Gli strumenti della geografia del Mondo, il

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Gli strumenti della Geografia
Orientarsi significa sapere in quale direzione
muoversi per raggiungere un luogo determinato
utilizzando dei punti di riferimento. Ci sono
strumenti tradizionali e nuove tecnologie di
orientamento per orientarsi e muoversi sulla Terra.
Il Sole ha rappresentato, fin dai tempi antichi, il
primo punto di riferimento geografico per stabilire i
punti cardiali in base al suo moto apparente. Essi
sono:
- Est, il punto e la direzione in cui il Sole sorge
all’orizzonte (levante o oriente);
- Ovest, il punto e la direzione in cui il Sole tramonta
all’orizzonte (ponente o occidente);
- Sud, il punto e la direzione in cui il Sole raggiunge
l’altezza massima rispetto all’orizzonte (meridione
o mezzogiorno);
- Nord, il punto e la direzione opposta al Sud
(settentrione o mezzanotte);
Le stelle e le costellazioni fisse sono punto di
riferimento durante la notte. Nell’emisfero
settentrionale il punto di riferimento è la Stella
Polare, appartenente alla costellazione dell’Orsa
Minore, che indica a qualsiasi ora il Nord essendo
allineata all’asse di rotazione terrestre. Nell’emisfero
meridionale i punti di riferimento sono due stelle
della costellazione della Croce del Sud, Acrux e
Gacrux, che indicano sempre il Sud.
Quando non è possibile osservare il Sole e le stelle,
uno strumento per orientamento è la bussola,
inventato dai cinesi e diffuso in Europa a partire dal
XII secolo. La bussola è costituita da un ago
magnetizzato, una calamita a forma di doppia freccia.
L’ago, libero di muoversi, è disposto sopra un
quadrante sul quale sono indicati i punti cardinali.
Il funzionamento della bussola si
basa sull’esistenza del magnetismo
terrestre: la Terra si comporta
infatti come una grande calamita i
cui poli magnetici di segno opposto
sono collocati nelle vicinanze dei
poli geografici (Polo Nord e Polo
Sud). L’ago della bussola si allinea
nella direzione di un’immaginaria
barra magnetica che si trova tra i
due poli.
Un altro sistema per orientarsi negli spazi è la
consultazione delle carte geografiche, delle mappe e
delle piante delle città; necessario è stabilire la
propria posizione per poi capire come muoversi.
Esiste inoltre il sistema GPS, Global Positioning
System, che permetto di conoscere l’esatta posizione
in ogni momento dovunque ci troviamo, attraverso
l’utilizzo di satelliti che orbitano intorno alla Terra e
che la fotografano in continuazione.
Per l’orientamento i geografi hanno immaginato di
trattare la superficie della Terra come il piano di
scacchiera e usare la griglia dei quadrati come sistema
di riferimento. I punti di riferimento:
- il Polo Nord e il Polo Sud, per i quali passa l’asse di
rotazione che attraversa il centro della Terra;
- l’Equatore, la circonferenza immaginaria che si
ottiene tagliando la Terra in due parti con un piano
passante per il centro e perpendicolare all’asse di
rotazione;
L’Equatore è equidistante da due poli e divide la Terra
in due emisferi: Emisfero Boreale (settentrionale) ed
Emisfero Australe (meridionale). Utilizzando come
punti di riferimento i Poli e l’Equatore, i geografi
hanno immaginato la superficie terrestre come una
rete di linee curve perpendicolari: i Paralleli e i
Meridiani, che formano il reticolato geografico.
I Paralleli sono circonferenze parallele all’Equatore, la
cui lunghezza diminuisce a mano a mano che ci si
avvicina ai Poli, partendo dall’Equatore. In totale sono
180, 90 a nord e 90 a sud dell’Equatore, il parallelo 0.
I Meridiani sono circonferenze passanti per i poli e
hanno tutti la stessa lunghezza. In totale sono 360,
uno per ogni grado dell’angolo giro, e dividono il
globo in spicchi. Per contare i Meridiani bisogna
partire dal Meridiano Fondamentale, il meridiano 0 o
meridiano di Greenwich; ci sono 180 meridiani in
direzione est e 180 in direzione ovest.
I Paralleli e i Meridiani si intersecano
tra loro formando gli angoli retti di
un reticolo geografico che suddivide
la superficie in tante porzioni. Essi
consentono di stabilire un sistema di
coordinate:
- la latitudine, la distanza di un
punto dall’Equatore. Essa può
essere nord o sud a seconda che il
punto si trovi nell’emisfero
settentrionale o meridionale;
- la longitudine, la distanza di un
punto dal meridiano di Greenwich.
Essa può essere est o ovest;
Fin dall’antichità gli uomini hanno cercato di
rappresentare gli spazi in cui vivono per mezzo delle
carte geografiche. Queste rappresentazioni non sono
mai fedeli alla realtà:
- è impossibile riportare una superficie quasi sferica;
- è difficile riportate uno spazio su una carta
rimpicciolita;
- gli elementi dello spazio terrestre sono numerosi,
diversi e complessi, difficile da riprodurli tutti;
La carta geografica risulta essere
approssimata: si utilizzano
metodi geometrici e matematici,
chiamati proiezioni cartografiche
o geografiche. Esse sono
chiamate perché permettono di
proiettare la superficie sferica
su un piano. L’utilizzo di diversi
sistemi geometrici-matematici
comporta raffigurazioni diverse:
la carta di Mercatore e la carta di
Peters.
Nella proiezione cilindrica di Mercatore la
Groenlandia risulta essere più estesa dell’Africa,
quando nella realtà la prima ha un’estensione ben
inferiore. Mentre nella proiezione cilindrica di Peters
il rapporto tra le superfici è fedele, mentre le forme
sono alterate: alcune allungate, altre schiacciate.
Naturalmente la rappresentazione della Terra su una
carta richiede una riduzione, un rimpicciolimento
delle aree. La riproduzione avviene secondo una
precisa proporzione, secondo un rapporto che indica
quanto è stata ridotta la realtà. La scala di riduzione
indica infatti il rapporto tra una lunghezza misurata
sulla carta e la corrispondente lunghezza sulla
superficie reale. Viene espressa con una frazione: il
numeratore è 1 e il denominatore indica di quante
volte sono state ridotte le misure le misure reali.
Ad esempio la scala 1:100.000 (uno a centomila), cioè
le misure reali sono state rimpicciolite di 100.000
volte: 1 cm misurato sulla carta corrisponde a 100.000
cm nella realtà, cioè 1 km.
Le carte si definiscono simboliche perché hanno
simboli che rappresentano gli elementi del territorio;
il loro significato viene riportato in un riquadro
chiamato legenda, che serve per leggere la carta.
Per la rappresentazione dei rilievi e delle altitudini
rispetto al livello del mare (altimetria) o le profondità
dei mari (batimetria) si utilizzano due metodi:
- le gradazioni di colore, il cui significato viene
spiegato in legenda nella scala dei colori. Si
utilizzano toni di marrone per le montagne, giallo
per le colline, verde per le pianure, toni di azzurro
e di blu per i fondali marittimi;
- le curve di livello, cioè linee che congiungono i
punti posti sulla stessa altitudine rispetto al livello
del mare;
Le carte geografiche possono essere suddivise in
varie tipologie, ad esempio in base alla scala di
riduzione:
- piante e mappe per centri urbani (fino a 1:10.000);
- carte topografiche per comuni, città e provincie (da
1:10.000 a 1:100.000);
- carte corografiche per regioni e stati (da 1:100.000
a 1:1.000.000);
- carte geografiche, mappamondi e planisferi (oltre
1:1.000.000);
Un altro criterio per la classificazione
delle carte geografiche è il tema che
esse rappresentano:
- le carte fisiche (aspetti naturali del
territorio);
- le carte politiche (organizzazione
politica e amministrativa);
- le carte fisico-politiche;
- le
carte
stradali
(strade,
autostrade,
ferrovie,
rotte
marittime);
- le carte aeronautiche (per chi
pilota un veicolo);
Le carte tematiche rappresentano un
particolare aspetto o tema:
- le carte geologiche (vari tipi di
rocce);
- le carte climatiche (distribuzione
dei climi);
- le carte meteorologiche (variazioni
del tempo atmosferico);
- le carte economiche (materie
prime, industrie, prodotti agricoli);
- le
carte
demografiche
(distribuzione della popolazione);
Il sistema dell’orario internazionale fu adottato dal 1°
novembre 1884 durante la Conferenza Internazionale
dei Meridiani convocata a Washington; tutto nasceva
dall’aumento degli scambi e degli spostamenti
internazionali tra i diversi paesi. La Terra veniva divisa
in 24 settori, i fusi con un’ampiezza di 15°, viste le 24
ore di una giornata. Tutti i punti compresi entro lo
stesso fuso hanno per convenzione la stessa ora.
I fusi orari sono contati a partire dal meridiano
fondamentale di Greenwich: andando verso est si
avrà un’ora in più per ogni fuso che si incontra;
andando verso ovest per goni fuso si avrà un’ora in
meno. I limiti dei fusi coincidono con i meridiani sul
mare, mentre sulla terra ci sono adattamenti politiciamministrativi. L’ora ufficiale di uno stato
corrisponde con quella della capitale; negli stati
molto estesi in longitudine ci possono essere fusi
diversi.
L’ora ufficiale non va confusa con l’ora legale. L’ora
legale è adottata in alcuni stati per esigenze
economiche e sociali: durante l’inverno e la
primavera le lancette dell’orologio vengono spostate
in avanti di un’ora per ottenere un migliore utilizzo
delle ore di luce naturale e per il risparmio
energetico. In Europa l’ora legale è adottata dalla fine
di marzo alla fine di ottobre.
Il Sistema Solare
Il Sistema Solare è composto da 8 pianeti che ruotano
intorno a una stella, il Sole. Essi si dividono in due
gruppi: pianeti terrestri (Mercurio, Venere, Terra e
Marte) costituiti di rocce e metalli vicini al Sole;
pianeti giganti (Giove, Saturno, Urano e Nettuno)
costituti da un solido nucleo circondato da gas densi.
Tutti i pianeti, tranne Mercurio e Venere, hanno uno o
più satelliti.
Nel sistema sono inoltre presenti asteroidi o pianetini
disposti in fasce, che sono i resti di un antico pianeta
esploso. Ci sono anche planetoidi e pianeti nani,
corpi celesti di dimensioni piccole; Plutone, che fino
al 2006 era considerato un pianeta, oggi appartiene a
questa classificazione.
I pianeti compiono un movimento di rotazione
intorno al proprio asse e un moto di rivoluzione
intorno al Sole, descrivendo orbite a forma di ellissi
simili a quella descritta dalla Terra.
Il movimento della Terra
La Terra non è immobile ma compie nello spazio due
movimenti: la rotazione sul suo asse, la rivoluzione
intorno al Sole lungo un’orbita detta eclittica. L’asse è
una linea immaginaria che passa per il centro della
Terra e congiunge i due poli; l’inclinazione è di 66°33’
e la rotazione è antioraria.
Il moto di rotazione dura 24 ore, cioè un giorno, e
questo movimento determina l’alternarsi tra giorno e
notte: la linea di separazione tra la parte del pianeta
illuminata del Sole e quella in oscurità viene chiamato
circolo di illuminazione. Il moto di rivoluzione
intorno al Sole dura 1 anno, 365 giorni, 5 ore e 48
minuti.
A causa dell’inclinazione i raggi
del Sole non illuminano nello
stesso modo tutta la superficie
terrestre. All’Equatore giungono
perpendicolari e riscaldano
un’area ristretta mentre nelle
latitudini intermedie le fasce
sono più ampie ma il
riscaldamento è minore. I moti
di rivoluzione e di rotazione
determinano la successione
delle stagioni, il cui passaggio
risulta essere graduale.
Le stagioni iniziano in corrispondenza di equinozi e
solstizi, momenti particolari nel viaggio della Terra
attorno al Sole: equinozio di primavera (21 marzo),
equinozio d’autunno (23 settembre), solstizio
d’inverno (21 dicembre), solstizio d’estate (21
giugno). Le stagioni nei due emisferi sono invertite.
La struttura della Terra
La superficie esterna della Terra è ricoperta dal suolo
che ospita la vita vegetale e animale che formano il
biosfera. Le acque marine occupano il 70% della
superficie mentre le terre emerse costituiscono i
grandi blocchi continentali ma anche isole e
arcipelaghi.
La Terra non è formata da un blocco compatto di
rocce, ma da tre strati sovrapposti e separate da
superfici chiamate discontinuità. Lo strato più esterno
è costituito dalla crosta, formata da rocce. È presente
la crosta continentale (spessore 40 km) e la crosta
oceanica (spessore di 7 km).
La crosta è separata dal
mantello dalla discontinuità
di Mohorovicic. Il mantello
litosferico è formato da
rocce solide mentre il
mantello interno è formato
da rocce fuse (magma).
Quando due placche continentali si spostano in
direzioni opposte si genera una linea di frattura, la
faglia, lungo la quale si verificano terremoti. Le
placche si possono anche avvicinare , fondendosi tra
loro e formando catene montuose. Quando abbiamo
un avvicinamento tra le placche ci possono essere
formazioni vulcaniche.
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