1,8,9 presentano dei limiti quando somministrati a pazienti con lesioni focali lateralizzate (Dick et al., 1984; Kupke et al.,1993; De Renzi et al., 1965; Basso et al., 1981; Costa, 1976; Piercy et al., 1962; Kertesz et al., 1975)3,10-15 poichè risentono fortemente dei disturbi specifici legati alla lateralizzazione emisferica della lesione cerebrale. EUROPA MEDICOPHYSICA 3 COLOMBO FUNZIONAMENTO COGNITIVO IN PAZIENTI CON ICTUS: VERSIONE MODIFICATA DEL TEST DELLE MATRICI COLORATE DI RAVEN Tuttavia la nostra ricerca ha dimostrato che è possibile far fronte a questi limiti apportando alcune modifiche al test di Raven: l’arrangiamento in verticale degli stimoli e degli items di risposta consente di ridurre l’effetto del neglect, inoltre, l’individuazione di particolari items in cui entrambi i gruppi di pazienti presentano la medesima performance ci ha permesso di realizzare una forma ridotta del test, che consenta una valutazione omogenea di soggetti con lesioni focali e la misurazione del livello cognitivo globale in modo indipendente dalla localizzazione emisferica della lesione cerebrale. Ringraziamenti. Un ringraziamento particolare alla prof.ssa Gabriella Bottini e il dott. Gabriele Zanardi per la preziosa collaborazione e l’aiuto offerto durante i mesi di ricerca; un grazie di cuore a tutti i pazienti che gentilmente si sono sottoposti ai test. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Bibliografia 1. Folstein MF, Folstein SE, McHug PR Mini-mental-state. J. Pisychiatr. Res. 1975;12:189-98. 2. Raven JC. Guide to using the coloured Progressive Matrices. London: HK.Lewis 1965. 3. Dick JPR, Guiloff RJ, Stewart A, Blackstock J, Bielawaska C, Paul E; Marsden CD. Mini mental state examination in neurological patients. Journal of Neurology, Neurosurgery and Psychiatry 1984;47:496-9. 4. Costa LD,Vaughan HG. Performance of patients with lateralized cerebral lesions: verbal and perceptual tests. Journal of Nervous and Mental Disease, 1962;134:162-8. 5. Denes F, Semenza C, Stoppa E. Selective improvement by unilateral 4 12. 13. 14. 15. brain damage patients on Raven coloured progressive matrices. Neuropsychologia 1978;16:749-52. Albert ML. A simple test of visual neglect. 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